Google Analytics è una piattaforma fornita da Google per monitorare il traffico di visite dei siti web su cui è installato. Il programma elabora e mette a disposizioneuna serie di statistiche che lo rendono uno strumento indispensabile per coloro che hanno deciso di utilizzare il web come strumento di comunicazione con i propri clienti attuali e potenziali, tenendo traccia degli effetti che l’investimento effettuato ha avuto sul proprio business.
Come progettare campagne di Performance Marketing efficaci?Ninja Academy
Alessio Semoli e Alberto Mengora, docenti Ninja Academy, presentano il Corso Online in Performance Marketing, illustrando le tematiche generali e gli strumenti più attuali del Performance Marketing, della Web Analytics e della promozione sui Social Media, collegate alle best practice per ogni singola attività. Prossimi Corsi: http://www.ninjacademy.it/corsi/marketing/
Presentazione relativa al seminario "Ubuntu e l'accessibilità" di Flavia Weisghizzi e Luca Ferretti. Questa versione della presentazione è priva delle immagini di sfondo per una migliore leggibilità. Le slide sono corredate di note per un maggior approfondimento.
Google Analytics è una piattaforma fornita da Google per monitorare il traffico di visite dei siti web su cui è installato. Il programma elabora e mette a disposizioneuna serie di statistiche che lo rendono uno strumento indispensabile per coloro che hanno deciso di utilizzare il web come strumento di comunicazione con i propri clienti attuali e potenziali, tenendo traccia degli effetti che l’investimento effettuato ha avuto sul proprio business.
Come progettare campagne di Performance Marketing efficaci?Ninja Academy
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Presentazione relativa al seminario "Ubuntu e l'accessibilità" di Flavia Weisghizzi e Luca Ferretti. Questa versione della presentazione è priva delle immagini di sfondo per una migliore leggibilità. Le slide sono corredate di note per un maggior approfondimento.
AIB Toscana Formazione. Corso di aggiornamento finanziato dalla Regione Toscana per le biblioteche pubbliche (9 gennaio-16 febbraio 2012). Criteri per la valutazione dell'usabilità e accessibilità dei siti web. Esercitazioni. Lucia Bertini 2012.
Strumenti e risorse attuali presenti sul Web utili per la PASimone Onofri
Il Web è più un innovazione sociale che un innovazione tecnica. L'ho progettato perchè avesse una ricaduta sociale, perchè aiutasse le persone a collaborare e per [...] migliorare la nostra esistenza.
Tim Berners-Lee, L'Architettura del Nuovo Web (1999)
Come ci spiega il suo creatore, il Web è stato progettato come innovazione sociale. E' dunque importante che la Pubblica Amministrazione, essendo una delle componenti trainanti della nostra Società, ne tragga i migliori benefici. Sul Web infatti disponiamo di applicazioni per creare e gestire documenti, presentazioni, rubriche, organizzare eventi e molto altro e utilizzare tali strumenti ha un duplice vantaggio. Da una parte si possono migliorare e ottimizzare i processi interni, dall'altra aumentare la visibilità del lavoro della Pubblica Amministrazione e l'interazione con il Cittadino, con un valore aggiunto per tutti.
Siti Web: parola visuale, analisi del lettore, usability dei testi ed accessi...bsdlover
Lezione #2 di Paolo Gatti all'Università degli Studi di Teramo, Facoltà di Scienze della Comunicazione, avente come tema "Siti Web: parola visuale, analisi del lettore, usability dei testi ed accessibilità".
Applicazioni web e SaaS, considerazioni. [Report]Claudio Rava
Claudio Rava, claudio.rava(at)gmail.com
Progetto di esame, corso Tecnologie e Applicazioni per l'Internet, Politecnico di Milano.
Analisi della Web Trend Map 4, in particolare dell'Application Line.
L'ottimizzazione per i motori di ricerca (SEO) e l'Accessibilità sono due aspetti dello sviluppo Web che vivono di opposte fortune: mentre la prima è popolare, desiderata e a volte persino mitizzata, la seconda è spesso colpevolmente trascurata o rilegata a funzionalità accessoria. Eppure questi due aspetti del Web sono solo in apparenza distinti e distanti: in realtà, pur con finalità diverse, condividono alcune metodologie e tecniche.
Durante il seminario esploreremo le convergenze fra SEO ed Accessibilità, e scopriremo come rendere il nostro sito “realmente fruibile da tutti”, possa aiutarci a scalare alcune posizioni nelle SERP.
Comunicazione digitale a norma nella Pubblica AmministrazioneAlberto Ardizzone
Presentazione di Alberto Ardizzone e Federica Stellini per Iwa-Italy. Smau 2008. Milano, 18 ottobre 2008 Una "buona comunicazione" nella Pubblica Amministrazione, e nella scuola in particolare, non deve discriminare e, insieme, deve risultare chiara, efficace e ben strutturata. Superare le barriere, rendere la possibilità di accedere a informazioni e servizi alla portata di tutti i cittadini sono oggi, nell’era dell’informazione, prerequisiti per garantire i fondamentali diritti di cittadinanza e avere una PA più moderna, motore di inclusione sociale che pone al centro il cittadino e le sue esigenze. Formare i docenti e gli operatori pubblici al rispetto degli standard web e delle regole della corretta strutturazione dei documenti diventa condizione essenziale per costruire un nuovo e più consapevole approccio alla comunicazione a tutti e con tutti. Esistono realtà nel nostro Paese (come Spezianet, la rete civica della Spezia, e la comunità di pratica Porte aperte sul web in Lombardia) che stanno lavorando su questi temi e hanno dato vita ad esperienze e prodotti che possono dare un contributo importante alla diffusione della cultura dell’inclusione in un'ottica di replicabilità.
The document discusses the evolution of e-books and reading habits. It notes that e-books have advantages over printed books in terms of storage and portability but that screens are poor for reading. Current e-book readers like the Kindle and Nook represent the second generation but are still inferior to printed books for leisure reading. The document predicts that a third generation of hybrid e-book readers will provide added benefits like video, sound and interactive content, making them more comparable to printed books.
Presentazione relativa al seminario "Ubuntu e l'accessibilità" di Flavia Weisghizzi e Luca Ferretti. Questa versione è la stessa presentata durante il seminario, con le immagini di "abbellimento"
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Presentazione relativa al seminario "Ubuntu e l'accessibilità" di Flavia Weisghizzi e Luca Ferretti. Questa versione è la stessa presentata durante il seminario, con le immagini di "abbellimento"
Le Comunità di pratica (CdP) sono sistemi emergenti all’interno dei quali si gestisce la conoscenza che deriva dalle pratiche di rete dei singoli componenti. Dall’antichità ai giorni nostri, organizzarsi in comunità costituisce un fenomeno sociale di interesse che rivela il bisogno di riconoscimento reciproco all’interno di un gruppo e di conseguente autorealizzazione.
Le Comunità di pratica sono “gruppi di persone che condividono un interesse, un insieme di problemi, una passione rispetto a una tematica e che approfondiscono la loro conoscenza ed esperienza in quest’area mediante interazioni continue.” (Wenger E., McDermott, R., Snyder, W. M.; 2007).
C’è qualcosa nella pratica di ogni persona che la rende universale. La propria identità è legata all’interazione, alla competenza sociale. L’identità si costruisce facendo esperienza, la pratica non è qualcosa di stabile ma è qualcosa in continuo divenire.
Gli individui che appartengono a una Comunità di pratica non necessariamente lavorano insieme, ma sicuramente condividono interessi, bisogni, aspirazioni e idee che le fanno sentire unite e motivate nell’ambito di una stessa comunità. All’interno delle comunità, a poco a poco, la collaborazione e il dialogo, l’interazione e lo scambio reciproco di esperienza consentono di costruire una conoscenza condivisa e preziose relazioni personali.
Il punto di partenza è l’abilità di riconoscere gli altri come eventuali partner per dare forma a delle comunità. Le persone possono riconoscersi l’un l’altra in base alla propria esperienza e al fatto che c’è un interesse reciproco per l’esperienza dell’altro (“Io sono interessato alla tua esperienza”). Il focus delle comunità risiede nella pratica e nel saper riconoscere l’altro.
Le Comunità sono paragonabili a esseri viventi, dunque a ecologie. Nella fase di progettazione di una Comunità di pratica occorre considerare la complessità dell’organismo che si intende formare. Si inizia con la creazione di un elemento che cresca di vita propria. Ci sono esempi di comunità considerate marginali che nel processo di evoluzione diventano strategiche per l’organizzazione o il territorio di appartenenza. Le comunità di pratica, come gli organismi viventi, durante la fase di crescita mutano, come anche durante la fase di maturità.
La collaborazione, il dialogo, l’interazione e lo scambio di esperienze che avvengono all’interno di una Comunità di pratica consentono di costruire relazioni personali e di accumulare conoscenza in riferimento a settori specifici e strategici. Rendere la conoscenza accessibile e fruibile nelle organizzazioni complesse è una problematica sentita che ha portato a investimenti in tecnologie e sistemi informatici. Tuttavia, nulla è più accessibile, vivo e vibrante di una comunità che dibatte, discute, si confronta e sviluppa soluzioni in merito a tematiche rilevanti. La comunità stessa e i suoi membri sono uno strumento per conservare e sviluppare la conoscenza delle organizzazioni, oltre a consentire lo sviluppo di competenze nelle persone e a valorizzarne i talenti.
“La tendenza per il terzo millennio è l’affermarsi di nuove forme di socialità tenute insieme dalla condivisione di emozioni. All’orizzonte c’è un “ideale comunitario” ancora non del tutto definito ma di cui ci sono tracce nelle manifestazioni più recenti dell’immaginario collettivo” (Maffesoli, 2004).
Il Web, oltre a essere un fenomeno sociale che aggrega tribù eterogenee di cittadini appartenenti a contesti e a fasce d’età differenti, è anche una risorsa strategica per le Comunità di pratica che in questo humus traggono nutrimento per costruire apprendimenti di tipo informale.
Accessibilità: il punto sulla situazione ad oggi, fra norme, tecniche e pratiche (presentazione di Silvia Dini al Convegno Cultura senza barriere, Padova, 2010)
La condivisione delle conoscenze come buona pratica a scuola e nella pubblica amministrazione
Intervento di Federica Scarrione e Alberto Ardizzone a Cultura Senza Barriere, 20 febbraio 2010
Liberiamo il Virus: come diffondere le idee attraverso Internet
La comunicazione in Rete segue strade diverse dai tradizionali medium. La Gente comune se n’è resa ben conto, le Aziende ancora poco.
Infatti, è successo qualcosa di strano. La pubblicità tradizionale non funziona più, mentre le informazioni passate attraverso il passaparola diventano sempre più influenzanti.
Le barriere che separavano le aziende (creatrici degli spot) e i clienti (fruitori passivi) sono state abbattute e ora tutti possono esprimersi allo stesso modo.
Più di 250 milioni di persone sono attive su Facebook, più di 346 milioni di persone leggono blog e almeno 184 milioni di persone sono loro stessi blogger.
Inoltre, Twitter registra 14 milioni di utilizzatori e YouTube raccoglie più di 100 milioni di visitatori al mese.
Possiamo fingere che questo cambiamento non sia avvenuto?
Oggi la comunicazione, la diffusione delle informazioni, la trasmissione delle idee non può venir arginata.
Nessuna barriera può più esistere. Nessun muro può bloccare le conversazioni.
Dobbiamo, quindi, imparare a ripensare la comunicazione – sia questa di carattere sociale o aziendale – inserendo in modo strategico l’utilizzo delle Reti Sociali.
Durante il seminario presenteremo una selezione delle ricerche e degli studi che hanno analizzato i meccanismi di diffusione di narrazioni e influenze sociali.
Accessibilità dei contenuti audiovisivi e dei Player, Silvia Mattia e Roberto...Cultura Senza Barriere
Passati i tempi in cui erano rari gli audiovisivi sul Web – ed essendo questi ormai parte integrante della quotidianità relazionale nei social media e nei siti di pubblica utilità – i video non accessibili costituiscono info-esclusione, al pari dei testi, delle immagini e dei documenti.
Un video accessibile è corredato di trascrizione (utile a tutti per scorrere velocemente i contenuti e per l'indicizzazione), è sottotitolato per consentire alle persone sorde di comprendere il parlato e i suoni, dovrebbe essere corredato di interpretazione in lingua dei segni italiana (nello stesso video a fianco di chi parla o in un secondo video), infine – se non si tratta di una intervista o format analogo – è corredato nella parte audio di una voce fuori campo (audiodescrizione) che dà conto di quanto avviene di non dialogico (come negli sceneggiati televisivi trasmessi alla radio), così da consentire alle persone non vedenti di seguire la narrazione e comprendere l'informazione visiva.
Nella parte iniziale del seminario Silvia Mattia (responsabile Centro competenza accessibilità Consip) e Roberto Ellero (webmultimediale.org), parlano di questi aspetti, e di quelli che riguardano l'accessibilità dei player multimediali, che consentono la fruizione dei contenuti audiovisivi: il supporto delle alternative, l'indipendenza da dispositivo, il dialogo con le tecnologie assistive.
Vengono analizzati i player basati su Flash liberamente utilizzabili, mettendone in evidenza pregi e limiti nell'interazione con i lettori di schermo.
Nella seconda parte del seminario, Roberta Gherardi (interprete LIS) e Simone Cericola (vice presidente regionale ANIOS e docente LIS della scuola bilingue di Cossato), intervengono con un video preregistrato, spiegando come e perché usare la Lis per comunicare sul Web. Il video è disponibile nel sito www.webmultimediale.org
Blog, Social Network, siti aziendali: quale piattaforma utilizzare per crearli e gestirli? La risposta non è univoca, la soluzione da scegliere dipende dalle caratteristiche del progetto. E’ bene però che un aspetto resti costante: il risultato finale deve essere usabile e accessibile.
Accessibilità: strumenti e applicazioni: accessibilità in pratica
1. Seminario del 19.02.2010
Accessibilità: strumenti e applicazioni
Relatori:
Antonio Canichella e Alessandra Rossi
Abstract di Alessandra Rossi
Prove di screen reader
Lo screen reader è un ausilio che consente ai disabili della vista, ipo e non vedenti, di utilizzare
il computer supportando o sostituendo la lettura a video con una guida vocale.
Contrariamente a quanto si pensa, se non sussistono altre disabilità di tipo motorio, il problema
non è costituito dall’uso della tastiera né è necessario un computer particolare. E’ invece
necessario che le pagine web e le interfacce delle diverse applicazioni osservino alcune regole
fondamentali per permettere l’interazione dell’ausilio.
Nel preparare questo breve intervento, ho esaminato una copiosa serie di siti di pubbliche
amministrazioni per verificare i seguenti aspetti:
• l’usabilità nella ricerca di informazioni,
• la disponibilità di modulistica scaricabile e compilabile,
• la facilità di utilizzo di pagine interattive per la richiesta di informazioni o per il
reperimento di dati.
Devo fortunatamente osservare che, dall’ultima volta che ho fatto una ricognizione simile, circa
un anno fa, molte cose sono cambiate. Ho infatti notato che lentamente ma in maniera
percepibile, si sta diffondendo una specie di standard nella strutturazione dei contenuti: sul sito
di un Comune, per esempio, posso aspettarmi di trovare, in un certo ordine, una serie di voci di
menu, il che facilita la navigazione.
Certo, il processo è ancora a macchia di leopardo e poco analizzato. Ma è positivo.
Ricerca informazioni
Ho simulato una ricerca su diversi siti comunali cercando informazioni sull’argomento: parcheggi
riservati ai disabili
. Ecco qualche risultato:
2. Comune di Latina
http://www.comune.latina.it/index2.php
La homepage è carica di immagini e, Per trovare l’informazione, si deve ricorrere alla ricerca dei
link fornita dall’ausilio che intercetta la voce “parcheggi”.
Si apre un pdf leggibile nei contenuti testuali ma molto ricco di grafica e pesante ad aprirsi. . Per
trovare ciò che interessa bisogna arrivare al capitolo Altre Agevolazioni nel quale è anche
contenuta un’indicazione contradditoria: prima si afferma che non è necessario esporre
contrassegni, riferendosi a diversi mezzi di locomozione (alcuni dei quali non proprio usuali), a
proposito di sosta per i disabili si afferma invece essere necessario il contrassegno.
Ho poi cercato indicazione sui Corsi di Laurea sul sito dell’Università di Palermo
www.unipa.it
Come è ormai prassi abbastanza diffusa sulle pagine delle Università, mi sono portata al link
“offerta formativa”: la pagina che si apre contiene sì un collegamento denominato “Corsi di Laurea”
ma conduce solo a un .pdf con una tabella poco efficace dal punto di vista dell’informazione.
Le notizie che interessano si trovano invece in un‘altra pagina collegata con un link che rischia di
confondere le idee.
Ho anche provato a esaminare il calendario per la prenotazione degli esami e, anche qui, ho trovato
difficoltà.
3. Compilazione moduli
Per quanto riguarda i moduli, constato con piacere la quasi totale sparizione dei .pdf in formato
immagine, sopravvivono solo in qualche raro documento che si vuole fare apparire con timbri e
firme manoscritte.
La modulistica è ancora prevalentemente in .pdf anche se il formato testo permette almeno di
esaminare il contenuto e di comprenderlo. Non è invece possibile la compilazione on-line e l’uso
eventuale della firma digitale.
Sono anche presenti documenti in word, molto più facili da compilare.
La novità è costituita dalla comparsa di alcuni .pdf compilabili che però presentano ancora molti
problemi di accessibilità.
Si presenteranno esempi delle diverse tipologie di modulistica.
Pagine interattive
Per quanto riguarda le pagine interattive, direi che non sono ancora molto diffuse nei siti delle
Pubbliche Amministrazioni in senso stretto, di solito i contatti sono costituiti da una casella di posta
elettronica che non dà particolari problemi.
Qualche grande istituzione rende disponibili pagine per procedure on-line: è ad esempio possibile
pagare i contributi dell’INPS e, notoriamente, si può compilare la dichiarazione dei redditi. Si tratta
però talvolta di operazioni assai delicate che richiedono competenze specifiche.
Più impegnativa invece la situazione per quelle aziende fornitrici di servizi che, a stretto rigore, non
sono soggette al rispetto delle norme di accessibilità ma che, data la natura “sociale” delle
prestazioni erogate sono spesso utilizzate dal pubblico comune.
Si esamineranno alcuni esempi di soluzioni date da varie aziende per l’erogazione di servizi.