Negli ultimi decenni, in tutte le discipline scientifiche sono stati introdotti concetti assolutamente nuovi e dirompenti rispetto alle concezioni e ai paradigmi della scienza quale noi la conosciamo. Tali concetti che vedono la realtà composta da una rete invisibile di elementi interconnessi, hanno dato origine all’approccio sistemico, a un nuovo modo di spiegare i fenomeni fisici, quelli biologici e gli avvenimenti riguardanti la vita sociale e le organizzazioni. La conoscenza di tali principi può aiutarci a cogliere le infinite sfaccettature di una realtà in perenne divenire.
Il futuro è impossibile da prevedere con precisione. E' però possibile individuare tra le innovazioni in fase di sviluppo, quelle probabilmente destinate ad avere un impatto significativo sulla società, attraverso l'horizon scanning.
Reti, memetica e contagio di idee e comportamenti - parte 2/3Valerio Eletti
apprendimento partecipativo: individuazione delle reti sociali e delle mappe logiche nate e sviluppatesi nel corso della summer school 1st CMSS "Il decision making in contesti complessi" organizzata e gestita dal Complexity Institute
Complessità e organizzazione, business and complex networks Valerio Eletti
Perché occuparsi di complessità? I concetti di semplice, complicato e complesso, le reti e l'approccio sistemico: nuovi strumenti per affrontare ambienti e problemi complessi per la sopravvivenza e l'evoluzione delle organizzazioni complesse a loro volta.
Il futuro è impossibile da prevedere con precisione. E' però possibile individuare tra le innovazioni in fase di sviluppo, quelle probabilmente destinate ad avere un impatto significativo sulla società, attraverso l'horizon scanning.
Reti, memetica e contagio di idee e comportamenti - parte 2/3Valerio Eletti
apprendimento partecipativo: individuazione delle reti sociali e delle mappe logiche nate e sviluppatesi nel corso della summer school 1st CMSS "Il decision making in contesti complessi" organizzata e gestita dal Complexity Institute
Complessità e organizzazione, business and complex networks Valerio Eletti
Perché occuparsi di complessità? I concetti di semplice, complicato e complesso, le reti e l'approccio sistemico: nuovi strumenti per affrontare ambienti e problemi complessi per la sopravvivenza e l'evoluzione delle organizzazioni complesse a loro volta.
Cerqua Alessia, "Complessità e Pianificazione"alessia cerqua
Il concetto di “territorio” ha subito negli ultimi decenni, una trasformazione radicale: da risorsa materiale suscettibile di sfruttamento, spazio controllabile ove le diversità sono viste come resistenze alla trasformazione, si è giunti ad una interpretazione in cui è riconosciuto il carattere relazionale e incerto proprio di un sistema complesso. Di conseguenza, la pianificazione esige nuovi approcci: la sfida della complessità, come ricorda Morin, può essere affrontata con successo tramite una maggiore complessità, ovvero una maggiore ideazione di risposte multiple ed intelligibili. Si vuole quindi proporre una riflessione sulle possibili evoluzioni della pianificazione, intesa sia come strumento di apprendimento delle dinamiche evolutive dei sistemi territoriali - capace di focalizzarsi sulle interazioni tra/nelle componenti (ecologiche, economiche, sociali,..) piuttosto che su classificazioni gerarchiche - sia come percorso ad alta valenza sociale e politica, in grado di individuare azioni volte a concordare soluzioni tra i soggetti che interagiscono nel processo di piano.
La frequenza dei cambiamenti che interessano le organizzazioni e la irriducibile incertezza del contesto in cui operano suggeriscono di approfondire lo studio di come le organizzazioni reagiscono dal punto di vista delle teorie della Complessità.
Questo punto di vista aiuta a comprendere come i sistemi complessi (ad esempio le organizzazioni ed il loro contesto) possono essere meglio compresi considerando il loro funzionamento a più livelli, partendo da quello delle micro-interazioni fra gli individui che ne sono la "base materiale".
Il lavoro presentato, allo stato si basa su una ricerca bibliografica e pone particolare attenzione al tema della leadership in questi contesti.
Progettare nella società complessa costruendo una rete di dispositivi. Creare una rete in formato digitale utilizzabile a lezione per l'orinetamento degli studenti e per la consapevolezza del docente.
"Complessità, ecosistemi, creatività" di Paolo Dell'Aversana - Al Complexity ...Complexity Institute
Al Complexity Literacy Meeting di Udine, tra i “Libri Presentati dagli Autori”, Paolo Dell'Aversana ha presentato il suo libro ""Complessità, ecosistemi, creatività"
I trucchi della mente - al Complexity Literacy Meeting 2015 il libro presenta...Complexity Institute
Quando capiremo come i prestigiatori “manovrano” il nostro cervello, sapremo anche come gli stessi trucchi cognitivi agiscono nelle campagne pubblicitarie, negli affari e nelle relazioni interpersonali.
La singolarità è vicina - Al Complexity Literacy Meeting il libro presentato ...Complexity Institute
Il libro permette di cimentarsi con interrogativi che sino a pochi anni fa erano relegati nella letteratura fantascientifica e che oggi rappresentano, invece, la frontiera con la quale è necessario confrontarci.
Il Decision Making è quel delicato e basilare processo attraverso cui un individuo o un gruppo di individui arriva a prendere una decisione scegliendo di intraprendere una specifica azione tra diverse possibilità o opzioni.
Obiettivo del DM è quello di aiutare il decisore a selezionare l’alternativa o le alternative più adeguata/e alla situazione.
Attraverso gli strumenti e le tecniche di DM il decisore viene coinvolto attivamente nel processo di scelta analizzando la situazione e vagliando le diverse opzioni usando filtri e punti di osservazione diversi con l’obiettivo di ampliare e sviluppare la propria consapevolezza.
Quando dobbiamo prendere una decisione spesso ci si deve confrontare con l’incertezza – vale a dire il rischio – che rappresenta uno degli impedimenti principali a una buona decisione.
Avere a propria disposizione strumenti specifici che aiutino a sviluppare la consapevolezza in merito alle decisioni da prendere può essere di grande aiuto e supporto in tutte quelle situazioni in cui l’ago della bilancia decisionale sembra essere perfettamente in equilibrio rendendo la decisione complessa.
Apprendere l’uso delle tecniche di Decision Making oltre ad essere di grande utilità nella sfera prettamente individuale, è anche facilmente spendibile nella sfera professionale, rappresentando uno strumento facilmente applicabile al lavoro dello psicologo sia in ambito clinico, consulenziale che in quello scolastico e organizzativo.
LEADERSHIP GENERATIVA IN CONTESTI COMPLESSI
Modelli, Pratiche e Casi in ambito manageriale
DESTINATARI: Manager di aziende pubbliche e privateProfessionisti consulenza direzionale, finanziaria ed organizzativaRicercatori, Dottorandi e Laureati II livello con mission aziendale
Cerqua Alessia, "Complessità e Pianificazione"alessia cerqua
Il concetto di “territorio” ha subito negli ultimi decenni, una trasformazione radicale: da risorsa materiale suscettibile di sfruttamento, spazio controllabile ove le diversità sono viste come resistenze alla trasformazione, si è giunti ad una interpretazione in cui è riconosciuto il carattere relazionale e incerto proprio di un sistema complesso. Di conseguenza, la pianificazione esige nuovi approcci: la sfida della complessità, come ricorda Morin, può essere affrontata con successo tramite una maggiore complessità, ovvero una maggiore ideazione di risposte multiple ed intelligibili. Si vuole quindi proporre una riflessione sulle possibili evoluzioni della pianificazione, intesa sia come strumento di apprendimento delle dinamiche evolutive dei sistemi territoriali - capace di focalizzarsi sulle interazioni tra/nelle componenti (ecologiche, economiche, sociali,..) piuttosto che su classificazioni gerarchiche - sia come percorso ad alta valenza sociale e politica, in grado di individuare azioni volte a concordare soluzioni tra i soggetti che interagiscono nel processo di piano.
La frequenza dei cambiamenti che interessano le organizzazioni e la irriducibile incertezza del contesto in cui operano suggeriscono di approfondire lo studio di come le organizzazioni reagiscono dal punto di vista delle teorie della Complessità.
Questo punto di vista aiuta a comprendere come i sistemi complessi (ad esempio le organizzazioni ed il loro contesto) possono essere meglio compresi considerando il loro funzionamento a più livelli, partendo da quello delle micro-interazioni fra gli individui che ne sono la "base materiale".
Il lavoro presentato, allo stato si basa su una ricerca bibliografica e pone particolare attenzione al tema della leadership in questi contesti.
Progettare nella società complessa costruendo una rete di dispositivi. Creare una rete in formato digitale utilizzabile a lezione per l'orinetamento degli studenti e per la consapevolezza del docente.
"Complessità, ecosistemi, creatività" di Paolo Dell'Aversana - Al Complexity ...Complexity Institute
Al Complexity Literacy Meeting di Udine, tra i “Libri Presentati dagli Autori”, Paolo Dell'Aversana ha presentato il suo libro ""Complessità, ecosistemi, creatività"
I trucchi della mente - al Complexity Literacy Meeting 2015 il libro presenta...Complexity Institute
Quando capiremo come i prestigiatori “manovrano” il nostro cervello, sapremo anche come gli stessi trucchi cognitivi agiscono nelle campagne pubblicitarie, negli affari e nelle relazioni interpersonali.
La singolarità è vicina - Al Complexity Literacy Meeting il libro presentato ...Complexity Institute
Il libro permette di cimentarsi con interrogativi che sino a pochi anni fa erano relegati nella letteratura fantascientifica e che oggi rappresentano, invece, la frontiera con la quale è necessario confrontarci.
Il Decision Making è quel delicato e basilare processo attraverso cui un individuo o un gruppo di individui arriva a prendere una decisione scegliendo di intraprendere una specifica azione tra diverse possibilità o opzioni.
Obiettivo del DM è quello di aiutare il decisore a selezionare l’alternativa o le alternative più adeguata/e alla situazione.
Attraverso gli strumenti e le tecniche di DM il decisore viene coinvolto attivamente nel processo di scelta analizzando la situazione e vagliando le diverse opzioni usando filtri e punti di osservazione diversi con l’obiettivo di ampliare e sviluppare la propria consapevolezza.
Quando dobbiamo prendere una decisione spesso ci si deve confrontare con l’incertezza – vale a dire il rischio – che rappresenta uno degli impedimenti principali a una buona decisione.
Avere a propria disposizione strumenti specifici che aiutino a sviluppare la consapevolezza in merito alle decisioni da prendere può essere di grande aiuto e supporto in tutte quelle situazioni in cui l’ago della bilancia decisionale sembra essere perfettamente in equilibrio rendendo la decisione complessa.
Apprendere l’uso delle tecniche di Decision Making oltre ad essere di grande utilità nella sfera prettamente individuale, è anche facilmente spendibile nella sfera professionale, rappresentando uno strumento facilmente applicabile al lavoro dello psicologo sia in ambito clinico, consulenziale che in quello scolastico e organizzativo.
LEADERSHIP GENERATIVA IN CONTESTI COMPLESSI
Modelli, Pratiche e Casi in ambito manageriale
DESTINATARI: Manager di aziende pubbliche e privateProfessionisti consulenza direzionale, finanziaria ed organizzativaRicercatori, Dottorandi e Laureati II livello con mission aziendale
‘ ‘Unire la riflessione etico-giuridico-politica a quella fisico-eco- biologica per superare una crisi planetaria è impresa ardua e singolare. Ma comune è l’intreccio causale che degrada natura e cultura nella società dissipatrice, erosiva sia dell’ordine culturale (soprattutto etico-istituzionale), sia dell’ordine eco-biologico (soprattutto a livello delle interrelazioni cellulari). Il grande problema da affrontare senza pregiudizi è come salvaguardare queste linee di ordine perché l’umanità, giunta a una potenza d’impatto materiale illimitata, sbagli meno tragicamente e continui nella civiltà il suo cammino’. da A. e L. Sacchetti, “La democrazia degli erranti e la coerenza eco-biologica”,1996, p.8
Con la mente la realtà può essere rappresentata attraverso l’immaginazione, il pensiero stabilisce la possibilità di ergersi al di sopra della materia, di comprenderne la struttura, di modificarla, di assumerne in una certa misura il controllo. Il potere della mente rivela d’altronde un terribile paradosso: quello di usare la realtà per creare e sostituirle un’altra realtà.
Qui comincia il dominio dell’illusione e della polarità, ossia dell’idea che la realtà sia separata in poli opposti e contrastanti.
La realtà non è quella che crediamo di osservare, perché siamo pieni di condizionamenti che derivano dall’uso di sensi estremamente limitati e inoltre la realtà è spesso la proiezione del nostro mondo interiore (Il velo di Maya).
“L’uomo vive simultaneamente in due mondi : quello della materia e il mondo dei simboli. Nel pensare utilizziamo una vasta gamma di sistemi simbolici : linguistici, matematici, figurativi, musicali, rituali. Senza tali sistemi non avremmo né arte né scienza, né legge, né filosofia,e neppure i rudimenti stessi della civiltà : saremmo, in altri termini, animali.
Pertanto i simboli sono indispensabili ma possono essere anche fatali.[…] Anche il miglior libro di cucina non sostituirà mai un pranzo, sia pure l peggiore : la cosa sembra abbastanza ovvia. Eppure in tutte le età gli uomini sono caduti nell’errore di considerare i simboli più reali di ciò che rappresentano.
Complexity Literacy Meeting 2023 - Scheda del libro consigliato da Giuseppe Z...Complexity Institute
Nelle sue opere precedenti, da "Il Tao della fisica" a "La scienza della vita", Fritjof Capra ha tracciato un quadro della scienza contemporanea mettendo in luce come, dalla fisica delle particelle alla biologia, alla concezione meccanicistica e riduzionista ormai in crisi si stia progressivamente sostituendo una visione che tende a studiare i fenomeni non come entità isolate ma all'interno del sistema che li abbraccia. Ora, con "La scienza universale", egli si propone di mostrare come alle origini della scienza ci sia una figura che, a differenza di quelle di Galileo, di Bacone e di Newton, ha saputo anticipare questi tratti che stanno oggi emergendo con sempre più forza: Leonardo da Vinci. Basandosi su un'analisi delle seimila pagine di manoscritti di Leonardo giunti fino a noi, Capra presenta un resoconto del metodo scientifico del grande genio del Rinascimento e dei risultati da lui ottenuti, valutandoli nella prospettiva del pensiero scientifico odierno. L'immagine che ne emerge è quella di un pensatore sistemico, di un ecologista e di un teorico della complessità, di uno scienziato - l'autentico inventore del moderno metodo sperimentale - che era però al contempo anche un artista con un profondo rispetto per la vita in ogni sua espressione.
I successi della scienza ci hanno illuso che gli avvenimenti siano prevedibili, ma spesso le previsioni che riguardano l’individuo non dipendono dalla quantità di dati disponibili. Dobbiamo abituarci a convivere con l’incertezza, l’imprevisto e il mistero, non perché non abbiamo ancora scoperto le regole di funzionamento della natura, ma perché abbiamo appresso che l'incertezza è insita tra le sue regole.
Le decisioni dei medici hanno un effetto potente sulla salute dei pazienti e sui costi dei servizi, dovrebbero essere, quindi, della migliore qualità possibile. Molti errori diagnostici non sono dovuti a incompetenza o a conoscenze inadeguate ma sono il risultato di errori cognitivi.
La presentazione descrive quattro dei principali errori cognitivi che possono influenzare in modo determinante le decisioni del medico e dei pazienti.
Specializzazione e integrazione il team building come strumento di miglioram...Antonio Bonaldi
Specializzazione e integrazione, fanno parte di un vasto processo di cambiamento culturale destinato, nei prossimi anni, a trasformare completamente il modo di affrontare i problemi, sia da parte delle organizzazioni che dei professionisti.
La conoscenza di alcuni principi, strumenti e tecniche propri dei sistemi complessi e della collaborazione interprofessionale possono aiutarci ad adottare comportamenti e decisioni in linea con tale prospettiva.
Fast e slow medicine: i sette veleni e i relativi antidoti Antonio Bonaldi
Slow Medicine è una rete di idee in movimento, nata dall’ incontro di persone che si riconoscono nella ricerca di una Medicina più sobria, più rispettosa, più giusta.
Slow Medicine Email: info@slowmedicine.it
9. Fino al 1600, l’armonia e la bellezza del mondo erano lo specchio della potenza e
della perfezione del creatore e il suo funzionamento era coerente con le leggi
divine.
Nel 1610 Galileo Galilei
sostiene che non ci sia la
terra ma il sole al centro
del sistema planetario,
negando uno dei dogmi
inconfutabili della chiesa.
La terra, infatti, quale
sede assegnata da Dio
all'uomo, non poteva che
collocarsi al centro
dell'universo.
Antonio Bonaldi - 2° Festival della complessità - Tarquinia 2011 9
10. Nel 1686 Isaac Newton pubblica i
“Principia” in cui dimostra che l’universo
non è “solo” la manifestazione di un
disegno “divino” ma è governato da
precise leggi fisiche.
Tutto ciò che accade, nel macro come
nel microcosmo, può essere spiegato
da leggi meccaniche.
Il mondo è un grande orologio e ogni
cosa può essere spiegata attraverso lo
studio analitico di elementi della materia
sempre più piccoli (cellule, molecole,
atomi, elettroni …).
Antonio Bonaldi - 2° Festival della complessità - Tarquinia 2011 10
11. L’organizzazione si fonda sulla gerarchia, la divisione del lavoro, la
specializzazione, la definizione dettagliata dei compiti.
Ogni singola parte del lavoro deve essere specificata e pianificata.
• Pianificazione
• Budget
• Gestione per obiettivi
• Definizione di procedure
• Controllo dei risultati
• Premi e punizioni
Frederick W Taylor 1856-1950
Antonio Bonaldi - 2° Festival della complessità - Tarquinia 2011 11
12. • Spazio, tempo e materia non sono più
assoluti.
• I confini tra particelle di materia e forze
che le tengono unite tendono ad
assottigliarsi e a confondersi.
• Le leggi della meccanica non sono in
grado di spiegare alcuni fenomeni fisici,
come la trasmissione della luce o la
posizione e la velocità di un elettrone.
L’essere
umano
è
parte
di
un
tu1o
chiamato
universo.
Albert
Einstein
1879-‐1955 Il
nostro
compito
è
quello
di
liberarci
dall’illusione
della
separazione.
Albert
Einstein
Antonio Bonaldi - 2° Festival della complessità - Tarquinia 2011 12
13. Attorno agli ’60 alcuni importanti ricercatori, partendo da campi di studio
completamente diversi, si rendono conto che per spiegare i fenomeni naturali
(fisici, biologici e sociali) non sono sufficienti i tradizionali metodi di indagine,
basati sullo studio analitico delle parti (riduzionismo).
Essi, per vie diverse e indipendenti,
scoprono alcuni nuovi principi
capaci di spiegare i fatti più
disparati: i fenomeni atmosferici,
l’evoluzione degli ecosistemi, il
funzionamento degli organismi
viventi, del cervello, delle
organizzazioni sociali, dei mercati
finanziari, di internet, ecc.
Apprendere attraverso le metafore.
Antonio Bonaldi - 2° Festival della complessità - Tarquinia 2011 13
14. Luidwing Von Bertalanffy, fu il primo ad elaborare il
concetto di sistema, oggi ampiamente utilizzato in
molti campi del sapere scientifico: matematica,
fisica, biologia, ecologia, scienze cognitive e sociali.
Nel libro “Teoria generale dei sistemi” del 1969, egli
dirige l’attenzione sulle relazioni tra gli elementi del
sistema.
Osserva che le proprietà di un sistema sono diverse
e non deducibili da quelle possedute dai singoli
elementi che lo costituiscono.
Biologo e matematico (1901-1972)
Antonio Bonaldi - 2° Festival della complessità - Tarquinia 2011 14
15. Nel 1961, mentre elabora un nuovo modello per le previsioni
del tempo, Lorenz osserva un fenomeno del tutto inaspettato.
A partire da condizioni molto simili si possono ottenere
risultati via via divergenti, fino a far scomparire ogni traccia di
somiglianza tra i due fenomeni. Basta, cioè, introdurre una
piccolissima variazione in una delle variabili di partenza per
giungere a conclusioni completamente diverse.
Scopre così che le previsioni del tempo a lunga scadenza
sono impossibili. Nei sistemi complessi, infatti, piccole
fluttuazioni possono generare fenomeni imponenti e
imprevisti.
Un battito d’ala in Brasile
Metereologo (1917-2008) può generare un uragano
nel Texas.
Antonio Bonaldi - 2° Festival della complessità - Tarquinia 2011 15
16. Prigogine è considerato uno dei padri della
complessità. Egli studia le strutture dissipative, quali
sistemi aperti che conservano la loro identità
attraverso lo scambio di energia con l’esterno.
Le cellule e il corpo umano sono entrambi sistemi
dissipativi perché si mantengono vitali, importando
dall’esterno un flusso costante di energia: cibo,
acqua, aria e informazioni.
"Gli esseri umani hanno sempre avuto bisogno di
certezze. Un tempo credevano di averle nella
religione. Poi le hanno avute nella fisica di Newton.
Oggi non è più così e non accettare questa realtà
(1917-2003) non rappresenta un fatto negativo, al contrario.
Premio Nobel per la chimica 1977
Siamo all'inizio di una nuova storia dell'Universo”.
Antonio Bonaldi - 2° Festival della complessità - Tarquinia 2011 16
17. Gell-mann, insignito del premio Nobel per la
scoperta dei quark, è tra i fondatori del Santa Fè
Institute, dove è stata elaborata la teoria dei sistemi
complessi.
È l’autore di uno dei testi classici della complessità “Il
quark e il giaguaro: avventura nel semplice e nel
complesso”.
Uomo di grande cultura, studia ciò che induce le
particelle elementari (tutte uguali e governate da
moti caotici), ad interagire, adattarsi e integrarsi in
Premio nobel per la fisica nel
sistemi sempre più ordinati, differenziati e complessi.
1969
Gell-Mann ci conduce dal quark, al giaguaro,
all’umanità, attraverso l’interazione tra le leggi
fondamentali della fisica e del caso.
Antonio Bonaldi - 2° Festival della complessità - Tarquinia 2011 17
18. Nella storia della complessità Mandelbrot (1924-2010),
può essere considerato lo sceneggiatore. Attraverso i
frattali, ha reso visibile ciò che si cela dentro le formule
matematiche.
L’insieme di Mandelbrot, una delle figure più complesse
che si possano immaginare, scaturisce da una formula
molto semplice, reiterata milioni di volte, con il computer.
Formule altrettanto semplici
generano figure straordinarie,
rintracciabili ovunque in natura: un
fiocco di neve, le linee frastagliate
di una costa, il guscio di una
conchiglia, le foglie di una felce,
l’albero bronchiale.
Antonio Bonaldi - 2° Festival della complessità - Tarquinia 2011 18
19. Edgar Moren è una delle menti più
vivaci e creative del panorama
culturale internazionale.
Profondo conoscitore dei principi
della complessità ne studia i risvolti
nello sviluppo della conoscenza,
nella vita individuale e nella
tumultuosa espansione dei rapporti
tra persone con culture diverse.
Sociologo
“Mentre progredisce la conoscenza delle
parti, si aggrava la nostra ignoranza del tutto”
Antonio Bonaldi - 2° Festival della complessità - Tarquinia 2011 19
20. Fritjof Capra, direttore del Center for Ecolitercy di
Berkeley, è uno degli esponenti più conosciuti tra gli
scienziati che si richiamano ai principi della complessità.
È l’autore di alcune opere molto note quali: Il Tao della
fisica, Il punto di svolta, La rete della vita, in cui si
approfondiscono, tra l’atro, le grandi similitudini tra le più
recenti scoperte della fisica moderna, i principi della
complessità e le filosofie orientali.
Capra ci aiuta a comprendere come i sistemi complessi
permeano ogni aspetto della nostra vita individuale e
sociale e ci richiama al rispetto dell’ecosistema e della
biosostenibilità delle nostre scelte.
Fisico e saggista
Antonio Bonaldi - 2° Festival della complessità - Tarquinia 2011 20
22. Tipo
di
componen8
Inanima8
Dota8
di
autonomia
decisionale
N.
di
componen8
Basso
Al8ssimo
Tipo
di
connessioni
Lineari
-‐
fisse
Dinamiche
-‐
variabili
N.
di
connessioni
Limitate
Molto
numerose
Comportamen8
Programmabili
Capaci
di
apprendere,
di
adaIarsi
e
prevedibili
al
contesto
e
imprevedibili
Antonio Bonaldi - 2° Festival della complessità - Tarquinia 2011 22
24. I confini di un sistema sono sempre sfumati in un sistema più ampio e più
complesso.
Siamo immersi nella complessità.
Molecola
Cellula
Tessuto
Organo
Individuo
Società
Atomo
Contemporaneamente si può essere un sistema (corpo umano) e un elemento di un
sistema più grande (città).
Antonio Bonaldi - 2° Festival della complessità - Tarquinia 2011 24
25. Le proprietà di un sistema sono il risultato dell’interazione di molti elementi
appartenenti contemporaneamente a diversi sistemi collegati.
Il senso di benessere che ci pervade guardando un bel paesaggio:
non può essere ricondotto a nessuno dei singoli elementi.
Antonio Bonaldi - 2° Festival della complessità - Tarquinia 2011 25
26. ? ?
?
? Agente
?
?
Relazione
?
? ? Regola
?
?
Il termitaio rappresenta la più alta
struttura della terra in relazione
all’altezza dei suoi costruttori.
Antonio Bonaldi - 2° Festival della complessità - Tarquinia 2011 26
27. Il
cervello
umano
è
la
struIura
più
complessa
che
conosciamo.
Con8ene
oltre
100
miliardi
di
neuroni
(pari
al
numero
di
stelle
della
Via
laIea).
Ciascun
neurone
può
ricevere
fino
a
100.000
impulsi.
La
corteccia
possiede
oltre
un
milione
di
miliardi
di
sinapsi.
Non
esistono
due
cervelli
uguali.
Fino
al
70%
dei
neuroni
muore
nel
primo
anno
di
vita,
quelli
che
sopravvivono
formano
una
rete
sempre
più
complessa.
Certe
connessioni
si
rafforzano
con
l'uso,
mentre
altre
si
affievoliscono
con
lo
sviluppo.
J.O’connor,
I.
McDermo1,
il
pensiero
sistemico,
Cellule cerebrali a microscopio
elettronico Sperling
&
Kupfer
2003.
Antonio Bonaldi - 2° Festival della complessità - Tarquinia 2011 27
28. L’organizzazione è composta da molte persone, riunite in microsistemi formali o
spontanei (unità operative, servizi, uffici, gruppi di lavoro), che condividono,
risorse, obiettivi, principi e che interagiscono, attraverso regole e procedure
predefinite e informali.
Antonio Bonaldi - 2° Festival della complessità - Tarquinia 2011 28
30. Gli elementi dei sistemi complessi sono tutti interconnessi, per cui il cambiamento
di un singolo elemento agisce su gran parte degli altri, anche a grandi distanze.
Questo è ciò che aveva
ipotizzato l’industria ittica
senza tener conto della
incredibile complessità
della catena alimentare
(oltre 225 milioni di
percorsi causa-effetto).
Antonio Bonaldi - 2° Festival della complessità - Tarquinia 2011 30
31. Dato il grande numero di agenti
coinvolti e la non linearità delle
risposte il comportamento dei
SCA è imprevedibile.
Un battito d’ala in Brasile può generare un uragano nel Texas. Edward Lorenz
Antonio Bonaldi - 2° Festival della complessità - Tarquinia 2011 31
32. Concetti considerati opposti possono risultare ugualmente veri.
Nei sistemi complessi vale la regola:
• Flessibilità e rispetto delle regole
• Collaborazione e competizione
• Spirito di iniziativa e scarsità di risorse
• Autonomia e gerarchia
• Innovazione e assunzione di rischi
l’uno e l’altro l’uno o l’altro • Imprevedibilità e pianificazione
• Specializzazione e integrazione
Ci
sono
due
Kpi
di
verità.
Le
verità
superficiali,
il
cui
opposto
è
chiaramente
sbagliato
e
le
verità
profonde,
il
cui
opposto
è
ugualmente
vero.
Niels Bohr - Nobel per la fisica, 1922
Antonio Bonaldi - 2° Festival della complessità - Tarquinia 2011 32
34. I sistemi complessi mostrano una tendenza
spontanea degli elementi ad auto-
organizzarsi in strutture via via più ordinate,
differenziate e complesse.
I SCA sono reagiscono agli stimoli esterni
modificando i comportamenti, in modo da
ottimizzare l’efficienza del sistema.
Antonio Bonaldi - 2° Festival della complessità - Tarquinia 2011 34
35. Nei sistemi complessi sorgono, in modo spontaneo, nuove proprietà non
prevedibili attraverso lo studio analitico dei singoli componenti.
Antonio Bonaldi - 2° Festival della complessità - Tarquinia 2011 35
36. Le proprietà emergenti non sono il
risultato di un disegno preordinato,
nascono dall’interazione dei singoli
agenti.
Le proprietà emergenti favoriscono
la conservazione, la riproduzione e
l’evoluzione del sistema verso livelli
organizzativi più specializzati e più
competitivi rispetto all’ambiente
circostante.
Il
profumo
e
i
colori
dei
fiori
favoriscono
il
richiamo
degli
inse]
per
l’impollinazione.
Antonio Bonaldi - 2° Festival della complessità - Tarquinia 2011 36
37. L’emergenza è un fenomeno che riguarda tutti i sistemi: fisici, chimici, biologici,
sociali.
• fluidità dell’acqua
• elasticità di un polimero
• lucentezza di un cristallo
• profumo di un fiore
• disegni sulla sabbia
• pattern degli automi cellulari
• Bellezza
• Apprendimento
• Coscienza
• vita
Stone Circles, Spitsbergen
Antonio Bonaldi - 2° Festival della complessità - Tarquinia 2011 37
39. Relazioni e comunicazioni sono l’essenza dei sistemi complessi adattativi.
I due tipi di relazioni (di ruolo e sociali), interagiscono e contribuiscono a creare la
cultura organizzativa o sociale.
Antonio Bonaldi - 2° Festival della complessità - Tarquinia 2011 39
40. I sistemi complessi evolvono attraverso gli scambi che si verificano sull’orlo del
caos: nella zona di confine tra ordine e disordine.
Procedure troppo rigide inibiscono la fantasia, ingessano il sistema e ne
impediscono lo sviluppo.
Antonio Bonaldi - 2° Festival della complessità - Tarquinia 2011 40
41. È opportuno definire le strategie per convogliare
creatività ed energie verso mete comuni, ma
pianificare con precisione ogni minimo dettaglio
può essere pericoloso.
È meglio essere aperti per affrontare le situazioni
impreviste con maggiori possibilità di scelta:
osservare l’evolvere della situazione e sfruttare la
situazione più favorevole.
Al tacchino viene dato da mangiare tutti i giorni.
Ad ogni pasto si consolida così la sua
convinzione della bontà del genere
umano … fino al pomeriggio che
precede il giorno del ringraziamento …
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42. Favorire l’emergere spontaneo di nuove proprietà sfruttando la creatività collettiva
propria dei Sistemi Complessi Adattativi.
• Piani strategici di lungo periodo in ambienti instabili
limitano le capacità del sistema di rispondere alle
opportunità di crescita e alle situazioni di pericolo.
• Intuire i cambiamenti, essere flessibili, aperti
all’innovazione, pronti ad aggiornare i programmi
adattandoli al contesto esterno ed interno, agli ostacoli
e alle congiunture favorevoli.
Senso
di
direzione
Interazioni
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43. La maggior parte dei problemi sono: multidimensionali, carichi di valori,
ambigui, instabili, aperti e non risolvibili una volta per sempre.
Occorre imparare a riconoscere le
opposte dimensioni che coesistono nei
sistemi complessi per coglierne limiti e
potenzialità.
Il rispetto delle competenze degli altri
crea un legame potente ed è parte
integrante di un efficace coordinamento
dei lavori altamente interdipendenti.
Diversità significa libertà e la libertà richiede un certo grado di disordine.
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44. La capacità di un sistema di svilupparsi è in gran parte legata alle diversità e alle
specializzazioni presenti nel sistema.
Nel 1200, l’università di Parigi aveva 4 facoltà: teologia, medicina, diritto canonico
e arte. Negli anni ’90 sono state classificate oltre 4.000 discipline scientifiche.
La realtà è una rete di fenomeni interconnessi
Una persona è simultaneamente un “oggetto”:
fisico, chimico, biologico, fisiologico, mentale,
sociale e culturale. Klein E:CO 2004
J. Bollen: Map of science 2009
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45. Lavorare insieme consente di fare cose che non si potrebbero fare da soli.
Occorre essere una squadra.
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47. Un sistema complesso adattativo per evolvere richiede tre condizioni.
• un certo grado di pressione
selettiva: possibilità di acquisire
vantaggi per chi agisce in sintonia
con il sistema (incentivi, attrattori).
• Un ambiente abbastanza stabile per
consentire alla selezione di maturare
i suoi frutti.
• Il tempo necessario per consolidare
le relazioni.
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