Come gestire una situazione di crisi finanziaria - strumenti e ruolo M&MPaolo Cirani
Un documento che spiega in maniera semplice ma esaustiva come gestire una situazione di crisi finanziaria, come utilizzare correttamente lo strumento del concordato in continuità, ed il ruolo fondamentale dell'M&A per trovare nuova finanza e un investitore/acquirente
Come gestire una situazione di crisi finanziaria - strumenti e ruolo M&MPaolo Cirani
Un documento che spiega in maniera semplice ma esaustiva come gestire una situazione di crisi finanziaria, come utilizzare correttamente lo strumento del concordato in continuità, ed il ruolo fondamentale dell'M&A per trovare nuova finanza e un investitore/acquirente
Indagine realizzata per veDrò da Episteme, istituto di ricerca sul cambiamento sociale di consumo, sulla base di una metodologia quali-quantitativa che prevedeva:
• n. 30 colloqui individuali motivazionali della durata di 1 ora;
• n. 2.000 interviste face to face della durata di 20 minuti a un campione rappresentativo della popolazione italiana, stratificato per sesso, età, area geografica e ampiezza centro.
a cura di Monica Fabris e Alberto Castelvecchi
in collaborazione con Carlo Alberto Carnevale Maffè
Ambrosetti Asset Management SIM propone un breve riassunto delle teorie rivoluzionarie di Daniel Kahneman, psicologo istraeliano vincitore nel 2002 del premio Nobel per l’economia «per avere integrato risultati della ricerca psicologica nella scienza economica, specialmente in merito al giudizio umano e alla teoria delle decisioni in condizioni di incertezza».
L' intervista a Michele Colosio sulle prospettive degli investimenti finanziari nel 2010, con consigli utili per impiegare i risparmi senza brutte sorprese, pubblicata sul numero di dicembre del mensile Bergamo Economia.
Queste sono le slide del nostro corso di financial fitness. Imparare i principi della finanza personale e di una gestione efficace dei propri risparmi non è per esperti o iniziati. In questo modo, non darai più deleghe in bianco !
L’andamento dei mercati finanziari mostra
una variabilità (in positivo, ma anche
in negativo) elevatissima che si riduce
solo su orizzonti temporali molto lunghi.
Queste oscillazioni nei rendimenti sono
mal sopportate dalla grandemaggioranza
degli investitori. Per cercare di evitare
queste oscillazioni gli investitori poco o
male informati (magari dall’industria finanziaria
che opera in conflitto con gli
interessi dei risparmiatori) pensano di poter
entrare e uscire dal mercato al momento
più opportuno. Ma le analisi sull’efficacia
del “market timing” dimostrano
che rimanere fuori dal mercato anche per
brevi periodi può comportare una significativa
riduzione delle performance...
Indagine realizzata per veDrò da Episteme, istituto di ricerca sul cambiamento sociale di consumo, sulla base di una metodologia quali-quantitativa che prevedeva:
• n. 30 colloqui individuali motivazionali della durata di 1 ora;
• n. 2.000 interviste face to face della durata di 20 minuti a un campione rappresentativo della popolazione italiana, stratificato per sesso, età, area geografica e ampiezza centro.
a cura di Monica Fabris e Alberto Castelvecchi
in collaborazione con Carlo Alberto Carnevale Maffè
Ambrosetti Asset Management SIM propone un breve riassunto delle teorie rivoluzionarie di Daniel Kahneman, psicologo istraeliano vincitore nel 2002 del premio Nobel per l’economia «per avere integrato risultati della ricerca psicologica nella scienza economica, specialmente in merito al giudizio umano e alla teoria delle decisioni in condizioni di incertezza».
L' intervista a Michele Colosio sulle prospettive degli investimenti finanziari nel 2010, con consigli utili per impiegare i risparmi senza brutte sorprese, pubblicata sul numero di dicembre del mensile Bergamo Economia.
Queste sono le slide del nostro corso di financial fitness. Imparare i principi della finanza personale e di una gestione efficace dei propri risparmi non è per esperti o iniziati. In questo modo, non darai più deleghe in bianco !
L’andamento dei mercati finanziari mostra
una variabilità (in positivo, ma anche
in negativo) elevatissima che si riduce
solo su orizzonti temporali molto lunghi.
Queste oscillazioni nei rendimenti sono
mal sopportate dalla grandemaggioranza
degli investitori. Per cercare di evitare
queste oscillazioni gli investitori poco o
male informati (magari dall’industria finanziaria
che opera in conflitto con gli
interessi dei risparmiatori) pensano di poter
entrare e uscire dal mercato al momento
più opportuno. Ma le analisi sull’efficacia
del “market timing” dimostrano
che rimanere fuori dal mercato anche per
brevi periodi può comportare una significativa
riduzione delle performance...
Investitore e portafoglio non vanno d’accordomichelelov
Nello scorso numero della rubrica abbiamo
spiegato che la diversificazione è
un elemento utile a ridurre i rischi dell’investimento.
Abbiamo anche visto che
diversificare, ad esempio in valute estere,
nella volatilità del mercato azionario, nei
beni reali, nelle strategie alternative, ecc.
potrebbe rappresentare un costo in uno
scenario positivo per i mercati finanziari,
ma è il prezzo da pagare per avere un po’
di protezione da sfruttare quando le cose
vanno male. Oggi voglio approfondire
questo concetto con le parole di Paolo
Legrenzi, professore straordinario di psicologia
cognitiva presso l’Università Ca’
Foscari di Venezia, dove coordina il Laboratorio
di Economia Sperimentale
Nell’illustrare agli investitori come approcciare
imercati finanziari pongo sempre
l’accento sull’imprevedibilità e sui
rischi, spiego che rendimento e rischio
sono due facce della stessa medaglia.
Eppure quando si verifica un ribasso la
ragione svanisce e le emozioni entrano
in gioco, la paura prende il sopravvento
e tutto quanto condiviso a mente fredda
viene messo in discussione alla luce
della situazione contingente. L’investitore
cerca garanzie e certezze in un
settore dominato, soprattutto nel breve
periodo, dall’effetto gregge che fa muovere
investitori nella stessa direzione,
amplificando il sali-scendi delle quotazioni.
Il mercato obbligazionario dopo la crisi finanziariamichelelov
Nel mondo pre-crisi la costruzione di un
portafoglio finanziario era “relativamente
semplice”: assumendo che i debiti di stati
sovrani e banche del mondo occidentale
fossero senza rischio, “bastava” stabilire
quanta parte dei propri investimenti destinare
al cosiddetto free-risk e quanto ad
asset rischiosi, azioni in primis. Oggi la
sicurezza nella capacità di stati, banche e
imprese di ripagare i propri debiti è messa
in dubbio dall’alto livello del debito e dalla
crescita negativa o stazionaria di molti
paesi sviluppati. Questa situazione ha
cambiato il quadro degli investimenti, in
particolare nell’ambito obbligazionario che
offre strumenti molto diversi per rischio
percepito e rendimento atteso....
Investimenti, consigli
davvero disinteressati? Questa
norma di trasparenza elimina alla radice
il conflitto di interessi tra gli intermediari
che vendono i prodotti e i risparmiatori
che pensano di ricevere un consiglio
disinteressato. La sua applicazione anche
Italia sarebbe la panacea per distinguere
in maniera chiara e trasparente
chi, come i consulenti finanziari
indipendenti, fa pura consulenza ed è
pagato per questo servizio solo dallo
stesso cliente da chi propone i prodotti
del proprio campionario e viene pagato
per questa attività di collocamento.La settimana scorsa ho partecipato al
Salone del Risparmio di Milano ed assistendo
ad una delle conferenze con i
rappresentanti di alcune delle società di
gestione del risparmio italiane sono rimasto
sorpreso da alcune affermazioni che, al
di là delle dichiarazioni d’intenti, segnalano
la distanza tra gli interessi delle stesse e i
risparmiatori. La prima è che le società di
gestione dovrebbero seguire “la moda”
confezionando il prodotto che investe nel
settore di volta in volta sulla cresta dell’onda.
Intendiamoci non c’è nulla di sbagliato
nel proporre nuovi strumenti, ma
assecondare gli investitori che seguono il
gregge e si lanciano nell’asset di moda
significa abdicare a quel ruolo di consulenza
che le reti di distribuzione finanziarie
dicono di voler svolgere. Un buon consulente
dovrebbe guidare il cliente verso
una scelta razionale e consapevole sia
delle opportunità che dei rischi dell’investimento.
Certo è più facile assecondarne
le richieste o addirittura rafforzarne i convincimenti
magnificando i rendimenti passati
dell’investimento di moda (come avvenuto
con le azioni tecnologiche a inizio
millennio o il settore immobiliare e bancario
prima dello scoppio della crisi), ma non è
nell’interesse del cliente. La seconda affermazione
è relativa alla scarsa importanza del costo degli strumenti di risparmio
gestito. Questa tesi, sostenuta
dall’esponente di una delle società che
ha i prodotti tra i più costosi sulmercato,
suona un po’ come la storia dell’oste
che magnifica le qualità del suo vino.
Infatti se il costo sostenuto dai sottoscrittori
dei fondi comuni è gravato,
oltre che dalle commissioni di gestione,
anche da commissioni di performance
esorbitanti applicate in virtù del confronto
con indici del mercato monetario,
ormai prossimi a zero, non si fa propriamente
l’interesse del cliente. La terza
riguarda la regolamentazione e addita
come dannosa la Rdr ossia la nuova
normativa introdotta in Inghilterra
che ha sancito il divieto, da parte di chi
vuoleerogareconsulenzafinanziaria, di
ricevere qualsiasi forma di incentivo dai
gestori dei prodotti collocati. Questa
norma di trasparenza elimina alla radice
il conflitto di interessi tra gli intermediari
che vendono i prodotti e i risparmiatori
che pensano di ricevere un consiglio
disinteressato. La sua applicazione anche
Italia s
1. Economia & Finanza Economia & Finanza
Il ruolo delle emozioni
previsioni diffuse più per riempire i giornali Kahneman, uno psicologo i cui studi hanno necessario un guadagno di quasi 2.000 euro
che per spirito d’informazione. rivoluzionato le spiegazioni dell’economia per produrre nell’individuo una sensazione
Entrano di fatto in gioco quei processi mentali tradizionale sulle dinamiche alla base delle di pareggio. Questo comportamento ha l’ef-
nelle decisioni economiche
che poco o nulla hanno a che fare con la razio- decisioni economiche. Il Comitato del Nobel fetto paradossale di indurre gli investitori in
nalità e che gli studiosi di finanza comporta- ha così motivato l’assegnazione del premio: perdita ad assumersi maggiori rischi di quelli
mentale hanno chiamato “euristiche”, ossia “per avere integrato nella scienza dell’economia che sarebbero disposti a sopportare in una
quelle scorciatoie mentali che normalmente scoperte della ricerca psicologica”. Grazie ad situazione di pareggio o di guadagno, nella
utilizziamo per prendere decisioni in situa- una serie di esperimenti sul comportamento speranza di annullare la perdita e il dolore
zioni di incertezza, allo scopo di risparmiare degli individui nel prendere decisioni in che porta con sè.
tempo ed energie (che sono invece necessarie condizioni di incertezza Kahneman, profes- Questo atteggiamento può rivelarsi partico-
per pianificare consapevolmente i propri sore all’Università di Princeton, ha contri- larmente dannoso, soprattutto durante i crolli
investimenti e i propri obiettivi). buito in maniera determinante al nascere di mercato come quello attuale. La ciliegina
La finanza comportamentale ha individuato quelle scorciatoie mentali, che poco o nulla A questo punto non sarete sorpresi nell’ap- di una nuova branca economica nota con sulla torta, si fa per dire, viene messa quando
hanno a che fare con la razionalità, che normalmente utilizziamo per prendere decisioni prendere che il premio Nobel per l’Eco- il nome di finanza comportamentale. I suoi l’investitore, in preda alla rassegnazione e allo
in situazioni di incertezza nomia del 2002 è stato assegnato a Daniel studi contribuiscono a spiegare il comporta- sconforto per i continui ribassi del mercato,
a cura di Michele Colosio mento irrazionale degli individui nei mercati decide che è giunto il momento di disinvestire
finanziari e la conseguente formazione delle per mettere fine alla sofferenza e all’incertezza.
bolle speculative (come quella del mercato Spesso la decisione avviene quando la fase di
immobiliare che ha scatenato l’attuale crisi ribasso ha raggiunto il fondo e quando gli
economica). investitori accorti iniziano ad accumulare
Una delle scorciatoie più potenti è la cosid- gli investimenti a sconto che altri stanno
detta “avversione alle perdite” che ha l’effetto svendendo.
D
opo un 2008 terribile, anche questo di far sembrare le perdite di denaro più grandi
primo scorcio del 2009 sembra dei guadagni: gli studi hanno dimostrato
confermare che la crisi finanziaria che a seguito di una perdita di 1.000 euro è
mondiale non ha ancora mollato la presa. Gli
investitori rimangono in balia della tempesta,
come pezzi di legno trasportati su e giù da
gigantesche onde, a causa della volatilità dei
mercati che rimane su livelli di guardia.
In questa situazione le considerazioni che
sento fare dai risparmiatori hanno un unico
filo conduttore, il pessimismo più assoluto:
il peggio deve ancora arrivare, le previsioni
sono fosche, questa volta non è una crisi
come le altre, eccetera eccetera. E’ difficile
dar loro torto, ma solo poco più di un anno
fa il pensiero di quelle stesse persone era di
tutt’altro tenore, improntato com’era ad
un ottimismo che non lasciava spazio alla
possibilità di una recessione economica…e
sappiamo come è andata a finire.
Con questo voglio dire che il risparmiatore
che si approccia agli investimenti durante le
fasi di rialzo dei mercati rischia di commet-
tere un errore di valutazione: fa i propri
calcoli basandosi su un rendimento atteso
degli investimenti e non fa i conti con le
possibilità di perdita, in quanto nella fase
rialzista il rischio non è abbastanza perce-
pito. Non essendo mentalmente preparato
a subire una perdita succede che, quando
il mercato vira al ribasso, l’investitore si
scopre improvvisamente avverso al rischio e
mette in discussione le scelte fatte solo poco
tempo prima, magari sulla base di opinabili
marzo_09 26
) InsideLombardia InsideLombardia
( 27 marzo_09
2. Economia & Finanza Economia & Finanza
Se questi atteggiamenti mentali fossero
facilmente riconoscibili ed evitabili sarebbe
possibile non lasciarsi guidare dalle emozioni,
ma proprio le indagini della finanza compor-
tamentale hanno dimostrato la difficoltà di
sottrarsi a certi comportamenti. Di qui la
necessità di ricorrere a delle contromisure,
come Ulisse che si fece legare all’albero della
nave per non rispondere al richiamo delle
sirene. Nel nostro caso l’albero è rappresentato
dagli obiettivi a medio e lungo termine che
si vogliono realizzare e dal proprio profilo di
rischio (da definire in funzione della massima
perdita sopportabile e non dei guadagni
attesi), mentre la corda è rappresentata da una
pianificazione finanziaria obiettiva e indipen-
dente. La pianificazione permette di restare
concentrati sugli obiettivi e non cadere nel
tranello teso dalle sirene che si manifestano
sotto forma di avidità e di panico. Rispettare
il piano prestabilito non vuol dire rimanere
immobili, ma significa modulare l’esposi-
zione ai mercati in funzioni delle condizioni
economiche, evitando per tempo lo scoppio
delle bolle speculative, senza stravolgere la
propria strategia di fondo.
Contatti per informazioni e chiarimenti:
tel. 335.302605 - info@ifaconsulenza.it
www.ifaconsulenza.it
marzo_09 28
) InsideLombardia InsideLombardia
(
29 marzo_09