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12°convegno – Patologia
       Immune e malattie orfane


La Terapia complessa decongestiva

           Stasi Elodie - CMID
THE DIAGNOSIS AND TREATMENT OF PERIPHERAL
                LYMPHEDEMA
Consensus Document of the International Society of
                 Lymphology
           (Lymphology 36 (2003) 84-91)
                                 84-


           TERAPIA CONSERVATIVA DEL LINFEDEMA

Terapia fisica : -   TERAPIA COMPLESSA DECONGESTIVA (CPT/CDT)
                 -   PRESSOTERAPIA
                 -   MASSAGGIO
                 -   TERMOTERAPIA
                 -   DECLIVOTERAPIA

Terapia farmacologica

Terapia psico - sociale
TERAPIA COMPLESSA DECONGESTIVA

Fase I - intensiva   Fase II - Ottimizzazione
FCD – fase intensiva
IMPOSTAZIONE DEL TRATTAMENTO


                  VALUTAZIONE
Anamnesi : controindicazioni al trattamento
infezioni, terapie effettuate, peso….
Ispezione : colore della pelle, cicatrici,
limitazioni articolari, forza muscolare …
Palpazione : fovea, stemmer, pliche cutanee,
consistenza, linfonodi…
Misurazione : cm a nastro
VALUTAZIONE FUNZIONALE




Squilibri
posturali
            Atteggiamento                                           Deficit
              Antalgico                                           neurologici
                                     Limitazioni
                                                      Forza
                                      articolari
                                                   e resistenza
                                                   muscolare
                            dolore




                       TERAPIE SECONDARIE
Terapie Coadiuvanti
Pressoterapia
Declivoterapia
Termoterapia
Terapia alimentare
Elettroterapia
Correzione appoggio plantare
TRATTAMENTO INTENSIVO IDEALE


Durata ciclo intensivo : 3-4 settimane
Frequenza : giornaliera
N° cilcli : 1 – 2 all’anno
Linfodrenaggio :45-50 min
Cura della pelle
Bendaggio: 24 0re
Ginnastica decongestiva : 15-20 min
CURA DELLA PELLE

Individuare i primi segni di infezione o infiammazione le
infezioni (linfangiti, eresipela )

Controllare la presenza di micosi interdigitali o nelle
pliche cutanee (specialmente nei soggetti obesi)

Scollamento cicatriziale se necessario

Idratare la pelle
LINFODRENAGGIO MANUALE

                            EFFETTI

Amplificazione dei meccanismi di compenso in fase di stasi linfatica

Attivazione della motricità dei linfangioni dei quadranti confinanti

Suzione dei fluidi nelle aree sane

Sviluppo di vie circolatorie di compenso

Sviluppo di anastomosi linfo-linfatiche e linfo venose

Riduzione della fibrosi (manovre adatte)
CONTROINDICAZIONI
                          GENERALI
    ASSOLUTE                                 RELATIVE


 Scompenso cardiaco              Linfedema maligno
 Infezioni
 Insufficienza renale


                        ARTO INFERIORE



Generali                        micosi
Flebiti
Trombo-
Trombo-flebiti
Controindicazioni
Trattamento del collo        Trattamento dell’addome
  Generali                     Generali
  Ipertiroidismo               Gravidanza
  Ipersensibilità del seno     Mestruazioni
  carotideo                    Diverticoli
  Aritmia cardiaca             Aneurisma aorta
                               addominale
                               Morbo di Crohn’
                                         Crohn’
                               dolore
BENDAGGIO MULTISTRATO



                                            EFFETTI
           AZIONE
                             Riduzione della pressione
Incremento della pressione   dell’ultrafiltrazione
   tissutale e conseguente   Migliora la pompa venosa
   spostamento dei fluidi    Dirige il flusso linfatico in senso
   all’interno dei vasi      prossimale e verso zone funzionali
                             Ostacola il reflusso
                             Ammorbidisce il tessuto fibrotico
Legge di Laplace : P = T/r

P: pressione                     CONTROINDICAZIONI
                             Edemi cardiaci
T: tensione del tessuto
                             Stenosi arteriosa
r : raggio ( dell’arto)
MATERIALI INDISPENSABILI


Maglia tubolare
Cotone di germania / o idrofilo
Gommapiuma / lattice / comprex
Salvapelle
Bende di garza per le dita (4cm)
Bende a corta o a media elasticità ( 6 cm / 8 cm)
Bende di fissaggio coesive
COTONE DI GERMANIA
LA GINNASTICA DECONGESTIVA

                 Revisione della leteratura

Swedborg (1980) : efficacia delle contrazioni isometriche

Olszewski (1988).incremento delle pulsazioni linfatiche
da 6 a 10 volte, durante la contrazione muscolare con
arto bendato

Leduc (1990) : aumento del riassorbimento proteico
durante e dopo l’esercizio con arto bendato con
bendaggio multistrato a corta elasticità.

Casley-Smith (1994) : la ginnastica decongestiva
praticata tra due cicli di trattamento aumenta l’efficacia
della terapia complessa decongestiva
EFFETTI DELLA GINNASTICA DECONGESTIVA CON
          BENDAGGIO MULTISTRATOO

Riduzione dell’edema

Incremento dell’assorbimento dei linfatici

Miglioramento della pompa linfatica ( incremento della motricità dei
linfangioni)

Mobilizzazione delle articolazioni : mantenimento del range articolare e
partecipazioni dei vasi linfatici intra-articolari

Migliorano la forza degli arti inferiori e aiutano ad evitare o ridurre la perdita
di forza muscolare dovuta al linfedema

Assottigliamento del tessuto fibrotico

Benessere soggettivo
POMPA MUSCOLARE
contrazione   decontrazione
POMPA ARTICOLARE

Le pareti vasali sono ancorate ai     La massima escursione articolare
   tessuti circostanti:



La posizione articolare modifica il   Stiramento dei vasi linfatici e
   volume vasale                          riduzione del lume vasale




                                             SVUOTAMENTO
PROGRESSIONE
Respirazione diaframmatica
Esercizi decongestivi seguono una progressione prossimo
distale e seguono le catene muscolari cinetiche
Negli esercizi degli arti inferiori le contrazioni muscolari
seguono l’espirazione
Inserire nella programmazione degli esercizi di stretching
( 20-30 sec).
 se la pelle del paziente è integra l’idroterapia può essere
molto efficace
GINNASTICA DECONGESTIVA
     regole da utilizzare nella progessine degli esercizi


ARTO/I BENDATI O CON CALZA ELASTICA

FREQUENZA : Quotidiana durante il trattamento intensivo
           2/3 volte alla settimana nella fase di ottimizzazione

DURATA: 30 min. pochi esercizi eseguiti con ritmo lento intervallati da fasi
di riposo,( in cui è possibile inserire esercizi di respirazione diaframmatica )

LAVORO MUSCOLARE : isotonico con tempi di contrazione e rilassamento
di egual durata ( 3” + 3”); isometrico in presenza di dolore, deficit articolari
ecc; passivo in caso di paralisi.

INTENSITA’ : gli esercizi devono essere adattati alle reali possibilità del
soggetto ( affaticabilità, dolore, limitazioni articolarI, età, obesità, ).

Gli esercizi non devono procurare dolore
Fase II- ottimizzazione e
     II-
     mantenimento
Counseling Fisioterapico

Impostazione terapia comportamentale
Addestramento all’auto-drenaggio
Addestramento all’auto-bendaggio
Esercizi di ginnastica decongestiva
Addestramento utilizzo calza elastica
IL TUTORE ELASTICO

Durante l’ultima seduta di trattamento l’arto viene misurato
  e si decide il tipo di contenzione elastica.
  Regole d’oro della contenzione elastica

                       Tutore è valido se

    E’spiegato
    È accettato
    Mantiene i risultati
    È compatibile con la vita sociale del paziente
    È utilizzato
QUALITA’ DEL TUTORE
TRAMA CIRCOLARE               TRAMA PIATTA
  Meno compressiva              Maggiore compressione
  Esteticamente più             Meno estetica
  accettabile                   Più cara
  Più economica                 Migliore traspirazione
  Vasta scelta di prodotti      si adatta meglio nei
  standard                      dismorfismi
  Linfedemi di lieve entità     Più difficile da indossare
AUSILI PER INDOSSARE LE CALZE
               ELASTICHE

Una corretta scelta del tutore deve tener conto
  delle condizioni fisiche e sociali del paziente.

Se il paziente non è in grado di indossare il
  tutore o non può essere aiutato dai familiari,
  la strategia terapeutica può prevedere
  l’utilizzo di ausili e l’addestramento necessario
  per il corretto utilizzo degli stessi
DIFFICOLTA’ DI INSERIMENTO DELLA CALZA




        Easy slide
INFILA CALZE
Norme comportamentali
Alimentazione
Depilazione
Abbigliamento
Al mare
In ufficio
INSUCCESSI DELLA TCD
Medico                           Terapista                        Paziente
Diagnosi eziologica sbagliata                                     Buona compliance
                                  fase I non praticata             Comparsa di un’altra malattia
Nessuna diagnosi :               quotidianamente
 linfedema maligno                Utilizzo di altre tecniche di
                                 massaggio
Patologia secondarie
                                  esclusivo utilizzo del LDM
 Non diagnosticate
                                  errori nell’esecuzione del
 non trattate adeguatamente
                                 LDM
                                  errori di bendaggio


Problemi di compressione                                          Scarsa compliance
                                                                    non tiene i bendaggi
  misure scorrette
                                                                    non indossa la contenzione
 prescrizione sbagliata
                                                                    non fa gli esercizi
 collaudo di calze difettose
                                                                    non cura la pelle
 calze slabbrate
                                                                    non segue le regole di igiene di
                                                                  vita
                                                                    aumenta di peso

Mancanza di controlli regolari
nella fase II
Terapie adiuvanti
Pressoterapia
Idroterapia
Terapia alimentare
Termoterapia
Ginnastica respiratoria
Declivoterapia
Elettroterapia
Correzione appoggio plantare
Attività fisico-sportive
PRESSOTERAPIA PNEUMATICA SEQUENZIALE




         Tecnica terapeutica che utilizza l’applicazione di
una pressione progressiva sui tessuti da parte di elementi gonfiabili
IDROTERAPIA
IDROKINESITERAPIA

     Possibilità di eseguire esercizi in scarico
•



     Possibilità di ricarico progressivo (diminuzione del    livello di
•
    immersione o uso di galleggiante)

     Assistenza alla mobilizzazione attiva (necessità di
•

    una minore forza muscolare per ottenere
    movimento)

     Migliore percezione della posizione degli arti (stimoli indotti dalla
•
    pressione idrostatica)

     Sviluppo muscolare progressivo e adattato (contro- resistenza
                                               (contro-
•
    dell’acqua)
TERAPIA ALIMENTARE
   INTERNATIONAL SOCIETY OF LYMPHOLOGY
        CONSENSUS DOCUMENT (1995)
“ non esiste una dietoterapia per la cura del
 linfedema periferico, ma in pazienti obesi,
      l’approccio dietetico ipocalorico in
     combinazione con un programma di
   terapia fisica favoriscono una riduzione
             della massa degli arti“
L’obesità costituisce un fattore di rischio
              per il linfedema
       ( Treves 1957; Stanton et al.1996).


Costituisce un ostacolo ai trattamenti e ne
              riduce gli effetti
Regole generali
     Un buon calo ponderale, nel soggetto affetto da linfedema, si
                                                     linfedema,
     ottiene attraverso una diminuzione contenuta dell’apporto
     calorico medio giornaliero

     Risulta utile non una diminuzione indiscriminata delle proteine
     alimentari ma una selezione mirata al controllo dell’apporto medio
     giornaliero di proteine di origine animale

     È importante una corretta assunzione dell’apporto vitaminico,
     poiché da una carenza ne conseguirebbe un indebolimento dei
     tessuti connettivi

      Non ha alcuna utilità la restrizione di sodio alimentare in pazienti
affetti da linfedema (salvo eccezioni)Il linfedema è causato da un
eccesso di proteine nei tessuti e non di sali minerali.
Ginnastica Respiratoria
In conseguenza della variazione ritmica della pressione toraco-
                                                        toraco-
addominale si determina una aspirazione sui tronchi venosi
degli arti inferiori (in espirazione)

E’ stata dimostrata un’azione diretta sulla motilità linfatica.
                                                     linfatica.

Viene insegnata al paziente una respirazione addomino-diaframmatica
                                             addomino-
lenta,
lenta, ampia ma non forzata.

Gli esercizi respiratori devono essere ripetuti frequentemente durante
la giornata poiché il loro effetto antistasi è molto limitato nel tempo.
DECLIVOTERAPIA
L’elevazione dell’arto colpito da linfedema riduce il
carico idrostatico, diminuendo il carico linfatico. Può
risultare utile linfedemi al I stadio. In stadi superiori
non risulta meno efficace
TERMOTERAPIA
L’osservazione che l’ipertermia fino a 42°C determina un aumento di
                                       42°
   frequenza e di intensità delle contrazioni linfatiche, ha fatto
   proporre una tecnica basata sul riscaldamento cutaneo, con varie
                                                     cutaneo,
   modalità, che può contribuire ad aumentare la portata linfatica.
                                                             linfatica.



    Tale metodo viene consigliato nei linfedemi resistenti ad
      altre terapie o in caso di episodi infettivi recidivanti.
CORREZIONE APPOGGIO PLANTARE


Alterazioni della statica del piede determinano un’alterazione
della dinamica flebologica del passo




MANCATA SPREMITURA DELLA VOLTA   COMPRESSIONE DELLA SOLETTA PLANTARE
ELETTROTERAPIA
   La contrazione muscolare ripetuta indotta
 da una stimolazione elettrica, può determinare
un incremento sia del flusso venoso che del
flusso linfatico.
Attività sportive



E’ consigliabile la pratica di un’attività
sportiva con un linfedema o un arto a
                 rischio?
PRUDENZA : SI

        LINFEDEMA                  ESERCIZIO MUSCOLARE
Squilibrio tra la capacità di        88% della gittata cardiaca è
trasporto linfatico ed il carico     diretta ai muscoli contro il 21%
linfatico                            in condizioni normali

Il 90% dell’acqua contenuta          più sangue = più acqua
nel sangue è trasporta dai vasi      extracellulare
sanguigni; Il 10% filtra nel
tessuto interstiziale per essere
riassorbita dai vasi linfatici
                                    INCREMENTO DEL CARICO
insieme alle grosse molecole
                                           LINFATICO
proteiche
Regole sicure
indossare la contenzione o bendare l’arto anche in assenza di linfedema

attenzione agli sport a rischio di ferite

evitare la pratica sportiva nelle ore più calde dei periodi estivi

preferire le attività sportive praticate regolarmente precedentemente

procedere con un allenamento progressivo

monitorare costantemente l’arto è prestare attenzione alle sensazioni di
benessere o malessere indotti dall’attività in corso

in caso di nuova attività rivolgersi ad istruttori specializzati in attività fisiche
adattate
In conclusione

La terapia elettiva per il trattamento degli edemi è la
TERAPIA COMPLESSA DECONGESTIVA con tutte le
prestazioni che la contraddistinguono

Le patologie linfatiche devono essere prese in carico da
personale specializzato ed esperto

La collaborazione del paziente e dei familiari è
fondamentale
DIFFERENZE DI INTENSITA’
                     ITALIA                 GERMANIA (E112)
REGIME               AMBULATORIALE          RICOVERO
DURATA CLICLO        12/24 GIORNI           4 SETTIMANE
TRATTAMENTI          1 AL GIORNO (esclusi   2 AL GIORNO (anche il
GIORNALIERI          fine week-end)         sabato)
LDM                  SI                     SI
BENDAGGIO            SI                     SI
MULTISTRATO
GINNASTICA           SI                     SI
DECONGESTIVA
ELASTOCOMPRESSIONE   A CARICO DEL           RIMBORSATA
                     PAZIENTE


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2009 Convegno Malattie Rare Stasi [23 01]

  • 1. 12°convegno – Patologia Immune e malattie orfane La Terapia complessa decongestiva Stasi Elodie - CMID
  • 2. THE DIAGNOSIS AND TREATMENT OF PERIPHERAL LYMPHEDEMA Consensus Document of the International Society of Lymphology (Lymphology 36 (2003) 84-91) 84- TERAPIA CONSERVATIVA DEL LINFEDEMA Terapia fisica : - TERAPIA COMPLESSA DECONGESTIVA (CPT/CDT) - PRESSOTERAPIA - MASSAGGIO - TERMOTERAPIA - DECLIVOTERAPIA Terapia farmacologica Terapia psico - sociale
  • 3. TERAPIA COMPLESSA DECONGESTIVA Fase I - intensiva Fase II - Ottimizzazione
  • 4. FCD – fase intensiva
  • 5. IMPOSTAZIONE DEL TRATTAMENTO VALUTAZIONE Anamnesi : controindicazioni al trattamento infezioni, terapie effettuate, peso…. Ispezione : colore della pelle, cicatrici, limitazioni articolari, forza muscolare … Palpazione : fovea, stemmer, pliche cutanee, consistenza, linfonodi… Misurazione : cm a nastro
  • 6. VALUTAZIONE FUNZIONALE Squilibri posturali Atteggiamento Deficit Antalgico neurologici Limitazioni Forza articolari e resistenza muscolare dolore TERAPIE SECONDARIE
  • 8. TRATTAMENTO INTENSIVO IDEALE Durata ciclo intensivo : 3-4 settimane Frequenza : giornaliera N° cilcli : 1 – 2 all’anno Linfodrenaggio :45-50 min Cura della pelle Bendaggio: 24 0re Ginnastica decongestiva : 15-20 min
  • 9. CURA DELLA PELLE Individuare i primi segni di infezione o infiammazione le infezioni (linfangiti, eresipela ) Controllare la presenza di micosi interdigitali o nelle pliche cutanee (specialmente nei soggetti obesi) Scollamento cicatriziale se necessario Idratare la pelle
  • 10. LINFODRENAGGIO MANUALE EFFETTI Amplificazione dei meccanismi di compenso in fase di stasi linfatica Attivazione della motricità dei linfangioni dei quadranti confinanti Suzione dei fluidi nelle aree sane Sviluppo di vie circolatorie di compenso Sviluppo di anastomosi linfo-linfatiche e linfo venose Riduzione della fibrosi (manovre adatte)
  • 11. CONTROINDICAZIONI GENERALI ASSOLUTE RELATIVE Scompenso cardiaco Linfedema maligno Infezioni Insufficienza renale ARTO INFERIORE Generali micosi Flebiti Trombo- Trombo-flebiti
  • 12. Controindicazioni Trattamento del collo Trattamento dell’addome Generali Generali Ipertiroidismo Gravidanza Ipersensibilità del seno Mestruazioni carotideo Diverticoli Aritmia cardiaca Aneurisma aorta addominale Morbo di Crohn’ Crohn’ dolore
  • 13. BENDAGGIO MULTISTRATO EFFETTI AZIONE Riduzione della pressione Incremento della pressione dell’ultrafiltrazione tissutale e conseguente Migliora la pompa venosa spostamento dei fluidi Dirige il flusso linfatico in senso all’interno dei vasi prossimale e verso zone funzionali Ostacola il reflusso Ammorbidisce il tessuto fibrotico Legge di Laplace : P = T/r P: pressione CONTROINDICAZIONI Edemi cardiaci T: tensione del tessuto Stenosi arteriosa r : raggio ( dell’arto)
  • 14. MATERIALI INDISPENSABILI Maglia tubolare Cotone di germania / o idrofilo Gommapiuma / lattice / comprex Salvapelle Bende di garza per le dita (4cm) Bende a corta o a media elasticità ( 6 cm / 8 cm) Bende di fissaggio coesive
  • 16.
  • 17. LA GINNASTICA DECONGESTIVA Revisione della leteratura Swedborg (1980) : efficacia delle contrazioni isometriche Olszewski (1988).incremento delle pulsazioni linfatiche da 6 a 10 volte, durante la contrazione muscolare con arto bendato Leduc (1990) : aumento del riassorbimento proteico durante e dopo l’esercizio con arto bendato con bendaggio multistrato a corta elasticità. Casley-Smith (1994) : la ginnastica decongestiva praticata tra due cicli di trattamento aumenta l’efficacia della terapia complessa decongestiva
  • 18. EFFETTI DELLA GINNASTICA DECONGESTIVA CON BENDAGGIO MULTISTRATOO Riduzione dell’edema Incremento dell’assorbimento dei linfatici Miglioramento della pompa linfatica ( incremento della motricità dei linfangioni) Mobilizzazione delle articolazioni : mantenimento del range articolare e partecipazioni dei vasi linfatici intra-articolari Migliorano la forza degli arti inferiori e aiutano ad evitare o ridurre la perdita di forza muscolare dovuta al linfedema Assottigliamento del tessuto fibrotico Benessere soggettivo
  • 20. POMPA ARTICOLARE Le pareti vasali sono ancorate ai La massima escursione articolare tessuti circostanti: La posizione articolare modifica il Stiramento dei vasi linfatici e volume vasale riduzione del lume vasale SVUOTAMENTO
  • 21. PROGRESSIONE Respirazione diaframmatica Esercizi decongestivi seguono una progressione prossimo distale e seguono le catene muscolari cinetiche Negli esercizi degli arti inferiori le contrazioni muscolari seguono l’espirazione Inserire nella programmazione degli esercizi di stretching ( 20-30 sec). se la pelle del paziente è integra l’idroterapia può essere molto efficace
  • 22. GINNASTICA DECONGESTIVA regole da utilizzare nella progessine degli esercizi ARTO/I BENDATI O CON CALZA ELASTICA FREQUENZA : Quotidiana durante il trattamento intensivo 2/3 volte alla settimana nella fase di ottimizzazione DURATA: 30 min. pochi esercizi eseguiti con ritmo lento intervallati da fasi di riposo,( in cui è possibile inserire esercizi di respirazione diaframmatica ) LAVORO MUSCOLARE : isotonico con tempi di contrazione e rilassamento di egual durata ( 3” + 3”); isometrico in presenza di dolore, deficit articolari ecc; passivo in caso di paralisi. INTENSITA’ : gli esercizi devono essere adattati alle reali possibilità del soggetto ( affaticabilità, dolore, limitazioni articolarI, età, obesità, ). Gli esercizi non devono procurare dolore
  • 23.
  • 24. Fase II- ottimizzazione e II- mantenimento
  • 25. Counseling Fisioterapico Impostazione terapia comportamentale Addestramento all’auto-drenaggio Addestramento all’auto-bendaggio Esercizi di ginnastica decongestiva Addestramento utilizzo calza elastica
  • 26. IL TUTORE ELASTICO Durante l’ultima seduta di trattamento l’arto viene misurato e si decide il tipo di contenzione elastica. Regole d’oro della contenzione elastica Tutore è valido se E’spiegato È accettato Mantiene i risultati È compatibile con la vita sociale del paziente È utilizzato
  • 27. QUALITA’ DEL TUTORE TRAMA CIRCOLARE TRAMA PIATTA Meno compressiva Maggiore compressione Esteticamente più Meno estetica accettabile Più cara Più economica Migliore traspirazione Vasta scelta di prodotti si adatta meglio nei standard dismorfismi Linfedemi di lieve entità Più difficile da indossare
  • 28.
  • 29.
  • 30. AUSILI PER INDOSSARE LE CALZE ELASTICHE Una corretta scelta del tutore deve tener conto delle condizioni fisiche e sociali del paziente. Se il paziente non è in grado di indossare il tutore o non può essere aiutato dai familiari, la strategia terapeutica può prevedere l’utilizzo di ausili e l’addestramento necessario per il corretto utilizzo degli stessi
  • 31. DIFFICOLTA’ DI INSERIMENTO DELLA CALZA Easy slide
  • 39. INSUCCESSI DELLA TCD Medico Terapista Paziente Diagnosi eziologica sbagliata Buona compliance fase I non praticata Comparsa di un’altra malattia Nessuna diagnosi : quotidianamente linfedema maligno Utilizzo di altre tecniche di massaggio Patologia secondarie esclusivo utilizzo del LDM Non diagnosticate errori nell’esecuzione del non trattate adeguatamente LDM errori di bendaggio Problemi di compressione Scarsa compliance non tiene i bendaggi misure scorrette non indossa la contenzione prescrizione sbagliata non fa gli esercizi collaudo di calze difettose non cura la pelle calze slabbrate non segue le regole di igiene di vita aumenta di peso Mancanza di controlli regolari nella fase II
  • 40. Terapie adiuvanti Pressoterapia Idroterapia Terapia alimentare Termoterapia Ginnastica respiratoria Declivoterapia Elettroterapia Correzione appoggio plantare Attività fisico-sportive
  • 41. PRESSOTERAPIA PNEUMATICA SEQUENZIALE Tecnica terapeutica che utilizza l’applicazione di una pressione progressiva sui tessuti da parte di elementi gonfiabili
  • 43. IDROKINESITERAPIA Possibilità di eseguire esercizi in scarico • Possibilità di ricarico progressivo (diminuzione del livello di • immersione o uso di galleggiante) Assistenza alla mobilizzazione attiva (necessità di • una minore forza muscolare per ottenere movimento) Migliore percezione della posizione degli arti (stimoli indotti dalla • pressione idrostatica) Sviluppo muscolare progressivo e adattato (contro- resistenza (contro- • dell’acqua)
  • 44. TERAPIA ALIMENTARE INTERNATIONAL SOCIETY OF LYMPHOLOGY CONSENSUS DOCUMENT (1995) “ non esiste una dietoterapia per la cura del linfedema periferico, ma in pazienti obesi, l’approccio dietetico ipocalorico in combinazione con un programma di terapia fisica favoriscono una riduzione della massa degli arti“
  • 45. L’obesità costituisce un fattore di rischio per il linfedema ( Treves 1957; Stanton et al.1996). Costituisce un ostacolo ai trattamenti e ne riduce gli effetti
  • 46. Regole generali Un buon calo ponderale, nel soggetto affetto da linfedema, si linfedema, ottiene attraverso una diminuzione contenuta dell’apporto calorico medio giornaliero Risulta utile non una diminuzione indiscriminata delle proteine alimentari ma una selezione mirata al controllo dell’apporto medio giornaliero di proteine di origine animale È importante una corretta assunzione dell’apporto vitaminico, poiché da una carenza ne conseguirebbe un indebolimento dei tessuti connettivi Non ha alcuna utilità la restrizione di sodio alimentare in pazienti affetti da linfedema (salvo eccezioni)Il linfedema è causato da un eccesso di proteine nei tessuti e non di sali minerali.
  • 47. Ginnastica Respiratoria In conseguenza della variazione ritmica della pressione toraco- toraco- addominale si determina una aspirazione sui tronchi venosi degli arti inferiori (in espirazione) E’ stata dimostrata un’azione diretta sulla motilità linfatica. linfatica. Viene insegnata al paziente una respirazione addomino-diaframmatica addomino- lenta, lenta, ampia ma non forzata. Gli esercizi respiratori devono essere ripetuti frequentemente durante la giornata poiché il loro effetto antistasi è molto limitato nel tempo.
  • 48. DECLIVOTERAPIA L’elevazione dell’arto colpito da linfedema riduce il carico idrostatico, diminuendo il carico linfatico. Può risultare utile linfedemi al I stadio. In stadi superiori non risulta meno efficace
  • 49. TERMOTERAPIA L’osservazione che l’ipertermia fino a 42°C determina un aumento di 42° frequenza e di intensità delle contrazioni linfatiche, ha fatto proporre una tecnica basata sul riscaldamento cutaneo, con varie cutaneo, modalità, che può contribuire ad aumentare la portata linfatica. linfatica. Tale metodo viene consigliato nei linfedemi resistenti ad altre terapie o in caso di episodi infettivi recidivanti.
  • 50. CORREZIONE APPOGGIO PLANTARE Alterazioni della statica del piede determinano un’alterazione della dinamica flebologica del passo MANCATA SPREMITURA DELLA VOLTA COMPRESSIONE DELLA SOLETTA PLANTARE
  • 51. ELETTROTERAPIA La contrazione muscolare ripetuta indotta da una stimolazione elettrica, può determinare un incremento sia del flusso venoso che del flusso linfatico.
  • 52. Attività sportive E’ consigliabile la pratica di un’attività sportiva con un linfedema o un arto a rischio?
  • 53. PRUDENZA : SI LINFEDEMA ESERCIZIO MUSCOLARE Squilibrio tra la capacità di 88% della gittata cardiaca è trasporto linfatico ed il carico diretta ai muscoli contro il 21% linfatico in condizioni normali Il 90% dell’acqua contenuta più sangue = più acqua nel sangue è trasporta dai vasi extracellulare sanguigni; Il 10% filtra nel tessuto interstiziale per essere riassorbita dai vasi linfatici INCREMENTO DEL CARICO insieme alle grosse molecole LINFATICO proteiche
  • 54. Regole sicure indossare la contenzione o bendare l’arto anche in assenza di linfedema attenzione agli sport a rischio di ferite evitare la pratica sportiva nelle ore più calde dei periodi estivi preferire le attività sportive praticate regolarmente precedentemente procedere con un allenamento progressivo monitorare costantemente l’arto è prestare attenzione alle sensazioni di benessere o malessere indotti dall’attività in corso in caso di nuova attività rivolgersi ad istruttori specializzati in attività fisiche adattate
  • 55. In conclusione La terapia elettiva per il trattamento degli edemi è la TERAPIA COMPLESSA DECONGESTIVA con tutte le prestazioni che la contraddistinguono Le patologie linfatiche devono essere prese in carico da personale specializzato ed esperto La collaborazione del paziente e dei familiari è fondamentale
  • 56. DIFFERENZE DI INTENSITA’ ITALIA GERMANIA (E112) REGIME AMBULATORIALE RICOVERO DURATA CLICLO 12/24 GIORNI 4 SETTIMANE TRATTAMENTI 1 AL GIORNO (esclusi 2 AL GIORNO (anche il GIORNALIERI fine week-end) sabato) LDM SI SI BENDAGGIO SI SI MULTISTRATO GINNASTICA SI SI DECONGESTIVA ELASTOCOMPRESSIONE A CARICO DEL RIMBORSATA PAZIENTE DIFFERNZA RISULTATI ?