In questa tesi magistrale sono considerati i sistemi di ritenuta stradale costituiti da elementi prefabbricati in calcestruzzo armato, indicati comunemente come New Jersey.
Al contrario di quanto possa essere semplicisticamente supposto, questi sistemi di ritenuta, in funzione delle loro connessioni in direzione longitudinale fra i diversi moduli e in verticale fra i singoli moduli e il piano di appoggio, possono sviluppare comportamenti prestazionali altamente differenziati, in particolare per quanto riguarda la capacità di dissipare l’energia dovuta all’urto di veicoli. Il loro progetto e verifica prestazionale, oltre a necessarie prove sperimentali, può utilmente sfruttare le capacità di simulazione numerica proprie della meccanica computazionale.
Nello specifico, questo contributo vuole evidenziare:
a) l’importanza della concezione strutturale di questi sistemi di ritenuta sottolineandone i meccanismi elementari e il loro accoppiamento;
b) confrontare due diverse tipologie di connessioni, una sviluppata agli inizi degli Anni ’90 (TIPOLOGIA B), una successiva di uso corrente (TIPOLOGIA A);
c) valutare l’importanza del degrado per corrosione delle connessioni fra moduli sulle capacità prestazionali dell’intero sistema di ritenuta;
d) sottolineare l’utilità e l’importanza di simulazioni numeriche che permettano di prevedere il comportamento complessivo del sistema di ritenuta, ovvero di risalire alle cause di malfunzionamento dello stesso in un evento incidentale nei procedimenti di ingegneria forense
Proprio quest’ultima considerazione risulta, purtroppo, di attualità a seguito di recenti eventi che hanno funestato il traffico, primo fra tutti quello del luglio del 2013 sull’autostrada A16 Napoli-Canosa che ha visto un pullman precipitare dal viadotto di Acqualonga all’altezza di Monteforte Irpinio (AV), causando la morte di 40 persone.
Use of FEA to Improve the Design of Suspension Springs for Reciprocating Comp...Ansys
Engineers at Embraco wanted to improve the compressor dynamics by improving the suspension springs. They used ANSYS Workbench and ANSYS Mechanical to evaluate different elements.
In this presentation, we explain the basics of FEA, which stands for finite element analysis, a type of engineering method in product development.
For more information on RGBSI, visit: www.rgbsi.com
In questa tesi magistrale sono considerati i sistemi di ritenuta stradale costituiti da elementi prefabbricati in calcestruzzo armato, indicati comunemente come New Jersey.
Al contrario di quanto possa essere semplicisticamente supposto, questi sistemi di ritenuta, in funzione delle loro connessioni in direzione longitudinale fra i diversi moduli e in verticale fra i singoli moduli e il piano di appoggio, possono sviluppare comportamenti prestazionali altamente differenziati, in particolare per quanto riguarda la capacità di dissipare l’energia dovuta all’urto di veicoli. Il loro progetto e verifica prestazionale, oltre a necessarie prove sperimentali, può utilmente sfruttare le capacità di simulazione numerica proprie della meccanica computazionale.
Nello specifico, questo contributo vuole evidenziare:
a) l’importanza della concezione strutturale di questi sistemi di ritenuta sottolineandone i meccanismi elementari e il loro accoppiamento;
b) confrontare due diverse tipologie di connessioni, una sviluppata agli inizi degli Anni ’90 (TIPOLOGIA B), una successiva di uso corrente (TIPOLOGIA A);
c) valutare l’importanza del degrado per corrosione delle connessioni fra moduli sulle capacità prestazionali dell’intero sistema di ritenuta;
d) sottolineare l’utilità e l’importanza di simulazioni numeriche che permettano di prevedere il comportamento complessivo del sistema di ritenuta, ovvero di risalire alle cause di malfunzionamento dello stesso in un evento incidentale nei procedimenti di ingegneria forense
Proprio quest’ultima considerazione risulta, purtroppo, di attualità a seguito di recenti eventi che hanno funestato il traffico, primo fra tutti quello del luglio del 2013 sull’autostrada A16 Napoli-Canosa che ha visto un pullman precipitare dal viadotto di Acqualonga all’altezza di Monteforte Irpinio (AV), causando la morte di 40 persone.
Use of FEA to Improve the Design of Suspension Springs for Reciprocating Comp...Ansys
Engineers at Embraco wanted to improve the compressor dynamics by improving the suspension springs. They used ANSYS Workbench and ANSYS Mechanical to evaluate different elements.
In this presentation, we explain the basics of FEA, which stands for finite element analysis, a type of engineering method in product development.
For more information on RGBSI, visit: www.rgbsi.com
Analisi tridimensionale di pile da ponte a doppia lama.Franco Bontempi
Giornate AICAP 2002
La pila da ponte a doppia lama è formata da due parti con caratteristiche geometriche e meccaniche molto diverse tra
loro. La prima parte è costituita da un cassone chiuso, molto rigido; la seconda, superiore, è composta da due lame
flessibili collegate rigidamente in sommità. Analizzando la struttura nella sua tridimensionalità, si vuole porre in rilievo
alcuni comportamenti che un’analisi più semplice non è in grado di cogliere.
This is a course project report for an Eye End of Knuckle Joint using ANSYS. A step wise procedure of analysis is given in the report along with all the possible results. This report is a part of curriculum of the subject Finite Element Analysis (FEA) of BE Mechanical Engineering final year, University of Mumbai.
Isoparametric bilinear quadrilateral element _ ppt presentationFilipe Giesteira
The theoretical formulation of an isoparametric element, from the Lagrange family. In addition, the MATLAB code of the FEM from the bilinear element with four nodes was also implemented.
Assignment developed in the scope of the finite element method course, lectured at FEUP (Faculdade de Engenharia da Universidade do Porto).
Analisi tridimensionale di pile da ponte a doppia lama.Franco Bontempi
Giornate AICAP 2002
La pila da ponte a doppia lama è formata da due parti con caratteristiche geometriche e meccaniche molto diverse tra
loro. La prima parte è costituita da un cassone chiuso, molto rigido; la seconda, superiore, è composta da due lame
flessibili collegate rigidamente in sommità. Analizzando la struttura nella sua tridimensionalità, si vuole porre in rilievo
alcuni comportamenti che un’analisi più semplice non è in grado di cogliere.
This is a course project report for an Eye End of Knuckle Joint using ANSYS. A step wise procedure of analysis is given in the report along with all the possible results. This report is a part of curriculum of the subject Finite Element Analysis (FEA) of BE Mechanical Engineering final year, University of Mumbai.
Isoparametric bilinear quadrilateral element _ ppt presentationFilipe Giesteira
The theoretical formulation of an isoparametric element, from the Lagrange family. In addition, the MATLAB code of the FEM from the bilinear element with four nodes was also implemented.
Assignment developed in the scope of the finite element method course, lectured at FEUP (Faculdade de Engenharia da Universidade do Porto).
2. Lissauer (1890) propose che un disturbo nelLissauer (1890) propose che un disturbo nel
riconoscimento degli oggetti visivi poteva esserericonoscimento degli oggetti visivi poteva essere
prodotto in due modi:prodotto in due modi:
a) danneggiando la percezione visiva, nel qual caso ia) danneggiando la percezione visiva, nel qual caso i
pazienti non potrebbero riconoscere gli oggettipazienti non potrebbero riconoscere gli oggetti
perché non riescono ad integrare i dati sensorialiperché non riescono ad integrare i dati sensoriali
elementari in forme visive complesse,elementari in forme visive complesse,
b) danneggiando il processo di associazione delb) danneggiando il processo di associazione del
percetto strutturato col suo significato, nel qualpercetto strutturato col suo significato, nel qual
caso i pazienti non potrebbero riconoscere glicaso i pazienti non potrebbero riconoscere gli
oggetti perché non possono usare il percetto peroggetti perché non possono usare il percetto per
accedere alle loro conoscenze dell’oggettoaccedere alle loro conoscenze dell’oggetto
3. La visione (Marr, 1982)La visione (Marr, 1982)
• Modello teorico dei processi di percezione visivaModello teorico dei processi di percezione visiva
che prevede tre stadi di elaborazione, primache prevede tre stadi di elaborazione, prima
dell’identificazione di un oggettodell’identificazione di un oggetto
• Primal sketch (schema primario): informazioniPrimal sketch (schema primario): informazioni
sulle caratteristiche bidimensionali dell’oggettosulle caratteristiche bidimensionali dell’oggetto
(luminosità, linee..) che permettono di cogliere il(luminosità, linee..) che permettono di cogliere il
contorno della figuracontorno della figura
• Schema 2D e mezzo (2 1/2D)Schema 2D e mezzo (2 1/2D)
• Schema 3DSchema 3D
4. La visione (Marr, 1982)La visione (Marr, 1982)
Schema 2D e mezzo (2 1/2D): considera le informazioniSchema 2D e mezzo (2 1/2D): considera le informazioni
ricavate nello schema primario e le organizza in base aricavate nello schema primario e le organizza in base a
contorni, tessiture, diversa luminosità e distanzacontorni, tessiture, diversa luminosità e distanza
dell’immagine, specificando anche profondità edell’immagine, specificando anche profondità e
orientamento delle superfici. Sistema di riferimentoorientamento delle superfici. Sistema di riferimento
retinico, coordinate egocentriche.retinico, coordinate egocentriche.
Schema 3D: caratteristiche tridimensionali degliSchema 3D: caratteristiche tridimensionali degli
oggetti e loro relazioni spaziali. Rappresentazione nonoggetti e loro relazioni spaziali. Rappresentazione non
egocentrica, ma centrata sull’oggetto (indipendenteegocentrica, ma centrata sull’oggetto (indipendente
dal punto di vista dell’osservatore), con assi didal punto di vista dell’osservatore), con assi di
orientamento preferenziale o canonico cheorientamento preferenziale o canonico che
definiscono la prospettiva usuale, prototipica di undefiniscono la prospettiva usuale, prototipica di un
oggetto (quella più frequentemente vista nella vitaoggetto (quella più frequentemente vista nella vita
quotidiana)quotidiana)
5. Agnosia VisivaAgnosia Visiva
• Agnosia – Senza conoscenza (Freud, 1891)Agnosia – Senza conoscenza (Freud, 1891)
• Incapacità di riconoscere oggettiIncapacità di riconoscere oggetti
attraverso la visione, senza problemi diattraverso la visione, senza problemi di
vistavista
• Il riconoscimento avviene se si usano altreIl riconoscimento avviene se si usano altre
modalità sensoriali (tatto)modalità sensoriali (tatto)
• Esistono diversi tipi di agnosia visiva, aEsistono diversi tipi di agnosia visiva, a
seconda del livello al quale avviene ilseconda del livello al quale avviene il
danno: a) appercettiva; b) associativadanno: a) appercettiva; b) associativa
6. Agnosia AppercettivaAgnosia Appercettiva
• Incapacità di riconoscere gli oggettiIncapacità di riconoscere gli oggetti
dovuta a disturbi percettivi, in assenza didovuta a disturbi percettivi, in assenza di
disturbi visivi elementaridisturbi visivi elementari
• Quindi campo visivo preservato (noQuindi campo visivo preservato (no
emianopsia), buona acuità visiva, correttaemianopsia), buona acuità visiva, corretta
discriminazione dei colori e delladiscriminazione dei colori e della
profonditàprofondità
7. Agnosia AppercettivaAgnosia Appercettiva
• Il deficit può essere evidenziato chiedendo alIl deficit può essere evidenziato chiedendo al
paziente di riconoscere oggetti presentati dapaziente di riconoscere oggetti presentati da
punti di vista non usuali, presentati in figurepunti di vista non usuali, presentati in figure
incomplete, presentati in figure sovrapposte,incomplete, presentati in figure sovrapposte,
oppure chiedere di accoppiare disegni uguali dioppure chiedere di accoppiare disegni uguali di
dimensioni diverse, e di copiare un disegnodimensioni diverse, e di copiare un disegno
• I colori e le tessiture possono essere utilizzatiI colori e le tessiture possono essere utilizzati
per favorire il riconoscimentoper favorire il riconoscimento
• Disturbo della conoscenza strutturale di unDisturbo della conoscenza strutturale di un
oggetto o di (uno o più dei) diversi stadi dioggetto o di (uno o più dei) diversi stadi di
elaborazione percettiva (modello di Marr)?elaborazione percettiva (modello di Marr)?
8.
9. Agnosia AppercettivaAgnosia Appercettiva
• Disturbo della descrizione strutturale di unDisturbo della descrizione strutturale di un
oggetto (Warrington & James, 1988), cioè deglioggetto (Warrington & James, 1988), cioè degli
elementi distintivi di un oggetto e delle loroelementi distintivi di un oggetto e delle loro
relazioni spaziali. Sarebbe un deficit del magazzinorelazioni spaziali. Sarebbe un deficit del magazzino
dove sono depositate le conoscenze strutturalidove sono depositate le conoscenze strutturali
degli oggetti, in cui ogni percetto è specificato dadegli oggetti, in cui ogni percetto è specificato da
un certo numero di caratteristiche costituenti unoun certo numero di caratteristiche costituenti uno
stimolo (e loro relazioni spaziali) che sonostimolo (e loro relazioni spaziali) che sono
indipendenti dalla posizione spaziale assolutaindipendenti dalla posizione spaziale assoluta
nello spazio. Ciò costituisce l’identità strutturale dinello spazio. Ciò costituisce l’identità strutturale di
un oggetto, resistente a variazioni di forma,un oggetto, resistente a variazioni di forma,
dimensioni, e prospettiva di osservazione.dimensioni, e prospettiva di osservazione.
10. Agnosia AppercettivaAgnosia Appercettiva
• Disturbo ad uno dei 3 diversi livelli di MarrDisturbo ad uno dei 3 diversi livelli di Marr
(Humphreys & Riddoch, 1987)(Humphreys & Riddoch, 1987)
• Agnosia per la forma- Corretta analisi delle singoleAgnosia per la forma- Corretta analisi delle singole
caratteristiche dello stimolo, ma errata analisi dellacaratteristiche dello stimolo, ma errata analisi della
configurazione globaleconfigurazione globale (errori nel tracciare contorni,(errori nel tracciare contorni,
accoppiare forme geometriche uguali, copiare formeaccoppiare forme geometriche uguali, copiare forme
semplici)semplici)
• Agnosia integrativa- Deficit di integrazione delleAgnosia integrativa- Deficit di integrazione delle
singole caratteristiche percettive in un’unità,singole caratteristiche percettive in un’unità,
struttura globalestruttura globale (buoni contorni, riconosce silhouettes,(buoni contorni, riconosce silhouettes,
ma errori se ricche di dettagli interni)ma errori se ricche di dettagli interni)
11. Agnosia AppercettivaAgnosia Appercettiva
• Agnosia trasformazionale- deficit di uso delleAgnosia trasformazionale- deficit di uso delle
procedure di trasformazione della strutturaprocedure di trasformazione della struttura
dell’oggetto per riconoscimento indipendente daldell’oggetto per riconoscimento indipendente dal
punto di osservazionepunto di osservazione (errori nel riconoscimento di(errori nel riconoscimento di
oggetti visti da prospettive insolite, non prototipiche, inoggetti visti da prospettive insolite, non prototipiche, in
assenza di problemi di formazione delle immaginiassenza di problemi di formazione delle immagini
mentali)mentali)
• La lesione responsabile dell’agnosia appercettivaLa lesione responsabile dell’agnosia appercettiva
riguarda generalmente il lobo parietale destroriguarda generalmente il lobo parietale destro
12. Agnosia AssociativaAgnosia Associativa
• Incapacità di riconoscere gli oggettiIncapacità di riconoscere gli oggetti
dovuta a disturbi nell’analisi strutturale,dovuta a disturbi nell’analisi strutturale,
semantica e funzionale degli oggetti, insemantica e funzionale degli oggetti, in
assenza di disturbi visivi elementariassenza di disturbi visivi elementari
• Quindi campo visivo preservato (noQuindi campo visivo preservato (no
emianopsia), buona acuità visiva, correttaemianopsia), buona acuità visiva, corretta
discriminazione dei colori e delladiscriminazione dei colori e della
profonditàprofondità
13. Agnosia AssociativaAgnosia Associativa
• Non può essere attribuita a disturbi di primoNon può essere attribuita a disturbi di primo
livello, percettivilivello, percettivi
• Incapacità di riconoscere gli oggetti e quindiIncapacità di riconoscere gli oggetti e quindi
di utilizzarli appropriatamente (es.di utilizzarli appropriatamente (es.
zuccheriera: Taylor & Warrington, 1971;zuccheriera: Taylor & Warrington, 1971;
Hécaen et al., 1974), e di associare gli oggettiHécaen et al., 1974), e di associare gli oggetti
che sono semanticamente e/o funzionalmenteche sono semanticamente e/o funzionalmente
collegaticollegati
• L’esecuzione del disegno su copia è inL’esecuzione del disegno su copia è in
genere correttagenere corretta
14.
15. Agnosia AssociativaAgnosia Associativa
• Disturbo piuttosto raro, soprattutto in formaDisturbo piuttosto raro, soprattutto in forma
pura, cioè non associata ad altri disturbipura, cioè non associata ad altri disturbi
cognitivicognitivi
• Gli errori di denominazione sono spessoGli errori di denominazione sono spesso
semantici (cucchiaio-forchetta), ma nonsemantici (cucchiaio-forchetta), ma non
necessariamente, e il paziente può fare uso dinecessariamente, e il paziente può fare uso di
informazioni relative alla forma per tentare diinformazioni relative alla forma per tentare di
rispondererispondere
16. Agnosia AssociativaAgnosia Associativa
• Secondo il modello di Humphreys & Riddoch ci sonoSecondo il modello di Humphreys & Riddoch ci sono
due magazzini: uno per le conoscenze strutturali eddue magazzini: uno per le conoscenze strutturali ed
uno per le conoscenze semantiche, l’accesso aduno per le conoscenze semantiche, l’accesso ad
entrambi sarebbe necessario per riconoscere unentrambi sarebbe necessario per riconoscere un
oggettooggetto
• 1 pre-semantico che contiene le conoscenze1 pre-semantico che contiene le conoscenze
strutturali dell’oggetto (le sue proprietà invariantistrutturali dell’oggetto (le sue proprietà invarianti
specifiche per la modalità visiva)specifiche per la modalità visiva)
• 2 contiene le conoscenze semantiche e funzionali2 contiene le conoscenze semantiche e funzionali
dell’oggetto e le associazioni tra oggettidell’oggetto e le associazioni tra oggetti
• L’agnosia associativa è generalmente causata daL’agnosia associativa è generalmente causata da
lesioni occipito-temporali sinistrelesioni occipito-temporali sinistre
18. Agnosia AssociativaAgnosia Associativa
• L’esistenza dei due magazzini è stata confermataL’esistenza dei due magazzini è stata confermata
dallo studio di pazienti capaci di distinguere tradallo studio di pazienti capaci di distinguere tra
oggetti reali e non (test di realtà/plausibilità), maoggetti reali e non (test di realtà/plausibilità), ma
incapaci di riconoscere gli aspetti funzionali eincapaci di riconoscere gli aspetti funzionali e
semantici degli oggetti nella modalità visivasemantici degli oggetti nella modalità visiva
(incapaci di indicare l’uso di un martello visto, ma capace(incapaci di indicare l’uso di un martello visto, ma capace
di riconoscerlo come familiare; se presentatodi riconoscerlo come familiare; se presentato
verbalmente, capace di descriverne l’uso)verbalmente, capace di descriverne l’uso)
• Agnosia semantica di accesso- Le conoscenzeAgnosia semantica di accesso- Le conoscenze
semantiche sono intatte, ma non accessibilisemantiche sono intatte, ma non accessibili
attraverso la via visivaattraverso la via visiva
19. Agnosia AssociativaAgnosia Associativa
• L’esistenza del magazzino pre-semantico è stataL’esistenza del magazzino pre-semantico è stata
confermata dallo studio di pazienti affetti daconfermata dallo studio di pazienti affetti da
encefalite erpetica incapaci di distinguere traencefalite erpetica incapaci di distinguere tra
oggetti reali e non (falliscono il test dioggetti reali e non (falliscono il test di
realtà/plausibilità), come anche di disegnare arealtà/plausibilità), come anche di disegnare a
memoria un oggetto, pur avendo le conoscenzememoria un oggetto, pur avendo le conoscenze
funzionali e semantiche intattefunzionali e semantiche intatte (incapaci di(incapaci di
denominare un oggetto visivo, di dare informazionidenominare un oggetto visivo, di dare informazioni
strutturali sulla loro forma, o di riconoscerlistrutturali sulla loro forma, o di riconoscerli
ascoltandone la descrizione verbale)ascoltandone la descrizione verbale)
• Caso particolare di deficit categoriale: il disturboCaso particolare di deficit categoriale: il disturbo
di riconoscimento riguarda soprattutto gli esseridi riconoscimento riguarda soprattutto gli esseri
viventi (animali-frutta-verdura) rispetto nonviventi (animali-frutta-verdura) rispetto non
viventi (manufatti). Esistono casi opposti.viventi (manufatti). Esistono casi opposti.
20. Prosopagnosia (Bodamer, 1947)Prosopagnosia (Bodamer, 1947)
• Disturbo selettivo del riconoscimento deiDisturbo selettivo del riconoscimento dei
volti familiari,volti familiari, identificabili però tramite la voceidentificabili però tramite la voce
• Hécaen & Angelergues (1962) descrivono unHécaen & Angelergues (1962) descrivono un
paziente mentre commenta una foto del suopaziente mentre commenta una foto del suo
matrimonio: “..delle persone..di cui una di loro dallamatrimonio: “..delle persone..di cui una di loro dalla
figura potrebbe essere mia moglie…e se è miafigura potrebbe essere mia moglie…e se è mia
moglie allora l’altra persona potrei essere io..”moglie allora l’altra persona potrei essere io..”
• Lesioni bilaterali, talvolta solo destre, della regioneLesioni bilaterali, talvolta solo destre, della regione
occipito-temporaleoccipito-temporale
• Indica l’esistenza di regioni specifiche dedicateIndica l’esistenza di regioni specifiche dedicate
all’elaborazione dei volti come l’area FFA, Faceall’elaborazione dei volti come l’area FFA, Face
Fusiform Area negli esseri umaniFusiform Area negli esseri umani
21. ProsopagnosiaProsopagnosia
• Due posizioni interpretative: 1: disturbo cheDue posizioni interpretative: 1: disturbo che
interessa classi di stimoli visivi che richiedonointeressa classi di stimoli visivi che richiedono
discriminazioni fini per poterli distinguere daglidiscriminazioni fini per poterli distinguere dagli
oggetti simili (Damasio 1982) - 2: disturbo di unoggetti simili (Damasio 1982) - 2: disturbo di un
modulo specifico dei volti, interpretazione basatamodulo specifico dei volti, interpretazione basata
sulla doppia dissociazione tra capacità disulla doppia dissociazione tra capacità di
riconoscere volti, e oggetti di altre categorie diriconoscere volti, e oggetti di altre categorie di
stimoli complessi (contadino incapace distimoli complessi (contadino incapace di
riconoscere le proprie mucche; altri casi diriconoscere le proprie mucche; altri casi di
prosopagnosia per i volti dei familiari, senza agnosiaprosopagnosia per i volti dei familiari, senza agnosia
per oggetti complessi)per oggetti complessi)
• McNeil & Warrington 1993, paziente incapace diMcNeil & Warrington 1993, paziente incapace di
riconoscere i volti, noti e non, che si accorge diriconoscere i volti, noti e non, che si accorge di
riconoscere una per una tutte le sue pecorericonoscere una per una tutte le sue pecore
22. ProsopagnosiaProsopagnosia
• Un modello intermedio (Bruce & Young 1986)Un modello intermedio (Bruce & Young 1986)
postula che volti ed oggetti condividano i primi livellipostula che volti ed oggetti condividano i primi livelli
di analisi percettiva, per differenziarsi solodi analisi percettiva, per differenziarsi solo
successivamentesuccessivamente
• 1) elaborazione sensoriale visiva, 2) codifica1) elaborazione sensoriale visiva, 2) codifica
strutturale (prosopagnosia appercettiva) e 3) unità distrutturale (prosopagnosia appercettiva) e 3) unità di
riconoscimento dei volti (dove sono depositate lericonoscimento dei volti (dove sono depositate le
strutture dei volti noti, 4) attivazione del nodostrutture dei volti noti, 4) attivazione del nodo
dell’identità personale (conoscenze circa l’individuodell’identità personale (conoscenze circa l’individuo
proprietario del volto), ed infine, 5) attribuzione delproprietario del volto), ed infine, 5) attribuzione del
nome (prosopoanomia)nome (prosopoanomia)
23. Agnosia visiva – Paziente D.F.Agnosia visiva – Paziente D.F.
• Intossicazione da monossido diIntossicazione da monossido di
carboniocarbonio
• Danno bilaterale alla cortecciaDanno bilaterale alla corteccia
extrastriata, soprattutto ventraleextrastriata, soprattutto ventrale
• Incapacità di riconoscereIncapacità di riconoscere
grandezza, forma, orientamentograndezza, forma, orientamento
• Controllo motorio intattoControllo motorio intatto
26. Atassia otticaAtassia ottica (Perenin & Vighetto 1988)(Perenin & Vighetto 1988)
• Deficit del raggiungimento di un oggetto conDeficit del raggiungimento di un oggetto con
la mano in visione periferica (nei casi piùla mano in visione periferica (nei casi più
gravi anche in visione foveale)gravi anche in visione foveale)
• Errori di localizzazione della posizioneErrori di localizzazione della posizione
dell’oggetto (componente del trasporto)dell’oggetto (componente del trasporto)
• Errori di orientamento e configurazione dellaErrori di orientamento e configurazione della
mano (componente della presa)mano (componente della presa)
• Consegue generalmente a lesioni del lobuloConsegue generalmente a lesioni del lobulo
parietale superiore, destro (effetto campo) oparietale superiore, destro (effetto campo) o
sinistro (effetto mano)sinistro (effetto mano)
27.
28. Percezione ed AzionePercezione ed Azione
• Sono state osservate delle dissociazioni
tra percezione ed azione
• La paziente DF con agnosia visiva può
raggiungere ed afferrare correttamente
oggetti che non sa che cosa siano
• Le illusioni possono ingannare l’occhio più
della mano nei soggetti normali? (e.g.
Titchener, Müller-Lyer)
33. Le aprassieLe aprassie (Liepmann 1900)(Liepmann 1900)
• Disturbi della gestualità e dell’esecuzione diDisturbi della gestualità e dell’esecuzione di
movimentimovimenti volontarivolontari appresi, in assenza diappresi, in assenza di
disturbi motori primaridisturbi motori primari
• Quindi assenza di ipo- o iper- tono muscolareQuindi assenza di ipo- o iper- tono muscolare
o paresi, o di disturbi di controllo della forzao paresi, o di disturbi di controllo della forza
• Due forme principali: ideativa (il pazienteDue forme principali: ideativa (il paziente
sembra non sapere cose deve fare persembra non sapere cose deve fare per
eseguire un compito motorio), ed ideo-eseguire un compito motorio), ed ideo-
motoria (il paziente sa cosa deve fare, ma nonmotoria (il paziente sa cosa deve fare, ma non
riesce ad eseguire la sequenza motoriariesce ad eseguire la sequenza motoria
corretta (prove di imitazione)corretta (prove di imitazione)
34. Le aprassieLe aprassie
• L’esame dell’aprassia include:L’esame dell’aprassia include:
• richiesta verbale dell’esecuzione di un gestorichiesta verbale dell’esecuzione di un gesto
• prove di imitazione (pazienti spesso afasici)prove di imitazione (pazienti spesso afasici)
• esecuzione di gesti simbolici e senza sensoesecuzione di gesti simbolici e senza senso
• dimostrazione dell’uso di oggetti comunidimostrazione dell’uso di oggetti comuni
(pantomima)(pantomima)
• uso coordinato di più oggetti per svolgereuso coordinato di più oggetti per svolgere
un’azione (accendere una candela)un’azione (accendere una candela)
• Può verificarsi a seguito di lesioni sinistre delPuò verificarsi a seguito di lesioni sinistre del
lobo parietale, area premotoria, motorialobo parietale, area premotoria, motoria
supplementare, giro angolare e sovramarginale,supplementare, giro angolare e sovramarginale,
aree temporali dorsaliaree temporali dorsali
35. L’aprassia ideomotoriaL’aprassia ideomotoria
• Incapacità di tradurre il programma motorio neiIncapacità di tradurre il programma motorio nei
movimenti corretti che un gesto, l’uso di unmovimenti corretti che un gesto, l’uso di un
oggetto o l’effettuazione di un’azione richiedono.oggetto o l’effettuazione di un’azione richiedono.
Il paziente conosce la corretta sequenza deiIl paziente conosce la corretta sequenza dei
movimenti, ma non samovimenti, ma non sa comecome farlofarlo
• Soprattutto difficoltà nei test d’imitazioneSoprattutto difficoltà nei test d’imitazione
• errori frequenti sono l’uso di parti del corpo alerrori frequenti sono l’uso di parti del corpo al
posto degli oggetti (spazzolino)posto degli oggetti (spazzolino)
36. L’aprassia ideativaL’aprassia ideativa
• Incapacità di rievocare il gesto e la sequenza diIncapacità di rievocare il gesto e la sequenza di
movimenti adeguati a compierlo, nonché dimovimenti adeguati a compierlo, nonché di
rievocazione dalla memoria semantica deglirievocazione dalla memoria semantica degli
attributi d’uso di un oggettoattributi d’uso di un oggetto
• Soprattutto difficoltà nell’esecuzione di azioniSoprattutto difficoltà nell’esecuzione di azioni
complesse (accendere la candela)complesse (accendere la candela)
• Frequenti errori di omissione, localizzazione, usoFrequenti errori di omissione, localizzazione, uso
erratoerrato
37. L’aprassia costruttivaL’aprassia costruttiva
• Incapacità di assemblare secondo unIncapacità di assemblare secondo un
determinato ordine spaziale degli elementideterminato ordine spaziale degli elementi
singoli in costruzioni tridimensionali (persingoli in costruzioni tridimensionali (per
riprodurre un modello) e nel disegno a memoriariprodurre un modello) e nel disegno a memoria
e su copiae su copia
• Deficit multicomponenzialeDeficit multicomponenziale
• La lesione riguarda di solito il lobo parietaleLa lesione riguarda di solito il lobo parietale
posteriore, con prevalenza destraposteriore, con prevalenza destra