In questa quarta presentazione parleremo della strategia missionaria di San Paolo apostolo, del terzo viaggio missionario e della prima lettera ai Corinzi.
L'interpretazione del comando divino di soggiogare la terra in Jurgen Moltmann
Introduzione a San Paolo IV
1. I VIAGGI DI PAOLO III VIAGGI DI PAOLO II
INTRODUZIONE A SAN PAOLO IVINTRODUZIONE A SAN PAOLO IV
Vita, contesto storico e scrittiVita, contesto storico e scritti
2. Atti 18,1-8. 18
1
Dopo questi fatti Paolo lasciò Atene e si recò a
Corinto. 2
Qui trovò un Giudeo di nome Aquila, nativo
del Ponto, arrivato poco prima dall’Italia, con la moglie
Priscilla, in seguito all’ordine di Claudio che allontanava
da Roma tutti i Giudei. Paolo si recò da loro 3
e, poiché
erano del medesimo mestiere, si stabilì in casa loro e
lavorava. Di mestiere, infatti, erano fabbricanti di
tende. 4
Ogni sabato poi discuteva nella sinagoga e
cercava di persuadere Giudei e Greci. 5
Quando Sila e
Timoteo giunsero dalla Macedonia, Paolo cominciò a
dedicarsi tutto alla Parola, testimoniando davanti ai
Giudei che Gesù è il Cristo. 6
Ma, poiché essi si
opponevano e lanciavano ingiurie, egli, scuotendosi le
vesti, disse: «Il vostro sangue ricada sul vostro capo: io
sono innocente. D’ora in poi me ne andrò dai pagani».
7
Se ne andò di là ed entrò nella casa di un tale, di nome
Tizio Giusto, uno che venerava Dio, la cui abitazione
era accanto alla sinagoga. 8
Crispo, capo della
sinagoga, credette nel Signore insieme a tutta la sua
famiglia; e molti dei Corinzi, ascoltando Paolo,
credevano e si facevano battezzare. […] 18
Paolo si
trattenne ancora diversi giorni, poi prese congedo dai
fratelli e s’imbarcò diretto in Siria, in compagnia di
Priscilla e Aquila.
STRATEGIA
MISSIONARIA
In quante parti
possiamo dividere
il racconto?
3. I FASE: IL VIAGGIOI FASE: IL VIAGGIO
Dopo questi fatti Paolo lasciò
Atene e si recò a Corinto.
Paolo opera nei grandi città perché:
• più facilmente raggiungibili
• poli di attrazione in cui
circolavano persone e idee.
• Si parlava il greco della koinè.
Per i viaggi Paolo percorreva le
strade romane oppure, nella bella
stagione, dei collegamenti
marittimi.
Di regola, la scelta cadeva su
località non ancora raggiunte dal
Vangelo (cfr. Rm 15,20)
II FASE:II FASE:
ACCOGLIENZAACCOGLIENZA
Quanto all’alloggio, non sembra
essersi avvalso di edifici pubblici,
ma dell’accoglienza di case ospitali.
Sebbene avesse diritto al
sostentamento, come tutti i
missionari, Paolo preferiva
mantenersi con il proprio lavoro.
Tale questione tornerà spesso nelle
lettere.
Qui trovò un Giudeo di nome
Aquila, nativo del Ponto, arrivato
poco prima dall’Italia, con la moglie
Priscilla, in seguito all’ordine di
Claudio che allontanava da Roma
tutti i Giudei. Paolo si recò da loro.
4. III FASE: INIII FASE: IN
SINAGOGASINAGOGAOgni sabato poi discuteva nella sinagoga e
cercava di persuadere Giudei e Greci.
Quando Sila e Timoteo giunsero dalla
Macedonia, Paolo cominciò a dedicarsi
tutto alla Parola
Luoghi privilegiati dell’annuncio furono le
sinagoghe dove poteva incontrare con
facilità non solo i giudei della diaspora,
ma anche i simpatizzanti o i proseliti
dell’ebraismo.
Ebbe numerosi collaboratori. I più fedeli
e fidati furono Timoteo e Tito.
• Timoteo può essere definito l’amico del
cuore, che l’apostolo tenne al suo
fianco affidandogli missioni importanti.
• A Tito, invece, Paolo riconosce abilità
di negoziatore e di diplomatico. A lui si
affida per appianare i contrasti con la
ribelle comunità di Corinto (2Cor 8).
IV FASE:IV FASE:
APERTURA AI PAGANIAPERTURA AI PAGANI
Ma, poiché essi si opponevano e
lanciavano ingiurie, egli, scuotendosi le
vesti, disse: «Il vostro sangue ricada sul
vostro capo: io sono innocente. D’ora in
poi me ne andrò dai pagani»
Nelle case private Paolo trovava un
ambiente adatto per la sua
predicazione, soprattutto quando era
costretto ad abbandonare le
sinagoghe per l’ostilità dei giudei.
5. Paolo mirava a superare le
profonde fratture che
contrapponevano l’umanità,
divisa tra greci e barbari,
pagani e giudei.
Per lui il vangelo di Gesù
doveva essere il fattore
decisivo per la costruzione di
una nuova umanità, in cui
cessassero differenze e
discriminazioni.
Contro ogni equivoco, la sua
azione non tendeva ad
escludere i giudei a favore dei
pagani, ma a favorirne la
riconciliazione nella stessa
chiesa di Cristo.
V FASE: COSTITUZIONEV FASE: COSTITUZIONE
DELLA COMUNITÀ MISTADELLA COMUNITÀ MISTA
Crispo, capo della sinagoga, credette nel
Signore insieme a tutta la sua famiglia; e molti
dei Corinzi, ascoltando Paolo, credevano e si
facevano battezzare.
7. 1 LETTERA1 LETTERA
AI CORINZIAI CORINZI
INTRODUZIONE A SAN PAOLO IVINTRODUZIONE A SAN PAOLO IV
Vita, contesto storico e scrittiVita, contesto storico e scritti
8. DATA E LUOGO
La lettera fu scritta da Paolo mentre si trovava ad Efeso, sul finire
del suo soggiorno in quella città (16,5-9), verso gli anni 55-56.
DESTINATARI
Corinto era città cosmopolita, capitale
della provincia romana dell'Acaia e grande
centro commerciale, famosa per il tempio
di Afrodite e per la proverbiale
corruzione.
I destinatari della lettera provenivano dal
paganesimo. Con essi l'apostolo aveva
frequenti rapporti attraverso lettere o
persone (1,11; 4,17; 5,1; 11,18).
La Chiesa di Corinto era composta per lo
più di gente povera, di scarso peso sociale,
che oscillava tra una tolleranza scandalosa
(5,2) e un ascetismo eccessivo (7,1-6).
9. la lettera raccoglie diversi argomenti,
senza un ordine apparente. Paolo è, infatti,
interessato a chiarire punti del suo
insegnamento in base ai problemi concreti
della comunità:
Indirizzo, saluto e ringraziamento(1,1-9)
Divisioni nella comunità (1,10-4,21)
Scandali e liti (5,1-6,20)
Matrimonio e verginità (7,1-40)
Culto pagano e culto cristiano
(8,1-11,34)
Il valore dei carismi (12,1-14,40)
Risurrezione dei morti (15,1-58)
Una colletta, prossima venuta di Paolo,
raccomandazioni e saluti (16,1-24).
10. PASSI CELEBRI
La lettera contiene il più antico racconto della
celebrazione dell'Eucaristia (11,23-25)
una testimonianza della prima catechesi
cristiana sulle apparizioni del Risorto (15,3-7)
nell'inno alla carità, una delle pagine più
poetiche della Bibbia (13,1-13).
CHIAVE DI LETTURA
Alla base di ogni affermazione
sta il ruolo fondamentale di
Cristo, il Signore crocifisso e
risorto, sapienza di Dio. A lui
ogni credente appartiene
mediante il battesimo, così da
formare con lui un solo corpo
(6,15-20; 10,15-18; 12,1-31).
11. Paolo nella prima parte di
ogni argomento pone una
questione pratica. In questo
caso il problema sono le
divisioni.
1 Cor 1, 10-131 Cor 1, 10-13
Vi esorto pertanto, fratelli, per il nome
del Signore nostro Gesù Cristo, ad
essere tutti unanimi nel parlare, perché
non vi siano divisioni tra voi, ma
siate in perfetta unione di pensiero e
d'intenti.
Mi è stato segnalato infatti a vostro
riguardo, fratelli, dalla gente di
Cloe, che vi sono discordie tra voi.
Mi riferisco al fatto che ciascuno di voi
dice: «Io sono di Paolo», «Io
invece sono di Apollo», «E io di
Cefa», «E io di Cristo!».
SCHEMA TRIPARTITO DELLA LETTERA:
1. ESPOSIZIONE DEL PROBLEMA
12. tesi: la croce appare come follia
per chi non crede, ma per chi
crede è sapienza.
1 Cor 1, 17-251 Cor 1, 17-25
Cristo infatti non mi ha mandato a battezzare, ma a predicare
il vangelo; non però con un discorso sapiente, perchénon però con un discorso sapiente, perché
non venga resa vana la croce di Cristonon venga resa vana la croce di Cristo.
La parola della croce infatti è stoltezza per quelli
cha vanno in perdizione, ma per quelli che si
salvano, per noi, è potenza di Dio. Sta scritto infatti:
Distruggerò la sapienza dei sapienti
e annullerò l'intelligenza degli intelligenti.
Dov'è il sapiente? Dov'è il dotto? Dove mai il
sottile ragionatore di questo mondo? Non ha forse
Dio dimostrato stolta la sapienza di questo mondo?
Poiché, infatti, nel disegno sapiente di Dio il mondo, con
tutta la sua sapienza, non ha conosciuto Dio, è
piaciuto a Dio di salvare i credenti con la stoltezza
della predicazione. E mentre i Giudei chiedono i miracoli e
i Greci cercano la sapienza, [noi predichiamo Cristo
crocifisso, scandalo per i Giudei, stoltezza per i pagani; ma
per coloro che sono chiamati, sia Giudei che Greci,
predichiamo Cristo potenza di Dio e sapienza di Dio.
Perché ciò che è stoltezza di Dio è più sapiente
degli uomini, e ciò che è debolezza di Dio è più
forte degli uomini.
2A. FONDAMENTO CRISTOLOGICO
Il problema concretaIl problema concreta
nasconde un’incomprensione delnasconde un’incomprensione del
fondamento cristologico: sifondamento cristologico: si
pensa ancora in maniera umana!pensa ancora in maniera umana!
13. Come Cristo è
stoltezza umana e
sapienza divina, così
anche i credenti in
Cristo
1 Cor 1, 26-281 Cor 1, 26-28
Considerate infatti la vostra chiamata, fratelli: non
ci sono tra voi molti sapienti secondo la carne, non
molti potenti, non molti nobili. Ma Dio ha scelto ciò che
nel mondo è stolto per confondere i sapienti, Dio ha
scelto ciò che nel mondo è debole per confondere i forti, Dio
ha scelto ciò che nel mondo è ignobile e disprezzato e ciò che
è nulla per ridurre a nulla le cose che sono, perché nessun
uomo possa gloriarsi davanti a Dio. Perché, come sta scritto:
Chi si vanta si vanti nel Signore.
2B. FONDAMENTO CRISTOLOGICO
NELLA CHIESA E NEGLI APOSTOLI
1 Cor 2,1-51 Cor 2,1-5
Anch'io, o fratelli, quando sono venuto tra voi, non mi sono
presentato ad annunziarvi la testimonianza di Dio
con sublimità di parola o di sapienza. Io ritenni infatti di
non sapere altro in mezzo a voi se non Gesù Cristo, e questi
crocifisso. Io venni in mezzo a voi in debolezza e con molto
timore e trepidazione; e la mia parola e il mio messaggio
non si basarono su discorsi persuasivi di sapienza,
ma sulla manifestazione dello Spirito e della sua
potenza, perché la vostra fede non fosse fondata sulla
sapienza umana, ma sulla potenza di Dio
14. Dalla riflessione sulla
sapienza umana e divina
Paolo trae un
insegnamento pratico:
I cristiani non devono
perdersi soffermarsi
sulle presunte qualità del
predicatore (Apollo era
un grande oratore) ma
andare al cuore del
messaggio.
La riflessione cristiana
non deve portare
all’orgoglio, a cui segue la
divisione,ma
all’edificazione della
comunità!
1 Cor 4, 6-71 Cor 4, 6-7
Queste cose, fratelli, le ho applicate a modo di esempio a
me e ad Apollo per vostro profitto perché impariate
nelle nostre persone a stare a ciò che è scritto e
non vi gonfiate d'orgoglio a favore di uno contro
un altro. Chi dunque ti ha dato questo privilegio? Che
cosa mai possiedi che tu non abbia ricevuto? E se l'hai
ricevuto, perché te ne vanti come non l'avessi ricevuto.
3. CONSEGUENZE PRATICHE
Paolo
contrappone
la ragione
alla fede?
Per scoprirlo leggete:
1 Cor 2, 6-16: La sapienza dello Spirito
Rm 1, 18-23: Dio è conoscibile con l’intelligenza, ma la mente umana è
pervertita dall’orgoglio.
Rm 12,1-2: il culto cristiano è un culto Loghicos (intellegibile)