3. EPS—EconomiaPoliticaSocietà
67. Cultura e politica, di Marco Rendeli
In una nota, fin troppo nota, trasmissione
della tv pubblica alla fine del 2010 Claudio Ab-
bado ci rese compartecipi di alcuni pensieri (in
nota al testo) sulla cultura che oggi suonano co-
me un suo testamento morale. Un testamento
presto dimenticato, come anche ai più la memo-
ria del Maestro, ma che invece dovrebbe riempi-
re le bacheche dei cosiddetti luoghi di cultura per
la forza che emana.
Un inno alla vita, innanzi a tutto, da vive-
re pienamente nelle cose belle e in quelle meno
belle e gratificanti: in quegli undici pensieri si
può ricostruire un percorso di partecipazione
umana, di pathos, e di grande impegno culturale,
che è fondamento della vita stessa.
Con le sue parole Claudio Abbado ha sca-
vato un solco importante, profondo, profondissi-
mo fra la cultura e la politica: argomento questo
quanto mai attuale nella nostra società in una fa-
se nella quale vengono a mancare capisaldi e
puntelli che devono essere il faro della nostra
azione.
La pseudo società globalizzata, unita da
una fragilissima rete che non offre alcuna garan-
zia di democraticità e di approfondimento, ha
perso anche la nozione di cultura e di politica,
affogata come è dalle “pruderie” del momento.
Questo il messaggio del Maestro Abbado:
la cultura non è il “momento” ma deve essere
sinonimo di fondamento, lavoro, costruzione,
fatica, l’esatto contrario di quanto pubblicizza
una società velocemente onnivora […]
[continua]
Recensioni di saggi di PierLuigi Albini
165. Ben Pastor, La strada per Itaca
166. Carlo Rovelli, Sette brevi lezioni di fisica
167. Gillo Dorfles, Discorso tecnico sulle arti
168. Arturo Pérez-Reverte, Il cecchino paziente
169. Desmond Morris, La scimmia artistica
*******
165. Ben Pastor, La strada per Itaca
Se pensate che questo libro sia uno dei tanti thril-
ler in circolazione, vi sbagliate. Certamente è un
thriller, ma l’autrice (Maria Verbena Volpi Pastor)
– studiosa e scrittrice di estesi interessi – non ha
solo la rara capacità di orchestrare la suspense in
ogni angolo della sua narrazione, possiede anche
uno spessore culturale che ne innerva lo svolgi-
mento. La struttura e l’espressione linguistica del
romanzo sono popolari? No, non lo sono, eppure il
libro è leggibile e con soddisfazione da chiunque.
Vorrà dire che esso potrà essere frequentato a di-
versi livelli di lettura e di cultura, in una discesa
geologica quasi inesauribile nelle stratificazioni
della storia..
Già il titolo è una promessa, specialmente per
chi è un fanatico di Odisseo, come me; una pro-
messa che il testo mantiene integralmente attraver-
so lo svolgimento classico di un giallo, le movenze
di un’epopea, la drammaticità dello sfondo storico
del tempo – siamo nei primi tempi della Seconda
Guerra mondiale – , il fascino di un’antichità im-
memorabile che forma come […] [continua]
4. Divagazioni di Emiliano Ventura
1. Gilles Deleuze, Foucault e il segreto di Facebook
C’è un legame sottile, quasi carsico, che intercorre tra il segreto, la filosofia francese del Novecento e i
nuovi media di comunicazione, i social che prolificano nel web.
Quest’anno, il 2015, ricorre il ventennale dalla morte di Gilles Deleuze, uno dei pensatori più originali
non solo del panorama francese ma anche europeo. In verità, la sua morte è stata un suicidio dovuto alla
grande sofferenza per una prolungata malattia.
Insieme a Bataille, Ricoeur, Klossowski, è stato un attento esegeta del pensiero nietzsciano, i pensatori
a cui però si è maggiormente legato sono altri, Michel Foucault e Felix Guattari. Nel 1986 Deleuze scrive
un libro su Foucault sull’onda dell’emozione provata per la morte dell’amico; considerava l’autore dei
Archeologia del sapere, morto nel 1984, uno dei più grandi pensatori moderni.
Il primo segno di attenzione verso Foucault è un articolo che risale al 1970, lo stesso anno il filosofo
affermava su Deleuze la celebre frase: “Un jour peut-ětre le siècle sera deleuzien - un giorno, forse, il
secolo sarà deleuziano”, la fonte proviene da Critque “Teatrum philosophicum”.
L’affermazione è considerata comica o magari enigmatica dallo stesso Deleuze: “Je ne sais pas ce que
voulait dire Foucault, je ne lui ai jamais demandè. Il avit un humour diabilque. Peut-ětre voulait-il dire
ceci: que j’ètait le plus naif parmi le philosophes de notre génération […] [continua]
A proposito di film di Alessandra Bailetti
40. Birdman / Timbuktu / Suite francese
[leggi]
Nuova rubrica
5. Segnalazioni
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In libreria
Giacinto Militello
La prospettiva liberalsocialista
Uno sguardo sul futuro della sinistra
Editrice Ediesse
In libreria
Danilo Breschi
Cicatrici e altre incarnazioni
In libreria e su tutte le piattaforme online
Edizione cartacea e edizione ebook
Incontro di studi alla Biblioteca Classense
28 marzo 2015 — ore, 17..00
La Piê. Una rivista centenaria
Direttore Antonio Castronovo
In libreria
Anna Maria Curci
Nomenclature e altre poesie
L’arcolaio, 2015
Palomar Asilomar, il blog collegato
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