Ricerca, sviluppo, innovazione: da 1 ottobre opportunità per 200 milioni di euro
1. Giovedì 25 settembre 2014
Ricerca, sviluppo, innovazione: da 1 ottobre
opportunità per 200 milioni di euro
FIRENZE – Non c'è tempo da perdere. A partire da mercoledì 1 ottobre ed entro il 31 ottobre,
dovranno essere presentate le domande per la prima fase, idee progettuali, da parte di imprese che
intendono usufruire dei finanziamenti messi a disposizione dai tre nuovi bandi per Ricerca e
Sviluppo e Innovazione. L'approvazione dell'elenco delle idee progettuali ammesse avverrà entro il
31 dicembre 2014.
Si tratta di un passaggio fondamentale dei nuovi bandi, usciti il 13 agosto scorso, con l'obiettivo di
rendere più competitive le imprese toscane di tutti i settori e dimensioni: dalle piccole e medie alle
grandi, dalle micro, alle start up, con la finalità di guardare sempre di più ai settori di punta delle
nuove tecnologie.
Alla prima fase seguirà la seconda, dei progetti esecutivi, con la presentazione delle domande, a
febbraio 2015 e l'approvazione della graduatoria finale entro giugno 2015. Finanziati grazie
all'anticipazione, da parte del bilancio regionale, di risorse che consentono di avviare la
programmazione del Por 2014-2020 del Fondo europeo di sviluppo regionale, i tre bandi possono
contare per ora su 8 milioni di euro, destinati a diventare quasi 200 all'arrivo delle risorse
comunitarie. "Siamo impegnati – spiega l'assessore alle attività produttive credito e lavoro
Gianfranco Simoncini - in un intenso dialogo con il mondo delle imprese, che ci ha portato in quasi
tutte le province toscane con incontri che hanno visto oltre 1200 partecipanti. Siamo consapevoli
che l'occasione offerta dei nuovi bandi è fondamentale e non può essere perduta. Per questo che,
unica regione in Italia, la Toscana ha deciso di anticipare con il proprio bilancio parte delle risorse
Fesr 2014-20. I nuovi bandi guardano in particolar modo a quelle più dinamiche, in grado di
garantire il cofinanziamento ed un'immediata ricaduta dei progetti capace di moltiplicare gli effetti
dell'investimento.
Il contributo può arrivare fino al 45% del costo ed è perciò una potentissima leva di sviluppo.
Grazie a 200 milioni di contributi contiamo infatti di attivare circa 800 milioni in investimenti,
contribuendo a far crescere davvero competitività e occupazione. E' anche grazie a questo confronto
quotidiano e diretto che, con i nuovi criteri metodologici, abbiamo inserito nei bandi novità dirette a
semplificare la vita di chi presenta progetti. Ed è inoltre stato previsto l'obbligo per le imprese di
attivare tirocini". Le novità Si tratta di bandi innovativi, che vogliono incidere strutturalmente
sull'assetto produttivo. Due esempi per tutti: l'aver delineato, da parte della giunta regionale, priorità
tecnologiche precise come fabbrica intelligente, Ict, nanotecnologie o ancora come la previsione,
nelle spese ammissibili, di quelle per personale altamente qualificato. Ricerca industriale e
prototipi Per aiuti a ricerca e sviluppo si intende si intende sostenere le attività di ricerca industriale
2. e di sviluppo sperimentale delle imprese. Se da una parte la ricerca industriale punta all'acquisizione
di nuove conoscenze e capacità, dall'altra, lo sviluppo sperimentale si basa sull'utilizzo delle
conoscenze e capacità esistenti per sviluppare nuovi prodotti, servizi e processi. Esiste quindi un
forte salto qualitativo tra l'incremento di conoscenza e capacità e il semplice uso di conoscenze e
capacità esistenti. Scopo di ciascun progetto deve essere la realizzazione di prodotto, servizio,
processo industrialmente utile. Per questo le proposte progettuali devono prevedere la realizzazione
di un prototipo. Gli aiuti alla ricerca e sviluppo sono concentrati in due bandi. Bando 1 – Progetti
strategici di ricerca e sviluppo Beneficiari: grandi imprese in cooperazione con almeno 2 Micro
piccole medie imprese (Mpmi) con o senza organismi di ricerca. Investimento: da 3 a 10 milioni di
costo totale ammissibile del progetto Durata del progetto: 24 mesi Bando 2 – Progetti di ricerca e
sviluppo per le Pmi Beneficiari: Mpmi in cooperazione tra loro o singole, con o senza organismi di
ricerca Investimento: da 200.000 a 3 milioni di costo totale ammissibile del progetto, nel caso di
Mpmi in cooperazione tra loro; da 50.000 a 200.000, nel caso di Mpmi singole Durata del progetto:
18 mesi Aiuti all'innovazione Con gli aiuti all'innovazione si intende sostenere le attività di
innovazione delle micro, piccole e medie imprese. Il riferimento può essere a prodotti, servizi e
processi nuovi o significativamente migliorati rispetto a quelli precedentemente disponibili, in
termini di caratteristiche tecniche e funzionali, prestazioni, facilità d'uso (innovazione di prodotto e
innovazione di processo); mutamenti significativi nelle pratiche di gestione aziendale e del lavoro,
nelle relazioni con l'esterno e nuove strategie di marketing. Ecco il bando. Bando 3 - Aiuti
all'innovazione delle PMI Beneficiari: Mpmi in cooperazione tra loro o singole Massimale
d'investimento: da 50.000 a 500.000 di costo totale ammissibile del progetto Durata del progetto: 12
mesi Modello a due fasi Come si è detto, tutti e tre i bandi saranno strutturati con un modello "a
due fasi", ovvero una prima fase di presentazione e valutazione delle idee progettuali che poi
saranno validate da soggetti esperti e sulla base di una griglia precisa di criteri prefissati. La
seconda fase vedrà la presentazione dei progetti esecutivi per quelli che hanno superato la prima
soglia. Beneficiari e priorità A beneficiare dell'aiuto, che sarà in forma di contributo in conto
capitale, saranno le imprese di tutti i settori pubblici e privati e gli organismi di ricerca per i primi
due bandi, mentre il terzo,(aiuti all'innovazione) riguarda il manifatturiero e i servizi per questo
settore. Priorità tecnologiche Premesso che tutti settori del manifatturiero potranno possono
partecipare, sono state definite dalla giunta e sono Ict, fabbrica intelligente, chimica e
nanotecnologie. Intensità di aiuto Per quanto riguarda i bandi 1 e 2 la Regione può contribuire fino
ad un massimo del 45% per le piccole imprese, fino al 40% per la media, e sino al 25% per la
grande. Per il bando 3 l'intensità è pari al 30% del costo del progetto. Premio a chi assume La
valutazione dei progetti si baserà sul grado di novità, sulla validità tecnica ed economica, sulla
possibilità di sfruttamento aziendale dei risultati, le competenze coinvolte e la sostenibilità
finanziaria. In quest'ottica saranno premiate le imprese che assicurano un aumento dell'occupazione,
che hanno assunto lavoratori in mobilità nei 12 mesi precedenti la domanda, le imprese con
certificazione ambientale di processo o prodotto, quelle localizzate in aree interne e quelle a
titolarità femminile. Obbligo tirocinio Le imprese ammesse a contributo sono tenute ad attivare,
nel periodo di realizzazione del progetto, almeno un tirocinio relativo al progetto stesso, pena una
decurtazione del 10% del contributo. Sburocratizzazione I bandi anticipano quanto contenuto nella
proposta sulla competitività che comporta una decisa sburocratizzazione ed accelerazione
nell'istruttoria delle domande di aiuto e di snellire le procedure di erogazione e di controllo, la
regolare rendicontazione amministrativo-contabile delle attività svolte dal beneficiario può essere
verificata e attestata da parte di soggetti iscritti nel registro dei revisori legali mediante una
relazione tecnica ed un'attestazione rilasciata in forma giurata e con esplicita dichiarazione di
responsabilità. Riserve speciali Per ciascun bando, parte delle risorse sarà riservata ad una specifica
graduatoria per il settore "green" e ad una per le imprese dell'area di Piombino. Per dettagli e
approfondimenti http://www.sviluppo.toscana.it/fesrtest/index.php?section=04_Gestione%20in
%20anticipazione "Sempre per quanto riguarda l'ambito ricerca e sviluppo – ricorda l'assessore -
nella nuova programmazione del Fesr 2014-2020 e quindi dal gennaio prossimo, sono previsti
anche strumenti nuovi quali voucher per il finanziamento di microprogetti, come pure novità per
3. l'avvio di start up". Voucher per micro progetti Di prossima attivazione anche un nuovo
strumento, inserito nel nuovo Por Fesr 20014-20, complementare agli interventi previsti dai tre
nuovi bandi e a ulteriore rafforzamento dell'intervento regionale a favore dell'innovazione. Per
l'acquisizione di servizi qualificati le piccole imprese che presentano progetti di piccola taglia, dai
20 ai 50 mila euro, potranno avere il contributo sotto forma di voucher. Novità per le start up
Novità in vista anche per incentivare le start up più innovative. La giunta ha approvato su proposta
dell'assessore Simoncini una delibera per la riorganizzazione del sistema regionale del trasferimento
tecnologico.
Barbara Cremoncini