2. un interesse crescente per gli utenti nel dominio
degli ambienti digitali di ambito documentario: negli
standard, nei cataloghi online, nelle digital library e,
in parte, in quello dei contenuti archivistici in rete
un'attenzione multidimensionale a temi quali
Reading Behavior, Information Seeking, Interface
Usability, Metadata Quality e Educational Content nei
papers presentati ai convegni internazionali sulle
digital library (JCDL, ECDL/TPDL e ICADL) nel periodo
2001-2013 (Papachristopoulos et al. 2017)
Pochi studi con e sugli utenti, al tempo stesso
GLI STUDI SUGLI UTENTI
3. Possono convergere l'Information
Science – lo studio sistematico delle
caratteristiche dell'informazione e dei
comportamenti degli utenti rispetto
ad essa - e la progettazione degli
ambienti digitali?
i metodi di analisi dei comportamenti
informativi possono integrarsi con gli
approcci di progettazione user-centred
degli ambienti digitali documentari?
E i mediatori dei contenuti? La
comunità LIS+GLAM, che ruolo può
avere?
GLI STUDI SUGLI UTENTI: CHI?
4. l'allargamento open dell'accesso all’informazione
digitale rafforza la centralità dell'utente, delle sue
esigenze e aspettative, dei suoi comportamenti e della
sua soddisfazione
STUDI SUGLI UTENTI E AMBIENTI OPEN
il paradigma open rovescia il vettore uni-
direzionale della conoscenza a favore di
uno schema circolare, iterativo, di cui è
energia attiva la partecipazione degli
utenti
non ha più molto senso parlare di utenti
finali, come se ancora facessimo
broadcasting: sono utenti tutti coloro che
si fanno parte attiva nel processo di
conoscenza, che usano risorse e
procedure
5. diventa un must definire e adottare uno schema di
indicatori di qualità per progettare e valutare gli
ambienti digitali open nel loro ciclo di vita
non ci soddisfa più il modello lineare creazione ->
contenuto -> fruizione: il processo è segnato dalle
interazioni multiple tra creazione, elaborazione,
interfaccia di pubblicazione, uso, arricchimento e
riuso dei contenuti
QUALITÀ E CICLO DI VITA
la valutazione deve quindi fondarsi
sulla sinergia di criteri,
metodologie e indicatori differenti,
da applicare in fasi diverse del
ciclo informativo
6. Uno schema che
rappresenta bene
quanto la qualità debba
essere progettata e
valutata non limitandoci
a considerare solo i
contenuti, ma
esaminando le relazioni
tra questi, il sistema e
gli utenti è il Tryptich
Interaction Framwork
(Fuhr, Tsakonas et al. 2007)
QUALITA’ E VALUTAZIONE
7. OGNI PROGETTO È BELLO A MAMMA SOJA
però, va detto che di valutazione della
qualità dei servizi digitali non si discute
molto e sono rari e poco condivisi studi di
riferimento
una delle cause potrebbe essere la
separazione tra le esigenze e i metodi
adottati dalle diverse comunità coinvolte:
chi progetta e gestisce i sistemi, chi
progetta e gestisce i contenuti, chi usa i
contenuti e chi studia le interazioni e i
modelli di user-centred design
Ogni sistema sembra essere soddisfacente
agli occhi di chi lo ha progettato e lo
alimenta di contenuti (modello input-driven)
8. Maggiore chiarezza sui profili d'uso, ovvero
sugli obiettivi che i diversi utenti intendono
soddisfare interagendo con i sistemi e i
contenuti, potrebbe contribuire a definire gli
indicatori relativi a tutte le componenti della
qualità, ovvero l'efficacia, l'efficienza e la
soddisfazione finale
Vanno valutati i metodi diversi di
coinvolgimento degli utenti utili nelle diverse
fasi del ciclo di vita di un progetto di ambente
documentario open:
incontri de visu individuali o di gruppo con
campioni di utenti, simulazione dei profili d’uso,
deep log analysis, eye-tracking analysis,
questionari, interviste, analisi di SEO…
VERSO UN MODELLO DI VALUTAZIONE?
9. progettare basandoci sugli utenti e sottoporre i nostri
progetti e servizi a una seria valutazione richiede un
cambio di passo
la comunità GLAM è disponibile ad accettare questa sfida?
Il paradigma open dovrebbe in realtà facilitare lo shift: il
processo innovativo si attiva solo condividendo gli
approcci, i modelli di progettazione e i dati raccolti
attraverso gli user studies
La convergenza digitale avrebbe, tra i suoi meriti, quello di
far affiorare problemi e soluzioni simili per un archivio on-
line, una biblioteca digitale, una mostra virtuale o il
catalogo web di un museo
Approfittiamone
READY, SET, GO?