SlideShare a Scribd company logo
1 of 1
Le regole del metodo
Il brano a seguire riporta il celebre passo del Discorso sul metodo in cui Cartesio detta le regole
del suo filosofare. Eccettuate la prima (che espone il criterio dell’evidenza) e l’ultima (che
allude ad un principio di controllo metodologico sul lavoro scientifico), si possono facilmente
riconoscere nella seconda e nella terza i due momenti - diairetico e sinagogico - della dialettica
platonica. Questo a sottolineare l’appartenenza di entrambe i filosofi alla stessa cultura, quella
occidentale, fortemente segnata dalla presenza della scrittura.

Quando ero più giovane avevo un po’ studiato, tra le parti della Filosofia, la Logica e, tra le
Scienze Matematiche, l’Algebra e l’Analisi dei Geometri: tre arti o scienze che mi pareva
dovessero contribuire in qualche modo al mio progetto. Quando però le esaminai mi avvidi che,
quanto alla Logica, i suoi sillogismi e la maggior parte dei suoi precetti servono più a spiegare agli
altri quanto già si conosce o, addirittura – come l’arte di Lullo –, a parlare senza discernimento
delle cose che si ignorano anziché insegnarle. Per quanto questa scienza contenga realmente molti
precetti ottimi e verissimi, tuttavia ve ne sono mescolati insieme tanti altri dannosi e superflui che
separarli sarebbe quasi tanto arduo quanto trarre una Diana o una Minerva da un blocco di marmo
non ancora sbozzato. Quanto poi all’Analisi degli antichi e all’Algebra dei moderni, oltre a riferirsi
esclusivamente a materie astrattissime e che sembrano inutili, la prima è sempre talmente vincolata
alla considerazione delle figure da non poter esercitare l’intelletto senza affaticare molto
l’immaginazione, e la seconda è talmente assoggetta a certe regole e a certe cifre da divenire
un’arte confusa e oscura, che confonde la mente invece di coltivarla. Per tutto questo stimai
necessario cercare qualche altro metodo che, comprendendo i vantaggi di queste tre scienze, fosse
esente dai loro difetti. E poiché il gran numero delle leggi fornisce spesso scuse per i vizi, tanto che
uno Stato è assai meglio ordinato quando, avendone solo pochissime, vi vengono strettamente
osservate, così, in luogo di quel gran numero di precetti che conta in Logica, pensai che mi
sarebbero stati sufficienti questi quattro che sto per enumerare, purché decidessi di non cessare
mai, neppure una sola volta, di osservarli.
Il primo prescriveva di non accettare mai per vera nessuna cosa che non conoscessi con evidenza
esser tale: evitare cioè accuratamente la Precipitazione e la Prevenzione e non comprendere nei
miei giudizi se non ciò che si fosse presentato alla mia mente con tale chiarezza e distinzione da
non aver nessun motivo di metterlo in dubbio
Il secondo consisteva nel dividere ciascuna difficoltà che stessi esaminando in tante piccole
parti, quante fosse possibile e necessario per giungere alla miglior soluzione di essa.
Il terzo nel condurre con ordine i miei pensieri, cominciando dagli oggetti più semplici e più
facili da conoscere, per salire a poco a poco, come per gradi, fino alla conoscenza dei più
complessi, e supponendo poi un ordine anche tra quelli di cui gli uni non precedono naturalmente
gli altri.
L’ultimo, infine, era di procedere in ogni caso ad enumerazioni così complete e a rassegne tanto
generali da esser certo di non aver omesso assolutamente nulla.

                              (Discorso sul metodo, trad. di Ettore Lojacono, UTET, Torino 1983).

More Related Content

Similar to Cartesio

1 la filosofia moderna fino a kant percorso
1   la filosofia moderna fino a kant percorso1   la filosofia moderna fino a kant percorso
1 la filosofia moderna fino a kant percorso
giovanni quartini
 
Elementi Di Retorica Aristotelica
Elementi Di Retorica AristotelicaElementi Di Retorica Aristotelica
Elementi Di Retorica Aristotelica
Giancarlo Polenghi
 
Il numerino n
Il numerino nIl numerino n
Il numerino n
imartini
 
Il numerino v
Il numerino vIl numerino v
Il numerino v
imartini
 
Dispensa complessità
Dispensa complessitàDispensa complessità
Dispensa complessità
imartini
 
Dispensa complessità
Dispensa complessitàDispensa complessità
Dispensa complessità
imartini
 
Testo argomentativo 14 05 2020
Testo argomentativo 14 05 2020Testo argomentativo 14 05 2020
Testo argomentativo 14 05 2020
AndreaFornetto
 
Tesi fp b_bonsignore
Tesi fp b_bonsignoreTesi fp b_bonsignore
Tesi fp b_bonsignore
imartini
 
La concezione del numero naturale nei bambini
La concezione del numero naturale nei bambini La concezione del numero naturale nei bambini
La concezione del numero naturale nei bambini
imartini
 
Concezione numero bambino
Concezione numero bambinoConcezione numero bambino
Concezione numero bambino
iva martini
 
La concezione del numero naturale nei bambini
La concezione del numero naturale nei bambini La concezione del numero naturale nei bambini
La concezione del numero naturale nei bambini
imartini
 

Similar to Cartesio (20)

1 la filosofia moderna fino a kant percorso
1   la filosofia moderna fino a kant percorso1   la filosofia moderna fino a kant percorso
1 la filosofia moderna fino a kant percorso
 
Elementi Di Retorica Aristotelica
Elementi Di Retorica AristotelicaElementi Di Retorica Aristotelica
Elementi Di Retorica Aristotelica
 
Il numerino n
Il numerino nIl numerino n
Il numerino n
 
Il numerino v
Il numerino vIl numerino v
Il numerino v
 
Ricoprimenti tematici - Enciclopedia Einaudi [1982]
Ricoprimenti tematici - Enciclopedia Einaudi [1982]Ricoprimenti tematici - Enciclopedia Einaudi [1982]
Ricoprimenti tematici - Enciclopedia Einaudi [1982]
 
"Fisica dell'informazione": Intervista all'autore (di: Aracne editrice)
"Fisica dell'informazione":  Intervista all'autore (di: Aracne editrice)"Fisica dell'informazione":  Intervista all'autore (di: Aracne editrice)
"Fisica dell'informazione": Intervista all'autore (di: Aracne editrice)
 
Lettera a cartesio (2)
Lettera a cartesio (2)Lettera a cartesio (2)
Lettera a cartesio (2)
 
Lettera a cartesio (2)
Lettera a cartesio (2)Lettera a cartesio (2)
Lettera a cartesio (2)
 
Ulixe. Il lungo cammino delle idee tra arte, scienza e filosofia.
Ulixe. Il lungo cammino delle idee tra arte, scienza e filosofia.Ulixe. Il lungo cammino delle idee tra arte, scienza e filosofia.
Ulixe. Il lungo cammino delle idee tra arte, scienza e filosofia.
 
Dispensa complessità
Dispensa complessitàDispensa complessità
Dispensa complessità
 
Dispensa complessità
Dispensa complessitàDispensa complessità
Dispensa complessità
 
Testo argomentativo 14 05 2020
Testo argomentativo 14 05 2020Testo argomentativo 14 05 2020
Testo argomentativo 14 05 2020
 
Tesi fp b_bonsignore
Tesi fp b_bonsignoreTesi fp b_bonsignore
Tesi fp b_bonsignore
 
La concezione del numero naturale nei bambini
La concezione del numero naturale nei bambini La concezione del numero naturale nei bambini
La concezione del numero naturale nei bambini
 
Concezione numero bambino
Concezione numero bambinoConcezione numero bambino
Concezione numero bambino
 
La concezione del numero naturale nei bambini
La concezione del numero naturale nei bambini La concezione del numero naturale nei bambini
La concezione del numero naturale nei bambini
 
Tesi fp b_bonsignore
Tesi fp b_bonsignoreTesi fp b_bonsignore
Tesi fp b_bonsignore
 
La scoperta della complessità
La scoperta della complessitàLa scoperta della complessità
La scoperta della complessità
 
Critica
CriticaCritica
Critica
 
Ambienti di apprendimento a matrice robotica
Ambienti di apprendimento a matrice roboticaAmbienti di apprendimento a matrice robotica
Ambienti di apprendimento a matrice robotica
 

Cartesio

  • 1. Le regole del metodo Il brano a seguire riporta il celebre passo del Discorso sul metodo in cui Cartesio detta le regole del suo filosofare. Eccettuate la prima (che espone il criterio dell’evidenza) e l’ultima (che allude ad un principio di controllo metodologico sul lavoro scientifico), si possono facilmente riconoscere nella seconda e nella terza i due momenti - diairetico e sinagogico - della dialettica platonica. Questo a sottolineare l’appartenenza di entrambe i filosofi alla stessa cultura, quella occidentale, fortemente segnata dalla presenza della scrittura. Quando ero più giovane avevo un po’ studiato, tra le parti della Filosofia, la Logica e, tra le Scienze Matematiche, l’Algebra e l’Analisi dei Geometri: tre arti o scienze che mi pareva dovessero contribuire in qualche modo al mio progetto. Quando però le esaminai mi avvidi che, quanto alla Logica, i suoi sillogismi e la maggior parte dei suoi precetti servono più a spiegare agli altri quanto già si conosce o, addirittura – come l’arte di Lullo –, a parlare senza discernimento delle cose che si ignorano anziché insegnarle. Per quanto questa scienza contenga realmente molti precetti ottimi e verissimi, tuttavia ve ne sono mescolati insieme tanti altri dannosi e superflui che separarli sarebbe quasi tanto arduo quanto trarre una Diana o una Minerva da un blocco di marmo non ancora sbozzato. Quanto poi all’Analisi degli antichi e all’Algebra dei moderni, oltre a riferirsi esclusivamente a materie astrattissime e che sembrano inutili, la prima è sempre talmente vincolata alla considerazione delle figure da non poter esercitare l’intelletto senza affaticare molto l’immaginazione, e la seconda è talmente assoggetta a certe regole e a certe cifre da divenire un’arte confusa e oscura, che confonde la mente invece di coltivarla. Per tutto questo stimai necessario cercare qualche altro metodo che, comprendendo i vantaggi di queste tre scienze, fosse esente dai loro difetti. E poiché il gran numero delle leggi fornisce spesso scuse per i vizi, tanto che uno Stato è assai meglio ordinato quando, avendone solo pochissime, vi vengono strettamente osservate, così, in luogo di quel gran numero di precetti che conta in Logica, pensai che mi sarebbero stati sufficienti questi quattro che sto per enumerare, purché decidessi di non cessare mai, neppure una sola volta, di osservarli. Il primo prescriveva di non accettare mai per vera nessuna cosa che non conoscessi con evidenza esser tale: evitare cioè accuratamente la Precipitazione e la Prevenzione e non comprendere nei miei giudizi se non ciò che si fosse presentato alla mia mente con tale chiarezza e distinzione da non aver nessun motivo di metterlo in dubbio Il secondo consisteva nel dividere ciascuna difficoltà che stessi esaminando in tante piccole parti, quante fosse possibile e necessario per giungere alla miglior soluzione di essa. Il terzo nel condurre con ordine i miei pensieri, cominciando dagli oggetti più semplici e più facili da conoscere, per salire a poco a poco, come per gradi, fino alla conoscenza dei più complessi, e supponendo poi un ordine anche tra quelli di cui gli uni non precedono naturalmente gli altri. L’ultimo, infine, era di procedere in ogni caso ad enumerazioni così complete e a rassegne tanto generali da esser certo di non aver omesso assolutamente nulla. (Discorso sul metodo, trad. di Ettore Lojacono, UTET, Torino 1983).