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20160120 PT-LITe_MOD 07 LS RB
1
Progetto di Territorio - Laboratori Interattivi Tecnici (PT-Lait)
Per un co-progetto delle competenze tecniche messe a disposizione del progetto di territorio della
comunità di Mori.
Contenuti del documento
Il documento è strutturato nel seguente modo:
1. Ipotesi di lavoro
In questa parte si indicano le ipotesi che hanno spinto l’AC ad avanzare la proposta di
Laboratorio Urbanistico (LU) e Gruppi Tematici. Identificare le ipotesi rende utile il chiarimento degli
obiettivi, degli strumenti, delle modalità, delle tempistiche e dei risultati attesi.
I contenuti generali dell’operazione andranno presentati con modalità concordate tra AC e LU,
nell’ottica di “dilatazione” dello spazio pubblico che è uno degli assunti dei processi interattivi come
la sperimentazione in oggetto;
2. Pre interpretazione dei luoghi di progetto
I contenuti ovvero i nodi progettuali saranno contestualizzati dall'AC e dal (LU), saranno
“raccontate” le motivazioni della scelta operata, così come le aree nei propri contesti, fisici, funzionali
e problematici;
3. Mandati e funzionamento dei laboratori
In questo capitolo vengono stabilite le modalità di lavoro, i tempi, le modalità di concertazione
con i progettisti. Sarà data identificazione dei risultati attesi e un'indicazione, da intendersi “di
indirizzo”, sulla materialità dei prodotti. Le indicazioni date sono indirizzi per raggiungere un
obiettivo piuttosto semplificato.
In tempi rapidi ricostruire un quadro di conoscenze e un quadro di obiettivi/azioni che potranno
trovare spazio in momenti successivi e con tempistiche che consentano il deposito, la
metabolizzazione, l’approfondimento, la riverifica che sono tipici di un iter progettuale.
Non sarà necessario soffermarsi troppo sugli aspetti di rappresentazione che potranno trovare forme
espressive più elaborate nella fase finale della sperimentazione (eventualmente in collaborazione con
l'Università di Trento e il Politecnico di Milano) e successivamente in momenti effettivamente deputati
all’assunzione di eventuali decisioni finali (PRG, Progetti edilizi, ecc…) non afferenti al laboratorio;
4. Assunzione di responsabilità dell’AC
L'AC assicurerà mezzi, strumenti, logistiche, supporto, fornitura di materiali affinché il processo
interattivo a livello tecnico possa svolgersi al meglio. Assicurerà altresì la valorizzazione del lavoro dei
partecipanti nelle forme che riterrà necessarie e opportune. L’AC si impegnerà nell’utilizzo del lavoro
di LU e dei GT rendendo conto delle valutazioni che, nella propria autonomia di assunzione e
decisione, vorrà esprimere.
20160120 PT-LITe_MOD 07 LS RB
2
L’ipotesi di lavoro
L’AC di Mori ha chiamato a raccolta le competenze tecniche che possono mettere a disposizione parte
del proprio tempo per dare un contributo concreto nel risolvere alcuni nodi critici del territorio
municipale. Contributi che hanno una identità disciplinare e consentono, nelle ipotesi, di fornire all’AC
materiale utile per procedere nella soluzione concreta di questioni che da anni rimangono “sospese” per
problemi di varia natura.
Poste queste condizioni l’AC ha ritenuto di attivare un Laboratorio Urbanistico dell'Amministrazione
(descritto nel documento "Programma per la formazione di un Laboratorio Urbanistico
dell'Amministrazione" prot. n. 201500028920 dd. 17/12/2015 approvato in Giunta Comunale) e in via
sperimentale per l'anno 2016 quattro Gruppi Tematici, luogo di riflessione ed espressione di
progettualità, ai quali affidare una prima definizione di indicazioni metaprogettuali.
I GT sono composti da tecnici liberi professionisti che esprimono una competenza tecnico disciplinare in
grado di dare indicazioni su metodi e strategie per dare soluzione alle domande di progetto. I quattro
GT, per poter funzionare in modo rapido e coordinato hanno bisogno di una struttura di supporto,
costituita dal LU dell’AC, che avrà l’onere di predisporre e fornire i materiali utili allo sviluppo del lavoro,
forniti allo stesso dagli Uffici Comunali competenti.
I tempi per la realizzazione dei prodotti progettuali sono individuati dal calendario di incontri che andrà
affinato coi i singoli GT. La tempistica è da intendersi come indicativa e potrà, nel corso dei lavori, essere
anticipata o posticipata in relazione alla complessità delle aree, alla necessità di interazioni con altri
soggetti interessati dalle progettualità.
A conclusione della fase sperimentale i lavori prodotti saranno presentati all’AC secondo modalità da
stabilirsi in seguito, indicate a titolo esemplificativo nell'ultimo capitolo.
I materiali elaborati diventeranno di proprietà dell’AC, con obbligo di citazione dei professionisti.
L'AC sta valutando la possibilità di una ulteriore elaborazione degli esiti prodotti dai GT, in
collaborazione con l'Università di Trento, nell'ambito delle attività didattiche del Corso di disegno
automatico coordinato dalla Prof. Arch. Giovanna Massari e per scopi di ricerca con il DAStU del
Politecnico di Milano con riferimento all’Arch. Ruggero Bonisolli e/o OSTEMI (Osservatorio Territorialista
Milanese), coordinato da Ruggero Bonisolli e Giorgio Ferraresi, afferente la Società dei Territorialisti
(SDT).
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Pre interpretazione dei luoghi del progetto
Le quattro aree individuate per questa prima fase sperimentale del processo costituiscono, nelle proprie
declinazioni e specificità, nodi rilevanti del territorio municipale. Sono di proprietà pubblica (Ex Cinema
Vittoria /Piazza Malfatti ed Ex Cantina Sociale), che potrà quindi agire anche nella forma di committenza
diretta, ovvero sono strettamente correlate con politiche pubbliche di trasformazione territoriale, in
particolare in senso ambientale e infrastrutturale (Piani d'azione Loppio e Mori Est). Possono quindi
essere interpretate come una sorta di rete dove attivare progettualità concrete che, nelle ipotesi
dell’intervento pubblico e/o in parternariato con soggetti privati, costituiscano momenti di
riqualificazione dell’assetto territoriale nel suo insieme. Sono quindi i nodi dell’innovazione progettuale
dove la trasformazione materiale assume anche la valenza di volano per il potenziamento dei servizi, la
qualificazione formale dello spazio urbano, la soluzione per “parti” degli assetti infrastrutturali, locali ma
non solo.
In questo senso la scelta di queste aree assume di fatto un valore di ordine strategico nell’attuare
secondo una processualità e una tempistica fattibile una complessiva qualificazione dell’assetto
insediativo dell’intero territorio municipale.
Poste queste pre valutazioni, inerenti allo spazio pubblico, l’istituzione di GT con funzione di laboratori
interattivi tecnici e la eventuale successiva sperimentazione di laboratori interattivi allargata agli
stakeholders che l'AC intendesse interpellare, costituisce una dilatazione dello spazio pubblico, che oltre
ad assumere il proprio valore fisico, assume anche un valore di tipo civico e sociale.
20160120 PT-LITe_MOD 07 LS RB
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Mandati e funzionamento dei gruppi tematici
Le progettualità che si svilupperanno nei GT hanno come obiettivo quello di definire un meta-progetto
per le singole aree, che si configuri anche come piano d'azione per sviluppi futuri.
Il meta-progetto si sostanzia in relazioni scritte, schemi grafici, rappresentazioni cartografiche che
individuano le seguenti componenti:
- Analitica del luogo, comprendendo gli elementi che i progettisti reputeranno interessanti. Il
quadro analitico riporterà riflessioni, schemi, raccolta di materiale documentale, in ordine alla
stratificazione storica, alle permanenze, alle recenti trasformazioni, agli assetti planialtimetrici, al
quadro normativo di riferimento, all’assetto proprietario, alle precedenti progettualità messe in
campo, agli elementi di relazione territoriali ritenuti rilevanti. I materiali documentali, in
particolare relativamente al sistema normativo e alle precedenti progettualità, saranno fornite
dall’AC e potranno essere, eventualmente, integrate con materiali di conoscenza dei progettisti.
Il materiale documentale potrà quindi entrare a far parte di un archivio ordinato delle “fonti” che
l’AC potrà poi gestire per proprie iniziative. Per le tempistiche date si richiede ai progettisti di
esprimere un atteggiamento estremamente sintetico e selettivo delle fonti e di riportare le
indicazioni in schemi grafici e parti testuali di agile e rapida realizzazione e consultazione,
tenendo conto in particolare che eventuali elaborazioni di maggiore raffinatezza potranno
essere affidate come esercitazione didattica presso l’Università di Trento.
- Interpretazione che si compone tendenzialmente in una unica rappresentazione, nella scala e
formati che i progettisti potranno scegliere, dove il “catalogo” patrimoniale ordinato e strutturato
nel quadro precedente darà la rappresentazione del funzionamento dell’area, dei nodi e delle
relazioni che la stessa intrattiene con il proprio intorno. Questa rappresentazione costituirà, nella
sostanza, un brano dello “statuto di luogo”, anche definita come carta di regola in alcune
legislazioni e prassi, dove le regole di formazione nella propria concretezza del sito alludono a
soluzioni con maggiore valenza progettuale. Inoltre la tavola unica sarà corredata da un elenco
di criticità opportunità che serviranno come prodromo interpretativo per la definizione del
progetto;
- Meta-progetto che si compone di una unica tavola dove vengono rappresentate nella forma
degli “indirizzi progettuali”, non prescrittivi, il sistema delle azioni da intraprendere. La
rappresentazione non dovrà avere necessariamente carattere pre figurativo dell’assetto dell’area
ma potrà esprimere con un linguaggio sfumato e iconico, le regole di progettazione, i nodi
qualificanti l’area, i nodi qualificanti il ruolo di relazione che l’area assume nel contesto che i
progettisti vorranno scegliere. Come nel caso precedente le rappresentazioni saranno
tendenzialmente zenitali senza escludere, a discrezione dei progettisti, riquadri di maggior
dettagli con rappresentazioni anche tridimensionali. Anche in questo caso i materiali potranno
essere successivamente rielaborati dall’Università di Trento a titolo didattico. La tavola sarà
corredata da un elenco ordinato e gerarchizzato di obiettivi di progetto e azioni che ne
consentono il raggiungimento. L’elenco dovrà essere ordinato in modo da favorirne l’utilizzo in
eventuali procedimenti amministrativi successivi, qualora le progettualità venissero inserite nelle
procedure di variante urbanistica.
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Assunzione di responsabilità dell’AC
L’AC ha promosso l'iniziativa sperimentale in oggetto al fine di dare spazio alle professionalità tecniche
per studiare assieme, in modo interattivo, scenari auspicabili di trasformazione urbana. In tale contesto
sarà disponibile a tenere conto degli esiti dei GT e ad utilizzarli, a seconda dei casi, nelle eventuali e
successive procedure di formazione degli strumenti urbanistici e amministrativi volti alla possibile
finalizzazione delle trasformazioni stesse. Qualora si ritenesse interessante e utile, nelle strategie di
formazione della progettualità territoriale, l’AC potrà utilizzare i prodotti progettuali ed eventualmente
coinvolgere i progettisti che si rendessero disponibili nell’attivazione di processi di interazione sociale sui
temi e i luoghi di progetto. Tempi e forme di tali processi verranno successivamente valutati caso per
caso dall'AC ed eventualmente attivati in modo strutturato, con una tempistica adeguata, al fine di
utilizzare gli esiti di tali processi coadiuvando le scelte politico amministrative di formazione e
deliberazione delle politiche territoriali di competenza comunale.
L’AC si impegna a dare supporto logistico, organizzativo e documentale, con i mezzi e gli strumenti che i
progettisti segnaleranno al Laboratorio Urbanistico/Organizzativo nel limiti di estrema sintesi che informa
nel suo complesso la sperimentazione. Un membro per ciascuno dei GT sarà presente alle riunioni del
gruppo stesso con lo specifico compito di rendicontare con un verbale l’andamento dei lavori.
La struttura tecnica comunale fornirà al laboratorio urbanistico/organizzativo gli elementi necessari, in
particolare rispetto al sistema normativo e alle progettualità depositate negli Uffici. Fornirà inoltre
materiali di lavoro, in particolare cartografie, aerofoto, stralci delle pianificazioni in essere o precedenti, al
fine di favorire nel miglior modo possibile le richieste espresse dai progettisti.
A conclusione della prima fase sperimentale l’AC potrà organizzare una rendicontazione dei lavori fatti
per esempio in uno o più dei seguenti modi:
- Organizzazione di una mostra con l’esposizione dei materiali;
- Eventuali incontri pubblici dove un portavoce del LU e dei GT potrà esporre il sistema delle
riflessioni, delle analitiche, delle interpretazioni e delle progettualità. In questo caso organizzando
gli eventi in rapporto alla disponibilità dei progettisti stessi e dell'AC ovvero trovando di concerto
forme ulteriori o alternative di rappresentazione del lavoro svolto;
- Un eventuale “Meeting”, nella forma del “Town Meeting” dove, in unica sessione, in un unico
luogo, con la possibilità di partecipazione del pubblico non “tecnico”, tutti i GT svolgano una o
più sessioni di lavoro. In questo caso i GT avranno modo, nella giornata stabilita, di poter esporre
le proprie riflessioni ai componenti degli altri GT in modo da ricostruire la “rete delle
progettualità”.
Ruggero Bonisolli
Dipartimento di Architettura e Studi Urbani (DAStU)
Politecnico di Milano

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laboratori interattivi tecnici (PT-Lait)

  • 1. 20160120 PT-LITe_MOD 07 LS RB 1 Progetto di Territorio - Laboratori Interattivi Tecnici (PT-Lait) Per un co-progetto delle competenze tecniche messe a disposizione del progetto di territorio della comunità di Mori. Contenuti del documento Il documento è strutturato nel seguente modo: 1. Ipotesi di lavoro In questa parte si indicano le ipotesi che hanno spinto l’AC ad avanzare la proposta di Laboratorio Urbanistico (LU) e Gruppi Tematici. Identificare le ipotesi rende utile il chiarimento degli obiettivi, degli strumenti, delle modalità, delle tempistiche e dei risultati attesi. I contenuti generali dell’operazione andranno presentati con modalità concordate tra AC e LU, nell’ottica di “dilatazione” dello spazio pubblico che è uno degli assunti dei processi interattivi come la sperimentazione in oggetto; 2. Pre interpretazione dei luoghi di progetto I contenuti ovvero i nodi progettuali saranno contestualizzati dall'AC e dal (LU), saranno “raccontate” le motivazioni della scelta operata, così come le aree nei propri contesti, fisici, funzionali e problematici; 3. Mandati e funzionamento dei laboratori In questo capitolo vengono stabilite le modalità di lavoro, i tempi, le modalità di concertazione con i progettisti. Sarà data identificazione dei risultati attesi e un'indicazione, da intendersi “di indirizzo”, sulla materialità dei prodotti. Le indicazioni date sono indirizzi per raggiungere un obiettivo piuttosto semplificato. In tempi rapidi ricostruire un quadro di conoscenze e un quadro di obiettivi/azioni che potranno trovare spazio in momenti successivi e con tempistiche che consentano il deposito, la metabolizzazione, l’approfondimento, la riverifica che sono tipici di un iter progettuale. Non sarà necessario soffermarsi troppo sugli aspetti di rappresentazione che potranno trovare forme espressive più elaborate nella fase finale della sperimentazione (eventualmente in collaborazione con l'Università di Trento e il Politecnico di Milano) e successivamente in momenti effettivamente deputati all’assunzione di eventuali decisioni finali (PRG, Progetti edilizi, ecc…) non afferenti al laboratorio; 4. Assunzione di responsabilità dell’AC L'AC assicurerà mezzi, strumenti, logistiche, supporto, fornitura di materiali affinché il processo interattivo a livello tecnico possa svolgersi al meglio. Assicurerà altresì la valorizzazione del lavoro dei partecipanti nelle forme che riterrà necessarie e opportune. L’AC si impegnerà nell’utilizzo del lavoro di LU e dei GT rendendo conto delle valutazioni che, nella propria autonomia di assunzione e decisione, vorrà esprimere.
  • 2. 20160120 PT-LITe_MOD 07 LS RB 2 L’ipotesi di lavoro L’AC di Mori ha chiamato a raccolta le competenze tecniche che possono mettere a disposizione parte del proprio tempo per dare un contributo concreto nel risolvere alcuni nodi critici del territorio municipale. Contributi che hanno una identità disciplinare e consentono, nelle ipotesi, di fornire all’AC materiale utile per procedere nella soluzione concreta di questioni che da anni rimangono “sospese” per problemi di varia natura. Poste queste condizioni l’AC ha ritenuto di attivare un Laboratorio Urbanistico dell'Amministrazione (descritto nel documento "Programma per la formazione di un Laboratorio Urbanistico dell'Amministrazione" prot. n. 201500028920 dd. 17/12/2015 approvato in Giunta Comunale) e in via sperimentale per l'anno 2016 quattro Gruppi Tematici, luogo di riflessione ed espressione di progettualità, ai quali affidare una prima definizione di indicazioni metaprogettuali. I GT sono composti da tecnici liberi professionisti che esprimono una competenza tecnico disciplinare in grado di dare indicazioni su metodi e strategie per dare soluzione alle domande di progetto. I quattro GT, per poter funzionare in modo rapido e coordinato hanno bisogno di una struttura di supporto, costituita dal LU dell’AC, che avrà l’onere di predisporre e fornire i materiali utili allo sviluppo del lavoro, forniti allo stesso dagli Uffici Comunali competenti. I tempi per la realizzazione dei prodotti progettuali sono individuati dal calendario di incontri che andrà affinato coi i singoli GT. La tempistica è da intendersi come indicativa e potrà, nel corso dei lavori, essere anticipata o posticipata in relazione alla complessità delle aree, alla necessità di interazioni con altri soggetti interessati dalle progettualità. A conclusione della fase sperimentale i lavori prodotti saranno presentati all’AC secondo modalità da stabilirsi in seguito, indicate a titolo esemplificativo nell'ultimo capitolo. I materiali elaborati diventeranno di proprietà dell’AC, con obbligo di citazione dei professionisti. L'AC sta valutando la possibilità di una ulteriore elaborazione degli esiti prodotti dai GT, in collaborazione con l'Università di Trento, nell'ambito delle attività didattiche del Corso di disegno automatico coordinato dalla Prof. Arch. Giovanna Massari e per scopi di ricerca con il DAStU del Politecnico di Milano con riferimento all’Arch. Ruggero Bonisolli e/o OSTEMI (Osservatorio Territorialista Milanese), coordinato da Ruggero Bonisolli e Giorgio Ferraresi, afferente la Società dei Territorialisti (SDT).
  • 3. 20160120 PT-LITe_MOD 07 LS RB 3 Pre interpretazione dei luoghi del progetto Le quattro aree individuate per questa prima fase sperimentale del processo costituiscono, nelle proprie declinazioni e specificità, nodi rilevanti del territorio municipale. Sono di proprietà pubblica (Ex Cinema Vittoria /Piazza Malfatti ed Ex Cantina Sociale), che potrà quindi agire anche nella forma di committenza diretta, ovvero sono strettamente correlate con politiche pubbliche di trasformazione territoriale, in particolare in senso ambientale e infrastrutturale (Piani d'azione Loppio e Mori Est). Possono quindi essere interpretate come una sorta di rete dove attivare progettualità concrete che, nelle ipotesi dell’intervento pubblico e/o in parternariato con soggetti privati, costituiscano momenti di riqualificazione dell’assetto territoriale nel suo insieme. Sono quindi i nodi dell’innovazione progettuale dove la trasformazione materiale assume anche la valenza di volano per il potenziamento dei servizi, la qualificazione formale dello spazio urbano, la soluzione per “parti” degli assetti infrastrutturali, locali ma non solo. In questo senso la scelta di queste aree assume di fatto un valore di ordine strategico nell’attuare secondo una processualità e una tempistica fattibile una complessiva qualificazione dell’assetto insediativo dell’intero territorio municipale. Poste queste pre valutazioni, inerenti allo spazio pubblico, l’istituzione di GT con funzione di laboratori interattivi tecnici e la eventuale successiva sperimentazione di laboratori interattivi allargata agli stakeholders che l'AC intendesse interpellare, costituisce una dilatazione dello spazio pubblico, che oltre ad assumere il proprio valore fisico, assume anche un valore di tipo civico e sociale.
  • 4. 20160120 PT-LITe_MOD 07 LS RB 4 Mandati e funzionamento dei gruppi tematici Le progettualità che si svilupperanno nei GT hanno come obiettivo quello di definire un meta-progetto per le singole aree, che si configuri anche come piano d'azione per sviluppi futuri. Il meta-progetto si sostanzia in relazioni scritte, schemi grafici, rappresentazioni cartografiche che individuano le seguenti componenti: - Analitica del luogo, comprendendo gli elementi che i progettisti reputeranno interessanti. Il quadro analitico riporterà riflessioni, schemi, raccolta di materiale documentale, in ordine alla stratificazione storica, alle permanenze, alle recenti trasformazioni, agli assetti planialtimetrici, al quadro normativo di riferimento, all’assetto proprietario, alle precedenti progettualità messe in campo, agli elementi di relazione territoriali ritenuti rilevanti. I materiali documentali, in particolare relativamente al sistema normativo e alle precedenti progettualità, saranno fornite dall’AC e potranno essere, eventualmente, integrate con materiali di conoscenza dei progettisti. Il materiale documentale potrà quindi entrare a far parte di un archivio ordinato delle “fonti” che l’AC potrà poi gestire per proprie iniziative. Per le tempistiche date si richiede ai progettisti di esprimere un atteggiamento estremamente sintetico e selettivo delle fonti e di riportare le indicazioni in schemi grafici e parti testuali di agile e rapida realizzazione e consultazione, tenendo conto in particolare che eventuali elaborazioni di maggiore raffinatezza potranno essere affidate come esercitazione didattica presso l’Università di Trento. - Interpretazione che si compone tendenzialmente in una unica rappresentazione, nella scala e formati che i progettisti potranno scegliere, dove il “catalogo” patrimoniale ordinato e strutturato nel quadro precedente darà la rappresentazione del funzionamento dell’area, dei nodi e delle relazioni che la stessa intrattiene con il proprio intorno. Questa rappresentazione costituirà, nella sostanza, un brano dello “statuto di luogo”, anche definita come carta di regola in alcune legislazioni e prassi, dove le regole di formazione nella propria concretezza del sito alludono a soluzioni con maggiore valenza progettuale. Inoltre la tavola unica sarà corredata da un elenco di criticità opportunità che serviranno come prodromo interpretativo per la definizione del progetto; - Meta-progetto che si compone di una unica tavola dove vengono rappresentate nella forma degli “indirizzi progettuali”, non prescrittivi, il sistema delle azioni da intraprendere. La rappresentazione non dovrà avere necessariamente carattere pre figurativo dell’assetto dell’area ma potrà esprimere con un linguaggio sfumato e iconico, le regole di progettazione, i nodi qualificanti l’area, i nodi qualificanti il ruolo di relazione che l’area assume nel contesto che i progettisti vorranno scegliere. Come nel caso precedente le rappresentazioni saranno tendenzialmente zenitali senza escludere, a discrezione dei progettisti, riquadri di maggior dettagli con rappresentazioni anche tridimensionali. Anche in questo caso i materiali potranno essere successivamente rielaborati dall’Università di Trento a titolo didattico. La tavola sarà corredata da un elenco ordinato e gerarchizzato di obiettivi di progetto e azioni che ne consentono il raggiungimento. L’elenco dovrà essere ordinato in modo da favorirne l’utilizzo in eventuali procedimenti amministrativi successivi, qualora le progettualità venissero inserite nelle procedure di variante urbanistica.
  • 5. 20160120 PT-LITe_MOD 07 LS RB 5 Assunzione di responsabilità dell’AC L’AC ha promosso l'iniziativa sperimentale in oggetto al fine di dare spazio alle professionalità tecniche per studiare assieme, in modo interattivo, scenari auspicabili di trasformazione urbana. In tale contesto sarà disponibile a tenere conto degli esiti dei GT e ad utilizzarli, a seconda dei casi, nelle eventuali e successive procedure di formazione degli strumenti urbanistici e amministrativi volti alla possibile finalizzazione delle trasformazioni stesse. Qualora si ritenesse interessante e utile, nelle strategie di formazione della progettualità territoriale, l’AC potrà utilizzare i prodotti progettuali ed eventualmente coinvolgere i progettisti che si rendessero disponibili nell’attivazione di processi di interazione sociale sui temi e i luoghi di progetto. Tempi e forme di tali processi verranno successivamente valutati caso per caso dall'AC ed eventualmente attivati in modo strutturato, con una tempistica adeguata, al fine di utilizzare gli esiti di tali processi coadiuvando le scelte politico amministrative di formazione e deliberazione delle politiche territoriali di competenza comunale. L’AC si impegna a dare supporto logistico, organizzativo e documentale, con i mezzi e gli strumenti che i progettisti segnaleranno al Laboratorio Urbanistico/Organizzativo nel limiti di estrema sintesi che informa nel suo complesso la sperimentazione. Un membro per ciascuno dei GT sarà presente alle riunioni del gruppo stesso con lo specifico compito di rendicontare con un verbale l’andamento dei lavori. La struttura tecnica comunale fornirà al laboratorio urbanistico/organizzativo gli elementi necessari, in particolare rispetto al sistema normativo e alle progettualità depositate negli Uffici. Fornirà inoltre materiali di lavoro, in particolare cartografie, aerofoto, stralci delle pianificazioni in essere o precedenti, al fine di favorire nel miglior modo possibile le richieste espresse dai progettisti. A conclusione della prima fase sperimentale l’AC potrà organizzare una rendicontazione dei lavori fatti per esempio in uno o più dei seguenti modi: - Organizzazione di una mostra con l’esposizione dei materiali; - Eventuali incontri pubblici dove un portavoce del LU e dei GT potrà esporre il sistema delle riflessioni, delle analitiche, delle interpretazioni e delle progettualità. In questo caso organizzando gli eventi in rapporto alla disponibilità dei progettisti stessi e dell'AC ovvero trovando di concerto forme ulteriori o alternative di rappresentazione del lavoro svolto; - Un eventuale “Meeting”, nella forma del “Town Meeting” dove, in unica sessione, in un unico luogo, con la possibilità di partecipazione del pubblico non “tecnico”, tutti i GT svolgano una o più sessioni di lavoro. In questo caso i GT avranno modo, nella giornata stabilita, di poter esporre le proprie riflessioni ai componenti degli altri GT in modo da ricostruire la “rete delle progettualità”. Ruggero Bonisolli Dipartimento di Architettura e Studi Urbani (DAStU) Politecnico di Milano