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L'illuminazione dei posti di lavoro
alla luce delle norme europee
Luigi Schiavon
Illuminazione dei posti di lavoro
L’illuminazione dei posti di lavoro deve garantire le
condizioni per consentire l’espletamento del
lavoro in modo preciso, sicuro e deve, anche,
garantire il benessere psicofisico del lavoratore.
Le norme per l’illuminazione dei posti di lavoro sono:
▪ UNI EN 12464-1: 2021 Luce e illuminazione-Illuminazione
di posti di lavoro-Parte 1: Posti di lavoro in interni
▪ UNI 11165: 2005 Valutazione dell’abbagliamento molesto
con il metodo UGR
▪ UNI EN 12464-2: 2014 Luce e illuminazione-
Illuminazione di posti di lavoro-Parte 2: Posti di lavoro in
esterno
▪ UNI 10840: 2007 Locali scolastici: Criteri generali per
l’illuminazione artificiale e naturale
▪ UNI EN 17037: 2019 Luce diurna degli edifici
Alcuni parametri importanti:
Contrasto
Differenza di luminosità tra sfondo e oggetto.
Flusso luminoso
È l’energia luminosa irradiata da una sorgente in qualunque
direzione in un secondo. Unità di misura lumen (lm).
Illuminamento
È il flusso luminoso ricevuto da una superficie diviso l’area di questa
superficie. Unità di misura lux (lx).
Uniformità generale
È il rapporto tra l’illuminamento minimo e medio dell’area illuminata
Norma UNI EN 12464-1:
Questa norma prescrive i criteri per l’illuminazione dei posti di
lavoro in interni e riporta i livelli di illuminamento e uniformità
generale delle seguenti aree:
▪ Area del compito visivo
✓ È l’area di quella parte del locale dove il lavoro viene
effettivamente svolto.
▪ Area immediatamente circostante
✓ è una fascia di almeno 0,5 metri adiacente all’area del
compito visivo.
▪ Area di sfondo
✓ è una fascia di almeno 3 metri adiacente alla proiezione al
pavimento dell’area immediatamente circostante.
Area del compito visivo
Area immediatamente
circostante
Area di sfondo sul pavimento
I rapporti tra i gli illuminamenti di queste tre aree garantiscono dei
valori di contrasto dell’ambiente illuminato che consentono una buona
visione del compito visivo e un buon confort per gli utenti.
Gli illuminamenti calcolati sono valori medi mantenuti (al di sotto dei quali non si
può mai scendere). La norma prevede il calcolo del fattore di manutenzione che
tiene conto del decadimento dei valori calcolati al passare del tempo.
Prescrive anche:
▪ illuminamento cilindrico
consente il riconoscimento facciale delle
persone che utilizzano il locale illuminato
▪ il modellato
è un equilibrato rapporto tra
l’illuminamento direzionale prodotto dagli
apparecchi di illuminazione e
l’illuminamento diffuso prodotto dalla luce
riflessa dalle superfici presenti nel locale
illuminato.
Altri parametri illuminotecnici da considerare sono:
▪ La temperatura di colore delle sorgenti
▪ L’indice di resa cromatica
Definisce quanto fedelmente una
sorgente luminosa faccia apparire
naturali i colori degli oggetti
illuminati. È un indice da 0 a 100
con 100 che indica l’indice di resa
cromatica migliore.
Possiamo avere:
▪ Abbagliamento da luce riflessa, che produce
un velo luminoso che si sovrappone
all’oggetto compromettendo parzialmente o
totalmente la sua visione.
La norma da solo alcune indicazioni per
ridurre al minimo il rischio del prodursi di
questo fenomeno.
▪ Abbagliamento
L’abbagliamento è prodotto da superfici molto luminose in
rapporto alla luminosità ambientale che determina
l’adattamento del sistema visivo degli utenti.
▪ Abbagliamento diretto, è prodotto direttamente dagli
apparecchi di illuminazione. Questo abbagliamento produce
una sensazione di fastidio che, se protratta nel tempo, può
causare affaticamento visivo.
La norma prevede il calcolo dell’indice unificato di
abbagliamento UGR. Il suo valore deve risultare inferiore ai
valori prescritti per i vari compiti visivi.
S
H
~ 45°
Alto UGR
Basso UGR
Come si può vedere dalla
figura a fianco, abbiamo il
valore di UGR più elevato
quando l’osservatore,
spostandosi da un
apparecchio a quello
successivo è a circa 45° dal
secondo apparecchio.
Numerose tabelle riportano, in funzione dei vari compiti visivi o
aree di attività, i parametri illuminotecnici da applicare. Esse
definiscono:
▪ Lista dei numeri di riferimento
▪ Tipi di compiti visivi e aree di attività
▪ Illuminamento medio
▪ Uniformità generale
▪ Indice di resa cromatica
▪ UGR limite
▪ Illuminamento cilindrico e uniformità
▪ Illuminamento delle pareti e uniformità
▪ Illuminamento dei soffitti e uniformità
▪ Eventuali specifiche raccomandazioni
Norma UNI 11165:
Questa norma da prescrizioni per la valutazione
dell’abbagliamento molesto UGR, prodotto dagli
apparecchi di illuminazione.
Prevede due diverse procedure:
▪ L’uso della formula.
Permette i calcolo dell’UGR per ogni posizione e direzione di
visione dell’osservatore, con diverse tipologie, posizione e
orientamento degli apparecchi, per locali con diversi tipi di
geometrie e con diversi valori dei fattori di riflessione delle varie
superfici presenti nel locale.
▪ L’uso della tabella completa.
Introduce delle semplificazioni
nella valutazione
dell’abbagliamento
Valori di UGR (riferiti a 1000 lm)
Fattori di riflessione:
Vano soffitto
Pareti
Piano di lavoro
0,7 0,7 0,5 0,5 0,3
0,5 0,3 0,5 0,3 0,3
0,2 0,2 0,2 0,2 0,2
0,7 0,7 0,5 0,5 0,3
0,5 0,3 0,5 0,3 0,3
0,2 0,2 0,2 0,2 0,2
Dimensioni locale
x y
Apparecchio visto
trasversalmente
Apparecchio visto
longitudinalmente
4H 2H
3H
4H
6H
8H
12H
14,4 15,4 14,6 15,6 16,0
14,3 15,3 14,6 15,5 15,8
14,2 15,1 14,5 15,3 15,6
14,0 14,8 14,4 15,1 15,4
14,0 14,8 14,4 15,1 15,4
14,0 14,8 14,3 15,0 15,4
13,5 14,5 13,7 14,7 15,1
13,3 14,3 13,6 14,5 14,8
13,2 14,1 13,5 14,3 14,6
13,0 13,8 13,4 14,1 14,4
13,0 13,8 13,4 14,1 14,4
13,0 13,8 13,3 14,0 14,4
Campo di variazione di UGR per interdistanze S degli apparecchi
S = 1,0H
1,5H
2,0H
+0,9 / -2,1
+2,2 / -7,9
+4,0 / -16,0
+0,8 / -1,5
+2,6 / -12,1
+4,0 / -22,9
Correzioni per apparecchi dello stesso tipo con potenze diverse:
1x18W : +2,4 1x36W : 0 1x58W : -0,8
L’indice unificato dell’abbagliamento UGR varia da 10 a 30. Il
valore 30 rappresenta la massima probabilità di disagio.
La UNI 11165 è conforme a quanto prescritto nella
pubblicazione CIE 117 Disconfort glare in interior lighting.
Essa definisce anche i limiti applicativi del metodo di
valutazione dell’abbagliamento UGR.
Norma UNI EN 12464-2:
Questa norma prescrive i criteri per l’illuminazione dei posti di
lavoro in esterno e riporta i livelli di illuminamento e
uniformità generali delle seguenti aree:
▪ Area del compito visivo
✓ È l’area di quella parte del sito lavorativo dove il lavoro viene
effettivamente svolto.
▪ Area immediatamente circostante
✓ è una fascia di almeno 2 metri adiacente all’area del compito
visivo.
Area del compito visivo
Area immediatamente circostante
Anche in questa norma gli illuminamenti calcolati sono valori medi
mantenuti (al di sotto dei quali non si può mai scendere). La norma
prevede il calcolo del fattore di manutenzione che tiene conto del
decadimento dei valori calcolati al passare del tempo.
Oltre ai parametri sopra indicati, prevede anche la valutazione della
luce molesta. Questa è tutta la luce prodotta dall’impianto di
illuminazione che cade al di fuori delle aree da illuminare (l’area
dove i lavori vengono svolti). La norma prescrive dei limiti normativi
sulle quantità ammesse della luce cade nelle proprietà e colpisce le
facciate degli edifici adiacenti al di fuori delle aree di lavoro.
Da anche prescrizioni sull’impatto prodotto dall’impianto di
illuminazione sull’indice di abbagliamento delle strade adiacenti
alle aree di lavoro.
Anche questa norma prevede una valutazione dell’abbagliamento
usando l’indice di abbagliamento GR (Glare Rating) che viene
calcolato considerando sia il velo luminoso prodotto da tutte le
sorgenti (apparecchi di illuminazione) presenti nel campo visivo di
un osservatore sia il velo luminoso prodotto dall’ambiente.
Numerose tabelle riportano, in funzione dei vari compiti visivi o aree
di attività, i parametri illuminotecnici da applicare. Esse definiscono:
▪ Lista dei numeri di riferimento
▪ Tipi di compiti visivi e aree di attività
▪ Illuminamento medio
▪ Uniformità generale
▪ GR limite
▪ Indice di resa cromatica
▪ Note
Norma UNI 10840:
Questa norma prescrive i criteri per l’illuminazione artificiale e
naturale dei locali scolastici.
Prescrive i valori di illuminamento, uniformità generale e altri
parametri illuminotecnici per l’illuminazione artificiale per i vari
compiti visivi o aree di attività nei locali scolatici.
Prescrive anche, per gli stessi compiti visivi o aree di attività, i
fattori medi di luce diurna.
Il fattore di luce diurna DF (Daylight Factor) è il rapporto tra
l’illuminamento all’interno del locale e l’illuminamento prodotto
da tutta la volta celeste con la luce diretta del sole schermata .
Da anche i limiti dell’abbagliamento DGI (Daylight Glare Index) e
le procedure di calcolo valutare tale indice.
Norma UNI EN 17037:
Questa norma prescrive i criteri per della luce diurna negli edifici
Essa da in specifiche tabelle i valori del fattore di luce diurna D che
garantiscono un illuminamento medio ET di almeno 300 lx, 500 lx,
750 lx per almeno il 50% dello spazio e il 50% del tempo, o ETM di
almeno 100 lx, 300 lx, 500 lx per almeno il 95% dello spazio e il 50%
del tempo per superfici vetrate verticali o inclinate o orizzontali. Per
le superfici vetrate orizzontali sono previsti solo i valori per ET. Tali
tabelle sono per varie capitali di nazioni europee a diverse latitudini.
Una ulteriore tabella da i valori del fattore di luce diurna D che
garantiscono un illuminamento medio ET di almeno 100 lx, 300 lx,
500 lx, 750 lx per almeno il 95% dello spazio e il 50% del tempo per
superfici vetrate orizzontali diffondenti.
Una appendice informativa da le
procedure per valutare la
esposizione alla luce del sole.
Vengono utilizzati dei diagrammi
chiamati Sun Path che
rappresentano la posizione del
sole per una data latitudine e per
vari periodi dell’anno.
Il diagramma a lato è stato
ricavato dal sito dell’ENEA. E si
riferisce a una latitudine di 45° e
25’.
Questa appendice mostra anche le formule da utilizzare per il
calcolo della posizione del sole alle coordinate geografiche del sito
e per la data e ora scelte.
Bisogna anche
conoscere
l’orientamento
della superficie
vetrata, la
latitudine del sito, e
il giorno dell’anno.
L’abbagliamento prodotto dalla luce diurna prevede il calcolo del
DGP (Dylight Glare Probability). Formule e tabelle sono riportate
nella presente norma.
Un esempio è visualizzato in questa slide.
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dell’apertura della superficie finestrata (punto P).

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L'illuminazione dei posti di lavoro alla luce delle norme europee

  • 1. L'illuminazione dei posti di lavoro alla luce delle norme europee Luigi Schiavon
  • 2. Illuminazione dei posti di lavoro L’illuminazione dei posti di lavoro deve garantire le condizioni per consentire l’espletamento del lavoro in modo preciso, sicuro e deve, anche, garantire il benessere psicofisico del lavoratore.
  • 3. Le norme per l’illuminazione dei posti di lavoro sono: ▪ UNI EN 12464-1: 2021 Luce e illuminazione-Illuminazione di posti di lavoro-Parte 1: Posti di lavoro in interni ▪ UNI 11165: 2005 Valutazione dell’abbagliamento molesto con il metodo UGR ▪ UNI EN 12464-2: 2014 Luce e illuminazione- Illuminazione di posti di lavoro-Parte 2: Posti di lavoro in esterno ▪ UNI 10840: 2007 Locali scolastici: Criteri generali per l’illuminazione artificiale e naturale ▪ UNI EN 17037: 2019 Luce diurna degli edifici
  • 4. Alcuni parametri importanti: Contrasto Differenza di luminosità tra sfondo e oggetto. Flusso luminoso È l’energia luminosa irradiata da una sorgente in qualunque direzione in un secondo. Unità di misura lumen (lm). Illuminamento È il flusso luminoso ricevuto da una superficie diviso l’area di questa superficie. Unità di misura lux (lx). Uniformità generale È il rapporto tra l’illuminamento minimo e medio dell’area illuminata
  • 5. Norma UNI EN 12464-1: Questa norma prescrive i criteri per l’illuminazione dei posti di lavoro in interni e riporta i livelli di illuminamento e uniformità generale delle seguenti aree: ▪ Area del compito visivo ✓ È l’area di quella parte del locale dove il lavoro viene effettivamente svolto. ▪ Area immediatamente circostante ✓ è una fascia di almeno 0,5 metri adiacente all’area del compito visivo. ▪ Area di sfondo ✓ è una fascia di almeno 3 metri adiacente alla proiezione al pavimento dell’area immediatamente circostante.
  • 6. Area del compito visivo Area immediatamente circostante Area di sfondo sul pavimento I rapporti tra i gli illuminamenti di queste tre aree garantiscono dei valori di contrasto dell’ambiente illuminato che consentono una buona visione del compito visivo e un buon confort per gli utenti. Gli illuminamenti calcolati sono valori medi mantenuti (al di sotto dei quali non si può mai scendere). La norma prevede il calcolo del fattore di manutenzione che tiene conto del decadimento dei valori calcolati al passare del tempo.
  • 7. Prescrive anche: ▪ illuminamento cilindrico consente il riconoscimento facciale delle persone che utilizzano il locale illuminato ▪ il modellato è un equilibrato rapporto tra l’illuminamento direzionale prodotto dagli apparecchi di illuminazione e l’illuminamento diffuso prodotto dalla luce riflessa dalle superfici presenti nel locale illuminato.
  • 8. Altri parametri illuminotecnici da considerare sono: ▪ La temperatura di colore delle sorgenti ▪ L’indice di resa cromatica Definisce quanto fedelmente una sorgente luminosa faccia apparire naturali i colori degli oggetti illuminati. È un indice da 0 a 100 con 100 che indica l’indice di resa cromatica migliore.
  • 9. Possiamo avere: ▪ Abbagliamento da luce riflessa, che produce un velo luminoso che si sovrappone all’oggetto compromettendo parzialmente o totalmente la sua visione. La norma da solo alcune indicazioni per ridurre al minimo il rischio del prodursi di questo fenomeno. ▪ Abbagliamento L’abbagliamento è prodotto da superfici molto luminose in rapporto alla luminosità ambientale che determina l’adattamento del sistema visivo degli utenti.
  • 10. ▪ Abbagliamento diretto, è prodotto direttamente dagli apparecchi di illuminazione. Questo abbagliamento produce una sensazione di fastidio che, se protratta nel tempo, può causare affaticamento visivo. La norma prevede il calcolo dell’indice unificato di abbagliamento UGR. Il suo valore deve risultare inferiore ai valori prescritti per i vari compiti visivi. S H ~ 45° Alto UGR Basso UGR Come si può vedere dalla figura a fianco, abbiamo il valore di UGR più elevato quando l’osservatore, spostandosi da un apparecchio a quello successivo è a circa 45° dal secondo apparecchio.
  • 11. Numerose tabelle riportano, in funzione dei vari compiti visivi o aree di attività, i parametri illuminotecnici da applicare. Esse definiscono: ▪ Lista dei numeri di riferimento ▪ Tipi di compiti visivi e aree di attività ▪ Illuminamento medio ▪ Uniformità generale ▪ Indice di resa cromatica ▪ UGR limite ▪ Illuminamento cilindrico e uniformità ▪ Illuminamento delle pareti e uniformità ▪ Illuminamento dei soffitti e uniformità ▪ Eventuali specifiche raccomandazioni
  • 12. Norma UNI 11165: Questa norma da prescrizioni per la valutazione dell’abbagliamento molesto UGR, prodotto dagli apparecchi di illuminazione. Prevede due diverse procedure: ▪ L’uso della formula. Permette i calcolo dell’UGR per ogni posizione e direzione di visione dell’osservatore, con diverse tipologie, posizione e orientamento degli apparecchi, per locali con diversi tipi di geometrie e con diversi valori dei fattori di riflessione delle varie superfici presenti nel locale.
  • 13. ▪ L’uso della tabella completa. Introduce delle semplificazioni nella valutazione dell’abbagliamento Valori di UGR (riferiti a 1000 lm) Fattori di riflessione: Vano soffitto Pareti Piano di lavoro 0,7 0,7 0,5 0,5 0,3 0,5 0,3 0,5 0,3 0,3 0,2 0,2 0,2 0,2 0,2 0,7 0,7 0,5 0,5 0,3 0,5 0,3 0,5 0,3 0,3 0,2 0,2 0,2 0,2 0,2 Dimensioni locale x y Apparecchio visto trasversalmente Apparecchio visto longitudinalmente 4H 2H 3H 4H 6H 8H 12H 14,4 15,4 14,6 15,6 16,0 14,3 15,3 14,6 15,5 15,8 14,2 15,1 14,5 15,3 15,6 14,0 14,8 14,4 15,1 15,4 14,0 14,8 14,4 15,1 15,4 14,0 14,8 14,3 15,0 15,4 13,5 14,5 13,7 14,7 15,1 13,3 14,3 13,6 14,5 14,8 13,2 14,1 13,5 14,3 14,6 13,0 13,8 13,4 14,1 14,4 13,0 13,8 13,4 14,1 14,4 13,0 13,8 13,3 14,0 14,4 Campo di variazione di UGR per interdistanze S degli apparecchi S = 1,0H 1,5H 2,0H +0,9 / -2,1 +2,2 / -7,9 +4,0 / -16,0 +0,8 / -1,5 +2,6 / -12,1 +4,0 / -22,9 Correzioni per apparecchi dello stesso tipo con potenze diverse: 1x18W : +2,4 1x36W : 0 1x58W : -0,8 L’indice unificato dell’abbagliamento UGR varia da 10 a 30. Il valore 30 rappresenta la massima probabilità di disagio. La UNI 11165 è conforme a quanto prescritto nella pubblicazione CIE 117 Disconfort glare in interior lighting. Essa definisce anche i limiti applicativi del metodo di valutazione dell’abbagliamento UGR.
  • 14. Norma UNI EN 12464-2: Questa norma prescrive i criteri per l’illuminazione dei posti di lavoro in esterno e riporta i livelli di illuminamento e uniformità generali delle seguenti aree: ▪ Area del compito visivo ✓ È l’area di quella parte del sito lavorativo dove il lavoro viene effettivamente svolto. ▪ Area immediatamente circostante ✓ è una fascia di almeno 2 metri adiacente all’area del compito visivo. Area del compito visivo Area immediatamente circostante
  • 15. Anche in questa norma gli illuminamenti calcolati sono valori medi mantenuti (al di sotto dei quali non si può mai scendere). La norma prevede il calcolo del fattore di manutenzione che tiene conto del decadimento dei valori calcolati al passare del tempo. Oltre ai parametri sopra indicati, prevede anche la valutazione della luce molesta. Questa è tutta la luce prodotta dall’impianto di illuminazione che cade al di fuori delle aree da illuminare (l’area dove i lavori vengono svolti). La norma prescrive dei limiti normativi sulle quantità ammesse della luce cade nelle proprietà e colpisce le facciate degli edifici adiacenti al di fuori delle aree di lavoro. Da anche prescrizioni sull’impatto prodotto dall’impianto di illuminazione sull’indice di abbagliamento delle strade adiacenti alle aree di lavoro.
  • 16. Anche questa norma prevede una valutazione dell’abbagliamento usando l’indice di abbagliamento GR (Glare Rating) che viene calcolato considerando sia il velo luminoso prodotto da tutte le sorgenti (apparecchi di illuminazione) presenti nel campo visivo di un osservatore sia il velo luminoso prodotto dall’ambiente. Numerose tabelle riportano, in funzione dei vari compiti visivi o aree di attività, i parametri illuminotecnici da applicare. Esse definiscono: ▪ Lista dei numeri di riferimento ▪ Tipi di compiti visivi e aree di attività ▪ Illuminamento medio ▪ Uniformità generale ▪ GR limite ▪ Indice di resa cromatica ▪ Note
  • 17. Norma UNI 10840: Questa norma prescrive i criteri per l’illuminazione artificiale e naturale dei locali scolastici. Prescrive i valori di illuminamento, uniformità generale e altri parametri illuminotecnici per l’illuminazione artificiale per i vari compiti visivi o aree di attività nei locali scolatici. Prescrive anche, per gli stessi compiti visivi o aree di attività, i fattori medi di luce diurna. Il fattore di luce diurna DF (Daylight Factor) è il rapporto tra l’illuminamento all’interno del locale e l’illuminamento prodotto da tutta la volta celeste con la luce diretta del sole schermata . Da anche i limiti dell’abbagliamento DGI (Daylight Glare Index) e le procedure di calcolo valutare tale indice.
  • 18. Norma UNI EN 17037: Questa norma prescrive i criteri per della luce diurna negli edifici Essa da in specifiche tabelle i valori del fattore di luce diurna D che garantiscono un illuminamento medio ET di almeno 300 lx, 500 lx, 750 lx per almeno il 50% dello spazio e il 50% del tempo, o ETM di almeno 100 lx, 300 lx, 500 lx per almeno il 95% dello spazio e il 50% del tempo per superfici vetrate verticali o inclinate o orizzontali. Per le superfici vetrate orizzontali sono previsti solo i valori per ET. Tali tabelle sono per varie capitali di nazioni europee a diverse latitudini. Una ulteriore tabella da i valori del fattore di luce diurna D che garantiscono un illuminamento medio ET di almeno 100 lx, 300 lx, 500 lx, 750 lx per almeno il 95% dello spazio e il 50% del tempo per superfici vetrate orizzontali diffondenti.
  • 19. Una appendice informativa da le procedure per valutare la esposizione alla luce del sole. Vengono utilizzati dei diagrammi chiamati Sun Path che rappresentano la posizione del sole per una data latitudine e per vari periodi dell’anno. Il diagramma a lato è stato ricavato dal sito dell’ENEA. E si riferisce a una latitudine di 45° e 25’. Questa appendice mostra anche le formule da utilizzare per il calcolo della posizione del sole alle coordinate geografiche del sito e per la data e ora scelte.
  • 20. Bisogna anche conoscere l’orientamento della superficie vetrata, la latitudine del sito, e il giorno dell’anno. L’abbagliamento prodotto dalla luce diurna prevede il calcolo del DGP (Dylight Glare Probability). Formule e tabelle sono riportate nella presente norma. Un esempio è visualizzato in questa slide. Il punto di origine di questo esempio è al centro interno dell’apertura della superficie finestrata (punto P).