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Dott. Felice D'Amora
Socio Premium Controller Associati-Dottore Commercialista-Revisore legale
L’IMPATTO DELLE NORME SULLA CRISI D’IMPRESA SULLA FIGURA PROFESSIONALE DEL CONTROLLER
La norma UNI11618:2022
Crisi d’impresa e adeguati assetti organizzativi, amministrativi e contabili. Aspetti normativi
Nel corso del 2022 è stato approvato lo schema di Decreto legislativo recante modifiche al Codice della crisi
d’impresa e dell’insolvenza (D.Lgs. 12 gennaio 2019, n. 14), in attuazione della Direttiva comunitaria
2019/2013 nota come Direttiva Insolvency.
Fra gli aspetti di maggior rilievo di questa importante riforma, è da segnalare quanto previsto dall’art. 2086
c.c. comma 2 che dispone che “l’imprenditore, il quale operi in forma societaria o collettiva, ha il dovere di
istituire un assetto organizzativo, amministrativo e contabile adeguato alla natura e alle dimensioni
dell’impresa, anche in funzione della rilevazione tempestiva della crisi dell’impresa e della perdita della
continuità aziendale, nonché di attivarsi senza indugio per l’adozione e l’attuazione di uno degli strumenti
previsti dall’ordinamento per il superamento della crisi e il recupero della continuità aziendale”.
Crisi d’impresa e adeguati assetti organizzativi, amministrativi e contabili. Aspetti normativi
Secondo quanto previsto dall’art. 3 del Codice della crisi, gli assetti così indicati devono consentire
all’imprenditore di raggiungere tre distinti obiettivi:
1) rilevare eventuali squilibri di carattere patrimoniale o economico-finanziario, rapportati alle specifiche
caratteristiche dell’impresa e dell’attività imprenditoriale svolta;
2) verificare la sostenibilità dei debiti e la presenza di concrete prospettive di continuità aziendale almeno
per i successivi dodici mesi e i segnali di allarme per l’emersione tempestiva della crisi d’impresa;
3) ricavare le informazioni necessarie per poter effettuare il test pratico per la verifica della ragionevole
perseguibilità del risanamento.
Crisi d’impresa e adeguati assetti organizzativi, amministrativi e contabili. Aspetti normativi
Pertanto, tutte le imprese dovranno agire con estrema rapidità per progettare e implementare il giusto ed
efficace assetto organizzativo, amministrativo e contabile in grado di consentire il raggiungimento degli
obiettivi indicati.
Si tratta, evidentemente, di configurare ed implementare un modello di governance organizzativa ed
economico-finanziaria, che consenta all’imprenditore di disporre di uno strumento in grado di garantire e
preservare la continuità aziendale (going concern) attraverso il perseguimento dei seguenti risultati:
• monitoraggio in tempi stretti dell’andamento della gestione dal punto di vista economico, finanziario,
patrimoniale, operativo e strategico, allo scopo di intercettare con la massima precocità (early warning)
eventuali segnali di potenziale patologia gestionale di tipo economico-finanziario;
Crisi d’impresa e adeguati assetti organizzativi, amministrativi e contabili. Aspetti normativi
• definizione di un sistema di pianificazione integrato di breve e medio termine rispetto al quale porre in
essere il processo decisionale di correzione tempestiva delle criticità riscontrate, volto prioritariamente alla
valutazione e gestione preventiva dei rischi di insolvenza.
Da quanto evidenziato emerge che il legislatore ha voluto perseguire un nuovo approccio di cultura
aziendale, stimolando l’imprenditore ad agire, nel suo ruolo di gestore e decisore, con una prospettiva
temporale non più rivolta prevalentemente ai risultati conseguiti e quindi “al passato” (approccio backward-
looking) ma soprattutto a quello che ragionevolmente, sulla base di modelli di pianificazione e simulazione,
potrà o dovrà accadere nel futuro (approccio forward-looking).
Crisi d’impresa e adeguati assetti organizzativi, amministrativi e contabili. Aspetti normativi
A tal riguardo, anche EBA (Autorità bancaria europea), nella definizione delle Linee Guida per la
concessione e monitoraggio del credito recentemente pubblicate, pone particolare risalto alla valutazione
del merito creditizio sulla base della capacità prospettica dell’impresa di generare cash flow prospettico
anziché sulla tradizionale considerazione del valore cauzionale proposto, che deve costituire un elemento
secondario.
In definitiva, il sistema a disposizione dell’imprenditore deve porre in risalto il rapporto prospettico atteso fra
l’entità del rimborso del debito (fabbisogno) e la dimensione del flusso finanziario di provenienza reddituale
(EBITDA) che deve necessariamente garantirne la copertura.
Descrizione del modello
La definizione di “adeguati assetti organizzativi, amministrativi e contabili” esprime l’idea della dimensione di
un modello integrato che l’imprenditore deve costruire ed utilizzare in modo corretto ed efficace allo scopo di
raggiungere gli obiettivi prefissati.
La definizione del modello organizzativo prevede l’esecuzione delle seguenti attività:
• analisi struttura organizzativa e ricostruzione dei processi operativi preesistenti, sia diretti che indiretti,
individuazione di criticità e problematiche ed eventuale rimodulazione della mappatura complessiva;
• implementazione dell’organigramma più confacente alla tipologia di processo diretto ed indiretto ed alle
dimensioni dell’impresa;
Descrizione del modello
• definizione del modello di governance e della struttura del processo decisionale (CDA, Organo di controllo,
Comitati, Struttura ruoli apicali) e delle regole da seguire nella fase sistematica di monitoraggio dei risultati
gestionali e conseguente definizione delle azioni correttive (assetti amministrativi e contabili);
• elaborazione del mansiogramma e del funzionigramma.
La configurazione del sistema di regole e procedure interne prevede l’esecuzione delle seguenti attività:
• elaborazione delle schede mansionario di ciascuna unità organizzativa prevista dal nuovo organigramma,
con puntuale indicazione di ruoli e responsabilità specifiche, dei processi interni di delega operativa e delle
“correlazioni” fra diverse unità allo scopo di supportare adeguatamente la dinamica dei flussi informativi;
Descrizione del modello
• definizione di regolamenti e procedure interne, specifiche di ciascuna area gestionale (finanza, risorse
umane, vendite&marketing, logistica integrata, servizi generali, etc.), allo scopo di garantire il coordinamento
fra diverse unità organizzative coinvolte nello stesso processo operativo, in vista del raggiungimento degli
obiettivi predefiniti dal modello di pianificazione e controllo (assetti amministrativi e contabili);
• definizione kpi di valutazione specifici per ciascuna unità organizzativa;
• definizione dei sistemi di controllo interno;
• configurazione del modello di valutazione delle performance generali e settoriali, specifiche di ciascuna
unità organizzativa.
GRAZIE PER
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  • 1. Dott. Felice D'Amora Socio Premium Controller Associati-Dottore Commercialista-Revisore legale L’IMPATTO DELLE NORME SULLA CRISI D’IMPRESA SULLA FIGURA PROFESSIONALE DEL CONTROLLER La norma UNI11618:2022
  • 2. Crisi d’impresa e adeguati assetti organizzativi, amministrativi e contabili. Aspetti normativi Nel corso del 2022 è stato approvato lo schema di Decreto legislativo recante modifiche al Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza (D.Lgs. 12 gennaio 2019, n. 14), in attuazione della Direttiva comunitaria 2019/2013 nota come Direttiva Insolvency. Fra gli aspetti di maggior rilievo di questa importante riforma, è da segnalare quanto previsto dall’art. 2086 c.c. comma 2 che dispone che “l’imprenditore, il quale operi in forma societaria o collettiva, ha il dovere di istituire un assetto organizzativo, amministrativo e contabile adeguato alla natura e alle dimensioni dell’impresa, anche in funzione della rilevazione tempestiva della crisi dell’impresa e della perdita della continuità aziendale, nonché di attivarsi senza indugio per l’adozione e l’attuazione di uno degli strumenti previsti dall’ordinamento per il superamento della crisi e il recupero della continuità aziendale”.
  • 3. Crisi d’impresa e adeguati assetti organizzativi, amministrativi e contabili. Aspetti normativi Secondo quanto previsto dall’art. 3 del Codice della crisi, gli assetti così indicati devono consentire all’imprenditore di raggiungere tre distinti obiettivi: 1) rilevare eventuali squilibri di carattere patrimoniale o economico-finanziario, rapportati alle specifiche caratteristiche dell’impresa e dell’attività imprenditoriale svolta; 2) verificare la sostenibilità dei debiti e la presenza di concrete prospettive di continuità aziendale almeno per i successivi dodici mesi e i segnali di allarme per l’emersione tempestiva della crisi d’impresa; 3) ricavare le informazioni necessarie per poter effettuare il test pratico per la verifica della ragionevole perseguibilità del risanamento.
  • 4. Crisi d’impresa e adeguati assetti organizzativi, amministrativi e contabili. Aspetti normativi Pertanto, tutte le imprese dovranno agire con estrema rapidità per progettare e implementare il giusto ed efficace assetto organizzativo, amministrativo e contabile in grado di consentire il raggiungimento degli obiettivi indicati. Si tratta, evidentemente, di configurare ed implementare un modello di governance organizzativa ed economico-finanziaria, che consenta all’imprenditore di disporre di uno strumento in grado di garantire e preservare la continuità aziendale (going concern) attraverso il perseguimento dei seguenti risultati: • monitoraggio in tempi stretti dell’andamento della gestione dal punto di vista economico, finanziario, patrimoniale, operativo e strategico, allo scopo di intercettare con la massima precocità (early warning) eventuali segnali di potenziale patologia gestionale di tipo economico-finanziario;
  • 5. Crisi d’impresa e adeguati assetti organizzativi, amministrativi e contabili. Aspetti normativi • definizione di un sistema di pianificazione integrato di breve e medio termine rispetto al quale porre in essere il processo decisionale di correzione tempestiva delle criticità riscontrate, volto prioritariamente alla valutazione e gestione preventiva dei rischi di insolvenza. Da quanto evidenziato emerge che il legislatore ha voluto perseguire un nuovo approccio di cultura aziendale, stimolando l’imprenditore ad agire, nel suo ruolo di gestore e decisore, con una prospettiva temporale non più rivolta prevalentemente ai risultati conseguiti e quindi “al passato” (approccio backward- looking) ma soprattutto a quello che ragionevolmente, sulla base di modelli di pianificazione e simulazione, potrà o dovrà accadere nel futuro (approccio forward-looking).
  • 6. Crisi d’impresa e adeguati assetti organizzativi, amministrativi e contabili. Aspetti normativi A tal riguardo, anche EBA (Autorità bancaria europea), nella definizione delle Linee Guida per la concessione e monitoraggio del credito recentemente pubblicate, pone particolare risalto alla valutazione del merito creditizio sulla base della capacità prospettica dell’impresa di generare cash flow prospettico anziché sulla tradizionale considerazione del valore cauzionale proposto, che deve costituire un elemento secondario. In definitiva, il sistema a disposizione dell’imprenditore deve porre in risalto il rapporto prospettico atteso fra l’entità del rimborso del debito (fabbisogno) e la dimensione del flusso finanziario di provenienza reddituale (EBITDA) che deve necessariamente garantirne la copertura.
  • 7. Descrizione del modello La definizione di “adeguati assetti organizzativi, amministrativi e contabili” esprime l’idea della dimensione di un modello integrato che l’imprenditore deve costruire ed utilizzare in modo corretto ed efficace allo scopo di raggiungere gli obiettivi prefissati. La definizione del modello organizzativo prevede l’esecuzione delle seguenti attività: • analisi struttura organizzativa e ricostruzione dei processi operativi preesistenti, sia diretti che indiretti, individuazione di criticità e problematiche ed eventuale rimodulazione della mappatura complessiva; • implementazione dell’organigramma più confacente alla tipologia di processo diretto ed indiretto ed alle dimensioni dell’impresa;
  • 8. Descrizione del modello • definizione del modello di governance e della struttura del processo decisionale (CDA, Organo di controllo, Comitati, Struttura ruoli apicali) e delle regole da seguire nella fase sistematica di monitoraggio dei risultati gestionali e conseguente definizione delle azioni correttive (assetti amministrativi e contabili); • elaborazione del mansiogramma e del funzionigramma. La configurazione del sistema di regole e procedure interne prevede l’esecuzione delle seguenti attività: • elaborazione delle schede mansionario di ciascuna unità organizzativa prevista dal nuovo organigramma, con puntuale indicazione di ruoli e responsabilità specifiche, dei processi interni di delega operativa e delle “correlazioni” fra diverse unità allo scopo di supportare adeguatamente la dinamica dei flussi informativi;
  • 9. Descrizione del modello • definizione di regolamenti e procedure interne, specifiche di ciascuna area gestionale (finanza, risorse umane, vendite&marketing, logistica integrata, servizi generali, etc.), allo scopo di garantire il coordinamento fra diverse unità organizzative coinvolte nello stesso processo operativo, in vista del raggiungimento degli obiettivi predefiniti dal modello di pianificazione e controllo (assetti amministrativi e contabili); • definizione kpi di valutazione specifici per ciascuna unità organizzativa; • definizione dei sistemi di controllo interno; • configurazione del modello di valutazione delle performance generali e settoriali, specifiche di ciascuna unità organizzativa.
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