3. UN AFFARE DI STATO
●
Regolata dallo Stato.
●
L' aristocrazia senatoria dirigeva i
pontifex, (stabilivano le festività).
●
Fede non individuale, ma
comunitaria
●
Alle cerimonie dovevano
partecipare tutti non come
attestazione di fede ma come
dovere verso lo Stato.
●
Lo scopo delle cerimonie religiose
era la pax deorum (favore degli
dei), base su cui si fonda la
religione romana.
4. GLI DEI
●
Oltre agli dei indigeni come i Lari
(antenati) o i Penati (famiglia), vi
erano:
●
Giove (Iuppiter), il padre degli dei e
degli uomini;
●
Giunone (Iuno), sua moglie e
protettrice delle madri e dei parti;
●
Minerva (Minerva), dea della
saggezza;
●
Marte (Mars) dio della guerra;
●
Mercurio (Mercurius), dio dei ladri e
dei commercianti;
●
Cerere (Ceres) dea dei raccolti,
●
Venere (Venus) dea della passione e
dell'amore;
5. GLI DEI 2
●
Plutone (Pluto): dio del regno dei
morti
●
Nettuno (Neptunus) dio delle
acque dolci;
●
Apollo (Apollo), dio delle arti;
●
Giano (Ianus) dio degli inizi;
●
Vesta (Vesta) dea del focolare
domestico ;
●
Quirino (Quirinus), dio delle
faccende politiche.
●
Vulcano (Volcanus) dio del fuoco,
dei fabbri e degli artigiani;
●
Esculapio (Aesulapius), dio della
medicina
6. L'INVIOLABILE
TRIADE CAPITOLINA
●
Roma sempre tollerante verso i
culti indigeni.
●
Tre divinità che non si poteva
rifiutare: prima Giove, Marte e
Quirino, poi Giove, Giunone e
Minerva (Triade Capitolina tempio
sul Campidoglio)
●
Ogni cives doveva credere
nell'esistenza di queste tre
divinità.
●
Pena la perdita della cittadinanza
e della vita in casi estremi (es. i
cristiani).
●
Era permesso l'accostamento di
altri dei a questi tre.
7. NUMA POMPILIO,
IL RE RELIGIOSO ●
Dopo la morte di Romolo,
(primo calendario) Numa
Pompilio salì al trono.
●
Re saggio, esperto di giustizia
umana e divina (costruzione del
tempio di Giano le cui porte
erano aperte in tempo di guerra
e chiuse in tempo di pace).
●
Istituì il collegio delle Vestali e
quello dei Flamini, nominò il
primo pontifex maximus, e
riformulò il calendario
rendendolo lunare e di 12 mesi
da 30 o 31 giorni, a cui si
aggiungeva ogni 2 anni un
mese intercalare, e stabilì i
giorni fasti e nefasti.
8. I COLLEGI SACERDOTALI
●
Vi erano 6 collegi sacerdotali:
●
Flamini (15), di cui 3 maggiori
(Diale, Quirinale, Marziale) e 12
minori;
●
Auguri (16) interpretavano il
volere degli dei;
●
Vestali (6), unico sacerdozio
femminile addetto al fuoco
sacro di Vesta;
●
Decemviri (10) attingevano le
profezie dai Libri Sibillini;
●
Epuloni (7) preparavano i
banchetti sacri;
9. I SODALIZI
●
I Sodalizi, cioè le confraternite
religiose, a Roma erano 4:
●
Arvali (12) addetti alla
benedizione dei campi a
Maggio (Arvalia), onoravano la
dea Cerere;
●
Salii (24) onoravano il dio Marte
a Marzo e ottobre, quando
portavano gli ancilia, i 12 scudi
sacri a Marte (1 originale 11
falsi) e facevano delle danze
con enormi salti;
●
Luperci (circa 20)
presiedevano i Lupercalia
(15/2), le purificazioni e
benedizione del bestiame;
10. I SODALIZI 2
●
Feziali (20) addetti alla politica
estera, era loro compito
dichiarare o no la guerra. Il loro
capo, il pater patratus lanciava
un giavellotto in territorio
nemico e così aveva inizio la
bellum iustum. Per motivi di
incolumità dei sacerdoti, fu
comprato un appezzamento di
terra accanto al teatro di
Marcello, dove fu eretta la
columna bellica, che
rappresentava il territorio
nemico e veniva lanciato il
giavellotto.
11. L'ELLENIZZAZIONE
●
Dopo le Guerre Macedoniche, la
cultura greca influenzò moltissimo
la politica e la religione romana.
●
Molte divinità greche furono
associate a quelle romane (es.
Zeus = Giove, Nettuno =
Poseidone)
●
Introdotti a Roma tantissimi culti
misterici, tra cui quello di
Bacco/Dioniso, (represso per
motivi sociali nel 186 a. C. col
Senatus Consultum de
Bacchanalibus.)
●
Molte leggende greche furono
fatte romane e si accentuò molto
la natura umana degli dei.
12. LE FESTIVITÀ PIÙ IMPORTANTI
●
Oltre a quelle sopra citate
ricordo:
●
Saturnalia (17 - 23/12): in
onore di Saturno;
●
Vestalia (7 - 15/6): in onore di
Vesta;
●
Matrialia (11/6): in onore della
Mater Matuta (rientrava nei V.);
●
Parentalia (13 – 21/2): in onore
dei pater familias;
●
Qurinalia (17/2): in onore di
Quirino;
●
Volcanalia (23/8): in onore di
Vulcano.
13. MITRA, GESÙ E ISIDE
●
L'espansione verso Oriente causò
il proliferare del culto di Mitra,
divinità che fu addottata subito dai
Romani, perché imponeva il
rispetto delle autorità (molti
generali furono seguaci di Mitra).
●
L'avvento del Cristianesimo
metteva la sicuro dalla morte: non
c'era più l'Ade per tutti, ma un
premio per i buoni e una
punizione per gli empi.
●
Infine dall'Egitto si diffuse il culto
di Iside, dea del matrimonio e
della famiglia, che Augusto
osteggiò. Una dea apprezzata
perché esempio di virtù femminile
e per questo venerata.
15. LA FILOSOFIA DI EPICURO
●
Epicuro visse in Grecia tra il IV
e il III secolo a. C.
●
Idea dell'anima mortale, degli
dei che vivono nella felicità
eterna e che non intervengono
sulle facende degli uomini e
della facile conquista della
felicità.
●
Caio Giulio Cesare aderì a
questo movimento e ne divenne
un simpatizzante.
●
La prima opera latina che parla
dell'epicureismo è il De Rerum
Natura di Lucrezio (I secolo a.
C.)
16. CESARE DIVENTA
PONTIFEX MAXIMUS
●
Pur essendo un epicureo,
Cesare sapeva che la religione
era un potente instrumentum
regni.
●
Nel 63 a. C., si propose come
candidato per diventare pontifex
maximus, carica ambita e
prestigiosa.
●
Il pontifex sovrintendeva le
cerimonie, partecipava alle
sedute del Senato, curava
l'aruspicina (fegato degli animali)
e la pratica di tratte gli auspici.
●
Cesarespese moltissimi soldi
(fornitigli anche da Crasso) per la
sua candidatura.
17. CESARE: DISCENDENTE DI ENEA
●
Cesare membro delle gens
Iulia, una delle gentes più
antiche di Roma.
●
Secondo alcuni essa
discendeva da Iulo, il figlio di
Enea, l'eroe troiano che dopo la
distruzione di Troia giunse nel
Lazio (fondò la città di
Lavinium, in onore di Lavinia
sua sposa).
●
Iulo (Ascanio) poi fondò la città
di Albalonga.
●
Cesare utilizzò pure questo
pretesto della discendenza
sacra per dirsi eletto per
volontà divina a governare
18. IL CULTO IN GALLIA
●
Durante le campagne di Cesare in
Gallia, egli ne descrive le divinità
(Commentarii de bello Gallico),
chiamandole con il nome latino.
●
Sincrestimo: mescolanza dei culti
●
Il dio celtico Taranis, dio del
tuono, assimilato a Giove.
●
Importante il culto di quello che
Cesare chiama Mercurio
(Dumais).
●
Romaniazzazione della Gallia
immediata e violenta.
●
A Roma, molte volte si invocava la
protezione di Giove Taranis.
19. LA RIFORMA DEL CALENDARIO
●
Cesare riformò pure il calendario romano.
●
Da 355 lo portò a 365 giorni,
introducendo così l'anno solare.
(irregolarità ogni 4 anni, quindi si
aggiungeva un giorno dopo il 24 febbraio
in modo da rientrare nel conteggio)
●
In suo onore il mese di Quintilis fu
chiamato Iulius e, più tardi, in onore di
Augusto, il mese di Sextilis fu chiamato
Augustus.
●
Vi erano poi dies fasti, dies nefasti e dies
comitiales, le Calende, le None e le Idi.
●
Agosto 31 Settembre 30 Ottobre 31
Novembre 30.
20. MORTE E DIVINIZZAZIONE
●
Nel 43 a. C., eletto dittatore a
vita
●
Onorato del titolo di Iuppiter
Iulius, una sua statua accanto a
quella di Romolo, (iscrizione
“Deus Invictus”)
●
Molti lo vollero onorare col titolo
di rex, ma egli rifiutò il titolo
davanti alla plebe durante i
Lupercalia.
●
Ucciso nel 44 a. C. da un gruppo
di ex pompeiani e repubblicani
chiamati Liberatori. I
●
ll 1 Gennaio del 42 a. C., per
volere di Ottaviano, fu
divinizzato.
21. LA RELIGIONE DOPO
CESARE
CHI DOVEVA ESSERE IL DISCENDENTE DEL
DIVUS CAESAR?
22. SEMIDEI IN LOTTA
●
Molti vollero il posto di Cesare.
●
Sesto Pompeo si dichiarò figlio di
Nettuno, poiché suo padre aveva
liberato il mare dai pirati (67 a.
C.),
●
Ottaviano si proclamò figlio di
Apollo.
●
Antonio invece si proclamò
incarnazione di Dioniso e,
secondo Plutarco, quando
passava lui veniva onorato come
Dioniso Dispensatore di Felicità.
Fu poi identificato come il dio
Osiride in Egitto.
23. OTTAVIANO, FIGLIO DI APOLLO...
●
Prevalse Ottaviano,
avvantaggiato grazie alla
divinizzazione di Cesare, (suo
padre adottivo).
●
Leggenda che egli fosse figlio di
Apollo.
●
Il dio avrebbe fecondato la
madre Azia sotto forma di
serpente.
●
Egli avrebbe scelto Apollo come
protettore perché simbolo di
vittoria, simbolo del Sole, che
regola la vita degli uomini.
●
Ebbe il titolo di Divi Filius.
24. ...SI FECE EREDE DI ROMA
●
Riprense la leggenda che
collegherebbe la gens Iulia a
Iulo quindi ad Enea.
●
Fece in modo che la
discendenza di Enea passasse
anche per Rea Silvia, la vestale
madre di Romolo e Remo.
●
Romolo prima di morire, ascese
al cielo secondo la leggenda.
●
Mossa ardita: portò Ottaviano
ad essere apprezzato e a
diventare ben presto
imperatore.
25. VIRGILIO E L' “ENEIDE”
●
Publio Virgilio Marone, scrittore e
oratore mantovano
●
Aveva scritto le “Bucoliche” (sulla
pastorizia) e le “Georgiche”
(sull'agricoltura).
●
Scrive anche il poema intitolato
“Eneide”.
●
Enea, eroe troiano figlio di Venere,
scappa da Ilio e va nel Lazio dove
affrontò i Latini e fondò varie città.
●
Virgilio fu spinto a scriverla da un
collaboratore di Augusto, Caio
Cilnio Mecenate
●
Su punto di morte, volle che il suo
poema fosse bruciato perchè lo
riteneva imperfetto. Fu pubblicato.
26. ORAZIO E
IL “CARMEN SAECULARE”
●
Del circolo di Mecenate, faceva parte
Publio Orazio Flacco, un poeta lucano.
●
Famoso per le sue “Odi” e per la
filosofia del “carpe diem”.
●
Orazio fu un anticesariano e poi un
sostenitore del principe.
●
Compose, su richiesta di Augusto, il
“Carmen Saeculare”, un inno che venne
cantato in onore dell'imperatore durante
i Ludi Saeculares.
●
Il poeta esaltava la figura del princeps, e
confidava in lui perché Roma tornasse
al grande splendore dell'età dell'Oro.
27. OVIDIO E “LE METAMORFOSI”
●
Anche Publio Ovidio Nasone fece
la sua parte nel proclamare la
gloria dell'imperatore.
●
Scrisse le “Metamorfosi”, in cui
racconta vari miti dove la
protagonista è proprio la
trasformazione di qualcosa in
qualcos'altro.
●
In particolare tratta di come
Cesare sia diventato alla sua
morte una stella e di come
Augusto stia riportando Roma
all'età dell'Oro e che grazie al lui
si vivrà una vita migliore. Ovidio fu
però esiliato da Augusto a Tomi
(Romania) e lì morì.