2. Le famiglie degli aracnidi
• Gli Aracnidi formano una classe piuttosto
eterogenea. Comprendono 10 ordini
attuali e 4 estinti.
• Scorpioni
• Araneidi
• Opilioni
• Acari
• Picnogonidi o Pantopodi
3. Le parti degli aracnidi
• Il corpo degli aracnidi è diviso in due parti. Quella
anteriore, chiamata prosoma, porta gli organi di senso, le
parti boccali e gli arti, ma non ha antenne. Esistono
numerose paia di appendici. Il primo paio sono i
cheliceri, che possono terminare con chele o con una
punta velenosa; il secondo paio è rappresentato dai
pedipalpi, che possono avere la funzione di chele, organi
di senso o di arti; le altre paia di appendici,
generalmente quattro, vengono impiegate per la
deambulazione. La parte posteriore del corpo,
l'opistoma, è localizzata a livello dell'addome e porta gli
orifizi genitali ed altre strutture; solitamente è dotata di
branchie modificate, chiamate polmoni lamellari.
Normalmente negli aracnidi la digestione del cibo
avviene all'esterno del corpo, prima dell'ingestione,
mediante fluidi digestivi secreti dall'organismo sugli
alimenti.
4. Nutrizione
Nutrizione senza predazione
Normalmente i ragni sono considerati predatori di altri animali, tuttavia esistono alcune eccezioni: ad
esempio, il ragno salticida Bagheera kiplingi ottiene il 90% del suo cibo da materiale vegetale
abbastanza solido prodotto dalle acacie in mutua relazione simbiotica con una specie di formica del
genere Pseudomyrme.
Le forme giovani (dette juvenilia) di alcuni ragni delle
famiglie Anyphaenidae, Corinnidae, Clubionidae, Thomisidae e Salticidae si alimentano
col nettare secreto dalle piante. Studi di laboratorio mostrano che si comportano così intenzionalmente,
per lunghi periodi e, mentre si alimentano, provvedono anche ad una pulizia periodica del loro corpo.
Questi ragni preferiscono anche soluzioni zuccherine ad acqua semplice, il che indica che sono alla
continua ricerca di nutrienti. Siccome molti ragni hanno abitudini notturne è probabile che sia stato
sottostimato il loro ricorso al consumo di nettare. Il nettare contiene amminoacidi, lipidi, vitamine, sali
minerali oltre a zucchero e vari studi hanno dimostrato che, quando queste integrazioni alimentari sono
disponibili, i ragni riescono a vivere più a lungo. Dal punto di vista strettamente ergonomico il ragno,
alimentandosi di nettare, evita i rischi di lotte con le prede e il dispendio energetico nel produrre veleno
ed enzimi digestivi.
Diverse specie di ragni sono note per alimentarsi di artropodi morti (saprofagia), della seta delle
ragnatele ed anche delle loro cuticole esterne dopo la muta. Il polline intrappolato nella ragnatela può
essere mangiato e vari studi hanno dimostrato che i giovani ragni che hanno potuto nutrirsi di polline
hanno migliori possibilità di sopravvivenza. In cattività si hanno diverse notizie attendibili di ragni che si
cibano anche di banane, marmellate, salsicce e latte. Tutto ciò è meno insolito di quanto si pensi: fra gli
insetti, gli esemplari giovani di una specie di mantide religiosa, si nutrono attivamente di polline, proprio
come si comportano alcuni ragni adulti che catturano insetti all'interno dei fiori, (Thomisidae, ad
esempio), cibandosi anche del polline per integrare l'alimentazione.
5. Riproduzione
• Le molte variazioni delle posizioni dell'accoppiamento si possono riassumere in tre
tipi fondamentali ed uno inusuale:
• Caratteristico dei ragni erranti più primitivi Mesothelae, Ortognatha e Haplogynae:
il maschio si avvicina alla femmina di fronte, alza il suo prosoma e vi inserisce uno
o entrambi i palpi nell’apertura genitale femminile.
• Diffuso fra i ragni che tessono una ragnatela: l'incontro è sempre frontale ma
avviene mentre i due partners sono appesi alla tela capovolti. Il maschio inserisce
nella femmina i due palpi consecutivamente.
• Riscontrato nei ragni erranti più
evoluti: Clubionidae, Lycosidae, Salticidae e Thomisidae: il maschio si arrampica
sul prosoma della femmina e si sporge dalla parte in cui vuole inserire il palpo
provocando una torsione volontaria della femmina dalla stessa parte.
• In Cheriacanthium, genere dei Clubionidae, viene posta in opera una quarta
posizione: i ragni si accoppiano con le superfici ventrali a contatto.
• All'interno di una stessa famiglia la posizione dell'accoppiamento non sempre è
fissa. Ad esempio negli Agelenidae la posizione n.3 è quella più comune ma in
certe specie di Tegenaria adottano la n.1.
6. Sostenimento
• I ragni hanno quattro paia di zampe funzionali all'ambulazione, ognuna delle
quali è formata da sette segmenti; partendo dall'interno verso l'esterno
sono: la coxa, il trocantere, il femore, la patella, la tibia, il metatarso e il
tarso. Tutti questi segmenti sono ricoperti da una cuticola provvista di peli,
alcuni dei quali si possono considerare veri e propri organi di senso. Anche
se tutti gli artropodi usano per la locomozione muscoli legati all'interno del
loro esoscheletro per flettere i loro arti, i ragni ed alcuni gruppi di artropodi
usano un sistema pressorio idraulico per distenderli e contrarli, sistema
ereditato a sua volta dalle forme di vita antenate degli artropodi. Di
conseguenza, un ragno col cefalotorace forato non può più estendere le sue
zampe, e le zampe stesse di ragni morti si contraggono su se stesse
accartocciandosi e aggranchiendosi. A quanto risulta da alcuni esperimenti,
i ragni possono generare pressioni, internamente, fino ad otto volte la forza
necessaria ad estendere totalmente le loro zampe, e i
ragni salticidi possono saltare verso l'alto fino a cinquanta volte la loro
lunghezza aumentando all'improvviso la pressione del sangue nel terzo e
quarto paio di zampe.
7. Curiosità
• L'Italia, per la varietà di habitat che possiede lungo tutto l'arco peninsulare,
è un paese candidato ad una buona biodiversità aracnologica. Al 2004 sono
stati censiti 375 generi di 49 differenti famiglie, per complessive 1534 specie
rinvenute nel territorio della nazione.
• I ragni del sottordine Mesothelae sono completamente assenti in territorio
italiano.
• I ragni migalomorfi, in Italia peraltro piuttosto rari, sono rappresentati da 5
famiglie (le prime 5 della tabella): è degna di nota la presenza
dei Nemesiidae con 2 generi e 20 specie rinvenute.
• Per quanto riguarda gli araneomorfi, è una vera esplosione di biodiversità a
partire dai Linyphiidae che con il 20% dei generi (126) e il 10% delle specie
(427) rinvenute sul nostro territorio; per poi continuare con gli Gnaphosidae
(23% dei generi e l'8% delle specie), con i Theridiidae (28% dei generi e il
5% delle specie) e i Lycosidae (13% dei generi e 5% delle specie).
• Nella tabella seguente sono riportate le famiglie rinvenute in territorio
italiano col numero di generi e specie :