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Un successo tutto Azzurro
Un tuffo nell'esplorazione di nuovi linguaggi tra arte elettronica, sistemi interattivi e
dispositivi sensibili. Ecco come quelli di Studio Azzurro sono diventati un
riferimento nel cinema del terzo millennio. di Maria Luisa Crisponi
E' il 1979 quando Fabio Cirifino, Paolo Rosa
e Leonardo Sangiorgi realizzano la loro
prima opera collettiva, "Facce di Festa",
inaugurando la lunga e variegata produzione
artistica di Studio Azzurro. In quegli anni le
arti elettroniche muovevano i primi passi in
Italia e una serie di neologismi (videoarte,
computer arte, realtà virtuale, arte
multimediale) cercava di definire nella
maniera più esaustiva la varietà di fenomeni
nati dal coinvolgimento creativo delle arti con
le nuove tecnologie. Analogamente questo carattere polimorfico della videoarte si
rispecchia sin dalle prime produzioni di Studio Azzurro. Il gruppo nasce dall'incontro di
diverse esperienze (fotografia, cinema, grafica e animazione) che contribuiranno
all'arricchimento reciproco dei componenti portando lo Studio verso ulteriori evoluzioni
dell'arte elettronica.
Videoambienti come "Luci di inganni", "Il
nuotatore", "Vedute e Traiettorie celesti" non
sono opere racchiuse in uno schermo, la cui
durata e fisicità è delimitata dal supporto, ma
frammenti narrativi, la cui unità è data
esclusivamente dall'esperienza di visione
all'interno di uno spazio fisico. Dal 1995, con
l'entrata nel gruppo di Stefano Roveda,
esperto in sistemi interattivi, le opere
richiederanno anche l'attività dello spettatore
che ne diventerà protagonista: un gesto della
mano farà materializzare degli oggetti in "Tavoli", il movimento del corpo attiverà altri
corpi in "Dove va tutta 'sta gente?", interazione con la narrazione multimediale nella
mostra che il Palazzo Ducale di Genova sta dedicando in questi giorni a Fabrizio De
Andrè. Oltre alla produzione di opere videomusicali, videoinstallazioni e videopercorsi,
l'attività di Studio Azzurro include anche spettacoli teatrali dove la componente video
viene declinata in diverse forme: immense installazioni di monitor moltiplicano
personaggi e dimensioni in "La camera astratta", e in "Galileo", dispositivi “sensibili”
diventano strumenti al servizio dell'attore che, con il suo movimento, ne modifica in
tempo reale le immagini al loro interno.
Anche la materia cinematografica diventa
oggetto di ricerca semantica e formale:
"Facce di festa" non è solo un film ma anche
un happening, una continua interferenza tra
materiali cinematografici diversi che trovano
un nuovo spazio interpretativo tra la
narrazione dell'autore e la percezione dello
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spettatore, così come "L'osservatorio
nucleare del sig. Nanof" (1985) e il recente "Il
mnemonista" (2000), sono indagini ai confini
della mente umana (follia nel primo e
prodigio mnemonico nel secondo) che diventa materia di indagine e
rappresentazione.
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Filippo Primo - Entr'acte |78.15.210.xxx |2009-02-05 18:21:54
Oramai possiamo dire che la tecnologia elettronica è l’estensione della
nostra pelle e dei sensi. Oggi i videogiochi, il web, iPhone richiedono
una interazione fisica attiva – non passiva come la TV –
attraverso le tastiere o i mouse. Sono affascinato da questi videoambienti in cui lo spettatore
diventa anche protagonista perché si riapre un
rapporto con la massa che a volte le avanguardie hanno ripudiato
preferendo una visione dell'arte come elitaria.
Oggi lo sviluppo e la
ricerca digitale hanno, per fortuna, travolto musica, fotografia e cinema.
Riguardo a quest'ultimo, [i]un'autorevole persona di mia conoscenza che partecipò ad un
dibattito in questo sito disse
giustamente che il modo di fare cinema stava cambiando e insieme a
questo anche la sua fruizione dopo l'avvento di internet per cui era
necessario offrire prodotti per un mercato sempre più vario. Quelli di
Studio Azzurro penso che rappresentino proprio ciò che potrebbero
riservarci le arti in questo futuro ricco di tecnologia.
Qua ci sarebbe da
parlare di W. Benjamin...ma poi mi dicono che sono "cunvintu e
pallosu"...!!
Un esempio di videoarte e musica però merita
di essere citato: Psychic Tv che nascono nei primi anni 80 e si muovono tra punk, elettronica e
psichedelia.
Se poi volete vedere un esempio di arte visiva che coniuga
la "vecchia" tecnica dello stop motion con la moderna
"pittura murale" consiglio un bellissimo video qua:
http://www.youtube.com/watch?v=uuGaqLT-gO4&feat...
Filippo Primo
http://www.spazshare.com/files/563708Ed_Wood.jpg
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Anonimo |217.133.54.xxx |2009-02-09 11:14:20
molto divertente il video di BLU!
grazie della segnalazione!
Rispondi | Cita 0 0
Filippo Primo |78.15.210.xxx |2009-02-09 13:09:16
Ciao e grazie a te per l'interessamento. Sempre che a Cinemecum non
dispiacia, penso che questo spazio che ci viene offerto
dovremmo "sfruttarlo" anche perché diventi un luogo di
scambio per tutto ciò che riguarda il cinema E Dintorni
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Alessio |94.163.125.xxx |2010-01-24 20:36:05
ciaooo sono uno studente della L.A.B.A di Firenze un'accademia di belle arti,
vi
scrivo perché come argomento di tesina per un esame ho scelto "La camera
astratta".
Volevo sapere cosa ne pensate di quest'opera e soprattutto dove
posso trovare il video intero
grazieee
Alessio
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