2. La CAA (Comunicazione
Alternativa Aumentativa)
L’assenza di linguaggio verbale è una situazione
abbastanza diffusa tra i bambino con disabilità
medio- grave, spesso associata ad altre
limitazioni funzionali di tipo motorio, sensoriale o
cognitivo.
Sviluppatasi inizialmente nei Pesi anglosassoni la
CAA inizierà a diffondersi in Italia verso la metà
degli anni ’90 con l’apertura nel 1996 della prima
scuola c/0 il Centr Benedetta D’Intino di Milano.
3. In cosa consiste…
Vengono considerate come forme di CAA tutte le
modalità di comunicazione che possono facilitare e
migliorare la comunicazione che possono facilitare e
migliorare la comunicazione di tutte le persone che
hanno difficoltà a utilizzare i più comuni canali
comunicativi, soprattutto il linguaggio orale e la scrittura.
E’ dunque un sistema multimodale inserito in un percorso
che, partendo dai bisogni comunicativi di una persona,
cerca di fornirle uno strumento duttile e dinamico che
facilmente si adatti alla sua evoluzione nel tempo, ai
contesti nei quali si troverà a interagire e che soprattutto
non prescinda dalla sua sfera emotiva, sociale e
cognitiva (Stucci, 2001)
4. La comunicazione iconica
Alla base di molti sistemi di CAA c’è la comunicazione
iconica, cioè basata su immagini o set di simboli ai quali
è associato un determinato messaggio.
Essa avviene indicando o selezionando in qualsiasi
modo le immagine scelte,isolate o in sequenza.
In genere si usano supporti non tecnologici: tabelle
cartacee costituite da fogli su cui vengono incollate le
immagini selezionandole in base ad alcuni ambiti di
interesse o attività ( ad es. comunicazioni per il gioco, la
pulizia, la scuola, il mangiare ecc.). Solitamente i fogli
vengono sistemati in raccoglitori trasparenti e l’utente
comunica selezionando via via con il dito o lo sguardo i
diversi simboli.
5. IL BLISS
Tra i più noti sistemi di comunicazione iconica
menzioniamo il Picture Communication Symbols e il
Bliss.
Quest’ultimo è stato cretao ispirandosi alla scrittura
ideografica cinese, che se inizialmente sembra difficile e
complicata, una volta compresane l’organizzazione e la
chiave di lettura risulta semplice e affascinante.
Bliss ha realizzato la sua scrittura geometrico ideografica
con un numero limitato di simboli base ( 38 più 11
caratteri lineari ) con cui creare un vocabolario sufficiente
di significati. Essi possono essere combinati tra loro e
generare un numero illimitato di significati.
6. E’ utile un p.c. perchè…
Nell’addestramento iniziale impara a riconoscere
e collegare i simboli, sviluppandone la
motivazione
È possibile associare dei messaggi vocali alle
immagini e quindi di poter trasformare, in
qualche modo la comunicazione iconica in
linguaggio verbale;
È possibile cambiare rapidamente e
autonomamente i set di icone presenti sullo
schermo, aumentando enormemente le
possibilità di comunicazione.
7. SUSSIDI PER LA CAA
GLI APPARECCHI VOCAs
I VOCAs sono apparecchi portatili che consentono all’utente di
selezionare e di trasformare in voce dei messaggi iconici.
Nella maggior parte dei casi i VOCAs sono degli apparecchi elettronici
e non informatici, che riproducono dei messaggi precedentemente
registrati attraverso un microfono … le icone da selezionare sono
delle immagini di carta ritagliate e collocate in apposite tasche o
caselle, e quindi disponibili in numero comunque limitato.
( Da un minimo di 1-4 sino a un massimo di 16-32).
La selezione si effettua toccando le caselle corrispondenti mentre in
caso di difficoltà motorie gravi è possibile azionare un sistema a
scansione comandato da un solo pulsante o sensore.
8. I COMUNICATORI ALFABETICI
Si utilizzano quando il soggetto che non può parlare è in grado però di scrivere.
I comunicatori alfabetici sono dotati di una piccola tastiere alfanumerica, ed
essendo più leggeri e compatti del p.c. sono trasportabili utilizzabili in vari
momenti e in luoghi diversi.
I messaggi compaiono in un piccolo display a cristalli liquidi, con testo
scorrevole, e sono adatti quindi per brevi comunicazioni immediate.
Per favorire il dialogo molti apparecchi dispongono di un doppio display: uno
rivolto verso l’utente dalla parte della tastiera, l’altro dal lato opposto e
destinato quindi all’interlocutore.
E’ importante la disponibilità di un segnale sonoro (un cicalino o un
campanello) per richiamare l’attenzione quando si vuole cominciare a
comunicare . Gli apparecchi più recenti di questo tipo sono dotati anche di
sintesi vocale.
9. ALCUNI ACCORGIMENTI ….
L’impiego di questi strumenti richiede del tempo , spesso
molto più tempo rispetto ad un dialogo normale… perciò
primo accorgimento da rispettare è quello di evitare di
iniziare una conversazione, anche breve, se si sa di non
avere tempo sufficiente per non portarla a termine.
Un’eccessiva delega allo strumento “artificiale” da parte
degli adulti può dar luogo a casi di rifiuto per le
tecnologie … perciò non lasciare solo in bambino
dicendo “Intanto scrivi e poi vengo a vedere cosa volevi
dirmi”.
Questo atteggiamento col tempo può portare ad una
maggiore autonomia ma all’iniziò può far subentrare una
sensazione di abbandono.
10. ALCUNI ACCORGIMENTI ….
L’impiego di questi strumenti richiede del tempo , spesso
molto più tempo rispetto ad un dialogo normale… perciò
primo accorgimento da rispettare è quello di evitare di
iniziare una conversazione, anche breve, se si sa di non
avere tempo sufficiente per non portarla a termine.
Un’eccessiva delega allo strumento “artificiale” da parte
degli adulti può dar luogo a casi di rifiuto per le
tecnologie … perciò non lasciare solo in bambino
dicendo “Intanto scrivi e poi vengo a vedere cosa volevi
dirmi”.
Questo atteggiamento col tempo può portare ad una
maggiore autonomia ma all’iniziò può far subentrare una
sensazione di abbandono.