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Psicologia Clinica
Antonio Preti
Disturbi specifici dello sviluppo
• Specifica e significativa (misurabile)
compromissione nello sviluppo di una
abilità che non è spiegata dall’età mentale,
da difetti sensoriali, da inadeguata
stimolazione ambientale
• Prestazione in una area specifica al di sotto
di quanto atteso in base all’età, intelligenza
e percorso di apprendimento
Disturbi specifici dello sviluppo
• Nelle diverse interpretazioni ed impostazioni nello studio
di questa classe di disturbi è sottolineata la apprezzabile
discrepanza tra prestazione specifica e livello complessivo
delle altre abilità possedute
• Molti autori sottolineano il carattere specifico del
disfunzionamento neuropsicologico osservabile, di contro
alla sostanziale integrità del livello cognitivo e
metacongitivo del soggetto
• L’asserita ‘normalità’ dello sfondo cognitivo è comunque
spesso una forzatura: sono spesso osservabili disarmonie e
cointeressamenti di funzioni
Disturbi specifici dello sviluppo
• Solitamente la messa in evidenza di un
disturbo specifico dello sviluppo comporta
una valutazione del profilo cognitivo
complessivo, eseguita con un test di
intelligenza, e l’esecuzione di prove
selettive volte a misurare l’abilità di cui è
presunta la deficienza
Disturbi specifici dello sviluppo
• Eziologia: ignota
• Ipotesi:
– Danno strutturale: in genere assente lesione grossolana
– Disfunzione cerebrale: irregolarità neurofisiologiche
– Anomalie della lateralizzazione: non confermata
– Ipotesi ormonale: eccesso di testosterone alla nascita
– Divario maturazionale: immaturità (non confermata)
– Deprivazione ambientale: dimostrata nell’animale
– Base genetica: evidenze inconcludenti
Disturbi specifici dello sviluppo
• Disturbi specifici dell’apprendimento
• Disturbi specifici dell’integrazione psicomotoria
• Disturbi specifici della comunicazione
Disturbi specifici dell’apprendimento
• Disgrafia
• Disortografia
• Dislessia
• Discalculia
Disturbi specifici dell’apprendimento
• Disturbi dovuti a ritardo mentale
• Disturbi dovuti ad altre condizioni con base
organica
• Disturbi dovuti ad uno stato psicopatologico
accertato
• Disturbi imputabili alla cosiddetta ‘inibizione
intellettuale’
• Disturbi specifici dell’apprendimento primari
Apprendimento
• Processo con cui si origina o si modifica un’attività
reagendo ad una situazione incontrata
• Esplorazione psicomotoria dell’ambiente:
– Per mimesi (gioco e imitazione)
– Per applicazione di schemi e operazioni
– Prova ed errore
• Acquisizione e ripetizione di risposte agli stimoli
ambientali premiate da successo
• Organizzazione della realtà secondo cornici preformate
(categorie a priori, geneticamente determinate)
Disgrafia
• DSM-IV: Prestazione di scrittura inferiore a
quanto atteso dal soggetto per età, intelligenza e
scolarità
• Brotini: Disturbo della scrittura che si caratterizza
come una difficoltà specifica nella riproduzione
dei segni alfabetici e numerici, il cui tracciato
appare incerto, irregolare nella forma e nella
dimensione, e comunque inadeguato ai modelli
Disortografia
• Disturbo della scrittura in cui la espressione dei
contenuti, per forma, sintassi e correttezza
grammaticale, appare inferiore a quanto atteso dal
soggetto per età, intelligenza e scolarità
• Nella disgrafia si hanno omissioni di lettere o
segni (apostrofi, accenti), mentre nella
disortografia si hanno errori nelle regole
grammaticali e sintattiche
• Molti soggetti con disgrafia manifestano anche
disortografia, e spesso sono dislessici
Dislessia
• Prestazione di lettura inferiore a quanto atteso dal
soggetto per età, intelligenza e scolarità
• Specifica e significativa (misurabile)
compromissione nello sviluppo della capacità di
lettura che non è spiegata dall’età mentale, da
difetti sensoriali, da inadeguata stimolazione
ambientale
Dislessia
• Il difetto si esprime attraverso:
– Impreciso riconoscimento delle lettere, soprattutto quelle
che nella scrittura a stampa sono speculari: b/d, p/q, n/u
– Lentezza nella transcodificazione segno/suono, che si
traduce in una tipica lentezza di lettura
– Difficoltà a realizzare la sintesi fonemica (unire le lettere
in suoni dotati di senso)
Dislessia
• Vanno distinti:
– Dislessici puri
– ‘Cattivi lettori’ (immaturi: QI inferiore all’età)
– Bambini ‘instabili’ (evidente difetto attentivo)
– Bambini con lieve insufficienza mentale (QI > 75)
Lettura
• Doppio accesso
• Via diretta, o lessicale: il soggetto riconosce
globalmente la parola e la richiama dal repertorio
lessicale (esperienza e memoria)
• Via indiretta, o fonologica, che richiede l’analisi di
lettere e sillabe e la conversione grafema/fonema, e
il richiamo dal repertorio (o la attribuzione di
significato, concettualizzazione: astrazione e rete
associativa)
Discalculia
• Disturbo delle abilità numeriche ed aritmetiche
che si manifesta in bambini di intelligenza
normale che non hanno subito danni neurologici
• Discalculia acquisita: successiva a danni
neurologici focali
• Prevalenza: 6-7 %
• Forme diverse: le abilità logico-matematiche non
coincidono con i processi di astrazione numerica
Discalculia
• Anomalie nell’utilizzo
– Dei segni delle operazioni (+, -, :, x)
– Delle procedure di calcolo (prestito, riporto, colonna)
– Della conoscenza sui ‘fatti aritmetici’ (regole, teoremi)
• I tre sottosistemi sembrano tra loro
indipendenti: ciò è dimostrato da studi
condotti nell’adulto su pazienti con danni
neurologici focali
Discalculia
• Le abilità matematiche richiedono concentrazione,
riflessione, perseveranza
• Qualità che possono mancare nei bambini per
motivi ‘naturali’ o per deficit selettivi non
specifici (disturbi dell’attenzione, iperattività,
ansia da prestazione, difficoltà di memorizzazione,
difficoltà nell’astrazione e nella costruzione di
concetti)
Disturbi specifici dell’apprendimento
• Spesso questi bambini risentono
negativamente dell’insuccesso scolastico
• Diventano ansiosi, inibiti, demotivati,
irritabili
• Tale reazione peggiora il percorso
scolastico quando il disturbo non sia
riconosciuto
Disturbi specifici dell’integrazione psicomotoria
• Difficoltà della coordinazione motoria, con
prestazioni inferiori a quelle attese per età,
intelligenza e scolarità
• Escluso danno neurologico grossolano
• Comprendono:
– Goffaggine
– Maldestrezza
– Ritardo di acquisizione delle abilità prassiche
– Difficoltà ad eseguire prestazioni complesse
Motricità
• Spostamento
– Spostamento attivo
– Reazioni di equilibrio
– Reazioni posturali
• Alternanze di tono
– Manifestazioni toniche
– Manifestazioni cloniche
Psicomotricità
• L’azione motoria è sempre in relazione ad elementi
cognitivi ed affettivi
• L’espressione di un atto motorio discende da volontà e
desiderio
• Implica variazioni della tensione muscolare e variazioni di
forma e disposizione nello spazio
• Implica anche un rapporto con un oggetto e una
rappresentazione mentale dell’oggetto medesimo
• L’intelligenza ha relazione specifica con la psicomotricità
nel caso delle prestazioni fini, meno evidente in quelle
grossolane o non specifiche
Disturbi specifici dell’integrazione psicomotoria
• Sincinesie: contrazioni o movimenti del corpo in
parti non interessate dall’azione selezionata
• Paratonie: anomalie del tono muscolare di fondo,
incapacità a rilasciare il tono muscolare a
comando
• Ipertonie: crampi e contrazioni
• Catalessia: mantenimento di posture imposte
• Goffaggine: globale mancanza di coordinazione,
con prestazioni motorie povere (scadenti
prestazioni atletiche, lascia cadere gli oggetti)
Disturbi specifici dell’integrazione psicomotoria
• Nonverbal Learning Disabilities (NLD)
• Difficoltà di apprendimento delle operazioni motorie e
delle prassie associata a disfunzione emisferica destra
• Si esprime con ritardo dello sviluppo motorio, goffaggine
nei giochi che richiedono abilità spaziali o equilibrio
posturale, difficoltà nell’esecuzione di puzzle o giochi di
costruzioni, ritardo nell’acquisizione delle abilità di
vestizione (chiudere i bottoni, allacciare le scarpe)
• Linguaggio regolare, ma talora aprosodico
Disturbi specifici della comunicazione
• Il linguaggio è uno strumento necessario ma
non sufficiente per la comunicazione, che
richiede motivazione e intenzionalità
• La comunicazione implica la volontà di
‘mettersi in relazione’, e come tale
coinvolge abilità che vanno al di là del
linguaggio
Disturbi specifici della comunicazione
• I disturbi specifici della comunicazione comprendono
principalmente disturbi del linguaggio, perché è l’abilità
che riusciamo a misurare
• I disturbi specifici del linguaggio si esprimono attraverso
prestazioni linguistiche inferiori a quanto atteso dal
soggetto per età, intelligenza e scolarità
• Il disturbo deve produrre una riconoscibile
compromissione della comunicazione sul piano sociale
• Prevalenza stimata: 5 %, m:f = 2,5:1
Disturbi specifici del linguaggio
• Deve essere escluso un deficit sensoriale (sordità),
un disturbo psichico che limiti la volontà di
comunicare, un disturbo neurologico che
comprometta l’area del linguaggio
• Deve essere apprezzabile un divario di almeno 12
mesi per l’espressione e di 6 mesi per la
comprensione in relazione all’età cronologica
• Il QI non deve essere inferiore a 85
Disturbi specifici del linguaggio
• Bambini con problemi generali di elaborazione verbo-uditiva: hanno
problemi di comprensione, discriminazione fonologica, di memoria a
breve termine, di vocabolario, e difficoltà nella pragmatica della
comunicazione; sviluppo del linguaggio lento
• Bambini con problemi specifici di elaborazione verbo-uditiva:
comprensione e vocabolario buoni, valida intonazione e fluenza;
problemi di discriminazione fonetica e di memoria verbale
• Bambini con problemi di elaborazione motoria e verbo-uditiva:
problemi di ritmo, fluenza, monotonia, lentezza
• Bambini con disturbi pragmatico-sintattici: verbosità, risposte
tangenziali, difficoltà nella comprensione (talora autismo e lieve RM)
Disturbi specifici del linguaggio
• Ritardo semplice nell’acquisizione del linguaggio
• Disturbi specifici nell’articolazione
• Disturbo del linguaggio espressivo
• Disturbi linguistici connessi a disturbi
neuropsichiatrici
Ritardo semplice nell’acquisizione
• Diagnosi a posteriori
• Possibile solo dopo i 4 anni
• Compromessa maggiormente l’espressione
della comprensione
• 60 % si normalizza completamente
• In altri permangono lievi difficoltà
Disturbi specifici nell’articolazione
• Vanno distinti dalle dislalie: disturbi
dell’articolazione del linguaggio causati da
anomalie anatomiche o funzionali dell’apparato
fonatorio (palatoschisi) o uditivo (ipoacusie)
• E dalle disartrie: disturbo motorio centrale
• Sono disturbi della programmazione fonologica,
che si esprimono con omissioni o distorsioni di
suoni, che possono rendere il discorso
inintelleggibile
Disturbo del linguaggio espressivo
• Si manifestano con problemi di accesso lessicale e anomia
• Il vocabolario è povero, termini generici usati per quelli
specifici
• Costruzione sintattica piatta, poco articolata
• Errori nelle forme verbali più complesse
• Frequente omissione o mancato uso di piccole parti del
discorso (pronomi, articoli, preposizione)
• Le narrazioni sono mal costruite e poco scorrevoli
• Può compromettere il percorso scolastico
Disturbi connessi a disturbi neuropsichiatrici
• Disturbi psicopatologici che determinano disturbi della
comunicazione: mutismo elettivo
• Disturbi linguistici che determinano disturbi
psicopatologici: ansia da ‘cattiva prestazione’
• Disturbi psicopatologici associati a disturbi linguistici:
autismo
• Disturbi psicopatologici e contemporanei disturbi
linguistici da comune causa sottostante: riatrdo mentale
• Disturbi psicopatologici concomitanti a disturbi linguistici
(fatto casuale)
Disturbi pervasivi dello sviluppo
• Spettro autistico
– Autismo infantile di Kanner
– Sindrome autistica di Asperger
– Disturbo disintegrativo dello sviluppo
– Sindrome di Rett
– Sindromi autistiche parziali
– ‘Tratti’ autistici
Autismo infantile
• Grave alterazione della reciprocità sociale
• Anomalia grave della comunicazione verbale:
dalla mancanza di produzione verbale,
all’espressione in seconda o terza persona,
prosodia monotona, spesso ecolalia
• Repertorio comportamentale ristretto, con povertà
della fantasia da un lato, stereotipie motorie,
povertà di interessi e eccessiva insistenza a fare le
stesse cose
Autismo infantile
• Kanner, 1943
• 9 maschi e 2 femmine
– Incapacità a entrare in rapporto con persone e situazioni
– Estrema solitudine del bambino
– Alterazioni tipiche del linguaggio
– Insistenza a fare le stesse cose
– Ristrettezza di interessi, stereotipie
– Isole di capacità risparmiate
Autismo infantile
• Utah Frith, 1970-1980
– Alterazione qualitativa della reciprocità sociale
– Alterazione qualitativa dnella comunicazione
verbale e non-verbale e nell’immaginazione
– Repertorio ristretto di attività e interessi
– Inadeguatezza del bambino nel formulare
‘teorie della mente’
Autismo infantile
• DSM-IV
– Compromissione qualitativa della interazione
sociale
– Compromissione qualitativa della
comunicazione
– Modalità di comportamento, interessi e attività
ristretti, ripetitivi e stereotipati
– Una di queste aree deve essere disfunzionale
già prima dei 3 anni
Compromissione qualitativa della interazione sociale
– Grave alterazione nell’uso di comportamenti
non verbali come lo sguardo reciproco, le
espressioni facciali, le posture corporee e i gesti
che regolano l’interazione sociale
– Incapacità a formare relazioni con i coetanei in
maniera adeguata al livello mentale
– Incapacità a condividere interessi e momenti
gioiosi con gli altri
– Mancanza di reciprocità sociale o emozionale
Compromissione qualitativa della comunicazione
– Ritardo o assenza del linguaggio verbale (non
compensato da gesti o espressioni mimiche)
– Grave alterazione della capacità di iniziare o
sostenere una conversazione (nei soggetti con
linguaggio adeguato)
– Uso ripetitivo o stereotipato della
conversazione
– Mancanza di giochi spontanei di finzione e di
iniziative di gioco adeguate all’età mentale
Modalità di comportamento, interessi e
attività ristretti, ripetitivi e stereotipati
– Intensità o focalizzazione esagerata su uno o
più schemi di interessi ristretti
– Insistenza su rituali e routines non funzionali
– Manierismi motori ripetitivi
– Preoccupazione persistente con parti di oggetti
Autismo infantile
• Eziologia: ignota
• Frequente associazione con sindromi neurologiche
complesse
– 10 % ritardo mentale
– 30 % epilessia
– 10-15 % sindromi neurologiche specifiche
– Ipomelanosi di Ito
– Sclerosi tuberosa (1 caso su 4 con autismo)
– Sindrome di Williams
– Sindrome dell’X fragile
– Sindrome di Down (2 %)
– Fenilchetonuria
• Prevalenza 0,4-1 x 1000, M : F = 3-4 : 1
Autismo infantile
• Esordio: sin dai primi mesi di vita, oppure
dopo 1-2 anni di sviluppo ‘normale’
• Bambino ‘molto tranquillo’, oppure
facilmente irritabile, difficile da calmare,
con scarsa tendenza al sorriso
Autismo infantile
• Bambino con autismo spesso evita il contatto
oculare, oppure lancia brevi occhiate di sbieco
• Sguardo fisso, poco mobile e più prolungato
• Alcuni mostrano evitamento tattile: se sfiorati
urlano e fuggono via
• Rigidi, stereotipati, reagiscono alle manifestazioni
di affetto dei familiari
• Alcuni mostrano anche evitamento uditivo: si
comportano come se fossero sordi
Autismo infantile
• Linguaggio alterato nella forma espressiva e nella
comprensione
• Spesso intendono la comunicazione ‘alla lettera’
• Frequente l’inversione pronominale: ‘tu’ al posto di ‘io’
• Tendenza alle ecolalie
• In coloro che mostrano linguaggio avanzato: estrema
concretezza, fatti ma pochi incisi e stati d’animo
• Frequenti domande ripetitive
• Frequente richiesta di rispondere sempre allo stesso modo
• Molti non sviluppano un linguaggio verbale, e ricorrono ad
una espressione ‘telegrafica’
Autismo infantile
• Spesso mostrano un interesse iperselletivo per oggetti o
parti di oggetti, ad esempio una data combinazione di
colori
• Oppure si legano ad un giocattolo e non lo vogliono mai
lasciare
• Alcuni mostrano isole cognitive particolarmente
sviluppate: calcolo, gioco a incastro, disegno
• Frequenti stereotipie motorie: dondolarsi, agitare le mani
ai lati del tronco, guardarsi le mani in controluce
• Tic motori complessi: gesticolazioni, smorfie, saltelli
• Spesso messi a disagio dall’affollamento o dalla novità
Autismo infantile
• Risposta eccessiva a stimoli sonori e
luminosi
• Alcuni mostrano predilezione per l’odorare
• Spesso iperattivi, ai limiti dell’eccitamento
• Frequenti condotte autoaggressive
– mordersi, picchiare la testa contro il muro
Autismo infantile
• Va differenziato dalla depressione infantile
• Anche adolescenti con depressione cronica
possono sviluppare modalità di interazione
con i coetanei di tipo ‘autistico’
• Una frazione di casi con esordio precoce
evolve poi in un disturbo bipolare franco
– La familiarità per disturbi dell’umore dovrebbe orientare
la diagnosi: 10 % nell’autismo, 70 % nelle forme bipolari
Autismo infantile
• Kanner, anni ’70
• Follow-up su bambini diagnosticati come
affetti da autismo infantile
– La maggior parte da adulti avevano conservato
le caratteristiche autistiche dell’infanzia
– Pochissimi avevano ottenuto un discreto grado
di autonomia sociale e lavorativa, restando
comunque persone eccentriche e prive di
legami affettivi
Sindrome di Asperger
• Esordio dopo i 4 anni
• Sviluppo quasi ‘normale’ per autonomia psicomotorio e
linguaggio
• Difficoltà marcata nella relazione sociale
• Frequente monotonia degli interessi, incentrati su un unico
tema (politica, religione, sport)
• Estrema concretezza dell’interesse
• In generale pochi interessi e poveramente elaborati
• Evidente difficoltà a cogliere i segnali sociali
• Povertà mimica, gestuale ed espressiva
• Goffaggine motoria
Sindrome di Asperger
• Evidente difficoltà nell’elaborare ‘teorie della mente’,
incapacità di intendere gli stati d’animo e le intenzioni
altrui in maniera corrispondente al proprio livello
intellettivo
• Ne consegue difficoltà all’interazione con i coetanei
• Contrasto con le altre abilità intellettive, spesso nel
ventaglio della ‘norma’ e talora superiori a quelle dei
coetanei
Sindrome di Asperger
• Prevalenza stimata: 1-3 x 1000
• Ricorrenza familiare in famiglie con
autismo
• Associazione con ipotiroidismo, sclerosi
tuberosa, neurofibromatosi
Disturbo disintegrativo dello sviluppo
• Sviluppo normale sino ai 3-4 anni
• Cambiamento improvviso del comportamento
– Riduzione del linguaggio espressivo
– Riduzione del gioco simbolico
– Riduzione della partecipazione sociale
– Irrequitezza e ipertattività
• In alcuni casi dimostrata una encefalopatia,
altrimenti indicata come ‘Demenza di Heller’
• Estremamente raro
Sindrome di Rett
• Colpisce esclusivamente le bambine
• Gravidanza normale, ma sfumate anomalie precoci: scarsa
mobilità, attività ripetitive, modesta risposta al gioco
• Fine 1 anno, inizio del 2: rallentamento della crescita
psicomotoria
• Dopo pochi mesi: rapida regressione, con perdita
dell’interesse per l’ambiente, diminuzione della capacità di
comunicare, indifferenza
• Compare movimento di ‘lavaggio delle mani’
• Ipotonia, disturbi del sonno, grida o risa irrefrenabili
Sindrome di Rett
• Verso i 3-4 anni: apparente recupero, con ripresa
deambulazione, crisi di apnea
• Si rende evidente scoliosi da ipotonia
• Verso i 20-30 anni: involuzione, con ipotrofia
muscolare, spasticità
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Psicologia clinica5

  • 2. Disturbi specifici dello sviluppo • Specifica e significativa (misurabile) compromissione nello sviluppo di una abilità che non è spiegata dall’età mentale, da difetti sensoriali, da inadeguata stimolazione ambientale • Prestazione in una area specifica al di sotto di quanto atteso in base all’età, intelligenza e percorso di apprendimento
  • 3. Disturbi specifici dello sviluppo • Nelle diverse interpretazioni ed impostazioni nello studio di questa classe di disturbi è sottolineata la apprezzabile discrepanza tra prestazione specifica e livello complessivo delle altre abilità possedute • Molti autori sottolineano il carattere specifico del disfunzionamento neuropsicologico osservabile, di contro alla sostanziale integrità del livello cognitivo e metacongitivo del soggetto • L’asserita ‘normalità’ dello sfondo cognitivo è comunque spesso una forzatura: sono spesso osservabili disarmonie e cointeressamenti di funzioni
  • 4. Disturbi specifici dello sviluppo • Solitamente la messa in evidenza di un disturbo specifico dello sviluppo comporta una valutazione del profilo cognitivo complessivo, eseguita con un test di intelligenza, e l’esecuzione di prove selettive volte a misurare l’abilità di cui è presunta la deficienza
  • 5. Disturbi specifici dello sviluppo • Eziologia: ignota • Ipotesi: – Danno strutturale: in genere assente lesione grossolana – Disfunzione cerebrale: irregolarità neurofisiologiche – Anomalie della lateralizzazione: non confermata – Ipotesi ormonale: eccesso di testosterone alla nascita – Divario maturazionale: immaturità (non confermata) – Deprivazione ambientale: dimostrata nell’animale – Base genetica: evidenze inconcludenti
  • 6. Disturbi specifici dello sviluppo • Disturbi specifici dell’apprendimento • Disturbi specifici dell’integrazione psicomotoria • Disturbi specifici della comunicazione
  • 7. Disturbi specifici dell’apprendimento • Disgrafia • Disortografia • Dislessia • Discalculia
  • 8. Disturbi specifici dell’apprendimento • Disturbi dovuti a ritardo mentale • Disturbi dovuti ad altre condizioni con base organica • Disturbi dovuti ad uno stato psicopatologico accertato • Disturbi imputabili alla cosiddetta ‘inibizione intellettuale’ • Disturbi specifici dell’apprendimento primari
  • 9. Apprendimento • Processo con cui si origina o si modifica un’attività reagendo ad una situazione incontrata • Esplorazione psicomotoria dell’ambiente: – Per mimesi (gioco e imitazione) – Per applicazione di schemi e operazioni – Prova ed errore • Acquisizione e ripetizione di risposte agli stimoli ambientali premiate da successo • Organizzazione della realtà secondo cornici preformate (categorie a priori, geneticamente determinate)
  • 10. Disgrafia • DSM-IV: Prestazione di scrittura inferiore a quanto atteso dal soggetto per età, intelligenza e scolarità • Brotini: Disturbo della scrittura che si caratterizza come una difficoltà specifica nella riproduzione dei segni alfabetici e numerici, il cui tracciato appare incerto, irregolare nella forma e nella dimensione, e comunque inadeguato ai modelli
  • 11. Disortografia • Disturbo della scrittura in cui la espressione dei contenuti, per forma, sintassi e correttezza grammaticale, appare inferiore a quanto atteso dal soggetto per età, intelligenza e scolarità • Nella disgrafia si hanno omissioni di lettere o segni (apostrofi, accenti), mentre nella disortografia si hanno errori nelle regole grammaticali e sintattiche • Molti soggetti con disgrafia manifestano anche disortografia, e spesso sono dislessici
  • 12. Dislessia • Prestazione di lettura inferiore a quanto atteso dal soggetto per età, intelligenza e scolarità • Specifica e significativa (misurabile) compromissione nello sviluppo della capacità di lettura che non è spiegata dall’età mentale, da difetti sensoriali, da inadeguata stimolazione ambientale
  • 13. Dislessia • Il difetto si esprime attraverso: – Impreciso riconoscimento delle lettere, soprattutto quelle che nella scrittura a stampa sono speculari: b/d, p/q, n/u – Lentezza nella transcodificazione segno/suono, che si traduce in una tipica lentezza di lettura – Difficoltà a realizzare la sintesi fonemica (unire le lettere in suoni dotati di senso)
  • 14. Dislessia • Vanno distinti: – Dislessici puri – ‘Cattivi lettori’ (immaturi: QI inferiore all’età) – Bambini ‘instabili’ (evidente difetto attentivo) – Bambini con lieve insufficienza mentale (QI > 75)
  • 15. Lettura • Doppio accesso • Via diretta, o lessicale: il soggetto riconosce globalmente la parola e la richiama dal repertorio lessicale (esperienza e memoria) • Via indiretta, o fonologica, che richiede l’analisi di lettere e sillabe e la conversione grafema/fonema, e il richiamo dal repertorio (o la attribuzione di significato, concettualizzazione: astrazione e rete associativa)
  • 16. Discalculia • Disturbo delle abilità numeriche ed aritmetiche che si manifesta in bambini di intelligenza normale che non hanno subito danni neurologici • Discalculia acquisita: successiva a danni neurologici focali • Prevalenza: 6-7 % • Forme diverse: le abilità logico-matematiche non coincidono con i processi di astrazione numerica
  • 17. Discalculia • Anomalie nell’utilizzo – Dei segni delle operazioni (+, -, :, x) – Delle procedure di calcolo (prestito, riporto, colonna) – Della conoscenza sui ‘fatti aritmetici’ (regole, teoremi) • I tre sottosistemi sembrano tra loro indipendenti: ciò è dimostrato da studi condotti nell’adulto su pazienti con danni neurologici focali
  • 18. Discalculia • Le abilità matematiche richiedono concentrazione, riflessione, perseveranza • Qualità che possono mancare nei bambini per motivi ‘naturali’ o per deficit selettivi non specifici (disturbi dell’attenzione, iperattività, ansia da prestazione, difficoltà di memorizzazione, difficoltà nell’astrazione e nella costruzione di concetti)
  • 19. Disturbi specifici dell’apprendimento • Spesso questi bambini risentono negativamente dell’insuccesso scolastico • Diventano ansiosi, inibiti, demotivati, irritabili • Tale reazione peggiora il percorso scolastico quando il disturbo non sia riconosciuto
  • 20. Disturbi specifici dell’integrazione psicomotoria • Difficoltà della coordinazione motoria, con prestazioni inferiori a quelle attese per età, intelligenza e scolarità • Escluso danno neurologico grossolano • Comprendono: – Goffaggine – Maldestrezza – Ritardo di acquisizione delle abilità prassiche – Difficoltà ad eseguire prestazioni complesse
  • 21. Motricità • Spostamento – Spostamento attivo – Reazioni di equilibrio – Reazioni posturali • Alternanze di tono – Manifestazioni toniche – Manifestazioni cloniche
  • 22. Psicomotricità • L’azione motoria è sempre in relazione ad elementi cognitivi ed affettivi • L’espressione di un atto motorio discende da volontà e desiderio • Implica variazioni della tensione muscolare e variazioni di forma e disposizione nello spazio • Implica anche un rapporto con un oggetto e una rappresentazione mentale dell’oggetto medesimo • L’intelligenza ha relazione specifica con la psicomotricità nel caso delle prestazioni fini, meno evidente in quelle grossolane o non specifiche
  • 23. Disturbi specifici dell’integrazione psicomotoria • Sincinesie: contrazioni o movimenti del corpo in parti non interessate dall’azione selezionata • Paratonie: anomalie del tono muscolare di fondo, incapacità a rilasciare il tono muscolare a comando • Ipertonie: crampi e contrazioni • Catalessia: mantenimento di posture imposte • Goffaggine: globale mancanza di coordinazione, con prestazioni motorie povere (scadenti prestazioni atletiche, lascia cadere gli oggetti)
  • 24. Disturbi specifici dell’integrazione psicomotoria • Nonverbal Learning Disabilities (NLD) • Difficoltà di apprendimento delle operazioni motorie e delle prassie associata a disfunzione emisferica destra • Si esprime con ritardo dello sviluppo motorio, goffaggine nei giochi che richiedono abilità spaziali o equilibrio posturale, difficoltà nell’esecuzione di puzzle o giochi di costruzioni, ritardo nell’acquisizione delle abilità di vestizione (chiudere i bottoni, allacciare le scarpe) • Linguaggio regolare, ma talora aprosodico
  • 25. Disturbi specifici della comunicazione • Il linguaggio è uno strumento necessario ma non sufficiente per la comunicazione, che richiede motivazione e intenzionalità • La comunicazione implica la volontà di ‘mettersi in relazione’, e come tale coinvolge abilità che vanno al di là del linguaggio
  • 26. Disturbi specifici della comunicazione • I disturbi specifici della comunicazione comprendono principalmente disturbi del linguaggio, perché è l’abilità che riusciamo a misurare • I disturbi specifici del linguaggio si esprimono attraverso prestazioni linguistiche inferiori a quanto atteso dal soggetto per età, intelligenza e scolarità • Il disturbo deve produrre una riconoscibile compromissione della comunicazione sul piano sociale • Prevalenza stimata: 5 %, m:f = 2,5:1
  • 27. Disturbi specifici del linguaggio • Deve essere escluso un deficit sensoriale (sordità), un disturbo psichico che limiti la volontà di comunicare, un disturbo neurologico che comprometta l’area del linguaggio • Deve essere apprezzabile un divario di almeno 12 mesi per l’espressione e di 6 mesi per la comprensione in relazione all’età cronologica • Il QI non deve essere inferiore a 85
  • 28. Disturbi specifici del linguaggio • Bambini con problemi generali di elaborazione verbo-uditiva: hanno problemi di comprensione, discriminazione fonologica, di memoria a breve termine, di vocabolario, e difficoltà nella pragmatica della comunicazione; sviluppo del linguaggio lento • Bambini con problemi specifici di elaborazione verbo-uditiva: comprensione e vocabolario buoni, valida intonazione e fluenza; problemi di discriminazione fonetica e di memoria verbale • Bambini con problemi di elaborazione motoria e verbo-uditiva: problemi di ritmo, fluenza, monotonia, lentezza • Bambini con disturbi pragmatico-sintattici: verbosità, risposte tangenziali, difficoltà nella comprensione (talora autismo e lieve RM)
  • 29. Disturbi specifici del linguaggio • Ritardo semplice nell’acquisizione del linguaggio • Disturbi specifici nell’articolazione • Disturbo del linguaggio espressivo • Disturbi linguistici connessi a disturbi neuropsichiatrici
  • 30. Ritardo semplice nell’acquisizione • Diagnosi a posteriori • Possibile solo dopo i 4 anni • Compromessa maggiormente l’espressione della comprensione • 60 % si normalizza completamente • In altri permangono lievi difficoltà
  • 31. Disturbi specifici nell’articolazione • Vanno distinti dalle dislalie: disturbi dell’articolazione del linguaggio causati da anomalie anatomiche o funzionali dell’apparato fonatorio (palatoschisi) o uditivo (ipoacusie) • E dalle disartrie: disturbo motorio centrale • Sono disturbi della programmazione fonologica, che si esprimono con omissioni o distorsioni di suoni, che possono rendere il discorso inintelleggibile
  • 32. Disturbo del linguaggio espressivo • Si manifestano con problemi di accesso lessicale e anomia • Il vocabolario è povero, termini generici usati per quelli specifici • Costruzione sintattica piatta, poco articolata • Errori nelle forme verbali più complesse • Frequente omissione o mancato uso di piccole parti del discorso (pronomi, articoli, preposizione) • Le narrazioni sono mal costruite e poco scorrevoli • Può compromettere il percorso scolastico
  • 33. Disturbi connessi a disturbi neuropsichiatrici • Disturbi psicopatologici che determinano disturbi della comunicazione: mutismo elettivo • Disturbi linguistici che determinano disturbi psicopatologici: ansia da ‘cattiva prestazione’ • Disturbi psicopatologici associati a disturbi linguistici: autismo • Disturbi psicopatologici e contemporanei disturbi linguistici da comune causa sottostante: riatrdo mentale • Disturbi psicopatologici concomitanti a disturbi linguistici (fatto casuale)
  • 34. Disturbi pervasivi dello sviluppo • Spettro autistico – Autismo infantile di Kanner – Sindrome autistica di Asperger – Disturbo disintegrativo dello sviluppo – Sindrome di Rett – Sindromi autistiche parziali – ‘Tratti’ autistici
  • 35. Autismo infantile • Grave alterazione della reciprocità sociale • Anomalia grave della comunicazione verbale: dalla mancanza di produzione verbale, all’espressione in seconda o terza persona, prosodia monotona, spesso ecolalia • Repertorio comportamentale ristretto, con povertà della fantasia da un lato, stereotipie motorie, povertà di interessi e eccessiva insistenza a fare le stesse cose
  • 36. Autismo infantile • Kanner, 1943 • 9 maschi e 2 femmine – Incapacità a entrare in rapporto con persone e situazioni – Estrema solitudine del bambino – Alterazioni tipiche del linguaggio – Insistenza a fare le stesse cose – Ristrettezza di interessi, stereotipie – Isole di capacità risparmiate
  • 37. Autismo infantile • Utah Frith, 1970-1980 – Alterazione qualitativa della reciprocità sociale – Alterazione qualitativa dnella comunicazione verbale e non-verbale e nell’immaginazione – Repertorio ristretto di attività e interessi – Inadeguatezza del bambino nel formulare ‘teorie della mente’
  • 38. Autismo infantile • DSM-IV – Compromissione qualitativa della interazione sociale – Compromissione qualitativa della comunicazione – Modalità di comportamento, interessi e attività ristretti, ripetitivi e stereotipati – Una di queste aree deve essere disfunzionale già prima dei 3 anni
  • 39. Compromissione qualitativa della interazione sociale – Grave alterazione nell’uso di comportamenti non verbali come lo sguardo reciproco, le espressioni facciali, le posture corporee e i gesti che regolano l’interazione sociale – Incapacità a formare relazioni con i coetanei in maniera adeguata al livello mentale – Incapacità a condividere interessi e momenti gioiosi con gli altri – Mancanza di reciprocità sociale o emozionale
  • 40. Compromissione qualitativa della comunicazione – Ritardo o assenza del linguaggio verbale (non compensato da gesti o espressioni mimiche) – Grave alterazione della capacità di iniziare o sostenere una conversazione (nei soggetti con linguaggio adeguato) – Uso ripetitivo o stereotipato della conversazione – Mancanza di giochi spontanei di finzione e di iniziative di gioco adeguate all’età mentale
  • 41. Modalità di comportamento, interessi e attività ristretti, ripetitivi e stereotipati – Intensità o focalizzazione esagerata su uno o più schemi di interessi ristretti – Insistenza su rituali e routines non funzionali – Manierismi motori ripetitivi – Preoccupazione persistente con parti di oggetti
  • 42. Autismo infantile • Eziologia: ignota • Frequente associazione con sindromi neurologiche complesse – 10 % ritardo mentale – 30 % epilessia – 10-15 % sindromi neurologiche specifiche – Ipomelanosi di Ito – Sclerosi tuberosa (1 caso su 4 con autismo) – Sindrome di Williams – Sindrome dell’X fragile – Sindrome di Down (2 %) – Fenilchetonuria • Prevalenza 0,4-1 x 1000, M : F = 3-4 : 1
  • 43. Autismo infantile • Esordio: sin dai primi mesi di vita, oppure dopo 1-2 anni di sviluppo ‘normale’ • Bambino ‘molto tranquillo’, oppure facilmente irritabile, difficile da calmare, con scarsa tendenza al sorriso
  • 44. Autismo infantile • Bambino con autismo spesso evita il contatto oculare, oppure lancia brevi occhiate di sbieco • Sguardo fisso, poco mobile e più prolungato • Alcuni mostrano evitamento tattile: se sfiorati urlano e fuggono via • Rigidi, stereotipati, reagiscono alle manifestazioni di affetto dei familiari • Alcuni mostrano anche evitamento uditivo: si comportano come se fossero sordi
  • 45. Autismo infantile • Linguaggio alterato nella forma espressiva e nella comprensione • Spesso intendono la comunicazione ‘alla lettera’ • Frequente l’inversione pronominale: ‘tu’ al posto di ‘io’ • Tendenza alle ecolalie • In coloro che mostrano linguaggio avanzato: estrema concretezza, fatti ma pochi incisi e stati d’animo • Frequenti domande ripetitive • Frequente richiesta di rispondere sempre allo stesso modo • Molti non sviluppano un linguaggio verbale, e ricorrono ad una espressione ‘telegrafica’
  • 46. Autismo infantile • Spesso mostrano un interesse iperselletivo per oggetti o parti di oggetti, ad esempio una data combinazione di colori • Oppure si legano ad un giocattolo e non lo vogliono mai lasciare • Alcuni mostrano isole cognitive particolarmente sviluppate: calcolo, gioco a incastro, disegno • Frequenti stereotipie motorie: dondolarsi, agitare le mani ai lati del tronco, guardarsi le mani in controluce • Tic motori complessi: gesticolazioni, smorfie, saltelli • Spesso messi a disagio dall’affollamento o dalla novità
  • 47. Autismo infantile • Risposta eccessiva a stimoli sonori e luminosi • Alcuni mostrano predilezione per l’odorare • Spesso iperattivi, ai limiti dell’eccitamento • Frequenti condotte autoaggressive – mordersi, picchiare la testa contro il muro
  • 48. Autismo infantile • Va differenziato dalla depressione infantile • Anche adolescenti con depressione cronica possono sviluppare modalità di interazione con i coetanei di tipo ‘autistico’ • Una frazione di casi con esordio precoce evolve poi in un disturbo bipolare franco – La familiarità per disturbi dell’umore dovrebbe orientare la diagnosi: 10 % nell’autismo, 70 % nelle forme bipolari
  • 49. Autismo infantile • Kanner, anni ’70 • Follow-up su bambini diagnosticati come affetti da autismo infantile – La maggior parte da adulti avevano conservato le caratteristiche autistiche dell’infanzia – Pochissimi avevano ottenuto un discreto grado di autonomia sociale e lavorativa, restando comunque persone eccentriche e prive di legami affettivi
  • 50. Sindrome di Asperger • Esordio dopo i 4 anni • Sviluppo quasi ‘normale’ per autonomia psicomotorio e linguaggio • Difficoltà marcata nella relazione sociale • Frequente monotonia degli interessi, incentrati su un unico tema (politica, religione, sport) • Estrema concretezza dell’interesse • In generale pochi interessi e poveramente elaborati • Evidente difficoltà a cogliere i segnali sociali • Povertà mimica, gestuale ed espressiva • Goffaggine motoria
  • 51. Sindrome di Asperger • Evidente difficoltà nell’elaborare ‘teorie della mente’, incapacità di intendere gli stati d’animo e le intenzioni altrui in maniera corrispondente al proprio livello intellettivo • Ne consegue difficoltà all’interazione con i coetanei • Contrasto con le altre abilità intellettive, spesso nel ventaglio della ‘norma’ e talora superiori a quelle dei coetanei
  • 52. Sindrome di Asperger • Prevalenza stimata: 1-3 x 1000 • Ricorrenza familiare in famiglie con autismo • Associazione con ipotiroidismo, sclerosi tuberosa, neurofibromatosi
  • 53. Disturbo disintegrativo dello sviluppo • Sviluppo normale sino ai 3-4 anni • Cambiamento improvviso del comportamento – Riduzione del linguaggio espressivo – Riduzione del gioco simbolico – Riduzione della partecipazione sociale – Irrequitezza e ipertattività • In alcuni casi dimostrata una encefalopatia, altrimenti indicata come ‘Demenza di Heller’ • Estremamente raro
  • 54. Sindrome di Rett • Colpisce esclusivamente le bambine • Gravidanza normale, ma sfumate anomalie precoci: scarsa mobilità, attività ripetitive, modesta risposta al gioco • Fine 1 anno, inizio del 2: rallentamento della crescita psicomotoria • Dopo pochi mesi: rapida regressione, con perdita dell’interesse per l’ambiente, diminuzione della capacità di comunicare, indifferenza • Compare movimento di ‘lavaggio delle mani’ • Ipotonia, disturbi del sonno, grida o risa irrefrenabili
  • 55. Sindrome di Rett • Verso i 3-4 anni: apparente recupero, con ripresa deambulazione, crisi di apnea • Si rende evidente scoliosi da ipotonia • Verso i 20-30 anni: involuzione, con ipotrofia muscolare, spasticità • Atrofia cerebrale • Prevalenza: 1 su 10.000 • Base genetica • Diverse varianti di decorso