1. INDICATORI DI RISCHIO E STRATEGIE DIINDICATORI DI RISCHIO E STRATEGIE DI
INTERVENTO NEI DISTURBI PRECOCIINTERVENTO NEI DISTURBI PRECOCI
D’INTERAZIONE SOCIALE E DID’INTERAZIONE SOCIALE E DI
REGOLAZIONE:REGOLAZIONE:
L’APPROCCIO NEUROPSICOMOTORIOL’APPROCCIO NEUROPSICOMOTORIO
2. DISTURBI DELLO SVILUPPODISTURBI DELLO SVILUPPO
• UnUn disturbo dello sviluppodisturbo dello sviluppo è un disturbo che siè un disturbo che si
presenta nelle diverse età con una sintomatologia che èpresenta nelle diverse età con una sintomatologia che è
il risultato di come e quanto la o le disfunzioni incidonoil risultato di come e quanto la o le disfunzioni incidono
sulla competenza che emerge o dovrebbe emergere insulla competenza che emerge o dovrebbe emergere in
quella età.quella età.
• Non esiste un meccanismo patogenetico, maNon esiste un meccanismo patogenetico, ma diversidiversi
meccanismi patogeneticimeccanismi patogenetici
3. Modelli teorici di riferimentoModelli teorici di riferimento
• L’approccio evolutivo ha ampliato i modelliL’approccio evolutivo ha ampliato i modelli
della patologia psichica incorporando ildella patologia psichica incorporando il
funzionamento biologico efunzionamento biologico e
comportamentale in un modello sistemicocomportamentale in un modello sistemico
generale dell’organizzazione evolutiva.generale dell’organizzazione evolutiva.
(Sameroff 2000)(Sameroff 2000)
4. Il bambino incontra difficoltà nel regolare:Il bambino incontra difficoltà nel regolare:
• emozioniemozioni
• comportamenticomportamenti
• abilità motorieabilità motorie
in risposta a uno stimolo sensoriale (tatto, vista,in risposta a uno stimolo sensoriale (tatto, vista,
udito, gusto, olfatto, sensazioni del movimentoudito, gusto, olfatto, sensazioni del movimento
nello spazio e consapevolezza della posizionenello spazio e consapevolezza della posizione
del proprio corpo nello spazio)del proprio corpo nello spazio)
Bonifacio, Gison, Militerni “Trattamento neuropsicomotorio nei disturbiBonifacio, Gison, Militerni “Trattamento neuropsicomotorio nei disturbi
della regolazione” in “fon. Riab. E.E. Carocci 2009della regolazione” in “fon. Riab. E.E. Carocci 2009
DISTURBO DELLA REGOLAZIONE EDISTURBO DELLA REGOLAZIONE E
DELLA PROCESSAZIONE SENSORIALEDELLA PROCESSAZIONE SENSORIALE
(DRPS)(DRPS)
5. Diagnosi nel DRPSDiagnosi nel DRPS
• Difficoltà nella processazione sensorialeDifficoltà nella processazione sensoriale
• Difficoltà motorieDifficoltà motorie
• Specifici pattern comportamentaliSpecifici pattern comportamentali
Bonifacio, Gison, Militerni “Trattamento neuropsicomotorioBonifacio, Gison, Militerni “Trattamento neuropsicomotorio
nei disturbi della regolazione” in “fon. Riab. E.E. Caroccinei disturbi della regolazione” in “fon. Riab. E.E. Carocci
20092009
6. MODELLI INTERPRETATIVIMODELLI INTERPRETATIVI
DRPSDRPS
• Soglia recettori sensoriali preposti allaSoglia recettori sensoriali preposti alla
raccolta degli stimoli ambientaliraccolta degli stimoli ambientali
• Efficienza dei processi di controllo centraleEfficienza dei processi di controllo centrale
preposti all’elaborazione dello stimolopreposti all’elaborazione dello stimolo
• La modulazione degli stati affettivi attivatiLa modulazione degli stati affettivi attivati
dai diversi stimolidai diversi stimoli
Bonifacio, Gison, Militerni “Trattamento neuropsicomotorioBonifacio, Gison, Militerni “Trattamento neuropsicomotorio
nei disturbi della regolazione” in “fon. Riab. E.E. Caroccinei disturbi della regolazione” in “fon. Riab. E.E. Carocci
20092009
7. zero-to- threezero-to- three
Risposte scarsamente organizzate o poco modulateRisposte scarsamente organizzate o poco modulate
possono essere riscontrate nei seguenti domini:possono essere riscontrate nei seguenti domini:
Nei pattern relativi al sonno, alimentazione o al controlloNei pattern relativi al sonno, alimentazione o al controllo
sfintericosfinterico
Nelle reazioni o stati fisiologici ( ad es.respirazione,Nelle reazioni o stati fisiologici ( ad es.respirazione,
startle, singhiozzi, soffocamenti)startle, singhiozzi, soffocamenti)
Nella motricità grossolana ( disorganizzazione motoria,Nella motricità grossolana ( disorganizzazione motoria,
movimenti a scatto,movimento continuo)movimenti a scatto,movimento continuo)
Nella motricità fine ( movimenti scarsamente differenziatiNella motricità fine ( movimenti scarsamente differenziati
e irregolari, movimenti sussultanti o deboli)e irregolari, movimenti sussultanti o deboli)
Nell’organizzazione attentiva ( incapacità di fissarsi su unNell’organizzazione attentiva ( incapacità di fissarsi su un
particolare o perseverazione su un piccolo dettaglio)particolare o perseverazione su un piccolo dettaglio)
Nell’organizzazione degli affetti ( labilità emotiva:Nell’organizzazione degli affetti ( labilità emotiva:
lamentosità, irritabilità, passaggio rapido da un tonolamentosità, irritabilità, passaggio rapido da un tono
dell’umore ad un altro)dell’umore ad un altro)
Nel linguaggio ( recezione ed espressione ) e nelleNel linguaggio ( recezione ed espressione ) e nelle
competenze cognitivecompetenze cognitive
8. PROTOCOLLO VALUTATIVOPROTOCOLLO VALUTATIVO
DRPSDRPS
• Questionari italiani del temperamento (AXIAQuestionari italiani del temperamento (AXIA
2002)2002)
• BITSEABITSEA
• CBCLCBCL
• VABSVABS
• SCALA VALUT.GLOBALE REL.GENITORESCALA VALUT.GLOBALE REL.GENITORE
BAMBINO(0-3 2005)BAMBINO(0-3 2005)
Bonifacio, Gison, Militerni “Trattamento neuropsicomotorio nei disturbiBonifacio, Gison, Militerni “Trattamento neuropsicomotorio nei disturbi
della regolazione” in “fon. Riab. E.E. Carocci 2009della regolazione” in “fon. Riab. E.E. Carocci 2009
9. Nelle prime fasi dello sviluppo i bambiniNelle prime fasi dello sviluppo i bambini
possono mostrare deficit fluttuantipossono mostrare deficit fluttuanti
dell’intersoggettività, cioè di quelladell’intersoggettività, cioè di quella
particolare sincronia tra le espressioniparticolare sincronia tra le espressioni
facciali, vocali e gestuali dei lattanti efacciali, vocali e gestuali dei lattanti e
quelle delle loro madri.quelle delle loro madri.
Muratori et Al., “La diagnosi precoce di autismo: dallaMuratori et Al., “La diagnosi precoce di autismo: dalla
ricerca degli indici precoci ai programmi di screening”, inricerca degli indici precoci ai programmi di screening”, in
“Percorsi terapeutici e lavoro di rete”, Percorsi 2009.“Percorsi terapeutici e lavoro di rete”, Percorsi 2009.
DISTURBO DELL’INTERAZIONE SOCIALEDISTURBO DELL’INTERAZIONE SOCIALE
10. 8-12 mesi:8-12 mesi:
Il bambino non sviluppa la progressivaIl bambino non sviluppa la progressiva
vivacità e modulazione degli stati affettivi,vivacità e modulazione degli stati affettivi,
si osserva mancanza di iniziativa e disi osserva mancanza di iniziativa e di
scambi interattivi prolungati, assenza discambi interattivi prolungati, assenza di
pointing e di riposta al nomepointing e di riposta al nome
Muratori et Al., “La diagnosi precoce di autismo: dallaMuratori et Al., “La diagnosi precoce di autismo: dalla
ricerca degli indici precoci ai programmi di screening”, inricerca degli indici precoci ai programmi di screening”, in
“Percorsi terapeutici e lavoro di rete”, Percorsi 2009.“Percorsi terapeutici e lavoro di rete”, Percorsi 2009.
DISTURBO DELL’INTERAZIONE SOCIALEDISTURBO DELL’INTERAZIONE SOCIALE
11. 12-18 mesi:12-18 mesi:
Alterazione della reazione agli stimoli ambientali,Alterazione della reazione agli stimoli ambientali,
dello sviluppo dei gesti comunicativi,dello sviluppo dei gesti comunicativi,
dell’interesse verso le persone, del monitoraggiodell’interesse verso le persone, del monitoraggio
dello sguardo, dello sviluppo emozionale e delladello sguardo, dello sviluppo emozionale e della
progressione del linguaggio espressivoprogressione del linguaggio espressivo
Muratori et Al., “La diagnosi precoce di autismo: dalla ricerca degliMuratori et Al., “La diagnosi precoce di autismo: dalla ricerca degli
indici precoci ai programmi di screening”, in “Percorsi terapeutici eindici precoci ai programmi di screening”, in “Percorsi terapeutici e
lavoro di rete”, Percorsi 2009.lavoro di rete”, Percorsi 2009.
DISTURBO DELL’INTERAZIONE SOCIALEDISTURBO DELL’INTERAZIONE SOCIALE
12.
13.
14.
15.
16.
17. • Ritardo o assenza totale dello sviluppo delRitardo o assenza totale dello sviluppo del
linguaggiolinguaggio
• In soggetti con linguaggio adeguato marcataIn soggetti con linguaggio adeguato marcata
compromissione nella capacità di sostenerecompromissione nella capacità di sostenere
un’interazione verbaleun’interazione verbale
• Uso del linguaggio stereotipato,ripetitivo,spessoUso del linguaggio stereotipato,ripetitivo,spesso
idiosincraticoidiosincratico
• Assenza del gioco simbolico o del gioco imitativoAssenza del gioco simbolico o del gioco imitativo
sociale appropriato all’età di svilupposociale appropriato all’età di sviluppo
INDICATORI DI RISCHIO
18. COMPORTAMENTI RIPETITIVI ECOMPORTAMENTI RIPETITIVI E
STEREOTIPATISTEREOTIPATI
• Preoccupazioni eccessive che assumonoPreoccupazioni eccessive che assumono
l’aspetto di idee ossessivel’aspetto di idee ossessive
• Intense reazioni di angoscia per cambiamentiIntense reazioni di angoscia per cambiamenti
anche di poco rilievo nell’ambienteanche di poco rilievo nell’ambiente
• Stereotipie motorieStereotipie motorie
• Persistente interesse per parti di oggettiPersistente interesse per parti di oggetti
19. DISTURBO MULTISISTEMICO DELLODISTURBO MULTISISTEMICO DELLO
SVILUPPOSVILUPPO
• Significativo deficit, ma non assenza,della capacità di essereSignificativo deficit, ma non assenza,della capacità di essere
coinvolto in una relazione emotiva e sociale con la madrecoinvolto in una relazione emotiva e sociale con la madre
• Significativa compromissione nell’aprire, nel mantenere,nelloSignificativa compromissione nell’aprire, nel mantenere,nello
sviluppare la comunicazionesviluppare la comunicazione
• Significativa disfunzione nella percezione uditiva e nellaSignificativa disfunzione nella percezione uditiva e nella
comprensione verbalecomprensione verbale
• Significativa disfunzione nell’area visuo-spaziale,propriocettiva eSignificativa disfunzione nell’area visuo-spaziale,propriocettiva e
nella programmazione dei movimentinella programmazione dei movimenti
20. Icd 10Icd 10
• F84 SINDROMI DA ALTERAZIONE GLOBALEF84 SINDROMI DA ALTERAZIONE GLOBALE
DELLO SVILUPPO PSICOLOGICODELLO SVILUPPO PSICOLOGICO
• Si tratta di un gruppo di sindromi caratterizzatoSi tratta di un gruppo di sindromi caratterizzato
da anormalità qualitative delle interazioni socialida anormalità qualitative delle interazioni sociali
e delle modalità di comunicazione ,e da une delle modalità di comunicazione ,e da un
repertorio limitato ,stereotipato ,ripetitivo direpertorio limitato ,stereotipato ,ripetitivo di
interessi e di attività .Queste anormalitàinteressi e di attività .Queste anormalità
qualitative sono una caratteristica preminentequalitative sono una caratteristica preminente
del funzionamento dell’individuo in tutte ledel funzionamento dell’individuo in tutte le
situazionisituazioni
21. ICD 10ICD 10
• F84.0 Autismo infantileF84.0 Autismo infantile
• Si tratta di una sindrome definita da :a) presenzaSi tratta di una sindrome definita da :a) presenza
di una compromissione dello sviluppo che sidi una compromissione dello sviluppo che si
manifesta prima dei 3 annimanifesta prima dei 3 anni
• b)un tipo caratteristico di funzionamentob)un tipo caratteristico di funzionamento
anormale nelle aree dell’interazione socialeanormale nelle aree dell’interazione sociale
,della comunicazione e del comportamento ,che,della comunicazione e del comportamento ,che
è limitato ,stereotipato e ripetitivoè limitato ,stereotipato e ripetitivo
• Possono associarsi disturbi del sonno ,Possono associarsi disturbi del sonno ,
aggressività (anche autodiretta) ,fobie ,disturbiaggressività (anche autodiretta) ,fobie ,disturbi
dell’alimentazionedell’alimentazione
22. ICD 10ICD 10
• F84.1F84.1
• AUTISMO ATIPICOAUTISMO ATIPICO
• Si tratta di una sindrome che si differenziaSi tratta di una sindrome che si differenzia
dall’autismo infantile sia per l’età (dopo i tredall’autismo infantile sia per l’età (dopo i tre
anni) e per il mancato riscontro di anomalie inanni) e per il mancato riscontro di anomalie in
una o due delle aree (interazione,comunicazioneuna o due delle aree (interazione,comunicazione
e comportamento)Può presentarsi in individuie comportamento)Può presentarsi in individui
con grave ritardo mentale o ritardo specifico delcon grave ritardo mentale o ritardo specifico del
linguaggiolinguaggio
23. ICD 10ICD 10
• F84.2 Sindrome di RettF84.2 Sindrome di Rett
• Si tratta di una condizione riscontrata solo nelSi tratta di una condizione riscontrata solo nel
sesso femminile .sesso femminile .
• Sviluppo tipico ma successiva perdita parziale oSviluppo tipico ma successiva perdita parziale o
totale del linguaggio e delle capacità motorie etotale del linguaggio e delle capacità motorie e
dell’uso delle mani (7-24 mesi)dell’uso delle mani (7-24 mesi)
• Verso i 4 anni si manifesta atassia e aprassiaVerso i 4 anni si manifesta atassia e aprassia
del troncodel tronco
• Consegue grave deficit mentaleConsegue grave deficit mentale
24. ICD 10ICD 10
• F84.3 Sindrome disintegrativa dell’infanziaF84.3 Sindrome disintegrativa dell’infanzia
di altro tipodi altro tipo
• Periodo di sviluppo normale progressivaPeriodo di sviluppo normale progressiva
perdita di interesse per l’ambienteperdita di interesse per l’ambiente
,manierismi motori ripetitivi,,manierismi motori ripetitivi,
compromissione simil-autisticacompromissione simil-autistica
dell’interazione e comunicazione sociale .dell’interazione e comunicazione sociale .
• Può associarsi ad un’encefalopatiaPuò associarsi ad un’encefalopatia
25. ICD 10ICD 10
• F84.4 Sindrome iperattiva associata aF84.4 Sindrome iperattiva associata a
ritardo mentale e movimenti stereotipati.ritardo mentale e movimenti stereotipati.
• Incerta validità nosograficaIncerta validità nosografica
• Q.I al di sotto di 50 con associati problemiQ.I al di sotto di 50 con associati problemi
di iperattività e deficit attentivo .di iperattività e deficit attentivo .
Comportamenti stereotipatiComportamenti stereotipati
26. ICD 10ICD 10
• F84. 5 Sindrome di AspergerF84. 5 Sindrome di Asperger
• Incerta validità nosografica ,caratterizzataIncerta validità nosografica ,caratterizzata
dallo stesso tipo di anomalia qualitativadallo stesso tipo di anomalia qualitativa
dell’interazione sociale (comedell’interazione sociale (come
nell’autismo)insieme ad un repertorionell’autismo)insieme ad un repertorio
limitato ,stereotipato e ripetitivo di interessilimitato ,stereotipato e ripetitivo di interessi
e di attività.e di attività.
• Non vi è ritardo del linguaggio o nelloNon vi è ritardo del linguaggio o nello
sviluppo cognitivosviluppo cognitivo
27. ICD 10ICD 10
• F84.8 Altre sindromi da alterazioni dello sviluppoF84.8 Altre sindromi da alterazioni dello sviluppo
psicologicopsicologico
• F84.9 sindrome non specificata da globaleF84.9 sindrome non specificata da globale
alterazione dello sviluppo psicologico .Categoriaalterazione dello sviluppo psicologico .Categoria
nosografica residua,che deve essere usata pernosografica residua,che deve essere usata per
le condizioni che rientrano nella descrizionele condizioni che rientrano nella descrizione
generale ma in cui un’informazione inadeguata ogenerale ma in cui un’informazione inadeguata o
rilievi contraddittori non consentono dirilievi contraddittori non consentono di
soddisfare i criteri per le altre categoriesoddisfare i criteri per le altre categorie
comprese in F 84comprese in F 84
28. Strumenti di valutazione per laStrumenti di valutazione per la
diagnosidiagnosi
Childhood Autism Rating Scale (CARS ; Schopler et.al
1988.E’ una scala di valutazione del comportamento
Esplora 15 aree di sviluppo :relazioni
interpersonali,imitazione ,affettività ,utilizzo del
corpo,gioco ed utilizzo degli oggetti ,livello di
adattamento ,responsività agli stimoli visivi ,responsività
agli stimoli uditivi ,modalità sensoriali ,reazioni d’ansia,
comunicazione verbale ,comunicazione extraverbale
,livello di attività ,funzionamento cognitivo,impressione
generale dell’esaminatore.
29. Strumenti di valutazione per laStrumenti di valutazione per la
diagnosidiagnosi
• Autism Diagnostic Observation ScheduleAutism Diagnostic Observation Schedule
ADOS (Lord et al. 2000)ADOS (Lord et al. 2000)
• Si utilizza sia per la ricerca che per laSi utilizza sia per la ricerca che per la
clinica . Osservazione diretta eclinica . Osservazione diretta e
standardizzata organizzata in moduli chestandardizzata organizzata in moduli che
esplorano il comportamento sociale inesplorano il comportamento sociale in
contesti comunicativi naturali .contesti comunicativi naturali .
30. STRUMENTI DI VALUTAZIONESTRUMENTI DI VALUTAZIONE
• Autism Behavior Checklist (ABC) Krug etAutism Behavior Checklist (ABC) Krug et
al 1980al 1980
• Vengono elencati 57 comportamentiVengono elencati 57 comportamenti
“problema”divisi in 5 catagorie“problema”divisi in 5 catagorie
:linguaggio,socializzazione,uso:linguaggio,socializzazione,uso
dell’oggetto ,sensorialità e autonomia.dell’oggetto ,sensorialità e autonomia.
31. Strumenti di valutazioneStrumenti di valutazione
• Gillian Autism Rating Scale(GARS) Gillian 1995Gillian Autism Rating Scale(GARS) Gillian 1995
• Checklist per genitori raggruppati in aree cheChecklist per genitori raggruppati in aree che
valutano lo sviluppo sociale ,la comunicazione evalutano lo sviluppo sociale ,la comunicazione e
i comportamenti stereotipati .i comportamenti stereotipati .
• Si è dimostrata utile ai fini della diagnosi , perSi è dimostrata utile ai fini della diagnosi , per
identificare gli obiettivi dell’intervento e per laidentificare gli obiettivi dell’intervento e per la
verifica dei risultativerifica dei risultati
32. Strumenti di ValutazioneStrumenti di Valutazione
• Vineland –Adaptative BehaviorVineland –Adaptative Behavior
Scales(Vabs) Sparrow et al.1984Scales(Vabs) Sparrow et al.1984
• Intervista semistrutturata che valuta ilIntervista semistrutturata che valuta il
livello adattivo (0-18 anni)Misura lelivello adattivo (0-18 anni)Misura le
prestazioni e non le competenzeprestazioni e non le competenze
33. Strumenti di valutazioneStrumenti di valutazione
• Psycho –Educational Profile (PEP_R)Psycho –Educational Profile (PEP_R)
Schopler 1989Schopler 1989
• Scala di valutazione utile per ottenere profiloScala di valutazione utile per ottenere profilo
di sviluppo e per la pianificazione deldi sviluppo e per la pianificazione del
trattamento (età mentale dai 6 mesi ai 7 anni)trattamento (età mentale dai 6 mesi ai 7 anni)
• Esplora imitazione ,percezione,motricità fineEsplora imitazione ,percezione,motricità fine
e grossolana ,coordinazione oculo-manualee grossolana ,coordinazione oculo-manuale
,livello cognitivo,gioco ,risposte sensoriali e,livello cognitivo,gioco ,risposte sensoriali e
linguaggiolinguaggio
34. Principali approcci terapeuticiPrincipali approcci terapeutici
ABA ( Applied Behavior Analysis)
Approccio ideato da Lovaas ( 1979) finalizzato ad insegnare
specifiche competenze con lo scopo di migliorare la
socializzazione, la comunicazione ed il comportamento
adattivo. Protocollo altamente strutturato ( Discrete Trial
Training) prevede una serie di sedute per un totale di 40 ore
settimanali. Le tecniche utilizzate sono quelle della terapia del
comportamento: prompting, fading, modeling e shaping.
35. Principali approcci terapeuticiPrincipali approcci terapeutici
TEACCH ( Treatment and Education of AutisticTEACCH ( Treatment and Education of Autistic
and related Comunication Handicapped Childrenand related Comunication Handicapped Children
– North Carolina)– North Carolina)
Insegnamento strutturato basato su alcuni principi:Insegnamento strutturato basato su alcuni principi:
organizzazione dell’ambiente fisico, scanzioneorganizzazione dell’ambiente fisico, scanzione
precisa delle attività, valorizzazione degli ausiliprecisa delle attività, valorizzazione degli ausili
visivi, partecipazione delle famiglie. Si avvale,visivi, partecipazione delle famiglie. Si avvale,
inoltre, di strategie comportamentali.inoltre, di strategie comportamentali.
36. Principali approcci terapeuticiPrincipali approcci terapeutici
DENVER MODEL ( Sally Rogers, 2000)DENVER MODEL ( Sally Rogers, 2000)
Viene enfatizzato il ruolo del gioco perViene enfatizzato il ruolo del gioco per
promuovere:promuovere:
- Processi di assimilazioneProcessi di assimilazione
- Potenziamento delle relazioni socialiPotenziamento delle relazioni sociali
- Sostegno alla comunicazioneSostegno alla comunicazione
- Sviluppo del pensiero simbolicoSviluppo del pensiero simbolico
- Ricorso a routine ed ambienti strutturatiRicorso a routine ed ambienti strutturati
Viene implementato nei contesti naturali dellaViene implementato nei contesti naturali della
famiglia e della scuola.famiglia e della scuola.
37. Principali approcci terapeuticiPrincipali approcci terapeutici
Developmental Intervention ModelDevelopmental Intervention Model
( Greenspan et. al, 1999)( Greenspan et. al, 1999)
Basato sull’identificazione del livello di sviluppoBasato sull’identificazione del livello di sviluppo
funzionale ed emotivo, sulle differenzefunzionale ed emotivo, sulle differenze
individuali e sulla tipologia di relazioni che ilindividuali e sulla tipologia di relazioni che il
bambino stabilisce con gli adulti. Il cuore delbambino stabilisce con gli adulti. Il cuore del
trattamentotrattamento
( Floor time) è lo sviluppo funzionale di modalità( Floor time) è lo sviluppo funzionale di modalità
interattive, partendo dal presupposto che lainterattive, partendo dal presupposto che la
“lezione emotiva” precede la “lezione cognitiva”.“lezione emotiva” precede la “lezione cognitiva”.
38. Principali approcci terapeuticiPrincipali approcci terapeutici
La Therapie d’Echange et de DeveloppmentLa Therapie d’Echange et de Developpment
(TED) (Lelord ed al 1978)(TED) (Lelord ed al 1978)
Stimolazione precoce, individualizzata,Stimolazione precoce, individualizzata,
focalizzata su alcune funzioni qualifocalizzata su alcune funzioni quali
percezione, attenzione, motricità,percezione, attenzione, motricità,
imitazione, comunicazione, regolazione.imitazione, comunicazione, regolazione.
39. LINEE GUIDA PER L’AUTISMOLINEE GUIDA PER L’AUTISMO
La terapia psicomotoria rappresenta unaLa terapia psicomotoria rappresenta una
proposta terapeutica che si propone iproposta terapeutica che si propone i
seguenti obiettivi:seguenti obiettivi:
• favorire la comparsa dei segnalatori socialifavorire la comparsa dei segnalatori sociali
• aumentare i tempi d’attenzioneaumentare i tempi d’attenzione
• facilitare un uso più appropriato degli oggettifacilitare un uso più appropriato degli oggetti
• stimolare la comunicazionestimolare la comunicazione
• arricchire il vocabolarioarricchire il vocabolario
• scoraggiare alcuni comportamentiscoraggiare alcuni comportamenti
(iperattività, stereotipie motorie, condotte(iperattività, stereotipie motorie, condotte
autolesive, etc.)autolesive, etc.)
40. (segue)(segue)
La terapia psicomotoriaLa terapia psicomotoria , inoltre, si configura, inoltre, si configura
come una prassi terapeutica consolidata, checome una prassi terapeutica consolidata, che
privilegia una modalità d’approccio in grado diprivilegia una modalità d’approccio in grado di
facilitare:facilitare:
• La percezione e la “conoscenza” di sé come personaLa percezione e la “conoscenza” di sé come persona
• La percezione e la “conoscenza” dell’AltroLa percezione e la “conoscenza” dell’Altro
• La percezione e la “conoscenza” delle emozioni cheLa percezione e la “conoscenza” delle emozioni che
sottendono i vari comportamentisottendono i vari comportamenti
• La percezione e la “conoscenza” delle “leggi”La percezione e la “conoscenza” delle “leggi”
emozionali e sociali che regolano i rapportiemozionali e sociali che regolano i rapporti
interpersonali.interpersonali.
41. Caratteristiche comuni agli interventiCaratteristiche comuni agli interventi
terapeutici in fascia precoceterapeutici in fascia precoce
• PrecocitàPrecocità
• IntensitàIntensità
• Inclusione famigliaInclusione famiglia
• Inclusione scuolaInclusione scuola
• Interazione coetaneiInterazione coetanei
• Strutturazione contesto ambientaleStrutturazione contesto ambientale
• GeneralizzazioneGeneralizzazione
• Attenzione al profilo di sviluppoAttenzione al profilo di sviluppo
• Documentazione e valutazione deiDocumentazione e valutazione dei
progressiprogressi
42. Precocità d’interventoPrecocità d’intervento
Studi sulle precoci competenze sociali delStudi sulle precoci competenze sociali del
bambino tipico e le informazioni dirette sul lorobambino tipico e le informazioni dirette sul loro
sviluppo atipico nell’autismo hanno resosviluppo atipico nell’autismo hanno reso
possibile cominciare a pensare a terapie chepossibile cominciare a pensare a terapie che
non siano solo sintomatiche, ma principalmentenon siano solo sintomatiche, ma principalmente
indirizzate a ricostruire i circuiti e le connessioniindirizzate a ricostruire i circuiti e le connessioni
che permettono lo sviluppo delle competenzeche permettono lo sviluppo delle competenze
intersoggettiveintersoggettive
Muratori et Al., “La diagnosi precoce di autismo: dalla ricerca degliMuratori et Al., “La diagnosi precoce di autismo: dalla ricerca degli
indici precoci ai programmi di screening”, in “Percorsi terapeutici eindici precoci ai programmi di screening”, in “Percorsi terapeutici e
lavoro di rete”, Percorsi 2009.lavoro di rete”, Percorsi 2009.
43. Precocità d’interventoPrecocità d’intervento
Un programma di intervento precoce creato in unUn programma di intervento precoce creato in un
contesto relazionale ricco di interazionicontesto relazionale ricco di interazioni
dialogiche ed emotivamente marcate, studiatodialogiche ed emotivamente marcate, studiato
per fornire adeguati input sociali edper fornire adeguati input sociali ed
intersoggettivi al bambino può ridurre gli effettiintersoggettivi al bambino può ridurre gli effetti
cumulativi a valle delle disfunzionicumulativi a valle delle disfunzioni
dell’intersoggetività e favorire la maturazionedell’intersoggetività e favorire la maturazione
biologica del cervello sociale (Wetherby, 2006,biologica del cervello sociale (Wetherby, 2006,
Greenspan,1998-2006, Rogers, 1991).Greenspan,1998-2006, Rogers, 1991).
Muratori et Al., “La diagnosi precoce di autismo: dalla ricerca degliMuratori et Al., “La diagnosi precoce di autismo: dalla ricerca degli
indici precoci ai programmi di screening”, in “Percorsi terapeutici eindici precoci ai programmi di screening”, in “Percorsi terapeutici e
lavoro di rete”, Percorsi 2009.lavoro di rete”, Percorsi 2009.
44. Bonifacio- Gison
L’intervento OPeNL’intervento OPeN prevedeprevede::
• Metodologie orientate allo sviluppo e al potenziamentoMetodologie orientate allo sviluppo e al potenziamento
delle competenze interattivdelle competenze interattivo-sociali e comunicativoo-sociali e comunicativo
linguistiche (integrazione di strategie di CAA)linguistiche (integrazione di strategie di CAA)
• Metodologie orientate allo sviluppo e al potenziamentoMetodologie orientate allo sviluppo e al potenziamento
delle competenze simboliche e cognitivedelle competenze simboliche e cognitive
• Dispositivi diDispositivi di aiuto allaiuto allaa famiglifamigliaa
• Sviluppo di programmi psico- pedagogiciSviluppo di programmi psico- pedagogici
individualizzatiindividualizzati
• PProgetti individualizzati per lo sviluppo dellerogetti individualizzati per lo sviluppo delle
autonomie personali e socialiautonomie personali e sociali
• ProposteProposte finalizzatfinalizzatee a favorire ia favorire ill versante espressivo,versante espressivo,
le capacità prassiche e la condivisione di attivitàle capacità prassiche e la condivisione di attività
all’interno di piccoli gruppall’interno di piccoli gruppii
45. OPeNOPeN
Giochi di attivazione
sociale
Giochi sensomotori
Giochi/attività
con oggetti
d 130 ripetered 130 ripetere
d 131 imparare attraverso le azioni con oggettid 131 imparare attraverso le azioni con oggetti
d 161 dirigere l’attenzioned 161 dirigere l’attenzione
d 250 controllare il proprio comportamentod 250 controllare il proprio comportamento
d 310 comunicare con – ricevere- messaggid 310 comunicare con – ricevere- messaggi
verbaliverbali
d 335 produrre messaggi non verbalid 335 produrre messaggi non verbali
d 499 mobilitàd 499 mobilità
d 599 prendersi cura della propria personad 599 prendersi cura della propria persona
d 710 interazioni interpersonali semplicid 710 interazioni interpersonali semplici
PROFILO ADATTIVO 0-4 ANNI
46. •
• “…“…La terapia psicomotoriaLa terapia psicomotoria ,,
inoltre, si configura come una prassiinoltre, si configura come una prassi
terapeutica consolidata, cheterapeutica consolidata, che
privilegia una modalità d’approccioprivilegia una modalità d’approccio
in grado di facilitare:in grado di facilitare:
• La percezione e la “conoscenza” di séLa percezione e la “conoscenza” di sé
come personacome persona
LINEE GUIDA PER L’AUTISMOLINEE GUIDA PER L’AUTISMO
47. LINEE GUIDA PER L’AUTISMOLINEE GUIDA PER L’AUTISMO
• aumentare i tempi d’attenzioneaumentare i tempi d’attenzione
• facilitare un uso più appropriatofacilitare un uso più appropriato
degli oggettidegli oggetti
48. PROSPETTIVA SINCRONICAPROSPETTIVA SINCRONICA
Riguardo la scelta e l’articolazioneRiguardo la scelta e l’articolazione
degli interventi in una specificadegli interventi in una specifica
fascia d’etàfascia d’età
PROSPETTIVA DIACRONICAPROSPETTIVA DIACRONICA
Attraverso la necessità di rivalutare eAttraverso la necessità di rivalutare e
riformulare gli interventi in rapporto alleriformulare gli interventi in rapporto alle
inevitabili e augurabili trasformazioniinevitabili e augurabili trasformazioni
derivanti dall’etàderivanti dall’età
50. ““La comunicabilità dei propri attiLa comunicabilità dei propri atti
terapeutici all’interno dell’equipeterapeutici all’interno dell’equipe
(ivi compresa la famiglia del(ivi compresa la famiglia del
bambino) può sostenere queglibambino) può sostenere quegli
auspicabili processi diauspicabili processi di
decentramento che segnano idecentramento che segnano i
passaggi dalla buone prassi allepassaggi dalla buone prassi alle
metodologie”metodologie”