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Dallo scarabocchio al disegno
• Una volta disegnavo come Raffaello, ma mi ci è
voluta una vita intera per disegnare come i
bambini…
(Pablo Picasso)
• Bisogna guardare tutta la vita con gli occhi di
un bambino…
(Henri Matisse)
• Il genio non è altro che l’infanzia ritrovata per
un atto di volontà…
(Charles Baudelaire)
1. Perché i bambini disegnano?
a) per gioco
b) per comunicare

2. Come e cosa disegnano?
a) Come è relativo all’età (sviluppo cognitivo)
b) Cosa è relativo all’ambiente che li
circonda
Gli anni che precedono l’ingresso a scuola sono spesso descritti
come un’età aurea della creatività, un momento nel quale ogni
bambino brilla per le sue capacità artistiche. Una volta passati
quegli anni tuttavia, sembra subentrare una sorta di corruzione,
tanto che moltissimi di noi diventano adulti senza maturare dal
punto di vista artistico. (Gardner, 1980)
Ricci afferma con uno stesso concetto nel
modo seguente: “se però il sentimento del
bello tarda a prendere forza in loro,
l’amore del bello invece procede
rapidissimo sino alla giovinezza per
diminuire poi in grazia della riflessione
dell’esperienza”. (Ricci, 1959)
Il bambino disegna ciò che sa e non ciò
che vede. (Lucia Pizzo Russo, 1988)
Lo scarabocchio è un disegno non
rappresentativo, è importante osservare
con molta cura e attenzione questi
elementi grafici perché attraverso essi ci
informano della genesi del disegno.
Dopo aver eliminato ogni intenzionalità
non resta che osservare le
caratteristiche formali della linea e
registrarne l’evoluzione.
PRIMO STADIO
• Primo stadio si manifesta molto presto
fino all’età dei diciotto mesi o molto prima
quando il bambino prende coscienza della
funzione del mezzo grafico, che è sentito
da lui come prolungamento di se stesso,
del suo braccio, della sua mano, delle sue
dita.
• Il foglio richiama dunque il primo contatto,
il primo incontro del bambino con
l’esterno; un incontro che può esprimersi
con tenerezza e confidenza, con
apprensione e timore o anche con collera
e stizza.
SECONDO STADIO
La macchina di papà

Il cane che corre

L’albero

La mamma che cucina

Inizio di relazione delle idee ai segni grafici
• È questo che noi chiamiamo lo stadio
rappresentativo. Spesso questo
scarabocchio-disegno è accompagnato da
commenti verbali, più o meno
comprensibili, più o meno adeguati ai
segni prodotti, potendo questi ultimi
prestarsi a differenti interpretazioni,
secondo l’impulso del momento, secondo
sensazioni o immagini avvertite anche
inconsciamente.
• Il bambino può essere più portato verso
l’astrazione che verso la concretezza
immaginativa; rappresenterà allora gli
esseri e le cose con tratti molto fini e linee
spezzate, mentre – nel secondo caso –
eseguirà figure arrotondate che in
grafologia, si definiscono in grassetto.
TERZO STADIO:
• Per gli adulti è motivo di sorpresa sempre
rinnovata la triplice distinzione che i bambini
riescono a fare tra ciò che scarabocchiano, ciò
che disegnano e quella specie di lettera che
scrivono e di cui vanno particolarmente fieri. Ad
essi fa l’effetto di una magia la possibilità di
allineare certi segni, di collegarli tra loro, e sono
pienamente consapevoli di voler “dire” e
comunicare, qualcosa con questi segni.
LINGUAGGIO SEGNICO

CASA (i grandi in
questi simboli vedono
la casa) …allora io
• E’ questo lo stadio che recede immediatamente
la maturazione intellettuale. E’ molto importante
sapere che un tracciato o una linea
assolutamente diritti non possono essere
naturali per l’essere umano.
• La rettilineità non si acquisisce che a poco a
poco mediante lunghi e ripetuti sforzi e
volontaria disciplina, che non si può esigere di
colpo da bambini in età prescolare.
• L. Bender : il bambino è incapace di
tracciare esattamente un quadrato prima
dei cinque anni mentre si riesce ad
ottenere con maggior frequenza e su
vasta scala, un cerchio.
…riassumendo…
Primo stadio:

- vegetativo motorio due/ tre anni
- piacere cinestetico
- movimento di tipo estensivo
- fase più autoremunerativa e gratificante

Secondo stadio: - immaginativo rappresentativo dai tre/quattro anni
- capisce che c’è un rapporto tra movimento e segno
- origina uno scarabocchio controllato
- stabilisce un rapporto tra mondo interno ed esterno
Terzo stadio: - comunicativo sociale dai quattro/sei anni
- si ha una costanza di segno
- fase di simbolizzazione, pre-scrittura e pre-lettura
- passaggio da linguaggio segnico a quello simbolico
vegetativo-motorio o prefigurato dai 9 ai 18 mesi.

Immaginativorappresentativo, dai
18 ai 30 mesi.

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Prima lezione piedi

  • 2.
  • 3. • Una volta disegnavo come Raffaello, ma mi ci è voluta una vita intera per disegnare come i bambini… (Pablo Picasso) • Bisogna guardare tutta la vita con gli occhi di un bambino… (Henri Matisse) • Il genio non è altro che l’infanzia ritrovata per un atto di volontà… (Charles Baudelaire)
  • 4. 1. Perché i bambini disegnano? a) per gioco b) per comunicare 2. Come e cosa disegnano? a) Come è relativo all’età (sviluppo cognitivo) b) Cosa è relativo all’ambiente che li circonda
  • 5. Gli anni che precedono l’ingresso a scuola sono spesso descritti come un’età aurea della creatività, un momento nel quale ogni bambino brilla per le sue capacità artistiche. Una volta passati quegli anni tuttavia, sembra subentrare una sorta di corruzione, tanto che moltissimi di noi diventano adulti senza maturare dal punto di vista artistico. (Gardner, 1980)
  • 6. Ricci afferma con uno stesso concetto nel modo seguente: “se però il sentimento del bello tarda a prendere forza in loro, l’amore del bello invece procede rapidissimo sino alla giovinezza per diminuire poi in grazia della riflessione dell’esperienza”. (Ricci, 1959) Il bambino disegna ciò che sa e non ciò che vede. (Lucia Pizzo Russo, 1988)
  • 7. Lo scarabocchio è un disegno non rappresentativo, è importante osservare con molta cura e attenzione questi elementi grafici perché attraverso essi ci informano della genesi del disegno. Dopo aver eliminato ogni intenzionalità non resta che osservare le caratteristiche formali della linea e registrarne l’evoluzione.
  • 9.
  • 10. • Primo stadio si manifesta molto presto fino all’età dei diciotto mesi o molto prima quando il bambino prende coscienza della funzione del mezzo grafico, che è sentito da lui come prolungamento di se stesso, del suo braccio, della sua mano, delle sue dita.
  • 11.
  • 12.
  • 13. • Il foglio richiama dunque il primo contatto, il primo incontro del bambino con l’esterno; un incontro che può esprimersi con tenerezza e confidenza, con apprensione e timore o anche con collera e stizza.
  • 15.
  • 16. La macchina di papà Il cane che corre L’albero La mamma che cucina Inizio di relazione delle idee ai segni grafici
  • 17. • È questo che noi chiamiamo lo stadio rappresentativo. Spesso questo scarabocchio-disegno è accompagnato da commenti verbali, più o meno comprensibili, più o meno adeguati ai segni prodotti, potendo questi ultimi prestarsi a differenti interpretazioni, secondo l’impulso del momento, secondo sensazioni o immagini avvertite anche inconsciamente.
  • 18. • Il bambino può essere più portato verso l’astrazione che verso la concretezza immaginativa; rappresenterà allora gli esseri e le cose con tratti molto fini e linee spezzate, mentre – nel secondo caso – eseguirà figure arrotondate che in grafologia, si definiscono in grassetto.
  • 20. • Per gli adulti è motivo di sorpresa sempre rinnovata la triplice distinzione che i bambini riescono a fare tra ciò che scarabocchiano, ciò che disegnano e quella specie di lettera che scrivono e di cui vanno particolarmente fieri. Ad essi fa l’effetto di una magia la possibilità di allineare certi segni, di collegarli tra loro, e sono pienamente consapevoli di voler “dire” e comunicare, qualcosa con questi segni.
  • 21.
  • 22.
  • 23. LINGUAGGIO SEGNICO CASA (i grandi in questi simboli vedono la casa) …allora io
  • 24. • E’ questo lo stadio che recede immediatamente la maturazione intellettuale. E’ molto importante sapere che un tracciato o una linea assolutamente diritti non possono essere naturali per l’essere umano. • La rettilineità non si acquisisce che a poco a poco mediante lunghi e ripetuti sforzi e volontaria disciplina, che non si può esigere di colpo da bambini in età prescolare.
  • 25. • L. Bender : il bambino è incapace di tracciare esattamente un quadrato prima dei cinque anni mentre si riesce ad ottenere con maggior frequenza e su vasta scala, un cerchio.
  • 26. …riassumendo… Primo stadio: - vegetativo motorio due/ tre anni - piacere cinestetico - movimento di tipo estensivo - fase più autoremunerativa e gratificante Secondo stadio: - immaginativo rappresentativo dai tre/quattro anni - capisce che c’è un rapporto tra movimento e segno - origina uno scarabocchio controllato - stabilisce un rapporto tra mondo interno ed esterno Terzo stadio: - comunicativo sociale dai quattro/sei anni - si ha una costanza di segno - fase di simbolizzazione, pre-scrittura e pre-lettura - passaggio da linguaggio segnico a quello simbolico
  • 27. vegetativo-motorio o prefigurato dai 9 ai 18 mesi. Immaginativorappresentativo, dai 18 ai 30 mesi. Comunicativo-sociale, dai 2 anni e mezzo ai 4.