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Disegno infantile
- 1. L’ANALISI DEL DISEGNO INFANTILE
L’idea dell’importanza pedagogica del disegno, che si affaccia nei testi di Aristotele, oggi è
ormai un tratto pressoché scontato, sia nelle teorizzazioni degli studiosi, sia nelle concrete prati-
che formative. Ma, oltre a costituire un ottimo strumento nel percorso di formazione dei bam-
bini, il disegno è utile anche come fonte per conoscere:
• lo stadio del loro sviluppo;
• le caratteristiche della loro personalità.
1) Il disegno è un valido indicatore delle abilità acquisite dal bambino in ambito motorio, sen-
soriale e percettivo, simbolico ecc. Ricercatori autorevoli, come Jean Piaget, Rhoda Kellogg,
Gerard Luquet o Viktor Lowenfeld, hanno individuato a questo proposito una serie di fasi e
caratteristiche tipiche, alcune delle quali possono essere sintetizzate nella tabella che segue.
Periodo Fase Caratteristiche
intorno ai 18 mesi scarabocchio controllato transizione dallo scarabocchio come puro esercizio
di attività motoria alla produzione di scelte di dire-
zione, con lo sviluppo di tracciati (scarabocchi con
andamento regolare), quindi di diagrammi (unioni di
diversi tracciati, come nella croce), poi di combina-
zioni (unioni di diversi diagrammi), aggregati (unioni
di diverse combinazioni) e, infine, immagini
intorno ai 3 anni realismo fortuito i bambini producono il disegno per attribuirgli solo
successivamente (in base alle “somiglianze” da loro
percepite) un significato, dando quindi un nome alle
forme da loro realizzate
intorno ai 4 anni fase pittorica, compare un’intenzionalità rappresentativa, tanto
realismo mancato che i bambini possono affermare di aver realizzato
un soggetto diverso da quello che si proponevano;
compare l’“omino testone”, cioè la prima rappre-
sentazione della figura umana, con un grosso cer-
chio (la testa) dotato di occhi, a cui si attaccano,
come semplici linee, braccia e/o gambe; lo spazio in
cui si collocano le figure è ancora indeterminato e
fluttuante, e il disegno viene realizzato in tutte le di-
rezioni; i colori iniziali sono generalmente caldi e in-
tensi, ma presto si farà uso delle diverse tonalità
per esprimere i propri stati emotivi
intorno ai 5-7 anni realismo intellettuale la realtà viene rappresentata come la si conosce e la
si “sente”, piuttosto che come viene effettivamente
percepita: ad esempio, le proporzioni reciproche
degli oggetti possono venire alterate a seconda del-
l’importanza rivestita nella prospettiva dei bambini;
la figura umana acquisisce il tronco, il collo, i capelli,
gli arti bidimensionali, gli abiti e i volti espressivi,
così da poter differenziare personaggi e atteggia-
menti; certi oggetti vengono rappresentati “ai raggi x”
per mostrare ciò che c’è dietro o dentro; lo spazio
del foglio viene diviso in orizzontale da una “linea di
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- 2. terra” (sotto la quale si dispone un colore marrone o
verde) e da una “linea del cielo” (una banda azzurra
all’estremo superiore del foglio, separata dalla
“terra” da uno spazio bianco); la scelta dei colori co-
mincia a seguire schematizzazioni “realistiche”
intorno ai 10-11 anni realismo visivo si cerca di rappresentare la realtà così come è per-
cepita
2) Attraverso il disegno, i bambini esprimono i loro bisogni, le loro emozioni e i loro desideri
profondi. Uno strumento così efficace per la comprensione del mondo affettivo-emotivo
non poteva non essere utilizzato per scoprire i tratti fondamentali della personalità dei bam-
bini (ma talvolta anche degli adulti). A questo fine alcuni studiosi hanno approntato speci-
fici test. Ne presentiamo i principali nella tabella riportata di seguito.
Autore Test Caratteristiche
Louis Corman il disegno della famiglia si richiede di disegnare la propria famiglia, per ri-
levare e interpretare i seguenti elementi principali:
- la presenza/assenza dei familiari (madre,
padre, fratelli, sorelle...);
- la vicinanza/lontananza della raffigurazione ri-
spetto a chi guarda;
- la posizione della raffigurazione sul foglio;
- la collocazione e la proporzione reciproche dei
personaggi (in genere il personaggio disegnato
per primo è anche quello disegnato più grande
e corrisponde al familiare a cui il bambino ri-
volge maggiormente la sua attenzione)
Florence Goodenough, D.A.M.(Draw a Man) si richiede di disegnare una figura umana (uomo
Dale B. Harris D.A.W.(Draw a Woman) o donna), per ricavare indicazioni sullo sviluppo
intellettivo in relazione alla completezza della raf-
figurazione (numero di dettagli espressi, loro coe-
renza e organizzazione spaziale ecc.)
Karen Machover il disegno si richiede di disegnare una figura umana, quindi
della figura umana una seconda figura di sesso opposto, per inter-
pretare componenti come:
- l’ordine in cui le figure sono state disegnate;
- la loro collocazione sul foglio;
- le loro dimensioni;
- le espressioni dei volti;
- la ricchezza e la precisione nella raffigurazione
dei dettagli
Karl Koch il disegno dell’albero si richiede di disegnare un albero, per interpre-
tarlo secondo le principali seguenti linee guida:
- la parte bassa della figura (le radici, se ci sono,
o la base del tronco) indica la dimensione in-
fantile, emozionale e inconscia;
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- 3. - il tronco indica la parte consapevole dell’attività
psichica (l’Io) e il senso della realtà;
- la chioma indica la dimensione spirituale e in-
tellettiva (anche in questo caso vengono inoltre
valutate la posizione della figura rispetto allo
spazio del foglio, le sue dimensioni, le propor-
zioni reciproche delle sue diverse parti)
Tracce per la riflessione
• La consapevolezza del valore psicologico e pedagogico dei disegni infantili si è via via diffusa, a partire
dalla seconda metà del Novecento, anche nella percezione comune. Per questo motivo è sempre più fre-
quente che i disegni prodotti dai bambini tra gli anni della scuola dell’infanzia e della scuola primaria ven-
gano conservati dalle scuole e dalle famiglie, magari con l’annotazione dell’età dei piccoli autori e del loro
commento verbale alle immagini. In questo modo i disegni entrano a far parte delle diverse storie indivi-
duali, accanto alle fotografie e ai filmati. Tuttavia, se le foto e i video ritraggono e fissano i tratti este-
riori di una persona, i disegni sono, in un certo senso, “fotografie interiori”, documentazioni straordinarie
del suo sguardo sul mondo in un determinato momento della vita. Potrebbe dunque essere interessante
ritrovare i nostri disegni, metterli in ordine e magari presentarli agli altri per commentarli con loro, sia dal
punto di vista personale e biografico, sia dal punto di vista della loro analisi psico-pedagogica.
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