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Modificare il comportamento
nell’ottica comportamentale: la
GESTIONE delle CONSEGUENZE
Dipartimento di Psicologia, FacoltDipartimento di Psicologia, Facoltàà di Psicologiadi Psicologia
UniversitUniversitàà di Parmadi Parma
Dott.ssa Margherita Bonfatti SabbioniDott.ssa Margherita Bonfatti Sabbioni
20 dicembre 2007
Bcomportamento
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Le CONSEGUENZE
del comportamento nel modello A B C
Paradigma del condizionamento operante di Skinner
20 dicembre 2007
Le CONSEGUENZE di un comportamento
possono:
•Aumentare la probabilità di comparsa del
comportamento: RINFORZATORI (positivi e
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comportamento: PUNIZIONE (positiva e
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20 dicembre 2007
Lavorare sulle conseguenze del
comportamento nel modello A B C per
aumentare la comparsa del
comportamento
Rinforzatori positivi e negativi
20 dicembre 2007
Processo che descrive cosa accade a una risposta quando viene
immediatamente rinforzata
La relazione di contingenza definisce la relazione di probabilità tra risposta
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Lo stimolo si definisce rinforzatore in relazione alle conseguenze che ha
sulla risposta, ovvero la funzione che esercita
Perché si verifichi una contingenza è necessario che:
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Il RINFORZAMENTO
20 dicembre 2007
Bcomportamento
Aantecedente
Cconseguenze
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-
Dove si collocano i rinforzatori? Aumentano la probabilità di comparsa di
un comportamento
Rinforzatore positivo:
aggiunge uno stimolo
gradito
Rinforzatore negativo:
sottrae uno stimolo
sgradevole
20 dicembre 2007
I rinforzatori vengono classificati in 6 categorie:
1.Rinforzatori consumatori
Tutto ciò che può essere mangiato come caramelle, biscotti, bibite
2. Rinforzatori tangibili
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Tutte quelle situazioni che traggono il potere rinforzante dall’interazione
sociale come l’approvazione “bravo”
6. Rinforzatori informativi/feedback
Conoscenza precisa e immediata dei risultati prodotti da un’azione20 dicembre 2007
È tanto più probabile che funzioni se offerto dall’ambiente di vita.
Tuttavia il rinforzatore deve seguire in modo immediato e
sistematico il comportamento.
Es. Lucia ha un ritardo mentale e deve seguire un training per
imparare le tabelline. È golosa di caramelle ma durante il training
sembra non essere attratta e gratificata dal ricevimento di una
caramella dopo il compito. Dall’osservazione si rileva che per lei è
molto più significativo giocare con la borsetta della maestra. Il
gioco è il rinforzatore più efficace.
Cercare il rinforzamento adeguato
20 dicembre 2007
Uno schema di rinforzo che prevede che ad ogni emissione
di un comportamento segua sempre il rinforzatore è uno
schema di rinforzo continuo
Es. apro rubinetto, esce l’acqua
Si possono organizzare i rinforzatori in base al numero
delle risposte o all’intervallo di tempo che intercorre tra
un rinforzamento e il successivo
• Programmi a ragione (numero risposte)
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I programmi di rinforzo
LA GESTIONE DELLE CONSEGUENZE o
SCHEMI DI RINFORZO
20 dicembre 2007
PROGRAMMI A RAGIONE
Somministrazione della conseguenza in base al numero di
risposte
Programma a ragione (rapporto) fissa :sempre dopo n
risposte giuste, cioè un numero stabilito di risposte
Programma a ragione (rapporto) varabile: sempre dopo x
risposte giuste, il numero di risposte varia cioè in modo
imprevedibile tra un rinforzo e l’altro. Il numero di
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comportamento varia intorno a un valore medio
20 dicembre 2007
PROGRAMMI A INTERVALLO
Somministrazione della conseguenza in base a un
intervallo di tempo
Programma a intervallo fisso: intervallo di tempo
stabilito entro cui deve comparire la risposta (ogni 5
minuti, se compare il comportamento posso rinforzarlo)
Programma a intervallo variabile: intervallo di tempo
imprevedibile entro cui il comportamento può essere
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20 dicembre 2007
I programmi di rinforzo e l’organizzazione delle conseguenze
PERCHE?
L’obiettivo di ogni programma di rinforzo è lo spostamento della
dipendenza da un rinforzatore tangibile e concreto cioè estrinseco
verso quello intrinseco. Si passa dal controllo promosso dall’esterno
verso un controllo promosso dall’interno
Lo scopo dei programmi di rinforzo è che risposte poco probabili
diventino più frequenti e si mantengano a lungo nel tempo o, al
contrario, risposte esibite troppo spesso vengano ridimensionate
Se il comportamento da rinforzare non è presente nel repertorio
comportamentale la tecnica per insegnare comportamenti nuovi è lo
shaping della risposta o rinforzamento differenziale
20 dicembre 2007
Nella prassi educativa, in genere si parte da
rinforzatori di tipo consumatorio elargiti in
modo continuo per promuovere in modo
rapido la risposta target..
..e ci si muove verso programmi
intermittenti che dilazionano nel
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mantenendo viva la motivazione,
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20 dicembre 2007
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20 dicembre 2007
Lavorare sulle conseguenze del
comportamento nel modello A B C per la
riduzione dei comportamenti problematici
Punizione ed estinzione
20 dicembre 2007
ESTINZIONE
Operazione sperimentale che interrompe la
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20 dicembre 2007
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Dove si colloca la punizione? Diminuisce la probabilità di comparsa del
comportamento
Punizione positiva: aggiunge
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20 dicembre 2007
PUNIZIONE
La riduzione della probabilità di comparsa di un
comportamento, o la sua eliminazione dal
repertorio individuale, è un obiettivo educativo
legittimo se il comportamento in questione è
scorretto o indesiderato o addirittura
socialmente pericoloso
Controllo negativo del comportamento
finalizzato alla diminuzione
dei comportamenti problematici
20 dicembre 2007
La punizione riduce la probabilità di comparsa
della risposta
La punizione è positiva quando aggiunge uno
stimolo sgradevole
Ad esempio : nota sul diario
La punizione è negativa quando sottrae uno
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20 dicembre 2007
Per essere efficace
la punizione deve essere:
CONTINGENTE punire di sera un comportamento emesso
di mattina, di fatto punisce tutt’altro comportamento
mentre il comportamento target, controllato da altri
antecedenti, rimane intatto
INTENSA (certa entità) se aumentata nel tempo produce
effetti di desensibilizzazione in una spirale di ostilità
CONTINUA erogata in modo sistematico
20 dicembre 2007
EE’’ UTILE?UTILE?
• SOLO SE IMMEDIATA, FORTE E CONTINUA
ALTRIMENTI PUOALTRIMENTI PUO’’ ……
• PRODURRE COMPORTAMNENTI DI EVITAMENTO
• PRODURRE ANSIA
• INSEGNARE MODELLI DI COMPORTAMENTO AGGRESSIVO
• TRASFORMARSI IN RINFORZAMENTO
• DANNEGGIARE LE RELAZIONE
20 dicembre 2007
Limiti
L’educazione deve promuovere
l’apprendimento e lo sviluppo di competenze
deve insegnare repertori nuovi e sempre
più adattivi piuttosto che limitarsi a inibire
quelli scorretti
Non si può punire sull’onda di uno stato
emotivo. La punizione non è una reazione e
il comportamento scorretto una
provocazione
20 dicembre 2007
Sono le risposte a essere punite,
non le persone
La riduzione del comportamento scorretto non
basta. È necessario offrire nuove opportunità
di apprendimento e compensare la perdita del
comportamento scorretto con un
comportamento nuovo ed efficace
20 dicembre 2007
Scopo della prassi educativa è promuovere
l’autonomia del soggetto offrendo un numero
di opportunità evolutive tali da garantire la
vera e reale padronanza del contenuto
appreso
Le abilità devono pertanto rientrare
a far parte del repertorio
comportamentale dell’individuo ed
essere abilità funzionali.
20 dicembre 2007
GRAZIE!!
marghebs@yahoo.it
20 dicembre 2007
Modificare il comportamento
nell’ottica comportamentale:
la gestione degli antecedenti
Dott.ssa margherita Bonfatti Sabbioni
20 dicembre 2007
Nessuno si impegna in un compito che non riesce a fare
Perché obbligarci in qualcosa che è fallimentare e fonte
prima di frustrazione?
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Matteo ha un disturbo dell’apprendimento e fa davvero
fatica a fare i compiti. Più fatica degli altri. A causa di
questo disagio ha smesso di impegnarsi perché la maestra
non fa altro che sgridarlo e anche la mamma
dice che non si impegna. Perché soffrire?
20 dicembre 2007
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AIUTARE
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20 dicembre 2007
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Quando applichiamo delle metodologie
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20 dicembre 2007
Lavorare sugli antecedenti del
comportamento nel modello A B C per
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TASK ANALISYS, FADING e SHAPING
20 dicembre 2007
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del comportamento nel modello A B C
20 dicembre 2007
TASK ANALISYS o
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dividere in tante parti più semplici
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20 dicembre 2007
Esempio 1. Task Analisys
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che possono essere:
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4.Lavare i denti
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6.Risciacquare lo spazzolino
7.Chiudere l’acqua
8.Asciugarsi20 dicembre 2007
Esempio 2. Task analisys
Emma va male in matematica e non ricorda le tabelline.
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più svogliata
Insegnare le tabelline
partendo dai numeri:
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2. Rievocare i numeri
3. Simbolo quantità
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20 dicembre 2007
PERCHE’ FARE TUTTO QUESTO?
Insegnare il comportamento dagli obiettivi più
facili piuttosto che partire da quelli più difficili
permette di raggiungere, fin da subito, risultati
positivi
Perché consente fin da subito di usare il rinforzo
aumentando così la motivazione.
20 dicembre 2007
FADING
Il fading è costituito dal cambiamento graduale
dello stimolo che controlla una risposta, in modo
tale che alla fine, la risposta compaia in seguito
ad uno stimolo parzialmente cambiato o
completamente nuovo (Deitz e Malone, 1985 da
Martin; Pear; p. 126).
Nel fading si modifica un solo attributo dello
stimolo. (colore,dimensione,intensità).
20 dicembre 2007
SHAPING
Sviluppare un comportamento che non fa parte
del repertorio comportamentale di un individuo.
Se il comportamento è assente si rinforza la
risposta più vicina al comportamento desiderato
oppure si proporne uno stimolo così semplice da
promuovere la risposta target
Modifica l’intera struttura dello stimolo e lo
rende facile
20 dicembre 2007
FADING E SHAPING
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in modo tale da rendere facile la risposta giusta
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In questo modo si mantiene viva l’attenzione, si
lavora in un clima positivo fatto di alternative
adeguate, si promuove la motivazione
20 dicembre 2007
LAVORIAMO ANCHE SULLE
CONSEGUENZE……..
Con fading e shaping lavoriamo sugli
antecedenti del comportamento…….ma è
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conseguenze del comportamento
20 dicembre 2007
LE CONSEGUENZE DEL
COMPORTAMENTO
Rinforzamento: è l’operazione che
descrive ciò che accade a una risposta
quando specifici stimoli la seguono.
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una risposta.
20 dicembre 2007
Lavorare verso obiettivi
concreti, raggiungibili e
gratificanti promuove una
relazione positiva
fine
20 dicembre 2007
OBIETTIVI
•Gli obiettivi specifici sono più efficaci di quelli vaghi
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•Gli obiettivi relativi all’apprendimento di specifiche
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•Gli obiettivi determinano chiaramente le circostanze in
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•Gli obiettivi realistici e impegnativi sono più efficaci (fai
del tuo meglio?)
•Gli obiettivi dichiararti pubblicamente sono più efficaci
di quelli privati
•Includere scadenze
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20 dicembre 2007
GRAZIE
marghebs@yahoo.it
20 dicembre 2007

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Fadig gestione dello stimolo 1

  • 1. Modificare il comportamento nell’ottica comportamentale: la GESTIONE delle CONSEGUENZE Dipartimento di Psicologia, FacoltDipartimento di Psicologia, Facoltàà di Psicologiadi Psicologia UniversitUniversitàà di Parmadi Parma Dott.ssa Margherita Bonfatti SabbioniDott.ssa Margherita Bonfatti Sabbioni 20 dicembre 2007
  • 2. Bcomportamento Aantecedente Cconseguenze + - Le CONSEGUENZE del comportamento nel modello A B C Paradigma del condizionamento operante di Skinner 20 dicembre 2007
  • 3. Le CONSEGUENZE di un comportamento possono: •Aumentare la probabilità di comparsa del comportamento: RINFORZATORI (positivi e negativi) •Diminuire la probabilità di comparsa del comportamento: PUNIZIONE (positiva e negativa) 20 dicembre 2007
  • 4. Lavorare sulle conseguenze del comportamento nel modello A B C per aumentare la comparsa del comportamento Rinforzatori positivi e negativi 20 dicembre 2007
  • 5. Processo che descrive cosa accade a una risposta quando viene immediatamente rinforzata La relazione di contingenza definisce la relazione di probabilità tra risposta e stimoli conseguenti Lo stimolo si definisce rinforzatore in relazione alle conseguenze che ha sulla risposta, ovvero la funzione che esercita Perché si verifichi una contingenza è necessario che: 1.La risposta abbia una conseguenza 2.La probabilità di comparsa del comportamento aumenti come effetto di quella conseguenza 3.L’aumento di probabilità di quel comportamento dipenda da quella conseguenza e non da altre Il RINFORZAMENTO 20 dicembre 2007
  • 6. Bcomportamento Aantecedente Cconseguenze + - Dove si collocano i rinforzatori? Aumentano la probabilità di comparsa di un comportamento Rinforzatore positivo: aggiunge uno stimolo gradito Rinforzatore negativo: sottrae uno stimolo sgradevole 20 dicembre 2007
  • 7. I rinforzatori vengono classificati in 6 categorie: 1.Rinforzatori consumatori Tutto ciò che può essere mangiato come caramelle, biscotti, bibite 2. Rinforzatori tangibili Oggetti concreti, tangibili come figurine, pastelli 3.Rinforzatori simbolici Traggono il loro potere rinforzante dal fatto di essere simbolo di qualcos’altro , scambiato e trasformato in un premio come il denaro 4.Rinforzatori dinamici Non concreti, non sono cose o oggetti ma consistono nella possibilità di fare qualcosa di gradito come un disegno, una partita a calcio 5.Rinforzatori sociali Tutte quelle situazioni che traggono il potere rinforzante dall’interazione sociale come l’approvazione “bravo” 6. Rinforzatori informativi/feedback Conoscenza precisa e immediata dei risultati prodotti da un’azione20 dicembre 2007
  • 8. È tanto più probabile che funzioni se offerto dall’ambiente di vita. Tuttavia il rinforzatore deve seguire in modo immediato e sistematico il comportamento. Es. Lucia ha un ritardo mentale e deve seguire un training per imparare le tabelline. È golosa di caramelle ma durante il training sembra non essere attratta e gratificata dal ricevimento di una caramella dopo il compito. Dall’osservazione si rileva che per lei è molto più significativo giocare con la borsetta della maestra. Il gioco è il rinforzatore più efficace. Cercare il rinforzamento adeguato 20 dicembre 2007
  • 9. Uno schema di rinforzo che prevede che ad ogni emissione di un comportamento segua sempre il rinforzatore è uno schema di rinforzo continuo Es. apro rubinetto, esce l’acqua Si possono organizzare i rinforzatori in base al numero delle risposte o all’intervallo di tempo che intercorre tra un rinforzamento e il successivo • Programmi a ragione (numero risposte) • Programmi a intervallo (intervallo di tempo) I programmi di rinforzo LA GESTIONE DELLE CONSEGUENZE o SCHEMI DI RINFORZO 20 dicembre 2007
  • 10. PROGRAMMI A RAGIONE Somministrazione della conseguenza in base al numero di risposte Programma a ragione (rapporto) fissa :sempre dopo n risposte giuste, cioè un numero stabilito di risposte Programma a ragione (rapporto) varabile: sempre dopo x risposte giuste, il numero di risposte varia cioè in modo imprevedibile tra un rinforzo e l’altro. Il numero di risposte richiesto necessario all’emissione del comportamento varia intorno a un valore medio 20 dicembre 2007
  • 11. PROGRAMMI A INTERVALLO Somministrazione della conseguenza in base a un intervallo di tempo Programma a intervallo fisso: intervallo di tempo stabilito entro cui deve comparire la risposta (ogni 5 minuti, se compare il comportamento posso rinforzarlo) Programma a intervallo variabile: intervallo di tempo imprevedibile entro cui il comportamento può essere rinforzato 20 dicembre 2007
  • 12. I programmi di rinforzo e l’organizzazione delle conseguenze PERCHE? L’obiettivo di ogni programma di rinforzo è lo spostamento della dipendenza da un rinforzatore tangibile e concreto cioè estrinseco verso quello intrinseco. Si passa dal controllo promosso dall’esterno verso un controllo promosso dall’interno Lo scopo dei programmi di rinforzo è che risposte poco probabili diventino più frequenti e si mantengano a lungo nel tempo o, al contrario, risposte esibite troppo spesso vengano ridimensionate Se il comportamento da rinforzare non è presente nel repertorio comportamentale la tecnica per insegnare comportamenti nuovi è lo shaping della risposta o rinforzamento differenziale 20 dicembre 2007
  • 13. Nella prassi educativa, in genere si parte da rinforzatori di tipo consumatorio elargiti in modo continuo per promuovere in modo rapido la risposta target.. ..e ci si muove verso programmi intermittenti che dilazionano nel tempo la ricompensa pur mantenendo viva la motivazione, fino a rinforzatori di tipo sociale e al piacere delle cose in sé 20 dicembre 2007
  • 15. Lavorare sulle conseguenze del comportamento nel modello A B C per la riduzione dei comportamenti problematici Punizione ed estinzione 20 dicembre 2007
  • 16. ESTINZIONE Operazione sperimentale che interrompe la relazione di contingenza tra risposta e conseguenza. È l’opposto del rinforzamento. Una risposta è estinta quando torna al livello di comparsa precedente il rinforzamento. Il comportamento non viene seguito da rinforzatori Es. Marta piange perché non vuole stare seduta a tavola. La mamma la ignora cercando di non prestarle attenzione 20 dicembre 2007
  • 17. Bcomportamento Aantecedente Cconseguenze + - Dove si colloca la punizione? Diminuisce la probabilità di comparsa del comportamento Punizione positiva: aggiunge uno stimolo sgradito Punizione negativa: sottrae uno stimolo gradito 20 dicembre 2007
  • 18. PUNIZIONE La riduzione della probabilità di comparsa di un comportamento, o la sua eliminazione dal repertorio individuale, è un obiettivo educativo legittimo se il comportamento in questione è scorretto o indesiderato o addirittura socialmente pericoloso Controllo negativo del comportamento finalizzato alla diminuzione dei comportamenti problematici 20 dicembre 2007
  • 19. La punizione riduce la probabilità di comparsa della risposta La punizione è positiva quando aggiunge uno stimolo sgradevole Ad esempio : nota sul diario La punizione è negativa quando sottrae uno stimolo gradevole Ad esempio : tolgo la merendina 20 dicembre 2007
  • 20. Per essere efficace la punizione deve essere: CONTINGENTE punire di sera un comportamento emesso di mattina, di fatto punisce tutt’altro comportamento mentre il comportamento target, controllato da altri antecedenti, rimane intatto INTENSA (certa entità) se aumentata nel tempo produce effetti di desensibilizzazione in una spirale di ostilità CONTINUA erogata in modo sistematico 20 dicembre 2007
  • 21. EE’’ UTILE?UTILE? • SOLO SE IMMEDIATA, FORTE E CONTINUA ALTRIMENTI PUOALTRIMENTI PUO’’ …… • PRODURRE COMPORTAMNENTI DI EVITAMENTO • PRODURRE ANSIA • INSEGNARE MODELLI DI COMPORTAMENTO AGGRESSIVO • TRASFORMARSI IN RINFORZAMENTO • DANNEGGIARE LE RELAZIONE 20 dicembre 2007
  • 22. Limiti L’educazione deve promuovere l’apprendimento e lo sviluppo di competenze deve insegnare repertori nuovi e sempre più adattivi piuttosto che limitarsi a inibire quelli scorretti Non si può punire sull’onda di uno stato emotivo. La punizione non è una reazione e il comportamento scorretto una provocazione 20 dicembre 2007
  • 23. Sono le risposte a essere punite, non le persone La riduzione del comportamento scorretto non basta. È necessario offrire nuove opportunità di apprendimento e compensare la perdita del comportamento scorretto con un comportamento nuovo ed efficace 20 dicembre 2007
  • 24. Scopo della prassi educativa è promuovere l’autonomia del soggetto offrendo un numero di opportunità evolutive tali da garantire la vera e reale padronanza del contenuto appreso Le abilità devono pertanto rientrare a far parte del repertorio comportamentale dell’individuo ed essere abilità funzionali. 20 dicembre 2007
  • 26. Modificare il comportamento nell’ottica comportamentale: la gestione degli antecedenti Dott.ssa margherita Bonfatti Sabbioni 20 dicembre 2007
  • 27. Nessuno si impegna in un compito che non riesce a fare Perché obbligarci in qualcosa che è fallimentare e fonte prima di frustrazione? Perché sgridare chi non è in grado di imparare? Matteo ha un disturbo dell’apprendimento e fa davvero fatica a fare i compiti. Più fatica degli altri. A causa di questo disagio ha smesso di impegnarsi perché la maestra non fa altro che sgridarlo e anche la mamma dice che non si impegna. Perché soffrire? 20 dicembre 2007
  • 28. In educazione è lecito AIUTARE È impensabile insegnare un’abilità a soggetti in difficoltà con metodi che utilizziamo con soggetti normodotati PERCHÈ ? Perché per chi è in difficoltà è troppo difficile 20 dicembre 2007
  • 29. UTILIZZARE DEGLI AIUTI Quando applichiamo delle metodologie educative per insegnare un comportamento è fondamentale dare degli aiuti per consentire di apprendere più velocemente senza sbagliare COME POSSIAMO FARE? 20 dicembre 2007
  • 30. Lavorare sugli antecedenti del comportamento nel modello A B C per facilitare la comparsa del comportamento TASK ANALISYS, FADING e SHAPING 20 dicembre 2007
  • 32. TASK ANALISYS o ANALISI DEL COMPITO Dato un compito complesso lo si può dividere in tante parti più semplici …..dopo averlo analizzato Si insegnano al soggetto, una dopo l’altra, le singole parti del compito in modo tale da procedere per piccoli passi in progressione 20 dicembre 2007
  • 33. Esempio 1. Task Analisys Matteo tutte le volte che va in bagno perde sempre molto tempo per lavarsi i denti. Ha sempre bisogno che qualcuno lo assista Vogliamo insegnare ad Matteo a lavarsi i denti da solo Scomponiamo il compito in piccoli passi, i sotto-obiettivi che possono essere: 1.Andare in bagno 2.Aprire il rubinetto dell’acqua 3.Mettere il dentifricio sullo spazzolino 4.Lavare i denti 5.Risciacquare la bocca 6.Risciacquare lo spazzolino 7.Chiudere l’acqua 8.Asciugarsi20 dicembre 2007
  • 34. Esempio 2. Task analisys Emma va male in matematica e non ricorda le tabelline. L’insegnante le da sempre dei compiti in più da fare ma Emma non migliora, non solo, è insofferente e sempre più svogliata Insegnare le tabelline partendo dai numeri: 1. Riconoscere i numeri 2. Rievocare i numeri 3. Simbolo quantità 4.Tabellina 20 dicembre 2007
  • 35. PERCHE’ FARE TUTTO QUESTO? Insegnare il comportamento dagli obiettivi più facili piuttosto che partire da quelli più difficili permette di raggiungere, fin da subito, risultati positivi Perché consente fin da subito di usare il rinforzo aumentando così la motivazione. 20 dicembre 2007
  • 36. FADING Il fading è costituito dal cambiamento graduale dello stimolo che controlla una risposta, in modo tale che alla fine, la risposta compaia in seguito ad uno stimolo parzialmente cambiato o completamente nuovo (Deitz e Malone, 1985 da Martin; Pear; p. 126). Nel fading si modifica un solo attributo dello stimolo. (colore,dimensione,intensità). 20 dicembre 2007
  • 37. SHAPING Sviluppare un comportamento che non fa parte del repertorio comportamentale di un individuo. Se il comportamento è assente si rinforza la risposta più vicina al comportamento desiderato oppure si proporne uno stimolo così semplice da promuovere la risposta target Modifica l’intera struttura dello stimolo e lo rende facile 20 dicembre 2007
  • 38. FADING E SHAPING Sono operazioni di controllo dello stimolo Permettono di organizzare gli eventi ambientali in modo tale da rendere facile la risposta giusta e consentono al soggetto di non sbagliare Sono anche note come operazioni di APPRENDIMENTO SENZA ERRORI In questo modo si mantiene viva l’attenzione, si lavora in un clima positivo fatto di alternative adeguate, si promuove la motivazione 20 dicembre 2007
  • 39. LAVORIAMO ANCHE SULLE CONSEGUENZE…….. Con fading e shaping lavoriamo sugli antecedenti del comportamento…….ma è importante lavorare anche sulle conseguenze del comportamento 20 dicembre 2007
  • 40. LE CONSEGUENZE DEL COMPORTAMENTO Rinforzamento: è l’operazione che descrive ciò che accade a una risposta quando specifici stimoli la seguono. Con il rinforzo possiamo aumentare o diminuire la frequenza dell’emissione di una risposta. 20 dicembre 2007
  • 41. Lavorare verso obiettivi concreti, raggiungibili e gratificanti promuove una relazione positiva fine 20 dicembre 2007
  • 42. OBIETTIVI •Gli obiettivi specifici sono più efficaci di quelli vaghi (perdere un po’ di peso, essere più bravi..?) •Gli obiettivi relativi all’apprendimento di specifiche abilità devono includere criteri di padronanza •Gli obiettivi determinano chiaramente le circostanze in cui si dovrebbe verificare il comportamento •Gli obiettivi realistici e impegnativi sono più efficaci (fai del tuo meglio?) •Gli obiettivi dichiararti pubblicamente sono più efficaci di quelli privati •Includere scadenze •Associare il raggiungimento di obiettivi a feedback •Promuovere l’impegno 20 dicembre 2007