IN THIS PRESENTATION WE HAVE A PANORAMIC EXPLAIN ABOUT ADHD AND HIS MANAGEMENT TROUGH COGNITVE INTERVENTION AND STRATEGY.
IN PARTICULARY WAY I EXPLAIN ABOUT TUTORING ADHD IN AGE OF DEVELOPMENT.
2. TUTORING PSICOEDUCATIVO
STRATEGIE SCOLASTICHE E COMPORTAMENTALI
Un b/r con ADHD con “Bisogni Educativi Speciali”:
Non consuete modalità di
apprendimento
Difficoltà
peculiari
Ampio spettro di reazioni
comportamentali
Dir. Min. 27/12/2012 e doc. attuazione U.S.R. Dicembre 2013 su BES
3. TUTORING PSICOEDUCATIVO
STRATEGIE SCOLASTICHE E COMPORTAMENTALI
ASPETTATIVE
PERSONALI
DESIDERIO DI DARE RISPOSTE
IMMEDIATE
MANCANZA DI
INFORMAZIONI
+
=
Come deve preparasi al lavoro un Tutor?
5. TUTORING PSICOEDUCATIVO
STRATEGIE SCOLASTICHE E COMPORTAMENTALI
D1: Cosa, come e chi troverò
in aula?
D2: Che metodologia
adottare? Livello
conoscenza del disturbo?
D3: E i genitori, vanno
coinvolti?
R1: Agire in modo preventivomodo preventivo
(Costituire equipe sul caso,
visionare diagnosi, PEI o
PDP antecedenti)
R2: Cosa è stato fatto prima, e
se ha funzionato, cosa
invece no.
R3: Certamente, laddove
possibile.
2
PER PROGRAMMARE OBIETTIVI REALI E CONDIVISIBILI
STABILIRE COMUNE INTESA E COLLABORAZIONESTABILIRE COMUNE INTESA E COLLABORAZIONE
6. TUTORING PSICOEDUCATIVO
STRATEGIE SCOLASTICHE E COMPORTAMEMTALI
3
PER INTERVENIRE
MODELLO
COGNITIVO-COMPORTAMENTALE
CORNICE TEORICA
APPLICAZIONE METODOLOGICA
MULTIMODALE
COME RETE DI SOSTEGNO VERSO
FAMIGLIA
SCUOLA
SOGGETTO
Fonte: Linee Guida Sinpia per intervento ADHD
7. TUTORING PSICOEDUCATIVO
STRATEGIE SCOLASTICHE E COMPORTAMENTALI
PRIMA DI INIZIARE
ORGANIZZARE LA CLASSE
Organizzazione disfunzionale:
-1) La posizione è contro produttiva
nella gestione della sua
attenzione/iperattività
-2) Si trova immerso nel gruppo in cui
chiacchiericcio e distrazioni possono
essere numerose
- 3) E' decentrata rispetto
all'insegnante
8. TUTORING PSICOEDUCATIVO
STRATEGIE SCOLASTICHE E COMPORTAMENTALI
Organizzazione funzionale:
-1) No Isolamento (lavoro in
piccolo gruppo) scelta degli angeli
custodi
-2)Cura nella scelta dei compagni
(evitare i vivaci o altri prob.comp,
sensibili o permalosi)
-3)Il bambino/ragazzo ADHD è
bisognoso di vicinanza e ascolto
attivo
-4) Illuminazione e areazione della
classe favoriscono la
concentrazione
9. TUTORING PSICOEDUCATIVO
STRATEGIE SCOLASTICHE E COMPORTAMENTALI
ASSESSMENT
COMPORTAMENTALE
INDIVIDUARE I COMPORTAMENTI PROBLEMA DEL BAMBINO E
DESCRIVERLI IN MODO COMPLETO
COMPORTAMANTI
DA INCREMENTARE
COMPORTAMENTI
DA RIDURRE O
ELIMINARE
- STABILIRE QUANDO, DOVE E COSA MANITIENE IL COMPORTAMENTO !
10. TUTORING PSICOEDUCATIVO
STRATEGIE SCOLASTICHE E COMPORTAMENTALI
Osservazione sistematica dei comportamenti problema
Paradigma dell'Analisi Funzionale ( ABC )
Es: E' ora di fare un lavoro individuale quando Luca lascia il posto per girare
intorno ai banchi.
A
STIMOLO
ANTECEDENTE:
Lavoro
individuale
B
RISPOSTA
COMPORTAMENTALE:
Luca si alza e gironzola
per la classe
C
STIMOLO
CONSEGUENTE:
L'insegnante lo
richiama e ripete di
andare a posto poi
lo va a prendere, il
resto della classe
ride, L. dice
parolacce, poi litiga
e lancia oggetti
12
3
11. TUTORING PSICOEDUCATIVO
STRATEGIE SCOLASTICHE E COMPORTAMENTALI
Scheda di rilevazione dei comportamenti problema
Conseguenze per l'alunno
Attenzione Ricompensa
Tangibile
Evitamento o
fuga
Stimolazione
sensoriale
Momenti – Int.-
Tempo
Comportamenti
1 Errori disattenzione
2 Guarda in giro
3 Lascia il posto
4 Si intromette
X X X X
Utile strumento di base line, l'andamento visibile a genitori e insegnanti.
12. TUTORING PSICOEDUCATIVO
STRATEGIE SCOLASTICHE E COMPORTAMENTALI
1° Cartellone: Regole per la classe
Accorgimento: Poche, Chiare, Condivise, Sempre Visibili!
Esempio:
1- Parlare Educatamente
2- Lavorare bene
3- Tenere i materiali fermi sul banco
4- Per parlare si aspetta il proprio turno
E' più efficace dire
cosa è più giusto
fare che non il
contrario.
Mantenere sempresempre
un contattocontatto
oculareoculare quando
gli/le si parla.
Cerchiamo di farlo/a
esprimere il più
possibile.
13. TUTORING PSICOEDUCATIVO
STRATEGIE SCOLASTICHE E COMPORTAMENTALI
Io sottoscritto mi impegno a mantenere questi accordi:
. Chiedere di andare in bagno solo una volta l'ora;
. Prendere la parola solo dopo aver alzato la mano e ricevuto il consenso
dall'insegnante.
Ottenuti un tot di Smiles potrò: andare in sala lettura, scegliere un compagno con
cui fare un gioco, altri premi e gratificazioni...
Il contratto educativo va concordato e firmato da bambino ed educatore, 1
copia per ognuno, lui deve custodirlo in un luogo sicuro.
Contiene obbiettivi educativi che via via possono essere incrementati o
decrementati per evitare senso frustrazione.
IL CONTRATTOIL CONTRATTO
EDUCATIVOEDUCATIVO
data
firme
14. TUTORING PSICOEDUCATIVO
STRATEGIE SCOLASTICHE E COMPORTAMENTALI
2° Cartellone: La Token Economy “collettiva”:
Sistema basato sul rinforzo simbolico, che riesce a creare un sistema simile a quello
economico, in cui vengono attribuiti punti (SMILES) a seguito di comportamenti adeguati e
non attribuiti in caso contrario.
Classe IV E LUNEDI' MARTEDI' MERCOLEDI' GIOVEDI VENERDI'
LUCA
FABIO
Il sistema di rinforzo deve essere portato avanti con continuità!
15. TUTORING PSICOEDUCATIVO
STRATEGIE SCOLASTICHE E COMPORTAMENTALI
Gestione dei tempi di lavoro
3 principi :
Brevità Varietà Struttura
Anticipare cali di attenzione, impulsività e iperattività
Incoraggiare e motivare spesso (Bravo, Complimenti etc.)
Consegne,
Pause
frequenti,
Colmare
tempi vuoti
Materiali per migliori
interazioni Visive,
Verbali e Tattili
Fornire una
routine con
attività altamente
organizzate
16. TUTORING PSICOEDUCATIVO
STRATEGIE SCOLASTICHE E COMPORTAMENTALI
Gestione delle modalità di lavoroGestione delle modalità di lavoro
Diminuire la lunghezza del compito
Dividere il compito in parti più piccole che possano essere completate in diversi
momenti.
2. Dare due compiti, facendo svolgere prima quello che piace di meno al bambino,
e poi il suo preferito.
3. Far fare pochi esercizi alla volta.
4. Nel presentare il compito usare un linguaggio preciso e globale.
5. Parcellizzare il compito da memorizzare invece di presentarlo nella sua
globalità.
Rendere i compiti più interessanti.
1. Permettere di lavorare in coppia, in piccoli gruppi.
2. Alternare compiti molto interessanti ad altri meno interessanti.
3. Usare proiettori da parete durante le spiegazioni.
4. Far sedere il bambino vicino alla maestra.
Cercare le novità, specialmente alla fine di un lungo compito.
1. Trasformare in gioco la correzione dei compiti.
2. Trasformare in gioco il ripasso mnemonico.
Fonte: www.aifaonlus.it
17. TUTORING PSICOEDUCATIVO
STRATEGIE SCOLASTICHE E COMPORTAMENTALI
Organizzazione del banco, dei materiali dei compiti e del diario.
Stabilire le consuetudini per quanto riguarda l’uso dei materiali della classe.
1. Aiutare il bambino ad organizzare, con l’uso di raccoglitori, i compiti già fatti e quelli da svolgere;
lo stesso vale per gli appunti presi in classe per mantenerli in ordine cronologico.
2. Spingere i genitori a stabilire in casa consuetudini giornaliere su come riporre i libri ed usare il
materiale scolastico.
3. Aiutare il bambino a tenere in ordine il banco organizzandogli lo spazio.
Organizzare il suo ambiente con divisori e materiali colorati.
1. Insegnare al bambino l’abitudine di porsi delle domande prima di iniziare qualcosa o di lasciare
un luogo (es. “Ho tutto quello che mi serve?”)
2. Scrivere promemoria da mettergli sul banco, sui libri, sul diario.
3. Incrementare la programmazione sequenziale del pensiero.
Non pretendere sempre alti livelli di qualità nella scrittura dei compiti ma solo
nelle parti più importanti dove è indispensabile la chiarezza.
1. Colorare, evidenziare, sottolineare quelle lettere che di solito il bambino non è
capace di fare in corsivo.
2. Ridurre lo standard per una scrittura accettabile
Fonte:www.aifaonlus.it
18. TUTORING PSICOEDUCATIVO
STRATEGIE SCOLASTICHE E COMPORTAMENTALI
La Motivazione per lo studio
Fonte: L'alunno iperattivo in classe, M. Di pietro et al, Erikson 2011
Nell'iperattività i problemi motivazionali sono di natura costituzionale e
temperamentale quindi non hanno molto a che vedere con la forza di volontà.
I deficit motivazionali persistono in ambienti in cui i premi sono deboli, dilazionati, non
frequenti e di natura ordinaria.
Bisogna:
- Evitare di esortare energicamente l'alunno iperattivo ad impegnarsi di più.
- Dare ricompense immediate, via via sempre più consistenti e diverse.
- Personalizzare l'uso di rinforzi e punizioni in modo ragionevole tenendo conto
della necessità del bambino.
Usare:
Sussidi didattici
Adottare uno stile partecipativo durante le lezioni
Chiamare per nome il bambino ponendo domande aperte che favoriscano
narrazione
Monitorare spesso l'andamento del lavoro.
19. TUTORING PSICOEDUCATIVO
STRATEGIE SCOLASTICHE E COMPORTAMENTALI
Altri interventi logistici:
-1) Zona Franca (Spazio fisico in
classe dov'è consentito gioco e
movimento)
-2)Sperimentazioni con la musica
(Ascolto di musica con gli auricolari)
-3) Aula Computer o Tablet (Per
lavoro o come privilegio)
Concordare sempre inizio e fine di ogni attività dando un tempo visibile su orologio
Alcuni b. possono beneficiare di un sottofondo
musicale per loro gradevole, ovviamente solo chi
lavora meglio con questo stimolo ( M .Di Pietro
et al.2011)
20. TUTORING PSICOEDUCATIVO
STRATEGIE SCOLASTICHE E COMPORTAMENTALI
La strategia dei rinforzi ( il lavoro sul sistema motivazionale)
Immediatamente dopo la
elicitazione di un
comportamento positivo,
seppur minimo.
Cosa Sono?
Quando darli?
Come?
Perché?
Gettoni, Smile, Gratificazioni,
Assegnazione di privilegi e
responsabilità, altro che
piace al bambino.
Autorevolezza, empatia
Innalzano l'autostima
Ignoriamo comportamenti lievemente negativi: senza rinforzo diminuisce la comparsa
21. TUTORING PSICOEDUCATIVO
STRATEGIE SCOLASTICHE E COMPORTAMENTALI
Rinforzo + Modeling o Shaping
Facilitare la costruzione di nuove
abilità:
Come?
Prima
Incrementando GRADUALMENTE rinforzi e aiuti con stimoli verbali e/o di tipo fisico.
Dopo
Diminuendo GRADUALMENTE gli stessi quando i comportamenti progressivi
sono stati appresi.
Un comportamento che esiste in modo incompleto può essere, a partire
dal rinforzo dei comportamenti che si avvicinano progressivamente
a quello “meta”, appreso in maniera globale.
22. TUTORING PSICOEDUCATIVO
STRATEGIE SCOLASTICHE E COMPORTAMENTALI
Il Self Talk
Favorire lo sviluppo del Dialogo Interno
attraverso Autoistruzioni Verbali
Quando
Difficoltà,
inquietudine o
paura
Come Dal vocale al sub
vocale
Perché
Contrasta
l'impulsività
Alta voce
Bassa voce
Labiale
A mente
23. TUTORING PSICOEDUCATIVO
STRATEGIE SCOLASTICHE E COMPORTAMENTALI
GESTIRE GLI IMPREVISTI
Il Time Out
Dopo un comportamento molto trasgressivo, accompagnare
Il bambino in un luogo isolato e monotono ma sicuro.
Spiegate che non è un castigo ma che deve interrompere
quel comportamento e pensare a un modo diverso
di comportarsi.
Non cedere alle provocazioni di nessun tipo, mantenere
autorevolezza.
La durata del time out è l'età del bambino + 1 in minuti
Se scappa, urla o piange ignoratelo e non fatevi vedere.
Fonte: L'alunno iperattivo in classe, M. Di Pietro et al., Erikson 2011
25. TUTORING PSICOEDUCATIVO
STRATEGIE SCOLASTICHE E COMPORTAMENTALI
LISTA DEGLI INTERESSI SPECIALI
Il bambino/ragazzo con ADHD ha dei punti di forza sui quali far leva,
imparando a conoscerlo si scopriranno i suoi interessi speciali che vanno
alimentati e ampliati.
Non solo, ma tratti come:
Esuberanza Testardaggine Provocatorio
Creatività Forte Motivazione Altruismo
26. TUTORING PSICOEDUCATIVO
STRATEGIE SCOLASTICHE E COMPORTAMENTALI
“...Un Bambino con ADHDADHD, un bambino con Bisogni
Educativi Speciali.
Il normale bisogno che tutti i bambino hanno di
sviluppare competenze è complicato dal fatto che
interviene un deficit...”
Dario Janes
GRAZIE PER L'ATTENZIONEGRAZIE PER L'ATTENZIONE
Dr Alfredo Bonafede
aidai.lombardia@libero.it
+39-3471514281