1. Aprassia: che cos’è?
•
•
•
•
Un disturbo del gesto appreso e volontario
In assenza di danni sensoriali
Si esprime come un disordine nella pianificazione motoria (A.
ideativa) oppure come
fallimento nell’esecuzione di movimenti su comando (A.
ideomotoria)
La PRASSIA DEGLI ARTI SUPERIORI rappresenta l’esito di un processo
cognitivo che permette di eseguire movimenti volontari dotati di un
significato, atti motori privi di senso e sequenze di gesti, definite come
combinazioni di azioni più complesse.
“While...apraxia is commonly referred to as a motor programming
disorder, the specific cognitive-motor operations that are disrupted
remain elusive. This is conspicuous …in the definition of apraxia which
places more emphasis on the causes to which it cannot be attributed…
than the reasons for the disorder.”
Harrington and Haaland (1997) In Rothi & Heilman (Eds)
Apraxia: The Neuropsychology of Action. Psychology Press
1
2. Modello di prassia adattato da Roy e Square (1985)
LIVELLO
DETTAGLI OPERATIVI
SISTEMI
Conoscenze relative alla
funzione dell’oggetto,
all’azione, all’ordine seriale.
Concetti linguistici, percettivo
sensoriali.
Attenzione agli aspetti critici
Concettuale
(top down)
Programmi di azioni
Informazioni specifiche dei
programmi
Traduzione dei programmi in
azione
Attivazione dei programmi
Produzione
(livello superiore)
Ambiente
Sistemi muscolari effettori
Produzione
(livello inferiore)
1°
Conoscenze astratte dell’azione
2°
Conoscenze dell’azione in forma
sensomotoria
3°
Meccanismi per il controllo del
movimento
2
3. 2”
Oggetto visto “
1”
Nome dell’oggetto “
Conoscenze
strutturali
( forma, colore, superficie)
Conoscenze
semantiche
Pattern di azioni memorizzate
AZIONE
Rumiati & Humphereys (1998)
3
4. Sviluppo delle prassie
sistemi di movimento coordinati in funzione di un
risultato o di un’intenzione
•
prima dei 3 anni indicano un oggetto senza fare nulla
•
4 anni, i bambini usano soprattutto parti del corpo
come se fossero l’oggetto invece di manipolare direttamente
l’oggetto.
•
8 anni, i bambini mostrano di possedere
rappresentazione dello strumento incluso in un’azione
una
•
12 anni, il 93% delle azioni include rappresentazioni
differenziate dell’agente dell’azione, dell’oggetto, e dello
strumento.
4
5. Riassumendo…
Il bambino inizia con…
• 1. indicare l’oggetto senza adoperare lo strumento, poi
• 2. adopera una parte del corpo invece dello strumento,
• 3. rappresenta lo strumento, ma la dimensione e la
forma non sono rispettate in relazione alla grandezza
della mano o all’oggetto che subisce l’azione ed infine
raggiunge una ..
• 4. pantomima accurata in cui l’agente dell’azione, lo
strumento, od oggetto, e le relazioni spaziali tra queste
componenti sono ben rappresentate.
5
6. Disprassia evolutiva
Modalità
Imitativa
Informazioni sensomotorie dei
movimenti delle
braccia
(visive e cinestesiche)
Modalità
Visivo-tattile
Informazioni tattili
sulle caratteristiche
intriseche di oggetti
Modalità
visiva
Riconoscimento visivo
di oggetti e attrezzi
e attrezzi
Modalità
verbale
Conoscenze
semantiche
(su oggetti e attrezzi,
sequenza dell’azione,
movimenti degli arti).
MEMORIA MOTORIA PER I GESTI
pattern di innervazione motoria
SISTEMI MOTORI
Zoia (2004)
6
7. Effetto modalità sensoriale nella produzione
di un’azione transitiva volontaria
Percentuali risposte corrette
100
80
60
40
20
0
imitativa
visuo-tattile
visiva
verbale
Modalità
7
8. FATTORI DA CONSIDERARE NELLA VALUTAZIONE DELLA PRASSIA
DIVERSA NATURA DEI GESTI TRANSITIVI, INTRANSITIVI CON E SENZA SIGNIFICATO
“ritagliare una figura con le forbici”
“fare il segno di vittoria”
“portare l’indice sulla punta del naso”
MODALITÀ CON CUI IL GESTO È RICHIESTO
modalità visiva + tattile (uso reale degli oggetti )
modalità visiva (visione degli oggetti)
comando verbale (verbale)
Imitazione
MUSCOLATURA PROSSIMALE VS. DISTALE
“Pettinarsi i capelli” muscolatura prossimale
“Scrivere con una penna” muscolatura distale
SINGOLI MOVIMENTI VS. SEQUENZE
“Mostrare come si usa un martello”
“Ritagliare una figura per poi incollarla”
SPAZIO DELL’AZIONE: extra-personale o
peripersonale
“Aprire una bottiglia di succo di frutta VS Pettinarsi”
NOVITÀ VS. FAMILIARITÀ DEL GESTO
“Segno di vittoria”
“Lavarsi i denti”
“Mettere una mano sulla spalla opposta”
“Usare chiodo e martello”
GESTI DEGLI ARTI SUPERIORI VS. BUCCOFACCIALI
8
9. Gesti per la prassia degli arti superiori e bucco-facciale
(Kaplan, 1968)
GESTI TRANSITIVI
1. Mostrami come ti lavi i denti con uno spazzolino.
2. Mostrami come pettini i tuoi capelli con un pettine.
3. Mostrami come mangi il gelato con il cucchiaino.
4. Mostrami come batti un chiodo con il martello.
5. Mostrami come tagli un foglio con le forbici.
6, Mostrami come scrivi con una penna.
GESTI INTRANSITIVI
1. Mostrami come saluti.
2. Mostrami come mandi un bacio.
3. Mostrami che il tuo stomaco è pieno.
4. Mostrami come fai un pugno.
5. Mostrami come fai “arrivederci”.
6. Mostrami come schiocchi le dita.
GESTI OROFACCIALI
1. Mostrami come fischi.
2. Mostrami come tossisci.
3. Mostrami come mastichi il chewing gum.
4. Mostrami come annusi un fiore.
5. Mostrami come bevi da una lattina con una cannuccia.
6. Mostrami come fai l’occhiolino.
9
10. Classificazione degli errori nella valutazione dei gesti (Dewey e Kaplan, 1993)
CATEGORIA D’ERRORE
DESCRIZIONE
Corretto
Movimenti accurati spazio-temporalmente senza aggiunta di
movimenti non inclusi nell’azione o verbalizzazioni.
Ritardo
Eccessiva latenza nell’inizio della risposta.
Movimenti aggiunti
Movimenti aggiunti utilizzando parti del corpo o espressioni
facciali non richieste dall’azione.
Errore di movimento
Rotazione scorretta del palmo della mano rispetto al braccio, alla
posizione o al piano su cui normalmente l’azione ha luogo.
Errore di postura
Posizione scorretta del braccio o della mano; posizione scorretta
nei movimenti orofacciali.
Errore d’azione
L’azione dinamica del movimento è distorta; la forza, la sequenza
temporale e l’ampiezza richieste dal gesto sono alterate. Si
possono notare incrementi o decrementi nell’uso di tali parametri
durante l’esecuzione.
Errore di locazione
Il gesto è eseguito in una porzione dello spazio errata rispetto alla
posizione del corpo.
Nessuna risposta
10
11. Gesti transitivi
3 ai 14 anni
1 - Lavarsi i denti
2 - Pettinarsi
3 - Battere con il martello sul chiodo
4 - Tagliare la figura di un fiore ed incollarla
5 - Stappare un succo di frutta e versarlo in un bicchiere
6 - Preparare una lettera in modo che possa essere imbucata
7 – Rompere una noce con lo schiaccianoci
8 - Avvitare e svitare una vite
9 - Aprire e chiudere un lucchetto
10 - Aprire e chiudere un braccialetto
11 - Preparare il caffè
12 - Ascoltare una cassetta di musica con il registratore
13- Mettere i lacci ad una scarpa e fare il fiocco
14- Fare un pacco regalo
15 - Vestire una bambola
11
12. GESTI INTRANSITIVI CON SIGNIFICATO
3 ai 12 anni
1 - Segno di marameo
2 - Segno di OK
3 - Segno di autostop
4 - Segno delle corna
5 - Segno di vittoria
6 - Saluto militare
7 - Segno di matto
8 - Segno di avvicinarsi
9 - Segno di buono
10 - Indicare qualcuno
11 - Segno di alt
12 - Segno di così così
13 - Segno di no
14 - Segno di stare zitto
15 - Segno delle forbici
16 - Segno delle ali della farfalla
17 - Segno del cannocchiale
12
13. GESTI INTRANSITIVI SENZA SIGNIFICATO
3 ai 12 anni
1 - Tamburellare con tutte le dita di una mano sul tavolo
2 -Aprire e chiudere la mano
3 - Toccare il pollice con ogni dito della stessa mano
4 - Incrociare il dito indice col medio
5 - Toccare la punta del naso col dito indice
6 - Chiudere un occhio con la mano
7 - Mettere la mano sulla bocca
8 - Mettere il pugno sulla fronte
9 - Appoggiare la mano sulla spalla opposta
10 - Mettere il dito indice nell'orecchio
11 - Fare un cerchio con il pollice e l'indice della stessa mano
12 - Mettere la mano sotto il mento
13 – Fare il pugno con una mano e prenderlo con l'altra mano
14 - Ruotare la mano
15 - Stendere un braccio diritto e toccare il gomito con l'altra mano
16 - Stendere le braccia avanti con le mani una in sù ed una in giù
17 - Tenere la testa con una mano avanti e una dietro
18 - Incrociare le dita delle mani dietro la testa
19 - Prendere i polsi con le mani
20 - Prendere i gomiti con le mani dietro la schiena.
13
14. ERRORI
DESCRIZIONE
Corretto
Inesatta relazione spaziale tra la posizione del corpo e il gesto o
l’oggetto
Inadeguato uso
oggetto
L’oggetto o lo strumento necessario al gesto è usato in modo non
appropriato all’azione
La mano sostituisce simbolicamente l’oggetto da utilizzare nell’azione
Sequenza
Difficoltà del
gesto
Configurazione errata della mano o dell’arto rispetto al gesto richiesto o
all’oggetto dato
Uso mano come
oggetto
Rappresentazione
del gesto
Postura
Locazione
Qualità del gesto
Accuratezza nell’esecuzione del gesto nello spazio senza aggiunta di
movimenti o produzione di movimenti esagerati
Errato ordine sequenziale e logico delle parti del gesto
Movimenti
aggiunti
Movimenti o gesti aggiunti che non servono all’azione
Uso altra mano
Entrambi le mani vengono utilizzate per eseguire il gesto per il quale è
richiesta una sola mano
Altro
Gesto completamente diverso da quello richiesto
Gesto
incompleto
Il gesto manca di una o più parti che lo costituiscono
Non eseguito
Il gesto non viene eseguito
14
15. Dalla valutazione degli errori …
La difficoltà di rappresentazione del gesto è
particolarmente critica intorno ai 5-6 anni, dopo gli 8 anni è
disponibile e non responsabile di eventuali imprecisazioni o
fallimenti nella produzione di un gesto.
La qualità del gesto, definita da errori posturali o di
localizzazione dell’azione, non mostra uno sviluppo lineare:
con il crescere dell’età, la diminuzione di questo tipo di
errori non è significativa. Spiega soprattutto le imprecisioni
e i fallimenti nella produzione gestuale dopo i 9 anni.
La difficoltà del gesto spiega la produzione gestuale dopo
i 9 anni, soprattutto nelle azioni svolte in modalità visiva e
verbale.
15
16. Caratteristiche del campione italiano
Età
Nr. Partecipanti
Maschi
Femmine
3-4 anni
40
22
18
5-6 anni
63
27
36
7-8 anni
58
31
27
9-12 anni
44
27
17
13-14 anni
25
13
12
230
120
110
Totale
Zoia, 2004
16
17. Risposte corrette nei gesti transitivi prodotti secondo quattro diverse modalità
Modalità
Visuo-tattile
Imitativa
Visiva
Verbale
Punteggio
massimo
15
5
13
13
Media (dev.S.)
Media (dev.S.)
Media (dev.S.)
Media (dev.S.)
3 - 4 anni (N = 40)
5 (1.9)
2 (1.1)
3 (1.5)
2 (1.6)
5 - 6 anni (N = 63)
9 (2.5)
3 (1.4)
5 (2.4)
5 (2.6)
7 - 8 anni (N = 58)
11 (2.7)
4 (1.3)
9 (2.4)
7 (3.4)
9 -12 anni (N = 44)
13 (1.6)
5 (0.7)
11 (2.0)
11 (2.4)
13 -14 anni (N = 25)
14 (1.0)
5 (0.3)
12 (1.3)
12 (1.7)
17
18. Risposte corrette nei gesti intransitivi prodotti secondo due diverse modalità
GESTI
INTRANSITIVI
con significato
senza significato
Modalità
Imitativa
Verbale
Imitativa
Verbale
Punteggio massimo
17
17
20
20
Media (d.s.)
Media (d.s.)
Media (d.s.)
Media (d.s.)
3 - 4 anni (N = 40)
11 (2.6)
5.3 (1.8)
13 (3.6)
8 (2.1)
5 - 6 anni (N = 63)
15 (1.8)
9.4 (2.7)
16 (1.9)
15 (2.4)
7 - 8 anni (N = 58)
16 (1.2)
13.4 (2.4)
18 (1.3)
17 (1.6)
9 -12 anni (N = 44)
17 (0.4)
15.4 (1.4)
19 (0.4)
18 (1.0)
18
19. Caratteristiche della disprassia evolutiva
∗ Disturbo più frequentemente diagnosticato in l'età scolare.
∗ Descritta come eccesso di fallimenti nelle azioni di vita quotidiana
∗ Costante bisogno di pensare alla pianificazione dei movimenti che
sembrano non diventare mai automatici.
∗ 60% dei casi sono presenti povere abilità fini e grosso-motorie
∗ A volte cinestesico-tattile povero con particolare deficit nell’interpretazione
delle qualità spaziali e temporali dell'informazione ricevuta attraverso il tatto,
con conseguente scarsa consapevolezza nello schema corporeo (Ayres, 1980)
e difficoltà nei giudizi cinestesici (Hulme et al., 1982).
∗ Frequentemente è presente una storia di lentezza nell'apprendimento
motorio, sebbene abilità quali sedersi, gattonare e camminare siano state
raggiunte entro limiti considerati normali. Non attività sportive.
∗ L’apprendimento della scrittura progredisce con estrema incertezza: le
lettere sono irregolari nella forma e organizzate male nella pagina, evidenti
difficoltà di gestione dello spazio del foglio ed inadeguata manipolazione
della penna.
19
20. V+T modality (b)
Imitation (a)
100
100
80
80
60
60
40
40
20
20
0
0
5-6 y
7-8 y
5-6 y
9-10 y
Children w
Vi modality (c) ith DCD
9-10 y
Controls
Children w
Ve modality (d) ith DCD
Controls
100
7-8 y
100
80
80
60
60
40
40
20
20
0
0
5-6 y
7-8 y
Controls
Children w ith DCD
9-10 y
5-6 y
7-8 y
Controls
9-10 y
Children w ith DCD
20
21. Nei gesti dei bambini con disprassia …
Gesti transitivi
< numero di gesti transitivi corretti
> errori
> % di errori legati all’uso di parti del corpo in sostituzione
all’oggetto (mod. verbale)
> % ed errori dovuti ad un errato uso dello spazio peripersonale ed
extrapersonale (cioè, errori di configurazione esterna e interna
maggiori su imitazione).
Gesti intransitivi
> movimenti superflui
> errori nella modulazione della forza e nell’ampiezza
del movimento.
Nella pantomima verbale maggiori difficoltà nell’uso appropriato
dello spazio ed errori posturali rispetto alla modalità imitativa.
21
22. Nei gesti dei bambini con disprassia …
5-8 anni
difficoltà nell’uso di informazioni visive e tattili.
Discriminante la modalità visuo-tattile.
7 anni
migliora l’uso dell’informazione visiva ma povera
consapevolezza sensoriale tattile e deficitarie le
competenze propriocettive che rendono i movimenti
scarsamente sincronizzati e le azioni ricche di errori
posturali, di sequenza e di movimenti esagerati e con
aggiunte di movimenti inutili.
Discriminante la modalità visuo-tattile.
Dopo i 9 anni i gesti su imitazione e pantomina visiva
sono simili a quelli eseguiti dai bambini di controllo,
mentre in modalità verbale sono sempre peggiori rispetto
ai controllo, anzi la discrepanza tende ad aumentare con
l’età.
22
23. Disprassia evolutiva
DEFICIT FUNZIONALI
Principalmente …
1. difficoltà nell’integrare informazioni sensoriali provenienti dai diversi
sensi (vista, tatto, cinestesia, udito) e di conseguenza difficoltà
nell’organizzare un piano d’azione ben definito.
2. una particolare disabilità nell’utilizzare un comando verbale per
rappresentare un’azione.
23