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Aprassia: che cos’è?
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Un disturbo del gesto appreso e volontario
In assenza di danni sensoriali
Si esprime come un disordine nella pianificazione motoria (A.
ideativa) oppure come
fallimento nell’esecuzione di movimenti su comando (A.
ideomotoria)

La PRASSIA DEGLI ARTI SUPERIORI rappresenta l’esito di un processo
cognitivo che permette di eseguire movimenti volontari dotati di un
significato, atti motori privi di senso e sequenze di gesti, definite come
combinazioni di azioni più complesse.
“While...apraxia is commonly referred to as a motor programming
disorder, the specific cognitive-motor operations that are disrupted
remain elusive. This is conspicuous …in the definition of apraxia which
places more emphasis on the causes to which it cannot be attributed…
than the reasons for the disorder.”
Harrington and Haaland (1997) In Rothi & Heilman (Eds)
Apraxia: The Neuropsychology of Action. Psychology Press

1
Modello di prassia adattato da Roy e Square (1985)
LIVELLO

DETTAGLI OPERATIVI

SISTEMI

Conoscenze relative alla
funzione dell’oggetto,
all’azione, all’ordine seriale.
Concetti linguistici, percettivo
sensoriali.
Attenzione agli aspetti critici

Concettuale
(top down)

Programmi di azioni
Informazioni specifiche dei
programmi
Traduzione dei programmi in
azione
Attivazione dei programmi

Produzione
(livello superiore)

Ambiente
Sistemi muscolari effettori

Produzione
(livello inferiore)

1°
Conoscenze astratte dell’azione

2°
Conoscenze dell’azione in forma
sensomotoria

3°
Meccanismi per il controllo del
movimento

2
2”
Oggetto visto “

1”
Nome dell’oggetto “

Conoscenze
strutturali
( forma, colore, superficie)

Conoscenze
semantiche

Pattern di azioni memorizzate

AZIONE

Rumiati & Humphereys (1998)

3
Sviluppo delle prassie
sistemi di movimento coordinati in funzione di un
risultato o di un’intenzione
•

prima dei 3 anni indicano un oggetto senza fare nulla

•
4 anni, i bambini usano soprattutto parti del corpo
come se fossero l’oggetto invece di manipolare direttamente
l’oggetto.
•
8 anni, i bambini mostrano di possedere
rappresentazione dello strumento incluso in un’azione

una

•
12 anni, il 93% delle azioni include rappresentazioni
differenziate dell’agente dell’azione, dell’oggetto, e dello
strumento.

4
Riassumendo…
Il bambino inizia con…
• 1. indicare l’oggetto senza adoperare lo strumento, poi
• 2. adopera una parte del corpo invece dello strumento,
• 3. rappresenta lo strumento, ma la dimensione e la
forma non sono rispettate in relazione alla grandezza
della mano o all’oggetto che subisce l’azione ed infine
raggiunge una ..
• 4. pantomima accurata in cui l’agente dell’azione, lo
strumento, od oggetto, e le relazioni spaziali tra queste
componenti sono ben rappresentate.

5
Disprassia evolutiva
Modalità
Imitativa

Informazioni sensomotorie dei
movimenti delle
braccia
(visive e cinestesiche)

Modalità
Visivo-tattile

Informazioni tattili
sulle caratteristiche
intriseche di oggetti

Modalità
visiva

Riconoscimento visivo
di oggetti e attrezzi

e attrezzi

Modalità
verbale
Conoscenze
semantiche

(su oggetti e attrezzi,
sequenza dell’azione,
movimenti degli arti).

MEMORIA MOTORIA PER I GESTI

pattern di innervazione motoria

SISTEMI MOTORI

Zoia (2004)

6
Effetto modalità sensoriale nella produzione
di un’azione transitiva volontaria

Percentuali risposte corrette

100
80
60
40
20
0
imitativa

visuo-tattile

visiva

verbale

Modalità

7
FATTORI DA CONSIDERARE NELLA VALUTAZIONE DELLA PRASSIA
DIVERSA NATURA DEI GESTI TRANSITIVI, INTRANSITIVI CON E SENZA SIGNIFICATO
“ritagliare una figura con le forbici”
“fare il segno di vittoria”
“portare l’indice sulla punta del naso”
MODALITÀ CON CUI IL GESTO È RICHIESTO
modalità visiva + tattile (uso reale degli oggetti )
modalità visiva (visione degli oggetti)
comando verbale (verbale)
Imitazione
MUSCOLATURA PROSSIMALE VS. DISTALE
“Pettinarsi i capelli” muscolatura prossimale
“Scrivere con una penna” muscolatura distale
SINGOLI MOVIMENTI VS. SEQUENZE
“Mostrare come si usa un martello”
“Ritagliare una figura per poi incollarla”

SPAZIO DELL’AZIONE: extra-personale o
peripersonale
“Aprire una bottiglia di succo di frutta VS Pettinarsi”

NOVITÀ VS. FAMILIARITÀ DEL GESTO
“Segno di vittoria”
“Lavarsi i denti”
“Mettere una mano sulla spalla opposta”
“Usare chiodo e martello”

GESTI DEGLI ARTI SUPERIORI VS. BUCCOFACCIALI

8
Gesti per la prassia degli arti superiori e bucco-facciale
(Kaplan, 1968)
GESTI TRANSITIVI
1. Mostrami come ti lavi i denti con uno spazzolino.
2. Mostrami come pettini i tuoi capelli con un pettine.
3. Mostrami come mangi il gelato con il cucchiaino.
4. Mostrami come batti un chiodo con il martello.
5. Mostrami come tagli un foglio con le forbici.
6, Mostrami come scrivi con una penna.
GESTI INTRANSITIVI
1. Mostrami come saluti.
2. Mostrami come mandi un bacio.
3. Mostrami che il tuo stomaco è pieno.
4. Mostrami come fai un pugno.
5. Mostrami come fai “arrivederci”.
6. Mostrami come schiocchi le dita.
GESTI OROFACCIALI
1. Mostrami come fischi.
2. Mostrami come tossisci.
3. Mostrami come mastichi il chewing gum.
4. Mostrami come annusi un fiore.
5. Mostrami come bevi da una lattina con una cannuccia.
6. Mostrami come fai l’occhiolino.

9
Classificazione degli errori nella valutazione dei gesti (Dewey e Kaplan, 1993)

CATEGORIA D’ERRORE

DESCRIZIONE

Corretto

Movimenti accurati spazio-temporalmente senza aggiunta di
movimenti non inclusi nell’azione o verbalizzazioni.

Ritardo

Eccessiva latenza nell’inizio della risposta.

Movimenti aggiunti

Movimenti aggiunti utilizzando parti del corpo o espressioni
facciali non richieste dall’azione.

Errore di movimento

Rotazione scorretta del palmo della mano rispetto al braccio, alla
posizione o al piano su cui normalmente l’azione ha luogo.

Errore di postura

Posizione scorretta del braccio o della mano; posizione scorretta
nei movimenti orofacciali.

Errore d’azione

L’azione dinamica del movimento è distorta; la forza, la sequenza
temporale e l’ampiezza richieste dal gesto sono alterate. Si
possono notare incrementi o decrementi nell’uso di tali parametri
durante l’esecuzione.

Errore di locazione

Il gesto è eseguito in una porzione dello spazio errata rispetto alla
posizione del corpo.

Nessuna risposta

10
Gesti transitivi

3 ai 14 anni

1 - Lavarsi i denti
2 - Pettinarsi
3 - Battere con il martello sul chiodo
4 - Tagliare la figura di un fiore ed incollarla
5 - Stappare un succo di frutta e versarlo in un bicchiere
6 - Preparare una lettera in modo che possa essere imbucata
7 – Rompere una noce con lo schiaccianoci
8 - Avvitare e svitare una vite
9 - Aprire e chiudere un lucchetto
10 - Aprire e chiudere un braccialetto
11 - Preparare il caffè
12 - Ascoltare una cassetta di musica con il registratore
13- Mettere i lacci ad una scarpa e fare il fiocco
14- Fare un pacco regalo
15 - Vestire una bambola

11
GESTI INTRANSITIVI CON SIGNIFICATO
3 ai 12 anni
1 - Segno di marameo
2 - Segno di OK
3 - Segno di autostop
4 - Segno delle corna
5 - Segno di vittoria
6 - Saluto militare
7 - Segno di matto
8 - Segno di avvicinarsi
9 - Segno di buono
10 - Indicare qualcuno
11 - Segno di alt
12 - Segno di così così
13 - Segno di no
14 - Segno di stare zitto
15 - Segno delle forbici
16 - Segno delle ali della farfalla
17 - Segno del cannocchiale

12
GESTI INTRANSITIVI SENZA SIGNIFICATO
3 ai 12 anni
1 - Tamburellare con tutte le dita di una mano sul tavolo
2 -Aprire e chiudere la mano
3 - Toccare il pollice con ogni dito della stessa mano
4 - Incrociare il dito indice col medio
5 - Toccare la punta del naso col dito indice
6 - Chiudere un occhio con la mano
7 - Mettere la mano sulla bocca
8 - Mettere il pugno sulla fronte
9 - Appoggiare la mano sulla spalla opposta
10 - Mettere il dito indice nell'orecchio
11 - Fare un cerchio con il pollice e l'indice della stessa mano
12 - Mettere la mano sotto il mento
13 – Fare il pugno con una mano e prenderlo con l'altra mano
14 - Ruotare la mano
15 - Stendere un braccio diritto e toccare il gomito con l'altra mano
16 - Stendere le braccia avanti con le mani una in sù ed una in giù
17 - Tenere la testa con una mano avanti e una dietro
18 - Incrociare le dita delle mani dietro la testa
19 - Prendere i polsi con le mani
20 - Prendere i gomiti con le mani dietro la schiena.

13
ERRORI

DESCRIZIONE

Corretto

Inesatta relazione spaziale tra la posizione del corpo e il gesto o
l’oggetto

Inadeguato uso
oggetto

L’oggetto o lo strumento necessario al gesto è usato in modo non
appropriato all’azione
La mano sostituisce simbolicamente l’oggetto da utilizzare nell’azione

Sequenza

Difficoltà del
gesto

Configurazione errata della mano o dell’arto rispetto al gesto richiesto o
all’oggetto dato

Uso mano come
oggetto

Rappresentazione
del gesto

Postura

Locazione

Qualità del gesto

Accuratezza nell’esecuzione del gesto nello spazio senza aggiunta di
movimenti o produzione di movimenti esagerati

Errato ordine sequenziale e logico delle parti del gesto

Movimenti
aggiunti

Movimenti o gesti aggiunti che non servono all’azione

Uso altra mano

Entrambi le mani vengono utilizzate per eseguire il gesto per il quale è
richiesta una sola mano

Altro

Gesto completamente diverso da quello richiesto

Gesto
incompleto

Il gesto manca di una o più parti che lo costituiscono

Non eseguito

Il gesto non viene eseguito

14
Dalla valutazione degli errori …
La difficoltà di rappresentazione del gesto è
particolarmente critica intorno ai 5-6 anni, dopo gli 8 anni è
disponibile e non responsabile di eventuali imprecisazioni o
fallimenti nella produzione di un gesto.
La qualità del gesto, definita da errori posturali o di
localizzazione dell’azione, non mostra uno sviluppo lineare:
con il crescere dell’età, la diminuzione di questo tipo di
errori non è significativa. Spiega soprattutto le imprecisioni
e i fallimenti nella produzione gestuale dopo i 9 anni.
La difficoltà del gesto spiega la produzione gestuale dopo
i 9 anni, soprattutto nelle azioni svolte in modalità visiva e
verbale.

15
Caratteristiche del campione italiano

Età

Nr. Partecipanti

Maschi

Femmine

3-4 anni

40

22

18

5-6 anni

63

27

36

7-8 anni

58

31

27

9-12 anni

44

27

17

13-14 anni

25

13

12

230

120

110

Totale

Zoia, 2004

16
Risposte corrette nei gesti transitivi prodotti secondo quattro diverse modalità

Modalità

Visuo-tattile

Imitativa

Visiva

Verbale

Punteggio
massimo

15

5

13

13

Media (dev.S.)

Media (dev.S.)

Media (dev.S.)

Media (dev.S.)

3 - 4 anni (N = 40)

5 (1.9)

2 (1.1)

3 (1.5)

2 (1.6)

5 - 6 anni (N = 63)

9 (2.5)

3 (1.4)

5 (2.4)

5 (2.6)

7 - 8 anni (N = 58)

11 (2.7)

4 (1.3)

9 (2.4)

7 (3.4)

9 -12 anni (N = 44)

13 (1.6)

5 (0.7)

11 (2.0)

11 (2.4)

13 -14 anni (N = 25)

14 (1.0)

5 (0.3)

12 (1.3)

12 (1.7)

17
Risposte corrette nei gesti intransitivi prodotti secondo due diverse modalità
GESTI
INTRANSITIVI

con significato

senza significato

Modalità

Imitativa

Verbale

Imitativa

Verbale

Punteggio massimo

17

17

20

20

Media (d.s.)

Media (d.s.)

Media (d.s.)

Media (d.s.)

3 - 4 anni (N = 40)

11 (2.6)

5.3 (1.8)

13 (3.6)

8 (2.1)

5 - 6 anni (N = 63)

15 (1.8)

9.4 (2.7)

16 (1.9)

15 (2.4)

7 - 8 anni (N = 58)

16 (1.2)

13.4 (2.4)

18 (1.3)

17 (1.6)

9 -12 anni (N = 44)

17 (0.4)

15.4 (1.4)

19 (0.4)

18 (1.0)

18
Caratteristiche della disprassia evolutiva
∗ Disturbo più frequentemente diagnosticato in l'età scolare.
∗ Descritta come eccesso di fallimenti nelle azioni di vita quotidiana
∗ Costante bisogno di pensare alla pianificazione dei movimenti che
sembrano non diventare mai automatici.
∗ 60% dei casi sono presenti povere abilità fini e grosso-motorie
∗ A volte cinestesico-tattile povero con particolare deficit nell’interpretazione
delle qualità spaziali e temporali dell'informazione ricevuta attraverso il tatto,
con conseguente scarsa consapevolezza nello schema corporeo (Ayres, 1980)
e difficoltà nei giudizi cinestesici (Hulme et al., 1982).
∗ Frequentemente è presente una storia di lentezza nell'apprendimento
motorio, sebbene abilità quali sedersi, gattonare e camminare siano state
raggiunte entro limiti considerati normali. Non attività sportive.
∗ L’apprendimento della scrittura progredisce con estrema incertezza: le
lettere sono irregolari nella forma e organizzate male nella pagina, evidenti
difficoltà di gestione dello spazio del foglio ed inadeguata manipolazione
della penna.

19
V+T modality (b)

Imitation (a)
100

100

80

80

60

60

40

40

20

20

0

0
5-6 y

7-8 y

5-6 y

9-10 y

Children w
Vi modality (c) ith DCD

9-10 y

Controls
Children w
Ve modality (d) ith DCD

Controls

100

7-8 y

100

80

80

60

60

40

40

20

20

0

0
5-6 y

7-8 y
Controls

Children w ith DCD

9-10 y

5-6 y

7-8 y
Controls

9-10 y

Children w ith DCD

20
Nei gesti dei bambini con disprassia …
Gesti transitivi
< numero di gesti transitivi corretti
> errori
> % di errori legati all’uso di parti del corpo in sostituzione
all’oggetto (mod. verbale)
> % ed errori dovuti ad un errato uso dello spazio peripersonale ed
extrapersonale (cioè, errori di configurazione esterna e interna
maggiori su imitazione).

Gesti intransitivi
> movimenti superflui
> errori nella modulazione della forza e nell’ampiezza
del movimento.
Nella pantomima verbale maggiori difficoltà nell’uso appropriato
dello spazio ed errori posturali rispetto alla modalità imitativa.

21
Nei gesti dei bambini con disprassia …
5-8 anni
difficoltà nell’uso di informazioni visive e tattili.
Discriminante la modalità visuo-tattile.
7 anni
migliora l’uso dell’informazione visiva ma povera
consapevolezza sensoriale tattile e deficitarie le
competenze propriocettive che rendono i movimenti
scarsamente sincronizzati e le azioni ricche di errori
posturali, di sequenza e di movimenti esagerati e con
aggiunte di movimenti inutili.
Discriminante la modalità visuo-tattile.
Dopo i 9 anni i gesti su imitazione e pantomina visiva
sono simili a quelli eseguiti dai bambini di controllo,
mentre in modalità verbale sono sempre peggiori rispetto
ai controllo, anzi la discrepanza tende ad aumentare con
l’età.
22
Disprassia evolutiva

DEFICIT FUNZIONALI
Principalmente …
1. difficoltà nell’integrare informazioni sensoriali provenienti dai diversi
sensi (vista, tatto, cinestesia, udito) e di conseguenza difficoltà
nell’organizzare un piano d’azione ben definito.
2. una particolare disabilità nell’utilizzare un comando verbale per
rappresentare un’azione.

23

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  • 1. Aprassia: che cos’è? • • • • Un disturbo del gesto appreso e volontario In assenza di danni sensoriali Si esprime come un disordine nella pianificazione motoria (A. ideativa) oppure come fallimento nell’esecuzione di movimenti su comando (A. ideomotoria) La PRASSIA DEGLI ARTI SUPERIORI rappresenta l’esito di un processo cognitivo che permette di eseguire movimenti volontari dotati di un significato, atti motori privi di senso e sequenze di gesti, definite come combinazioni di azioni più complesse. “While...apraxia is commonly referred to as a motor programming disorder, the specific cognitive-motor operations that are disrupted remain elusive. This is conspicuous …in the definition of apraxia which places more emphasis on the causes to which it cannot be attributed… than the reasons for the disorder.” Harrington and Haaland (1997) In Rothi & Heilman (Eds) Apraxia: The Neuropsychology of Action. Psychology Press 1
  • 2. Modello di prassia adattato da Roy e Square (1985) LIVELLO DETTAGLI OPERATIVI SISTEMI Conoscenze relative alla funzione dell’oggetto, all’azione, all’ordine seriale. Concetti linguistici, percettivo sensoriali. Attenzione agli aspetti critici Concettuale (top down) Programmi di azioni Informazioni specifiche dei programmi Traduzione dei programmi in azione Attivazione dei programmi Produzione (livello superiore) Ambiente Sistemi muscolari effettori Produzione (livello inferiore) 1° Conoscenze astratte dell’azione 2° Conoscenze dell’azione in forma sensomotoria 3° Meccanismi per il controllo del movimento 2
  • 3. 2” Oggetto visto “ 1” Nome dell’oggetto “ Conoscenze strutturali ( forma, colore, superficie) Conoscenze semantiche Pattern di azioni memorizzate AZIONE Rumiati & Humphereys (1998) 3
  • 4. Sviluppo delle prassie sistemi di movimento coordinati in funzione di un risultato o di un’intenzione • prima dei 3 anni indicano un oggetto senza fare nulla • 4 anni, i bambini usano soprattutto parti del corpo come se fossero l’oggetto invece di manipolare direttamente l’oggetto. • 8 anni, i bambini mostrano di possedere rappresentazione dello strumento incluso in un’azione una • 12 anni, il 93% delle azioni include rappresentazioni differenziate dell’agente dell’azione, dell’oggetto, e dello strumento. 4
  • 5. Riassumendo… Il bambino inizia con… • 1. indicare l’oggetto senza adoperare lo strumento, poi • 2. adopera una parte del corpo invece dello strumento, • 3. rappresenta lo strumento, ma la dimensione e la forma non sono rispettate in relazione alla grandezza della mano o all’oggetto che subisce l’azione ed infine raggiunge una .. • 4. pantomima accurata in cui l’agente dell’azione, lo strumento, od oggetto, e le relazioni spaziali tra queste componenti sono ben rappresentate. 5
  • 6. Disprassia evolutiva Modalità Imitativa Informazioni sensomotorie dei movimenti delle braccia (visive e cinestesiche) Modalità Visivo-tattile Informazioni tattili sulle caratteristiche intriseche di oggetti Modalità visiva Riconoscimento visivo di oggetti e attrezzi e attrezzi Modalità verbale Conoscenze semantiche (su oggetti e attrezzi, sequenza dell’azione, movimenti degli arti). MEMORIA MOTORIA PER I GESTI pattern di innervazione motoria SISTEMI MOTORI Zoia (2004) 6
  • 7. Effetto modalità sensoriale nella produzione di un’azione transitiva volontaria Percentuali risposte corrette 100 80 60 40 20 0 imitativa visuo-tattile visiva verbale Modalità 7
  • 8. FATTORI DA CONSIDERARE NELLA VALUTAZIONE DELLA PRASSIA DIVERSA NATURA DEI GESTI TRANSITIVI, INTRANSITIVI CON E SENZA SIGNIFICATO “ritagliare una figura con le forbici” “fare il segno di vittoria” “portare l’indice sulla punta del naso” MODALITÀ CON CUI IL GESTO È RICHIESTO modalità visiva + tattile (uso reale degli oggetti ) modalità visiva (visione degli oggetti) comando verbale (verbale) Imitazione MUSCOLATURA PROSSIMALE VS. DISTALE “Pettinarsi i capelli” muscolatura prossimale “Scrivere con una penna” muscolatura distale SINGOLI MOVIMENTI VS. SEQUENZE “Mostrare come si usa un martello” “Ritagliare una figura per poi incollarla” SPAZIO DELL’AZIONE: extra-personale o peripersonale “Aprire una bottiglia di succo di frutta VS Pettinarsi” NOVITÀ VS. FAMILIARITÀ DEL GESTO “Segno di vittoria” “Lavarsi i denti” “Mettere una mano sulla spalla opposta” “Usare chiodo e martello” GESTI DEGLI ARTI SUPERIORI VS. BUCCOFACCIALI 8
  • 9. Gesti per la prassia degli arti superiori e bucco-facciale (Kaplan, 1968) GESTI TRANSITIVI 1. Mostrami come ti lavi i denti con uno spazzolino. 2. Mostrami come pettini i tuoi capelli con un pettine. 3. Mostrami come mangi il gelato con il cucchiaino. 4. Mostrami come batti un chiodo con il martello. 5. Mostrami come tagli un foglio con le forbici. 6, Mostrami come scrivi con una penna. GESTI INTRANSITIVI 1. Mostrami come saluti. 2. Mostrami come mandi un bacio. 3. Mostrami che il tuo stomaco è pieno. 4. Mostrami come fai un pugno. 5. Mostrami come fai “arrivederci”. 6. Mostrami come schiocchi le dita. GESTI OROFACCIALI 1. Mostrami come fischi. 2. Mostrami come tossisci. 3. Mostrami come mastichi il chewing gum. 4. Mostrami come annusi un fiore. 5. Mostrami come bevi da una lattina con una cannuccia. 6. Mostrami come fai l’occhiolino. 9
  • 10. Classificazione degli errori nella valutazione dei gesti (Dewey e Kaplan, 1993) CATEGORIA D’ERRORE DESCRIZIONE Corretto Movimenti accurati spazio-temporalmente senza aggiunta di movimenti non inclusi nell’azione o verbalizzazioni. Ritardo Eccessiva latenza nell’inizio della risposta. Movimenti aggiunti Movimenti aggiunti utilizzando parti del corpo o espressioni facciali non richieste dall’azione. Errore di movimento Rotazione scorretta del palmo della mano rispetto al braccio, alla posizione o al piano su cui normalmente l’azione ha luogo. Errore di postura Posizione scorretta del braccio o della mano; posizione scorretta nei movimenti orofacciali. Errore d’azione L’azione dinamica del movimento è distorta; la forza, la sequenza temporale e l’ampiezza richieste dal gesto sono alterate. Si possono notare incrementi o decrementi nell’uso di tali parametri durante l’esecuzione. Errore di locazione Il gesto è eseguito in una porzione dello spazio errata rispetto alla posizione del corpo. Nessuna risposta 10
  • 11. Gesti transitivi 3 ai 14 anni 1 - Lavarsi i denti 2 - Pettinarsi 3 - Battere con il martello sul chiodo 4 - Tagliare la figura di un fiore ed incollarla 5 - Stappare un succo di frutta e versarlo in un bicchiere 6 - Preparare una lettera in modo che possa essere imbucata 7 – Rompere una noce con lo schiaccianoci 8 - Avvitare e svitare una vite 9 - Aprire e chiudere un lucchetto 10 - Aprire e chiudere un braccialetto 11 - Preparare il caffè 12 - Ascoltare una cassetta di musica con il registratore 13- Mettere i lacci ad una scarpa e fare il fiocco 14- Fare un pacco regalo 15 - Vestire una bambola 11
  • 12. GESTI INTRANSITIVI CON SIGNIFICATO 3 ai 12 anni 1 - Segno di marameo 2 - Segno di OK 3 - Segno di autostop 4 - Segno delle corna 5 - Segno di vittoria 6 - Saluto militare 7 - Segno di matto 8 - Segno di avvicinarsi 9 - Segno di buono 10 - Indicare qualcuno 11 - Segno di alt 12 - Segno di così così 13 - Segno di no 14 - Segno di stare zitto 15 - Segno delle forbici 16 - Segno delle ali della farfalla 17 - Segno del cannocchiale 12
  • 13. GESTI INTRANSITIVI SENZA SIGNIFICATO 3 ai 12 anni 1 - Tamburellare con tutte le dita di una mano sul tavolo 2 -Aprire e chiudere la mano 3 - Toccare il pollice con ogni dito della stessa mano 4 - Incrociare il dito indice col medio 5 - Toccare la punta del naso col dito indice 6 - Chiudere un occhio con la mano 7 - Mettere la mano sulla bocca 8 - Mettere il pugno sulla fronte 9 - Appoggiare la mano sulla spalla opposta 10 - Mettere il dito indice nell'orecchio 11 - Fare un cerchio con il pollice e l'indice della stessa mano 12 - Mettere la mano sotto il mento 13 – Fare il pugno con una mano e prenderlo con l'altra mano 14 - Ruotare la mano 15 - Stendere un braccio diritto e toccare il gomito con l'altra mano 16 - Stendere le braccia avanti con le mani una in sù ed una in giù 17 - Tenere la testa con una mano avanti e una dietro 18 - Incrociare le dita delle mani dietro la testa 19 - Prendere i polsi con le mani 20 - Prendere i gomiti con le mani dietro la schiena. 13
  • 14. ERRORI DESCRIZIONE Corretto Inesatta relazione spaziale tra la posizione del corpo e il gesto o l’oggetto Inadeguato uso oggetto L’oggetto o lo strumento necessario al gesto è usato in modo non appropriato all’azione La mano sostituisce simbolicamente l’oggetto da utilizzare nell’azione Sequenza Difficoltà del gesto Configurazione errata della mano o dell’arto rispetto al gesto richiesto o all’oggetto dato Uso mano come oggetto Rappresentazione del gesto Postura Locazione Qualità del gesto Accuratezza nell’esecuzione del gesto nello spazio senza aggiunta di movimenti o produzione di movimenti esagerati Errato ordine sequenziale e logico delle parti del gesto Movimenti aggiunti Movimenti o gesti aggiunti che non servono all’azione Uso altra mano Entrambi le mani vengono utilizzate per eseguire il gesto per il quale è richiesta una sola mano Altro Gesto completamente diverso da quello richiesto Gesto incompleto Il gesto manca di una o più parti che lo costituiscono Non eseguito Il gesto non viene eseguito 14
  • 15. Dalla valutazione degli errori … La difficoltà di rappresentazione del gesto è particolarmente critica intorno ai 5-6 anni, dopo gli 8 anni è disponibile e non responsabile di eventuali imprecisazioni o fallimenti nella produzione di un gesto. La qualità del gesto, definita da errori posturali o di localizzazione dell’azione, non mostra uno sviluppo lineare: con il crescere dell’età, la diminuzione di questo tipo di errori non è significativa. Spiega soprattutto le imprecisioni e i fallimenti nella produzione gestuale dopo i 9 anni. La difficoltà del gesto spiega la produzione gestuale dopo i 9 anni, soprattutto nelle azioni svolte in modalità visiva e verbale. 15
  • 16. Caratteristiche del campione italiano Età Nr. Partecipanti Maschi Femmine 3-4 anni 40 22 18 5-6 anni 63 27 36 7-8 anni 58 31 27 9-12 anni 44 27 17 13-14 anni 25 13 12 230 120 110 Totale Zoia, 2004 16
  • 17. Risposte corrette nei gesti transitivi prodotti secondo quattro diverse modalità Modalità Visuo-tattile Imitativa Visiva Verbale Punteggio massimo 15 5 13 13 Media (dev.S.) Media (dev.S.) Media (dev.S.) Media (dev.S.) 3 - 4 anni (N = 40) 5 (1.9) 2 (1.1) 3 (1.5) 2 (1.6) 5 - 6 anni (N = 63) 9 (2.5) 3 (1.4) 5 (2.4) 5 (2.6) 7 - 8 anni (N = 58) 11 (2.7) 4 (1.3) 9 (2.4) 7 (3.4) 9 -12 anni (N = 44) 13 (1.6) 5 (0.7) 11 (2.0) 11 (2.4) 13 -14 anni (N = 25) 14 (1.0) 5 (0.3) 12 (1.3) 12 (1.7) 17
  • 18. Risposte corrette nei gesti intransitivi prodotti secondo due diverse modalità GESTI INTRANSITIVI con significato senza significato Modalità Imitativa Verbale Imitativa Verbale Punteggio massimo 17 17 20 20 Media (d.s.) Media (d.s.) Media (d.s.) Media (d.s.) 3 - 4 anni (N = 40) 11 (2.6) 5.3 (1.8) 13 (3.6) 8 (2.1) 5 - 6 anni (N = 63) 15 (1.8) 9.4 (2.7) 16 (1.9) 15 (2.4) 7 - 8 anni (N = 58) 16 (1.2) 13.4 (2.4) 18 (1.3) 17 (1.6) 9 -12 anni (N = 44) 17 (0.4) 15.4 (1.4) 19 (0.4) 18 (1.0) 18
  • 19. Caratteristiche della disprassia evolutiva ∗ Disturbo più frequentemente diagnosticato in l'età scolare. ∗ Descritta come eccesso di fallimenti nelle azioni di vita quotidiana ∗ Costante bisogno di pensare alla pianificazione dei movimenti che sembrano non diventare mai automatici. ∗ 60% dei casi sono presenti povere abilità fini e grosso-motorie ∗ A volte cinestesico-tattile povero con particolare deficit nell’interpretazione delle qualità spaziali e temporali dell'informazione ricevuta attraverso il tatto, con conseguente scarsa consapevolezza nello schema corporeo (Ayres, 1980) e difficoltà nei giudizi cinestesici (Hulme et al., 1982). ∗ Frequentemente è presente una storia di lentezza nell'apprendimento motorio, sebbene abilità quali sedersi, gattonare e camminare siano state raggiunte entro limiti considerati normali. Non attività sportive. ∗ L’apprendimento della scrittura progredisce con estrema incertezza: le lettere sono irregolari nella forma e organizzate male nella pagina, evidenti difficoltà di gestione dello spazio del foglio ed inadeguata manipolazione della penna. 19
  • 20. V+T modality (b) Imitation (a) 100 100 80 80 60 60 40 40 20 20 0 0 5-6 y 7-8 y 5-6 y 9-10 y Children w Vi modality (c) ith DCD 9-10 y Controls Children w Ve modality (d) ith DCD Controls 100 7-8 y 100 80 80 60 60 40 40 20 20 0 0 5-6 y 7-8 y Controls Children w ith DCD 9-10 y 5-6 y 7-8 y Controls 9-10 y Children w ith DCD 20
  • 21. Nei gesti dei bambini con disprassia … Gesti transitivi < numero di gesti transitivi corretti > errori > % di errori legati all’uso di parti del corpo in sostituzione all’oggetto (mod. verbale) > % ed errori dovuti ad un errato uso dello spazio peripersonale ed extrapersonale (cioè, errori di configurazione esterna e interna maggiori su imitazione). Gesti intransitivi > movimenti superflui > errori nella modulazione della forza e nell’ampiezza del movimento. Nella pantomima verbale maggiori difficoltà nell’uso appropriato dello spazio ed errori posturali rispetto alla modalità imitativa. 21
  • 22. Nei gesti dei bambini con disprassia … 5-8 anni difficoltà nell’uso di informazioni visive e tattili. Discriminante la modalità visuo-tattile. 7 anni migliora l’uso dell’informazione visiva ma povera consapevolezza sensoriale tattile e deficitarie le competenze propriocettive che rendono i movimenti scarsamente sincronizzati e le azioni ricche di errori posturali, di sequenza e di movimenti esagerati e con aggiunte di movimenti inutili. Discriminante la modalità visuo-tattile. Dopo i 9 anni i gesti su imitazione e pantomina visiva sono simili a quelli eseguiti dai bambini di controllo, mentre in modalità verbale sono sempre peggiori rispetto ai controllo, anzi la discrepanza tende ad aumentare con l’età. 22
  • 23. Disprassia evolutiva DEFICIT FUNZIONALI Principalmente … 1. difficoltà nell’integrare informazioni sensoriali provenienti dai diversi sensi (vista, tatto, cinestesia, udito) e di conseguenza difficoltà nell’organizzare un piano d’azione ben definito. 2. una particolare disabilità nell’utilizzare un comando verbale per rappresentare un’azione. 23