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AFASIE
Linguaggio: strumento attraverso il quale avviene la
comunicazione, grazie alla possibilità di produrre e
comprendere espressioni simboliche costituite da sequenze
intelligibili di suoni articolati, segni grafici e gestuali.
Eloquio: comprende espressione verbale, modalità di
esecuzione, capacità di fonazione ed articolazione.
Fonazione: processo mediante il quale la vibrazione delle
corde vocali genera la voce.
Articolazione: processo con cui la voce assume le differenti
qualità fonetiche dei suoni vocalici o consonantici.
SELEZIONE
Lexicon: “grande magazzino” contenente informazioni riguardanti le
singole parole (sostantivi, verbi, aggettivi, avverbi, preposizioni ecc) e
anche la rappresentazione dei singoli fonemi (consonanti e vocali) di
ogni singola parola.
PIANIFICAZIONE DEL LINGUAGGIO
Corretta sequenza delle parole, giusta successione dei suoni,
elaborazione dei movimenti richiesti per la pronuncia dei suoni
UTILIZZO DI REGOLE ARTICOLATORIE
Traduzione della forma fonologica in una serie di comandi per
l’attivazione delle strutture neuromuscolari che controllano l’apparato
bucco-fonatorio.
DISFONIA
Alterazione della qualità della voce generalmente secondaria
a danno nervoso periferico (lesione del n. laringeo, del
facciale, e del trigemino bilat.), più raramente centrale
(gangli della base). L’alterazione della normale dinamica
delle corde vocali modifica timbro, volume e tono della voce.
DISARTRIA
Alterazione dei meccanismi motori che garantiscono
l’articolazione dei suoni e la normalità dell’eloquio. Alterata
modalità di realizzazione del suono.
AFASIA
Incapacità di elaborare il linguaggio, quindi di produrre e
comprendere i messaggi verbali, e tradurre pensieri e stati
d’animo in sequenze significative di tipo sonoro, grafico o
gestuale, e viceversa.
DISARTRIA
Turba dell’espressione articolatoria di sequenze verbali già programmate
per alterazione dei meccanismi nervosi centrali e periferici che
regolano e coordinano l’attività di strutture fonetico-articolatorie
periferiche.
Dislalìa: turbe del linguaggio da alterazioni muscolari, lesioni
dell’apparato osseo-facciale o cause psicogene (ad es. balbuzie) in
assenza di danni neurologici centrali.
Semeiotica:
- analisi linguaggio spontaneo
- ripetizione di parole test che abbiano segmenti tali da mettere alla
prova l’agilità articolatoria del paziente (splendido, strepito, broncio,
extraterritorialità).
Alterazioni che provocano disartria
1. Lesioni bilaterali delle vie cortico-bulbari (piramidali) o del secondo
neurone di moto:
- Sindrome pseudobulbare
- Compromissione bilaterale dei nuclei/nervi del V, VII, IX, X, XII
(associazione con disfagia);
- Lesione del IX e X nervo cranico
Deficit articolatorio laringeo
Deficit articolatorio velofaringeo
- Lesione del V, VII, XII nervo cranico
Deficit articolatorio orale
2. Lesioni dei gangli della base: possono essere espressione dell’alterato
tono posturale, dell’acinesia, del tremore o dei movimenti patologici dei
muscoli del sistema fonatorio.
3. Lesioni cerebellari: incoordinazione con atassia e asinergia dei muscoli
impegnati nell’articolazione del linguaggio, errori di sincronizzazione,
ampiezza e direzione del movimento. Perdita di intonazione, linguaggio
scandito ed interciso, poi esplosivo.
DISARTRIA
AFASIE
Disturbo acquisito del linguaggio.
Alterazione dell’uso dei simboli verbali conseguente ad una incapacità
elettiva a tradurre il pensiero in parole e le parole in pensiero, in assenza
di gravi turbe dell’intelligenza e di disfunzioni degli apparati sensoriali e
motori.
Coinvolge più modalità linguistiche: linguaggio parlato, scrittura e lettura.
Quindi:
- errori dell’espressione orale
- disturbi della comprensione
- difficoltà del reperimento dei vocaboli
Si presenta per lesioni a carico dell’emisfero dominante ed in soggetti che
hanno già l’uso della parola.
Lesione post-rolandica:
afasie fluenti
Afasie e centri del linguaggio
Scissura di Rolando
Lesione pre-rolandica:
afasie non fluenti
AFASIE
• Espressione orale
• Ripetizione
• Comprensione orale
• Lettura
• Scrittura
• Aspetti non verbale della comunicazione
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Espressione orale
A. Alterazioni della struttura della parola
1. errori fonologici (parafasie fonemiche): incapacità a selezionare i
suoni fonemici nella giusta sequenza. Interessano sia l’eloquio
spontaneo che la ripetizione e la denominazione. 4 tipi
a. sostituzioni (ferra/terra)
b. semplificazioni (ippotami/ippopotami)
c. addizioni (papra/papa)
d. spostamenti (sucido/sudicio oppure pampino per bambino)
2. errori fonetici (parafasie fonetiche): alterazione dei programmi
che traducono la rappresentazione fonologica di una parola in
movimenti articolari. Distorsioni delle caratteristiche acustiche.
“Disintegrazione fonetica”. Sforzo del paziente di produrre il
corretto suono o la giusta sequenza sonora. Variazione a seconda
della condizione emotiva; minima in sequenza automatizzate
(intercalare, bestemmie, preghiere)
AFASIE
B. Alterazioni della struttura della frase
1. disturbi di contiguità
Agrammatismo / Paragrammatismo: incapacità di usare correttamente le norme
grammaticali
2. disturbi di selezione
Anomia: incapacità di evocare intenzionalmente un vocabolo sia nell’eloquio
spontaneo che nelle prove test. Alcune volte dipende dal contesto (dissociazione
automatico-volontaria). Utilizzo di parole passe-partout o circonlocuzioni. Anche:
stereotipie verbali: emissioni ricorrenti di una sillaba, parola o frase
parafasie: sostituzioni di suoni o parole (fonemiche o semantiche)
neologismi: sostituzione di parole con altre non esistenti nella lingua del
paziente (gergofasia)
Espressione orale
C. Alterazioni della fluenza verbale
Sulla velocità dell’emissione verbale, la lunghezza delle frasi, la
prosodia e melodia del discorso, presenza di pause ed inceppi,
ricchezza di parole significative.
Afasia non fluente
Afasia fluente
Ripetizione
Variamente compromessa a seconda delle sindromi afasiche:
- sindromi afasiche con disturbi della ripetizione (afasia di Broca,
di Wernicke, di conduzione, globale, sordità verbale pura)
- sindromi afasiche senza disturbi della ripetizione (afasia
transcorticale motoria, transcorticale sensoriale, transcorticale mista,
anomia, afasie sottocorticali)
AFASIE
Ecolalia: ripetizione irrefrenabile
di frasi o frammenti di frasi
Comprensione orale
Viene valutata chiedendo al soggetto di eseguire ordini di
varia complessità e di indicare oggetti ed immagini su
designazione orale (Test dei gettoni). Obbiettivi della
valutazione:
- rilevazione del segnale acustico verbale
- identificazione della percezione fonemica
- comprensione lessicale o semantica
- comprensione sintattica
AFASIE
Lettura
Alessia: incapacità a comprendere lo scritto e la
difficoltà a leggere ad alta voce (ma disturbi
distinti) in soggetti che abbiamo acquisito la
capacità a leggere.
Dislessia: incapacità di apprendere la lettura per
varie cause patologiche in età evolutiva.
AFASIE
Scrittura
Agrafia: disturbo della scrittura non legato puramente a
deficit motori in soggetti che abbiano acquisito l’uso
della scrittura. Si valutano:
- scrittura spontanea
- scrittura dettata
- scrittura copiata
Agrafia afasica: associata a disturbi del linguaggio
Agrafia aprassica: associata a compromissione di
prestazioni gestuali (organizzazione)
Agrafia spaziale: deficit dell’orientamento spaziale
Agrafia pura: disturbo isolato
Aspetti non verbali della comunicazione orale
Prosodia: ritmo, melodia, intonazione
AFASIE
Rappresentazione cerebrale della funzione fasica
Dominanza emisferica
Specializzazione di ciascun emisfero per alcune funzioni con diversa
organizzazione anatomo-funzionale, modulata da una continua
integrazione reciproca. Diverso grado di lateralizzazione di alcune
funzioni cognitive, tra cui il linguaggio, che però sono rappresentate
bilateralmente.
Il processo di specializzazione per il linguaggio (lateralizzazione) a
carico dell’emisfero dominante si compie verso il 3°-4° anno di vita e si
conclude intorno al 15° anno.
AFASIE
Aree del linguaggio
Modello classico riferito ai destrimani:
- due aree principali
- area di Broca (area 44)
- area di Wernicke (area 22)
- fascicolo arcuato
- cortecce uditive primarie
- terzo inferiore della corteccia motoria
e somatosensoriale
- giro angolare (area 39)
- giro sopramarginale (area 40)
Altre strutture cerebali:
A. Regioni anteriori del lobo temporale (aree 20, 21 e 38)
Incapacità a reperire parole in assenza di alterazioni fonemiche,
fonetiche o deficit grammaticali.
B. I gangli della base (testa del caudato, capsula interna
dell’emisfero sinistro. Afasia atipica (simile a Wernicke)
C. Le strutture mesiali del lobo frontale (area suppl. motoria e
parte ant del giro cingolato).
Importante nell’inizio e nel mantenimento del flusso verbale,
controllo emozioni ed attenzione.
D. L’emisfero non dominante. Linguaggio automatico ed
emozionale, brevi espressioni comuni.
Sindromi afasiche
Afasia di Broca
Lesione: area di Broca, piede della terza
circonvoluzione frontale.
Linguaggio spontaneo non fluente,
produzione verbale scarsa. Se lieve: solo
disprosodia. Se grave: espressione verbale
ridotta o abolita. Consapevolezza della
propria incapacità. Reazioni
“catastrofiche”. Intrusione di espressioni
automatiche (emisfero destro).
Ripetizione: alterata
Comprensione orale: parzialmente deficitaria.
Lettura ad alta voce: alterata.
Scrittura: alterata (anche per emiparesi facio-
brachio-crurale dx)
area 44
Sindromi afasiche
Afasia di Wernicke
Lesione: area di Wernicke, terzo posteriore della prima e
seconda circonvoluzione temporale
Linguaggio spontaneo: scorrevole, abbondante e logorroico
ma incomprensibile per parafasie verbali e letterali,
neologismi, gergofasia. Prosodia corretta. Soggetto privo di
consapevolezza.
Ripetizione: notevolmente alterata.
Comprensione orale: notevolmente alterata.
Comprensione scritto: variamente compromessa.
Lettura ad alta voce: alterata.
Scrittura: notevolmente alterata.
area 22
Afasia di conduzione
Lesione: regione perisilviana,
fascicolo arcuato, giro
sopramarginale, area 40.
Linguaggio spontaneo: fluente,
interrotto da anomie, frasi fatte. Si
associa deficit della memoria.
Prosodia corretta.
Ripetizione: impossibile.
Comprensione orale: relativamente
risparmiata.
Comprensione scritto: relativamente
risparmiata.
Lettura ad alta voce: alterata.
Scrittura: notevolmente alterata.
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Afasia globale
Lesione: intera area centrale del
linguaggio dell’emisfero dominante
(polo anteriore e posteriore)
Linguaggio spontaneo: notevolmente
ridotto, abolito.
Ripetizione: pressochè abolita.
Comprensione orale: pressochè
abolita.
Comprensione scritto: pressochè
abolita.
Lettura ad alta voce: abolita.
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Sindromi afasiche
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Afasia transcorticale motoria
Compromissione dell’iniziativa a parlare. Il paziente perde interesse
a comunicare verbalmente. Eloquio ridotto. Comprensione orale,
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Afasia transcorticale sensoriale
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comprensione. Ripetizione buona.
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Afasie pure
Sordità verbale pura (“agnosia uditiva”) e sordità corticale.
Comprensione orale alterata in presenza di una normale
comprensione dello scritto.
Ripetizione e scrittura sotto dettatura sono impossibili, mentre
scrittura spontanea e copiata sono risparmiate. Il paziente
riconosce i suoni ambientali, ma non quelli verbali nei confronti
dei quali è come “sordo”.
Audiometria tonale e localizzazione spaziale del suono:
normale.
Il paziente dimostra una buona comprensione: disturbo a livello
delle strutture che analizzano il messaggio verbo-acustico.
Linguaggio spontaneo: disturbi parafasici per mancato controllo
dell’emissione verbale da parte dell’analizzatore acustico.
Lesione bilaterale con coinvolgimento dei lobi temporali.
Sindromi afasiche
Aprassia
Disturbo dell’organizzazione del movimento
in un soggetto con funzione motoria
integra, senza turbe psichiche, disturbi
della comprensione del linguaggio, deficit
di riconoscimento.
Aprassia ideatoria
Il soggetto “non sa cosa fare”
Aprassia ideomotoria
Il soggetto sa cosa fare ma “non sa come
farlo”
Massimo grado di dissociazione automatico-
volontaria
Analisi semeiotica
Escludere deficit di comprensione (fasici)
Escludere deficit di riconoscimento (gnosici)
Gesti significativi
Gesti non significativi
Gesti transitivi
Gesti intransitivi
Su comando verbale
Su imitazione
Nel disturbo aprassico il gesto:
- è incerto, goffo, ma conservato nei tratti fondamentali
- contiene elementi estranei o manca di elementi fondamentali
- è sostituito da elementi privi di significato
- presenta perseverazioni
- vi è un’errata successione degli atti
APRASSIA IDEOMOTORIA
Alterazione dei gesti intransitivi significativi e non significativi in assenza di
paresi o atassia dell’arto esaminato.
Evidente soprattutto nelle azioni non abituali
Il soggetto è in grado di descrivere la sequenza, ma non la compie su
comando. Disturbo dell’organizzazione intenzionale di una sequenza motoria
(incapacità di trasferire il progetto motorio alle strutture esecutive), senza
apparente alterazione della programmazione
Perseverazioni
Sostituzione con sequenze più o meno riconoscibili
Consapevolezza dei propri errori
Disturbo bilaterale. Arti e settore cranico (aprassia-bucco-linguo-faciale)
APRASSIA IDEATORIA
Disturbo dell’esecuzione di gesti transitivi, che prevedono sequenze
prolungate di atti motori
“Deragliamento del gesto”
Disturbo bilaterale
Forse stadio più avanzato della aprassia ideomotoria
APRASSIA BUCCO-LINGUO-FACIALE
Impossibilità di compiere su comando movimenti gestuali
con la bocca, la lingua e la muscolatura facciale inferiore.
Spesso si associa ad afasia non fluente (espressiva)
CORRELAZIONI ANATOMO-CLINICHE
Aprassia ideo-motoria, ideatoria, bucco-linguo-faciale
determinate da lesioni dell’emisfero sinistro (lobo parietale
inferiore, corteccia premotoria, talamo anteriore, putamen),
dominante per la gestualità (dominanza meno evidente che
per il linguaggio)
Ruolo dei due emisferi attraverso il corpo calloso
Più grave per gli arti destra
Aprassia ideatoria: lesioni bilaterali
Aprassia
APRASSIA COSTRUTTIVA
Disturbo della capacità di combinare ed organizzare singole
parti di un disegno in un insieme ordinato, sotto la guida
della vista in malati senza alterazione della percezione della
forma o della discriminazione visiva (“puzzles”).
Alterazioni della scrittura, quali il “closing in”:
modello
Difettosa analisi percettiva dei rapporti visuo-spaziali.
APRASSIA DELL’ABBIGLIAMENTO
Elettiva incapacità ad eseguire gli atti appropriati del vestirsi,
in assenza di alterazioni prassiche di tipo ideativo e
ideomotorio.
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Rara.
Alterazione della valutazione spaziale e disturbi dello
schema corporeo, caratteristici delle lesioni dell’emisfero
destro.
AGNOSIA
Disturbo del riconoscimento di stimoli sensoriali,
dovuto a lesione cerebrale, in assenza di turbe
percettive, intellettive o fasiche.
Si distinguono tre forme:
1. Agnosia visiva
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Per il gusto e l’olfatto non è possibile distinguere
sul piano clinico il deficit sensoriale da quello
gnosico
AGNOSIA VISIVA
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DISTURBI DELL’ESPLORAZIONE SPAZIALE
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A. DISTURBI DELLO SPAZIO EXTRAPERSONALE
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B. DISTURBI DELLO SPAZIO PERSONALE E DELLO SCHEMA
CORPOREO
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sinistra, acalculia, agrafia)
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Agnosia 2

  • 1. AFASIE Linguaggio: strumento attraverso il quale avviene la comunicazione, grazie alla possibilità di produrre e comprendere espressioni simboliche costituite da sequenze intelligibili di suoni articolati, segni grafici e gestuali. Eloquio: comprende espressione verbale, modalità di esecuzione, capacità di fonazione ed articolazione. Fonazione: processo mediante il quale la vibrazione delle corde vocali genera la voce. Articolazione: processo con cui la voce assume le differenti qualità fonetiche dei suoni vocalici o consonantici.
  • 2. SELEZIONE Lexicon: “grande magazzino” contenente informazioni riguardanti le singole parole (sostantivi, verbi, aggettivi, avverbi, preposizioni ecc) e anche la rappresentazione dei singoli fonemi (consonanti e vocali) di ogni singola parola. PIANIFICAZIONE DEL LINGUAGGIO Corretta sequenza delle parole, giusta successione dei suoni, elaborazione dei movimenti richiesti per la pronuncia dei suoni UTILIZZO DI REGOLE ARTICOLATORIE Traduzione della forma fonologica in una serie di comandi per l’attivazione delle strutture neuromuscolari che controllano l’apparato bucco-fonatorio.
  • 3. DISFONIA Alterazione della qualità della voce generalmente secondaria a danno nervoso periferico (lesione del n. laringeo, del facciale, e del trigemino bilat.), più raramente centrale (gangli della base). L’alterazione della normale dinamica delle corde vocali modifica timbro, volume e tono della voce. DISARTRIA Alterazione dei meccanismi motori che garantiscono l’articolazione dei suoni e la normalità dell’eloquio. Alterata modalità di realizzazione del suono. AFASIA Incapacità di elaborare il linguaggio, quindi di produrre e comprendere i messaggi verbali, e tradurre pensieri e stati d’animo in sequenze significative di tipo sonoro, grafico o gestuale, e viceversa.
  • 4. DISARTRIA Turba dell’espressione articolatoria di sequenze verbali già programmate per alterazione dei meccanismi nervosi centrali e periferici che regolano e coordinano l’attività di strutture fonetico-articolatorie periferiche. Dislalìa: turbe del linguaggio da alterazioni muscolari, lesioni dell’apparato osseo-facciale o cause psicogene (ad es. balbuzie) in assenza di danni neurologici centrali. Semeiotica: - analisi linguaggio spontaneo - ripetizione di parole test che abbiano segmenti tali da mettere alla prova l’agilità articolatoria del paziente (splendido, strepito, broncio, extraterritorialità).
  • 5. Alterazioni che provocano disartria 1. Lesioni bilaterali delle vie cortico-bulbari (piramidali) o del secondo neurone di moto: - Sindrome pseudobulbare - Compromissione bilaterale dei nuclei/nervi del V, VII, IX, X, XII (associazione con disfagia); - Lesione del IX e X nervo cranico Deficit articolatorio laringeo Deficit articolatorio velofaringeo - Lesione del V, VII, XII nervo cranico Deficit articolatorio orale 2. Lesioni dei gangli della base: possono essere espressione dell’alterato tono posturale, dell’acinesia, del tremore o dei movimenti patologici dei muscoli del sistema fonatorio. 3. Lesioni cerebellari: incoordinazione con atassia e asinergia dei muscoli impegnati nell’articolazione del linguaggio, errori di sincronizzazione, ampiezza e direzione del movimento. Perdita di intonazione, linguaggio scandito ed interciso, poi esplosivo. DISARTRIA
  • 6. AFASIE Disturbo acquisito del linguaggio. Alterazione dell’uso dei simboli verbali conseguente ad una incapacità elettiva a tradurre il pensiero in parole e le parole in pensiero, in assenza di gravi turbe dell’intelligenza e di disfunzioni degli apparati sensoriali e motori. Coinvolge più modalità linguistiche: linguaggio parlato, scrittura e lettura. Quindi: - errori dell’espressione orale - disturbi della comprensione - difficoltà del reperimento dei vocaboli Si presenta per lesioni a carico dell’emisfero dominante ed in soggetti che hanno già l’uso della parola.
  • 7. Lesione post-rolandica: afasie fluenti Afasie e centri del linguaggio Scissura di Rolando Lesione pre-rolandica: afasie non fluenti
  • 8. AFASIE • Espressione orale • Ripetizione • Comprensione orale • Lettura • Scrittura • Aspetti non verbale della comunicazione www.fisiokinesiterapia.biz
  • 9. Espressione orale A. Alterazioni della struttura della parola 1. errori fonologici (parafasie fonemiche): incapacità a selezionare i suoni fonemici nella giusta sequenza. Interessano sia l’eloquio spontaneo che la ripetizione e la denominazione. 4 tipi a. sostituzioni (ferra/terra) b. semplificazioni (ippotami/ippopotami) c. addizioni (papra/papa) d. spostamenti (sucido/sudicio oppure pampino per bambino) 2. errori fonetici (parafasie fonetiche): alterazione dei programmi che traducono la rappresentazione fonologica di una parola in movimenti articolari. Distorsioni delle caratteristiche acustiche. “Disintegrazione fonetica”. Sforzo del paziente di produrre il corretto suono o la giusta sequenza sonora. Variazione a seconda della condizione emotiva; minima in sequenza automatizzate (intercalare, bestemmie, preghiere) AFASIE
  • 10. B. Alterazioni della struttura della frase 1. disturbi di contiguità Agrammatismo / Paragrammatismo: incapacità di usare correttamente le norme grammaticali 2. disturbi di selezione Anomia: incapacità di evocare intenzionalmente un vocabolo sia nell’eloquio spontaneo che nelle prove test. Alcune volte dipende dal contesto (dissociazione automatico-volontaria). Utilizzo di parole passe-partout o circonlocuzioni. Anche: stereotipie verbali: emissioni ricorrenti di una sillaba, parola o frase parafasie: sostituzioni di suoni o parole (fonemiche o semantiche) neologismi: sostituzione di parole con altre non esistenti nella lingua del paziente (gergofasia) Espressione orale C. Alterazioni della fluenza verbale Sulla velocità dell’emissione verbale, la lunghezza delle frasi, la prosodia e melodia del discorso, presenza di pause ed inceppi, ricchezza di parole significative. Afasia non fluente Afasia fluente
  • 11. Ripetizione Variamente compromessa a seconda delle sindromi afasiche: - sindromi afasiche con disturbi della ripetizione (afasia di Broca, di Wernicke, di conduzione, globale, sordità verbale pura) - sindromi afasiche senza disturbi della ripetizione (afasia transcorticale motoria, transcorticale sensoriale, transcorticale mista, anomia, afasie sottocorticali) AFASIE Ecolalia: ripetizione irrefrenabile di frasi o frammenti di frasi
  • 12. Comprensione orale Viene valutata chiedendo al soggetto di eseguire ordini di varia complessità e di indicare oggetti ed immagini su designazione orale (Test dei gettoni). Obbiettivi della valutazione: - rilevazione del segnale acustico verbale - identificazione della percezione fonemica - comprensione lessicale o semantica - comprensione sintattica AFASIE
  • 13. Lettura Alessia: incapacità a comprendere lo scritto e la difficoltà a leggere ad alta voce (ma disturbi distinti) in soggetti che abbiamo acquisito la capacità a leggere. Dislessia: incapacità di apprendere la lettura per varie cause patologiche in età evolutiva. AFASIE
  • 14. Scrittura Agrafia: disturbo della scrittura non legato puramente a deficit motori in soggetti che abbiano acquisito l’uso della scrittura. Si valutano: - scrittura spontanea - scrittura dettata - scrittura copiata Agrafia afasica: associata a disturbi del linguaggio Agrafia aprassica: associata a compromissione di prestazioni gestuali (organizzazione) Agrafia spaziale: deficit dell’orientamento spaziale Agrafia pura: disturbo isolato Aspetti non verbali della comunicazione orale Prosodia: ritmo, melodia, intonazione AFASIE
  • 15. Rappresentazione cerebrale della funzione fasica Dominanza emisferica Specializzazione di ciascun emisfero per alcune funzioni con diversa organizzazione anatomo-funzionale, modulata da una continua integrazione reciproca. Diverso grado di lateralizzazione di alcune funzioni cognitive, tra cui il linguaggio, che però sono rappresentate bilateralmente. Il processo di specializzazione per il linguaggio (lateralizzazione) a carico dell’emisfero dominante si compie verso il 3°-4° anno di vita e si conclude intorno al 15° anno. AFASIE
  • 16. Aree del linguaggio Modello classico riferito ai destrimani: - due aree principali - area di Broca (area 44) - area di Wernicke (area 22) - fascicolo arcuato - cortecce uditive primarie - terzo inferiore della corteccia motoria e somatosensoriale - giro angolare (area 39) - giro sopramarginale (area 40)
  • 17. Altre strutture cerebali: A. Regioni anteriori del lobo temporale (aree 20, 21 e 38) Incapacità a reperire parole in assenza di alterazioni fonemiche, fonetiche o deficit grammaticali. B. I gangli della base (testa del caudato, capsula interna dell’emisfero sinistro. Afasia atipica (simile a Wernicke) C. Le strutture mesiali del lobo frontale (area suppl. motoria e parte ant del giro cingolato). Importante nell’inizio e nel mantenimento del flusso verbale, controllo emozioni ed attenzione. D. L’emisfero non dominante. Linguaggio automatico ed emozionale, brevi espressioni comuni.
  • 18. Sindromi afasiche Afasia di Broca Lesione: area di Broca, piede della terza circonvoluzione frontale. Linguaggio spontaneo non fluente, produzione verbale scarsa. Se lieve: solo disprosodia. Se grave: espressione verbale ridotta o abolita. Consapevolezza della propria incapacità. Reazioni “catastrofiche”. Intrusione di espressioni automatiche (emisfero destro). Ripetizione: alterata Comprensione orale: parzialmente deficitaria. Lettura ad alta voce: alterata. Scrittura: alterata (anche per emiparesi facio- brachio-crurale dx) area 44
  • 19. Sindromi afasiche Afasia di Wernicke Lesione: area di Wernicke, terzo posteriore della prima e seconda circonvoluzione temporale Linguaggio spontaneo: scorrevole, abbondante e logorroico ma incomprensibile per parafasie verbali e letterali, neologismi, gergofasia. Prosodia corretta. Soggetto privo di consapevolezza. Ripetizione: notevolmente alterata. Comprensione orale: notevolmente alterata. Comprensione scritto: variamente compromessa. Lettura ad alta voce: alterata. Scrittura: notevolmente alterata. area 22
  • 20. Afasia di conduzione Lesione: regione perisilviana, fascicolo arcuato, giro sopramarginale, area 40. Linguaggio spontaneo: fluente, interrotto da anomie, frasi fatte. Si associa deficit della memoria. Prosodia corretta. Ripetizione: impossibile. Comprensione orale: relativamente risparmiata. Comprensione scritto: relativamente risparmiata. Lettura ad alta voce: alterata. Scrittura: notevolmente alterata. Sindromi afasiche
  • 21. Afasia globale Lesione: intera area centrale del linguaggio dell’emisfero dominante (polo anteriore e posteriore) Linguaggio spontaneo: notevolmente ridotto, abolito. Ripetizione: pressochè abolita. Comprensione orale: pressochè abolita. Comprensione scritto: pressochè abolita. Lettura ad alta voce: abolita. Scrittura: abolita. Sindromi afasiche
  • 22. Afasie transcorticali Afasia transcorticale motoria Compromissione dell’iniziativa a parlare. Il paziente perde interesse a comunicare verbalmente. Eloquio ridotto. Comprensione orale, scritto e ripetizione indenni. Disartria. Lettura e scrittura ridotte. Afasia transcorticale sensoriale Linguaggio spontaneo fluente, incomprensibile per neologismi. Ripetizione conservata. Comprensione orale e scritto: gravemente alterate. Lettura ad alta voce conservata. Scrittura alterata. Afasia transcorticale mista Grave compromissione dell’espressione verbale e della comprensione. Ripetizione buona. Sindromi afasiche
  • 23. Afasie pure Sordità verbale pura (“agnosia uditiva”) e sordità corticale. Comprensione orale alterata in presenza di una normale comprensione dello scritto. Ripetizione e scrittura sotto dettatura sono impossibili, mentre scrittura spontanea e copiata sono risparmiate. Il paziente riconosce i suoni ambientali, ma non quelli verbali nei confronti dei quali è come “sordo”. Audiometria tonale e localizzazione spaziale del suono: normale. Il paziente dimostra una buona comprensione: disturbo a livello delle strutture che analizzano il messaggio verbo-acustico. Linguaggio spontaneo: disturbi parafasici per mancato controllo dell’emissione verbale da parte dell’analizzatore acustico. Lesione bilaterale con coinvolgimento dei lobi temporali. Sindromi afasiche
  • 24. Aprassia Disturbo dell’organizzazione del movimento in un soggetto con funzione motoria integra, senza turbe psichiche, disturbi della comprensione del linguaggio, deficit di riconoscimento.
  • 25. Aprassia ideatoria Il soggetto “non sa cosa fare” Aprassia ideomotoria Il soggetto sa cosa fare ma “non sa come farlo” Massimo grado di dissociazione automatico- volontaria
  • 26. Analisi semeiotica Escludere deficit di comprensione (fasici) Escludere deficit di riconoscimento (gnosici) Gesti significativi Gesti non significativi Gesti transitivi Gesti intransitivi Su comando verbale Su imitazione Nel disturbo aprassico il gesto: - è incerto, goffo, ma conservato nei tratti fondamentali - contiene elementi estranei o manca di elementi fondamentali - è sostituito da elementi privi di significato - presenta perseverazioni - vi è un’errata successione degli atti
  • 27. APRASSIA IDEOMOTORIA Alterazione dei gesti intransitivi significativi e non significativi in assenza di paresi o atassia dell’arto esaminato. Evidente soprattutto nelle azioni non abituali Il soggetto è in grado di descrivere la sequenza, ma non la compie su comando. Disturbo dell’organizzazione intenzionale di una sequenza motoria (incapacità di trasferire il progetto motorio alle strutture esecutive), senza apparente alterazione della programmazione Perseverazioni Sostituzione con sequenze più o meno riconoscibili Consapevolezza dei propri errori Disturbo bilaterale. Arti e settore cranico (aprassia-bucco-linguo-faciale)
  • 28. APRASSIA IDEATORIA Disturbo dell’esecuzione di gesti transitivi, che prevedono sequenze prolungate di atti motori “Deragliamento del gesto” Disturbo bilaterale Forse stadio più avanzato della aprassia ideomotoria
  • 29. APRASSIA BUCCO-LINGUO-FACIALE Impossibilità di compiere su comando movimenti gestuali con la bocca, la lingua e la muscolatura facciale inferiore. Spesso si associa ad afasia non fluente (espressiva)
  • 30. CORRELAZIONI ANATOMO-CLINICHE Aprassia ideo-motoria, ideatoria, bucco-linguo-faciale determinate da lesioni dell’emisfero sinistro (lobo parietale inferiore, corteccia premotoria, talamo anteriore, putamen), dominante per la gestualità (dominanza meno evidente che per il linguaggio) Ruolo dei due emisferi attraverso il corpo calloso Più grave per gli arti destra Aprassia ideatoria: lesioni bilaterali Aprassia
  • 31. APRASSIA COSTRUTTIVA Disturbo della capacità di combinare ed organizzare singole parti di un disegno in un insieme ordinato, sotto la guida della vista in malati senza alterazione della percezione della forma o della discriminazione visiva (“puzzles”). Alterazioni della scrittura, quali il “closing in”: modello Difettosa analisi percettiva dei rapporti visuo-spaziali.
  • 32. APRASSIA DELL’ABBIGLIAMENTO Elettiva incapacità ad eseguire gli atti appropriati del vestirsi, in assenza di alterazioni prassiche di tipo ideativo e ideomotorio. Perdita di automaticità dei gesti associati all’atto del vestirsi. Rara. Alterazione della valutazione spaziale e disturbi dello schema corporeo, caratteristici delle lesioni dell’emisfero destro.
  • 33. AGNOSIA Disturbo del riconoscimento di stimoli sensoriali, dovuto a lesione cerebrale, in assenza di turbe percettive, intellettive o fasiche. Si distinguono tre forme: 1. Agnosia visiva 2. Agnosia uditiva 3. Agnosia tattile Per il gusto e l’olfatto non è possibile distinguere sul piano clinico il deficit sensoriale da quello gnosico
  • 34. AGNOSIA VISIVA Disturbo del riconoscimento degli stimoli visivi per lesione della regione temporo-parieto-occipitale (bilat) senza deficit visivo. 1. Agnosia per gli oggetti e per le immagini 2. Agnosia per le fisionomie (prosopoagnosia) 3. Disturbi del riconoscimento dei colori
  • 35. AGNOSIA UDITIVA Incapacità a riconoscere suoni significativi non verbali in assenza di alterazioni della percezione uditiva elementare. AGNOSIA UDITIVA GLOBALE AGNOSIA PER SUONI NON VERBALI AGNOSIA PER LA MUSICA (amusìa sensoriale)
  • 36. AGNOSIA TATTILE Incapacità a riconoscere oggetti in assenza di alterazioni della sensibilità superficiale e profonda. MORFOGNOSIA (forma) ILOGNOSIA (caratteristiche) Lesioni del lobo parietale (postero-inferiore) controlaterale.
  • 37. DISTURBI DELL’ESPLORAZIONE SPAZIALE Lesioni del lobo parieto-temporo-occipitale A. DISTURBI DELLO SPAZIO EXTRAPERSONALE - Disturbi della localizzazione nello spazio (distanza, direzione, ecc) - Disturbi dell’orientamento topografico - Negligenza spaziale unilaterale (emidisattenzione, neglect) B. DISTURBI DELLO SPAZIO PERSONALE E DELLO SCHEMA CORPOREO Esistenza di un modello interno o schema corporeo. - Autotopoagnosia (Impossibilità a localizzare parti del proprio corpo). - Sdr Gerstmann (agnosia digitale, disriconoscimento fra destra e sinistra, acalculia, agrafia) - Emisomatoagnosia - Anosognosia - Sdr dell’arto fantasma (in seguito ad amputazione)