SlideShare a Scribd company logo
1 of 23
Download to read offline
O. Schindler
“Child language”
Redazione a cura di Miriam Bosa e
Guendalina Procopio
Meccanismi di base universali
Cose o fatti dell'ambiente
(compreso l'ambiente intra-individuale)
↓
Rilevazione delle loro
caratteristiche fisiodinamiche
da parte di sensori
↓
Processamenti intra-individuali
pilotati dal genoma
↓
Esternazione fisicodinamica
(escrezioni, secrezioni, motricità,
comportamenti)
Ulteriori evoluzioni
Comparsa della interindividualità
Comparsa della comunicazione (mediata da supporti
fisico-chimici) (a partire da 2˙000˙000˙000 di anni
fa)
Comparsa (nella sola animalità) della muscolatura e
del sistema nervoso (particolarmente complesso nei
vertebrati a partire da 400˙000˙000 di anni fa)
Comparsa della comunicazione verbale o linguistica
con homo sapiens sapiens circa 500˙000 anni fa)
In homo sapiens sapiens
Referenza
Cose o fatti cui ci si riferisce con le loro caratteristiche concrete fisico-chimiche cognibili e non cognibili
sensorialmente o con apparecchiature (protesi particolari)
Gli organi di senso e le vie sensoriali centrali
provvedono alla rilevazionedell'informazione
esterna ed al loro processamento percettivo
Percetto
(Rappresentazione?)
Insieme di occorenze su un singolo canale sensopercettivo di distinctive features della referenza (dal midollo
spinale-bulbo, alle aree corticali secondarie posteriori)
Una elaborazione centrale (anche in rapporto
all'enciclopedia personale di conoscenze ed
esperienze) dei percetti consente
la strutturazione del
Concetto
In genere assemblaggio di percetti che identificano in comprensione cosciente (dinamica per conoscenza ed
esperienza) la referenza (aree corticali terziarie posteriori)
Segni (o simboli) occasionali ed individuali o
concordati ed interpersonali non linguistici o
linguistici di vario tipo mediante la
significazione permettono il
Significato
Concetto materializzato in segni (di solito appartenenti ad un codice) per rendere esprimibile concretamente (in
termini fisico-chimici) il concetto
Referenza,esperienza, memoria contribuiscono
alla costituzione di una enciclopedia di concetti
(nozioni, idee etc.) denominata
patrimonio semantico
fatta da singole unità elementari o semantemi.
I patrimoni semantici sono relativamente
universali in tutti gli umani viventi adulti (al netto
della patologia).
Se un individuo desidera
inviare o scambiare messaggi
ad un altro individuo (di solito dello stesso
genere e/o gruppo) deve servirsi di un
sistema di strutturazione del messaggio
non verbale o verbale che trasformi i concetti o
la loro articolazione più complessa in una serie
di codificati fisico-chimici
recepibili dai sensori dell'interlocutore.
I capitoli della strutturazione di qualsiasi
messaggio non verbale o verbale
1. Il contenente o significante
supporto fisico-chimico per la trasmissibilità del messaggio ad
altro interlocutore.
2. Il contenuto o significato
pressoché uguale al concetto, idea, messaggio dell'esprimente.
I capitoli 1. e 2. sono irrinunciabili ma anche sufficienti per una
comunicazione non troppo sofisticata.
3. Le varianti o modificazioni dell'unità di significato senza mutare
l'essenza o il cuore (la radice) del significato e gli assemblaggi o
sintassi di più unità di significato.
4. Il contesto situazionale temporo-spaziale o pragmatica.
I capitoli della strutturazione di messaggi
verbali o linguistici
1. Il contenente o significante supporto fisico-chimico
vocale: fono o qualsivoglia sonorità comunque prodotta dall'individuo (fonetica) e
fonema o unità elementari discontinue caratteristiche di ogni singola parlata (fonologia,
fonematica).
alfabetico: grafo o qualsivoglia traccia graficoplastica producibile (grafia) e grafema
fonografico fonemografico o lettera dell'alfabeto discontinuo caratteristico di ogni singolo
sistema alfabetico (non ideografico!).
segnico: gesto o qualsivoglia atteggiamento o chinema producibile e segno o ritaglio di
un numero limitato di chinemi o statemi caratteristici di ogni singola lingua dei segni dei
sordi (ed altre).
2. Il contenuto o significato
enciclopedia di concetti o patrimonio semantico pressochè uguale per i parlanti di tutte
le lingue.
enciclopedia di “parole” o lemmi o unità elementari del lessico totalmente o parzialmente
diversi nelle diverse lingue.
3. Le varianti e gli assemblaggi che potrebbero essere riassunte in
grammatica
sintassi
totalmente o parzialmente differenti nelle diverse lingue.
4. Il contesto situazionale locotemporale o pragmatica
analogo o dissimile nelle differenti lingue.
Classificazione della comunicazione
Comunicazione
scambio di informazioni
o messaggi fra 2 o più
persone
Non verbale o non linguistica
forma elementare, aderente alla realtà
molto immanente, esprimentesi
primariamente, per imitazione, meno
sovente simbolicamente.
sonora (ricezione uditiva e tattile) dal vocal
tract, dal corpo, da protesi e strumenti; es.
tratti vocali soprasegmentali, musica (?)
grafico-plastica − esclusi i fonemogrammi −
(ricezione visiva e tattile) mediante
qualsiasi traccia specie visibile permanente
nel tempo; per es. disegni, ideogramma
mimico-gestuale − escluse le lingue dei segni
− (ricezione visiva e tattile) es. pantomima,
mimica
escrementizia (ricezione varia, visiva,
olfattiva, tattile)
secretoria (ricezione varia, visiva, olfattiva,
gustativa, tattile)
mista per es. feromonale (prevalentemente
olfattoria)
vasomotoria (ricezione visiva, tattile)
visceromotoria (ricezione visiva, uditiva,
tattile)
altre (per es. tramite materiale genetico)
Verbale o linguistica
forma particolarmente sofisticata ed
economica; solo simbolica; caratteristiche
principali: doppia articolazione,
onnipotenza, trascendenza
vocale parola parlata e ascoltata
indotti vocali – linguaggio interno
− letto scrittura alfabetica
− dattilologia (e cosiddetto alfabeto muto)
− cued speech
− altri (Malossi, Morse, Braille, etc.)
segnica lingue dei segni dei sordi
altre per es. linguaggi macchine
discutibili per es. musica, matematica e logica
La comunicazione non verbale (sia nella
filogenesi che nell'ontogenesi) precede ed è
più importante − e più universale − della
comunicazione linguistica.
La comunicazione linguistica ha la sua
pienezza solo in homo sapiens sapiens
adulto non deviante o patologico; tutte le
forme di comunicazione verbale hanno una
componente non verbale o componente
soprasegmentale
L'espressione linguistica umana vocale
Rilevazione della referenza (tramite gli apparati sensoriali trasducenti ed i processamenti centrali di
percezione − questi ultimi soggetti ad evoluzione ed apprendimenti) e loro confronto con le archiviazioni
mnemoniche, esperienziali o storiche, culturali.
Comprensione e concettualità
Progetto di trasmissione intenzionale ad altri del concetto rilevato, variato, elaborato o formulazione
averbale dell'espressione
Immissione della formulazione averbale nei codificatori verbali cerebrali
lessicali
grammaticali-sintattici
fonologici
Ordini ai motoneuroni centrali (piramidali, extrapiramidali, cerebellari) per la realizzazione fonologica
segmentale periferica (compresa la componente soprasegmentale) sotto la supervisione prassica
Esecuzione periferica da parte del vocal tract (completata dalla gestualità coverbale)
realizzazione della pressione sottoglottica da parte del mantice polmonare
fonazione (laringe)
attivazione del vocal tract
o produzione di sonorità
o risonanze
o articolazione
Monitoraggio essenzialmente con il feedback uditivo
Prodotto sonoro rilevabile dall'apparato uditivo dell'interlocutore
Filogenesi delle abilità comunicative
Presupposti biologici di base (4˙000˙000˙000)
organi e funzioni che garantiscono la vita
gestione genetica
le rilevazioni tramite sensori
l'elaborazione interna
l'esecuzione
l'esperienza
Presupposti dell'interindividualità (2˙000˙000˙000)
i rapporti collettivi o plurali
i rapporti duali
la comunicazione non verbale
Evoluzione nervosa
sistemi autonomi o vegetativi
sistemi spinoencefalici ( 400˙000˙000)
o spinali e bulbopontini (cerebellari)
o mesencefalici-diencefalici
o telencefalici (archi-, paleo-, neopallici)
Evoluzione parentale (maternage) (10˙000˙000)
Evoluzione culturale (5˙000˙000)
Evoluzione protesica (4˙000˙000)
Evoluzione umana
Ontogenesi delle abilità linguistiche
Ovulo fecondato o dotazione genetica
Organogenesi e sviluppo delle funzioni di base
Evoluzione del SNC
attivazione bottom up
mielinizzazione
Espressioni non linguistiche non intenzionali (0-6 mesi)
Evoluzione di organi e funzioni (specie di laringe e vocal tract)
Evoluzione delle percezioni e delle prassie (massimo sviluppo 3-5 anni)
Attività propedeutiche linguistiche (lallazione etc.)
L.A.D.
Evoluzione linguistica a partire dai 18 (?) mesi (fonologica e lessicale)
Imprinting parentale e del gruppo di appartenenza
Evoluzione grammaticale, sintattica, frastica
Il bambino che non parla
Definizioni
Un soggetto in età evolutiva (dalla nascita alla adolescenza;
convenzionalmente da 0 a 18 anni) che
non possiede
tarda a possedere
possiede incompletamente
perde totalmente o parzialmente
le abilità linguistiche vocali
in comprensione
in produzione
in entrambe
in tutti ed in alcuni aspetti
fonetico-fonologico
semantico-lessicale
grammaticale-sintattico
pragmatico
sovente in concomitanza
con turbe comunicative
con turbe prestazionali generali e/o particolari
con turbe di comportamento e della relazione interpersonale
con turbe della curricularità scolastica
con incongruenze culturali
di origine, significato, gravità ed evoluzione molto diverse.
La produzione della parola parlata sonora
Concorrono
La vociferazione o fonazione o voicing cioè l’abilità primaria di produrre un suono
laringeo o vocale oppure altra sonorità pressappoco equivalente (erigmofonia,
sonorità ottenute con protesi vocali, con laringofoni, con produzioni buccali).
L’articolazione verbale o fonemica o parola o speech cioè l’abilità di produrre
quelle entità sonore che vanno sotto il nome di fonemi (avulse di per sé da ogni
semanticità) ottenuta mediante la modificazione acustica tramite alcuni organi
del vocal tract di rumori prodotti nella cavità orale o di suoni prodotti in laringe
dalle vociferazioni o di altre sonorità succedanee.
Il linguaggio verbale o abilità o competenza linguistica o language ovvero l’abilità
di ricondurre lo scambio interpersonale di messaggi e di informazioni ad un
sistema particolare di strutture elementari rappresentate sostanzialmente dai
vocaboli ovvero dalle etichette che il lessico applica ai concetti. Ovviamente i
vocaboli sono resi possibili dal supporto significante fonologico, si articolano con
le flessioni ed altre modalità grammaticali e con l’assemblaggio sintattico, in un
determinato contesto pragmatico.
La comunicazione interpersonale o communication (talora confusa con il suo
aspetto parziale di non verbal communication) ovverosia l’abilità di stabilire
contatti con l’interlocutore o con gli interlocutori mediante qualsiasi modalità
comunicativa e principalmente con alcune modalità comunicative verbali e non
verbali (per es. principalmente la lingua dei segni dei sordi, ma anche gli indotti
del parlato quali lo scritto alfabetico ed altri) e soprattutto con le modalità
comunicative non verbali.
Il bambino che non parla
Tipologie
a) Disfonia e afonie in tutti i soggetti tracheotomizzati, laringectomizzati, traumatizzati (anche iatrogenicamente) della laringe
con malformazioni o tumori laringei, con paralisi laringee, etc.; in questi casi è compromessa la precedentemente nominata
abilità 1. o della vociferazione;
b) Dislalie meccaniche periferiche ed in particolare nelle mutilazioni estreme o gravi compromissioni degli organi del vocal
tract ed in specie della lingua e dello sfintere velo-faringeo (ma anche nella struttura bucco-maxillare nel suo complesso come
può succedere negli esiti di interventi oncologici maggiori o di grandi traumatismi); è compromessa l’abilità 2. o
dell’articolazione verbale;
c) Turbe del flusso in casi e momenti estremi; è difficile specificare quale abilità sia compromessa (1., 2., o 3. ?);
d) Le afasie (compromessa l’abilità 3.);
e) Le anartrie-disartrie (compromessa l’abilità 2.);
f) Le oligofrenie (compromessa l’abilità 3. ma anche la 2. e la 4.);
g) Il sordomutismo: di complessa valutazione ma con compromissione prevalente dell’abilità 3. (anche della 2. e talora della
1.);
h) I ritardi e le distorsioni non secondarie del linguaggio (e in particolare il cosiddetto disturbo fonologico) classificabili nella
abilità 3.;
i) Le inadeguatezze culturali (abilità 3. ed anche 4.);
l) Le inadeguatezze affettive con l’impatto sull’abilità 4.;
m) Turbe miscellanee (fra cui l’adualismo-autismo con compromissioni prevalenti nell’abilità 4. ma anche nella 3. e meno
nella 2. ed 1.).
Scopi delle etichette diagnostiche
Bishop e Rosenbloom (1987) suggeriscono che le etichette
diagnostiche delle turbe linguistiche che si originano dalla
terminologia medica sembrano avere tre scopi:
1. la descrizione dei sintomi clinici osservati;
2. l’indicazione del meccanismo sottostante;
3. l’indicazione dell’eziologia.
Un approcio linguistico alla classificazione del disordine linguistico
includerebbe termini indicanti:
1. a quale livello il sistema linguistico ha la sua
compromissione (p. es. fonologia, grammatica, semantic,
pragmatica – così nel testo inglese, n. d. AA.);
2. se si tratta di un problema recettivo o espressivo;
3. se è immaturo o deviante.
Lessico delle turbe linguistiche
Generale
mutismo totale
linguistico
Disturbo di pronuncia
fonologico (dislalia - alalia)
fonetico
o dislalia meccanica periferica
o dislalia audiogena
o disartria - anartria
misto
Il “ritardo di linguaggio”
secondario a
o oligofrenia
o sordità
o autismo
semplice, non secondario, primari, essenziale, disturbo specifico del linguaggio,
disturbo fonologici, late talkers (bloomers), disgrammatismi, discalculia – dislessia
(?), “illetrisme”
associazioni con
o ipercinetismi
o dispercezioni
o disprassie
o disturbi dell’attenzione
o disturbi delle memorie (?)
Gli stadi dello sviluppo fonologico
1. Stadio prefonologico (0-18 mesi)
Non esiste alcun fonema. Dal secondo semestre esistono malemi. Articolazioni del pianto (ué-
ué), e lallazione (babbling, lalling) simulano inesistenti abilità fonologiche (pur essendo
espressioni di abilità ed evoluzioni prassiche articolatorie)
2. Stadio archifonologico (12-24 mesi)
Il sistema fonologico, comunque presente di per sé (Fry) è rudimentale e va da 2 a meno di 10
fonemi. La riduzione di tutto il significabile a circa solo una consonante e qualche vocale va
sotto il nome di ottentottismo, ed è incomprensibile se non in particolari situazioni.
3. Stadio protofonologico (18-36 mesi)
Il sistema fonologico è sufficientemente evoluto (oltre 15 fonemi) per esprimere un lessico che
progressivamente giunge a 1000 parole
4. Stadio fonologico I (30-48 mesi)
I fonemi sono sostanzialmente acquisiti in numero completo, pur in presenza di insicurezza di
realizzazione fonetica articolatoria
5. Stadio fonologico II (40-72 mesi)
Si prerfeziona lo stadio precedente con il raggiungimento delle abilità adulte anche per gruppi
consonantici, parole inconsuetue, parole complesse, parole lunghe, parole veloci
Le semplificazioni
Semplificazioni sistemiche
Anteriorizzazione di velare / k / ⇒ / t / (precedentemente conosciuta come kappacismo)
Anteriorizzazioni di palatoalveolari / ∫ / ⇒ / s /
Anteriorizzazione di fricativa interdentale / θ / ⇒ / f / (non interessante nel sistema fonetico italiano)
Posteriorizzazione di occlusiva alveolare / d / ⇒ / g /, / t / ⇒ / k / (precedentemente conosciuta come come
deltacismo o tetacismo)
Occlusivizzazione di fricative / s / ⇒ / t /, / v / ⇒ / b /
Occlusivizzazione di affricata / dƷ / ⇒ / g / (potrebbe essere considerata come una riduzione di gruppo)
Sonorizzazione di iniziale / k / ⇒ / g /
Afonizzazione di finale / z / ⇒ / s / (da riconsiderarsi per l’italiano)
Dittonghizzazione di liquide / r / ⇒ / u /, / l / ⇒ / i /
Semplificazioni strutturali
Delezione di consonante iniziale [sock] ⇒ [ock]
Delezione di consonante finale [fish] ⇒ [fi]
Riduzione/Delezione di gruppo iniziale [sweet] ⇒ [it], [snake] ⇒ [nake]
Riduzione/Delezione di gruppo finale [fast] ⇒ [fa] oppure [fat]
Gli -ismi
Le dislalie fonemiche si denominano con il termine
greco del fonema mancante con il suffisso –ismo
p. es. kappacismo (k), deltacismo (d), gammacismo
(gh), lambdacismo (l), rotacismo (r), sigmatismo (s),
tetacismo (t), zetacismo (z).
Il prefisso meta- o para- con il fonema mancante in
greco e il suffisso indicano le sostituzioni
p. es. V o L invece di R sono metarotacismi
Le dislalie di sillaba o di parola
Le elisioni: omissione della parte iniziale (elefante = fante), della parte finale (nevica = ne), della
parte centrale (vigile = ville), della parola oppure di singoli fonemi appartenenti soprattutto a
gruppi consonantici;
Le intrusioni: aggiunta di un fonema parassitario che normalmente è costituito da una vocale che
aiuta l’articolazione ( Eric = Eriche) o che trasforma un gruppo consonantico con sillabe ad una sola
consonante (sta = seta);
Le assimilazioni: cambiamento di consonanti per analogia con quelle già esistenti nella parola.
Possono essere prolettiche (succede = ciuccede) se l’assimilazione precede la sillaba assimilata, o
metalettiche (tavolo = tatolo);
Le metatesi: cambiamento di posizione di sillabe nella parola (Elena = Enela, perché = chepè);
Le contaminazioni : articolazione imprecisa ricca di semielisioni (bello = fantello);
Le conglutinazioni: articolazione imprecisa ricca di semielisioni, assimilazioni, contaminazione, etc.;
Le reduplicazioni: es. musica = susica o sisica;
Le risoluzioni di ditonghi: es. piede = pede;
Le sostituzioni di costrittive con occlusive es. sissi = titti ;
Le sostituzioni di sonore con afone o sorde o viceversa: es. dato = tato;
Le sostiutzioni di velari con labiali o dentali: es. cacca = tatta o kappacismo; tetto = checco o
tetacismo;
Le sostiutzioni di affricatre o semicopstrittive con occlusive o con cosostrittive es. giù = du, giù =
su;
Le nasalizzazioni: trasformazione di fonemi orali in fonemi nasali (es. banana = manana).
Categorie distorsione fonemica
Un’altra modalità di definizione di categorie di distorsione fonemica,
adoperata soprattutto nel cosiddetto disturbo fonologico è la
seguente:
Anteriorizzazione
Posteriorizzazione
Desonorizzazione
Stopping
Semplificazioni di laterali
Semplificazioni di gruppi consonantici
Metatesi
Cancellazione di consonanti finali di sillabe
Omissione
Nasalizzazione

More Related Content

What's hot

Valutazione trattamento logopedico
Valutazione trattamento logopedicoValutazione trattamento logopedico
Valutazione trattamento logopedicoimartini
 
Problematiche educative alunni sordi
Problematiche educative alunni sordiProblematiche educative alunni sordi
Problematiche educative alunni sordiMaruzells zells
 
Lezione Docent gennaio 2015 (Pula), Catina Feresin
Lezione Docent gennaio 2015 (Pula), Catina FeresinLezione Docent gennaio 2015 (Pula), Catina Feresin
Lezione Docent gennaio 2015 (Pula), Catina FeresinCatina Feresin
 
Sviluppo linguaggio
Sviluppo linguaggioSviluppo linguaggio
Sviluppo linguaggioimartini
 
Linguaggio pediatri def 9 marzo 2013
Linguaggio pediatri  def 9 marzo 2013Linguaggio pediatri  def 9 marzo 2013
Linguaggio pediatri def 9 marzo 2013iva martini
 
Evoluzione del linguagio 2434926
Evoluzione del linguagio  2434926Evoluzione del linguagio  2434926
Evoluzione del linguagio 2434926imartini
 
Il concetto di linguaggio
Il concetto di linguaggioIl concetto di linguaggio
Il concetto di linguaggioDomenicoPerla1
 
Romano tesina lis
Romano tesina lisRomano tesina lis
Romano tesina lisnutella86
 

What's hot (11)

Valutazione trattamento logopedico
Valutazione trattamento logopedicoValutazione trattamento logopedico
Valutazione trattamento logopedico
 
Cos'è LIS-2
Cos'è LIS-2Cos'è LIS-2
Cos'è LIS-2
 
Problematiche educative alunni sordi
Problematiche educative alunni sordiProblematiche educative alunni sordi
Problematiche educative alunni sordi
 
722081436
722081436722081436
722081436
 
Lezione Docent gennaio 2015 (Pula), Catina Feresin
Lezione Docent gennaio 2015 (Pula), Catina FeresinLezione Docent gennaio 2015 (Pula), Catina Feresin
Lezione Docent gennaio 2015 (Pula), Catina Feresin
 
Sviluppo linguaggio
Sviluppo linguaggioSviluppo linguaggio
Sviluppo linguaggio
 
Linguaggio pediatri def 9 marzo 2013
Linguaggio pediatri  def 9 marzo 2013Linguaggio pediatri  def 9 marzo 2013
Linguaggio pediatri def 9 marzo 2013
 
Evoluzione del linguagio 2434926
Evoluzione del linguagio  2434926Evoluzione del linguagio  2434926
Evoluzione del linguagio 2434926
 
Zanetti
ZanettiZanetti
Zanetti
 
Il concetto di linguaggio
Il concetto di linguaggioIl concetto di linguaggio
Il concetto di linguaggio
 
Romano tesina lis
Romano tesina lisRomano tesina lis
Romano tesina lis
 

Similar to Child language

La sordità e le tappe dello sviluppo
La sordità e le tappe dello sviluppoLa sordità e le tappe dello sviluppo
La sordità e le tappe dello sviluppoimartini
 
Milano.linguaggio.teorie v
Milano.linguaggio.teorie vMilano.linguaggio.teorie v
Milano.linguaggio.teorie vimartini
 
Logopedia n
Logopedia nLogopedia n
Logopedia nimartini
 
Logopedia 1
Logopedia 1Logopedia 1
Logopedia 1imartini
 
Logopedia c
Logopedia cLogopedia c
Logopedia cimartini
 
Logopedia m
Logopedia mLogopedia m
Logopedia mimartini
 
Linguaggio pediatri
Linguaggio pediatri  Linguaggio pediatri
Linguaggio pediatri imartini
 
Lezione linguaggio teorie e sviluppo
Lezione linguaggio teorie e sviluppoLezione linguaggio teorie e sviluppo
Lezione linguaggio teorie e sviluppoimartini
 
4 linguaggio
4 linguaggio4 linguaggio
4 linguaggioimartini
 
Linguaggio n
Linguaggio nLinguaggio n
Linguaggio nimartini
 
Linguaggio pediatri def 9 marzo 2013
Linguaggio pediatri  def 9 marzo 2013Linguaggio pediatri  def 9 marzo 2013
Linguaggio pediatri def 9 marzo 2013iva martini
 
Linguaggio pediatri def 9 marzo 2013
Linguaggio pediatri  def 9 marzo 2013Linguaggio pediatri  def 9 marzo 2013
Linguaggio pediatri def 9 marzo 2013imartini
 
La sordità e_le_tappe_dello_sviluppo[tola]
La sordità e_le_tappe_dello_sviluppo[tola]La sordità e_le_tappe_dello_sviluppo[tola]
La sordità e_le_tappe_dello_sviluppo[tola]imartini
 
La sordità e_le_tappe_dello_sviluppo[tola]
La sordità e_le_tappe_dello_sviluppo[tola]La sordità e_le_tappe_dello_sviluppo[tola]
La sordità e_le_tappe_dello_sviluppo[tola]iva martini
 
Milano.linguaggio.teorie
Milano.linguaggio.teorieMilano.linguaggio.teorie
Milano.linguaggio.teorieiva martini
 
Milano.linguaggio.teorie
Milano.linguaggio.teorieMilano.linguaggio.teorie
Milano.linguaggio.teorieiva martini
 
La sordità e le tappe dello sviluppo-1
La sordità e le tappe dello sviluppo-1La sordità e le tappe dello sviluppo-1
La sordità e le tappe dello sviluppo-1Chayn Italia
 
Valutazione trattamento logopedico
Valutazione trattamento logopedicoValutazione trattamento logopedico
Valutazione trattamento logopedicoimartini
 

Similar to Child language (20)

La sordità e le tappe dello sviluppo
La sordità e le tappe dello sviluppoLa sordità e le tappe dello sviluppo
La sordità e le tappe dello sviluppo
 
Milano.linguaggio.teorie v
Milano.linguaggio.teorie vMilano.linguaggio.teorie v
Milano.linguaggio.teorie v
 
Logopedia
LogopediaLogopedia
Logopedia
 
Logopedia n
Logopedia nLogopedia n
Logopedia n
 
Logopedia 1
Logopedia 1Logopedia 1
Logopedia 1
 
Logopedia c
Logopedia cLogopedia c
Logopedia c
 
Logopedia m
Logopedia mLogopedia m
Logopedia m
 
Linguaggio pediatri
Linguaggio pediatri  Linguaggio pediatri
Linguaggio pediatri
 
Lezione linguaggio teorie e sviluppo
Lezione linguaggio teorie e sviluppoLezione linguaggio teorie e sviluppo
Lezione linguaggio teorie e sviluppo
 
4 linguaggio
4 linguaggio4 linguaggio
4 linguaggio
 
4 linguaggio
4 linguaggio4 linguaggio
4 linguaggio
 
Linguaggio n
Linguaggio nLinguaggio n
Linguaggio n
 
Linguaggio pediatri def 9 marzo 2013
Linguaggio pediatri  def 9 marzo 2013Linguaggio pediatri  def 9 marzo 2013
Linguaggio pediatri def 9 marzo 2013
 
Linguaggio pediatri def 9 marzo 2013
Linguaggio pediatri  def 9 marzo 2013Linguaggio pediatri  def 9 marzo 2013
Linguaggio pediatri def 9 marzo 2013
 
La sordità e_le_tappe_dello_sviluppo[tola]
La sordità e_le_tappe_dello_sviluppo[tola]La sordità e_le_tappe_dello_sviluppo[tola]
La sordità e_le_tappe_dello_sviluppo[tola]
 
La sordità e_le_tappe_dello_sviluppo[tola]
La sordità e_le_tappe_dello_sviluppo[tola]La sordità e_le_tappe_dello_sviluppo[tola]
La sordità e_le_tappe_dello_sviluppo[tola]
 
Milano.linguaggio.teorie
Milano.linguaggio.teorieMilano.linguaggio.teorie
Milano.linguaggio.teorie
 
Milano.linguaggio.teorie
Milano.linguaggio.teorieMilano.linguaggio.teorie
Milano.linguaggio.teorie
 
La sordità e le tappe dello sviluppo-1
La sordità e le tappe dello sviluppo-1La sordità e le tappe dello sviluppo-1
La sordità e le tappe dello sviluppo-1
 
Valutazione trattamento logopedico
Valutazione trattamento logopedicoValutazione trattamento logopedico
Valutazione trattamento logopedico
 

More from imartini

2 parliamo e discutiamo del bullismo
2 parliamo e discutiamo del bullismo2 parliamo e discutiamo del bullismo
2 parliamo e discutiamo del bullismoimartini
 
Scheda bambino
Scheda bambinoScheda bambino
Scheda bambinoimartini
 
Subitizing
SubitizingSubitizing
Subitizingimartini
 
intelligenza emotiva
intelligenza emotivaintelligenza emotiva
intelligenza emotivaimartini
 
Il quaderno delle_regole_di_matematica
Il quaderno delle_regole_di_matematicaIl quaderno delle_regole_di_matematica
Il quaderno delle_regole_di_matematicaimartini
 
comunicazione_non_verbale
 comunicazione_non_verbale comunicazione_non_verbale
comunicazione_non_verbaleimartini
 
osservazione fattoei di rischio dsa
osservazione fattoei  di rischio dsaosservazione fattoei  di rischio dsa
osservazione fattoei di rischio dsaimartini
 
Prerequisiti
Prerequisiti Prerequisiti
Prerequisiti imartini
 
Per sito-prerequisiti-letto-scrittura
Per sito-prerequisiti-letto-scrittura Per sito-prerequisiti-letto-scrittura
Per sito-prerequisiti-letto-scrittura imartini
 
Dispensa dsa
Dispensa  dsaDispensa  dsa
Dispensa dsaimartini
 
Dentro ai dsa n
Dentro ai dsa nDentro ai dsa n
Dentro ai dsa nimartini
 
stili di apprendimento
stili di apprendimentostili di apprendimento
stili di apprendimentoimartini
 
Dsa fasce eta
Dsa  fasce etaDsa  fasce eta
Dsa fasce etaimartini
 
Sviluppo percettivomotorio
Sviluppo percettivomotorio Sviluppo percettivomotorio
Sviluppo percettivomotorio imartini
 
prerequisiti della scrittura
prerequisiti della scritturaprerequisiti della scrittura
prerequisiti della scritturaimartini
 

More from imartini (20)

2 parliamo e discutiamo del bullismo
2 parliamo e discutiamo del bullismo2 parliamo e discutiamo del bullismo
2 parliamo e discutiamo del bullismo
 
Scheda bambino
Scheda bambinoScheda bambino
Scheda bambino
 
Subitizing
SubitizingSubitizing
Subitizing
 
intelligenza emotiva
intelligenza emotivaintelligenza emotiva
intelligenza emotiva
 
Il quaderno delle_regole_di_matematica
Il quaderno delle_regole_di_matematicaIl quaderno delle_regole_di_matematica
Il quaderno delle_regole_di_matematica
 
comunicazione_non_verbale
 comunicazione_non_verbale comunicazione_non_verbale
comunicazione_non_verbale
 
Adhd u
Adhd uAdhd u
Adhd u
 
DSA
DSADSA
DSA
 
osservazione fattoei di rischio dsa
osservazione fattoei  di rischio dsaosservazione fattoei  di rischio dsa
osservazione fattoei di rischio dsa
 
Prerequisiti
Prerequisiti Prerequisiti
Prerequisiti
 
Per sito-prerequisiti-letto-scrittura
Per sito-prerequisiti-letto-scrittura Per sito-prerequisiti-letto-scrittura
Per sito-prerequisiti-letto-scrittura
 
scrittura
scritturascrittura
scrittura
 
Dispensa dsa
Dispensa  dsaDispensa  dsa
Dispensa dsa
 
Dentro ai dsa n
Dentro ai dsa nDentro ai dsa n
Dentro ai dsa n
 
dislessia
dislessiadislessia
dislessia
 
stili di apprendimento
stili di apprendimentostili di apprendimento
stili di apprendimento
 
DSA
DSADSA
DSA
 
Dsa fasce eta
Dsa  fasce etaDsa  fasce eta
Dsa fasce eta
 
Sviluppo percettivomotorio
Sviluppo percettivomotorio Sviluppo percettivomotorio
Sviluppo percettivomotorio
 
prerequisiti della scrittura
prerequisiti della scritturaprerequisiti della scrittura
prerequisiti della scrittura
 

Child language

  • 1. O. Schindler “Child language” Redazione a cura di Miriam Bosa e Guendalina Procopio
  • 2. Meccanismi di base universali Cose o fatti dell'ambiente (compreso l'ambiente intra-individuale) ↓ Rilevazione delle loro caratteristiche fisiodinamiche da parte di sensori ↓ Processamenti intra-individuali pilotati dal genoma ↓ Esternazione fisicodinamica (escrezioni, secrezioni, motricità, comportamenti)
  • 3. Ulteriori evoluzioni Comparsa della interindividualità Comparsa della comunicazione (mediata da supporti fisico-chimici) (a partire da 2˙000˙000˙000 di anni fa) Comparsa (nella sola animalità) della muscolatura e del sistema nervoso (particolarmente complesso nei vertebrati a partire da 400˙000˙000 di anni fa) Comparsa della comunicazione verbale o linguistica con homo sapiens sapiens circa 500˙000 anni fa)
  • 4. In homo sapiens sapiens Referenza Cose o fatti cui ci si riferisce con le loro caratteristiche concrete fisico-chimiche cognibili e non cognibili sensorialmente o con apparecchiature (protesi particolari) Gli organi di senso e le vie sensoriali centrali provvedono alla rilevazionedell'informazione esterna ed al loro processamento percettivo Percetto (Rappresentazione?) Insieme di occorenze su un singolo canale sensopercettivo di distinctive features della referenza (dal midollo spinale-bulbo, alle aree corticali secondarie posteriori) Una elaborazione centrale (anche in rapporto all'enciclopedia personale di conoscenze ed esperienze) dei percetti consente la strutturazione del Concetto In genere assemblaggio di percetti che identificano in comprensione cosciente (dinamica per conoscenza ed esperienza) la referenza (aree corticali terziarie posteriori) Segni (o simboli) occasionali ed individuali o concordati ed interpersonali non linguistici o linguistici di vario tipo mediante la significazione permettono il Significato Concetto materializzato in segni (di solito appartenenti ad un codice) per rendere esprimibile concretamente (in termini fisico-chimici) il concetto
  • 5. Referenza,esperienza, memoria contribuiscono alla costituzione di una enciclopedia di concetti (nozioni, idee etc.) denominata patrimonio semantico fatta da singole unità elementari o semantemi. I patrimoni semantici sono relativamente universali in tutti gli umani viventi adulti (al netto della patologia).
  • 6. Se un individuo desidera inviare o scambiare messaggi ad un altro individuo (di solito dello stesso genere e/o gruppo) deve servirsi di un sistema di strutturazione del messaggio non verbale o verbale che trasformi i concetti o la loro articolazione più complessa in una serie di codificati fisico-chimici recepibili dai sensori dell'interlocutore.
  • 7. I capitoli della strutturazione di qualsiasi messaggio non verbale o verbale 1. Il contenente o significante supporto fisico-chimico per la trasmissibilità del messaggio ad altro interlocutore. 2. Il contenuto o significato pressoché uguale al concetto, idea, messaggio dell'esprimente. I capitoli 1. e 2. sono irrinunciabili ma anche sufficienti per una comunicazione non troppo sofisticata. 3. Le varianti o modificazioni dell'unità di significato senza mutare l'essenza o il cuore (la radice) del significato e gli assemblaggi o sintassi di più unità di significato. 4. Il contesto situazionale temporo-spaziale o pragmatica.
  • 8. I capitoli della strutturazione di messaggi verbali o linguistici 1. Il contenente o significante supporto fisico-chimico vocale: fono o qualsivoglia sonorità comunque prodotta dall'individuo (fonetica) e fonema o unità elementari discontinue caratteristiche di ogni singola parlata (fonologia, fonematica). alfabetico: grafo o qualsivoglia traccia graficoplastica producibile (grafia) e grafema fonografico fonemografico o lettera dell'alfabeto discontinuo caratteristico di ogni singolo sistema alfabetico (non ideografico!). segnico: gesto o qualsivoglia atteggiamento o chinema producibile e segno o ritaglio di un numero limitato di chinemi o statemi caratteristici di ogni singola lingua dei segni dei sordi (ed altre). 2. Il contenuto o significato enciclopedia di concetti o patrimonio semantico pressochè uguale per i parlanti di tutte le lingue. enciclopedia di “parole” o lemmi o unità elementari del lessico totalmente o parzialmente diversi nelle diverse lingue. 3. Le varianti e gli assemblaggi che potrebbero essere riassunte in grammatica sintassi totalmente o parzialmente differenti nelle diverse lingue. 4. Il contesto situazionale locotemporale o pragmatica analogo o dissimile nelle differenti lingue.
  • 9. Classificazione della comunicazione Comunicazione scambio di informazioni o messaggi fra 2 o più persone Non verbale o non linguistica forma elementare, aderente alla realtà molto immanente, esprimentesi primariamente, per imitazione, meno sovente simbolicamente. sonora (ricezione uditiva e tattile) dal vocal tract, dal corpo, da protesi e strumenti; es. tratti vocali soprasegmentali, musica (?) grafico-plastica − esclusi i fonemogrammi − (ricezione visiva e tattile) mediante qualsiasi traccia specie visibile permanente nel tempo; per es. disegni, ideogramma mimico-gestuale − escluse le lingue dei segni − (ricezione visiva e tattile) es. pantomima, mimica escrementizia (ricezione varia, visiva, olfattiva, tattile) secretoria (ricezione varia, visiva, olfattiva, gustativa, tattile) mista per es. feromonale (prevalentemente olfattoria) vasomotoria (ricezione visiva, tattile) visceromotoria (ricezione visiva, uditiva, tattile) altre (per es. tramite materiale genetico) Verbale o linguistica forma particolarmente sofisticata ed economica; solo simbolica; caratteristiche principali: doppia articolazione, onnipotenza, trascendenza vocale parola parlata e ascoltata indotti vocali – linguaggio interno − letto scrittura alfabetica − dattilologia (e cosiddetto alfabeto muto) − cued speech − altri (Malossi, Morse, Braille, etc.) segnica lingue dei segni dei sordi altre per es. linguaggi macchine discutibili per es. musica, matematica e logica
  • 10. La comunicazione non verbale (sia nella filogenesi che nell'ontogenesi) precede ed è più importante − e più universale − della comunicazione linguistica. La comunicazione linguistica ha la sua pienezza solo in homo sapiens sapiens adulto non deviante o patologico; tutte le forme di comunicazione verbale hanno una componente non verbale o componente soprasegmentale
  • 11. L'espressione linguistica umana vocale Rilevazione della referenza (tramite gli apparati sensoriali trasducenti ed i processamenti centrali di percezione − questi ultimi soggetti ad evoluzione ed apprendimenti) e loro confronto con le archiviazioni mnemoniche, esperienziali o storiche, culturali. Comprensione e concettualità Progetto di trasmissione intenzionale ad altri del concetto rilevato, variato, elaborato o formulazione averbale dell'espressione Immissione della formulazione averbale nei codificatori verbali cerebrali lessicali grammaticali-sintattici fonologici Ordini ai motoneuroni centrali (piramidali, extrapiramidali, cerebellari) per la realizzazione fonologica segmentale periferica (compresa la componente soprasegmentale) sotto la supervisione prassica Esecuzione periferica da parte del vocal tract (completata dalla gestualità coverbale) realizzazione della pressione sottoglottica da parte del mantice polmonare fonazione (laringe) attivazione del vocal tract o produzione di sonorità o risonanze o articolazione Monitoraggio essenzialmente con il feedback uditivo Prodotto sonoro rilevabile dall'apparato uditivo dell'interlocutore
  • 12. Filogenesi delle abilità comunicative Presupposti biologici di base (4˙000˙000˙000) organi e funzioni che garantiscono la vita gestione genetica le rilevazioni tramite sensori l'elaborazione interna l'esecuzione l'esperienza Presupposti dell'interindividualità (2˙000˙000˙000) i rapporti collettivi o plurali i rapporti duali la comunicazione non verbale Evoluzione nervosa sistemi autonomi o vegetativi sistemi spinoencefalici ( 400˙000˙000) o spinali e bulbopontini (cerebellari) o mesencefalici-diencefalici o telencefalici (archi-, paleo-, neopallici) Evoluzione parentale (maternage) (10˙000˙000) Evoluzione culturale (5˙000˙000) Evoluzione protesica (4˙000˙000) Evoluzione umana
  • 13. Ontogenesi delle abilità linguistiche Ovulo fecondato o dotazione genetica Organogenesi e sviluppo delle funzioni di base Evoluzione del SNC attivazione bottom up mielinizzazione Espressioni non linguistiche non intenzionali (0-6 mesi) Evoluzione di organi e funzioni (specie di laringe e vocal tract) Evoluzione delle percezioni e delle prassie (massimo sviluppo 3-5 anni) Attività propedeutiche linguistiche (lallazione etc.) L.A.D. Evoluzione linguistica a partire dai 18 (?) mesi (fonologica e lessicale) Imprinting parentale e del gruppo di appartenenza Evoluzione grammaticale, sintattica, frastica
  • 14. Il bambino che non parla Definizioni Un soggetto in età evolutiva (dalla nascita alla adolescenza; convenzionalmente da 0 a 18 anni) che non possiede tarda a possedere possiede incompletamente perde totalmente o parzialmente le abilità linguistiche vocali in comprensione in produzione in entrambe in tutti ed in alcuni aspetti fonetico-fonologico semantico-lessicale grammaticale-sintattico pragmatico sovente in concomitanza con turbe comunicative con turbe prestazionali generali e/o particolari con turbe di comportamento e della relazione interpersonale con turbe della curricularità scolastica con incongruenze culturali di origine, significato, gravità ed evoluzione molto diverse.
  • 15. La produzione della parola parlata sonora Concorrono La vociferazione o fonazione o voicing cioè l’abilità primaria di produrre un suono laringeo o vocale oppure altra sonorità pressappoco equivalente (erigmofonia, sonorità ottenute con protesi vocali, con laringofoni, con produzioni buccali). L’articolazione verbale o fonemica o parola o speech cioè l’abilità di produrre quelle entità sonore che vanno sotto il nome di fonemi (avulse di per sé da ogni semanticità) ottenuta mediante la modificazione acustica tramite alcuni organi del vocal tract di rumori prodotti nella cavità orale o di suoni prodotti in laringe dalle vociferazioni o di altre sonorità succedanee. Il linguaggio verbale o abilità o competenza linguistica o language ovvero l’abilità di ricondurre lo scambio interpersonale di messaggi e di informazioni ad un sistema particolare di strutture elementari rappresentate sostanzialmente dai vocaboli ovvero dalle etichette che il lessico applica ai concetti. Ovviamente i vocaboli sono resi possibili dal supporto significante fonologico, si articolano con le flessioni ed altre modalità grammaticali e con l’assemblaggio sintattico, in un determinato contesto pragmatico. La comunicazione interpersonale o communication (talora confusa con il suo aspetto parziale di non verbal communication) ovverosia l’abilità di stabilire contatti con l’interlocutore o con gli interlocutori mediante qualsiasi modalità comunicativa e principalmente con alcune modalità comunicative verbali e non verbali (per es. principalmente la lingua dei segni dei sordi, ma anche gli indotti del parlato quali lo scritto alfabetico ed altri) e soprattutto con le modalità comunicative non verbali.
  • 16. Il bambino che non parla Tipologie a) Disfonia e afonie in tutti i soggetti tracheotomizzati, laringectomizzati, traumatizzati (anche iatrogenicamente) della laringe con malformazioni o tumori laringei, con paralisi laringee, etc.; in questi casi è compromessa la precedentemente nominata abilità 1. o della vociferazione; b) Dislalie meccaniche periferiche ed in particolare nelle mutilazioni estreme o gravi compromissioni degli organi del vocal tract ed in specie della lingua e dello sfintere velo-faringeo (ma anche nella struttura bucco-maxillare nel suo complesso come può succedere negli esiti di interventi oncologici maggiori o di grandi traumatismi); è compromessa l’abilità 2. o dell’articolazione verbale; c) Turbe del flusso in casi e momenti estremi; è difficile specificare quale abilità sia compromessa (1., 2., o 3. ?); d) Le afasie (compromessa l’abilità 3.); e) Le anartrie-disartrie (compromessa l’abilità 2.); f) Le oligofrenie (compromessa l’abilità 3. ma anche la 2. e la 4.); g) Il sordomutismo: di complessa valutazione ma con compromissione prevalente dell’abilità 3. (anche della 2. e talora della 1.); h) I ritardi e le distorsioni non secondarie del linguaggio (e in particolare il cosiddetto disturbo fonologico) classificabili nella abilità 3.; i) Le inadeguatezze culturali (abilità 3. ed anche 4.); l) Le inadeguatezze affettive con l’impatto sull’abilità 4.; m) Turbe miscellanee (fra cui l’adualismo-autismo con compromissioni prevalenti nell’abilità 4. ma anche nella 3. e meno nella 2. ed 1.).
  • 17. Scopi delle etichette diagnostiche Bishop e Rosenbloom (1987) suggeriscono che le etichette diagnostiche delle turbe linguistiche che si originano dalla terminologia medica sembrano avere tre scopi: 1. la descrizione dei sintomi clinici osservati; 2. l’indicazione del meccanismo sottostante; 3. l’indicazione dell’eziologia. Un approcio linguistico alla classificazione del disordine linguistico includerebbe termini indicanti: 1. a quale livello il sistema linguistico ha la sua compromissione (p. es. fonologia, grammatica, semantic, pragmatica – così nel testo inglese, n. d. AA.); 2. se si tratta di un problema recettivo o espressivo; 3. se è immaturo o deviante.
  • 18. Lessico delle turbe linguistiche Generale mutismo totale linguistico Disturbo di pronuncia fonologico (dislalia - alalia) fonetico o dislalia meccanica periferica o dislalia audiogena o disartria - anartria misto Il “ritardo di linguaggio” secondario a o oligofrenia o sordità o autismo semplice, non secondario, primari, essenziale, disturbo specifico del linguaggio, disturbo fonologici, late talkers (bloomers), disgrammatismi, discalculia – dislessia (?), “illetrisme” associazioni con o ipercinetismi o dispercezioni o disprassie o disturbi dell’attenzione o disturbi delle memorie (?)
  • 19. Gli stadi dello sviluppo fonologico 1. Stadio prefonologico (0-18 mesi) Non esiste alcun fonema. Dal secondo semestre esistono malemi. Articolazioni del pianto (ué- ué), e lallazione (babbling, lalling) simulano inesistenti abilità fonologiche (pur essendo espressioni di abilità ed evoluzioni prassiche articolatorie) 2. Stadio archifonologico (12-24 mesi) Il sistema fonologico, comunque presente di per sé (Fry) è rudimentale e va da 2 a meno di 10 fonemi. La riduzione di tutto il significabile a circa solo una consonante e qualche vocale va sotto il nome di ottentottismo, ed è incomprensibile se non in particolari situazioni. 3. Stadio protofonologico (18-36 mesi) Il sistema fonologico è sufficientemente evoluto (oltre 15 fonemi) per esprimere un lessico che progressivamente giunge a 1000 parole 4. Stadio fonologico I (30-48 mesi) I fonemi sono sostanzialmente acquisiti in numero completo, pur in presenza di insicurezza di realizzazione fonetica articolatoria 5. Stadio fonologico II (40-72 mesi) Si prerfeziona lo stadio precedente con il raggiungimento delle abilità adulte anche per gruppi consonantici, parole inconsuetue, parole complesse, parole lunghe, parole veloci
  • 20. Le semplificazioni Semplificazioni sistemiche Anteriorizzazione di velare / k / ⇒ / t / (precedentemente conosciuta come kappacismo) Anteriorizzazioni di palatoalveolari / ∫ / ⇒ / s / Anteriorizzazione di fricativa interdentale / θ / ⇒ / f / (non interessante nel sistema fonetico italiano) Posteriorizzazione di occlusiva alveolare / d / ⇒ / g /, / t / ⇒ / k / (precedentemente conosciuta come come deltacismo o tetacismo) Occlusivizzazione di fricative / s / ⇒ / t /, / v / ⇒ / b / Occlusivizzazione di affricata / dƷ / ⇒ / g / (potrebbe essere considerata come una riduzione di gruppo) Sonorizzazione di iniziale / k / ⇒ / g / Afonizzazione di finale / z / ⇒ / s / (da riconsiderarsi per l’italiano) Dittonghizzazione di liquide / r / ⇒ / u /, / l / ⇒ / i / Semplificazioni strutturali Delezione di consonante iniziale [sock] ⇒ [ock] Delezione di consonante finale [fish] ⇒ [fi] Riduzione/Delezione di gruppo iniziale [sweet] ⇒ [it], [snake] ⇒ [nake] Riduzione/Delezione di gruppo finale [fast] ⇒ [fa] oppure [fat]
  • 21. Gli -ismi Le dislalie fonemiche si denominano con il termine greco del fonema mancante con il suffisso –ismo p. es. kappacismo (k), deltacismo (d), gammacismo (gh), lambdacismo (l), rotacismo (r), sigmatismo (s), tetacismo (t), zetacismo (z). Il prefisso meta- o para- con il fonema mancante in greco e il suffisso indicano le sostituzioni p. es. V o L invece di R sono metarotacismi
  • 22. Le dislalie di sillaba o di parola Le elisioni: omissione della parte iniziale (elefante = fante), della parte finale (nevica = ne), della parte centrale (vigile = ville), della parola oppure di singoli fonemi appartenenti soprattutto a gruppi consonantici; Le intrusioni: aggiunta di un fonema parassitario che normalmente è costituito da una vocale che aiuta l’articolazione ( Eric = Eriche) o che trasforma un gruppo consonantico con sillabe ad una sola consonante (sta = seta); Le assimilazioni: cambiamento di consonanti per analogia con quelle già esistenti nella parola. Possono essere prolettiche (succede = ciuccede) se l’assimilazione precede la sillaba assimilata, o metalettiche (tavolo = tatolo); Le metatesi: cambiamento di posizione di sillabe nella parola (Elena = Enela, perché = chepè); Le contaminazioni : articolazione imprecisa ricca di semielisioni (bello = fantello); Le conglutinazioni: articolazione imprecisa ricca di semielisioni, assimilazioni, contaminazione, etc.; Le reduplicazioni: es. musica = susica o sisica; Le risoluzioni di ditonghi: es. piede = pede; Le sostituzioni di costrittive con occlusive es. sissi = titti ; Le sostituzioni di sonore con afone o sorde o viceversa: es. dato = tato; Le sostiutzioni di velari con labiali o dentali: es. cacca = tatta o kappacismo; tetto = checco o tetacismo; Le sostiutzioni di affricatre o semicopstrittive con occlusive o con cosostrittive es. giù = du, giù = su; Le nasalizzazioni: trasformazione di fonemi orali in fonemi nasali (es. banana = manana).
  • 23. Categorie distorsione fonemica Un’altra modalità di definizione di categorie di distorsione fonemica, adoperata soprattutto nel cosiddetto disturbo fonologico è la seguente: Anteriorizzazione Posteriorizzazione Desonorizzazione Stopping Semplificazioni di laterali Semplificazioni di gruppi consonantici Metatesi Cancellazione di consonanti finali di sillabe Omissione Nasalizzazione