Questo seminario ha l’obiettivo di fornire competenze specifiche relative ai Disturbi Specifici dell’Apprendimento, favorire la conoscenza di strumenti adeguati all’intervento soprattutto secondo le innovazioni contemporanee e con possibilità di essere gestite nei diversi ambienti, da quello scolastico a quello familiare.
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6. Il disturbo specifico si presenta in genere
come una difficoltà specifica isolata, in
contrasto con il livello scolastico globale, in
un quadro di sviluppo intellettivo normale e
in assenza di deficit sensoriali.
Lezione 1
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7. CRITERI PER LA DIAGNOSI DEI DISTURBI EVOLUTIVI SPECIFICI
DELLE ABILITA’ SCOLASTICHE
Quadro clinicamente significativo in base a:
- la gravità del disturbo in termini scolastici (-2 deviazione standard);
- i precedenti disturbi dello sviluppo;
- i problemi associati (distraibilità, disturbi della condotta,
iperattività);
- la risposta all’intervento;
Lezione 1
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8. Il Disturbo Specifico dell’Apprendimento si ha in presenza di:
Adeguate possibilità di istruzione;
Ambiente socioculturale sufficientemente idoneo;
E in assenza di:
deficit neurologici;
deficit sensoriali;
disturbi relazionali primari;
deficit cognitivi.
Lezione 1
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10. Dislessia
Difficoltà a effettuare una lettura accurata e/o fluente
scarsa abilità nella scrittura e decodifica
Deficit nella componente fonologica del linguaggio
inattesa in rapporto alle altre abilità cognitive e alle
garanzie di un’adeguata istruzione scolastica
Lezione 1
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11. Lezione 1
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Indicatori di rischio – Scuola infanzia
• Indicatori verbali:
• Uso di parole sostitutive;
• Confusione di parole direzionali;
• Difficoltà nell’imparare filastrocche e parole in rima;
• Difficoltà nelle sequenze (di palline colorate, in
seguito con i giorni della settimana o i numeri);
• Sviluppo del linguaggio in ritardo
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Indicatori di rischio – Scuola infanzia
• Indicatori non verbali:
• Persistenti difficoltà nel vestirsi in maniera efficiente;
• Non mostra interesse per letture e parole, anche se
gradisce che altri gli leggano; è spesso «accusato» di
non ascoltare o non fare attenzione;
• Spesso inciampa o urta oggetti
• Difficoltà nell’afferrare, calciare o lanciare una palla
• Difficoltà nel battere le mani su un semplice ritmo
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Indicatori di rischio – Scuola primaria
• Indicatori verbali:
• Particolare difficoltà in lettura (velocità e correttezza)
• Inserisce lettere e numeri in ordine errato
• Ha difficoltà nel ricordare tavole, alfabeto, formule…
• Omette lettere nelle parole, le confonde o le inserisce
in ordine sbagliato
• Durante la lettura salta le righe o legge due volte lo
stesso rigo
14. Lezione 1
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Indicatori di rischio – Scuola primaria
• Indicatori non verbali:
• Ha difficoltà nell’allacciare scarpe e vestiti
• Ha difficoltà nella lateralizzazione e in componenti
procedurali
• Ha scarso senso dell’orientamento
• Mostra scarsa fiducia in sé stesso
15. E’ un disturbo di automatizzazione delle
procedure di transcodifica dei segni scritti in
corrispondenti fonologici;
Comporta difficoltà a carico della
correttezza e velocità di lettura
Lezione 1
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16. Processi automatizzati → svolti con un alto grado di
velocità e accuratezza;
realizzati inconsciamente e
con minimo impegno attentivo
Processi non automatizzati → svolti lentamente in
maniera non accurata e
richiedenti grande
impegno attentivo
Lezione 1
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17. Disgrafia
E’ un disturbo correlato al linguaggio scritto che riguarda
le abilità esecutive della scrittura.
Esso si concretizza in una prestazione scadente dal punto
di vista della grafia di bambini con intelligenza normale,
privi di danni neurologici o di handicap percettivo o
motorio
Lezione 1
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18. Compromette la forma del messaggio scritto, rendendo di
difficile interpretazione i segni prodotti, quindi riguarda
esclusivamente il grafismo e non le regole ortografiche e
sintattiche.
Lezione 1
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19. Caratteristiche del disgrafico
Posizione e prensione
Orientamento nello spazio grafico
Pressione sul foglio
Direzione del gesto grafico
Produzioni-Riproduzioni grafiche
Esecuzione di copie
Dimensione dei grafemi
Unione dei grafemi
Ritmo grafico
Lezione 1
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20. Disortografia
Errori eccessivi rispetto all’età, alla cultura,
non imputabili a handicap, a condizioni di
svantaggio culturale e sociale o a difficoltà
emotive
Lezione 1
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21. Il contenuto del messaggio può essere falsato
per deficit nell’attivazione di processi complessi
che includono operazioni semantiche,
sintattiche e fonologiche.
Lezione 1
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22. Nell’analisi della scrittura è necessario valutare le diverse
componenti:
- Calligrafia, velocità di produzione.
- Ortografia, sintassi, rispetto delle regole di
punteggiatura, scelta del lessico, organizzazione del
contenuto.
Ognuna di queste componenti contribuisce in maniera
indipendente e al contempo in interazione reciproca, al
processo di scrittura
Lezione 1
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23. Discalculia
E’ un disturbo delle abilità numeriche ed aritmetiche che
si manifesta in bambini di intelligenza normale, che non
hanno subito danni neurologici.
Essa può presentarsi associata a dislessia, ma è possibile
che ne sia dissociata
Lezione 1
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25. Difficoltà ad attribuire un adeguato significato ai numeri e ai
concetti riguardanti la matematica.
Difficoltà nella comprensione dei concetti matematici e
aritmetici, e nell'imparare la manipolazione e lo scopo dei
numeri.
Lezione 1
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26. Errori lessicali legati a complessità fonologica, a
complessità nell’ordine sequenziale delle cifre, alla
presenza dello zero.
Errori di sintassi derivanti dal mancato rispetto delle
regole di transcodifica e apprendimento delle regole di
combinazioni
Lezione 1
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27. - Ha difficoltà di transcodifica (commette errori
lessicali e/o sintattici)
- Non individua adeguatamente gli algoritmi
- Ha difficoltà nei recuperi delle procedure
- Non automatizza fatti numerici
- Presenta difficoltà nell’incolonnamento e nella
direzionalità
- Tempi molto lunghi
Lezione 1
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28. Disturbo della comprensione del testo
E’ compromessa la capacità di comprensione e
acquisizione dei concetti del testo
(capacità di lettura nella norma)
Lezione 1
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29. Caratteristiche del DS
1. Una prestazione al di sotto della norma in prove
specifiche che valutano la comprensione del testo;
2. Un livello intellettivo nella norma;
3. Nessuna situazione di svantaggio socioculturale o di
carenza di istruzione che possa spiegare per se stessa la
difficoltà
4. Nessun deficit di tipo sensoriale (visivo o uditivo), cui
possa essere attribuibile il deficit di comprensione.
Lezione 1
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32. Disturbo neurobiologico che comporta una specifica
difficoltà nell’acquisizione delle abilità di codifica della
lettura osservabile in soggetti che presentano uno
sviluppo intellettivo nella norma
Lezione 2
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33. L’abilità di lettura coinvolge diverse aree cerebrali
- regione occipito-temporale →identificazione percettiva di
forme, degli oggetti..: quindi del riconoscimento delle
lettere
- area di Wernicke →area di comprensione del linguaggio
- area di Broca →area motoria del linguaggio
Entrambi presenti nell’emisfero dominante e collegati da
reti neurali → elaborazione dei suoni tipici del linguaggio
e abilità di tradurli in parole e concetti
Lezione 2
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34. Elaborazione del linguaggio→ attivazione di un’altra parte
della corteccia cerebrale: il fascicolo arcuato (che decorre
anche nel lobo dell’insula e che funge da ponte di
collegamento tra le due aree (Broca e Wernicke).
Neuroimmagini dimostrano
a. Nei dislessici vi è una minore attivazione della corteccia
occipito-temporale sinistra.
b. Nei normolettori le diverse aree si attivano
contemporaneamente, mentre, nei dislessici, manca il
collegamento tra le aree → necessità di maggiore
concentrazione su ogni parola
Lezione 2
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35. Processo di lettura a due vie:
a. Via fonologica → conversione delle unità grafiche in fonemi;
processo di fusione → riconoscimento della parola;
elaborazione analitica - analisi sequenziale - lettura sub-
lessicale.
→ la parola è vista, scomposta, convertita: fusione e suono
finale della parola
Lezione 2
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36. b. Via lessicale → accesso diretto visivo
→ accesso rapido
→Grafemi riconosciuti subito e tramite l’accesso alla memoria
delle parole si legge in automatico
→ Parola riconosciuta alla prima esposizione
Lezione 2
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37. Il soggetto dislessico legge in modo lento e poco
accurato perché utilizza la via fonologica, cioè
scompone la parola in sillabe e dopo, attraverso un
processo di fusione, legge la parola intera.
Lezione 2
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38. Discriminazione visiva
Stretta connessione analisi visiva.
Analisi del segno grafico e distinzione dei grafemi.
Differenziare visivamente i segni grafici, soprattutto
quelli simmetrici e speculari rispetto alla direzione
sinistra-destra, alto-basso
come ad esempio b/d, p/q, n/u.
Lezione 2
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39. Esercitazioni di analisi visiva
(individuazione dei particolari)
Esercitazioni di memoria visiva rispetto alla
configurazione di posizioni e/o forme nello spazio
Lezione 2
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42. Effetto crowding
soggetti dislessici dicono di vedere le lettere in
maniera confusa
→ deficit nella processazione di brevi stimoli
sensoriali
Lezione 2
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43. Composizione tipografica, che coinvolge i rapporti fra
le lettere e fra alcune forme ribaltate nel senso
destra-sinistra;
Altre attività:
giochi con i labirinti
riempimento di mosaici
ricomposizione di figure ritagliate
giochi di movimento, di prontezza
giochi mimici vari in cui si deve riprodurre un’azione
osservata…
Lezione 2
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44. Sollecitazione lateralizzazione
Attività che
tendono a definire la collocazione
sinistra-destra di un oggetto o di una persona
rispetto allo schema corporeo.
LAVORO DA SINISTRA A DESTRA→ graduale
discriminazione visiva dei grafemi con ordine
sequenziale sinistra/destra alto/basso (nostra cultura
per leggere)
Lezione 2
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46. Discriminazione uditiva
Associazione corretta del segno scritto al fonema
appropriato → adeguata distinzione dei fonemi tra
loro.
Differenziare es. suoni sordi da quelli sonori p/b; t/d
oppure i suoni della stessa natura fonetica «f» - «v»
Lezione 2
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48. Classificazione errori
1. Confusioni
per somiglianza fonetica (d per t, v per f, b per p, c
per g, r per l, m per n)
per somiglianza morfologica (a per o, m per n, b
per p, n per u, d per q, l per b)
varie: di lettere, sillabe
Lezione 2
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49. 2. Omissioni
nei raddoppiamenti consonantici (caro per carro)
nei digrammi (folia per foglia)
in parole varie (celo per cielo)
in posizione consonantica di l, m, n, r, s (piagere per
piangere)
nei dittonghi e nei gruppi vocalici (foco per fuoco)
Lezione 2
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50. 3. Aggiunte
- Raddoppiamento consonantico generico (libbro
per libro)
- Dopo vocale iniziale (alla per ala)
- in parole che hanno un raddoppiamento
(proffessore per professore)
- ripetizione sillabica (favovola per favola)
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51. 4. Sostituzioni varie
- di vocali (pingui per pingue)
- di consonanti (cardo per caldo)
- di parole
Lezione 2
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52. Inversioni cinetiche o orizzontali (tartore per
trattore) Le inversioni orizzontali sono quelle
che si presentano senza che la lettera cambi
posizione nel corpo della parola per un errore di
orientamento spaziale
Lezione 2
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55. Frustrazioni conseguenti alle difficoltà di
apprendimento
→ riduzione del livello di autostima
→ aumento del rischio di disturbi emotivi-psicologici
Lezione 2
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56. Obiettivo dell’intervento riabilitativo: ridurre
gli effetti negativi
Non un unico approccio rieducativo per
diversi bambini dislessici.
Rieducazione orientata verso il nucleo
dell’abilità che si deve facilitare.
Lezione 2
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57. Inoltre, come indicato dalle linee guida della
Consensus Conference sui DSA,
«Si definisce “presa in carico” il processo integrato e
continuativo attraverso cui deve essere garantito il
governo coordinato degli interventi per favorire la
riduzione del disturbo, l’inserimento scolastico, sociale
e lavorativo dell’individuo, orientato al più completo
sviluppo delle sue potenzialità.»
Lezione 2
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58. …«La riabilitazione è un processo di soluzione dei
problemi e di educazione del quale si porta una
persona a raggiungere il miglior livello di vita
possibile sul piano fisico, funzionale, sociale ed
emozionale, con la minor restrizione possibile
delle scelte operative” (LG Riabilitazione
Nazionali GU 124 30/05/98 Ministero Sanità)»
Lezione 2
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59. «L’Abilitazione è l’insieme degli interventi volti a
favorire l’acquisizione ed il normale sviluppo e
potenziamento di una funzione. Riferita ai
disturbi di apprendimento (difficoltà di lettura,
scrittura e calcolo) può essere intesa sia come un
insieme di interventi di carattere clinico che
pedagogico in senso lato.»
Lezione 2
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60. «Si definisce “Trattamento” l’insieme delle azioni
dirette ad aumentare l’efficienza di un processo
alterato.»…
… «Per quanto riguarda il trattamento della dislessia,
dalle evidenze attualmente disponibili emerge che i
trattamenti più efficaci sembrano essere quelli mirati
al recupero della correttezza e della automatizzazione
del riconoscimento delle parole.»
Lezione 2
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63. Gli strumenti digitali risultano quelli che maggiormente
influiscono in maniera positiva sul trattamento.
Risparmio funzioni cognitive per le competenze automatiche
Impiego delle risorse in aspetti più funzionali e strategici
Lezione 2
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64. I softwares multimediali riescono a presentare i
contenuti didattici in modo gradevole, attraverso le
fotografie, le animazioni, le parti vocali, il tutto in
una dimensione interattiva che favorisce
l’apprendimento.
Lezione 2
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65. A differenza del classico compito carta e matita, l’uso di un
programma di videoscrittura:
- spinge all’autocorrezione, permettendo di poter tornare in
ogni momento sull’errore commesso;
- favorisce una maggiore concentrazione;
- favorisce l’attenzione agli aspetti estetici della produzione.
Lezione 2
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66. In questo modo aumenta per il bambino la
soddisfazione nell’esecuzione di un compito per lui
così complesso, fornendogli il piacere di riconoscere il
prodotto finale come frutto del proprio lavoro.
Lezione 2
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68. Programmi multimediali con tipo di intervento
prettamente scientifico.
Basano il loro percorso sulla conoscenza dei meccanismi
cognitivi sottesi al processo di lettura.
Lezione 3
69. Il lettore dislessico rimane ancorato alla via
fonologica sub-lessicale che causa un
rallentamento prestazionale durante la
lettura.
Lezione 3
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70. Leggo Facile
stimola → via lessicale
→ accesso diretto visivo alla parola
Riconoscimento rapido e nella sua interezza
Lezione 3
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72. Lettura → Saccadi
→ movimenti di breve durata (dell’ordine di 20-40
millisecondi)
→ gli occhi, in modo coniugato, procedono con una
notevole velocità
Periodo di fissazione: L’occhio, tra una saccade e la
successiva, è relativamente stabile per un tempo
medio di circa un quarto di secondo
Lezione 3
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73. Movimenti saccadici → differenze significative nel
gruppo di dislessici e normolettori.
Nel dislessico: movimenti saccadici numerosi e di
ampiezza piuttosto ridotta.
Le parole lunghe ricevono
un numero molto elevato di fissazioni
scansione del testo frammentata
Lezione 3
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74. Questo tipo di scansione
identifica una procedura di lettura di tipo sub-
lessicale.
Leggo Facile → esposizione della parola
→ mascheramento laterale
→ esercitazione specifica dei
movimenti oculari
→ passaggio alla lettura lessicale
Lezione 3
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75. Leggo Facile è dotato di un accurato
riconoscimento vocale che individua e segnala
l’errore di pronuncia
Ricezione di un feedback immediato sulla
correttezza della parola letta.
Lezione 3
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76. Perché scegliere Leggo Facile:
1. Accurato riconoscimento vocale che permette di
rilevare l’errore di pronuncia e di correggerlo tramite
dei feedback. Tale sistema corregge anche l’errore
fonologico, svolgendo una doppia funzione riabilitativa
Lezione 3
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77. 2. Auto-calibrazione dell’applicazione che segue chi lo
usa senza metterlo in difficoltà. Leggo Facile si
autoregola in base alla performance dell’utente: la
difficoltà cresce se le esercitazioni proseguono senza
errori, diminuisce in presenza di difficoltà
Lezione 3
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78. 3.“Protocollo riabilitativo”, a disposizione dell’utente,
che esplicita in maniera esaustiva la funzionalità
dell’app
4. Monitoraggio dell’andamento del trattamento
tramite dei grafici completi che segnano i progressi,
l’andamento della velocità di lettura e la correttezza
della pronuncia
Lezione 3
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79. Web app → inclusa nel piano riabilitativo
→ per chi intende migliorare una
lettura poco fluida e/o scorretta
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80. Visione di un caso
Lezione 3
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NOME DATA DI NASCITA SCOLARITÀ DATA - ESITO PROVE MT 1^ VALUTAZIONE DATA - ESITO 1^MONITORAGGIO DATA - ESITO PROVE MT 2^
VALUTAZIONE
LL 21.11.2011 2^ primaria 30.05.19 MT 2^ primaria in
ingresso- rapidità 0,65 sill/sec: RII - corrett.
18 err. : RII
14.08.19 MT 2^ primaria in
ingresso - rapidità 0,86 sill/sec: RA -
corrett. 11 err. : RII
30.11.2019 MT 2^ primaria -
rapidità 1,17 sill/sec: PS - corrett. 6,5
PS
disturbo misto degli
apprendimenti
scolastici
ESERCITAZIONI
DATA
frequenza lettura
iniziale frequenza lettura finale frequenza da raggiungere
04.03.20 3,2 3,8 3,2
24.06.20 2,5 3,6 2,5
01.07.20 2,5 3,9 2,5
02.09.20 2,5 5,1 2,5
21.10.20 3,5 5,7 3,2
04.11.20 3,2 7,6 3,2