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« L’uso delle piante
officinali
nella civiltà contadina »
Relatore: Giuseppe Mazzarella
Natura SiculaONLUS
« L'erbaccia è una pianta
di cui non sono state
ancora scoperte le virtù. »
(Ralph Waldo Emerson)
Con i termini pianta infestante, malerba,
erbaccia si intende una pianta che, non
rivestendo alcuna funzione ritenuta utile per
la produzione agricola, va a danneggiarle
entrando in competizione con esse o
parassitizzandole.
Qualche definizione
Nel linguaggio comune spesso si
sovrappone l'uso dei termini pianta
medicinale con pianta officinale, termini
che legalmente indicano due diverse entità.
Qualche definizione
Il termine officinale è esclusivamente
procedurale ed indica quelle piante inserite
all'interno di elenchi ufficiali come utilizzabili
dalle officine farmaceutiche, a prescindere
dal fatto che queste piante abbiano o meno
proprietà di tipo medicinale.
Qualche definizione
La pianta medicinale indica invece quelle
piante che contengono sostanze utilizzabili
direttamente a scopo terapeutico o come
precursori in emisintesi che portino a
sostanze attive.
Qualche definizione
La pianta aromatica indica piante
contenenti sostanze di odore gradevole
(aromi), ricche di oli essenziali, molto
apprezzate in cucina.
Qualche definizione
… la maggioranza della popolazione
viveva e lavorava nell’ambiente rurale,
caratterizzato dalla semplicità della vita
e degli ingredienti usati.
Tutto ciò che occorreva si trovava a
portata di mano.
La civiltà contadina negli
Iblei
La civiltà contadina si caratterizzava
infatti per la produzione all’interno del
nucleo familiare di tutto ciò che serviva,
utilizzando quanto era disponibile sul
territorio.
La civiltà contadina negli
Iblei
Il contadino aveva un occhio attento a
tutto ciò che lo circondava,
particolarmente per le erbe spontanee
che poteva semplicemente raccogliere
senza avervi effettuato alcun lavoro!
La civiltà contadina negli
Iblei
Un ruolo importante nell’alimentazione
contadina era occupato dalle erbe
spontanee che la massaia poi
preparava sapientemente, ma
soprattutto in maniera appetitosa!
La civiltà contadina negli
Iblei
Le piante presenti nel territorio fornivano alla
gente di campagna la materia prima per:
Cibo
Medicine
Utensili
« Erba di casa mia
mangiavo in fretta e poi
correvo via... »
(Massimo Ranieri)
L’alimentazione era legata alle stagioni, alla flora
locale e perciò al reperimento delle materie da
elaborare, si utilizzavano tutte le erbe del prato per
insalate, frittate, minestre.
Quello che una volta era necessità di sopravvivenza
oggi sta diventando una moda o un passatempo
Le piante
nell’alimentazione
Indica la conoscenza dell’uso delle specie vegetali
(soprattutto erbe spontanee) a scopo alimentare.
Era consuetudine di molte persone, in particolare nei
ceti meno abbienti, andare per erbe, e per questi le
verdure selvatiche hanno costituito una risorsa
alimentare di primaria importanza.
Fitoalimurgia
Fitoalimurgia
Vediamo adesso una breve carrellata di
piante alimentari spontanee ed il loro
utilizzo in cucina.
Malva selvatica
Malva sylvestris
màrva, marvùni
Habitat:
terreni ruderali e incolti,
bordi della strada.
Parti utilizzate:
Le foglie in insalata.
Ortica comune
Urtica dioica
ardìculi
Habitat:
terreni ruderali e incolti,
bordi della strada
Parti utilizzate:
Tutta la pianta in
insalata (a crudo) e
preparazioni varie
anche cotte (ravioli,
risotti, sfoglie, ecc.).
Parietaria
Parietaria officinalis
varivavientu
Habitat:
terreni ruderali e incolti,
bordi della strada
Parti utilizzate:
Tutta la pianta in decotti
principalmente.
Cardo mariano
Silybum marianum
Spina santa
Habitat:
terreni ruderali e incolti.
Parti utilizzate:
Solo steli fogliari (cardi).
Valeriana rossa
Centranthus
ruber
pasqua
Habitat:
spontanea e frequente
nelle coste, sui muri,
sulle scarpate e ai bordi
delle strade.
Parti utilizzate:
Parti apicali in insalata.
Borragine
Borrago officinalis
vurràini
Habitat:
terreni ruderali e incolti.
Parti utilizzate:
Le foglie in insalata
cotta, o come
accompagnamento di
legumi cotti, es. fave.
Bietola
Beta vulgaris
aìti
Habitat:
terreni collinari argillosi
e di media montagna.
Parti utilizzate:
Le foglie come ripieni
nelle focacce o
accompagnamento di
legumi.
Finocchio
selvatico
Foeniculum vulgaris
finuccieddu
Habitat:
terreni incolti, soleggiati
e ciottolosi.
Parti utilizzate:
Le foglie e gli steli teneri
in preparazioni cotte
(polpettine), mentre i
semi nella salsiccia.
Cicoria
Cichorium intybus
cicuoria
Habitat:
terreni incolti, soleggiati.
Parti utilizzate:
Le foglie in preparazioni
cotte (lesse).
Pungitopo
Ruscu aculeatus
spianpùlici
Habitat:
nei boschi e lungo le
siepi .
Parti utilizzate:
I turioni (asparagi) in
frittate e risotti, ma
anche a crudo.
Asparago
pungente
Asparagus acutifolium
spariciu
Habitat:
nei boschi e lungo le
siepi.
Parti utilizzate:
I turioni (foto) in frittate
e risotti, ma anche a
crudo.
Salsapariglia
Smilax aspera
strazzacàusi
Habitat:
boschi e macchie
rupestri.
Parti utilizzate:
I giovani getti teneri in
insalata
Carota selvatica
Daucus carota
vastunàca
Habitat:
campi incolti, prati
naturali.
Parti utilizzate:
Le radici hanno le
stesse proprietà e
caratteristiche della
carota domestica.
Senecione o
Erba cardellina
Senecio vulgaris
cardedda
Habitat:
orti, campi.
Parti utilizzate:
Le foglie e i giovani fusti
in insalata.
Asfodelo giallo
Asphodeline lutea
mafalùfi
Habitat:
pascoli, garighe
rocciose, bordi delle
strade.
Parti utilizzate:
I giovani germogli, puliti
e sfogliati, in frittate.
Rovo comune
Rubus ulmifolius
ruviettu
Habitat:
terreni ruderali e
incolti,bordi della strada.
Parti utilizzate:
I frutti.
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Capparis spinosa
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Habitat:
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Boccioli e punte apicali.
Crescione
Nasturtium officinalis
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Habitat:
Terreni con abbondante
aqua corrente.
Parti utilizzate:
Le foglie e le parti
apicali in insalata.
Le piante aromatiche
Salvia selvatica
Salvia fruticosa
sarviedda
Habitat:
rupi, detriti, dune fossili.
Parti utilizzate:
Le foglie ed i fiori
Timo arbustivo
Thymus capitatus
sataredda
Habitat:
terreni ruderali, incolti,
aridi.
Parti utilizzate:
Le foglie, i rametti.
Rosmarino
Rosmarinus officinalis
rosamarìna
Habitat:
Spontaneo nei boschi.
Parti utilizzate:
Le foglie ed i rametti
teneri.
Alloro o Làuro
Laurus nobilis
addàuru
Habitat:
boschi e macchie della
regione mediterranea.
Parti utilizzate:
Le foglie
Zafferano selvatico
Crocus biflorus
Zaffarana
Habitat:
terreni sassosi e inerbiti.
Parti utilizzate:
I pistilli come condimento.
Corso di Fitoalimurgia
« c’è erba all’uortu
ca risuscita u muortu »
(Antico proverbio siciliano)
L’alimentazione non era l’unico uso che si facesse
della flora locale, il difficile reperimento delle
medicine aveva spinto i contadini ad utilizzare tutte le
erbe dei prati al posto delle comuni medicine.
Anche qui, quello che una volta era necessità di
sopravvivenza oggi è diventato moda o passatempo.
Le piante nella medicina
La fitoterapia (dal greco phytón (pianta) e therapéia
(cura), a volte anche impropriamente definita
fitomedicina) è, in senso generale, quella pratica che
prevede l’utilizzo di piante o estratti di piante per la
cura delle malattie o per il mantenimento del
benessere psicofisico.
Fitoterapia
L'erboristeria è la capacità di identificare,
raccogliere e conservare le piante officinali. Nei tempi
passati questo era il mestiere dell'erborista. Oggi le
poche piante ancora usate come medicamenti grezzi
vengono coltivati da contadini specializzati.
Raccogliere piante selvatiche per scopi farmaceutici
richiede buone conoscenze botaniche ed
ecologiche…
Qualche definizione
L'arte di preparare preparati a base di erbe nasce
dall'antica professione dei farmacisti o speziali; si
chiama Galenica (dal nome del medico dell'antichità
Galenus). È necessario avere delle attrezzature
speciali; è riservata ai farmacisti e occorre uno
specifico laboratorio, una specifica attrezzatura e il
rispetto di norme ben precise: è l'unica modalità
corretta per la produzione di farmaci vegetali in
farmacia.
Qualche definizione
Il tempo balsamico è quel periodo dell’anno in cui e
più propizia la raccolta di quelle piante officinali che
presentano una maggiore concentrazione di principi
attivi. Esso varia in base al ciclo vegetativo di
ciascuna pianta ed anche in relazione alla parte di
essa farmacologicamente più attiva (droga).
Qualche definizione
La macerazione consiste nel trattare con acqua o
con altri solventi a temperatura ambiente alcune
sostanze per estrarne determinati componenti. Il
tempo di macerazione varia in base al principio attivo
che occorre estrarre. Il prodotto è detto macerato.
Si parla di digestione e infusione se tale operazione
avviene a temperatura più elevata.
Qualche definizione
A seconda del solvente impiegato si ha:
•Acqua: infuso e decotto, idroliti
•Vino: enoliti
•Aceto: acetoliti
•Alcol: alcoliti o tinture
•Olio: oleoliti
•Grasso: lipoliti
I macerati
L’estrazione dei principi attivi dalla droga avviene
solitamente per macerazione a freddo.
Un caso particolare è l’oleolito ottenuto dall’Iperico o
erba di san Giovanni o scacciadiavoli (Hypericum
perforatum), con proprietà antidepressive e antivirali.
La sua preparazione richiede una digestione
effettuata al sole per 40 giorni.
Oleoliti
L’estrazione dei principi attivi dalla droga avviene per
macerazione a freddo in alcol puro, ottenendo un
alcolito o tintura (madre se la droga è fresca).
Viene aggiunto uno sciroppo ottenuto portando a
bollore una soluzione di acqua e zucchero.
Si chiama rosolio quando viene ottenuto con alcol,
zucchero e acqua nella stessa proporzione.
Liquori
« allora il vento, vibrando nelle
canne, produsse un suono
delicato, simile a un lamento »
(Ovidio - Metamorfosi)
Il contadino con le erbe spontanee, che poteva
semplicemente raccogliere andando per i campi,
realizzava di tutto: corde (Ampelodesma
mauritanicus), recipienti vari (Arundo donax,
Chamaerops humilis, Olea europea silvestris, ecc.),
utensili per il lavoro e attrezzi vari…
Le piante negli utensili
La canna comune (Arundo donax L., 1753)
o canna domestica è una pianta erbacea
perenne e dal fusto lungo, cavo e robusto,
che cresce in terreni anche relativamente
poveri.
La bambagia che si trova nei nodi del suo
fusto veniva utilizzata come "cerotto" per le
sue proprietà emostatiche.
Col suo tronco tagliato a listelli si
ottenevano…
Canestri
Contenitori per la ricotta
Contenitore per il grano
Flauti
Dai giovani getti (polloni) del carrubo
(Ceratonia siliqua L.), albero sempreverde,
tozzo a chioma espansa, ramificato in alto, il
cui frutto è la carruba…
L’arte dell’intreccio
anche ceste (cannisci)…
…e dalle foglie "vestitini" per le
Dai frutti dell’ulivo (Olea europaea L., 1753),
le olive, per estrazione si ottiene l'olio
impiegato direttamente nell'alimentazione.
Viene anche impiegato come.…
…combustibile per le lucerne
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e base di preparazione per…
…il sapone di casa!
Dalle foglie della palma nana (Chamaerops
humilis L., 1753), comunemente nota anche
come palma di San Pietro, unica specie del
genere Chamaerops, tipica della macchia
mediterranea si producevano.…
Scope, borse e altro…
Gli aghi nelle parti terminali delle foglie di
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Le piante officinali nella civiltà contadina

  • 1. « L’uso delle piante officinali nella civiltà contadina » Relatore: Giuseppe Mazzarella Natura SiculaONLUS
  • 2. « L'erbaccia è una pianta di cui non sono state ancora scoperte le virtù. » (Ralph Waldo Emerson)
  • 3. Con i termini pianta infestante, malerba, erbaccia si intende una pianta che, non rivestendo alcuna funzione ritenuta utile per la produzione agricola, va a danneggiarle entrando in competizione con esse o parassitizzandole. Qualche definizione
  • 4. Nel linguaggio comune spesso si sovrappone l'uso dei termini pianta medicinale con pianta officinale, termini che legalmente indicano due diverse entità. Qualche definizione
  • 5. Il termine officinale è esclusivamente procedurale ed indica quelle piante inserite all'interno di elenchi ufficiali come utilizzabili dalle officine farmaceutiche, a prescindere dal fatto che queste piante abbiano o meno proprietà di tipo medicinale. Qualche definizione
  • 6. La pianta medicinale indica invece quelle piante che contengono sostanze utilizzabili direttamente a scopo terapeutico o come precursori in emisintesi che portino a sostanze attive. Qualche definizione
  • 7. La pianta aromatica indica piante contenenti sostanze di odore gradevole (aromi), ricche di oli essenziali, molto apprezzate in cucina. Qualche definizione
  • 8. … la maggioranza della popolazione viveva e lavorava nell’ambiente rurale, caratterizzato dalla semplicità della vita e degli ingredienti usati. Tutto ciò che occorreva si trovava a portata di mano. La civiltà contadina negli Iblei
  • 9. La civiltà contadina si caratterizzava infatti per la produzione all’interno del nucleo familiare di tutto ciò che serviva, utilizzando quanto era disponibile sul territorio. La civiltà contadina negli Iblei
  • 10. Il contadino aveva un occhio attento a tutto ciò che lo circondava, particolarmente per le erbe spontanee che poteva semplicemente raccogliere senza avervi effettuato alcun lavoro! La civiltà contadina negli Iblei
  • 11. Un ruolo importante nell’alimentazione contadina era occupato dalle erbe spontanee che la massaia poi preparava sapientemente, ma soprattutto in maniera appetitosa! La civiltà contadina negli Iblei
  • 12. Le piante presenti nel territorio fornivano alla gente di campagna la materia prima per: Cibo Medicine Utensili
  • 13. « Erba di casa mia mangiavo in fretta e poi correvo via... » (Massimo Ranieri)
  • 14. L’alimentazione era legata alle stagioni, alla flora locale e perciò al reperimento delle materie da elaborare, si utilizzavano tutte le erbe del prato per insalate, frittate, minestre. Quello che una volta era necessità di sopravvivenza oggi sta diventando una moda o un passatempo Le piante nell’alimentazione
  • 15. Indica la conoscenza dell’uso delle specie vegetali (soprattutto erbe spontanee) a scopo alimentare. Era consuetudine di molte persone, in particolare nei ceti meno abbienti, andare per erbe, e per questi le verdure selvatiche hanno costituito una risorsa alimentare di primaria importanza. Fitoalimurgia
  • 16. Fitoalimurgia Vediamo adesso una breve carrellata di piante alimentari spontanee ed il loro utilizzo in cucina.
  • 17. Malva selvatica Malva sylvestris màrva, marvùni Habitat: terreni ruderali e incolti, bordi della strada. Parti utilizzate: Le foglie in insalata.
  • 18. Ortica comune Urtica dioica ardìculi Habitat: terreni ruderali e incolti, bordi della strada Parti utilizzate: Tutta la pianta in insalata (a crudo) e preparazioni varie anche cotte (ravioli, risotti, sfoglie, ecc.).
  • 19. Parietaria Parietaria officinalis varivavientu Habitat: terreni ruderali e incolti, bordi della strada Parti utilizzate: Tutta la pianta in decotti principalmente.
  • 20. Cardo mariano Silybum marianum Spina santa Habitat: terreni ruderali e incolti. Parti utilizzate: Solo steli fogliari (cardi).
  • 21. Valeriana rossa Centranthus ruber pasqua Habitat: spontanea e frequente nelle coste, sui muri, sulle scarpate e ai bordi delle strade. Parti utilizzate: Parti apicali in insalata.
  • 22. Borragine Borrago officinalis vurràini Habitat: terreni ruderali e incolti. Parti utilizzate: Le foglie in insalata cotta, o come accompagnamento di legumi cotti, es. fave.
  • 23. Bietola Beta vulgaris aìti Habitat: terreni collinari argillosi e di media montagna. Parti utilizzate: Le foglie come ripieni nelle focacce o accompagnamento di legumi.
  • 24. Finocchio selvatico Foeniculum vulgaris finuccieddu Habitat: terreni incolti, soleggiati e ciottolosi. Parti utilizzate: Le foglie e gli steli teneri in preparazioni cotte (polpettine), mentre i semi nella salsiccia.
  • 25. Cicoria Cichorium intybus cicuoria Habitat: terreni incolti, soleggiati. Parti utilizzate: Le foglie in preparazioni cotte (lesse).
  • 26. Pungitopo Ruscu aculeatus spianpùlici Habitat: nei boschi e lungo le siepi . Parti utilizzate: I turioni (asparagi) in frittate e risotti, ma anche a crudo.
  • 27. Asparago pungente Asparagus acutifolium spariciu Habitat: nei boschi e lungo le siepi. Parti utilizzate: I turioni (foto) in frittate e risotti, ma anche a crudo.
  • 28. Salsapariglia Smilax aspera strazzacàusi Habitat: boschi e macchie rupestri. Parti utilizzate: I giovani getti teneri in insalata
  • 29. Carota selvatica Daucus carota vastunàca Habitat: campi incolti, prati naturali. Parti utilizzate: Le radici hanno le stesse proprietà e caratteristiche della carota domestica.
  • 30. Senecione o Erba cardellina Senecio vulgaris cardedda Habitat: orti, campi. Parti utilizzate: Le foglie e i giovani fusti in insalata.
  • 31. Asfodelo giallo Asphodeline lutea mafalùfi Habitat: pascoli, garighe rocciose, bordi delle strade. Parti utilizzate: I giovani germogli, puliti e sfogliati, in frittate.
  • 32. Rovo comune Rubus ulmifolius ruviettu Habitat: terreni ruderali e incolti,bordi della strada. Parti utilizzate: I frutti.
  • 34. Crescione Nasturtium officinalis Crisciuni Habitat: Terreni con abbondante aqua corrente. Parti utilizzate: Le foglie e le parti apicali in insalata.
  • 36. Salvia selvatica Salvia fruticosa sarviedda Habitat: rupi, detriti, dune fossili. Parti utilizzate: Le foglie ed i fiori
  • 37. Timo arbustivo Thymus capitatus sataredda Habitat: terreni ruderali, incolti, aridi. Parti utilizzate: Le foglie, i rametti.
  • 38. Rosmarino Rosmarinus officinalis rosamarìna Habitat: Spontaneo nei boschi. Parti utilizzate: Le foglie ed i rametti teneri.
  • 39. Alloro o Làuro Laurus nobilis addàuru Habitat: boschi e macchie della regione mediterranea. Parti utilizzate: Le foglie
  • 40. Zafferano selvatico Crocus biflorus Zaffarana Habitat: terreni sassosi e inerbiti. Parti utilizzate: I pistilli come condimento.
  • 42. « c’è erba all’uortu ca risuscita u muortu » (Antico proverbio siciliano)
  • 43. L’alimentazione non era l’unico uso che si facesse della flora locale, il difficile reperimento delle medicine aveva spinto i contadini ad utilizzare tutte le erbe dei prati al posto delle comuni medicine. Anche qui, quello che una volta era necessità di sopravvivenza oggi è diventato moda o passatempo. Le piante nella medicina
  • 44. La fitoterapia (dal greco phytón (pianta) e therapéia (cura), a volte anche impropriamente definita fitomedicina) è, in senso generale, quella pratica che prevede l’utilizzo di piante o estratti di piante per la cura delle malattie o per il mantenimento del benessere psicofisico. Fitoterapia
  • 45. L'erboristeria è la capacità di identificare, raccogliere e conservare le piante officinali. Nei tempi passati questo era il mestiere dell'erborista. Oggi le poche piante ancora usate come medicamenti grezzi vengono coltivati da contadini specializzati. Raccogliere piante selvatiche per scopi farmaceutici richiede buone conoscenze botaniche ed ecologiche… Qualche definizione
  • 46. L'arte di preparare preparati a base di erbe nasce dall'antica professione dei farmacisti o speziali; si chiama Galenica (dal nome del medico dell'antichità Galenus). È necessario avere delle attrezzature speciali; è riservata ai farmacisti e occorre uno specifico laboratorio, una specifica attrezzatura e il rispetto di norme ben precise: è l'unica modalità corretta per la produzione di farmaci vegetali in farmacia. Qualche definizione
  • 47. Il tempo balsamico è quel periodo dell’anno in cui e più propizia la raccolta di quelle piante officinali che presentano una maggiore concentrazione di principi attivi. Esso varia in base al ciclo vegetativo di ciascuna pianta ed anche in relazione alla parte di essa farmacologicamente più attiva (droga). Qualche definizione
  • 48. La macerazione consiste nel trattare con acqua o con altri solventi a temperatura ambiente alcune sostanze per estrarne determinati componenti. Il tempo di macerazione varia in base al principio attivo che occorre estrarre. Il prodotto è detto macerato. Si parla di digestione e infusione se tale operazione avviene a temperatura più elevata. Qualche definizione
  • 49. A seconda del solvente impiegato si ha: •Acqua: infuso e decotto, idroliti •Vino: enoliti •Aceto: acetoliti •Alcol: alcoliti o tinture •Olio: oleoliti •Grasso: lipoliti I macerati
  • 50. L’estrazione dei principi attivi dalla droga avviene solitamente per macerazione a freddo. Un caso particolare è l’oleolito ottenuto dall’Iperico o erba di san Giovanni o scacciadiavoli (Hypericum perforatum), con proprietà antidepressive e antivirali. La sua preparazione richiede una digestione effettuata al sole per 40 giorni. Oleoliti
  • 51. L’estrazione dei principi attivi dalla droga avviene per macerazione a freddo in alcol puro, ottenendo un alcolito o tintura (madre se la droga è fresca). Viene aggiunto uno sciroppo ottenuto portando a bollore una soluzione di acqua e zucchero. Si chiama rosolio quando viene ottenuto con alcol, zucchero e acqua nella stessa proporzione. Liquori
  • 52. « allora il vento, vibrando nelle canne, produsse un suono delicato, simile a un lamento » (Ovidio - Metamorfosi)
  • 53. Il contadino con le erbe spontanee, che poteva semplicemente raccogliere andando per i campi, realizzava di tutto: corde (Ampelodesma mauritanicus), recipienti vari (Arundo donax, Chamaerops humilis, Olea europea silvestris, ecc.), utensili per il lavoro e attrezzi vari… Le piante negli utensili
  • 54. La canna comune (Arundo donax L., 1753) o canna domestica è una pianta erbacea perenne e dal fusto lungo, cavo e robusto, che cresce in terreni anche relativamente poveri. La bambagia che si trova nei nodi del suo fusto veniva utilizzata come "cerotto" per le sue proprietà emostatiche. Col suo tronco tagliato a listelli si ottenevano…
  • 59. Dai giovani getti (polloni) del carrubo (Ceratonia siliqua L.), albero sempreverde, tozzo a chioma espansa, ramificato in alto, il cui frutto è la carruba…
  • 62. …e dalle foglie "vestitini" per le
  • 63. Dai frutti dell’ulivo (Olea europaea L., 1753), le olive, per estrazione si ottiene l'olio impiegato direttamente nell'alimentazione. Viene anche impiegato come.…
  • 65. …base di macerazione per gli oleoliti
  • 66. e base di preparazione per…
  • 68. Dalle foglie della palma nana (Chamaerops humilis L., 1753), comunemente nota anche come palma di San Pietro, unica specie del genere Chamaerops, tipica della macchia mediterranea si producevano.…
  • 69. Scope, borse e altro…
  • 70. Gli aghi nelle parti terminali delle foglie di agave (Agave americana L.), contenenti mezcalina si utilizzavano come analgesico per il mal di denti. La fibra che si otteneva invece dalle foglie si impiegava per realizzare l’intreccio per…