1. NON VOGLIAMO PIÚ VERGOGNARCI DI ESSERE GIOIESI
Quello che è accaduto negli ultimi giorni è un episodio gravissimo che segnerà per sempre la vita
politica di questa città, ed è veramente triste dover dire che “avevamo ragione noi”.
Avevamo ragione noi quando cinque anni fa abbiamo deciso di partecipare alla competizione
elettorale soli come Sinistra Arcobaleno.
Avevamo ragione un anno fa quando abbiamo rifiutato l’idea della grande alleanza. Chiedevamo
delle liste moralmente ed eticamente pulite, come risposta ci avete spesso raccontato la barzelletta
dei numeri che in politica, per voi, contano più delle idee. Ma a quanto pare l’idea di come gestire la
cosa pubblica era già ben chiara nelle vostre menti e lei, caro sindaco, non può dire che non
l’avevamo avvisato. Più volte ci siamo confrontati negli ultimi anni su questo tema e temevamo che
prima o poi sarebbe accaduto qualcosa del genere. O almeno noi di SEL avevamo qualche
presentimento. Potremmo raccontare mille aneddoti e mille vicende dubbiose sin da quando i
consiglieri di Centro Sinistra appogiarono una maggioranza di centro destra nel consiglio
d’amministrazione della comunità montana. Per noi fu quello il primo campanello d’allarme. Oggi a
lei, caro sindaco, non restano molte possibilità di scelta: il suo progetto politico è fallito, decade in
maniera naturale perché, se confermati i fermi, viene meno la figura principale di questo progetto, il
vice sindaco VENTAGLINI, colui che l’ha ideato, costruito e portato avanti. Pertanto la strada delle
dimissioni sarebbe quella più opportuna.
Tuttavia ci potrebbe essere una seconda strada che è quella di cambiare completamente rotta,
accettare i consigli e le indicazioni che nell’ultimo anno le sono state offerte sia da Enzo Cuscito
che da Giovanni Vasco.
Crei una commissione extra-consigliare aperta alla cittadinanza che si occupi del nuovo piano
regolatore.
Incontri immediatamente il comitato “rifiuti zero” che sta nascendo sul territorio (comitato che
comprende i sei paesi che rientrano nella nostra ARO) in modo tale da trovare una soluzione per
mantenere in vita la Spes e darle un reale piano industriale. Rinunci a questo grosso errore che è
l’esternalizzazione dei tributi che sembra più un atto “dovuto” piuttosto che una necessità per la
collettività.
Liberi tutti noi cittadini da questa sensazione di perenne ricatto che deriva dalle scelte infelici da lei
fatte quando ha costruito questa anomala maggioranza.
Consegni al suo successore un paese dignitoso, una classe politica onesta e preparata. In ogni caso,
noi come SEL siamo pronti, insieme alle forze sane e progressiste di questo paese, a contribuire al
governo sano di questa città.
Non vogliamo più vergognarci di essere gioiesi!