1. La Coalizione “Un Impegno… In Comune”
Movimento Pro.di.Gio.
Movimento Solidarietà e Partecipazione
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Lettera di dimissioni alla città del Sindaco, dei Consiglieri a
sostegno del Sindaco e dei componenti della Giunta Comunale
Il 20 giugno 2016, durante il secondo turno, al ballottaggio, Donato Lucilla con 9.629
preferenze superò il candidato Gallo, fermo a 5.481 voti.
Le liste Pro.di.Gio. e S.e.P., completamente scollegate dalla logica dei partiti
tradizionali, riuscirono a scalzare ben 17 liste (circa 270 candidati, concorrenti per l’elezione
amministrativa). La comunità gioiese riconobbe la credibilità e validità del progetto
di Donato Lucilla e i valori ed i principi che ne avrebbero permesso la realizzazione.
I Consiglieri eletti al primo turno per la coalizione “Un Impegno… In Comune” furono:
Lista Pro.di.Gio Lista Solidarietà e Partecipazione
Candidato Preferenze Candidato Preferenze
De Rosa Alessandro 455 Cuscito Enzo 556
Longo Anna Maria 344 Pitarra Iole 257
De Mattia Daniela 270 Gaudiomonte Michele 166
Mancino Pierluigi 162 Romanelli Nicola 154
Fraccalvieri Giovanni 161 Anelli Elisabetta 133
Ma poiché Donato Lucilla presentò prima la squadra degli Assessori (Cuscito,
Longo, De Mattia, Pitarra e Cantore – quest’ultimo primo dei non eletti per Pro.di.Gio. con
143 preferenze), per la rinuncia degli Assessori all’ingresso in Consiglio Comunale, la
composizione dei gruppi Consiliari vide l’ingresso per la lista
- Pro.di.Gio:
1. di Capodiferro Vito Emilio (106 preferenze);
2. di Zileni Giuseppe (89 preferenze).
- S.e.P:
1. di Addabbo Rosa (125 preferenze);
2. di Castellaneta Cosimo (112 preferenze).
Questa fu l’Amministrazione del Cambiamento votata dai cittadini, che ha meritato
la fiducia della città di Gioia del Colle per il suo programma di “Cultura e Sviluppo”.
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In linea con quanto fatto durante gli anni di opposizione, per l’individuazione di una
figura di garanzia che potesse svolgere le funzioni di Presidente del Consiglio, la Coalizione
propose una terna di nomi a tutte le forze politiche, sulle quali poter convergere.
Fu eletto Pierluigi Mancino e la conta dei voti dimostrò che al primo banco di prova
i voti che lo elessero non furono tutti quelli della maggioranza.
Lo scrutinio fu segreto, ma nelle giornate precedenti il Consigliere Alessandro De Rosa,
il quale rifiutò l’Assessorato allo Sport – per mancanza di tempo -, durante incontri congiunti
di coalizione ed assemblee interne a Pro.di.Gio, più di una volta manifestò tutto il suo dissenso
per la figura di Mancino, in quanto lui avrebbe voluto (e dovuto, considerando l’ampio
consenso popolare), occupare il seggio più alto dell’Aula Consiliare.
Questo fu il punto di partenza per una scelta mai digerita e che portò, da lì a un anno,
alla creazione del Gruppo Misto, con l’adesione anche di Giuseppe Zileni, entrato per
surroga in Consiglio Comunale, ovvero per la nomina di 3 Assessori che lo precedevano nella
competizione.
Le motivazioni “ufficiali” che il 25 ottobre 2017 portarono alla creazione del Gruppo
Misto furono riassunte in una lettera indirizzata al Presidente del Consiglio, nella quale si
asserisce che alla base di questa “scelta difficile, maturata a lungo e con sofferenza” vi era
un presunto scollegamento e mancanza di condivisione tra la Giunta (la squadra di Assessori
e il Sindaco) e gli stessi Gruppi Consiliari.
Ma cosa accadde in quello stesso periodo?
La sentenza COOP determinò la chiusura del Centro Commerciale, a seguito del
lavoro di verifica condotto dall’Amministrazione e dall’ufficio di ragioneria emerse oltre 1
milione di euro di disallineamento contabile, che andava aggravando l’equilibrio già
precario del bilancio comunale, indebolito dalle numerose sentenze perse dal Comune
negli anni, dagli abusi edilizi compiuti, dalle contestazioni di pratiche o procedure
svolte, fino alla millantata causa ACAM (ex socio di minoranza della SPES) che avrebbe
potuto determinare oltre 1 milione di euro di perdite per l’Ente e che, come prospettato
dall’Amministrazione, si è risolta in un nulla di fatto.
Occorre anche ricordare che, di lì a poco, sarebbe partita la Raccolta differenziata
porta a porta, una vera e propria rivoluzione culturale e delle abitudini, che tanto dissenso
avrebbe inizialmente provocato, con il timore dei cittadini non solo di dover cambiare le
proprie abitudini ma anche di vedere aumentare il costo del servizio, così come accaduto
negli altri paesi; anche questo rischio disinnescato dal lavoro dell’Amministrazione (il costo
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del servizio porta a porta non solo non è maggiore, ma lievemente inferiore già dal primo
anno, con un aumento dei ricavi per la vendita dei rifiuti indifferenziati di oltre 260.000 €, per
un servizio che copre l’intero territorio comunale e che ci ha permesso di abbattere l’eco tassa
regionale da oltre 25 € a 7,50 € per tonnellata).
Probabilmente la costituzione del Gruppo Misto, allora, nacque dalla volontà di essere
in una posizione di “comodo” durante la fase più complessa che ha vissuto
l’Amministrazione Lucilla, aggravata anche nell’estate dall’arresto dell’Ingegnere comunale
per un appalto del 2015 che interessava il Comune di Acquaviva.
Per superare la crisi politica Donato Lucilla, allora, decise di riporre il proprio
mandato nelle mani della maggioranza, dimettendosi, e chiedendo una verifica dei
numeri e della volontà di voler proseguire, atteso che il percorso si sarebbe dimostrato
vertiginosamente in salita.
In data 8 novembre 2017, i consiglieri Rosa Addabbo, Elisabetta Anelli, Vito Emilio
Capodiferro, Cosimo Castellaneta, Giovanni Fraccalvieri, Michele Gaudiomonte, Pierluigi
Mancino e Nicola Romanelli chiesero al Sindaco di revocare le sue dimissioni, rinnovandogli
la propria fiducia, per proseguire nella realizzazione degli impegni di medio/lungo termine
assunti rispetto alle linee programmatiche.
Ma anche dal Gruppo Misto, almeno sulla carta, non sarebbe mai mancata la volontà di
proseguire nel progetto che aveva permesso, anche a loro, di entrare a far parte del Consiglio
Comunale; infatti, si legge sempre nella lettera “Da questa posizione riteniamo di poter meglio
esercitare le nostre prerogative attraverso un proficuo ed incondizionato dialogo con tutte le
compagini consiliari, a cominciare da quella di maggioranza, senza far mancare mai il nostro
ragionato, responsabile e libero contributo per l’assunzione delle determinazioni di interesse
pubblico”.
Cosa è accaduto da ottobre ad oggi?
Sui provvedimenti presentanti in Consiglio Comunale dall’Amministrazione il 12% dei
voti del gruppo misto è stato favorevole, il 5% dei voti è stato contrario, il 17% dei voti è
stato di astensione ma, il dato più grave, è che per il 67% delle votazioni sono risultati
assenti.
Un ulteriore dato importante è che da ottobre ad oggi l’Amministrazione Lucilla ha
votato il riconoscimento di ben 11 debiti fuori bilancio e in tutte le votazioni il Gruppo
misto è risultato assente.
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Questo è lo scenario che ha portato alla votazione del Bilancio di Previsione dei Consigli
Comunali scorsi di giovedì 10 e mercoledì 16 maggio, durante i quali anche la Consigliera
Addabbo ha, nei fatti, determinato la sfiducia nell’Amministrazione Lucilla, astenendosi per
due Consigli Comunali consecutivi su due degli atti fondamentali e propedeutici al bilancio
stesso; il dato sconcertante è che più volte, ufficialmente, la Coalizione aveva chiesto al
Consigliere Addabbo di formalizzare la propria posizione.
In questi giorni diverse sono state le richieste, irricevibili, da parte dello stesso
consigliere Zileni (un rimpasto di Giunta a favore di una sua astensione o assenza durante la
votazione) e le continue e contrastanti rassicurazioni verbali del Consigliere Addabbo,
tramutate nella sostanziale sfiducia all’Amministrazione Lucilla, per logiche che solo il tempo
potrà chiarire.
Per questa ragione, poiché i Consiglieri Zileni, De Rosa ed Addabbo, dopo aver
abbandonato il progetto che ha permesso loro di sedere nei banchi del Consiglio Comunale,
decidendo di non dimettersi, nei fatti determinando un nuovo Commissariamento e un brusco
arresto del processo di cambiamento avviato, poiché la mancata approvazione del bilancio
comporta lo scioglimento del Consiglio Comunale ad opera del Prefetto,
Il Sindaco, i Consiglieri a suo sostegno e i componenti della Giunta Comunale
sottoscritti, rassegnano le proprie dimissioni, conservando la coerenza che fin dal
giorno dell’insediamento ha dimostrato, non piegandosi a pressioni, compromessi
o “le mani tese all’ultimo minuto, in cambio di…”.
Gioia del Colle, 17 maggio 2018
Il Sindaco
Donato Lucilla
Il Vice Sindaco con deleghe alla Legalità e
Trasparenza - Appalti Pubblici - Società
Partecipata - Servizi Socio Sanitari
Enzo Cuscito
L’Assessore alle Culture - Mediazione Culturale -
Servizi per l’Istruzione
Anna Maria Longo
L’Assessore al Welfare - Servizi di Benessere
Sociale e Pari Opportunità
Iole Maria Pitarra
L’Assessore alle Politiche Urbanistiche - Risorse
e Promozione del Territorio - Decoro Urbano e
Mobilità
Daniela De Mattia
Il Vice Presidente del Consiglio Comunale
Nicola V. N. Romanelli
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Movimento Solidarietà e Partecipazione
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L’Assessore alle Politiche Giovanili ed
Orientamento - Sport - Qualita’ dell’Ambiente -
Rapporti con i Comitati di Quartiere
Paolo Cantore
Il Capo Gruppo della lista “Solidarietà e
Partecipazione”
Cosimo Castellaneta
Il Presidente del Consiglio Comunale
Pierluigi Mancino
Il Consigliere Comunale
Michele Gaudiomonte
Il Capo Gruppo della lista “Pro.di.Gio”.
Vito Emilio Capodiferro
Il Consigliere Comunale
Maria Elisabetta Anelli
Il Consigliere Comunale
Giovanni Fraccalvieri