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Andrea Ballarè si ripropone
come una peperonata
indigesta.
Si ripropone come candidato
PD per la posizione di Sindaco
di Novara per le prossime
elezioni fra due anni, cioè nel
2016.
C o m e m a i , c h i e d e i l
servizievole giornalista locale,
questa candidatura così
prematura? Perché devo
completare il mio grande
piano di rilancio di Novara,
risponde solenne Andrea
Ballarè.
E già, osserva sagace il
servizievole giornalista locale,
lei, signor Sindaco, ha il merito
di avere portato il PD a Novara
al 40% dei voti nelle recenti
elezioni regionali - europee,
smentendo quindi in pieno il
malevolo 95° posto su 101
della classifica del gradimento
dei sindaci, organizzata da un
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è il vero motivo della
ricandidatura di Ballarè a
Sindaco 2016? La risposta ci
viene dalla notizia di pochi
giorni fa sulla conferma di
Domenico Rossi, forte delle
sue 5.000 preferenze,  come
Consigliere Regionale per il PD
a Torino.
Cosa c'entra, direte voi?
Ebbene, si tratta del solito
gioco di potere politico all'
interno del PD.
Andrea Ballarè è espressione
della cosiddetta Cupola
scalfariana di Novara, quella
forza che da settant'anni
c o m a n d a a N o v a r a
i n d i p e n d e n t e m e n t e
dall'alternarsi delle diverse
Giunte.
Domenico Rossi invece è un
outsider, che ora entra in
Consiglio Regionale per poi
proporsi candidato Sindaco di
Novara del PD per il 2016.
Ballarè semplicemente ha
messo il cappello sulla poltrona
di Sindaco PD 2016 per
mantenere la continuità del
potere della Cupola scalfariana
sulla nostra città contro il
tentativo di scalata da parte di
un outsider. Un episodio tra i
tanti della lotta di potere
continua tra le diverse fazioni
a l l ' i n t e r n o d e l P D .
Prendiamone buona nota e
prepariamoci da adesso per
contrastare il PD nelle
prossime elezioni comunali a
Novara del 2016.
F.T.
Il ministro Boschi: "Non
cambiamo partner all'ultimo
momento, c'è intesa con Forza
Italia".
Magari sulla legalità?…
GabrieleSozzani@twitter
Stampato in proprio
Il ricandidato
Approdato in Gazzetta Ufficiale
solamente a febbraio, con un anno
di ritardo, il Pan necessita di 18
decreti attuativi per essere
operativo. Il M5S torna a sollevarne
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con un anno di ritardo, e necessita
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operativo.
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è tutto il Piano d'azione. La direttiva
europea (2009/128/CE), dalla quale
seguono a cascata sia il D.lgs. di
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membro avrebbe dovuto adottare il
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però, nel nostro Pan mancano. A
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nella sua relazione durante il
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allora il Piano d'azione se
necessita di ben 18 decreti
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L'altro aspetto critico riguarda
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dell'ambiente acquatico e delle
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già ricevuto i richiami dalla
Commissione europea, nella
riunione bilaterale del settembre
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si è preferito glissare e rimandare al
solito decreto attuativo. Nonostante
già nel TUA (Testo Unico Ambiente)
si fosse stabilito che le Regioni
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il Pan sembra gravemente carente
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ancor più grave, nella definizione di
un apparato sanzionatorio che lo
renda operativo. Un piano che
rischia anche l'impugnazione della
stessa Commissione europea, viste
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rivisitare il testo perché, in
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solamente ad aumentare la
pressione burocratica ai danni degli
agricoltori e senza restituire, in
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Fitofarmaci
Quando il Governo Letta ci
ha presentato il primo
decreto Svuota-Carceri
avevamo fatto subito
presente i problemi della
struttura commissariale:
ogni volta che ci sono
deroghe al codice degli
appalti si annidano i germi
della corruzione.
Ad agosto 2013 avevamo
presentato una proposta di
piano carceri che costava la
metà rispetto al piano
c a r c e r i g o v e r n a t i v o .
Ovviamente la maggioranza
l'ha bocciato.
Abbiamo continuato ad
esplicitare, durante tutte le
audizioni, i nostri dubbi
sull'utilizzo della struttura
commissariale, in deroga
agli appalti delle carceri.
A g e n n a i o 2 0 1 4 , i l
c a p o g r u p p o d i
commissione Giustizia
Andrea Colletti, denunciava
direttamente alla Cancellieri
(allora Ministro della
Giustizia) la delega in
bianco ad un Commissario
Straordinario per il Piano
Carceri, Angelo Sinesio,
c h e p o t e v a a g i r e
l i b e r a m e n t e e s e n z a
adeguata trasparenza,
a n c h e t r a m i t e l a
s e g r e t a z i o n e d e l l e
procedure di affidamento.
L a C a n c e l l i e r i a v e v a
minacciato la querela per
aver messo in dubbio
l'affidabilità del Commissario
straordinario per il Piano
Carceri, che - a suo dire -
veniva svolta nel pieno rispetto
delle regole ed in modo
assolutamente trasparente.
Per dover di cronaca: Sinesio
era il vice della Cancellieri
prefetto, quando era a
Catania. Di poi è stato capo
della segreteria tecnica al
Viminale quando la Cancellieri
era ministro dell'Interno, ed è
stato nominato commissario
del piano carceri nel dicembre
2012, quando Cancellieri era
ministro della Giustizia.
Diciamo una collaborazione
lunga e proficua tra Cancellieri
e Sinesio.
Per la Cancellieri, Sinesio era
l'uomo giusto per risolvere i
problemi della giustizia, da
sempre.
Com'è andata a finire?
Oggi Angelo Sinesio è
indagato dalla Procura di
Roma per falso, abuso
d'ufficio e diffamazione.
Secondo gli inquirenti avrebbe
tenuto nascosti alcuni atti
anticipando le gare di appalto,
impedendo di fatto ad alcune
ditte di prendervi parte. Con
Sinesio sono indagati anche
una serie di imprenditori e
funzionari pubblici. Tra questi
Sergio Minotti, 50 anni,
direttore dei lavori per il nuovo
padiglione del carcere di
Vo g h e r a , c h e s e c o n d o
l'accusa avrebbe agito, in
concorso insieme con la
f u n z i o n a r i a d e l P r a p
(Provveditorato regionale
d e l l ' a m m i n i s t r a z i o n e
penitenziaria), Raffaella
Melchionna.
Entrambi sono accusati di
c o r r u z i o n e . S e c o n d o
l ' a c c u s a " p e r l o
svolgimento delle loro
f u n z i o n i d i c o n t ro l l o
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indagati ricevevano dalla
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riconducibile a Gino Pino e
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quale è amministratore e
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Melchionna, padre di
Raffaella, e responsabile
t e c n i c o A n t o n i o
Melchionna, fratello della
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Melchionna".
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anziché facilitarla. Avevamo
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problemi, non ci hanno
voluto ascoltare. Oggi ne
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Piano carceri
Quante volte ho detto in
Commissione e in Aula, in
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Piemonte non era per nulla
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3 5 h a s o l o a l l e v i a t o
temporaneamente i cronici
problemi di cassa dell'Ente.
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uscita sono diminuiti sino a
11 miliardi di euro, ma le
entrate accertate si sono
abbassate a 10,4 miliardi di
euro. Sono quindi sorpreso
p o s i t i v a m e n t e
n e l l ' a p p r e n d e r e d a l
Rendiconto 2013 di un
disavanzo di soli 364 milioni
di euro.
M e n o c h i a r a m i è l a
posizione dei 900 milioni di
perenti in Sanità che
dovrebbero essere coperti
dal già citato DL 35.
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rimane molto critico sull'idea
di prolungare il rientro dal
debito, riducendo le rate
annuali, che significa
sostanzialmente indebitare
u l t e r i o r m e n t e l e
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l'altro già chiamate a
rispondere sino al 2044!!).
Soprattutto se a ciò non
c o r r i s p o n d e s s e
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della spesa improduttiva e
clientelare dell'Ente, nonché la
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Pieghevole20140626

  • 1. Andrea Ballarè si ripropone come una peperonata indigesta. Si ripropone come candidato PD per la posizione di Sindaco di Novara per le prossime elezioni fra due anni, cioè nel 2016. C o m e m a i , c h i e d e i l servizievole giornalista locale, questa candidatura così prematura? Perché devo completare il mio grande piano di rilancio di Novara, risponde solenne Andrea Ballarè. E già, osserva sagace il servizievole giornalista locale, lei, signor Sindaco, ha il merito di avere portato il PD a Novara al 40% dei voti nelle recenti elezioni regionali - europee, smentendo quindi in pieno il malevolo 95° posto su 101 della classifica del gradimento dei sindaci, organizzata da un importante quotidiano economico nazionale. A parte questo teatrino, qual' è il vero motivo della ricandidatura di Ballarè a Sindaco 2016? La risposta ci viene dalla notizia di pochi giorni fa sulla conferma di Domenico Rossi, forte delle sue 5.000 preferenze,  come Consigliere Regionale per il PD a Torino. Cosa c'entra, direte voi? Ebbene, si tratta del solito gioco di potere politico all' interno del PD. Andrea Ballarè è espressione della cosiddetta Cupola scalfariana di Novara, quella forza che da settant'anni c o m a n d a a N o v a r a i n d i p e n d e n t e m e n t e dall'alternarsi delle diverse Giunte. Domenico Rossi invece è un outsider, che ora entra in Consiglio Regionale per poi proporsi candidato Sindaco di Novara del PD per il 2016. Ballarè semplicemente ha messo il cappello sulla poltrona di Sindaco PD 2016 per mantenere la continuità del potere della Cupola scalfariana sulla nostra città contro il tentativo di scalata da parte di un outsider. Un episodio tra i tanti della lotta di potere continua tra le diverse fazioni a l l ' i n t e r n o d e l P D . Prendiamone buona nota e prepariamoci da adesso per contrastare il PD nelle prossime elezioni comunali a Novara del 2016. F.T. Il ministro Boschi: "Non cambiamo partner all'ultimo momento, c'è intesa con Forza Italia". Magari sulla legalità?… GabrieleSozzani@twitter Stampato in proprio Il ricandidato
  • 2. Approdato in Gazzetta Ufficiale solamente a febbraio, con un anno di ritardo, il Pan necessita di 18 decreti attuativi per essere operativo. Il M5S torna a sollevarne dubbi, contraddizioni e criticità al Ministro Martina. Il Piano di azione nazionale che regola l'uso dei fitofarmaci in agricoltura non smette di far emergere criticità. È approdato in Gazzetta ufficiale solo a febbraio, con un anno di ritardo, e necessita di 18 decreti attuativi per essere operativo. E se avevamo già interrogato il Ministro Martina, senza ottenere ancora risposta, sulle irrorazioni aeree in deroga alla normativa e sui tecnici costretti a seguire corsi e superare esami ogni 5 anni per poter fornire consulenza sui trattamenti fitosanitari (nonostante l'aver conseguito una laurea in agraria), ad affiorare ora sono nuovi dubbi. Secondo noi a essere problematico è tutto il Piano d'azione. La direttiva europea (2009/128/CE), dalla quale seguono a cascata sia il D.lgs. di recepimento 150/2012 sia il Pan, all'art. 4 decretava che ogni Stato membro avrebbe dovuto adottare il Pan per definire i propri obiettivi quantitativi, le misure e i tempi per la riduzione dei rischi e degli impatti dell'utilizzo dei pesticidi sulla salute umana e sull'ambiente. Obiettivi, misure e tempi certi che, però, nel nostro Pan mancano. A balzare all'occhio sono, invece, le dichiarazioni del funzionario del Mipaaf, il dottor Cacopardi, il quale, nella sua relazione durante il convegno dell'Accademia dei Georgofili di Firenze, ha posto l'accento sui 18 decreti attuativi che dovranno seguire il Pan. C'è da chiedersi cosa disciplini allora il Piano d'azione se necessita di ben 18 decreti attuativi per entrare davvero in funzione. Altri Stati membri come Spagna, Belgio e Danimarca hanno recepito molto più velocemente le direttive. E, ancora una volta, l'Italia si dimostra non virtuosa. L'altro aspetto critico riguarda l'assenza nel Piano d'azione di un sistema sanzionatorio che renda di fatto efficace tutto l'impianto. Come, ad esempio, sulla difesa integrata dove gli obblighi a carico delle aziende agricole sono ridotti al minimo: in caso di controllo è sufficiente poter mostrare di avere accesso alle previsioni meteo, ai bollettini territoriali di difesa integrata, ai materiali informativi sulla difesa integrata. E non vi è alcuna sanzione nel caso ciò non sia dimostrato dagli agricoltori. Ma non è finita. Sull'attuazione d e l l e m i s u r e d i t u t e l a dell'ambiente acquatico e delle fonti di approvvigionamento di acqua potabile poi, l'Italia aveva già ricevuto i richiami dalla Commissione europea, nella riunione bilaterale del settembre 2013, per non aver precisato le misure da attuare in campo agricolo. Anche su questo aspetto, con il Pan si è preferito glissare e rimandare al solito decreto attuativo. Nonostante già nel TUA (Testo Unico Ambiente) si fosse stabilito che le Regioni avrebbero dovuto individuare, sempre ai fini della tutela delle acque, le cosiddette aree vulnerabili da prodotti fitosanitari. Ad oggi non r i s u l t a s i a n o s t a t e individuate, tranne nel Veneto ed in Piemonte. Quindi, a mancare non sono solo le misure di salvaguardia ma anche le zone da tutelare. In conclusione il Pan sembra gravemente carente in diverse parti nonché troppo rinunciatario nella definizione degli obiettivi, dei tempi certi e, fattore ancor più grave, nella definizione di un apparato sanzionatorio che lo renda operativo. Un piano che rischia anche l'impugnazione della stessa Commissione europea, viste le lacune. Speriamo che il Governo decida di rivisitare il testo perché, in alternativa, contribuirebbe solamente ad aumentare la pressione burocratica ai danni degli agricoltori e senza restituire, in cambio, gli obiettivi principali della Direttiva europea. Fitofarmaci
  • 3. Quando il Governo Letta ci ha presentato il primo decreto Svuota-Carceri avevamo fatto subito presente i problemi della struttura commissariale: ogni volta che ci sono deroghe al codice degli appalti si annidano i germi della corruzione. Ad agosto 2013 avevamo presentato una proposta di piano carceri che costava la metà rispetto al piano c a r c e r i g o v e r n a t i v o . Ovviamente la maggioranza l'ha bocciato. Abbiamo continuato ad esplicitare, durante tutte le audizioni, i nostri dubbi sull'utilizzo della struttura commissariale, in deroga agli appalti delle carceri. A g e n n a i o 2 0 1 4 , i l c a p o g r u p p o d i commissione Giustizia Andrea Colletti, denunciava direttamente alla Cancellieri (allora Ministro della Giustizia) la delega in bianco ad un Commissario Straordinario per il Piano Carceri, Angelo Sinesio, c h e p o t e v a a g i r e l i b e r a m e n t e e s e n z a adeguata trasparenza, a n c h e t r a m i t e l a s e g r e t a z i o n e d e l l e procedure di affidamento. L a C a n c e l l i e r i a v e v a minacciato la querela per aver messo in dubbio l'affidabilità del Commissario straordinario per il Piano Carceri, che - a suo dire - veniva svolta nel pieno rispetto delle regole ed in modo assolutamente trasparente. Per dover di cronaca: Sinesio era il vice della Cancellieri prefetto, quando era a Catania. Di poi è stato capo della segreteria tecnica al Viminale quando la Cancellieri era ministro dell'Interno, ed è stato nominato commissario del piano carceri nel dicembre 2012, quando Cancellieri era ministro della Giustizia. Diciamo una collaborazione lunga e proficua tra Cancellieri e Sinesio. Per la Cancellieri, Sinesio era l'uomo giusto per risolvere i problemi della giustizia, da sempre. Com'è andata a finire? Oggi Angelo Sinesio è indagato dalla Procura di Roma per falso, abuso d'ufficio e diffamazione. Secondo gli inquirenti avrebbe tenuto nascosti alcuni atti anticipando le gare di appalto, impedendo di fatto ad alcune ditte di prendervi parte. Con Sinesio sono indagati anche una serie di imprenditori e funzionari pubblici. Tra questi Sergio Minotti, 50 anni, direttore dei lavori per il nuovo padiglione del carcere di Vo g h e r a , c h e s e c o n d o l'accusa avrebbe agito, in concorso insieme con la f u n z i o n a r i a d e l P r a p (Provveditorato regionale d e l l ' a m m i n i s t r a z i o n e penitenziaria), Raffaella Melchionna. Entrambi sono accusati di c o r r u z i o n e . S e c o n d o l ' a c c u s a " p e r l o svolgimento delle loro f u n z i o n i d i c o n t ro l l o nell'esecuzione dei lavori, in violazione dei doveri di imparzialità della pubblica a m m i n i s t r a z i o n e , g l i indagati ricevevano dalla ditta aggiudicataria dei lavori "Devi Impianti", riconducibile a Gino Pino e D a v i d e P i n o , u t i l i t à consistenti" per attribuire "contratti di forniture alla 'Me.Ta Costruzioni' della quale è amministratore e s o c i o u n i c o M a r c o Melchionna, padre di Raffaella, e responsabile t e c n i c o A n t o n i o Melchionna, fratello della stessa e figlio di Marco Melchionna". La politica dovrebbe contrastare la corruzione, anziché facilitarla. Avevamo fatto notare da subito i problemi, non ci hanno voluto ascoltare. Oggi ne p a g h i a m o t u t t i l e conseguenze. Piano carceri
  • 4. Quante volte ho detto in Commissione e in Aula, in p a r t i c o l a r e a l l ' e x Vicepresidente Pichetto, che il Bilancio della Regione Piemonte non era per nulla m e s s o i n s i c u r e z z a . L'anticipo di liquidità del DL 3 5 h a s o l o a l l e v i a t o temporaneamente i cronici problemi di cassa dell'Ente. Negli anni gli impegni in uscita sono diminuiti sino a 11 miliardi di euro, ma le entrate accertate si sono abbassate a 10,4 miliardi di euro. Sono quindi sorpreso p o s i t i v a m e n t e n e l l ' a p p r e n d e r e d a l Rendiconto 2013 di un disavanzo di soli 364 milioni di euro. M e n o c h i a r a m i è l a posizione dei 900 milioni di perenti in Sanità che dovrebbero essere coperti dal già citato DL 35. Il Gruppo consiliare M5S rimane molto critico sull'idea di prolungare il rientro dal debito, riducendo le rate annuali, che significa sostanzialmente indebitare u l t e r i o r m e n t e l e generazioni future (tra l'altro già chiamate a rispondere sino al 2044!!). Soprattutto se a ciò non c o r r i s p o n d e s s e l'immediata aggressione della spesa improduttiva e clientelare dell'Ente, nonché la messa in efficienza della spesa sanitaria che conta, con i suoi 8,3 miliardi di euro, per circa l'80% della spesa della Regione. Da fare immediatamente è una r i f o r m a a b a s e d i informatizzazione sanitaria, messa in rete dei servizi territoriali e controllo della spesa farmaceutica. Nonché una scelta degli impegni infrastrutturali tra quelli strategici e quelli patacca: sì alla banda larga diffusa e distribuita, no a nuovo cemento inutile. Davide Bono, per il gruppo consiliare MoVimento5Stelle Piemonte Attenzione ci troviamo sempre al venerdì dalle ore 21.00 In piazza Sacro Cuore 5. (zona viale Roma) Come sempre a Novara RENDICONTO 2013: INDEBITARE ANCORA IL FUTURO?