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Lezione 3




I paradossi del movimento
Zenone (V sec. a. C.)


➲   Allievo di Parmenide, voleva contribuire a
    dimostrare che solo l'Essere è, e il non
    Essere non può in alcun modo essere
➲   Quindi il movimento è impossibile, in quanto
    passaggio dall'essere al non-essere
Percorso di Zenone


➲   Zenone segue il percorso contrario di
    Parmenide, ovvero una dimostrazione per
    assurdo che parte dal movimento, e ne
    dimostra l'impossibilità, la assurdità, la
    contraddittorietà, per inferire da lì
    l'immobilità dell'essere
Paradossi del moto


➲   Non si può partire
➲   Non si può essere in viaggio
➲   Non si può arrivare
Non si può partire


➲   Se parto da A per raggiungere B, devo
    prima raggiungere la metà del percorso, e
    prima di raggiungere la metà del percorso
    dovrò raggiungere la metà della metà, e
    così via (1/2, 1/4, 1/8, 1/16, 1/32....etc).
➲   Da notare il presupposto nascosto dietro
    questo ragionamento: non si può andare
    all'infinito!
Non si può essere in viaggio (la
            freccia)

➲   Non si può nemmeno essere in viaggio:
    Una freccia lanciata è in realtà una
    successione infinita di istanti in cui essa è
    immobile. Presi ciascuno per sè, essa è
    immobile, dunque è impossibile che una
    serie di immobilità dia luogo al movimento



➲   Come dire: una serie di fotogrammi non può
    fare un film
Non si può arrivare


➲   Non si può arrivare: Per raggiongere la
    tartaruga nel punto B, Achille deve
    impiegare un certo tempo t❶, durante il
    quale la tartaruga si è spostata in C, e
    mentre raggiunge C in un tempo t❷ essa si
    sposta in D, e così via...
➲
Non si può arrivare


➲   Quindi Achille non raggiungerà mai la
    tartaruga


➲   Anche qui, nascosto, c'è il presupposto
    dell'impossibilità di procedere all'infinito
Il presupposto nascosto


➲   Il presupposto nascosto a questi
    ragionamenti è la divisibilità dello spazio
    all'infinito, che per i greci è impossibile!
➲   Ovvero, posso ridurre lo spazio ad una
    somma infinita di punti nello spazio?
➲   Oppure questa è una idealizzazione dei
    matematici, ma per la fisica non si può
    fare?
Regresso all'infinito


➲   Anche Democrito aveva rifiutato la
    divisibilità (dei corpi) all'infinito, ed aveva
    supposto l'esistenza di atomi, mattoni
    indivisibili della materia.
➲   L'equivalente logico della divisibilità fisica
    all'infinito è il

➲   Regresso all'infinito
Rifiuto dell'infinito


➲   Per i greci il concetto di infinito è irrazionale,
    e lo rifiutano
➲   Quindi rifiutano il movimento ed ogni forma
    di regressione all'infinito da un p.d.v. logico
Chuang-Tsu (IV sec. a. C.)


Se ogni volta che muore il re si taglia lo scettro
 a metà, non si finirà mai, c'è sempre una
 metà della metà, ache se le dinastie fossero
 infinite.

E' una diversa versione, presente anche nella
  cultura orientale
Scetticismo


Pirrone (IV sec. a.C.), Agrippa (I sec. a.C.) e
  Sesto Empirico (II sec. a.C.) trasportano il
  paradosso in ambito gnoseologico:

→ Niente si può dimostrare, perchè gni
 affermazione si fonda su un'ipotesi, e questa
 su un'altra ipotesi e così via all'infinito
→ Niente si può definire: ogni definizione si
 basa su termini, per definire i quali servono
 altri termini, e così via all'infinito, cosa
 impossibile etc...
Soluzioni


Una semplice soluzione fu introdotta da
 Euclide col metodo assiomatico, ovvero col
 fondare la costruzione teorematica della
 Matematica di Euclide su

        assiomi, postulati e nozioni primitive

Essi non si dimostrano e non si definiscono
Teologia


Aristotele, (III sec. a.C.)
San Tommaso d'Aquino (XIV sec.) applicano
  la impossibilità della reductio ad infinitum
alla teologia, per dimostrare l'esistenza di Dio.

Le cinque vie di Tommaso sintetizzano tutti gli
 argomenti
Le cinque vie


Dio come:
            Ente necessario
            Ente perfetto
            Primo motore
            Causa prima
            Fine ultimo
1. Dio come Ente necessario


Gli enti finiti sono contingenti.
Sono, ma possono non essere, hanno in altro
 la ragion necessaria del proprio essere.
Questo “altro” a sua volta è contingente,
 rimanda ulteriormente ad un “altro”, ragion
 d'essere dell'ente finito/contingente,etc.
→ Il regresso all'infinito è impossibile → ci
 deve essere un Essere necessario, la cui
 ragion d'essere è in sé e non in altro
1. Dio Essere necessario


Il fondamento della contingenza del mondo è
   nella necessità dell'Essere, Dio, che non può
   non essere, che è necessario che sia.
2. Dio Essere perfetto


Si desume dall'imperfezione degli enti finiti
→ impossibilità del regresso all'infinito


→ Essere perfetto, la cui perfezione è implicita
 nella imperfezione degli enti
3. Dio causa del moto


Omne quod movetur ab alio movetur = Tutto
 ciò che si muove riceve da altro il suo
 movimento (Il principio di inerzia verrà intuito
 da Galileo e definito da Cartesio, XVII sec.)

→ Impossibilità del rimando all'infinito
→ Deve Esistere un Primo motore che muove
 senza muoversi, causa immota del
 movimento degli altri esseri che muove ed
 attrae a sé come l'amato attrae l'amante: Dio
4. Dio causa prima


Analogo ragionamento, dagli enti all'Essere,
 questa volta applicato alla causalità.

Tutti gli enti hanno una causa del loro esistere
 (causa efficiente, che li porta all'essere, che
 li fa essere)
→ Impossibilità del rimando all'infinito
→ Deve Esistere una Causa Prima che causa
 senza essere causata, Dio
5. Dio causa finale


Simmetricamente alla causa efficiente della 4°
  prova, c'è la 5° via della causa finale

Ogni ente ha un fine, uno scopo verso cui
 tende
→ Impossibilità del rimando all'infinito
→ Deve Esistere una Causa Ultima, termine
 ultimo e fine ultimo di ogni ente, che non
 tende a null'altro che a sé stessa, che si
 autorealizza: Dio
Gregorio di S. Vincenzo (XVII sec.)


Soluzione matematica: non c'è paradosso nel
 concepire una serie infinita di intervalli finiti.

         ½ + ¼ + 1/8 + 1/16.... = 1

Una somma infinita di intervalli finiti può
TENDERE ad un valore FINITO,
a condizione che sia una serie
  CONVERGENTE

            (v. Teoria delle serie)
Laurence Sterne


Nel romanzo Tristan Shandy (1760):

Rivisitazione del Paradosso – versione
  “Impossibile arrivare”

→ Qui: impossibile scrivere la propria
 autobiografia
Lewis Carroll


“Ciò che la tartaruga disse ad Achille” (1895)

→ Non è possibile ragionare, c'è bisogno di
  regole, ma come applicare queste regole?
Altre regole, e così via...
Joshua Royce (1899)


Joshua Royce utilizza l'intuizione zenoniana
 per derivarne il "teorema del punto fisso",
 dividendo (v. figura sotto) una mappa
 all'infinito si arriva prima o poi ad un punto
 che rimane fermo (quello piccolo rosso).
Franz Kafka (1917)


Il messaggio dell'imperatore,Il processo, Il
   castello ed altri romanzi.

→ Tutti i protagonisti di Kafka devono sempre
 superare una serie di ostacoli infinita, dopo
 uno ce n'è sempre un altro, poi un altro etc...

→ angoscia
Josè Louis Borges


Metempsicosi della Tartaruga (1941)

Un detective è sulle tracce di un assassino,
  che dissemina tracce di sè, dandogli
”appuntamento” al prossimo delitto, e così via,
  fino a che il D raggiunge l'assassino, che lo
  stava aspettando e lo uccide.
Maurits Escher
Sempre più piccolo (1956)
Soluzione


Quale dunque la vera soluzione?
Soluzione fisica newtoniana


Il moto di Achille è una retta passante per
   l'origine, quello della Tartaruga è
   rappresentato da una retta con intercetta
   diversa da zero (il vantaggio iniziale di T)

La pendenza delle rette è la Velocità

→ il punto di incontro delle due rette
 rappresenta l'istante in cui A raggiunge T
Soluzione matematica


E' quella di Gregorio di San Vincenzo (XVII
  sec.) → teoria delle serie
L ’ origine del paradosso è nell ’ assumere,
   implicitamente, che un numero infinito di
   lassi di tempo implica un tempo infinito.
   Questo sarebbe vero se tutti i lassi di
   tempo avessero la stessa durata.
Invece i lassi di tempo sono sempre pi ù
   piccoli ed `e quindi possibile sommarne un
   numero infinito.

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  • 1. Lezione 3 I paradossi del movimento
  • 2. Zenone (V sec. a. C.) ➲ Allievo di Parmenide, voleva contribuire a dimostrare che solo l'Essere è, e il non Essere non può in alcun modo essere ➲ Quindi il movimento è impossibile, in quanto passaggio dall'essere al non-essere
  • 3. Percorso di Zenone ➲ Zenone segue il percorso contrario di Parmenide, ovvero una dimostrazione per assurdo che parte dal movimento, e ne dimostra l'impossibilità, la assurdità, la contraddittorietà, per inferire da lì l'immobilità dell'essere
  • 4. Paradossi del moto ➲ Non si può partire ➲ Non si può essere in viaggio ➲ Non si può arrivare
  • 5. Non si può partire ➲ Se parto da A per raggiungere B, devo prima raggiungere la metà del percorso, e prima di raggiungere la metà del percorso dovrò raggiungere la metà della metà, e così via (1/2, 1/4, 1/8, 1/16, 1/32....etc). ➲ Da notare il presupposto nascosto dietro questo ragionamento: non si può andare all'infinito!
  • 6. Non si può essere in viaggio (la freccia) ➲ Non si può nemmeno essere in viaggio: Una freccia lanciata è in realtà una successione infinita di istanti in cui essa è immobile. Presi ciascuno per sè, essa è immobile, dunque è impossibile che una serie di immobilità dia luogo al movimento ➲ Come dire: una serie di fotogrammi non può fare un film
  • 7. Non si può arrivare ➲ Non si può arrivare: Per raggiongere la tartaruga nel punto B, Achille deve impiegare un certo tempo t❶, durante il quale la tartaruga si è spostata in C, e mentre raggiunge C in un tempo t❷ essa si sposta in D, e così via... ➲
  • 8. Non si può arrivare ➲ Quindi Achille non raggiungerà mai la tartaruga ➲ Anche qui, nascosto, c'è il presupposto dell'impossibilità di procedere all'infinito
  • 9. Il presupposto nascosto ➲ Il presupposto nascosto a questi ragionamenti è la divisibilità dello spazio all'infinito, che per i greci è impossibile! ➲ Ovvero, posso ridurre lo spazio ad una somma infinita di punti nello spazio? ➲ Oppure questa è una idealizzazione dei matematici, ma per la fisica non si può fare?
  • 10. Regresso all'infinito ➲ Anche Democrito aveva rifiutato la divisibilità (dei corpi) all'infinito, ed aveva supposto l'esistenza di atomi, mattoni indivisibili della materia. ➲ L'equivalente logico della divisibilità fisica all'infinito è il ➲ Regresso all'infinito
  • 11. Rifiuto dell'infinito ➲ Per i greci il concetto di infinito è irrazionale, e lo rifiutano ➲ Quindi rifiutano il movimento ed ogni forma di regressione all'infinito da un p.d.v. logico
  • 12. Chuang-Tsu (IV sec. a. C.) Se ogni volta che muore il re si taglia lo scettro a metà, non si finirà mai, c'è sempre una metà della metà, ache se le dinastie fossero infinite. E' una diversa versione, presente anche nella cultura orientale
  • 13. Scetticismo Pirrone (IV sec. a.C.), Agrippa (I sec. a.C.) e Sesto Empirico (II sec. a.C.) trasportano il paradosso in ambito gnoseologico: → Niente si può dimostrare, perchè gni affermazione si fonda su un'ipotesi, e questa su un'altra ipotesi e così via all'infinito → Niente si può definire: ogni definizione si basa su termini, per definire i quali servono altri termini, e così via all'infinito, cosa impossibile etc...
  • 14. Soluzioni Una semplice soluzione fu introdotta da Euclide col metodo assiomatico, ovvero col fondare la costruzione teorematica della Matematica di Euclide su assiomi, postulati e nozioni primitive Essi non si dimostrano e non si definiscono
  • 15. Teologia Aristotele, (III sec. a.C.) San Tommaso d'Aquino (XIV sec.) applicano la impossibilità della reductio ad infinitum alla teologia, per dimostrare l'esistenza di Dio. Le cinque vie di Tommaso sintetizzano tutti gli argomenti
  • 16. Le cinque vie Dio come: Ente necessario Ente perfetto Primo motore Causa prima Fine ultimo
  • 17. 1. Dio come Ente necessario Gli enti finiti sono contingenti. Sono, ma possono non essere, hanno in altro la ragion necessaria del proprio essere. Questo “altro” a sua volta è contingente, rimanda ulteriormente ad un “altro”, ragion d'essere dell'ente finito/contingente,etc. → Il regresso all'infinito è impossibile → ci deve essere un Essere necessario, la cui ragion d'essere è in sé e non in altro
  • 18. 1. Dio Essere necessario Il fondamento della contingenza del mondo è nella necessità dell'Essere, Dio, che non può non essere, che è necessario che sia.
  • 19. 2. Dio Essere perfetto Si desume dall'imperfezione degli enti finiti → impossibilità del regresso all'infinito → Essere perfetto, la cui perfezione è implicita nella imperfezione degli enti
  • 20. 3. Dio causa del moto Omne quod movetur ab alio movetur = Tutto ciò che si muove riceve da altro il suo movimento (Il principio di inerzia verrà intuito da Galileo e definito da Cartesio, XVII sec.) → Impossibilità del rimando all'infinito → Deve Esistere un Primo motore che muove senza muoversi, causa immota del movimento degli altri esseri che muove ed attrae a sé come l'amato attrae l'amante: Dio
  • 21. 4. Dio causa prima Analogo ragionamento, dagli enti all'Essere, questa volta applicato alla causalità. Tutti gli enti hanno una causa del loro esistere (causa efficiente, che li porta all'essere, che li fa essere) → Impossibilità del rimando all'infinito → Deve Esistere una Causa Prima che causa senza essere causata, Dio
  • 22. 5. Dio causa finale Simmetricamente alla causa efficiente della 4° prova, c'è la 5° via della causa finale Ogni ente ha un fine, uno scopo verso cui tende → Impossibilità del rimando all'infinito → Deve Esistere una Causa Ultima, termine ultimo e fine ultimo di ogni ente, che non tende a null'altro che a sé stessa, che si autorealizza: Dio
  • 23. Gregorio di S. Vincenzo (XVII sec.) Soluzione matematica: non c'è paradosso nel concepire una serie infinita di intervalli finiti. ½ + ¼ + 1/8 + 1/16.... = 1 Una somma infinita di intervalli finiti può TENDERE ad un valore FINITO, a condizione che sia una serie CONVERGENTE (v. Teoria delle serie)
  • 24. Laurence Sterne Nel romanzo Tristan Shandy (1760): Rivisitazione del Paradosso – versione “Impossibile arrivare” → Qui: impossibile scrivere la propria autobiografia
  • 25. Lewis Carroll “Ciò che la tartaruga disse ad Achille” (1895) → Non è possibile ragionare, c'è bisogno di regole, ma come applicare queste regole? Altre regole, e così via...
  • 26. Joshua Royce (1899) Joshua Royce utilizza l'intuizione zenoniana per derivarne il "teorema del punto fisso", dividendo (v. figura sotto) una mappa all'infinito si arriva prima o poi ad un punto che rimane fermo (quello piccolo rosso).
  • 27. Franz Kafka (1917) Il messaggio dell'imperatore,Il processo, Il castello ed altri romanzi. → Tutti i protagonisti di Kafka devono sempre superare una serie di ostacoli infinita, dopo uno ce n'è sempre un altro, poi un altro etc... → angoscia
  • 28. Josè Louis Borges Metempsicosi della Tartaruga (1941) Un detective è sulle tracce di un assassino, che dissemina tracce di sè, dandogli ”appuntamento” al prossimo delitto, e così via, fino a che il D raggiunge l'assassino, che lo stava aspettando e lo uccide.
  • 29. Maurits Escher Sempre più piccolo (1956)
  • 30. Soluzione Quale dunque la vera soluzione?
  • 31. Soluzione fisica newtoniana Il moto di Achille è una retta passante per l'origine, quello della Tartaruga è rappresentato da una retta con intercetta diversa da zero (il vantaggio iniziale di T) La pendenza delle rette è la Velocità → il punto di incontro delle due rette rappresenta l'istante in cui A raggiunge T
  • 32. Soluzione matematica E' quella di Gregorio di San Vincenzo (XVII sec.) → teoria delle serie L ’ origine del paradosso è nell ’ assumere, implicitamente, che un numero infinito di lassi di tempo implica un tempo infinito. Questo sarebbe vero se tutti i lassi di tempo avessero la stessa durata. Invece i lassi di tempo sono sempre pi ù piccoli ed `e quindi possibile sommarne un numero infinito.