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Cenni di Metodologia
               Dell’insegnamento Sportivo
                        per istruttori F.I.V.



                               Francesco Collovà
                         - Istruttore F.I.V.
                         - Esperto Velista
                         - UdR Zonale
                                               V Zona F.I.V.
                             francesco.collova@gmail.com


Ottobre 2007
Obiettivi delle chiacchierate

• Chiacchierata sulla metodologia:
      Ogni istruttore/ allenatore è un insegnate!
• Panoramica sulle competenze che l’istruttore
  deve possedere
• Il Saper……..dell’istruttore
• Progressione
• Cenni di comunicazione
• Ed ora tocca a voi: esercitazione in aula!



 Ottobre 2007
Le Competenze Didattiche
dell’istruttore


La competenza didattica
dell’istruttore è essenziale per
essere in grado di creare una
situazione favorevole
all’apprendimento


Ottobre 2007
Situazione Didattica


                           Situazione Didattica




Allievo                                                       Istruttore/
                Attività        Ambiente          Atmosfera
(Atleta)                                                      Allenatore




           Ottobre 2007
Allievo (Atleta)

Elemento primario del rapporto didattico
da considerarsi non come “oggetto”
dell’azione dell’istruttore ma come
“soggetto”
con le sue caratteristiche psicofisiche




Ottobre 2007
Attività

Elemento essenziale della
situazione didattica sono l’insieme
di esercizi, compiti da svolgere che
dovranno essere adeguati agli allievi


la loro scelta non dovrà essere casuale e
disordinata ma programmata per essere
efficace


  Ottobre 2007
Ambiente
   spazio attrezzature e tempi a
   disposizione sono importanti
   possono condizionare le scelte
   operative è necessario saperle
   ottimizzare.

   Non sempre si dispone del meglio!




Ottobre 2007
Atmosfera

 La condizione sociale e psicologica
 in cui si svolgono le attività deve
 essere stimolante

 non bastano i contenuti di lavoro
 ma necessitano i modi per attuarli




Ottobre 2007
Chi Ha Un Ruolo Base Tra Questi
Fattori?


                ISTRUTTORE
                   Egli deve organizzare
               l’attività pratica degli allievi
                     in modo razionale

               Coordinando tra loro i vari
                elementi della situazione
                       didattica



Ottobre 2007
Istruttore Cosa deve saper Fare?
La figura dell’istruttore prevede quindi diverse competenze:


• Saper Fare
• Saper Comunicare
• Saper Motivare
• Saper Osservare e Valutare
• Saper Programmare e Scegliere gli Obiettivi
• Saper Gestire ed Organizzare




Tutti questi saperi dell’istruttore
interagiscono tra loro nell’unicità dell’azione
didattica
Ottobre 2007
Istruttore Cosa deve saper Fare?
                                    Saper
                                   Gestire ed
                                  Organizzare
        Saper Fare
     (Competenze Tecniche                         Saper
         Specifiche)                            Comunicare


                                                  Saper
                               Saper             Motivare
                            Programmare

                              Saper
                             Osservare

Hard Skill                                          Soft Skill



         Ottobre 2007
Saper Motivare: I Bisogni
Ogni COMPORTAMENTO è determinato da bisogni ed ogni
individuo è motivato a soddisfare i propri bisogni personali



•    AUTOREALIZZAZIONE


•    STIMA


•    SOCIALI


•    SICUREZZA


•    FISIOLOGICI

                      La gerarchia dei bisogni di MASLOW 1962
    Ottobre 2007
Bisogni e Motivazioni in ambito
sportivo:
      MOTIVAZIONI        ABBANDONO


•     Competenza     •   Mancanza di divertimento


•     Divertimento   •   Mancanza di successo


•     Affiliazione   •   Stress da competizione


•     Squadra        •   Assenza di appoggio dei
                     •      genitori
•     Gareggiare
                     •   Incomprensioni con Allenatore
•     Forma fisica
                     •   Noia


                     •   Incidenti sportivi
    Ottobre 2007
Bisogni in ambito sportivo:


        BISOGNO di Stimolazione e di
        Eccitamento (divertirsi)


  BISOGNO di Competenza
  e Abilità


BISOGNO di Affiliazione


Martens 1987



   Ottobre 2007
Bisogno di Stimolazione


• Quando il livello di          • Calibrare il programma da
  attivazione è ottimale, non     svolgere con le abilità
  sono né annoiato né             dell’allievo
  ansioso, sono
  completamente assorbito       • Mantenere l’allenamento
  dall’attività e mi sento in     vario e stimolante
  controllo della situazione    • Non lasciare agli allievi il
                                  tempo di annoiarsi
• DIVERTIMENTO:condizione • Insegnare a stabilire
  di piacere che si trae dallo   obiettivi realistici
  svolgere una specifica       • Stabilire esercizi in cui non
  attività                       c’è la valutazione
                                 dell’istruttore



   Ottobre 2007
Bisogno di Competenza

• SFIDA: preferire gli esercizi più difficili per mettersi alla
  prova


• CURIOSITA’: interesse ad imparare e a risolvere i
  problemi, scoprire quanto diventano bravi


• PADRONANZA: desiderio di provare a farcela da soli


• GIUDIZIO: fornire giudizi personali e dare importanza
  alle proprie idee


• CRITERI: presenza di parametri interni per valutare un
  compito


Ottobre 2007
Le motivazioni


         Allievo                  Istruttore
Gioco e divertimento      Successo personale
Benessere fisico          Interazione con gli atleti e
                             gratificazioni che ne
Far parte di un gruppo
                             derivano
Apprendere tecniche
                          Orientamento al compito
  affascinanti
Successo agonistico




 Ottobre 2007
Saper Osservare
Saper osservare vuol dire
registrare informazioni
in merito a:
Comportamenti
Abilità Tecniche
Abilità Motorie
                                   Cosa
Risposte a stimoli precisi
                   Ogni Atleta
                   Il Gruppo
          Chi      Se stesso come
                   Istruttore/Allenatore
                   Ambiente e la situazione
  Ottobre 2007
Saper Osservare

  OSSERVAZIONE           OSSERVAZIONE
  OCCASIONALE:           SISTEMATICA:
• Quotidianamente
  quando un            • Pre organizza il quadro in
  fenomeno ci            cui saranno rilevati i fatti
  colpisce
                       • Si avvale di strumenti di
• Non è intenzionale     rilevazione
• Soggettiva
                       • E’ costruita su un
• Asistematica           progetto
                       • E’ periodica
                       • E’ registrata

  Ottobre 2007         • E’ attendibile
Strumenti e Tecniche Didattiche

                                     Saper Comunicare



                                    Francesco Collovà
                              - Istruttore F.I.V.
                              - Esperto Velista
                              - UdR Zonale
                                                    V Zona F.I.V.
                                  francesco.collova@gmail.com

Ottobre 2007
Metodo Induttivo - Deduttivo
I metodi induttivi :            Pratica                  Teoria
    si basano sull’investimento preventivo nelle capacità dell’allievo di scoprire
    autonomamente le conoscenze e di fare esperienze, sotto la guida
        dell’istruttore, a seconda dei diversi stadi evolutivi e maturativi raggiunti.

    •Metodo della libera esplorazione
    •Metodo della scoperta guidata
    •Metodo della risoluzione dei problemi

I metodi deduttivi:             Teoria                   Pratica
    partono viceversa dall’ipotesi che l’istruttore possegga adeguate
       informazioni (conoscenze ed esperienze) che deve semplicemente
       trasmettere ai propri allievi, a seconda del grado di maturità da essi
       conseguito per riceverle e valorizzarle.

    •Metodo dell’assegnazione dei compiti
    •Metodo prescrittivo o del comando
    •Metodo misto ( sintesi – analisi – sintesi)

 Ottobre 2007
Metodo Induttivo - Deduttivo

 Metodo                                                    Metodo
Induttivo       Al crescere dell’età                      Deduttivo




                Bambini         Ragazzi         Adulti




 Metodo                                                    Metodo
Induttivo       Al crescere dell’esperienza               Deduttivo




               Iniziazione   Perfezionamento   Agonismo
            Ottobre 2007
APPRENDIMENTO COOPERATIVO
COPERATIVE LEARNING
  E’ un metodo didattico-educativo di apprendimento costituito
  dalla cooperazione fra gli studenti, ciascuno dei quali mette a
  disposizione del gruppo il suo sapere e le sue competenze.




  Apprendere in gruppo si rivela molto efficace non solo sul piano
  cognitivo, ma anche per quanto riguarda l'attivazione dei positivi
  processi socio-relazionali, imparando a cooperare per il
  conseguimento di un obiettivo comune.


          COMUNICAZIONE ORIZZONTALE TRA PARI
Ottobre 2007
BRAIN STRORMING
Letteralmente tempesta di cervelli. Dato un problema da
affrontare, ciascuno dei partecipanti, entro prefissati limiti di
tempo, è libero di esprimere la propria idea senza che
l'insegnante esprima giudizi sulle idee emerse.
Alla fine tutte le idee sono raccolte ed opportunamente analizzate
per giungere alla soluzione del problema


                 COMUNICAZIONE LIBERA




Ottobre 2007
CIRCLE TIME

  Letteralmente tempo del cerchio . E' considerato una delle
  metodologie più efficaci, i partecipanti si dispongono in cerchio
  con un conduttore che ha il ruolo di sollecitare e coordinare il
  dibattito entro un termine temporale prefissato. Il conduttore
  assume il ruolo di interlocutore privilegiato nel porre domande o
  nel fornire risposte.
  Il circe time facilita e sviluppa la comunicazione circolare,
  favorisce la conoscenza di sé, promuove la libera e attiva
  espressione delle idee, delle opinioni, dei sentimenti e dei
  vissuti personali e, infine, crea un clima di serenità e di
  condivisione facilitante la costituzione di qualsiasi nuovo gruppo
  di lavoro o preliminare a qualunque successiva attività.




Ottobre 2007
ROLE PLAYING

  Significa gioco di ruoli (si può applicare a conclusione di
  un'attività ).


  Gli allievi dovranno essere capaci di cambiare ruolo, perché
  l'aspetto più importante è la capacità di comprendere ed
  esprimere punti di vista diversi.


  Dare la possibilità di sperimentarsi nel ruolo di docente


         CONSAPEVOLEZZA DELLA COMUNICAZIONE




Ottobre 2007
TEAM TEACHING

  Significa letteralmente insegnamento di gruppo ed è una
  metodologia in cui gli insegnanti non lavorano più isolatamente,
  ciascuno nella sua classe, ma cooperano con pari dignità e
  responsabilità professionale per l'educazione di un gruppo di
  alunni.
  Ciascun docente del team si occupa di uno specifico ambito
  disciplinare. I tempi della programmazione comune servono per
  ogni opportuna verifica e valutazione e per rendere più flessibile
  il curricolo in itinere.


         COMUNICAZIONE ALTERNATA E INTEGRATA




Ottobre 2007
METODO SPERIMENTALE
  Questo metodo introdotto dallo scienziato Galileo Galilei si
  fonda su alcuni punti fondamentali:


 1. l'osservazione accurata di un fenomeno;
 2. la formulazione di una ipotesi (cioè di una
     spiegazione ragionevole da verificare);
 3. la verifica della validità dell'ipotesi con uno o più
     esperimenti (o con altre osservazioni);
 4. le conclusioni ( se i risultati confermano l'ipotesi
     fatta, essa si trasforma in una tesi).




Ottobre 2007
PROBLEM SOLVING
    E' una tecnica didattica che intende l'apprendimento come il
    risultato di un'attività di scoperta e per soluzione di
    problemi.
    Il problem solving è, quindi, una metodologia di analisi
    utilizzata per individuare, pianificare ed attuare le azioni
    necessarie alla risoluzione di un problema. Le fasi dell'analisi
    sono:
•   definizione del problema;
•   raccolta delle informazioni;
•   identificazione delle cause più probabili;
•   formulazioni di cause possibili ;
•   sviluppo operativo dell'analisi;
•   controllo dei risultati.




      Ottobre 2007
Progressione tecnica degli allievi
                        Come costuire efficacemente una
                                   progressione tecnica
                                   (Saper Programmare)




                                       Francesco Collovà
                                   Istruttore FIV (v zona)

Ottobre 2007               francesco.collova@gmail.com
Obiettivi

• Comprendere insieme gli elementi alla base
  dell’apprendimento motorio in modo che
  possiamo capire come inserirsi in questo
  processo come registi e non come spettatori.


• Razionalizzare il lavoro dell’istruttore al fine di
  migliorare le nostre capacità didattiche,
  individuare gli elementi base e comprendere
  una metodologia che favorisce la crescita
  progressiva degli allievi



   Ottobre 2007
Prima Parte

               Cenni di Apprendimento Motorio




Ottobre 2007
Elementi di Apprendimento Motorio -
I Protagonisti

  Il processo d’apprendimento/insegnamento ha
  tre protagonisti, in un contesto sportivo sono
  questi:

        • L'ATLETA;

        • L'ESERCIZIO O LA TECNICA;

        • L'ALLENATORE O L'ISTRUTTORE.



   Ognuno di essi è un elemento indispensabile del
   processo d’apprendimento, ma non sono tutti da
   considerare sullo stesso piano.

Ottobre 2007
Elementi di Apprendimento Motorio -
I Protagonisti
                 Tre protagonisti

Il soggetto dell'apprendimento è l'atleta,
riferimento principale e costante nel tempo.

I compiti o gli esercizi sono i mezzi per
perseguire l'obiettivo specifico, programmato in
relazione alle capacità del soggetto in quel
momento.

e dulcis in fundo…..


 Ottobre 2007
Elementi di Apprendimento Motorio -
I Protagonisti

                              Il regista sceglierà, quindi,
L‘ insegnante : è il          testi, scenografie e dialoghi
tutore di questo              in rapporto alle qualità degli
processo.                     attori, senza presupporre
E’ al servizio                che, poiché lui è bravo, sono
dell'apprendimento e mai      gli altri a doversi adattare al
nella posizione di            suo fare e al suo sapere, e
possessore del sapere,        che, chi non ci riesce,
disgiunto dalla realtà e      dimostra solo di non avere le
dalle caratteristiche degli   caratteristiche necessarie al
attori.                       ruolo.




 Ottobre 2007
Apprendimento Motorio –
Il processo dipende da:



• Età
• Esperienze Motorie Pregresse
• Dalle Conoscenze (Liv. Culturale)




Ottobre 2007
Apprendimento Motorio –
    Il processo
    Nel processo d’apprendimento di un’abilità motoria
    sono indispensabili tre momenti:
•   La conoscenza delle richieste dell'attrezzo su cui
    l’abilità motoria deve essere esercitata;


•   La coordinazione tra tale conoscenza e i movimenti
    muscolari appropriati;


•   La coordinazione dei vari movimenti che consentono
    l'esecuzione del programma motorio.


                                      Tutto è integrato
                                         tramite….
    Ottobre 2007
FEEDBACK !! : processo di recupero delle informazioni relative al
movimento che si attiva sia durante che al termine dell’azione.
Indispensabile per perfezionare ed integrare il movimento
Consente il confronto tra l'immagine motoria (piano direttivo) e i
movimenti realmente effettuati.
          Ottobre 2007
Istruttore: Feedback Esterno
     “Il feedback esterno è l’informazione che l’allievo non
     riceverebbe da solo come conseguenza naturale della sua
     prestazione. Esso è fornito da fonti esterne all’atleta:
     l’allenatore, un compagno, uno specchio, un video-tape.”




      SULLA PRESTAZIONE             SUL RISULTATO



                                INFORMATIVA
              FUNZIONE

                              DI RINFORZO
39
      Ottobre 2007
Problematiche del Feedback esterno
                dell’istruttore
40



                       • Quando?
                       • Quanto?
                       • Come?
                       • Quale canale?
                       • A chi?
                       • Perché? (attenzione, motivazione,
                         controllo)


                                                             01/11/2012
        Ottobre 2007
Apprendimento Motorio –
  Il processo
  A complicare ulteriormente questo processo ci
  sono altre due variabili, spesso poco considerate.
• La prima: è relativa al rapporto tra età biologica ed
  età cronologica.


• La seconda: riguarda la non linearità e costanza
  dell’apprendimento nel tempo.


  I processi di sviluppo auxologico e fisiologico seguono andamenti
  del tutto individuali e non prevedibili, dipendenti dall’interazione tra
  fattori genetici e condizionamenti ambientali.


    Ottobre 2007
Apprendimento Motorio –
  Il processo
   I periodi critici corrispondono alle fasi in cui si
   registrano elevati picchi di accrescimento
   somatico.
   In questi momenti, nel corso degli allenamenti è
   consigliabile soffermarsi maggiormente.
   Riorganizzare l'apprendimento precedente
   rispetto alle diverse proporzioni corporee,
   piuttosto che dedicarsi al perfezionamento
   d’abilità motorie specifiche

NOTA: Il lavoro sarebbe poco efficace e le abilità poco stabili
  proprio a causa delle veloci modificazioni corporee

    Ottobre 2007
Apprendimento Motorio –
Difficoltà e punti di attenzione
Queste fasi di stasi, se non di calo delle
prestazioni, sono fraintese, determinando
nell'insegnante lo sviluppo di preconcetti in
relazione all'impegno e alle capacità reali
degli allievi.


                              Attenzione !

Possibile causa di tensioni nei rapporti
interpersonali e possibile concausa
dell'abbandono precoce delle attività
sportive.
 Ottobre 2007
Apprendimento Motorio –
Difficoltà e punti di attenzione
L’apprendimento è sfavorito da diversi
  elementi:

disinteresse;                   eccessiva difficoltà;
stanchezza psico-fisica;        livello inadeguato;
sconfitta;                      tempi inadatti;
monotematicità;                 condizioni meteo avverse;
noia;                           emarginazione
incomprensione;                 ecc…..
fobie (acqua, vento, paure di
    farsi male ecc.);



  Ottobre 2007
Apprendimento Motorio –
Difficoltà e punti di attenzione

 E’ indispensabile personalizzare ogni intervento
 di stimolazione motoria o tecnica

        e in aggiunta!

 Non imporre stimoli uguali a tutto un gruppo di
 allievi

 Ognuno di essi manifesta una propria, diversa e
 irripetibile identità psicofisica



Ottobre 2007                           Attenzione !
Apprendimento Motorio




 Ottobre 2007
Apprendimento Motorio: Tre Fasi
Lo sviluppo della coordinazione grezza:
   va dalla comprensione del compito di movimento fino allo stadio della
   coordinazione grezza, i primi tentativi di esecuzione normalmente non
   portano alla riuscita del movimento, anzi lo stesso è svolto con una
   sensazione di rigidità, mancanza di ritmo per ciò che riguarda il rapporto tra
   fase di preparazione e fase principale, ciò è dovuto ad una scarsa ricezione
   ed elaborazione delle informazioni soprattutto da parte degli analizzatori
   cinestetici, alla mancanza del programma nella memoria motoria.
Lo sviluppo della coordinazione fine
   in questo stadio l’allievo è in grado di eseguire il nuovo movimento in modo
   aderente al modello tecnico, quasi senza errori, e quindi raggiunge già
   buone prestazioni, il movimento è svolto con buona fluidità, con adeguata
   ampiezza e ritmo, naturalmente tutto ciò si svolge in condizioni costanti,
   favorevoli e note. L’allievo comincia ad elaborare programmi sempre più
   precisi grazie anche alla capacità di attingere alla memoria motoria.
Disponibilità variabile
   va dallo stadio della coordinazione fine, a quello della disponibilità variabile
   o della maestria. L’atleta è in grado di utilizzare efficacemente il movimento,
   anche in condizioni difficili ed inabituali, il movimento è preciso e costante,
   questa fase è sostenuta da tre acquisizioni importanti: stabilizzazione dei
   movimenti, capacità di variare il movimento al verificarsi di disturbi o di
   cambiamento delle condizioni, automatizzazione di singole componenti

  Ottobre 2007
Apprendimento Motorio
1. Transfert (Comparazione con
   la conoscenza posseduta, dare
   un senso fornire informazioni)                Coordinazione
                                                 Grezza
2. Modello Realizzativo
3. Comprensione
4. Realizzazione <> Feedback                     Coordinazione
5. Allenamento                                   Fine

6. Integrazione (Automatismi: ottenuti con
   allenamenti ripetuti, l’atto motorio dalla
   memoria a breve termine passa nella
   memoria a lungo termine e non richiede più    Diponibilità
   attenzione rilasciando canali di percezione   Variabile
   sensoriali)
7. Globalizzazione (Risolvere ed
   integrare con altri problemi)
  Ottobre 2007
Apprendimento Motorio –
 Fasi del processo
Attenzione ed esecuzione controllata
 Ai primi stadi dell'apprendimento motorio, ogni
 movimento deve essere seguito dall’attenzione
 L’atto è controllato, prevalentemente, dall’area
 motoria della corteccia cerebrale.
                   pertanto
 Richiede una costante attenzione, anche per la
 regolazione della forza da utilizzare, dell'estensione
 del movimento, in relazione ai dati che giungono al
 cervello dal controllo oculare e dai sensori
 propriocettivi.
  Ottobre 2007
Apprendimento Motorio –
Fasi del processo
                 Interiorizzazione
Dopo che il movimento è stato ripetuto diverse volte, la corretta
successione delle azioni motorie viene interiorizzata.
Il controllo cerebrale del movimento passa dall'area motoria
all'area premotoria.
l'attenzione non è più necessaria per portare a termine la
richiesta di movimento.
La correlazione tra i dati provenienti dagli occhi e i dati
provenienti dal sistema propriocettivo è diventata così esatta
che i primi, cioè i dati visivi, non sono più indispensabili per
poter compiere il movimento.
L'atto cioè, viene eseguito "alla cieca", perché si è
completamente guidati dalle informazioni sensoriali
propriocettive (cinestetiche) e dall’esperienza.
  Ottobre 2007
Apprendimento Motorio
                               Se aumentano i riferimenti
 Immagine Mentale              cinestesici allora si
                               possono rilasciare canali
                               sensoriali esterni

               Riferimenti
               Esterni
               (visivi)
  Riferimenti
  Interni
  (cinestesici)

                             Evoluzione dell’attenzione:
                             • Centrato su se stesso
                             • Centrato sul mezzo
  Immagine Motrice
                             • Decentrato

Ottobre 2007
Seconda Parte
               Saper Programmare

                Metodologia e Progressione




Ottobre 2007
SAPER PROGRAMMARE
•   Il tempo trascorso a programmare è tempo
    risparmiato durante l’allenamento


•   Una buona programmazione riduce lo stress
    dell’allenatore che avrà le idee più chiare




Ottobre 2007
Elementi della Programmazione

 •     VALUTAZIONE INIZIALE


 •     SCELTA DEGLI OBIETTIVI


 •     SCELTA DI STRATEGIE PER
       RAGGIUNGERLI (mezzi e metodi)


 •     CONDUZIONE PRATICA DELLA LEZIONE


 •     VALUTAZIONE CON FINALITA’ DI
       CONTROLLO
Ottobre 2007
Produrre una Lezione

                                     Contesto




     1. L’istruttore                                  1. La durata

     2. L’allievo                                     2. L’intensità
                                    1. I linguaggi
     3. L’attività                                    3. La distribuzione
                                    2. Il contesto
     4. L’atmosfera                                   4. Il controllo
                                    3. La posizione

55                                                                01/11/2012
                     Ottobre 2007
Progressione didattica
Allievo istruttore

A. Produrre una lezione (preparazione e
   presentazione)
B. Costruire una giornata in mare
   (Progressione con esercizi ed
   allenamenti)
C. Revisione: istruttori e allievi, tra gli
   istruttori
D. Feedback


Ottobre 2007
Progressione didattica
Allievo istruttore

          A           B               C



     Produrre una    Costruire una
     lezione         Giornata in     Revisione
                     mare




                    Feedback

                              D

Ottobre 2007
Dominio di competenza
       Attività della vela di Altura
       • Mezzo
       • Ambiente fisico
       • Sicurezza
       • Condurre
       • Manovrare
       • Tecnologia
       • Materialismo (arte marinara)
       • Navigazione
       • Meteo


Ottobre 2007
Dominio di Competenza


                Condurre       Navigazione
                Manovrare      Meteo




               Tecnologia
                               Sicurezza
               Materialismo
                               Vita di bordo
               Arte Marinara




   Autonomia = conoscenza dei propri limiti

Ottobre 2007
Giornata tipo – fasi temporali

• Preparazione materiale didattico e attrezzature
• Allestimento
• Spostamento sul campo e preparazione
• Esecuzione Esercizio/Allenamento
• Controllo e Rimessaggio
• Bilancio
• Recupero
• Revisione
• Revisione con lo staff dei mezzi e della didattica

 Ottobre 2007
Giornata tipo –
Esecuzione Esercizio/Allenamento
• Posizionarsi in una zona lontana da pericoli
• Svolgere la lezione in condizioni meteo
  favorevoli
• Mantenere le barche in gruppo (sicurezza e
  didattica)
• Sviluppare il programma proposto
• Adattare l’esercizio alle condizioni meteo ed
  alle condizioni psicofisiche degli allievi/allievo




 Ottobre 2007
Scheda preparazione esercizio
Obiettivo: Conoscenza generale che ci proponiamo far acquisire                        Scheda N°
Es: condurre di bolina con vento rafficato
                                                                                      Tema:

Sottobiettivo: Conoscenza specifica necessaria alla realizzazione dell’obiettivo
Es: interazione timone/assetto
Prerequisiti: Conoscenze necessarie per poter realizzare l’esercizio
Es: andature, orza, poggia, spostamenti a bordo
Realizzazione:                                                                     Organizzazione:
Sotto forma di schema, visualizzazione dell’esercizio richiesto:                   o    luogo dell’esercizio
o     spazio tra le boe                                                            o    durata dell’esercizio
o     direzione del vento                                                          o    meteo
o     senso di circolazione                                                        o    barche
o     posizione delle vele                                                         o    gommone
o     azioni dell’equipaggio                                                       o    boe (tipo e numero)
o     ostacoli                                                                     o    materiale necessario
                                                                                   o    adattamenti del materiale




  Ottobre 2007
Scheda preparazione esercizio
Consegne al Praticante      Prima:                                                         Durante:
D’organizzazione:           Di realizzazione:               D’azione:                         Di riferimento:
Elementi d’informazione     Elementi d’informazione         Elementi di soluzione che         Elemento di soluzione che
sulle condizioni di         sul compito da realizzare.      descrivono in generale dei        permette al praticante di trovare
svolgimento                 Sovente in termine di           gesti per permettere              la soluzione dell’esercizio.
dell’esercizio.             traiettorie o azioni globali.   all’allievo in difficoltà di      Es: Se poggi la barca sbanda,
Es: boe a sinistra;         Es: rimontare al vento          risolvere l’esercizio.            se orzi riviene a piatto. Controlla
segnali di inizio e fine    senza scuffiare                 Es: spostamento del peso.         l’assetto
esercizio, etc.

Riferimenti di riuscita per il praticante:                  Riferimenti di riuscita per l’istruttore:
Elementi di informazione che permettono all’allievo di      Elementi di informazione che permettono all’istruttore di
misurare la propria riuscita nell’esercizio.                misurare la riuscita dell’allievo nell’esercizio.
Es: non ho scuffiato!                                       Es: qualità dell’assetto.




                   Varianti possibili                                        Cause possibili di fallimento
Più facile:                 Più difficile:                  Emotive: Si agrappa.
                                                            Cognitive: non esegue, non ha capito.
In caso di fallimento (o    In caso di riuscita è           Sensomotrici: difficoltà gestuali, ampiezza dei gesti, equilibrio.
altro) è necessario         consigliabile aumentare la
adattare l’esercizio:       difficoltà dell’esercizio.
Es: Riduzione di            Motivazione
percorso, etc.




  Ottobre 2007
Conclusioni - Domande

• Domande ?


• Facciamolo Insieme




francesco.Collova@gmail.com

   Alcune immagini presenti all'interno di questa presentazione sono state prese da internet ed utilizzate per fini
   didattici e senza scopo di lucro; se il proprietario di tali immagini avesse qualcosa in contrario all'uso è pregato di
   contattarmi e saranno rimosse.




 Ottobre 2007

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Metodologia_AIA

  • 1. Cenni di Metodologia Dell’insegnamento Sportivo per istruttori F.I.V. Francesco Collovà - Istruttore F.I.V. - Esperto Velista - UdR Zonale V Zona F.I.V. francesco.collova@gmail.com Ottobre 2007
  • 2. Obiettivi delle chiacchierate • Chiacchierata sulla metodologia: Ogni istruttore/ allenatore è un insegnate! • Panoramica sulle competenze che l’istruttore deve possedere • Il Saper……..dell’istruttore • Progressione • Cenni di comunicazione • Ed ora tocca a voi: esercitazione in aula! Ottobre 2007
  • 3. Le Competenze Didattiche dell’istruttore La competenza didattica dell’istruttore è essenziale per essere in grado di creare una situazione favorevole all’apprendimento Ottobre 2007
  • 4. Situazione Didattica Situazione Didattica Allievo Istruttore/ Attività Ambiente Atmosfera (Atleta) Allenatore Ottobre 2007
  • 5. Allievo (Atleta) Elemento primario del rapporto didattico da considerarsi non come “oggetto” dell’azione dell’istruttore ma come “soggetto” con le sue caratteristiche psicofisiche Ottobre 2007
  • 6. Attività Elemento essenziale della situazione didattica sono l’insieme di esercizi, compiti da svolgere che dovranno essere adeguati agli allievi la loro scelta non dovrà essere casuale e disordinata ma programmata per essere efficace Ottobre 2007
  • 7. Ambiente spazio attrezzature e tempi a disposizione sono importanti possono condizionare le scelte operative è necessario saperle ottimizzare. Non sempre si dispone del meglio! Ottobre 2007
  • 8. Atmosfera La condizione sociale e psicologica in cui si svolgono le attività deve essere stimolante non bastano i contenuti di lavoro ma necessitano i modi per attuarli Ottobre 2007
  • 9. Chi Ha Un Ruolo Base Tra Questi Fattori? ISTRUTTORE Egli deve organizzare l’attività pratica degli allievi in modo razionale Coordinando tra loro i vari elementi della situazione didattica Ottobre 2007
  • 10. Istruttore Cosa deve saper Fare? La figura dell’istruttore prevede quindi diverse competenze: • Saper Fare • Saper Comunicare • Saper Motivare • Saper Osservare e Valutare • Saper Programmare e Scegliere gli Obiettivi • Saper Gestire ed Organizzare Tutti questi saperi dell’istruttore interagiscono tra loro nell’unicità dell’azione didattica Ottobre 2007
  • 11. Istruttore Cosa deve saper Fare? Saper Gestire ed Organizzare Saper Fare (Competenze Tecniche Saper Specifiche) Comunicare Saper Saper Motivare Programmare Saper Osservare Hard Skill Soft Skill Ottobre 2007
  • 12. Saper Motivare: I Bisogni Ogni COMPORTAMENTO è determinato da bisogni ed ogni individuo è motivato a soddisfare i propri bisogni personali • AUTOREALIZZAZIONE • STIMA • SOCIALI • SICUREZZA • FISIOLOGICI La gerarchia dei bisogni di MASLOW 1962 Ottobre 2007
  • 13. Bisogni e Motivazioni in ambito sportivo: MOTIVAZIONI ABBANDONO • Competenza • Mancanza di divertimento • Divertimento • Mancanza di successo • Affiliazione • Stress da competizione • Squadra • Assenza di appoggio dei • genitori • Gareggiare • Incomprensioni con Allenatore • Forma fisica • Noia • Incidenti sportivi Ottobre 2007
  • 14. Bisogni in ambito sportivo: BISOGNO di Stimolazione e di Eccitamento (divertirsi) BISOGNO di Competenza e Abilità BISOGNO di Affiliazione Martens 1987 Ottobre 2007
  • 15. Bisogno di Stimolazione • Quando il livello di • Calibrare il programma da attivazione è ottimale, non svolgere con le abilità sono né annoiato né dell’allievo ansioso, sono completamente assorbito • Mantenere l’allenamento dall’attività e mi sento in vario e stimolante controllo della situazione • Non lasciare agli allievi il tempo di annoiarsi • DIVERTIMENTO:condizione • Insegnare a stabilire di piacere che si trae dallo obiettivi realistici svolgere una specifica • Stabilire esercizi in cui non attività c’è la valutazione dell’istruttore Ottobre 2007
  • 16. Bisogno di Competenza • SFIDA: preferire gli esercizi più difficili per mettersi alla prova • CURIOSITA’: interesse ad imparare e a risolvere i problemi, scoprire quanto diventano bravi • PADRONANZA: desiderio di provare a farcela da soli • GIUDIZIO: fornire giudizi personali e dare importanza alle proprie idee • CRITERI: presenza di parametri interni per valutare un compito Ottobre 2007
  • 17. Le motivazioni Allievo Istruttore Gioco e divertimento Successo personale Benessere fisico Interazione con gli atleti e gratificazioni che ne Far parte di un gruppo derivano Apprendere tecniche Orientamento al compito affascinanti Successo agonistico Ottobre 2007
  • 18. Saper Osservare Saper osservare vuol dire registrare informazioni in merito a: Comportamenti Abilità Tecniche Abilità Motorie Cosa Risposte a stimoli precisi Ogni Atleta Il Gruppo Chi Se stesso come Istruttore/Allenatore Ambiente e la situazione Ottobre 2007
  • 19. Saper Osservare OSSERVAZIONE OSSERVAZIONE OCCASIONALE: SISTEMATICA: • Quotidianamente quando un • Pre organizza il quadro in fenomeno ci cui saranno rilevati i fatti colpisce • Si avvale di strumenti di • Non è intenzionale rilevazione • Soggettiva • E’ costruita su un • Asistematica progetto • E’ periodica • E’ registrata Ottobre 2007 • E’ attendibile
  • 20. Strumenti e Tecniche Didattiche Saper Comunicare Francesco Collovà - Istruttore F.I.V. - Esperto Velista - UdR Zonale V Zona F.I.V. francesco.collova@gmail.com Ottobre 2007
  • 21. Metodo Induttivo - Deduttivo I metodi induttivi : Pratica Teoria si basano sull’investimento preventivo nelle capacità dell’allievo di scoprire autonomamente le conoscenze e di fare esperienze, sotto la guida dell’istruttore, a seconda dei diversi stadi evolutivi e maturativi raggiunti. •Metodo della libera esplorazione •Metodo della scoperta guidata •Metodo della risoluzione dei problemi I metodi deduttivi: Teoria Pratica partono viceversa dall’ipotesi che l’istruttore possegga adeguate informazioni (conoscenze ed esperienze) che deve semplicemente trasmettere ai propri allievi, a seconda del grado di maturità da essi conseguito per riceverle e valorizzarle. •Metodo dell’assegnazione dei compiti •Metodo prescrittivo o del comando •Metodo misto ( sintesi – analisi – sintesi) Ottobre 2007
  • 22. Metodo Induttivo - Deduttivo Metodo Metodo Induttivo Al crescere dell’età Deduttivo Bambini Ragazzi Adulti Metodo Metodo Induttivo Al crescere dell’esperienza Deduttivo Iniziazione Perfezionamento Agonismo Ottobre 2007
  • 23. APPRENDIMENTO COOPERATIVO COPERATIVE LEARNING E’ un metodo didattico-educativo di apprendimento costituito dalla cooperazione fra gli studenti, ciascuno dei quali mette a disposizione del gruppo il suo sapere e le sue competenze. Apprendere in gruppo si rivela molto efficace non solo sul piano cognitivo, ma anche per quanto riguarda l'attivazione dei positivi processi socio-relazionali, imparando a cooperare per il conseguimento di un obiettivo comune. COMUNICAZIONE ORIZZONTALE TRA PARI Ottobre 2007
  • 24. BRAIN STRORMING Letteralmente tempesta di cervelli. Dato un problema da affrontare, ciascuno dei partecipanti, entro prefissati limiti di tempo, è libero di esprimere la propria idea senza che l'insegnante esprima giudizi sulle idee emerse. Alla fine tutte le idee sono raccolte ed opportunamente analizzate per giungere alla soluzione del problema COMUNICAZIONE LIBERA Ottobre 2007
  • 25. CIRCLE TIME Letteralmente tempo del cerchio . E' considerato una delle metodologie più efficaci, i partecipanti si dispongono in cerchio con un conduttore che ha il ruolo di sollecitare e coordinare il dibattito entro un termine temporale prefissato. Il conduttore assume il ruolo di interlocutore privilegiato nel porre domande o nel fornire risposte. Il circe time facilita e sviluppa la comunicazione circolare, favorisce la conoscenza di sé, promuove la libera e attiva espressione delle idee, delle opinioni, dei sentimenti e dei vissuti personali e, infine, crea un clima di serenità e di condivisione facilitante la costituzione di qualsiasi nuovo gruppo di lavoro o preliminare a qualunque successiva attività. Ottobre 2007
  • 26. ROLE PLAYING Significa gioco di ruoli (si può applicare a conclusione di un'attività ). Gli allievi dovranno essere capaci di cambiare ruolo, perché l'aspetto più importante è la capacità di comprendere ed esprimere punti di vista diversi. Dare la possibilità di sperimentarsi nel ruolo di docente CONSAPEVOLEZZA DELLA COMUNICAZIONE Ottobre 2007
  • 27. TEAM TEACHING Significa letteralmente insegnamento di gruppo ed è una metodologia in cui gli insegnanti non lavorano più isolatamente, ciascuno nella sua classe, ma cooperano con pari dignità e responsabilità professionale per l'educazione di un gruppo di alunni. Ciascun docente del team si occupa di uno specifico ambito disciplinare. I tempi della programmazione comune servono per ogni opportuna verifica e valutazione e per rendere più flessibile il curricolo in itinere. COMUNICAZIONE ALTERNATA E INTEGRATA Ottobre 2007
  • 28. METODO SPERIMENTALE Questo metodo introdotto dallo scienziato Galileo Galilei si fonda su alcuni punti fondamentali: 1. l'osservazione accurata di un fenomeno; 2. la formulazione di una ipotesi (cioè di una spiegazione ragionevole da verificare); 3. la verifica della validità dell'ipotesi con uno o più esperimenti (o con altre osservazioni); 4. le conclusioni ( se i risultati confermano l'ipotesi fatta, essa si trasforma in una tesi). Ottobre 2007
  • 29. PROBLEM SOLVING E' una tecnica didattica che intende l'apprendimento come il risultato di un'attività di scoperta e per soluzione di problemi. Il problem solving è, quindi, una metodologia di analisi utilizzata per individuare, pianificare ed attuare le azioni necessarie alla risoluzione di un problema. Le fasi dell'analisi sono: • definizione del problema; • raccolta delle informazioni; • identificazione delle cause più probabili; • formulazioni di cause possibili ; • sviluppo operativo dell'analisi; • controllo dei risultati. Ottobre 2007
  • 30. Progressione tecnica degli allievi Come costuire efficacemente una progressione tecnica (Saper Programmare) Francesco Collovà Istruttore FIV (v zona) Ottobre 2007 francesco.collova@gmail.com
  • 31. Obiettivi • Comprendere insieme gli elementi alla base dell’apprendimento motorio in modo che possiamo capire come inserirsi in questo processo come registi e non come spettatori. • Razionalizzare il lavoro dell’istruttore al fine di migliorare le nostre capacità didattiche, individuare gli elementi base e comprendere una metodologia che favorisce la crescita progressiva degli allievi Ottobre 2007
  • 32. Prima Parte Cenni di Apprendimento Motorio Ottobre 2007
  • 33. Elementi di Apprendimento Motorio - I Protagonisti Il processo d’apprendimento/insegnamento ha tre protagonisti, in un contesto sportivo sono questi: • L'ATLETA; • L'ESERCIZIO O LA TECNICA; • L'ALLENATORE O L'ISTRUTTORE. Ognuno di essi è un elemento indispensabile del processo d’apprendimento, ma non sono tutti da considerare sullo stesso piano. Ottobre 2007
  • 34. Elementi di Apprendimento Motorio - I Protagonisti Tre protagonisti Il soggetto dell'apprendimento è l'atleta, riferimento principale e costante nel tempo. I compiti o gli esercizi sono i mezzi per perseguire l'obiettivo specifico, programmato in relazione alle capacità del soggetto in quel momento. e dulcis in fundo….. Ottobre 2007
  • 35. Elementi di Apprendimento Motorio - I Protagonisti Il regista sceglierà, quindi, L‘ insegnante : è il testi, scenografie e dialoghi tutore di questo in rapporto alle qualità degli processo. attori, senza presupporre E’ al servizio che, poiché lui è bravo, sono dell'apprendimento e mai gli altri a doversi adattare al nella posizione di suo fare e al suo sapere, e possessore del sapere, che, chi non ci riesce, disgiunto dalla realtà e dimostra solo di non avere le dalle caratteristiche degli caratteristiche necessarie al attori. ruolo. Ottobre 2007
  • 36. Apprendimento Motorio – Il processo dipende da: • Età • Esperienze Motorie Pregresse • Dalle Conoscenze (Liv. Culturale) Ottobre 2007
  • 37. Apprendimento Motorio – Il processo Nel processo d’apprendimento di un’abilità motoria sono indispensabili tre momenti: • La conoscenza delle richieste dell'attrezzo su cui l’abilità motoria deve essere esercitata; • La coordinazione tra tale conoscenza e i movimenti muscolari appropriati; • La coordinazione dei vari movimenti che consentono l'esecuzione del programma motorio. Tutto è integrato tramite…. Ottobre 2007
  • 38. FEEDBACK !! : processo di recupero delle informazioni relative al movimento che si attiva sia durante che al termine dell’azione. Indispensabile per perfezionare ed integrare il movimento Consente il confronto tra l'immagine motoria (piano direttivo) e i movimenti realmente effettuati. Ottobre 2007
  • 39. Istruttore: Feedback Esterno “Il feedback esterno è l’informazione che l’allievo non riceverebbe da solo come conseguenza naturale della sua prestazione. Esso è fornito da fonti esterne all’atleta: l’allenatore, un compagno, uno specchio, un video-tape.” SULLA PRESTAZIONE SUL RISULTATO INFORMATIVA FUNZIONE DI RINFORZO 39 Ottobre 2007
  • 40. Problematiche del Feedback esterno dell’istruttore 40 • Quando? • Quanto? • Come? • Quale canale? • A chi? • Perché? (attenzione, motivazione, controllo) 01/11/2012 Ottobre 2007
  • 41. Apprendimento Motorio – Il processo A complicare ulteriormente questo processo ci sono altre due variabili, spesso poco considerate. • La prima: è relativa al rapporto tra età biologica ed età cronologica. • La seconda: riguarda la non linearità e costanza dell’apprendimento nel tempo. I processi di sviluppo auxologico e fisiologico seguono andamenti del tutto individuali e non prevedibili, dipendenti dall’interazione tra fattori genetici e condizionamenti ambientali. Ottobre 2007
  • 42. Apprendimento Motorio – Il processo I periodi critici corrispondono alle fasi in cui si registrano elevati picchi di accrescimento somatico. In questi momenti, nel corso degli allenamenti è consigliabile soffermarsi maggiormente. Riorganizzare l'apprendimento precedente rispetto alle diverse proporzioni corporee, piuttosto che dedicarsi al perfezionamento d’abilità motorie specifiche NOTA: Il lavoro sarebbe poco efficace e le abilità poco stabili proprio a causa delle veloci modificazioni corporee Ottobre 2007
  • 43. Apprendimento Motorio – Difficoltà e punti di attenzione Queste fasi di stasi, se non di calo delle prestazioni, sono fraintese, determinando nell'insegnante lo sviluppo di preconcetti in relazione all'impegno e alle capacità reali degli allievi. Attenzione ! Possibile causa di tensioni nei rapporti interpersonali e possibile concausa dell'abbandono precoce delle attività sportive. Ottobre 2007
  • 44. Apprendimento Motorio – Difficoltà e punti di attenzione L’apprendimento è sfavorito da diversi elementi: disinteresse; eccessiva difficoltà; stanchezza psico-fisica; livello inadeguato; sconfitta; tempi inadatti; monotematicità; condizioni meteo avverse; noia; emarginazione incomprensione; ecc….. fobie (acqua, vento, paure di farsi male ecc.); Ottobre 2007
  • 45. Apprendimento Motorio – Difficoltà e punti di attenzione E’ indispensabile personalizzare ogni intervento di stimolazione motoria o tecnica e in aggiunta! Non imporre stimoli uguali a tutto un gruppo di allievi Ognuno di essi manifesta una propria, diversa e irripetibile identità psicofisica Ottobre 2007 Attenzione !
  • 47. Apprendimento Motorio: Tre Fasi Lo sviluppo della coordinazione grezza: va dalla comprensione del compito di movimento fino allo stadio della coordinazione grezza, i primi tentativi di esecuzione normalmente non portano alla riuscita del movimento, anzi lo stesso è svolto con una sensazione di rigidità, mancanza di ritmo per ciò che riguarda il rapporto tra fase di preparazione e fase principale, ciò è dovuto ad una scarsa ricezione ed elaborazione delle informazioni soprattutto da parte degli analizzatori cinestetici, alla mancanza del programma nella memoria motoria. Lo sviluppo della coordinazione fine in questo stadio l’allievo è in grado di eseguire il nuovo movimento in modo aderente al modello tecnico, quasi senza errori, e quindi raggiunge già buone prestazioni, il movimento è svolto con buona fluidità, con adeguata ampiezza e ritmo, naturalmente tutto ciò si svolge in condizioni costanti, favorevoli e note. L’allievo comincia ad elaborare programmi sempre più precisi grazie anche alla capacità di attingere alla memoria motoria. Disponibilità variabile va dallo stadio della coordinazione fine, a quello della disponibilità variabile o della maestria. L’atleta è in grado di utilizzare efficacemente il movimento, anche in condizioni difficili ed inabituali, il movimento è preciso e costante, questa fase è sostenuta da tre acquisizioni importanti: stabilizzazione dei movimenti, capacità di variare il movimento al verificarsi di disturbi o di cambiamento delle condizioni, automatizzazione di singole componenti Ottobre 2007
  • 48. Apprendimento Motorio 1. Transfert (Comparazione con la conoscenza posseduta, dare un senso fornire informazioni) Coordinazione Grezza 2. Modello Realizzativo 3. Comprensione 4. Realizzazione <> Feedback Coordinazione 5. Allenamento Fine 6. Integrazione (Automatismi: ottenuti con allenamenti ripetuti, l’atto motorio dalla memoria a breve termine passa nella memoria a lungo termine e non richiede più Diponibilità attenzione rilasciando canali di percezione Variabile sensoriali) 7. Globalizzazione (Risolvere ed integrare con altri problemi) Ottobre 2007
  • 49. Apprendimento Motorio – Fasi del processo Attenzione ed esecuzione controllata Ai primi stadi dell'apprendimento motorio, ogni movimento deve essere seguito dall’attenzione L’atto è controllato, prevalentemente, dall’area motoria della corteccia cerebrale. pertanto Richiede una costante attenzione, anche per la regolazione della forza da utilizzare, dell'estensione del movimento, in relazione ai dati che giungono al cervello dal controllo oculare e dai sensori propriocettivi. Ottobre 2007
  • 50. Apprendimento Motorio – Fasi del processo Interiorizzazione Dopo che il movimento è stato ripetuto diverse volte, la corretta successione delle azioni motorie viene interiorizzata. Il controllo cerebrale del movimento passa dall'area motoria all'area premotoria. l'attenzione non è più necessaria per portare a termine la richiesta di movimento. La correlazione tra i dati provenienti dagli occhi e i dati provenienti dal sistema propriocettivo è diventata così esatta che i primi, cioè i dati visivi, non sono più indispensabili per poter compiere il movimento. L'atto cioè, viene eseguito "alla cieca", perché si è completamente guidati dalle informazioni sensoriali propriocettive (cinestetiche) e dall’esperienza. Ottobre 2007
  • 51. Apprendimento Motorio Se aumentano i riferimenti Immagine Mentale cinestesici allora si possono rilasciare canali sensoriali esterni Riferimenti Esterni (visivi) Riferimenti Interni (cinestesici) Evoluzione dell’attenzione: • Centrato su se stesso • Centrato sul mezzo Immagine Motrice • Decentrato Ottobre 2007
  • 52. Seconda Parte Saper Programmare Metodologia e Progressione Ottobre 2007
  • 53. SAPER PROGRAMMARE • Il tempo trascorso a programmare è tempo risparmiato durante l’allenamento • Una buona programmazione riduce lo stress dell’allenatore che avrà le idee più chiare Ottobre 2007
  • 54. Elementi della Programmazione • VALUTAZIONE INIZIALE • SCELTA DEGLI OBIETTIVI • SCELTA DI STRATEGIE PER RAGGIUNGERLI (mezzi e metodi) • CONDUZIONE PRATICA DELLA LEZIONE • VALUTAZIONE CON FINALITA’ DI CONTROLLO Ottobre 2007
  • 55. Produrre una Lezione Contesto 1. L’istruttore 1. La durata 2. L’allievo 2. L’intensità 1. I linguaggi 3. L’attività 3. La distribuzione 2. Il contesto 4. L’atmosfera 4. Il controllo 3. La posizione 55 01/11/2012 Ottobre 2007
  • 56. Progressione didattica Allievo istruttore A. Produrre una lezione (preparazione e presentazione) B. Costruire una giornata in mare (Progressione con esercizi ed allenamenti) C. Revisione: istruttori e allievi, tra gli istruttori D. Feedback Ottobre 2007
  • 57. Progressione didattica Allievo istruttore A B C Produrre una Costruire una lezione Giornata in Revisione mare Feedback D Ottobre 2007
  • 58. Dominio di competenza Attività della vela di Altura • Mezzo • Ambiente fisico • Sicurezza • Condurre • Manovrare • Tecnologia • Materialismo (arte marinara) • Navigazione • Meteo Ottobre 2007
  • 59. Dominio di Competenza Condurre Navigazione Manovrare Meteo Tecnologia Sicurezza Materialismo Vita di bordo Arte Marinara Autonomia = conoscenza dei propri limiti Ottobre 2007
  • 60. Giornata tipo – fasi temporali • Preparazione materiale didattico e attrezzature • Allestimento • Spostamento sul campo e preparazione • Esecuzione Esercizio/Allenamento • Controllo e Rimessaggio • Bilancio • Recupero • Revisione • Revisione con lo staff dei mezzi e della didattica Ottobre 2007
  • 61. Giornata tipo – Esecuzione Esercizio/Allenamento • Posizionarsi in una zona lontana da pericoli • Svolgere la lezione in condizioni meteo favorevoli • Mantenere le barche in gruppo (sicurezza e didattica) • Sviluppare il programma proposto • Adattare l’esercizio alle condizioni meteo ed alle condizioni psicofisiche degli allievi/allievo Ottobre 2007
  • 62. Scheda preparazione esercizio Obiettivo: Conoscenza generale che ci proponiamo far acquisire Scheda N° Es: condurre di bolina con vento rafficato Tema: Sottobiettivo: Conoscenza specifica necessaria alla realizzazione dell’obiettivo Es: interazione timone/assetto Prerequisiti: Conoscenze necessarie per poter realizzare l’esercizio Es: andature, orza, poggia, spostamenti a bordo Realizzazione: Organizzazione: Sotto forma di schema, visualizzazione dell’esercizio richiesto: o luogo dell’esercizio o spazio tra le boe o durata dell’esercizio o direzione del vento o meteo o senso di circolazione o barche o posizione delle vele o gommone o azioni dell’equipaggio o boe (tipo e numero) o ostacoli o materiale necessario o adattamenti del materiale Ottobre 2007
  • 63. Scheda preparazione esercizio Consegne al Praticante Prima: Durante: D’organizzazione: Di realizzazione: D’azione: Di riferimento: Elementi d’informazione Elementi d’informazione Elementi di soluzione che Elemento di soluzione che sulle condizioni di sul compito da realizzare. descrivono in generale dei permette al praticante di trovare svolgimento Sovente in termine di gesti per permettere la soluzione dell’esercizio. dell’esercizio. traiettorie o azioni globali. all’allievo in difficoltà di Es: Se poggi la barca sbanda, Es: boe a sinistra; Es: rimontare al vento risolvere l’esercizio. se orzi riviene a piatto. Controlla segnali di inizio e fine senza scuffiare Es: spostamento del peso. l’assetto esercizio, etc. Riferimenti di riuscita per il praticante: Riferimenti di riuscita per l’istruttore: Elementi di informazione che permettono all’allievo di Elementi di informazione che permettono all’istruttore di misurare la propria riuscita nell’esercizio. misurare la riuscita dell’allievo nell’esercizio. Es: non ho scuffiato! Es: qualità dell’assetto. Varianti possibili Cause possibili di fallimento Più facile: Più difficile: Emotive: Si agrappa. Cognitive: non esegue, non ha capito. In caso di fallimento (o In caso di riuscita è Sensomotrici: difficoltà gestuali, ampiezza dei gesti, equilibrio. altro) è necessario consigliabile aumentare la adattare l’esercizio: difficoltà dell’esercizio. Es: Riduzione di Motivazione percorso, etc. Ottobre 2007
  • 64. Conclusioni - Domande • Domande ? • Facciamolo Insieme francesco.Collova@gmail.com Alcune immagini presenti all'interno di questa presentazione sono state prese da internet ed utilizzate per fini didattici e senza scopo di lucro; se il proprietario di tali immagini avesse qualcosa in contrario all'uso è pregato di contattarmi e saranno rimosse. Ottobre 2007