Strumento pratico che aiuta a focalizzare e a lavorare sui valori che sono alla base dell' "essere uomo".
Corso del Prof Zanniello Università di Palermo.
4. Nelle nostre scuole oggi siamo sempre più abituati a programmare
per obiettivi didattici specifici per le varie discipline,
ma
questo non può giovare ai ragazzi che vengono a noi affidati
e chi crede nel valore della propria missione
ne è cosciente:
non siamo burocrati del sapere
5. … e soprattutto vorremmo che i nostri ragazzi:
- imparassero a pensare con la loro testa;
- avessero una capacità critica personale.
Per ottenere questo, l’insegnante deve guardare all’esperienza
globale del ragazzo, soltanto così potrà favorire
la crescita armonica della Persona che il ragazzo
è chiamato a divenire
6. La conoscenza delle discipline è solo una parte del percorso
formativo che attende il ragazzo,
ad essa vanno affiancati gli obiettivi educativi morali e religiosi
che completano la Persona.
A noi scegliere che tipo di insegnante essere
e cosa vogliamo dai nostri “ragazzi-adulti”
… nella consapevolezza che ogni ragazzo
ha diritto
ad un’educazione personalizzata.
7. Calonghi individua tre livelli di
astrazione-concretezza in cui è possibile
esprimere l'intenzionalità educativa:
• Le finalità educative
• Gli obiettivi generali
• Gli obiettivi specifici
8. Garcia Hoz introduce
gli OBIETTIVI FONDAMENTALI,
mai scritti nelle programmazioni
didattiche-educative,
ma essi ne costituiscono la base.
9. García Hoz, partendo dal concetto di Persona elabora un
sistema, il S.O.F.E. , uno strumento flessibile
• che si adegua alle caratteristiche e alle risposte degli alunni,
• che supera la divisione interna dei saperi
• Che formula in maniera operativa gli obiettivi educativi
interdisciplinari
e al tempo stesso non perde di vista la meta finale:
la libertà morale.
10. Il pedagogista spagnolo Victor García Hoz presentò il
S.O.F.E
all’Università di Palermo nel novembre del 1982
e un gruppo di ricercatori rese il modello operativo.
11. S.O.F.E. - PERCHÉ USARLO
• E’ uno strumento operativo che aiuta i docenti :
• a curare tutti gli aspetti formativi dell’alunno
• Formulare obiettivi educativi generali valutabili
• Unificare i criteri di valutazione
• Offre un forte collegamento interdisciplinare tra i saperi e gli
obiettivi educativi
• Aiuta gli alunni ad ampliare le proprie conoscenze e a costruirsi la
propria identita’ morale.
Il Sofe vuole rendere più agevole il passaggio alla formulazione operativa
degli obiettivi educativi generali e il collegamento tra gli obiettivi
generali e quelli specifici delle varie discipline.
In questo modo si supera la divisione interna del sapere.
12. • Costituiscono il punto di riferimento che assicura
continuità ed unitarietà all’educazione
• Sono la descrizione di una capacità che dovrà
essere posseduta da ogni alunno al termine
dell'attività educativa.
Obiettivi Educativi Fondamentali
13. Gli Obiettivi Educativi Fondamentali vengono raggruppati nel SOFE in 6 aree:
• Una fase percettiva in cui si fa riferimento direttamente alla ricezione degli
stimoli da parte del soggetto.
• Una fase riflessiva per ordinare gli stimoli ricevuti.
• Una fase acquisitiva o di fissazione delle conoscenze acquisite.
• Una fase estensiva o di ampliamento e modificazione degli elementi cognitivi.
• Una fase espressiva o di manifestazione esterna dell'attività intellettiva.
• Una fase pratica di applicazione delle conoscenze alle diverse manifestazioni
della vita
S.O.F.E
14. Si possono immaginare metaforicamente come le 6 facce di una
piramide educativa che ha come vertice unificante
il fine dell'educazione:
la libertà morale
15. FASE PERCETTIVA
Il soggetto si mostra disposto a ricevere i primi stimoli per il suo
personale apprendimento
•Preparazione della ricezione degli stimoli
•Percezione vera e propria
17. FASE RIFLESSIVA
E’ costituita dall’insieme delle attività intellettuali
mediante le quali il soggetto analizza discrimina,
confronta, classifica e mette in relazione i dati ricevuti
L’attività riflessiva qualifica come umano
l’apprendimento liberandolo dagli schemi interpretativi
rigidi dello stimolo – risposta.
18. Attività
Analisi dei dati
Confronto
Ordinamento
Classificazione
Inferenza
Sintesi
Valutazione
Risoluzione dei problemi.
19. FASE ESTENSIVA o CREATIVA
In questa fase il soggetto trasforma le conoscenze acquisite in elementi nuovi e attivi
Attraverso quindi stimoli interni al soggetto stesso, quindi non apprendimenti provocati
dagli stimoli provenienti dall’esterno.
Centrale è in questa fase la funzione creativa.
Le funzioni sono intellettuali e estendono il patrimonio conoscitivo.
21. • Si caratterizza perché il soggetto acquisisce una nuova
conoscenza, la fissa e la incorpora al suo patrimonio
conoscitivo, dal quale la può poi attingere tutte le volte che ne
ha bisogno. Questa area della nostra attività cognitiva consiste
sostanzialmente nella facoltà della memoria, intesa nella
duplice accezione di fissazione delle conoscenze e di ricordo
delle stesse in momenti successivi.
ATTIVITA’
Fissazione
Richiamo.
FASE RITENITIVA
22. FASE ESPRESSIVA-SIMBOLICA
E’ l’esternazione dell'avvenuto processo conoscitivo.
La dimostrazione che un soggetto ha davvero compreso qualcosa c’è solo
quando è in grado di esprimere ciò che ha appreso.
Attività
Espressione orale
Espressione scritta.
23. Questa è la fase applicativa perché le conoscenze e le abilità intellettuali acquisite si
costituiscono in elementi propulsori dell'agire. L'attività pratica svolta dall'uomo sì
raggruppa in due grandi categorie: quella della produzione di manufatti tecnici o
artistici e quella della produzione di rapporti interpersonali; la dimensione morale, che è
presente in entrambe le forme espressive pratiche, risalta maggiormente quando si
instaurano rapporti diretti con le altre persone senza la mediazione di oggetti fisici.
Attività
Espressione tecnica ed artistica
(corporea, motricità, plastico-pittorica, musicale, recitazione, uso di strumenti e
materiali di lavoro)
Espressione etica
(controllo biologico, ordine-prudenza, laboriosità, generosità-giustizia, religiosità
naturale, gioia)
FASE ESPRESSIVA-PRATICA
24. OBIETTIVI EDUCATIVI GENERALI
All'inizio dell'anno tutti gli obiettivi fondamentali
del Sofe, non essendo formulati in modo
operativo, devono essere tradotti dagli insegnanti in
obiettivi operativi generali adatti alla classe, quali
punti di riferimento per le attività di tutti i docenti:
le finalità educative si traducono in obiettivi
generali, ai quali poi si collegheranno gli obiettivi
più specifici.
25. • Gli obiettivi generali sono denominati a "lungo termine".
• Sono a- disciplinari, senza riferimento alle strutture e ai
contenuti delle discipline, perché svolgono una funzione-ponte
tra le finalità educative e gli obiettivi specifici delle diverse
discipline, rispetto ai quali hanno un minor grado di
concretezza.
• Sono denominati orientativi per sottolineare che sottostanno a
tutti gli obiettivi
• Non sono mai pienamente raggiungibili, ma possono essere
valutati nella misura del cambiamento
26. OBIETTIVI EDUCATIVI SPECIFICI
Gli obiettivi specifici sono descritti
in maniera operativa con maggiore
concretezza di quelli generali,
sono completamente raggiungibili e
quindi valutabili con una certa
precisione attraverso segni o indizi
osservabili negli alunni.
Vanno collegati agli obiettivi generali
per evitare la frammentazione del
sapere
27. Tra gli obiettivi specifici si possono distinguere tra quelli
a medio e quelli a breve termine;
i secondi sono più limitati dei primi e valutabili in termini
di «obiettivo raggiunto» e di «obiettivo non raggiunto».
Essi costituiscono la base di conoscenza che l'insegnante
esige da tutti gli alunni prima di passare alla successiva
unità di apprendimento.
28. • Quadro sinottico(all 1): fasi della conoscenza e
dell’espressione;
• Griglia (all 2) per la trasformazione operativa degli
obiettivi fondamentali in obiettivi generali;
• Griglia(all 3) per la formulazione degli obiettivi
specifici;
• Griglia (all 4) per il collegamento degli obiettivi
specifici con gli obiettivi generali.
KIT SOFE
29. • Con l’aiuto del quadro sinottico (All. 1) si concordano e si trasformano
gli obiettivi educativi fondamentali in obiettivi educativi generali,
comuni a tutti gli alunni e a tutte le discipline del curricolo e si
riportano nell’allegato 2. Gli obiettivi educativi generali dovranno essere
adeguati alla classe di riferimento,.
• Il quadro sinottico e’ composto da cinque colonne che riportano:
Funzioni (attività)
Verbi significativi di atti
Abilità di base
Sistema degli obiettivi fondamentali dell’educazione
Abilità metacognitive
COME USARE IL SOFE
30. Ogni insegnante poi elenca e numera gli obiettivi specifici della
disciplina (Allegato 3), precisando il periodo dell’anno preso in
considerazione.
Vanno così compilati tanti elenchi quante sono le discipline del
curricolo.
Il numero dato ad ogni obiettivo specifico in seguito verrà
riportato e identificato nella griglia riepilogativa dell’allegato 4.
31. Si compila infine la griglia di verifica, allegato 4, dove si
collegano graficamente gli obiettivi generali con quelli
specifici.
32. BIBLIOGRAFIA
• ZANNIELLO, G. (2011
Dagli obiettivi educativi alle competenze fondamentali,
Palermo, Palumbo
• GARCIA HOZ, V. (2005)
L’educazione personalizzata,
Brescia, La Scuola. Trad.it. dell’ottava edizione spagnola.