Collegio Ghislieri, ufficio stampa: Sette dedica un servizio in occasione delle celebrazioni dei 450 anni dalla Fondazione, il 21 aprile 2017. A cura di Micaela De Medici
1. scuoladivita
Così il Ghislieri è diventato una
L’anniversario Festival e mostre celebrano 450 anni di storia dell’Istituto
Fondato nel 1567, il collegio di Pavia si è ispirato fin da subito
alla meritocrazia. Ogni anno vengono ammessi circa
30 studenti, che qui imparano a confrontarsi con tutti. E su tutto
di Micaela De Medici - foto di Simone Casetta
«I
n questo Collegio eravamo ben nutriti e
alloggiati benissimo, avevamo la libertà
di uscire per andare all’Università e noi
andavamo dappertutto. L’ordine era di
uscire a due a due e di rientrare allo stesso modo, ma
noi ci lasciavamo alla prima svolta di strada dandoci
appuntamento per rientrare. Anche se rientravamo
soli, il portiere intascava la mancia e non ne faceva
parola (…). Là appresi la scherma, la danza, la musica,
il disegno; e là appresi pure tutti i giochi possibili di
società e d’azzardo. Questi ultimi erano proibiti, ma
non per questo si giocavano meno (…). A Pavia i Col-
legiali sono considerati dai cittadini come gli ufficiali
nelle guarnigioni: gli uomini li detestano, ma le don-
ne li ricevono (…)». Non esiste, probabilmente, una
descrizione del collegio Ghislieri più divertita e piena
di affetto di quella tratteggiata da Carlo Goldoni nella
sua prosa brillante. Il grande commediografo, che dal
Sette | 16—21.04.201762
Laproprietàintellettualeèriconducibileallafontespecificataintestaallapagina.Ilritagliostampaèdaintendersiperusoprivato
21/04/2017
Pag. 62 N.16 - 21 aprile 2017
2. collegio venne espulso per una satira irriverente nei
confronti delle donne pavesi, fu infatti uno dei suoi
alunni più illustri. Tutt’oggi il Ghislieri resta una vera
e propria istituzione e festeggia i suoi 450 anni con
«la consapevolezza e l’orgoglio di essere un ente così
antico e, al tempo stesso, con lo sguardo rivolto al fu-
turo», spiega Andrea Belvedere, rettore del collegio e
professore emerito dell’Università di Pavia. Saranno
molti, infatti, gli appuntamenti aperti a tutti per ce-
lebrare l’importante anniversario: dal Festival Lettera-
rio Scrittori in Collegio, durante il quale romanzieri,
letterati, filosofi e scienziati si confronteranno sul
tema “Amore e odio”, fino alla mostra L’esperienza
che mi cambiò forse più di ogni altra, che racconta la
storia del Ghislieri a partire dalle
biografie rappresentative di 32
suoi alunni (vedi box) – da Carlo
Goldoni a Giuseppe Zanardelli,
ministro di Grazia e Giustizia,
presidente del Consiglio dei Mi-
nistri e autore del Codice penale
del 1889; da Agostino Gemelli,
fondatore dell’Università Cattoli-
ca del Sacro Cuore, a Ezio Vanoni,
ministro delle Finanze, fino al fi-
lologo Gianfranco Contini.
Fondato nel 1567 da Papa S. Pio
V, al secolo Antonio Ghislieri, il
collegio si è ispirato sin dalla sua
fondazione a principi merito-
cratici e ospita oggi circa 200 fra
alunni e alunne (ogni anno ne
sono ammessi una trentina) se-
lezionati attraverso un concorso
pubblico per esami al quale si accede con un voto di
maturità di minimo 80/100 (per la laurea specialistica,
110/110). Le rette sono diversificate in base al reddito
familiare ed è prevista la gratuità per tutti gli studenti
con reddito ISEE inferiore a 17 mila euro. Soprattutto,
in controtendenza in un Paese dove il merito conta
poco o nulla, qui si riconosce e si coltiva il talento.
Svolta fondamentale. «Il collegio, alla sua fondazio-
ne, era espressione della reazione della Chiesa alla
Riforma protestante. Dietro, però, c’era un disegno di
largo raggio, quello di creare una classe dirigente cat-
tolica e di alto livello intellettuale, consentendo l’ac-
cesso agli studi a giovani di ingegno ma di non agiate
condizioni economiche, che altrimenti ne sarebbero
rimasti esclusi». Via via, già dalla fine del Settecento,
con l’arrivo del primo Rettore laico, l’appena trenten-
ne professore di medicina Giovanni Rasori, s’iniziò a
respirare un clima ben diverso che porterà, nel corso
dei secoli, alla graduale perdita dell’impronta con-
fessionale. «Vogliamo contribuire alla formazione di
questi ragazzi che entrano già bravi ma devono uscir-
ne ancora di più. Li indirizziamo a coltivare discipline
di cui, magari, non avevano colto da soli l’importan-
La sede storica che ospita il collegio
Nelle foto, particolari degli interni e il cortile dell’istituto Ghislieri.
Il palazzo cinquecentesco che lo ospita si trova in pieno centro
storico di Pavia, a poche decine di metri dalla sede centrale
dell’Università. In totale accoglie circa duecento studenti.
Sette | 16—21.04.2017 63
Laproprietàintellettualeèriconducibileallafontespecificataintestaallapagina.Ilritagliostampaèdaintendersiperusoprivato
21/04/2017
Pag. 62 N.16 - 21 aprile 2017