XI Lezione - Arabo LAR Giath Rammo @ Libera Accademia Romana
Lech Wałęsa, People for Culture and Peace 2015 > rassegna della stampa cartacea
1. ZCZC5386/SXB
ONA42456_SXB_QBXB
R SPE S0B QBXB
Premi: a Lech Walesa il 'People for Culture and Peace'
Sabato a Napoli conferimento del riconoscimento
internazionale
(ANSA) - NAPOLI, 8 GIU - É Lech Wałęsa il vincitore
della prima edizione del premio internazionale People for
Culture and Peace, promosso dall'Istituto di Cultura
meridionale. Sabato prossimo, 13 giugno, nella sede
partenopea dell'Istituto all'ex presidente polacco, premio
Nobel e leader di Solidarność sarà conferito il nuovo
riconoscimento, una colomba scolpita da Silvana Galeone.
''Abbiamo il piacere di assegnare il People for Culture
and Peace a Wałęsa - afferma Gennaro Famiglietti,
presidente dell'Istituto - per rimarcare l'azione di
questo protagonista della storia europea, ispirata ai
valori della cultura e della pace, strumenti
strategicamente insostituibili per la mutua comprensione
tra i popoli e lo sviluppo sociale ed economico degli
stessi''.
Alla serata di premiazione interverranno, tra gli
altri, Jas Gawronski e Umberto Ranieri, presidente della
fondazione Mezzogiorno-Europa, nonché una rappresentanza
diplomatica, con gli ambasciatori di Bulgaria, Polonia,
Italia presso la Santa Sede, Egitto e Iraq.(ANSA).
CER
08-GIU-15 17:37 NNNN
2. Corriere del Mezzogiorno Martedì 9 Giugno 2015
NA
17
Cultura
Tempolibero
La cerimonia
A Lech Walesa
un premio a Napoli
È Lech Walesa (foto) il vincitore
della prima edizione del premio
internazionale People for Culture
and Peace, promosso
dall’Istituto di Cultura
meridionale. Sabato 13, nella
sede partenopea dell’Istituto
all’ex presidente polacco, premio
Nobel e leader di Solidarnsc sarà
conferito il nuovo
riconoscimento, una colomba
scolpita da Silvana Galeone.
«Abbiamo il piacere di
assegnare il People for Culture
and Peace a Walesa - afferma
Gennaro Famiglietti, presidente
dell’Istituto - per rimarcare
l’azione di questo protagonista
della storia europea, ispirata ai
valori della cultura e della
pace». Alla serata di
premiazione interverranno, tra
gli altri, Jas Gawronski e
Umberto Ranieri.
3. L’EVENTO L’ex presidente della Polonia riceve il premio internazionale “People for Culture and Peace”
DI MIMMO SICA
D
omani nella sede dell’Isti-
tuto di Cultura Meridiona-
le, a Palazzo Arlotta, Gen-
naro Famiglietti consegnerà a
LechWałęsa (nella foto a destra),
ex presidente polacco, premio No-
bel e leader di Solidarność, il
“People for Culture and Peace”,
prima edizione del premio inter-
nazionale promosso dall’associa-
zione culturale di via Chiatamo-
ne.
Quale è il significato di questo
riconoscimento?
«Il premio viene assegnato alle
più alte personalità che con la lo-
ro azione si sono particolarmen-
te distinte perché hanno diffuso e
diffondono nel mondo messaggi
di cultura e di pace. Con questo
premio l’Istituto si internaziona-
lizza. La sua cadenza è biennale
perché questi riconoscimenti so-
no molto impegnativi e richiedo-
no un grandissimo sforzo orga-
nizzativo e un rilevante lavoro pre-
liminare. È quasi un anno che ho
lavorato per avere qui Lech
Wałęsa, per la prima volta a Na-
poli e in Campania»
Perché la scelta è caduta su que-
sto personaggio?
«È una figura che ha segnato la
storia dei popoli con la sua rivo-
luzione non violenta ispirata e sot-
tesa da una grande forza morale.
Ha avuto il coraggio di opporsi al
totalitarismo e ha contribuito a
creare l’integrazione di Est-Ovest
e all'abbattimento del muro di
Berlino. Ha lavorato instancabil-
mente in perfetta sintonia con pa-
pa Wojtyla che ritengo uno dei più
grandi uomini di ogni tempo. Era-
no grandi amici e il loro impegno
e il loro esempio hanno costituito
una pietra miliare nella realizza-
zione dell’Europa Unita».
Qualche anticipazione su que-
sto straordinario evento?
«Interverranno, Jas Gawronski,
Umberto Ranieri, molti amba-
sciatori tra cui quello della Bul-
garia, quello italiano presso la
Santa Sede, Daniele Mancini, che
si è insediato un mese fa e che si
è occupato della vicenda dei due
marò in India, quello della Polo-
nia, quello del-
l’Iraq, quello
d’Egitto. Hanno
preannunciato
la presenza il
presidente eme-
rito della Corte
Costituzionale
Giuseppe Te-
sauro, il profes-
sore Francesco
Casavola e il
capo della Pro-
cura della Re-
pubblica di
Reggio Cala-
bria, Federico
Cafiero de Raho.
Abbiamo invitato il sindaco Luigi
de Magistris e il neo eletto presi-
dente della Regione, Vincenzo De
Luca. Il cardinale Sepe ci riceve-
rà domenica mattina all’arcive-
scovado».
Quando e perchè è nato l’Istitu-
to?
«L’ho fondato nel 1996 e l’anno
prossimo festeggeremo il venten-
nio. È nato da una mia idea di riu-
nire un gruppo di amici per so-
stenere attraverso dibattiti, ini-
ziative, approfondimenti le ragio-
ni del Meridione d’Italia e pro-
muovere e diffondere la cultura a
360°. In questi lunghi anni l’Isti-
tuto, che è privo di qualsiasi con-
notazione politica, è stato un pun-
to di riferimento, per gli intellet-
tuali e gli uomini di cultura libe-
ri. Mi piace ricordare il convegno
sulla qualità della stampa al Sud
“Informazione uguale cultura”
del 1997, al quale presero parte i
più grandi direttori delle testate
giornalistiche, il garante per l'edi-
toria, il presidente Francesco Ca-
savola, il professore Michele Scu-
diero che era consigliere della Rai
e tanti altri nomi oggi importanti
tra cui Genny Sangiuliano, Ma-
rio Orfeo, Luigi Vicinanza, Mas-
simo Milone. Mi piacerebbe il
prossimo anni riproporre quel di-
battito con gli stessi protagonisti
e vedere che cosa è successo ven-
ti anni dopo nel mondo della
stampa, della cultura e dell'infor-
mazione. Voglio ricordare, anco-
ra, che ci hanno onorato della lo-
ro presenza tre Presidenti della
Repubblica: Oscar Luigi Scalfaro,
Francesco Cossiga e Carlo Aze-
glio Ciampi, oltre al cardinale
Crescenzio Sepe e a tanti amba-
sciatori e personaggi della cultu-
ra in tutte le sue declinazioni, del-
l’economia e della scienza».
Quali sono state le più recenti ini-
ziative promosse dall'Istituto?
«La mostra d’arte a Castel del-
l’Ovo con Carlos Araujo, ritenu-
to il più grande pittore di arte sa-
cra al mondo, e Silvana Galeone,
tra i più quotati e apprezzati arti-
sti contemporanei, molto presen-
te negli ultimi tempi all’Istituto, e
la presentazione del libro dei va-
ticanisti Andrea Tornielli e Gia-
como Galeazzi “Papa Francesco-
Questa economia uccide”. In que-
sta occasione Silvana Galeone ha
omaggiato il cardinale Sepe con
una sua preziosa scultura. Un’al-
tra sua straordinaria creazione,
due mani bianche che lasciano vo-
lare delle colombe, sarà il premio
che consegneremo a Lech Wałęsa
nella cerimonia di sabato».
Come si finanzia l’Istituto?
«La nostra è una attività di vo-
lontariato puro. Non ci sono con-
tributi pubblici né privati, non li
ho mai chiesti e non vorrò mai far-
lo. Tutto l'impegno e i costi sono
sostenuti esclusivamente da me
con i proventi della mia attività
professionale. Questo mi dà la li-
bertà di essere autonomo e indi-
pendente nella scelta e nella ge-
stione della linea di pensiero del-
l'associazione culturale che pre-
siedo e governo insieme al consi-
glio direttivo e al comitato scien-
tifico. Abbiamo anche un comita-
to d'onore, composto, tra gli altri,
da Antonino Zichichi, Giuseppe
Tesauro, Aldo Masullo, France-
sco Casavola, Vittorio Sgarbi,
Maurizio De Giovanni, e un albo
d’oro che ho voluto istituire per
dare riconoscimento e testimo-
nianza a personaggi di alto spes-
sore e personalità che sono stati
qui protagonisti, anche se per un
singolo evento».
È un’associazione elitaria?
«Assolutamente no. Metto a di-
sposizione gratuitamente l’Istitu-
to a chiunque abbia una proposta
culturale seria e meritevole di es-
sere accolta. Abbiamo molte ri-
chieste che esaminiamo attenta-
mente scegliendo quelle più si-
gnificative e interessanti. Un oc-
chio particolare lo riserviamo ai
giovani che hanno bisogno di spa-
zi perché ne hanno davvero po-
chi».
Da dove le viene l’entusiasmo e
la passione per portare avanti
tante iniziative da conciliare con
l’attività di avvocato?
«Innanzitutto da mio padre, gran-
de uomo, grande medico e fer-
vente cattolico osservante che mi
ha trasmesso il profondo amore
per gli altri e la forza di dare e
promuovere messaggi di pace e di
cultura. Andavamo spesso da pa-
dre Pio e ricordo che un giorno il
frate, oggi santo, lo guardò e gli
disse:«Dottore, non ti preoccupa-
re perché a te le cose vanno tutte
bene». Per la professione forense
devo molto a mio nonno paterno,
avvocato, al bisnonno, anche lui
avvocato, e al trisavolo, Giuseppe
Famiglietti, che era procuratore
del Regno con Ferdinando II di
Borbone».
La prossima iniziativa?
«Il 15 luglio avremo nostro ospi-
te il grande tenore Gianluca Ter-
ranova, che ha anche interpreta-
to la figura di Enrico Caruso in
una fiction televisiva. Dedicherà
alcune canzoni agli amici del-
l’Istituto che vorranno partecipa-
re all’incontro e presenterà il suo
nuovo album. La sera prima sarà
al Teatro di San Carlo nelle vesti
di Rodolfo nella Bohème di Gia-
como Puccini. Stiamo, poi, già la-
vorando sulla rosa di altri nomi
per la seconda edizione del Pre-
mio Non posso anticipare nulla,
ma saranno di pari caratura ri-
spetto a quella di questo grande
protagonista della storia».
33
www.ilroma.net
quotidiano.roma
venerdì 12 giugno 2015
Cultura&spettacoli
Un sabato con Lech Walesa
G
ennaro Famiglietti, napoletano, è avvocato
cassazionista specializzato in Amministrazione e
Finanze degli Enti locali. È console onorario della
Bulgaria e segretario nazionale della Federazione
Nazionale dei Consoli. È commendatore dell’Ordine al
Merito della Repubblica e membro del consiglio di
amministrazione dello Stabile cittadino, neo Teatro
Nazionale.È giornalista pubblicista ed è stato il più
giovane presidente della Circoscrizione Vomero prima che
diventasse Municipalità insieme al quartiere Arenella. È il
presidente dell’Istituto di Cultura Meridionale.
È IL PRESIDENTE DELL’ISTITUTO DI CULTURA MERIDIONALE
Gennaro Famiglietti, il console
che promuove l’arte e il confronto
__ Il Cardinale Sepe con Gennaro Famiglietti
__ Lech Walesa
4. ZCZC5001/SXR
ONA05848_SXR_QBXO
R EST S44 QBXO
Polonia: Walesa, comunismo? Non parliamone più
Premiato a Napoli ex leader di Solidarnosc
(ANSA) - NAPOLI, 13 GIU - Sul bavero della giacca porta
ancora il distintivo con il logo di Solidarnosc ed il
volto della Madonna Czestochowa, ma ad un giornalista che
gli ha chiesto se i giovani sanno abbastanza del comunismo
e di quello che rappresentò la resistenza degli operai
polacchi riuniti nel sindacato indipendente ha risposto
che non è più il caso di parlarne. "Forse - ha aggiunto -
dovrebbero occuparsene commissioni ristrette di studiosi".
Lech Walesa, presidente della Polonia dal 1990 al 1995 e
Premio Nobel per la Pace nel 1983, ha ricevuto a Napoli il
premio "People for Culture and Peace", organizzato
dall'Istituto di Cultura Meridionale.
Alla cerimonia sono intervenuti gli ambasciatori di
Polonia, Tomasz Orlowski; Bulgaria, Marin Raykov, Iraqm
Saywan Barzani, ed Egitto MOstafa Kamal Helmy, e l'
ambasciatore italiano presso la Santa Sede Daniele
Mancini.
Appesantito dall' età e dalla mole fisica, sofferente
per una una discopatia alla colonna vertebrale, l' ex
leader di Solidarnosc, si è detto emozionato. "L' Europa
dovrebbe prendersi più cura delle grandi città della
storia, come questa - ha detto ai giornalisti - quella
storia che voi non avete distrutto mentre altri lo hanno
fatto".
Il Premio è stato consegnato a Walesa dal presidente
dell'Istituto di cultura meridionale , Gennaro
Famiglietti. Domani Leche Walesa sarà ricevuto dal
Cardinale Crescenzio Sepe e visiterà il Museo del Tesoro
di San Gennaro.
DM
13-GIU-15 20:25 NNNN
6. cronaca@ilmattino.it
fax 0817947225
13giugno2015
Sabato
Napoli
Sant'Antonio di Padova
Cielo poco nuvoloso
34˚
20˚
Il Premio Nobel in città
ÈarrivatoieriaNapoliilpremioNobel
perlapaceLechWalesa.Questamatti-
na l’ex leader di Solidarnos’c’ sarà in
visita alle redazione del Mattino. Alle
18,pressol’IstitutodiCulturameridio-
nale, presieduto da Gennaro Fami-
glietti,glisaràconferitoilpremiointer-
nazionale«PeopleforCultureandPe-
ace». Nella sede partenopea dell’Isti-
tutoapalazzoArlottainviaChiatamo-
ne,interverranno,conl’expresidente
dellaPolonia,traglialtri,JasGawron-
ski e Umberto Ranieri. «Abbiamo il
piaceredi assegnareilPeopleforCul-
ture and Peace a Walesa, una colom-
ba scolpita dall’artista Silvana Galeo-
ne»diceilpresidentedell’Istituto,Fa-
miglietti.
WalesaaNapoli,oggiinvisitaalMattino
7. Lech Walesa a Napoli, visita al Mattino e premio «People for Culture and Peace»: «L’Europa si prenda cura di questa città» | Video | Il
Mattino
ilmattino.it/napoli/cronaca/lech_walesa_a_napoli_visita_al_mattino_e_premio_people_for_culture_and_peace_video/notizie/1409001.shtml
Walesa a Napoli, visita al Mattino e premio «People for
Culture and Peace»: «L'Europa si prenda cura di
questa città»
È arrivato ieri a Napoli il premio Nobel per la pace Lech Walesa. Questa mattina l’ex leader di Solidarnos’c’ è
stato in visita alle redazione del Mattino.
FOTO
Lech Walesa in visita al Mattino (Renato Esposito-Newfotosud)
10. ZCZC1864/SXR
ONA11295_SXR_QBXO
R CRO S44 QBXO
Chiesa:Napoli;nel segno di Wojtyla incontro card.Sepe-
Walesa
A ex presidente polacco mostrate ampolline sangue di S.
Gennaro
(ANSA) - NAPOLI, 14 GIU - Incontro nel segno di Papa
Wojtyla oggi tra il cardinale Crescenzio Sepe, arcivescovo
di Napoli, e Lech Walesa, presidente della Polonia dal
1990 al 1995 e Premio Nobel per la Pace nel 1983, che ieri
ha ricevuto nel capoluogo campano il premio "People for
Culture and Peace", organizzato dall'Istituto di Cultura
Meridionale.
I due hanno ricordato, infatti, la figura del Papa
polacco sottolineandone i meriti e l'azione incisiva nel
panorama internazionale. Wałęsa, accompagnato dalla figlia
Maria Wiktoria, è stato ricevuto da Sepe assieme al
presidente dell'Istituto di Cultura Meridionale, Gennaro
Famiglietti, e agli ambasciatori di Bulgaria, di Polonia e
Italia accreditati presso la Santa Sede. Sepe, che si è
espresso anche con qualche battuta in polacco, ha regalato
all'ex leader di Solidarność la medaglia coniata per la
recente visita del Papa a Napoli ed una corona del Rosario
realizzata da una cooperativa di detenuti.
L'ospite polacco ha quindi partecipato alla messa nel
Duomo. Poi ha visitato la cappella di San Gennaro ed il
Museo del Tesoro. All'ex presidente polacco, hanno
riferito alcuni presenti, sono state mostrate
eccezionalmente le ampolline in cui è custodito il sangue
del patrono di Napoli.(ANSA).
CER
14-GIU-15 15:08 NNNN
12. www.ilmattino.it
14giugno 2015
Domenica
E1,20 ANNO CXXIII N.161
SPEDIZIONEINABBONAMENTO POSTALE 45%- ART.2, COM.20/B, L. 662/96.A ISCHIA EPROCIDA,"IL MATTINO"+ "ILDISPARI", EURO1,20 ABBINAMENTO OBBLIGATORIO
Fondato nel 1892
PRIMAEDIZIONE
I
Walesa:«SenzaunaCostituzione
lademocraziaeuropeaèinbilico»
”
”
nterviste del Mattinole
PietroPerone
Lech Walesa a Napoli per ricevere l’ennesi-
mo premio internazionale dedicato al dia-
logoeallapace.UncardinedellastoriadelNo-
vecento nella «Sala Siani» del Mattino, discus-
sioneappassionatasull’Europaeiventidicon-
flitti che appaiono sempre più incombenti.
Una riflessione scandita da molte speranze e
dallanecessitàdifaresubitoqualcosa,acomin-
ciare da quel «decalogo laico» tutto ancora da
scriveremasenzacuil’Ueècondannataaresta-
reuna«casacomune»incompiuta.
>Seguealle pagg. 4 e 5.Con Mainiero
La Carta delle regole
Coesistono troppe religioni
serve un decalogo, ma laico
Il sindacato
Un batterio utile ma non deve
distruggere l’organismo
i
13. 4 Primopiano Domenica 14 giugno 2015
IlMattino
Pietro Perone
SEGUE DALLA PRIMA PAGINA
E ancora i diritti, anche quelli dei
gay; poi questo Papa che viene
dalla fine del mondo al quale «lo
spirito santohaaffidato lamissio-
nediriformare laChiesa»,cosìdi-
verso dall’amico polacco Karol
Wojtyla insieme con il quale l’al-
lora elettricista dei cantieri di
Danzica, leader del sindacato So-
lidarnosc perseguitato dal regi-
mediJaruzelski,riportòla suaPo-
lonia alla democrazia imprimen-
do la definitiva, micidiale spalla-
ta al regime sovietico.
A 71 anni, dopo essere stato
presidente del suo Paese, dal
1990 al ’95 e insignito del Nobel
per la pace nel 1983, Walesa non
smette di credere in un’Europa
«piùgiusta e solidale» in cui«ven-
tipersone,almeno cinquetollera-
te da Putin, possano costruire un
programma di dieci punti per ri-
solvere la crisi in collaborazione
con i singoli stati membri» per-
ché - spiega l’ex sindacalista - «la
Russia ci serve, è un business ma
per quanto riguarda la democra-
zia è indietro di 30-50 anni».
Intanto da qualche settimana
siede sulla quella che fu la sua
poltrona di presidente il
nazionalista Andrzej Duda:
cosa è cambiato in Polonia?
«Tutti i paesi democratici vivono
un momento di difficoltà, i
politici non sono rispettati e il
popolo non li crede. In Polonia, e
non solo, bisogna fare due cose:
nel Parlamento è necessario
consentire che entrino anche le
minoranze che oggi sono
escluse, da noi per esempio lo
sbarramento del 5 per cento è
troppo alto. Certo, quelli che
sono contrari a questa riforma
diranno che l’aula diventerà
ingovernabile, ma con un
regolamento si potranno
costringere i deputati a creare
gruppi più grandi e semplificare
lo scenario politico. La seconda
cosa da correggere, anche nel
resto dell’Europa, è quella di
evitare che si possa essere eletti
più di due volte in Parlamento
come in tutte le altre istituzioni.
Viaggio molto e dovunque
osservo gli stessi problemi: sono
nate troppe lobby che bloccano
il ricambio della classe politica,
l’accesso dei giovani. Duda ha
vinto in Polonia perché si è
presentato come un uomo
nuovo, ha intercettato la voglia
di cambiamento ma è giunto il
momento di
ridefinire anche
cosa significa
destra e sinistra
perché le
vecchie
categorie della
politica non si
addicono più ai
giorni nostri».
I nazionalismi
e i populismi
che
imperversano
nel continente sembrano però
il frutto proprio delle debolezze
dell’Ue: una comunità di Stati
che non riesce a trovare un
accordo neanche sulle quote di
migranti da accogliere nei
singoli territori che Unione è?
«Siamo nell’epoca della parola e
della discussione, questi sono gli
strumenti per capire quali sono
le idee buone e quali quelle
stagliate. Sono convinto e
fiducioso che alle fine si capirà
anche chi è giusto e chi no.
Stiamo eliminando le frontiere,
c’è la moneta unica, anche se
non ancora in Polonia, ma resta
senza risposta una domanda:
quali sono i fondamenti
dell’Europa? Ogni nazione ha i
suoi particolarismi e anche le
religioni sono diverse. Ecco
perché è necessario avere un
decalogo laico».
Una Costituzione europea?
«Più o meno, ma sicuramente
dobbiamo fare qualcosa: quando
parlo della necessità di valori
condivisi agli interlocutori che
incontro durante i miei viaggi
immediatamente l’uditorio si
divide: da un lato c’è chi dice
non esageriamo e restiamo uniti
solo in nome della libertà, a
cominciare da quella del
mercato; gli altri invece si
mostrano scettici e mi dicono
”non costruirete nulla”. Invece
dobbiamo puntare sui valori
comuni e riformare anche il
nostro capitalismo. Così com’è
non va bene, è indispensabile
fare delle correzioni. Mi sono
recato recentemente in molti
paesi dove ci sono state proteste
di piazza e tutti contestavano
questo il sistema economico e
l’attuale democrazia. Devo dire
che all’inizio ero abbastanza
spaventato, ma poi ho capito che
chi protesta non mette in
discussione il mercato libero e i
beni privati. Il 95 per cento del
capitalismo è dunque condiviso
ma vanno corrette le sue
storture, è questo uno dei
principali compiti della nostra
Europa».
Un continente stretto però tra
tensioni sociali e rigurgiti di
guerra fredda: lei ha affermato
qualche settimana fa che sulla
crisi ucraina l’Ue deve mostrare
i muscoli nei confronti della
Russia. È ancora convinto che
sia questa la strada giusta?
«Putin sta mettendo in
discussione la solidarietà
europea e mondiale, vuole
sfidare il mondo occidentale
costruito sul dialogo e sugli
accordi. Quando abbiamo tolto
le armi nucleari all’Ucraina le
abbiamo offerto la garanzia
dell’indipendenza, ma Putin ha
vanificato questa promessa. Ora
ci dobbiamo difendere. La mia
proposta è quella di
designare venti persone,
almeno cinque tollerate
dal presidente russo, che
possano costruire un
programma in dieci
punti nel tentativo di
risolvere la crisi in
collaborazione con i
singoli stati membri.
Non c’è dubbio che la
Russia serve all’Europa,
rappresenta un grande
business per tutti, ma ci
serve un paese che si comporti
come noi perché adesso è in
ritardo di 30-50 anni rispetto al
resto del mondo occidentale.
Intanto ci spaventano
nonostante abbiano armi
vecchie, loro minacciano e noi
stiamo fermi».
Per riaprire il dialogo
Putin chiede la fine
delle sanzioni
economiche,
argomento rilanciato
l’altro giorno a Milano
con il premier Renzi:
cosa bisognerà
rispondere?
«Io sono stato d’accordo
a imporre le sanzioni,
mi rendo però conto che
c’è un momento in cui
sono necessarie e un altro in cui
possono rivelarsi dannose per
tutti. Questa però è una
domanda a cui non può
rispondere il singolo, dovrà
invece essere una decisione
collettiva e saggia. Non possiamo
consentire, però, che passi la
linea di Putin così come non
possiamo pensare ad altri
conflitti. Ecco perché c’è bisogno
di un gruppo di mediazione».
Un’altra trattativa, quella sulla
Grecia, fa registrare una
pericolosa situazione di stallo:
Atene deve restare o è destinata
a uscire dall’Euro?
«C’è bisogno di regole più chiare,
dobbiamo allargarci non ridurci,
ma l’Europa deve capire che ci
sono nazioni che non riescono a
stare al passo. La crisi delle
banche ha dimostrato che
viviamo in una dimensione
globale e se non ci sarà accordo
la prossima emergenza
esploderà sui carburanti. C’è poi
il dramma dell’acqua: non la
stiamo rispettando e la terra fra
non molto sarà così inquinata
”
”
”
Il personaggio
Walesa:democraziainaffanno
all’Ueserveundecalogodivalori
«La vittoria di nazionalisti e populisti, anche in Polonia, impone le riforme»
La politica
Bisogna
riscrivere
le categorie
di destra
e sinistra, non
si addicono
ai nostri tempi
Duda
Ha vinto
nella mia
nazione
perché
si è presentato
come
l’uomo nuovo
Le minoranze
Devono poter
accedere
ai parlamenti
ma poi servono
regolamenti
che semplificano
gli schieramenti
nterviste
del Mattino
le i
La Grecia
«Dobbiamo
allargarci
nonridurre
iconfini
sicapisca
chenontutti
sono al passo»
L’economia
«Ilsistema
capitalista
va bene
per il 95%
chiprotesta
haqualche
ragione»
La visita L’ex presidente della Polonia e premio Nobel per la pace, Lech Walesa, in visita al Mattino RENATO ESPOSITO NEWFOTOSUD
15. DOMENICA 14 GIUGNO 2015
3&%";*0/& %* /"10-* RIVIERA DI CHIAIA, 215I 80121 I TEL. 081/498111 I FAX 081/498285I $"10 %&--" 3&%";*0/& OTTAVIO RAGONE I */5&3/&5 E-MAIL: NAPOLI@REPUBBLICA.IT I 4&(3&5&3*" %* 3&%";*0/& ITEL.081/498111 ISEGRETERIA_NAPOLI@REPUBBLICA.IT I 5".#63*/* FAX 081/498285 I 16##-*$*5® A.
MANZONI&C.S.P.A.IRIVIERADICHIAIA,215I80121NAPOLIITEL081/4975811IFAX 081/406023
IlNobelWalesa
“L’Europa
siad’aiuto
allacittà”
CERVASIO A PAGINA VII
LAVISITA
laRepubblica
CONTATTI
NAPOLI@REPUBBLICA.IT
NAPOLI.REPUBBLICA.IT
17. QUOTIDIANO D’INFORMAZIONE FONDATO NEL 1862
DOMENICA 14 GIUGNO 2015 • ANNO CLIII N.162 • NUOVA SERIE • € 1,20*Poste Italiane S.p.A. Sped. abb.post. DL 353/2003
(conv. L. 46/2004) art. 1, comma 1, aut. 143/Atsud/Na *A ISCHIA, CAPRI E PROCIDA EURO 1,30
CON IL “IL GOLFO” (SUPPLEMENTO OBBLIGATORIO)
Il premio Nobel LechWalesa a Napoli:
l’Europa si prenda cura di questa città
■ alle pagine 8 e 9
Lech Walesa premiato a Napoli
«L’Europa tuteli questa città»
NOBEL PER LA PACE Haricevutoil“PeopleforCultureandPeace”all’IstitutodiCulturaMeridionale
InseratapizzadaAntonio&Antonio,stamanesaràricevutodalcardinaleSepe
DI MIMMO SICA
NAPOLI. «In Polonia c’è un det-
to: visitare Napoli e morire». Co-
sì Lech Walesa ai giornalisti che
ha incontrato ieri all’Istituto di
Cultura Meridionale, a PalazzoAr-
lotta, prima di ricevere il People
for Culture and Peace 2015. «Non
ho visto molto della città perché
ho avuto problemi con la mia er-
nia del disco - ha spiegato - Da una
prima occhiata è meravigliosa e
mi piace moltissimo».
“TUTELARE” LA CITTÀ.
Il presidente emerito della Polo-
nia, ex leader di Solidarność e
premio Nobel per la pace ha,
quindi, dato la sua ricetta per ri-
sollevare l’economia della città.
«Mi piacerebbe che tutta l’Euro-
pa si prendesse cura di Napoli
perché è un patrimonio mondia-
le. Toglierei tutte le industrie dal-
l’Italia e al loro posto incremen-
terei al massimo il turismo e fa-
rei vivere gli italiani, e i napole-
tani in particolare, con questa pre-
ziosa risorsa. Non avete demoli-
to la storia come è accaduto in al-
tre nazioni. Noi, per esempio, non
l’abbiamo perché ci hanno di-
strutto». E del comunismo e di
quello che rappresentò la resi-
stenza degli operai polacchi riuni-
ti nel sindacato indipendente ha ri-
sposto che non è più il caso di par-
larne.
NIENTE PIZZA. Walesa è affa-
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FATTI DEL GIORNO
18. scinato dalla pizza, ma non ha an-
cora avuto la possibilità di man-
giarla.Ama la musica napoletana,
ma non l’ha ascoltata abbastanza.
In compenso ha mangiato la moz-
zarella. «È buonissima - ha detto -
Esiste anche in Polonia perché
qualcuno di queste parti ce la for-
nisce. Ma qua è molto più buona e
non so il perché».
PAPA FRANCESCO. «L’ho in-
contrato due volte - ha ricordato -
La prima in udienza privata, la se-
conda con la delegazione polacca.
Abbiamo fatto una bella chiac-
chierata e sono sempre più con-
vinto che la nostra Chiesa è pro-
tetta dallo Spirito Santo. Sceglie
sempre persone ben precise per
ogni periodo storico. Abbiamo
tolto le frontiere e i combatti-
menti che ci sono stati non do-
vrebbero ripetersi. Le religioni
hanno il diritto di ritornare al po-
sto loro».
LE SANZIONI A PUTIN.
Walesa ha fatto, infine, un accen-
no riguardo alla posizione di Putin
che ritiene che le sanzioni contro
la Russia non fanno bene all’Ita-
lia e all’Unione Europea. «Non so-
no in grado di dire che cosa sa-
rebbe opportuno fare al giorno
d’oggi e non mi piace commette-
re errori - ha commentato - Al-
l’inizio di questa crisi tra Ucraina
e Russia ho proposto di creare un
gruppo di circa venti specialisti
che possano dire a noi e al mondo
come comportarsi».
LA PREMIAZIONE.
Il presidente dell’Istituto, Genna-
ro Famiglietti, ha dato il via alla
cerimonia della premiazione.
«Questo premio - ha detto - inten-
de riassumere l’impegno verso i
due valori assoluti che sono al cen-
tro della visione dell’Istituto: la
cultura e la pace. Sono, questi, per
noi gli strumenti del pensiero e
dell’azione strategicamente inso-
stituibili per la reciproca com-
prensione e solidarietà tra i popo-
li, unitamente allo sviluppo socia-
le ed economico degli stessi, al di
là dell’ispirazione cristiana e cat-
tolica che ci anima». A Lech Wa-
lesa è stato consegnato da Fami-
glietti il People for Culture and
Peace, consistente in una scultura
dell’artista Silvana Galeone che
rappresenta due mani bianche che
liberano in volo delle colombe.
Rivolto, poi, al premiato ha ag-
giunto: «Il presidente Lech Wale-
sa, al quale rendiamo onore, rias-
sume questo pensiero con la sua
azione che lo ha reso protagonista
della storia non solo del suo Pae-
se, ma della Storia, con la maiu-
scola, dell'Europa che stiamo con
grande difficoltà costruendo e, di-
rei, dell’intera comunità umana».
I PRESENTI. Alla serata sono
intervenuti Jas Gawronski, amico
di vecchia data del presidente
emerito con il quale ha scambia-
to un lungo abbraccio, Umberto
Ranieri, gli ambasciatori Marin
Raykov, Tomasz Orlowski, Da-
niele Mancini, Mostafa Kamal
Helmy, Saywan Barzani, rispetti-
vamente della Bulgaria, della Po-
lonia, della Repubblica italiana
presso la Santa Sede, dell’Egitto
e dell’Iraq. Per il Comune di Na-
poli era presente il presidente del
consiglio Raimondo Pasquino.
Stamattina il Cardinale Crescen-
zio Sepe saluterà Walesa all’Ar-
civescovado.
DAANTONIO&ANTONIO. In
serata Walesa è stato a cena daAn-
tonio&Antonio sul lungomare,
ospite della famiglia Della Notte.
Il premio Nobel della pace si è “ri-
fatto”, riuscendo ad assaggiare la
pizza, “spicchi” di più gusti, per
poi complimentarsi con il titolare
e con il cuoco. Ma ha anche gu-
stato tutti gli “sfizi” napoletani,
come la classica fritturina, mo-
strandosi goloso di arancini e pan-
zerotti. «Napoli di notte è anche
più bella» ha detto, riproponen-
dosi di tornare in città.
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FATTI DEL GIORNO
__Walesa premiato da Famiglietti (Agnfoto/Renna). A sinistra nel ristorante Antonio&Antonio (Photo Pippo by Capri)
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15giugno 2015
Lunedì
E1,20 ANNO CXXIII N.162
SPEDIZIONEINABBONAMENTO POSTALE 45%- ART.2, COM.20/B, L. 662/96.A ISCHIA EPROCIDA,"IL MATTINO"+ "ILDISPARI", EURO1,20 ABBINAMENTO OBBLIGATORIO
Fondato nel 1892
PRIMAEDIZIONE
IDELLUNEDI
Il caso Il premio Nobel ha baciato la teca, il sangue era già sciolto
PietroTreccagnoli
Miracolo eccezionale. San Gennaro ha detto sì
ancheall’ex-presidentepolacco,ilNobelLech
Walesa,conilprodigiodelsanguescioltonelleampol-
lemostrateierialfondatorediSolidarnosc,nellaCap-
pelladelTesoroalDuomodiNapoli.Grandecommo-
zione di Walesa che ha baciato la teca portagli
dall’abatedellaCappella,VincenzoDeGregorio.
>Apag.29
San Gennaro, miracolo anche per Walesa