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ONA42456_SXB_QBXB
R SPE S0B QBXB
Premi: a Lech Walesa il 'People for Culture and Peace'
Sabato a Napoli conferimento del riconoscimento
internazionale
(ANSA) - NAPOLI, 8 GIU - É Lech Wałęsa il vincitore
della prima edizione del premio internazionale People for
Culture and Peace, promosso dall'Istituto di Cultura
meridionale. Sabato prossimo, 13 giugno, nella sede
partenopea dell'Istituto all'ex presidente polacco, premio
Nobel e leader di Solidarność sarà conferito il nuovo
riconoscimento, una colomba scolpita da Silvana Galeone.
''Abbiamo il piacere di assegnare il People for Culture
and Peace a Wałęsa - afferma Gennaro Famiglietti,
presidente dell'Istituto - per rimarcare l'azione di
questo protagonista della storia europea, ispirata ai
valori della cultura e della pace, strumenti
strategicamente insostituibili per la mutua comprensione
tra i popoli e lo sviluppo sociale ed economico degli
stessi''.
Alla serata di premiazione interverranno, tra gli
altri, Jas Gawronski e Umberto Ranieri, presidente della
fondazione Mezzogiorno-Europa, nonché una rappresentanza
diplomatica, con gli ambasciatori di Bulgaria, Polonia,
Italia presso la Santa Sede, Egitto e Iraq.(ANSA).
CER
08-GIU-15 17:37 NNNN
Corriere del Mezzogiorno Martedì 9 Giugno 2015
NA
17
Cultura
Tempolibero
La cerimonia
A Lech Walesa
un premio a Napoli
È Lech Walesa (foto) il vincitore
della prima edizione del premio
internazionale People for Culture
and Peace, promosso
dall’Istituto di Cultura
meridionale. Sabato 13, nella
sede partenopea dell’Istituto
all’ex presidente polacco, premio
Nobel e leader di Solidarnsc sarà
conferito il nuovo
riconoscimento, una colomba
scolpita da Silvana Galeone.
«Abbiamo il piacere di
assegnare il People for Culture
and Peace a Walesa - afferma
Gennaro Famiglietti, presidente
dell’Istituto - per rimarcare
l’azione di questo protagonista
della storia europea, ispirata ai
valori della cultura e della
pace». Alla serata di
premiazione interverranno, tra
gli altri, Jas Gawronski e
Umberto Ranieri.
L’EVENTO L’ex presidente della Polonia riceve il premio internazionale “People for Culture and Peace”
DI MIMMO SICA
D
omani nella sede dell’Isti-
tuto di Cultura Meridiona-
le, a Palazzo Arlotta, Gen-
naro Famiglietti consegnerà a
LechWałęsa (nella foto a destra),
ex presidente polacco, premio No-
bel e leader di Solidarność, il
“People for Culture and Peace”,
prima edizione del premio inter-
nazionale promosso dall’associa-
zione culturale di via Chiatamo-
ne.
Quale è il significato di questo
riconoscimento?
«Il premio viene assegnato alle
più alte personalità che con la lo-
ro azione si sono particolarmen-
te distinte perché hanno diffuso e
diffondono nel mondo messaggi
di cultura e di pace. Con questo
premio l’Istituto si internaziona-
lizza. La sua cadenza è biennale
perché questi riconoscimenti so-
no molto impegnativi e richiedo-
no un grandissimo sforzo orga-
nizzativo e un rilevante lavoro pre-
liminare. È quasi un anno che ho
lavorato per avere qui Lech
Wałęsa, per la prima volta a Na-
poli e in Campania»
Perché la scelta è caduta su que-
sto personaggio?
«È una figura che ha segnato la
storia dei popoli con la sua rivo-
luzione non violenta ispirata e sot-
tesa da una grande forza morale.
Ha avuto il coraggio di opporsi al
totalitarismo e ha contribuito a
creare l’integrazione di Est-Ovest
e all'abbattimento del muro di
Berlino. Ha lavorato instancabil-
mente in perfetta sintonia con pa-
pa Wojtyla che ritengo uno dei più
grandi uomini di ogni tempo. Era-
no grandi amici e il loro impegno
e il loro esempio hanno costituito
una pietra miliare nella realizza-
zione dell’Europa Unita».
Qualche anticipazione su que-
sto straordinario evento?
«Interverranno, Jas Gawronski,
Umberto Ranieri, molti amba-
sciatori tra cui quello della Bul-
garia, quello italiano presso la
Santa Sede, Daniele Mancini, che
si è insediato un mese fa e che si
è occupato della vicenda dei due
marò in India, quello della Polo-
nia, quello del-
l’Iraq, quello
d’Egitto. Hanno
preannunciato
la presenza il
presidente eme-
rito della Corte
Costituzionale
Giuseppe Te-
sauro, il profes-
sore Francesco
Casavola e il
capo della Pro-
cura della Re-
pubblica di
Reggio Cala-
bria, Federico
Cafiero de Raho.
Abbiamo invitato il sindaco Luigi
de Magistris e il neo eletto presi-
dente della Regione, Vincenzo De
Luca. Il cardinale Sepe ci riceve-
rà domenica mattina all’arcive-
scovado».
Quando e perchè è nato l’Istitu-
to?
«L’ho fondato nel 1996 e l’anno
prossimo festeggeremo il venten-
nio. È nato da una mia idea di riu-
nire un gruppo di amici per so-
stenere attraverso dibattiti, ini-
ziative, approfondimenti le ragio-
ni del Meridione d’Italia e pro-
muovere e diffondere la cultura a
360°. In questi lunghi anni l’Isti-
tuto, che è privo di qualsiasi con-
notazione politica, è stato un pun-
to di riferimento, per gli intellet-
tuali e gli uomini di cultura libe-
ri. Mi piace ricordare il convegno
sulla qualità della stampa al Sud
“Informazione uguale cultura”
del 1997, al quale presero parte i
più grandi direttori delle testate
giornalistiche, il garante per l'edi-
toria, il presidente Francesco Ca-
savola, il professore Michele Scu-
diero che era consigliere della Rai
e tanti altri nomi oggi importanti
tra cui Genny Sangiuliano, Ma-
rio Orfeo, Luigi Vicinanza, Mas-
simo Milone. Mi piacerebbe il
prossimo anni riproporre quel di-
battito con gli stessi protagonisti
e vedere che cosa è successo ven-
ti anni dopo nel mondo della
stampa, della cultura e dell'infor-
mazione. Voglio ricordare, anco-
ra, che ci hanno onorato della lo-
ro presenza tre Presidenti della
Repubblica: Oscar Luigi Scalfaro,
Francesco Cossiga e Carlo Aze-
glio Ciampi, oltre al cardinale
Crescenzio Sepe e a tanti amba-
sciatori e personaggi della cultu-
ra in tutte le sue declinazioni, del-
l’economia e della scienza».
Quali sono state le più recenti ini-
ziative promosse dall'Istituto?
«La mostra d’arte a Castel del-
l’Ovo con Carlos Araujo, ritenu-
to il più grande pittore di arte sa-
cra al mondo, e Silvana Galeone,
tra i più quotati e apprezzati arti-
sti contemporanei, molto presen-
te negli ultimi tempi all’Istituto, e
la presentazione del libro dei va-
ticanisti Andrea Tornielli e Gia-
como Galeazzi “Papa Francesco-
Questa economia uccide”. In que-
sta occasione Silvana Galeone ha
omaggiato il cardinale Sepe con
una sua preziosa scultura. Un’al-
tra sua straordinaria creazione,
due mani bianche che lasciano vo-
lare delle colombe, sarà il premio
che consegneremo a Lech Wałęsa
nella cerimonia di sabato».
Come si finanzia l’Istituto?
«La nostra è una attività di vo-
lontariato puro. Non ci sono con-
tributi pubblici né privati, non li
ho mai chiesti e non vorrò mai far-
lo. Tutto l'impegno e i costi sono
sostenuti esclusivamente da me
con i proventi della mia attività
professionale. Questo mi dà la li-
bertà di essere autonomo e indi-
pendente nella scelta e nella ge-
stione della linea di pensiero del-
l'associazione culturale che pre-
siedo e governo insieme al consi-
glio direttivo e al comitato scien-
tifico. Abbiamo anche un comita-
to d'onore, composto, tra gli altri,
da Antonino Zichichi, Giuseppe
Tesauro, Aldo Masullo, France-
sco Casavola, Vittorio Sgarbi,
Maurizio De Giovanni, e un albo
d’oro che ho voluto istituire per
dare riconoscimento e testimo-
nianza a personaggi di alto spes-
sore e personalità che sono stati
qui protagonisti, anche se per un
singolo evento».
È un’associazione elitaria?
«Assolutamente no. Metto a di-
sposizione gratuitamente l’Istitu-
to a chiunque abbia una proposta
culturale seria e meritevole di es-
sere accolta. Abbiamo molte ri-
chieste che esaminiamo attenta-
mente scegliendo quelle più si-
gnificative e interessanti. Un oc-
chio particolare lo riserviamo ai
giovani che hanno bisogno di spa-
zi perché ne hanno davvero po-
chi».
Da dove le viene l’entusiasmo e
la passione per portare avanti
tante iniziative da conciliare con
l’attività di avvocato?
«Innanzitutto da mio padre, gran-
de uomo, grande medico e fer-
vente cattolico osservante che mi
ha trasmesso il profondo amore
per gli altri e la forza di dare e
promuovere messaggi di pace e di
cultura. Andavamo spesso da pa-
dre Pio e ricordo che un giorno il
frate, oggi santo, lo guardò e gli
disse:«Dottore, non ti preoccupa-
re perché a te le cose vanno tutte
bene». Per la professione forense
devo molto a mio nonno paterno,
avvocato, al bisnonno, anche lui
avvocato, e al trisavolo, Giuseppe
Famiglietti, che era procuratore
del Regno con Ferdinando II di
Borbone».
La prossima iniziativa?
«Il 15 luglio avremo nostro ospi-
te il grande tenore Gianluca Ter-
ranova, che ha anche interpreta-
to la figura di Enrico Caruso in
una fiction televisiva. Dedicherà
alcune canzoni agli amici del-
l’Istituto che vorranno partecipa-
re all’incontro e presenterà il suo
nuovo album. La sera prima sarà
al Teatro di San Carlo nelle vesti
di Rodolfo nella Bohème di Gia-
como Puccini. Stiamo, poi, già la-
vorando sulla rosa di altri nomi
per la seconda edizione del Pre-
mio Non posso anticipare nulla,
ma saranno di pari caratura ri-
spetto a quella di questo grande
protagonista della storia».
33
www.ilroma.net
quotidiano.roma
venerdì 12 giugno 2015
Cultura&spettacoli
Un sabato con Lech Walesa
G
ennaro Famiglietti, napoletano, è avvocato
cassazionista specializzato in Amministrazione e
Finanze degli Enti locali. È console onorario della
Bulgaria e segretario nazionale della Federazione
Nazionale dei Consoli. È commendatore dell’Ordine al
Merito della Repubblica e membro del consiglio di
amministrazione dello Stabile cittadino, neo Teatro
Nazionale.È giornalista pubblicista ed è stato il più
giovane presidente della Circoscrizione Vomero prima che
diventasse Municipalità insieme al quartiere Arenella. È il
presidente dell’Istituto di Cultura Meridionale.
È IL PRESIDENTE DELL’ISTITUTO DI CULTURA MERIDIONALE
Gennaro Famiglietti, il console
che promuove l’arte e il confronto
__ Il Cardinale Sepe con Gennaro Famiglietti
__ Lech Walesa
ZCZC5001/SXR
ONA05848_SXR_QBXO
R EST S44 QBXO
Polonia: Walesa, comunismo? Non parliamone più
Premiato a Napoli ex leader di Solidarnosc
(ANSA) - NAPOLI, 13 GIU - Sul bavero della giacca porta
ancora il distintivo con il logo di Solidarnosc ed il
volto della Madonna Czestochowa, ma ad un giornalista che
gli ha chiesto se i giovani sanno abbastanza del comunismo
e di quello che rappresentò la resistenza degli operai
polacchi riuniti nel sindacato indipendente ha risposto
che non è più il caso di parlarne. "Forse - ha aggiunto -
dovrebbero occuparsene commissioni ristrette di studiosi".
Lech Walesa, presidente della Polonia dal 1990 al 1995 e
Premio Nobel per la Pace nel 1983, ha ricevuto a Napoli il
premio "People for Culture and Peace", organizzato
dall'Istituto di Cultura Meridionale.
Alla cerimonia sono intervenuti gli ambasciatori di
Polonia, Tomasz Orlowski; Bulgaria, Marin Raykov, Iraqm
Saywan Barzani, ed Egitto MOstafa Kamal Helmy, e l'
ambasciatore italiano presso la Santa Sede Daniele
Mancini.
Appesantito dall' età e dalla mole fisica, sofferente
per una una discopatia alla colonna vertebrale, l' ex
leader di Solidarnosc, si è detto emozionato. "L' Europa
dovrebbe prendersi più cura delle grandi città della
storia, come questa - ha detto ai giornalisti - quella
storia che voi non avete distrutto mentre altri lo hanno
fatto".
Il Premio è stato consegnato a Walesa dal presidente
dell'Istituto di cultura meridionale , Gennaro
Famiglietti. Domani Leche Walesa sarà ricevuto dal
Cardinale Crescenzio Sepe e visiterà il Museo del Tesoro
di San Gennaro.
DM
13-GIU-15 20:25 NNNN
corrieredelmezzogiorno.itCAMPANIAredaz.na@corrieredelmezzogiorno.it
SABATO 13 GIUGNO 2015 - ANNO XIX - N. 140 REDAZIONE, PRODUZIONE e AMMINISTRAZIONE: Vico II S. Nicola alla Dogana, 9 - 80133 Napoli - Tel. 081 - 7602001 - Fax 081 - 5802779 Distribuito con il Corriere della Sera - Non vendibile separatamente
L’ex capo di Solidarnosc
Walesa sul lungomare
Un premio per la pace
a pagina 7 Scarici
Corriere del Mezzogiorno Sabato 13 Giugno 2015
NAPOLI NA
7
Oggi il premio, domani in curia da Sepe
Lech Walesa, una mozzarella
nel primo giorno napoletano
NAPOLI Lech Walesa, Nobel per la Pace
nel 1983 e presidente della Polonia dal
1990 al 1995 è atterrato ieri pomeriggio.
L’ex leader di Solidarnosc ritirerà stasera
il premio internazionale People for
Culture and Peace, promosso dall’Istituto
di Cultura meridionale presieduto da
Gennaro Famiglietti (nella foto con
Walesa). A Napoli, Walesa ha subito
parlato di pace: «E’ vero che sono caduti i
muri, ma il cammino è ancora molto
lungo, lo dimostrano questi giorni». Poi
subito in albergo, sul lungomare che ha
molto ammirato e una voglia matta di
mozzarella. Ha infatti ordinato subito
una caprese. La premiazione si tiene
stasera nell’elegante sede partenopea
dell’Istituto a Palazzo Arlotta (via
Chiatamone, 63). Intervengono, tra gli
altri, Jas Gawronski e Umberto Ranieri,
presidente della fondazione
Mezzogiorno–Europa. «Abbiamo il
piacere di assegnare il People for Culture
and Peace a Walesa, una colomba
scolpita dall’artista Silvana Galeone –
afferma Gennaro Famiglietti –, per
rimarcare l’azione di questo protagonista
della storia europea». Domani mattina,
invece, Walesa incontrerà il cardinale
Sepe in curia. Sarà l’occasione per
ricordare il rapporto che entrambi hanno
avuto con Giovanni Paolo II. E’ nota
infatti l’intesa che aveva papa Wojtyla con
Walesa e con il suo movimento di cui era
illustre sostenitore. L’importanza del
papa polacco per la Polonia e per
Solidarnocs fu di vitale e primaria
importanza. E i polacchi di napoli hanno
accolto Walesa come una leggenda
vivente.
Elena Scarici
© RIPRODUZIONE RISERVATA
cronaca@ilmattino.it
fax 0817947225
13giugno2015
Sabato
Napoli
Sant'Antonio di Padova
Cielo poco nuvoloso
34˚
20˚
Il Premio Nobel in città
ÈarrivatoieriaNapoliilpremioNobel
perlapaceLechWalesa.Questamatti-
na l’ex leader di Solidarnos’c’ sarà in
visita alle redazione del Mattino. Alle
18,pressol’IstitutodiCulturameridio-
nale, presieduto da Gennaro Fami-
glietti,glisaràconferitoilpremiointer-
nazionale«PeopleforCultureandPe-
ace». Nella sede partenopea dell’Isti-
tutoapalazzoArlottainviaChiatamo-
ne,interverranno,conl’expresidente
dellaPolonia,traglialtri,JasGawron-
ski e Umberto Ranieri. «Abbiamo il
piaceredi assegnareilPeopleforCul-
ture and Peace a Walesa, una colom-
ba scolpita dall’artista Silvana Galeo-
ne»diceilpresidentedell’Istituto,Fa-
miglietti.
WalesaaNapoli,oggiinvisitaalMattino
Lech Walesa a Napoli, visita al Mattino e premio «People for Culture and Peace»: «L’Europa si prenda cura di questa città» | Video | Il
Mattino
ilmattino.it/napoli/cronaca/lech_walesa_a_napoli_visita_al_mattino_e_premio_people_for_culture_and_peace_video/notizie/1409001.shtml
Walesa a Napoli, visita al Mattino e premio «People for
Culture and Peace»: «L'Europa si prenda cura di
questa città»
È arrivato ieri a Napoli il premio Nobel per la pace Lech Walesa. Questa mattina l’ex leader di Solidarnos’c’ è
stato in visita alle redazione del Mattino.
FOTO
Lech Walesa in visita al Mattino (Renato Esposito-Newfotosud)
Lech Walesa a Napoli, visita al Mattino e premio «People for Culture and Peace»: «L’Europa si prenda cura di questa città» | Video | Il
Mattino
ilmattino.it/napoli/cronaca/lech_walesa_a_napoli_visita_al_mattino_e_premio_people_for_culture_and_peace_video/notizie/1409001.shtml
Nel pomeriggio presso l’Istituto di Cultura meridionale, presieduto da Gennaro Famiglietti, gli è stato
conferito il premio internazionale «People for Culture and Peace». Nella sede partenopea dell’Istituto a
palazzo Arlotta, in via Chiatamone, sono intervenuti, con l’ex presidente della Polonia, tra gli altri, Jas
Gawronski e Umberto Ranieri. «Abbiamo il piacere di assegnare il People for Culture and Peace a Walesa,
una colomba scolpita dall’artista Silvana Galeone» ha commentato il presidente dell’Istituto, Famiglietti.
Sul bavero della giacca Walesa porta ancora il distintivo con il logo di Solidarnosc ed il volto della Madonna
Czestochowa, ma ad un giornalista che gli ha chiesto se i giovani sanno abbastanza del comunismo e di
quello che rappresentò la resistenza degli operai polacchi riuniti nel sindacato indipendente ha risposto che
non è più il caso di parlarne. «Forse - ha aggiunto - dovrebbero occuparsene commissioni ristrette di
studiosi».
Appesantito dall' età e dalla mole fisica, sofferente per una una discopatia alla colonna vertebrale, l'ex leader
di Solidarnosc, si è detto emozionato. «L'Europa dovrebbe prendersi più cura delle grandi città della storia,
come questa - ha detto ai giornalisti - quella storia che voi non avete distrutto mentre altri lo hanno fatto».
Il Premio è stato consegnato a Walesa dal presidente dell' Istituto di cultura meridionale , Gennaro
Famiglietti. Domani Leche Walesa sarà ricevuto dal Cardinale Crescenzio Sepe e visiterà il Museo del
Tesoro di San Gennaro.
Sabato 13 Giugno 2015, 18:09 - Ultimo aggiornamento: 14 Giugno, 14:48
© RIPRODUZIONE RISERVATA
SABATO 13 GIUGNO 2015
ILPERSONAGGIO/1
Oggiilpremio
aLechWalesa
eroediSolidarnosc
Nell’lista di onorificenze ricevute da
LechWalesa,sindacalista,politicoeat-
tivista, presidente della Polonia dal
1990 al 1995, Nobel per la pace nel
1983, ci sarà anche un palmares italia-
no,offertoglidaNapoli.Oggialle18sa-
rà assegnato all’autore della rivoluzio-
ne di Solidarnosc il premio internazio-
nale “People for Culture and Peace
2015”.A conferirglielosarà, nellasede
di Palazzo Arlotta in via Chiatamone,
63, l’Istituto di cultura meridionale
presieduto da Gennaro Famiglietti
(nellafotoconWalesa).
A PAGINA V
laRepubblica
CONTATTI
NAPOLI@REPUBBLICA.IT
NAPOLI.REPUBBLICA.IT
laRepubblica SABATO 13 GIUGNO 2015 7
45&--"$&37"4*0
N
ELL’INFINITA lista di onorificenze
ricevutedaLechWalesa,sindaca-
lista, politico e attivista polacco,
presidente della Polonia dal 1990 al
1995,Nobelper lapace nel1983, cisarà
anche un palmares italiano, offertogli
daNapoli,dovenoneramaistatoprima.
Oggialle18 sarà assegnato all’autore
della rivoluzione di Solidarnosc il pre-
mio internazionale “People for Culture
and Peace 2015”. A conferirglielo sarà,
nella sede di Palazzo Arlotta in via Chia-
tamone,63,l’Istitutodiculturameridio-
nale presieduto dal civilista e console
onorariodiBulgariaGennaroFamigliet-
ti.
Nelventennalechecadràl’annopros-
simo, dell’attività dell’istituto di Chiaia,
che ha come mission una particolare at-
tenzionealleproblematichedelmeridio-
nalismo, gli organizzatori hanno voluto
invitare per il riconoscimento biennale,
destinato a chi si è distinto per meriti
particolari nella campo della cultura e
dellapace,lo statistapolacco cheha me-
glio coniugato politica e cambiamento
“in una forma rivoluzionaria pur senza
evocazioneoesibizionediviolenza”.
È la prima volta che il fondatore del
primosindacatoautonomodell’Esteuro-
peo visita Napoli, dove è arrivato ieri in
aereo da Danzica insieme con la figlia
Maria Vittoria. È stato accolto dal presi-
dente Famiglietti e accompagnato in al-
bergo. Domani mattina, per sua espres-
sa volontà, Walesa incontrerà la massi-
ma autorità religiosa cittadina, il cardi-
naleCrescenzioSepe,cheloriceverànel
palazzodellaCuriaarcivescovile.
Alle 18 al piano nobile di Palazzo Ar-
lotta saranno presenti alla premiazione
Jas Gawronski, Umberto Ranieri, presi-
dentedellafondazioneMezzogiornoEu-
ropa, e sei ambasciatori da tutto il mon-
do,traiqualiquellodiPoloniaeilsuocol-
lega presso la Santa Sede, e i rappresen-
tanti diplomatici di Bulgaria, Egitto e
Irak.
In patria Lech Walesa è ancora molto
attivo. Presiede una fondazione intitola-
ta a suo nome, Lech Walesa Institut
Foundation, che ha tra le proprie mis-
sion la tutela del concetto di “moderno
patriottismo”, oltre alla protezione del
patrimonionazionaleedellastoriadella
Poloniaedeisuoimovimentisociali,del-
la tradizione, dell’indipendenza e della
solidarietà. Altre informazioni sul sito
dell’Istituto di cultura meridionale,
all’indirizzowww.istitutodiculturameri-
dionale.it.
LACERIMONIAAPALAZZOARLOTTA,SEDEDELL’ISTITUTODICULTURAMERIDIONALE
UnpremioperWalesa,incittàl’eroediSolidarnosc
13&.*0 /0#&-
L’ex presidente polacco
Lech Walesa ieri
all’arrivo a Capodichino
per la sua prima volta
a Napoli ©RIPRODUZIONERISERVATA
ZCZC1864/SXR
ONA11295_SXR_QBXO
R CRO S44 QBXO
Chiesa:Napoli;nel segno di Wojtyla incontro card.Sepe-
Walesa
A ex presidente polacco mostrate ampolline sangue di S.
Gennaro
(ANSA) - NAPOLI, 14 GIU - Incontro nel segno di Papa
Wojtyla oggi tra il cardinale Crescenzio Sepe, arcivescovo
di Napoli, e Lech Walesa, presidente della Polonia dal
1990 al 1995 e Premio Nobel per la Pace nel 1983, che ieri
ha ricevuto nel capoluogo campano il premio "People for
Culture and Peace", organizzato dall'Istituto di Cultura
Meridionale.
I due hanno ricordato, infatti, la figura del Papa
polacco sottolineandone i meriti e l'azione incisiva nel
panorama internazionale. Wałęsa, accompagnato dalla figlia
Maria Wiktoria, è stato ricevuto da Sepe assieme al
presidente dell'Istituto di Cultura Meridionale, Gennaro
Famiglietti, e agli ambasciatori di Bulgaria, di Polonia e
Italia accreditati presso la Santa Sede. Sepe, che si è
espresso anche con qualche battuta in polacco, ha regalato
all'ex leader di Solidarność la medaglia coniata per la
recente visita del Papa a Napoli ed una corona del Rosario
realizzata da una cooperativa di detenuti.
L'ospite polacco ha quindi partecipato alla messa nel
Duomo. Poi ha visitato la cappella di San Gennaro ed il
Museo del Tesoro. All'ex presidente polacco, hanno
riferito alcuni presenti, sono state mostrate
eccezionalmente le ampolline in cui è custodito il sangue
del patrono di Napoli.(ANSA).
CER
14-GIU-15 15:08 NNNN
NA
6
NAPOLI Domenica 14 Giugno 2015 Corriere del Mezzogiorno
Walesa: «Grazie Napoli
Ti sei ricordata di me»
Premiato all’Istituto di cultura: «Qui ci voglio tornare»
NAPOLI Non fosse stato per quel
fastidioso dolore alla schiena,
che gli impedisce di muoversi
liberamente, la città l’avrebbe
girata in lungo e in largo, go-
dendosela: «Perché — spiega
— in Polonia c’è un proverbio
che dice “Vedi Napoli e poi
muori”». Nonostante il mal di
schiena, comunque, quella di
ieri è stata una giornata bella e
importante per Lech Walesa,
eroe di Solidarnosc, premio
Nobel per la pace ed ex presi-
dente della Polonia. Perché il
premio People for Culture and
Peace, che gli ha assegnato
l’Istituto di cultura meridiona-
le presieduto da Gennaro Fa-
miglietti, è stato per lui una
sorpresa particolarmente gra-
dita. «Pensavo: il mio tempo è
già passato», racconta sorri-
dendo prima della cerimonia;
e c’è un interprete d’eccezione,
il giornalista italo polacco Jas
Gawronski, notissimo volto
del telegiornale anni Settanta.
«Pensavo: tutti si sono dimen-
ticati di me, eppure mi piaceva
tanto vivere da star. Volevo fare
una seconda rivoluzione per
farmi ricordare. Ma quando
mi hanno annunciato il pre-
mio ho accantonato l’idea».
Della città, racconta, non ha
visto molto: il lungomare,
piazza Plebiscito, Castel del-
l’Ovo. Ha avuto modo però di
apprezzare la cucina (pranzo
da Zi’ Teresa, cena da Antonio
& Antonio): «La pizza no, non
l’ho assaggiata ancora. La
mozzarella sì, ed è proprio di-
versa da quella che arriva da
noi in Polonia». Oggi sarà in
duomo per la messa e incon-
trerà l’arcivescovo Crescenzio
Sepe, quindi visiterà la cappel-
la del Tesoro di San Gennaro; il
pranzo è previsto al tennis
Club. Lui, che viene da un Pae-
se dove «altri hanno distrutto
la Storia», è abbagliato da una
città in cui, se appena ti guardi
intorno, la Storia ti si para da-
vanti di continuo: «Mi piace
tantissimo, è meravigliosa alla
prima occhiata».
Dipendesse da Walesa, le
fabbriche sparirebbero da Na-
poli e dal resto d’Italia: «Pun-
terei tutto sul turismo, il vo-
stro è un patrimonio non solo
europeo ma mondiale». Di
una cosa è sicuro: «A Napoli ri-
tornerò. Ora che sono stato
premiato, ho il diritto di venir-
ci più spesso».
Non mancano, ovviamente,
le riflessioni su temi più im-
portanti. Le sanzioni europee
alla Russia? In un primo mo-
mento aveva dichiarato di non
condividerle, poiché «l’Euro-
pa ha bisogno della Russia».
Ora invece pensa che occorre-
rebbe «un comitato di 20 sag-
gi» per dirimere la questione.
Quanto al comunismo e più in
generale ai regimi totalitari
del passato, remoto e recente,
Walesa non ritiene importan-
te che se ne parli alle giovani
generazioni: «I monumenti di
chi ha sulla coscienza dei
morti non diranno nulla a
nessuno, i nostri figli si rifiu-
teranno di pagare le tasse per
il loro restauro. Ai figli è me-
glio insegnare cose positive e
saggezza».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
I fans
Lech Walesa
sul lungomare
di Napoli posa
per una foto
ricordo
assieme a un
bambino che
ha sulla
maglietta il
simbolo della
Polonia
La visita
di Titti Beneduce
Mozzarella?
Mi piace
e c’è
anche
in Polonia
ma la vostra
è tutta
un’altra
cosa
Da questa
magnifica
città
toglierei
tutte le
fabbriche
per puntare
solo
sul turismo
www.ilmattino.it
14giugno 2015
Domenica
E1,20 ANNO CXXIII N.161
SPEDIZIONEINABBONAMENTO POSTALE 45%- ART.2, COM.20/B, L. 662/96.A ISCHIA EPROCIDA,"IL MATTINO"+ "ILDISPARI", EURO1,20 ABBINAMENTO OBBLIGATORIO
Fondato nel 1892
PRIMAEDIZIONE
I
Walesa:«SenzaunaCostituzione
lademocraziaeuropeaèinbilico»
”
”
nterviste del Mattinole
PietroPerone
Lech Walesa a Napoli per ricevere l’ennesi-
mo premio internazionale dedicato al dia-
logoeallapace.UncardinedellastoriadelNo-
vecento nella «Sala Siani» del Mattino, discus-
sioneappassionatasull’Europaeiventidicon-
flitti che appaiono sempre più incombenti.
Una riflessione scandita da molte speranze e
dallanecessitàdifaresubitoqualcosa,acomin-
ciare da quel «decalogo laico» tutto ancora da
scriveremasenzacuil’Ueècondannataaresta-
reuna«casacomune»incompiuta.
>Seguealle pagg. 4 e 5.Con Mainiero
La Carta delle regole
Coesistono troppe religioni
serve un decalogo, ma laico
Il sindacato
Un batterio utile ma non deve
distruggere l’organismo
i
4 Primopiano Domenica 14 giugno 2015
IlMattino
Pietro Perone
SEGUE DALLA PRIMA PAGINA
E ancora i diritti, anche quelli dei
gay; poi questo Papa che viene
dalla fine del mondo al quale «lo
spirito santohaaffidato lamissio-
nediriformare laChiesa»,cosìdi-
verso dall’amico polacco Karol
Wojtyla insieme con il quale l’al-
lora elettricista dei cantieri di
Danzica, leader del sindacato So-
lidarnosc perseguitato dal regi-
mediJaruzelski,riportòla suaPo-
lonia alla democrazia imprimen-
do la definitiva, micidiale spalla-
ta al regime sovietico.
A 71 anni, dopo essere stato
presidente del suo Paese, dal
1990 al ’95 e insignito del Nobel
per la pace nel 1983, Walesa non
smette di credere in un’Europa
«piùgiusta e solidale» in cui«ven-
tipersone,almeno cinquetollera-
te da Putin, possano costruire un
programma di dieci punti per ri-
solvere la crisi in collaborazione
con i singoli stati membri» per-
ché - spiega l’ex sindacalista - «la
Russia ci serve, è un business ma
per quanto riguarda la democra-
zia è indietro di 30-50 anni».
Intanto da qualche settimana
siede sulla quella che fu la sua
poltrona di presidente il
nazionalista Andrzej Duda:
cosa è cambiato in Polonia?
«Tutti i paesi democratici vivono
un momento di difficoltà, i
politici non sono rispettati e il
popolo non li crede. In Polonia, e
non solo, bisogna fare due cose:
nel Parlamento è necessario
consentire che entrino anche le
minoranze che oggi sono
escluse, da noi per esempio lo
sbarramento del 5 per cento è
troppo alto. Certo, quelli che
sono contrari a questa riforma
diranno che l’aula diventerà
ingovernabile, ma con un
regolamento si potranno
costringere i deputati a creare
gruppi più grandi e semplificare
lo scenario politico. La seconda
cosa da correggere, anche nel
resto dell’Europa, è quella di
evitare che si possa essere eletti
più di due volte in Parlamento
come in tutte le altre istituzioni.
Viaggio molto e dovunque
osservo gli stessi problemi: sono
nate troppe lobby che bloccano
il ricambio della classe politica,
l’accesso dei giovani. Duda ha
vinto in Polonia perché si è
presentato come un uomo
nuovo, ha intercettato la voglia
di cambiamento ma è giunto il
momento di
ridefinire anche
cosa significa
destra e sinistra
perché le
vecchie
categorie della
politica non si
addicono più ai
giorni nostri».
I nazionalismi
e i populismi
che
imperversano
nel continente sembrano però
il frutto proprio delle debolezze
dell’Ue: una comunità di Stati
che non riesce a trovare un
accordo neanche sulle quote di
migranti da accogliere nei
singoli territori che Unione è?
«Siamo nell’epoca della parola e
della discussione, questi sono gli
strumenti per capire quali sono
le idee buone e quali quelle
stagliate. Sono convinto e
fiducioso che alle fine si capirà
anche chi è giusto e chi no.
Stiamo eliminando le frontiere,
c’è la moneta unica, anche se
non ancora in Polonia, ma resta
senza risposta una domanda:
quali sono i fondamenti
dell’Europa? Ogni nazione ha i
suoi particolarismi e anche le
religioni sono diverse. Ecco
perché è necessario avere un
decalogo laico».
Una Costituzione europea?
«Più o meno, ma sicuramente
dobbiamo fare qualcosa: quando
parlo della necessità di valori
condivisi agli interlocutori che
incontro durante i miei viaggi
immediatamente l’uditorio si
divide: da un lato c’è chi dice
non esageriamo e restiamo uniti
solo in nome della libertà, a
cominciare da quella del
mercato; gli altri invece si
mostrano scettici e mi dicono
”non costruirete nulla”. Invece
dobbiamo puntare sui valori
comuni e riformare anche il
nostro capitalismo. Così com’è
non va bene, è indispensabile
fare delle correzioni. Mi sono
recato recentemente in molti
paesi dove ci sono state proteste
di piazza e tutti contestavano
questo il sistema economico e
l’attuale democrazia. Devo dire
che all’inizio ero abbastanza
spaventato, ma poi ho capito che
chi protesta non mette in
discussione il mercato libero e i
beni privati. Il 95 per cento del
capitalismo è dunque condiviso
ma vanno corrette le sue
storture, è questo uno dei
principali compiti della nostra
Europa».
Un continente stretto però tra
tensioni sociali e rigurgiti di
guerra fredda: lei ha affermato
qualche settimana fa che sulla
crisi ucraina l’Ue deve mostrare
i muscoli nei confronti della
Russia. È ancora convinto che
sia questa la strada giusta?
«Putin sta mettendo in
discussione la solidarietà
europea e mondiale, vuole
sfidare il mondo occidentale
costruito sul dialogo e sugli
accordi. Quando abbiamo tolto
le armi nucleari all’Ucraina le
abbiamo offerto la garanzia
dell’indipendenza, ma Putin ha
vanificato questa promessa. Ora
ci dobbiamo difendere. La mia
proposta è quella di
designare venti persone,
almeno cinque tollerate
dal presidente russo, che
possano costruire un
programma in dieci
punti nel tentativo di
risolvere la crisi in
collaborazione con i
singoli stati membri.
Non c’è dubbio che la
Russia serve all’Europa,
rappresenta un grande
business per tutti, ma ci
serve un paese che si comporti
come noi perché adesso è in
ritardo di 30-50 anni rispetto al
resto del mondo occidentale.
Intanto ci spaventano
nonostante abbiano armi
vecchie, loro minacciano e noi
stiamo fermi».
Per riaprire il dialogo
Putin chiede la fine
delle sanzioni
economiche,
argomento rilanciato
l’altro giorno a Milano
con il premier Renzi:
cosa bisognerà
rispondere?
«Io sono stato d’accordo
a imporre le sanzioni,
mi rendo però conto che
c’è un momento in cui
sono necessarie e un altro in cui
possono rivelarsi dannose per
tutti. Questa però è una
domanda a cui non può
rispondere il singolo, dovrà
invece essere una decisione
collettiva e saggia. Non possiamo
consentire, però, che passi la
linea di Putin così come non
possiamo pensare ad altri
conflitti. Ecco perché c’è bisogno
di un gruppo di mediazione».
Un’altra trattativa, quella sulla
Grecia, fa registrare una
pericolosa situazione di stallo:
Atene deve restare o è destinata
a uscire dall’Euro?
«C’è bisogno di regole più chiare,
dobbiamo allargarci non ridurci,
ma l’Europa deve capire che ci
sono nazioni che non riescono a
stare al passo. La crisi delle
banche ha dimostrato che
viviamo in una dimensione
globale e se non ci sarà accordo
la prossima emergenza
esploderà sui carburanti. C’è poi
il dramma dell’acqua: non la
stiamo rispettando e la terra fra
non molto sarà così inquinata
”
”
”
Il personaggio
Walesa:democraziainaffanno
all’Ueserveundecalogodivalori
«La vittoria di nazionalisti e populisti, anche in Polonia, impone le riforme»
La politica
Bisogna
riscrivere
le categorie
di destra
e sinistra, non
si addicono
ai nostri tempi
Duda
Ha vinto
nella mia
nazione
perché
si è presentato
come
l’uomo nuovo
Le minoranze
Devono poter
accedere
ai parlamenti
ma poi servono
regolamenti
che semplificano
gli schieramenti
nterviste
del Mattino
le i
La Grecia
«Dobbiamo
allargarci
nonridurre
iconfini
sicapisca
chenontutti
sono al passo»
L’economia
«Ilsistema
capitalista
va bene
per il 95%
chiprotesta
haqualche
ragione»
La visita L’ex presidente della Polonia e premio Nobel per la pace, Lech Walesa, in visita al Mattino RENATO ESPOSITO NEWFOTOSUD
5PrimopianoDomenica 14 giugno 2015
IlMattino
che moriremo tutti. Anche su
questo fronte c’è bisogno di una
risposta condivisa da tutti. Non
abbiamo altra strada: discutere e
scrivere regole nuove.
Da uno a dieci, quanto le piace
questo Papa?
«Sono cattolico praticante e
credo che anche questa volta lo
spirito santo sta guidando la
nostra fede. Abbiamo avuto un
Papa polacco che ci ha aiutato ad
abbattere il comunismo, così
come ora abbiamo un Pontefice
che può intervenire sulle
gerarchie della Chiesa affinché
rispondano alle sfide che questa
epoca impone. C’era bisogno di
un Papa diverso per il gregge di
Dio e Francesco è perfetto per
questa missione».
Bergoglio ha mostrato grandi
aperture sui temi etici e anche
sugli omosessuali, mentre lei
ha detto: ”Non voglio che
questa minoranza possa
manifestare per strada, facendo
voltare la testa ai miei figli” Ma
uno dei suoi
figli, Jaroslaw,
l’ha bacchetta
dicendo: ”Papà
fa parte della
vecchia
generazione,
una mentalità
che non riesce
a seguire lo
sviluppo della
società”. Si è
ricreduto sugli
omosessuali?
«È vero che forse ho una vecchia
mentalità, ma non ho detto
esattamente così... Rispetto le
minoranze ma è giusto che
contino quanto valgono sia sul
piano politico che sociale. Ma
come faccio a spiegare ai miei
nipoti certi comportamenti tra
due uomini che avvengono in
pubblico davanti a una
maggioranza di persone di
orientamento sessuale diverso?
Voglio che i gay siano rispettati,
che abbiano tutti i diritti, ma le
loro unioni non devono
chiamarsi matrimoni che sono
riservate a persone etero, le
chiamino in un altro modo.
Forse mio figlio non ha sentito
bene quello che avevo detto e mi
ha criticato. Ripeto: rispetto
tutte le minoranze, ma loro
rispettino la maggioranza delle
persone».
Avrebbe dato il Nobel per la
pace a Obama?
«No, ma ho capito il senso di
quella scelta: hanno voluto
responsabilizzarlo e da
questo punto di vista è
stato un bene. Nel mio
caso, si è trattato di un
ringraziamento per la
battaglia contro il
comunismo e per la
vittoria conseguita,
mentre Gorbaciov ha
ottenuto il
riconoscimento per la
sconfitta subita.
Entrambi però
abbiamo festeggiato e
siamo contenti».
In Italia si comincia a parlare di
sindacato unico perché ci sono
troppe organizzazioni dei
lavoratori, spesso in conflitto
tra loro. Se una simile proposta
fosse stata fatta a lei quando era
leader di Solidarnosc, come
avrebbe risposto?
«Io mi sentivo più a mio agio
quando ero sindacalista e ho
grande nostalgia di quel
lavoro, tanto che qualche
anno fa volevo fondare un
sindacato di ex presidenti
con Bush e Gorbaciov ma
c’era il problema di chi
facesse il leader... Scherzi
a parte, nel XXI secolo c’è
bisogno di maggiore
equità e pertanto i
sindacati c’erano, ci sono
e ci saranno. Devono
difendere i lavoratori dai
governi e dai privati, ma
si devono comportare come i
batteri buoni, non distruggere
l’organismo bensì aiutarlo a
vivere».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
«Putinhaarmivecchie,lasmetta
ventisaggipersiglareunaccordo»
Lech Walesa ha ricevuto ieri all’Isti-
tuto di Cultura Meridionale il pre-
miointernazionale «People for Cul-
tureandPeace».Aconsegnareilpre-
stigioso riconoscimento al leader di
Solidarnosc,premioNobelperlapa-
ce nel 1983, è stato il presidente
dell’Istituto,l’avvocatoGennaroFa-
miglietti.«Ilprossimoannol’Istituto
compie venti anni di vita durante i
qualièstatasvoltaunaintensaattivi-
tàculturalesuitemidell’economiae
dellapolitica.L’Istituto-haspiegato
Famiglietti-èstatoluogodirelazio-
niediapprofondimenti,haricevuto
lavisitaditreCapidiStato,haospita-
tointellettuali,filosofi,artisti.Mavo-
gliamodareunpiùampiorespiroal-
lenostreiniziati-
ve e in questa
prospettivarien-
tra il premio in-
ternazionale».
Famiglietti spie-
gaperchélascel-
ta di assegnare a
Walesailricono-
scimento.«Perri-
marcare-hadet-
to - l’azione di
questo protago-
nista della storia
europea, ispira-
taaivaloridellaculturaedellapace,
strumenti strategicamente insosti-
tuibili per la mutua comprensione
tra i popoli e lo sviluppo sociale ed
economicodeglistessi».
Allacerimoniahannopartecipa-
toJasGawronskieUmbertoRanieri,
presidentedellafondazioneMezzo-
giorno–Europa,ilpresidentedelcon-
siglio comunale di Napoli Raimon-
do Pasquino, il presidente emerito
della Corte Costituzionale France-
scoCasavola.
p.mai.
©RIPRODUZIONERISERVATA
”
nterviste
del Mattino
”
AWalesaèstata
consegnatauna
sculturain
ceramicabianca
creata
dall’artista
SilvanaGaleone:
duemaniaperte
chelibranoin
volouna
colombadella
pace.L’artistaha
giàprodottoper
l’istitutohaun
crocifissocheè
statodonatoal
cardinaleSepe
cheieriha
ricevutoWalesa
conilqualeha
rapportidiantica
data.
Dell’associazio-
ne,ispirataai
valoridella
culturaedella
pace,saràospite
neiprossimi
giorniancheil
tenore
Terranova.
Il simbolo
Una scultura
di ceramica
come dono
Il sindacato unico
È esistito sempre, c’è e ci sarà
ma deve essere un batterio
che non distrugge l’organismo
ma l’aiuta a vivere meglio
e io ho nostalgia di quel ruolo
Il motivo
Famiglietti:
abbiamo
voluto
rimarcare
l’azione
di un grande
protagonista
le
Il Nobel a Obama
«Non avrebbe dovuto averlo
ma lo capisco, un modo
per responsabilizzarlo
A me l’hanno dato perché
ho sconfitto i comunisti»
Il ritratto
«Calmo, concreto, rapido»
cosìlodescrivevanel1980
ilgrandescrittorepolacco
i
«L’elettricista diventato
taumaturgo dei polacchi»
”
La cerimonia
Al presidente
un premio
nel segno
del dialogo
I gay
«Mio figlio
ha capito
male, voglio
che abbiano
tutti i diritti
ma non
le nozze»
GustawHerling
Pubblichiamodiseguitounritrat-
to di Walesa dal «Diario scritto di
notte»del grandeintellettuale po-
laccovissutoalungoaNapoli.Por-
taladatadel23settembre1980
Chièquestostraordinarioper-
sonaggio,questoelettricistadi
trentanoveanni,ieri(percita-
re un attento osservatore) licenziato
daicantiericomeagitatore,oggiporta-
voce di una nazione, un operaio che
tienetestaaunregimenominalmente
operaio, un validissimo interlocutore
neinegoziati, calmo e concreto, rapi-
do nelle reazioni, amato dai compa-
gni,sempreconuncrocifissoaportata
dimano,abituato(secondolesuestes-
separole)a«lavorareconDio»?
Non è caduto dal cielo come una
specie di taumaturgo sindacale in un
regimedoveisindacatisonounaatro-
ce beffa. È stato formato dalle dure
esperienzedellaclasseoperariapolac-
ca.Dabambino,cresciutoinunafami-
gliaoperaiamoltoreligiosa,haassorbi-
to le speranze della ricostruzione del
Paese nel periodo postbellico. Aveva
quindici anni quando si era acceso e
quasisubitospentoil“fuocorinnova-
tore dell’ottobre polacco” di Go-
mulka. Nel 1970, ormai da nove anni
operaio nei cantieri Lenin, ha visto la
polizia sparare sugli scioperanti. Le
memorabiliquattrogiornatesullaco-
stabalticaeranotroppopocheperren-
derepossibileaglioperaid’organizzar-
si,masufficientiperfaremergerealcu-
nicapi.Traloro Walesa.Incoraggiato
dallepromesseedaibuonipropositidi
Gierek,èrimastoaDanzica,neicantie-
riLenin.All’iniziolecosesonosenz’al-
tro migliorate, persino nei famigerati
sindacatièentrataunpo’diarianuo-
va.Larivoltaoperaiadel1976noncoin-
volseiportisulBaltico,maWalesa–al-
loradelegatoaisindacatiufficiali–sife-
ceavantiperpresentareunalistadiri-
vendicazionideisuoicompagnidila-
voro.Ladirezionedeicantieridecisedi
licenziarlosuduepiedi,dichiarandolo
“superfluo”.Funeidueannisuccessi-
vicheglivennel’idea,anzilafissazio-
ne,deisindacatiindipendenti.Cifuro-
no, a quanto pare, contatti segreti tra
luieisuoiamicieilcomitatoperladife-
sadeglioperai(Kor),fondatoproprio
alloraaVarsavia.Nel1978nacqueun
nucleo dei sindacati liberi sulla costa
balticaavisoaperto.All’iniziodel1979
Walesa fu di nuovo licenziato da
un’impresa di costruzioni, natural-
menteperlasuaattivitàsindacale.Edi
nuovoriuscìatrovarelavoronell’Elek-
tromantaz (montaggio elettrico). Nel
dicembredellostessoannopresepar-
te ad una dimostrazione di fronte ai
cantieriLenininmemoriadeglioperai
cadutinel1970.Alcunesettimanedo-
pololicenziaronoperlaterzavolta,of-
frendogliunimpiegomoltobenremu-
neratoinun’impresadicostruzionipo-
laccainLibia.Preferìrestaredisoccu-
patoaDanzica.Inquelperiodoerasoli-
toripetere:«Sonosicurocheungiorno
avremosindacatiliberiinPolonia,ma
nondurantelamiavita».Inveceèacca-
duto quel che non si aspettava più di
vedere. Oggi, però, nient’affatto incli-
ne a riposarsi sugli allori, aggiunge:
«GliaccordidiDanzicarappresentano
soltantounterzodelsuccesso,possia-
moancoraesseresconfitti.Dobbiamo
renderepermanentelanostraconqui-
sta».
Questoèl’uomochestadifrontea
Kania, primo segretario e successore
diGierekallaguidadelPoup.Un uo-
mo, come dice bene André Fontaine
su “Le Monde”, consapevole che la
“forzamaterialenonètutto,chel’ora
dellaveritàfiniscesemprecolsuonare
periregimiincapacidirinnovarsi”.Ka-
nia commetterebbe un grosso errore
sottovalutandosiaWalesasialasocie-
tàchelosegueormaifiduciosaeacca-
nita.Mentreaumentalapressionepsi-
cologicadiMosca,mentrela“Pravda”
indurisceilsuotonoesiparladeiverio
presuntimovimentiditruppesovieti-
cheaiconfinidellaPolonia,ilPoup“ri-
strutturato”alverticeavrebbetuttol’in-
teressedinoninasprireirapporticoni
nuovisindacati.D’altraparte,laforza
diWalesaedelrinnovamentodicuiè
diventato unsimbolo e un’espressio-
ne,dipende anche dal sostegno che i
sindacatipolacchiindipendentieauto-
gestitiavrannodaisindacatinelmon-
dolibero(nonultimi,quelliitaliani).Si
vedràconfermataneifattilafamosaso-
lidarietàinternazionaledelmovimen-
tosindacale?
©ARCHIVIO GUSTAW HERLING,FONDAZIONE
«BIBLIOTECABENEDETTO CROCE»,NAPOLI
PERGENTILE CONCESSIONEDI MARTAHERLING
Il Papa
«Come
Wojtyla servì
a fare cadere
il Muro
Francesco
cambierà
la Chiesa»
Il riconoscimento
L’azione politica
Sarebbe un grosso errore
sottovalutare lui e la società
che lo segue ormai
fiduciosa e accanita
GustawHerling Grande scrittore
polacco e marito di Lidia Croce
DOMENICA 14 GIUGNO 2015
3&%";*0/& %* /"10-* RIVIERA DI CHIAIA, 215I 80121 I TEL. 081/498111 I FAX 081/498285I $"10 %&--" 3&%";*0/& OTTAVIO RAGONE I */5&3/&5 E-MAIL: NAPOLI@REPUBBLICA.IT I 4&(3&5&3*" %* 3&%";*0/& ITEL.081/498111 ISEGRETERIA_NAPOLI@REPUBBLICA.IT I 5".#63*/* FAX 081/498285 I 16##-*$*5® A.
MANZONI&C.S.P.A.IRIVIERADICHIAIA,215I80121NAPOLIITEL081/4975811IFAX 081/406023
IlNobelWalesa
“L’Europa
siad’aiuto
allacittà”
CERVASIO A PAGINA VII
LAVISITA
laRepubblica
CONTATTI
NAPOLI@REPUBBLICA.IT
NAPOLI.REPUBBLICA.IT
NAPOLI CRONACA laRepubblica DOMENICA 14 GIUGNO 2015 VII
STELLACERVASIO
«H
O combattuto per il
sabato libero e ora
devo lavorare e farvi
lavorare». Si scusa ridendo, Le-
ch Walesa, solo imbiancato ri-
spetto al signore massiccio con
i baffoni le cui immagini imper-
versavano nei Tg degli anni Ot-
tanta. Nella sede di Palazzo Ar-
lotta in via Chiatamone, la con-
segna del premio “People for
culture and peace” dell’Istituto
di cultura meridionale presie-
duto da Gennaro Famiglietti.
Affollato l’incontro con un pez-
zodi storiad’Europa: il sindaca-
lista che, da semplice operaio
elettricista dei cantieri navali
di Danzica dove ancora vive
conla moglieDanuta e isuoi ot-
to figli, fu protagonista della ri-
voluzionecheportòall’indipen-
denza della Polonia e alla cadu-
ta del regime totalitario. Il pri-
mo muro a crollare, poco prima
di quello di Berlino. Commen-
tandoilfilmaluidedicato,“Wa-
lesa, l’uomo della speranza” di
Andrzej Wajda, il sindacalista
Nobel per la pace dichiara: « Il
vero momento chiave nell’ab-
battimentodei regimi delladit-
tatura socialista non fu la cadu-
ta del muro di Berlino nell’au-
tunnodel1989,malatavolaro-
tonda nella primavera dello
stesso anno, che fece indire ve-
reelezioniinPolonia».
Walesa si esprime sulle san-
zioni alla Russia contro le quali
Putin ha protestato: «Hanno
colpitotroppoilpopolo.Hochie-
sto di toglierle, ma non so dire
se sono giuste o no: si dovrebbe
pronunciare un team di specia-
listi».
Il fondatore di Solidarnosc
che ebbe sostenitore papa Woj-
tyla,haincontratopapaFrance-
sco due volte: «E sono sempre
più convinto che la nostra Chie-
saèprotettadalloSpiritoSanto
e sceglie sempre i giusti tempi
storiciperfaraccaderelecose».
Walesaelacittàchelohapre-
miato, un incontro che avviene
per la prima volta. «In Polonia
c’è un detto - dice scherzando
l’ex sindacalista - vedi Napoli e
poi muori. Non ho visto ancora
molto perché ho problemi con
la mia ernia del disco. Ma come
premiato avrò diritto a venire
più spesso e ci sarà tempo per
conoscerla. Mi piacerebbe che
l’Europa si prendesse cura un
po’ di più di Napoli e delle altre
città italiane: eliminerei tutte
le industrie dall’Italia e punte-
rei sul turismo. Avete un gran-
de patrimonio, non avete di-
strutto la vostra storia, mentre
anoipurtroppol’hannodistrut-
taglialtri».
Sei ambasciatori nel parter-
re (Bulgaria e presso la Santa
Sede, Polonia, Egitto e Irak),
tra gli ospiti Massimo Rosi, fra-
tellodelregistaFrancesco,Um-
berto Ranieri presidente di
Mezzogiorno Italia. Jas Gaw-
ronski ha tradotto alcune rispo-
ste di Walesa, e, in rappresen-
tanzadellaculturapolaccaaNa-
poli, Marta Herling. Suo padre
Gustaw, narratore dell’abomi-
niodeigulag,scrisseunraccon-
to su Masaniello e molti pensa-
rono alla rivoluzione di Walesa.
Ma lo scrittore negò e disse del
primo presidente della Polonia
libera: «Fu uno straordinario
leader operaio e un pessimo ca-
po di stato». Alla domanda se si
fa abbastanza per divulgare lo
straordinario operato di Soli-
darnosc,Walesasidichiararea-
lista:«Abbiamolavoratoperab-
battereledivisioni,maoradob-
biamoandareavanti».
GLI OSPITI
Alla premiazione
erano presenti
sei ambasciatori
Traduttore Jas
Gawronski
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Lavisita
IlpremioNobel
LechWalesa
“L’Europaaiuti
lacittàdiNapoli”
Consegnatoall’expresidente
polaccoilriconoscimento
“Peopleforcultureandpeace”
ILPUNTO
IL PADRONE DI CASA
Ha ricevuto il premio
dalpresidente
dell’Istituto di
cultura meridionale
Famiglietti
“Puntereitutto
sulturismo
Quinonavete
distruttolavostrastoria”
PERSAPERNEDIPIÙ
www.napoli.repubblica.it
QUOTIDIANO D’INFORMAZIONE FONDATO NEL 1862
DOMENICA 14 GIUGNO 2015 • ANNO CLIII N.162 • NUOVA SERIE • € 1,20*Poste Italiane S.p.A. Sped. abb.post. DL 353/2003
(conv. L. 46/2004) art. 1, comma 1, aut. 143/Atsud/Na *A ISCHIA, CAPRI E PROCIDA EURO 1,30
CON IL “IL GOLFO” (SUPPLEMENTO OBBLIGATORIO)
Il premio Nobel LechWalesa a Napoli:
l’Europa si prenda cura di questa città
■ alle pagine 8 e 9
Lech Walesa premiato a Napoli
«L’Europa tuteli questa città»
NOBEL PER LA PACE Haricevutoil“PeopleforCultureandPeace”all’IstitutodiCulturaMeridionale
InseratapizzadaAntonio&Antonio,stamanesaràricevutodalcardinaleSepe
DI MIMMO SICA
NAPOLI. «In Polonia c’è un det-
to: visitare Napoli e morire». Co-
sì Lech Walesa ai giornalisti che
ha incontrato ieri all’Istituto di
Cultura Meridionale, a PalazzoAr-
lotta, prima di ricevere il People
for Culture and Peace 2015. «Non
ho visto molto della città perché
ho avuto problemi con la mia er-
nia del disco - ha spiegato - Da una
prima occhiata è meravigliosa e
mi piace moltissimo».
“TUTELARE” LA CITTÀ.
Il presidente emerito della Polo-
nia, ex leader di Solidarność e
premio Nobel per la pace ha,
quindi, dato la sua ricetta per ri-
sollevare l’economia della città.
«Mi piacerebbe che tutta l’Euro-
pa si prendesse cura di Napoli
perché è un patrimonio mondia-
le. Toglierei tutte le industrie dal-
l’Italia e al loro posto incremen-
terei al massimo il turismo e fa-
rei vivere gli italiani, e i napole-
tani in particolare, con questa pre-
ziosa risorsa. Non avete demoli-
to la storia come è accaduto in al-
tre nazioni. Noi, per esempio, non
l’abbiamo perché ci hanno di-
strutto». E del comunismo e di
quello che rappresentò la resi-
stenza degli operai polacchi riuni-
ti nel sindacato indipendente ha ri-
sposto che non è più il caso di par-
larne.
NIENTE PIZZA. Walesa è affa-
8
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quotidiano.roma
domenica 14 giugno 2015
FATTI DEL GIORNO
scinato dalla pizza, ma non ha an-
cora avuto la possibilità di man-
giarla.Ama la musica napoletana,
ma non l’ha ascoltata abbastanza.
In compenso ha mangiato la moz-
zarella. «È buonissima - ha detto -
Esiste anche in Polonia perché
qualcuno di queste parti ce la for-
nisce. Ma qua è molto più buona e
non so il perché».
PAPA FRANCESCO. «L’ho in-
contrato due volte - ha ricordato -
La prima in udienza privata, la se-
conda con la delegazione polacca.
Abbiamo fatto una bella chiac-
chierata e sono sempre più con-
vinto che la nostra Chiesa è pro-
tetta dallo Spirito Santo. Sceglie
sempre persone ben precise per
ogni periodo storico. Abbiamo
tolto le frontiere e i combatti-
menti che ci sono stati non do-
vrebbero ripetersi. Le religioni
hanno il diritto di ritornare al po-
sto loro».
LE SANZIONI A PUTIN.
Walesa ha fatto, infine, un accen-
no riguardo alla posizione di Putin
che ritiene che le sanzioni contro
la Russia non fanno bene all’Ita-
lia e all’Unione Europea. «Non so-
no in grado di dire che cosa sa-
rebbe opportuno fare al giorno
d’oggi e non mi piace commette-
re errori - ha commentato - Al-
l’inizio di questa crisi tra Ucraina
e Russia ho proposto di creare un
gruppo di circa venti specialisti
che possano dire a noi e al mondo
come comportarsi».
LA PREMIAZIONE.
Il presidente dell’Istituto, Genna-
ro Famiglietti, ha dato il via alla
cerimonia della premiazione.
«Questo premio - ha detto - inten-
de riassumere l’impegno verso i
due valori assoluti che sono al cen-
tro della visione dell’Istituto: la
cultura e la pace. Sono, questi, per
noi gli strumenti del pensiero e
dell’azione strategicamente inso-
stituibili per la reciproca com-
prensione e solidarietà tra i popo-
li, unitamente allo sviluppo socia-
le ed economico degli stessi, al di
là dell’ispirazione cristiana e cat-
tolica che ci anima». A Lech Wa-
lesa è stato consegnato da Fami-
glietti il People for Culture and
Peace, consistente in una scultura
dell’artista Silvana Galeone che
rappresenta due mani bianche che
liberano in volo delle colombe.
Rivolto, poi, al premiato ha ag-
giunto: «Il presidente Lech Wale-
sa, al quale rendiamo onore, rias-
sume questo pensiero con la sua
azione che lo ha reso protagonista
della storia non solo del suo Pae-
se, ma della Storia, con la maiu-
scola, dell'Europa che stiamo con
grande difficoltà costruendo e, di-
rei, dell’intera comunità umana».
I PRESENTI. Alla serata sono
intervenuti Jas Gawronski, amico
di vecchia data del presidente
emerito con il quale ha scambia-
to un lungo abbraccio, Umberto
Ranieri, gli ambasciatori Marin
Raykov, Tomasz Orlowski, Da-
niele Mancini, Mostafa Kamal
Helmy, Saywan Barzani, rispetti-
vamente della Bulgaria, della Po-
lonia, della Repubblica italiana
presso la Santa Sede, dell’Egitto
e dell’Iraq. Per il Comune di Na-
poli era presente il presidente del
consiglio Raimondo Pasquino.
Stamattina il Cardinale Crescen-
zio Sepe saluterà Walesa all’Ar-
civescovado.
DAANTONIO&ANTONIO. In
serata Walesa è stato a cena daAn-
tonio&Antonio sul lungomare,
ospite della famiglia Della Notte.
Il premio Nobel della pace si è “ri-
fatto”, riuscendo ad assaggiare la
pizza, “spicchi” di più gusti, per
poi complimentarsi con il titolare
e con il cuoco. Ma ha anche gu-
stato tutti gli “sfizi” napoletani,
come la classica fritturina, mo-
strandosi goloso di arancini e pan-
zerotti. «Napoli di notte è anche
più bella» ha detto, riproponen-
dosi di tornare in città.
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quotidiano.roma
domenica 14 giugno 2015
FATTI DEL GIORNO
__Walesa premiato da Famiglietti (Agnfoto/Renna). A sinistra nel ristorante Antonio&Antonio (Photo Pippo by Capri)
www.ilmattino.it
15giugno 2015
Lunedì
E1,20 ANNO CXXIII N.162
SPEDIZIONEINABBONAMENTO POSTALE 45%- ART.2, COM.20/B, L. 662/96.A ISCHIA EPROCIDA,"IL MATTINO"+ "ILDISPARI", EURO1,20 ABBINAMENTO OBBLIGATORIO
Fondato nel 1892
PRIMAEDIZIONE
IDELLUNEDI
Il caso Il premio Nobel ha baciato la teca, il sangue era già sciolto
PietroTreccagnoli
Miracolo eccezionale. San Gennaro ha detto sì
ancheall’ex-presidentepolacco,ilNobelLech
Walesa,conilprodigiodelsanguescioltonelleampol-
lemostrateierialfondatorediSolidarnosc,nellaCap-
pelladelTesoroalDuomodiNapoli.Grandecommo-
zione di Walesa che ha baciato la teca portagli
dall’abatedellaCappella,VincenzoDeGregorio.
>Apag.29
San Gennaro, miracolo anche per Walesa
29CronacaNapoliLunedì 15 giugno 2015
IlMattino
PietroTreccagnoli
Miracoloeccezionaleperundevotoecce-
zionale.SanGennaronondicemaino.O
meglio è raro che dica no. E all’ex-presi-
dente polacco, il Nobel Lech Walesa, ha
dettodisì,conilprodigiodelsanguesciol-
to nelle ampolle che sono state mostrate
alfondatorediSolidarnoscieri,pocodo-
pola mezza, nellaCappella del Tesoro al
Duomo.GrandelacommozionediWale-
sachenonhaesitatoabaciarelatecacon-
tenente le ampolle del prodigio che gli è
stataportadall’abatedellaCappella,Vin-
cenzoDeGregorio.Èstatoilculminedel-
lavisitadelpoliticopolaccoallaCuriana-
poletana. Walesa è a Napoli da alcuni
giorniospitedell’Istitutodiculturameri-
dionale di Gennaro Famiglietti. In città
ha ricevuto anche il premio People for
CultureandPeace.Maildonopiùgrande
èstatouneventorarocheripete,astretto
giro, lo scioglimento (parziale o comple-
toche siastato)avvenutoil21marzodu-
rantelavisitadipapaFrancesco.
LamattinataalDuomo diWalesaeraco-
minciataalle10,quando,accompagnato
dadiversi diplomatici e dallafigliaMaria
Wiktoria, ha incontrato, nelle stanze di
largoDonnaregina,ilcardinaleCrescen-
zio Sepe, nel segno del comune amico,
papa Wojtyla. Una chiacchierata cordia-
le,durantelaqualel’arcivescovonapole-
tanohapureprovatoapronunciarequal-
che battuta in polacco, e culminata con
l’offertadialcunidoni.Alle11,lamessain
Cattedralechenonèstataofficiatadalcar-
dinale,mentreall’organoc’era,comeac-
cadespesso,proprioDeGregoriochealla
fine del rito religioso ha accompagnato
WalesaallaprevistavisitaalMuseodiSan
Gennaro,direttodaPaoloJorio.Peranda-
re ad ammirare le bellezze del tesoro,
all’ex-presidente e a parte del suo segui-
to,èstatoconcessodipassaredall’ingres-
so che si trova nella Cappella. Walesa ha
osservatoconattenzionei capolavoridel
DomenichinoedelRiberaesièsofferma-
toalungodavantialbustodietàangioina
delsanto.Manonerafinita,perchéc’era
unfuoriprogramma.
Una volta dietro l’altare, laddove è posta
lacassafortechecustodiscelapreziosare-
liquia,leantesonostateaperteeleampol-
le sono state fatte vedere a Walesa. A De
Gregorio è bastato far oscillare una sola
volta la teca per capire che il sangue era
allo stato liquido. Grande stupore, esul-
tanzae l’accennodi untimido applauso.
Si è trattato solo di pochi minuti, molto
intensi. Il prodigio era chiaro, anche se,
secondo la rigida tradizione popolare,
quandoilsangueètrovatogiàscioltonon
si tratta di un miracolo perfetto, perché
deveavvenirehicetnunc,quieora.Proba-
bilmenteilsangueèscioltodatempo,al-
meno dalla visita di papa Francesco. Lo
stesso De Gregorio a
precisare l’anomalia:
«Quando ho mostra-
toaWalesaleampol-
le,ilsanguedelsanto
era ancora parzial-
menteliquido,seppu-
regiàinparteraggru-
matorispettoalmira-
colo di maggio. Ma
nessun cambiamen-
todi stato è avvenuto
in presenza del lea-
derpolacco».
All’evento non era presente nessun rap-
presentante della Deputazione di San
Gennarochedasecoliè custodedelsan-
gue e che di regola non può mancare in
occasioni del genere. Qualche deputato,
quando la notizia è stata divulgata, non
l’ha presa bene. Non di poteva e non si
doveva,èstatoilcommentopiùasciutto.
Aprire la cassaforte non può essere una
decisione estemporanea. La maggioran-
za del Consiglio dove essere preliminar-
mente informata. Ma il vicepresidente
dellaDeputazione,RiccardoCarafad’An-
dria(ilpresidenteformaleè,perstatuto,il
sindacodiNapoli),buttaacquasulfuoco
eminimizza:«Noneravamostatiavverti-
ti?Echecosacambia?L’importanteèche
c’è stato il miracolo. È sempre un buon
segno,comunqueaccada.Èlaprovadel-
labenevolenzadisanGennaroperinapo-
letaniedellasimpatiacheilpatronopro-
vaversoicattolicidituttoilmondo».Nes-
sunavoglia di polemica,almeno a livello
ufficiale. «Non ci sarà mai tensione con
donVincenzo»chiariscesenzaesitazione
Carafa d’Andria «che anche questa volta
haagitoperilmeglio,comesempre».
©RIPRODUZIONERISERVATA
Il dubbio
L’abate
De Gregorio:
«Il liquido
dell’ampolla
è semisciolto
dalla visita
del Papa»
PapaFrancesco
L’ultimomiracolo,fuoridalle
datecanoniche,erastato,
finora,quellodel21marzo
davantilavisitadipapa
FrancescoaNapoli.Il
sanguesisciolse
parzialmente(omeglioaveva
cominciatoasciogliersi
quandoilcardinaleSepe
diedel’annuncio)eil
ponteficeargentinospiegò
cheeraunostimoloa
impegnarsidipiùnellafede.
Prelaticiprioti
Tragliepisodipiùrecentidi
liquefazionefuoridelladate
stabilitedallatradizione
ufficialec’èquellodialcuni
annifaquandoleampollecon
ilpreziosoliquidofurono
mostrateadalcuniprelati
ortodossidell’isoladiCipro.
Anchealloral’evento
miracolosoebbegrande
risalto,perchéaccadevain
presenzadireligiosinon
cattolici.
PioIX
Primadelloscioglimentodavanti
apapaFrancesco,ilsanguedi
sanGennaroerasempre
rimastosolidodurantelevisite
deipontefici.Eraaccadutocon
WojtylaeconRatzinger.Ma
ancheconPioIX,duranteilsuo
esilionegliannidellaRepubblica
RomanaametàOttocento,
sebbenecisiaunatradizione
nondocumentatachesostiene
cheilmiracolosiaavvenuto.
L’evento
SanGennaro,prodigiod’eccezioneperWalesa
Il sangue del patrono trovato sciolto nelle ampolle. Soddisfatta anche la Deputazione
La sequenza L’Abate della Cappella mostra a Lech Walesa
l’ampolla del sangue di San Gennaro liquefatto; qui sopra
Walesa la bacia in segno di devozione
/"10-* CRONACA
laRepubblica LUNEDÌ 15 GIUGNO 2015
L’ABATE
L’ultima
voltaa
maggio:il
sangueera
ancora
liquido
"/50/*053*$0.*
N
ESSUN miracolo per Lech Walesa. Il
sanguediSanGennarononsièsciolto
inpresenzadelpremioNobeledexlea-
derdiSolidarnosc.Lavoceècominciataacir-
colare con insistenza nel primo pomeriggio
diieri,compliciisocialnetwork.Walesa,invi-
sita a Napoli per la prima volta, dopo aver as-
sistitoalla messaeaverincontratoilcardina-
leSepe,hachiestodivederelatecaconilsan-
gue del martire. A questo punto, il “miraco-
lo”. Il sangue si sarebbe immediatamente
scioltoeWalesaelafigliaMariaWiktoriasisa-
rebberoprecipitatiabaciareleampolle.Ilba-
cioc’èstato,matuttoilrestono.Èmonsignor
Vincenzo De Gregorio, abate della Cappella
diSanGennaro, achiarire l’equivoco:«Quan-
do Walesa mi è stato presentato, in assenza
dei rappresentanti della Deputazione di San
Gennaro, gli ho mostrato le ampolle conte-
nentiil sanguedel santo,ancoraparzialmen-
te liquido - seppure in parte già raggrumate -
rispetto al miracolo di maggio, ma nessun
cambiamento di stato è avvenuto in presen-
za di Walesa». Ecco dunque la spiegazione: il
sangue di San Gennaro si scioglie il sabato
che precede la prima domenica di maggio, il
19settembreeil16dicembre.L’ultimoepiso-
dio è dunque piuttosto recente e il sangue
non si era del tutto raggrumato. A rendere
credibilelavocedel«miracolo straordinario»
è stato forse l’episodio del 21 marzo scorso,
conilsangue«scioltoametà»,secondoladefi-
nizione delle autorità ecclesiastiche, in pre-
senza di Papa Francesco. Walesa si trovava a
Napoli per la consegna del premio “Peopple
for Culture and Peace” da parte dell’Istituto
diculturameridionale.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
ILCASO
SanGennaro
nonfailmiracolo
perLechWalesa
““
””
**
Lech Wałęsa, People for Culture and Peace 2015 > rassegna della stampa cartacea

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Lech Wałęsa, People for Culture and Peace 2015 > rassegna della stampa cartacea

  • 1. ZCZC5386/SXB ONA42456_SXB_QBXB R SPE S0B QBXB Premi: a Lech Walesa il 'People for Culture and Peace' Sabato a Napoli conferimento del riconoscimento internazionale (ANSA) - NAPOLI, 8 GIU - É Lech Wałęsa il vincitore della prima edizione del premio internazionale People for Culture and Peace, promosso dall'Istituto di Cultura meridionale. Sabato prossimo, 13 giugno, nella sede partenopea dell'Istituto all'ex presidente polacco, premio Nobel e leader di Solidarność sarà conferito il nuovo riconoscimento, una colomba scolpita da Silvana Galeone. ''Abbiamo il piacere di assegnare il People for Culture and Peace a Wałęsa - afferma Gennaro Famiglietti, presidente dell'Istituto - per rimarcare l'azione di questo protagonista della storia europea, ispirata ai valori della cultura e della pace, strumenti strategicamente insostituibili per la mutua comprensione tra i popoli e lo sviluppo sociale ed economico degli stessi''. Alla serata di premiazione interverranno, tra gli altri, Jas Gawronski e Umberto Ranieri, presidente della fondazione Mezzogiorno-Europa, nonché una rappresentanza diplomatica, con gli ambasciatori di Bulgaria, Polonia, Italia presso la Santa Sede, Egitto e Iraq.(ANSA). CER 08-GIU-15 17:37 NNNN
  • 2. Corriere del Mezzogiorno Martedì 9 Giugno 2015 NA 17 Cultura Tempolibero La cerimonia A Lech Walesa un premio a Napoli È Lech Walesa (foto) il vincitore della prima edizione del premio internazionale People for Culture and Peace, promosso dall’Istituto di Cultura meridionale. Sabato 13, nella sede partenopea dell’Istituto all’ex presidente polacco, premio Nobel e leader di Solidarnsc sarà conferito il nuovo riconoscimento, una colomba scolpita da Silvana Galeone. «Abbiamo il piacere di assegnare il People for Culture and Peace a Walesa - afferma Gennaro Famiglietti, presidente dell’Istituto - per rimarcare l’azione di questo protagonista della storia europea, ispirata ai valori della cultura e della pace». Alla serata di premiazione interverranno, tra gli altri, Jas Gawronski e Umberto Ranieri.
  • 3. L’EVENTO L’ex presidente della Polonia riceve il premio internazionale “People for Culture and Peace” DI MIMMO SICA D omani nella sede dell’Isti- tuto di Cultura Meridiona- le, a Palazzo Arlotta, Gen- naro Famiglietti consegnerà a LechWałęsa (nella foto a destra), ex presidente polacco, premio No- bel e leader di Solidarność, il “People for Culture and Peace”, prima edizione del premio inter- nazionale promosso dall’associa- zione culturale di via Chiatamo- ne. Quale è il significato di questo riconoscimento? «Il premio viene assegnato alle più alte personalità che con la lo- ro azione si sono particolarmen- te distinte perché hanno diffuso e diffondono nel mondo messaggi di cultura e di pace. Con questo premio l’Istituto si internaziona- lizza. La sua cadenza è biennale perché questi riconoscimenti so- no molto impegnativi e richiedo- no un grandissimo sforzo orga- nizzativo e un rilevante lavoro pre- liminare. È quasi un anno che ho lavorato per avere qui Lech Wałęsa, per la prima volta a Na- poli e in Campania» Perché la scelta è caduta su que- sto personaggio? «È una figura che ha segnato la storia dei popoli con la sua rivo- luzione non violenta ispirata e sot- tesa da una grande forza morale. Ha avuto il coraggio di opporsi al totalitarismo e ha contribuito a creare l’integrazione di Est-Ovest e all'abbattimento del muro di Berlino. Ha lavorato instancabil- mente in perfetta sintonia con pa- pa Wojtyla che ritengo uno dei più grandi uomini di ogni tempo. Era- no grandi amici e il loro impegno e il loro esempio hanno costituito una pietra miliare nella realizza- zione dell’Europa Unita». Qualche anticipazione su que- sto straordinario evento? «Interverranno, Jas Gawronski, Umberto Ranieri, molti amba- sciatori tra cui quello della Bul- garia, quello italiano presso la Santa Sede, Daniele Mancini, che si è insediato un mese fa e che si è occupato della vicenda dei due marò in India, quello della Polo- nia, quello del- l’Iraq, quello d’Egitto. Hanno preannunciato la presenza il presidente eme- rito della Corte Costituzionale Giuseppe Te- sauro, il profes- sore Francesco Casavola e il capo della Pro- cura della Re- pubblica di Reggio Cala- bria, Federico Cafiero de Raho. Abbiamo invitato il sindaco Luigi de Magistris e il neo eletto presi- dente della Regione, Vincenzo De Luca. Il cardinale Sepe ci riceve- rà domenica mattina all’arcive- scovado». Quando e perchè è nato l’Istitu- to? «L’ho fondato nel 1996 e l’anno prossimo festeggeremo il venten- nio. È nato da una mia idea di riu- nire un gruppo di amici per so- stenere attraverso dibattiti, ini- ziative, approfondimenti le ragio- ni del Meridione d’Italia e pro- muovere e diffondere la cultura a 360°. In questi lunghi anni l’Isti- tuto, che è privo di qualsiasi con- notazione politica, è stato un pun- to di riferimento, per gli intellet- tuali e gli uomini di cultura libe- ri. Mi piace ricordare il convegno sulla qualità della stampa al Sud “Informazione uguale cultura” del 1997, al quale presero parte i più grandi direttori delle testate giornalistiche, il garante per l'edi- toria, il presidente Francesco Ca- savola, il professore Michele Scu- diero che era consigliere della Rai e tanti altri nomi oggi importanti tra cui Genny Sangiuliano, Ma- rio Orfeo, Luigi Vicinanza, Mas- simo Milone. Mi piacerebbe il prossimo anni riproporre quel di- battito con gli stessi protagonisti e vedere che cosa è successo ven- ti anni dopo nel mondo della stampa, della cultura e dell'infor- mazione. Voglio ricordare, anco- ra, che ci hanno onorato della lo- ro presenza tre Presidenti della Repubblica: Oscar Luigi Scalfaro, Francesco Cossiga e Carlo Aze- glio Ciampi, oltre al cardinale Crescenzio Sepe e a tanti amba- sciatori e personaggi della cultu- ra in tutte le sue declinazioni, del- l’economia e della scienza». Quali sono state le più recenti ini- ziative promosse dall'Istituto? «La mostra d’arte a Castel del- l’Ovo con Carlos Araujo, ritenu- to il più grande pittore di arte sa- cra al mondo, e Silvana Galeone, tra i più quotati e apprezzati arti- sti contemporanei, molto presen- te negli ultimi tempi all’Istituto, e la presentazione del libro dei va- ticanisti Andrea Tornielli e Gia- como Galeazzi “Papa Francesco- Questa economia uccide”. In que- sta occasione Silvana Galeone ha omaggiato il cardinale Sepe con una sua preziosa scultura. Un’al- tra sua straordinaria creazione, due mani bianche che lasciano vo- lare delle colombe, sarà il premio che consegneremo a Lech Wałęsa nella cerimonia di sabato». Come si finanzia l’Istituto? «La nostra è una attività di vo- lontariato puro. Non ci sono con- tributi pubblici né privati, non li ho mai chiesti e non vorrò mai far- lo. Tutto l'impegno e i costi sono sostenuti esclusivamente da me con i proventi della mia attività professionale. Questo mi dà la li- bertà di essere autonomo e indi- pendente nella scelta e nella ge- stione della linea di pensiero del- l'associazione culturale che pre- siedo e governo insieme al consi- glio direttivo e al comitato scien- tifico. Abbiamo anche un comita- to d'onore, composto, tra gli altri, da Antonino Zichichi, Giuseppe Tesauro, Aldo Masullo, France- sco Casavola, Vittorio Sgarbi, Maurizio De Giovanni, e un albo d’oro che ho voluto istituire per dare riconoscimento e testimo- nianza a personaggi di alto spes- sore e personalità che sono stati qui protagonisti, anche se per un singolo evento». È un’associazione elitaria? «Assolutamente no. Metto a di- sposizione gratuitamente l’Istitu- to a chiunque abbia una proposta culturale seria e meritevole di es- sere accolta. Abbiamo molte ri- chieste che esaminiamo attenta- mente scegliendo quelle più si- gnificative e interessanti. Un oc- chio particolare lo riserviamo ai giovani che hanno bisogno di spa- zi perché ne hanno davvero po- chi». Da dove le viene l’entusiasmo e la passione per portare avanti tante iniziative da conciliare con l’attività di avvocato? «Innanzitutto da mio padre, gran- de uomo, grande medico e fer- vente cattolico osservante che mi ha trasmesso il profondo amore per gli altri e la forza di dare e promuovere messaggi di pace e di cultura. Andavamo spesso da pa- dre Pio e ricordo che un giorno il frate, oggi santo, lo guardò e gli disse:«Dottore, non ti preoccupa- re perché a te le cose vanno tutte bene». Per la professione forense devo molto a mio nonno paterno, avvocato, al bisnonno, anche lui avvocato, e al trisavolo, Giuseppe Famiglietti, che era procuratore del Regno con Ferdinando II di Borbone». La prossima iniziativa? «Il 15 luglio avremo nostro ospi- te il grande tenore Gianluca Ter- ranova, che ha anche interpreta- to la figura di Enrico Caruso in una fiction televisiva. Dedicherà alcune canzoni agli amici del- l’Istituto che vorranno partecipa- re all’incontro e presenterà il suo nuovo album. La sera prima sarà al Teatro di San Carlo nelle vesti di Rodolfo nella Bohème di Gia- como Puccini. Stiamo, poi, già la- vorando sulla rosa di altri nomi per la seconda edizione del Pre- mio Non posso anticipare nulla, ma saranno di pari caratura ri- spetto a quella di questo grande protagonista della storia». 33 www.ilroma.net quotidiano.roma venerdì 12 giugno 2015 Cultura&spettacoli Un sabato con Lech Walesa G ennaro Famiglietti, napoletano, è avvocato cassazionista specializzato in Amministrazione e Finanze degli Enti locali. È console onorario della Bulgaria e segretario nazionale della Federazione Nazionale dei Consoli. È commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica e membro del consiglio di amministrazione dello Stabile cittadino, neo Teatro Nazionale.È giornalista pubblicista ed è stato il più giovane presidente della Circoscrizione Vomero prima che diventasse Municipalità insieme al quartiere Arenella. È il presidente dell’Istituto di Cultura Meridionale. È IL PRESIDENTE DELL’ISTITUTO DI CULTURA MERIDIONALE Gennaro Famiglietti, il console che promuove l’arte e il confronto __ Il Cardinale Sepe con Gennaro Famiglietti __ Lech Walesa
  • 4. ZCZC5001/SXR ONA05848_SXR_QBXO R EST S44 QBXO Polonia: Walesa, comunismo? Non parliamone più Premiato a Napoli ex leader di Solidarnosc (ANSA) - NAPOLI, 13 GIU - Sul bavero della giacca porta ancora il distintivo con il logo di Solidarnosc ed il volto della Madonna Czestochowa, ma ad un giornalista che gli ha chiesto se i giovani sanno abbastanza del comunismo e di quello che rappresentò la resistenza degli operai polacchi riuniti nel sindacato indipendente ha risposto che non è più il caso di parlarne. "Forse - ha aggiunto - dovrebbero occuparsene commissioni ristrette di studiosi". Lech Walesa, presidente della Polonia dal 1990 al 1995 e Premio Nobel per la Pace nel 1983, ha ricevuto a Napoli il premio "People for Culture and Peace", organizzato dall'Istituto di Cultura Meridionale. Alla cerimonia sono intervenuti gli ambasciatori di Polonia, Tomasz Orlowski; Bulgaria, Marin Raykov, Iraqm Saywan Barzani, ed Egitto MOstafa Kamal Helmy, e l' ambasciatore italiano presso la Santa Sede Daniele Mancini. Appesantito dall' età e dalla mole fisica, sofferente per una una discopatia alla colonna vertebrale, l' ex leader di Solidarnosc, si è detto emozionato. "L' Europa dovrebbe prendersi più cura delle grandi città della storia, come questa - ha detto ai giornalisti - quella storia che voi non avete distrutto mentre altri lo hanno fatto". Il Premio è stato consegnato a Walesa dal presidente dell'Istituto di cultura meridionale , Gennaro Famiglietti. Domani Leche Walesa sarà ricevuto dal Cardinale Crescenzio Sepe e visiterà il Museo del Tesoro di San Gennaro. DM 13-GIU-15 20:25 NNNN
  • 5. corrieredelmezzogiorno.itCAMPANIAredaz.na@corrieredelmezzogiorno.it SABATO 13 GIUGNO 2015 - ANNO XIX - N. 140 REDAZIONE, PRODUZIONE e AMMINISTRAZIONE: Vico II S. Nicola alla Dogana, 9 - 80133 Napoli - Tel. 081 - 7602001 - Fax 081 - 5802779 Distribuito con il Corriere della Sera - Non vendibile separatamente L’ex capo di Solidarnosc Walesa sul lungomare Un premio per la pace a pagina 7 Scarici Corriere del Mezzogiorno Sabato 13 Giugno 2015 NAPOLI NA 7 Oggi il premio, domani in curia da Sepe Lech Walesa, una mozzarella nel primo giorno napoletano NAPOLI Lech Walesa, Nobel per la Pace nel 1983 e presidente della Polonia dal 1990 al 1995 è atterrato ieri pomeriggio. L’ex leader di Solidarnosc ritirerà stasera il premio internazionale People for Culture and Peace, promosso dall’Istituto di Cultura meridionale presieduto da Gennaro Famiglietti (nella foto con Walesa). A Napoli, Walesa ha subito parlato di pace: «E’ vero che sono caduti i muri, ma il cammino è ancora molto lungo, lo dimostrano questi giorni». Poi subito in albergo, sul lungomare che ha molto ammirato e una voglia matta di mozzarella. Ha infatti ordinato subito una caprese. La premiazione si tiene stasera nell’elegante sede partenopea dell’Istituto a Palazzo Arlotta (via Chiatamone, 63). Intervengono, tra gli altri, Jas Gawronski e Umberto Ranieri, presidente della fondazione Mezzogiorno–Europa. «Abbiamo il piacere di assegnare il People for Culture and Peace a Walesa, una colomba scolpita dall’artista Silvana Galeone – afferma Gennaro Famiglietti –, per rimarcare l’azione di questo protagonista della storia europea». Domani mattina, invece, Walesa incontrerà il cardinale Sepe in curia. Sarà l’occasione per ricordare il rapporto che entrambi hanno avuto con Giovanni Paolo II. E’ nota infatti l’intesa che aveva papa Wojtyla con Walesa e con il suo movimento di cui era illustre sostenitore. L’importanza del papa polacco per la Polonia e per Solidarnocs fu di vitale e primaria importanza. E i polacchi di napoli hanno accolto Walesa come una leggenda vivente. Elena Scarici © RIPRODUZIONE RISERVATA
  • 6. cronaca@ilmattino.it fax 0817947225 13giugno2015 Sabato Napoli Sant'Antonio di Padova Cielo poco nuvoloso 34˚ 20˚ Il Premio Nobel in città ÈarrivatoieriaNapoliilpremioNobel perlapaceLechWalesa.Questamatti- na l’ex leader di Solidarnos’c’ sarà in visita alle redazione del Mattino. Alle 18,pressol’IstitutodiCulturameridio- nale, presieduto da Gennaro Fami- glietti,glisaràconferitoilpremiointer- nazionale«PeopleforCultureandPe- ace». Nella sede partenopea dell’Isti- tutoapalazzoArlottainviaChiatamo- ne,interverranno,conl’expresidente dellaPolonia,traglialtri,JasGawron- ski e Umberto Ranieri. «Abbiamo il piaceredi assegnareilPeopleforCul- ture and Peace a Walesa, una colom- ba scolpita dall’artista Silvana Galeo- ne»diceilpresidentedell’Istituto,Fa- miglietti. WalesaaNapoli,oggiinvisitaalMattino
  • 7. Lech Walesa a Napoli, visita al Mattino e premio «People for Culture and Peace»: «L’Europa si prenda cura di questa città» | Video | Il Mattino ilmattino.it/napoli/cronaca/lech_walesa_a_napoli_visita_al_mattino_e_premio_people_for_culture_and_peace_video/notizie/1409001.shtml Walesa a Napoli, visita al Mattino e premio «People for Culture and Peace»: «L'Europa si prenda cura di questa città» È arrivato ieri a Napoli il premio Nobel per la pace Lech Walesa. Questa mattina l’ex leader di Solidarnos’c’ è stato in visita alle redazione del Mattino. FOTO Lech Walesa in visita al Mattino (Renato Esposito-Newfotosud)
  • 8. Lech Walesa a Napoli, visita al Mattino e premio «People for Culture and Peace»: «L’Europa si prenda cura di questa città» | Video | Il Mattino ilmattino.it/napoli/cronaca/lech_walesa_a_napoli_visita_al_mattino_e_premio_people_for_culture_and_peace_video/notizie/1409001.shtml Nel pomeriggio presso l’Istituto di Cultura meridionale, presieduto da Gennaro Famiglietti, gli è stato conferito il premio internazionale «People for Culture and Peace». Nella sede partenopea dell’Istituto a palazzo Arlotta, in via Chiatamone, sono intervenuti, con l’ex presidente della Polonia, tra gli altri, Jas Gawronski e Umberto Ranieri. «Abbiamo il piacere di assegnare il People for Culture and Peace a Walesa, una colomba scolpita dall’artista Silvana Galeone» ha commentato il presidente dell’Istituto, Famiglietti. Sul bavero della giacca Walesa porta ancora il distintivo con il logo di Solidarnosc ed il volto della Madonna Czestochowa, ma ad un giornalista che gli ha chiesto se i giovani sanno abbastanza del comunismo e di quello che rappresentò la resistenza degli operai polacchi riuniti nel sindacato indipendente ha risposto che non è più il caso di parlarne. «Forse - ha aggiunto - dovrebbero occuparsene commissioni ristrette di studiosi». Appesantito dall' età e dalla mole fisica, sofferente per una una discopatia alla colonna vertebrale, l'ex leader di Solidarnosc, si è detto emozionato. «L'Europa dovrebbe prendersi più cura delle grandi città della storia, come questa - ha detto ai giornalisti - quella storia che voi non avete distrutto mentre altri lo hanno fatto». Il Premio è stato consegnato a Walesa dal presidente dell' Istituto di cultura meridionale , Gennaro Famiglietti. Domani Leche Walesa sarà ricevuto dal Cardinale Crescenzio Sepe e visiterà il Museo del Tesoro di San Gennaro. Sabato 13 Giugno 2015, 18:09 - Ultimo aggiornamento: 14 Giugno, 14:48 © RIPRODUZIONE RISERVATA
  • 9. SABATO 13 GIUGNO 2015 ILPERSONAGGIO/1 Oggiilpremio aLechWalesa eroediSolidarnosc Nell’lista di onorificenze ricevute da LechWalesa,sindacalista,politicoeat- tivista, presidente della Polonia dal 1990 al 1995, Nobel per la pace nel 1983, ci sarà anche un palmares italia- no,offertoglidaNapoli.Oggialle18sa- rà assegnato all’autore della rivoluzio- ne di Solidarnosc il premio internazio- nale “People for Culture and Peace 2015”.A conferirglielosarà, nellasede di Palazzo Arlotta in via Chiatamone, 63, l’Istituto di cultura meridionale presieduto da Gennaro Famiglietti (nellafotoconWalesa). A PAGINA V laRepubblica CONTATTI NAPOLI@REPUBBLICA.IT NAPOLI.REPUBBLICA.IT laRepubblica SABATO 13 GIUGNO 2015 7 45&--"$&37"4*0 N ELL’INFINITA lista di onorificenze ricevutedaLechWalesa,sindaca- lista, politico e attivista polacco, presidente della Polonia dal 1990 al 1995,Nobelper lapace nel1983, cisarà anche un palmares italiano, offertogli daNapoli,dovenoneramaistatoprima. Oggialle18 sarà assegnato all’autore della rivoluzione di Solidarnosc il pre- mio internazionale “People for Culture and Peace 2015”. A conferirglielo sarà, nella sede di Palazzo Arlotta in via Chia- tamone,63,l’Istitutodiculturameridio- nale presieduto dal civilista e console onorariodiBulgariaGennaroFamigliet- ti. Nelventennalechecadràl’annopros- simo, dell’attività dell’istituto di Chiaia, che ha come mission una particolare at- tenzionealleproblematichedelmeridio- nalismo, gli organizzatori hanno voluto invitare per il riconoscimento biennale, destinato a chi si è distinto per meriti particolari nella campo della cultura e dellapace,lo statistapolacco cheha me- glio coniugato politica e cambiamento “in una forma rivoluzionaria pur senza evocazioneoesibizionediviolenza”. È la prima volta che il fondatore del primosindacatoautonomodell’Esteuro- peo visita Napoli, dove è arrivato ieri in aereo da Danzica insieme con la figlia Maria Vittoria. È stato accolto dal presi- dente Famiglietti e accompagnato in al- bergo. Domani mattina, per sua espres- sa volontà, Walesa incontrerà la massi- ma autorità religiosa cittadina, il cardi- naleCrescenzioSepe,cheloriceverànel palazzodellaCuriaarcivescovile. Alle 18 al piano nobile di Palazzo Ar- lotta saranno presenti alla premiazione Jas Gawronski, Umberto Ranieri, presi- dentedellafondazioneMezzogiornoEu- ropa, e sei ambasciatori da tutto il mon- do,traiqualiquellodiPoloniaeilsuocol- lega presso la Santa Sede, e i rappresen- tanti diplomatici di Bulgaria, Egitto e Irak. In patria Lech Walesa è ancora molto attivo. Presiede una fondazione intitola- ta a suo nome, Lech Walesa Institut Foundation, che ha tra le proprie mis- sion la tutela del concetto di “moderno patriottismo”, oltre alla protezione del patrimonionazionaleedellastoriadella Poloniaedeisuoimovimentisociali,del- la tradizione, dell’indipendenza e della solidarietà. Altre informazioni sul sito dell’Istituto di cultura meridionale, all’indirizzowww.istitutodiculturameri- dionale.it. LACERIMONIAAPALAZZOARLOTTA,SEDEDELL’ISTITUTODICULTURAMERIDIONALE UnpremioperWalesa,incittàl’eroediSolidarnosc 13&.*0 /0#&- L’ex presidente polacco Lech Walesa ieri all’arrivo a Capodichino per la sua prima volta a Napoli ©RIPRODUZIONERISERVATA
  • 10. ZCZC1864/SXR ONA11295_SXR_QBXO R CRO S44 QBXO Chiesa:Napoli;nel segno di Wojtyla incontro card.Sepe- Walesa A ex presidente polacco mostrate ampolline sangue di S. Gennaro (ANSA) - NAPOLI, 14 GIU - Incontro nel segno di Papa Wojtyla oggi tra il cardinale Crescenzio Sepe, arcivescovo di Napoli, e Lech Walesa, presidente della Polonia dal 1990 al 1995 e Premio Nobel per la Pace nel 1983, che ieri ha ricevuto nel capoluogo campano il premio "People for Culture and Peace", organizzato dall'Istituto di Cultura Meridionale. I due hanno ricordato, infatti, la figura del Papa polacco sottolineandone i meriti e l'azione incisiva nel panorama internazionale. Wałęsa, accompagnato dalla figlia Maria Wiktoria, è stato ricevuto da Sepe assieme al presidente dell'Istituto di Cultura Meridionale, Gennaro Famiglietti, e agli ambasciatori di Bulgaria, di Polonia e Italia accreditati presso la Santa Sede. Sepe, che si è espresso anche con qualche battuta in polacco, ha regalato all'ex leader di Solidarność la medaglia coniata per la recente visita del Papa a Napoli ed una corona del Rosario realizzata da una cooperativa di detenuti. L'ospite polacco ha quindi partecipato alla messa nel Duomo. Poi ha visitato la cappella di San Gennaro ed il Museo del Tesoro. All'ex presidente polacco, hanno riferito alcuni presenti, sono state mostrate eccezionalmente le ampolline in cui è custodito il sangue del patrono di Napoli.(ANSA). CER 14-GIU-15 15:08 NNNN
  • 11. NA 6 NAPOLI Domenica 14 Giugno 2015 Corriere del Mezzogiorno Walesa: «Grazie Napoli Ti sei ricordata di me» Premiato all’Istituto di cultura: «Qui ci voglio tornare» NAPOLI Non fosse stato per quel fastidioso dolore alla schiena, che gli impedisce di muoversi liberamente, la città l’avrebbe girata in lungo e in largo, go- dendosela: «Perché — spiega — in Polonia c’è un proverbio che dice “Vedi Napoli e poi muori”». Nonostante il mal di schiena, comunque, quella di ieri è stata una giornata bella e importante per Lech Walesa, eroe di Solidarnosc, premio Nobel per la pace ed ex presi- dente della Polonia. Perché il premio People for Culture and Peace, che gli ha assegnato l’Istituto di cultura meridiona- le presieduto da Gennaro Fa- miglietti, è stato per lui una sorpresa particolarmente gra- dita. «Pensavo: il mio tempo è già passato», racconta sorri- dendo prima della cerimonia; e c’è un interprete d’eccezione, il giornalista italo polacco Jas Gawronski, notissimo volto del telegiornale anni Settanta. «Pensavo: tutti si sono dimen- ticati di me, eppure mi piaceva tanto vivere da star. Volevo fare una seconda rivoluzione per farmi ricordare. Ma quando mi hanno annunciato il pre- mio ho accantonato l’idea». Della città, racconta, non ha visto molto: il lungomare, piazza Plebiscito, Castel del- l’Ovo. Ha avuto modo però di apprezzare la cucina (pranzo da Zi’ Teresa, cena da Antonio & Antonio): «La pizza no, non l’ho assaggiata ancora. La mozzarella sì, ed è proprio di- versa da quella che arriva da noi in Polonia». Oggi sarà in duomo per la messa e incon- trerà l’arcivescovo Crescenzio Sepe, quindi visiterà la cappel- la del Tesoro di San Gennaro; il pranzo è previsto al tennis Club. Lui, che viene da un Pae- se dove «altri hanno distrutto la Storia», è abbagliato da una città in cui, se appena ti guardi intorno, la Storia ti si para da- vanti di continuo: «Mi piace tantissimo, è meravigliosa alla prima occhiata». Dipendesse da Walesa, le fabbriche sparirebbero da Na- poli e dal resto d’Italia: «Pun- terei tutto sul turismo, il vo- stro è un patrimonio non solo europeo ma mondiale». Di una cosa è sicuro: «A Napoli ri- tornerò. Ora che sono stato premiato, ho il diritto di venir- ci più spesso». Non mancano, ovviamente, le riflessioni su temi più im- portanti. Le sanzioni europee alla Russia? In un primo mo- mento aveva dichiarato di non condividerle, poiché «l’Euro- pa ha bisogno della Russia». Ora invece pensa che occorre- rebbe «un comitato di 20 sag- gi» per dirimere la questione. Quanto al comunismo e più in generale ai regimi totalitari del passato, remoto e recente, Walesa non ritiene importan- te che se ne parli alle giovani generazioni: «I monumenti di chi ha sulla coscienza dei morti non diranno nulla a nessuno, i nostri figli si rifiu- teranno di pagare le tasse per il loro restauro. Ai figli è me- glio insegnare cose positive e saggezza». © RIPRODUZIONE RISERVATA I fans Lech Walesa sul lungomare di Napoli posa per una foto ricordo assieme a un bambino che ha sulla maglietta il simbolo della Polonia La visita di Titti Beneduce Mozzarella? Mi piace e c’è anche in Polonia ma la vostra è tutta un’altra cosa Da questa magnifica città toglierei tutte le fabbriche per puntare solo sul turismo
  • 12. www.ilmattino.it 14giugno 2015 Domenica E1,20 ANNO CXXIII N.161 SPEDIZIONEINABBONAMENTO POSTALE 45%- ART.2, COM.20/B, L. 662/96.A ISCHIA EPROCIDA,"IL MATTINO"+ "ILDISPARI", EURO1,20 ABBINAMENTO OBBLIGATORIO Fondato nel 1892 PRIMAEDIZIONE I Walesa:«SenzaunaCostituzione lademocraziaeuropeaèinbilico» ” ” nterviste del Mattinole PietroPerone Lech Walesa a Napoli per ricevere l’ennesi- mo premio internazionale dedicato al dia- logoeallapace.UncardinedellastoriadelNo- vecento nella «Sala Siani» del Mattino, discus- sioneappassionatasull’Europaeiventidicon- flitti che appaiono sempre più incombenti. Una riflessione scandita da molte speranze e dallanecessitàdifaresubitoqualcosa,acomin- ciare da quel «decalogo laico» tutto ancora da scriveremasenzacuil’Ueècondannataaresta- reuna«casacomune»incompiuta. >Seguealle pagg. 4 e 5.Con Mainiero La Carta delle regole Coesistono troppe religioni serve un decalogo, ma laico Il sindacato Un batterio utile ma non deve distruggere l’organismo i
  • 13. 4 Primopiano Domenica 14 giugno 2015 IlMattino Pietro Perone SEGUE DALLA PRIMA PAGINA E ancora i diritti, anche quelli dei gay; poi questo Papa che viene dalla fine del mondo al quale «lo spirito santohaaffidato lamissio- nediriformare laChiesa»,cosìdi- verso dall’amico polacco Karol Wojtyla insieme con il quale l’al- lora elettricista dei cantieri di Danzica, leader del sindacato So- lidarnosc perseguitato dal regi- mediJaruzelski,riportòla suaPo- lonia alla democrazia imprimen- do la definitiva, micidiale spalla- ta al regime sovietico. A 71 anni, dopo essere stato presidente del suo Paese, dal 1990 al ’95 e insignito del Nobel per la pace nel 1983, Walesa non smette di credere in un’Europa «piùgiusta e solidale» in cui«ven- tipersone,almeno cinquetollera- te da Putin, possano costruire un programma di dieci punti per ri- solvere la crisi in collaborazione con i singoli stati membri» per- ché - spiega l’ex sindacalista - «la Russia ci serve, è un business ma per quanto riguarda la democra- zia è indietro di 30-50 anni». Intanto da qualche settimana siede sulla quella che fu la sua poltrona di presidente il nazionalista Andrzej Duda: cosa è cambiato in Polonia? «Tutti i paesi democratici vivono un momento di difficoltà, i politici non sono rispettati e il popolo non li crede. In Polonia, e non solo, bisogna fare due cose: nel Parlamento è necessario consentire che entrino anche le minoranze che oggi sono escluse, da noi per esempio lo sbarramento del 5 per cento è troppo alto. Certo, quelli che sono contrari a questa riforma diranno che l’aula diventerà ingovernabile, ma con un regolamento si potranno costringere i deputati a creare gruppi più grandi e semplificare lo scenario politico. La seconda cosa da correggere, anche nel resto dell’Europa, è quella di evitare che si possa essere eletti più di due volte in Parlamento come in tutte le altre istituzioni. Viaggio molto e dovunque osservo gli stessi problemi: sono nate troppe lobby che bloccano il ricambio della classe politica, l’accesso dei giovani. Duda ha vinto in Polonia perché si è presentato come un uomo nuovo, ha intercettato la voglia di cambiamento ma è giunto il momento di ridefinire anche cosa significa destra e sinistra perché le vecchie categorie della politica non si addicono più ai giorni nostri». I nazionalismi e i populismi che imperversano nel continente sembrano però il frutto proprio delle debolezze dell’Ue: una comunità di Stati che non riesce a trovare un accordo neanche sulle quote di migranti da accogliere nei singoli territori che Unione è? «Siamo nell’epoca della parola e della discussione, questi sono gli strumenti per capire quali sono le idee buone e quali quelle stagliate. Sono convinto e fiducioso che alle fine si capirà anche chi è giusto e chi no. Stiamo eliminando le frontiere, c’è la moneta unica, anche se non ancora in Polonia, ma resta senza risposta una domanda: quali sono i fondamenti dell’Europa? Ogni nazione ha i suoi particolarismi e anche le religioni sono diverse. Ecco perché è necessario avere un decalogo laico». Una Costituzione europea? «Più o meno, ma sicuramente dobbiamo fare qualcosa: quando parlo della necessità di valori condivisi agli interlocutori che incontro durante i miei viaggi immediatamente l’uditorio si divide: da un lato c’è chi dice non esageriamo e restiamo uniti solo in nome della libertà, a cominciare da quella del mercato; gli altri invece si mostrano scettici e mi dicono ”non costruirete nulla”. Invece dobbiamo puntare sui valori comuni e riformare anche il nostro capitalismo. Così com’è non va bene, è indispensabile fare delle correzioni. Mi sono recato recentemente in molti paesi dove ci sono state proteste di piazza e tutti contestavano questo il sistema economico e l’attuale democrazia. Devo dire che all’inizio ero abbastanza spaventato, ma poi ho capito che chi protesta non mette in discussione il mercato libero e i beni privati. Il 95 per cento del capitalismo è dunque condiviso ma vanno corrette le sue storture, è questo uno dei principali compiti della nostra Europa». Un continente stretto però tra tensioni sociali e rigurgiti di guerra fredda: lei ha affermato qualche settimana fa che sulla crisi ucraina l’Ue deve mostrare i muscoli nei confronti della Russia. È ancora convinto che sia questa la strada giusta? «Putin sta mettendo in discussione la solidarietà europea e mondiale, vuole sfidare il mondo occidentale costruito sul dialogo e sugli accordi. Quando abbiamo tolto le armi nucleari all’Ucraina le abbiamo offerto la garanzia dell’indipendenza, ma Putin ha vanificato questa promessa. Ora ci dobbiamo difendere. La mia proposta è quella di designare venti persone, almeno cinque tollerate dal presidente russo, che possano costruire un programma in dieci punti nel tentativo di risolvere la crisi in collaborazione con i singoli stati membri. Non c’è dubbio che la Russia serve all’Europa, rappresenta un grande business per tutti, ma ci serve un paese che si comporti come noi perché adesso è in ritardo di 30-50 anni rispetto al resto del mondo occidentale. Intanto ci spaventano nonostante abbiano armi vecchie, loro minacciano e noi stiamo fermi». Per riaprire il dialogo Putin chiede la fine delle sanzioni economiche, argomento rilanciato l’altro giorno a Milano con il premier Renzi: cosa bisognerà rispondere? «Io sono stato d’accordo a imporre le sanzioni, mi rendo però conto che c’è un momento in cui sono necessarie e un altro in cui possono rivelarsi dannose per tutti. Questa però è una domanda a cui non può rispondere il singolo, dovrà invece essere una decisione collettiva e saggia. Non possiamo consentire, però, che passi la linea di Putin così come non possiamo pensare ad altri conflitti. Ecco perché c’è bisogno di un gruppo di mediazione». Un’altra trattativa, quella sulla Grecia, fa registrare una pericolosa situazione di stallo: Atene deve restare o è destinata a uscire dall’Euro? «C’è bisogno di regole più chiare, dobbiamo allargarci non ridurci, ma l’Europa deve capire che ci sono nazioni che non riescono a stare al passo. La crisi delle banche ha dimostrato che viviamo in una dimensione globale e se non ci sarà accordo la prossima emergenza esploderà sui carburanti. C’è poi il dramma dell’acqua: non la stiamo rispettando e la terra fra non molto sarà così inquinata ” ” ” Il personaggio Walesa:democraziainaffanno all’Ueserveundecalogodivalori «La vittoria di nazionalisti e populisti, anche in Polonia, impone le riforme» La politica Bisogna riscrivere le categorie di destra e sinistra, non si addicono ai nostri tempi Duda Ha vinto nella mia nazione perché si è presentato come l’uomo nuovo Le minoranze Devono poter accedere ai parlamenti ma poi servono regolamenti che semplificano gli schieramenti nterviste del Mattino le i La Grecia «Dobbiamo allargarci nonridurre iconfini sicapisca chenontutti sono al passo» L’economia «Ilsistema capitalista va bene per il 95% chiprotesta haqualche ragione» La visita L’ex presidente della Polonia e premio Nobel per la pace, Lech Walesa, in visita al Mattino RENATO ESPOSITO NEWFOTOSUD
  • 14. 5PrimopianoDomenica 14 giugno 2015 IlMattino che moriremo tutti. Anche su questo fronte c’è bisogno di una risposta condivisa da tutti. Non abbiamo altra strada: discutere e scrivere regole nuove. Da uno a dieci, quanto le piace questo Papa? «Sono cattolico praticante e credo che anche questa volta lo spirito santo sta guidando la nostra fede. Abbiamo avuto un Papa polacco che ci ha aiutato ad abbattere il comunismo, così come ora abbiamo un Pontefice che può intervenire sulle gerarchie della Chiesa affinché rispondano alle sfide che questa epoca impone. C’era bisogno di un Papa diverso per il gregge di Dio e Francesco è perfetto per questa missione». Bergoglio ha mostrato grandi aperture sui temi etici e anche sugli omosessuali, mentre lei ha detto: ”Non voglio che questa minoranza possa manifestare per strada, facendo voltare la testa ai miei figli” Ma uno dei suoi figli, Jaroslaw, l’ha bacchetta dicendo: ”Papà fa parte della vecchia generazione, una mentalità che non riesce a seguire lo sviluppo della società”. Si è ricreduto sugli omosessuali? «È vero che forse ho una vecchia mentalità, ma non ho detto esattamente così... Rispetto le minoranze ma è giusto che contino quanto valgono sia sul piano politico che sociale. Ma come faccio a spiegare ai miei nipoti certi comportamenti tra due uomini che avvengono in pubblico davanti a una maggioranza di persone di orientamento sessuale diverso? Voglio che i gay siano rispettati, che abbiano tutti i diritti, ma le loro unioni non devono chiamarsi matrimoni che sono riservate a persone etero, le chiamino in un altro modo. Forse mio figlio non ha sentito bene quello che avevo detto e mi ha criticato. Ripeto: rispetto tutte le minoranze, ma loro rispettino la maggioranza delle persone». Avrebbe dato il Nobel per la pace a Obama? «No, ma ho capito il senso di quella scelta: hanno voluto responsabilizzarlo e da questo punto di vista è stato un bene. Nel mio caso, si è trattato di un ringraziamento per la battaglia contro il comunismo e per la vittoria conseguita, mentre Gorbaciov ha ottenuto il riconoscimento per la sconfitta subita. Entrambi però abbiamo festeggiato e siamo contenti». In Italia si comincia a parlare di sindacato unico perché ci sono troppe organizzazioni dei lavoratori, spesso in conflitto tra loro. Se una simile proposta fosse stata fatta a lei quando era leader di Solidarnosc, come avrebbe risposto? «Io mi sentivo più a mio agio quando ero sindacalista e ho grande nostalgia di quel lavoro, tanto che qualche anno fa volevo fondare un sindacato di ex presidenti con Bush e Gorbaciov ma c’era il problema di chi facesse il leader... Scherzi a parte, nel XXI secolo c’è bisogno di maggiore equità e pertanto i sindacati c’erano, ci sono e ci saranno. Devono difendere i lavoratori dai governi e dai privati, ma si devono comportare come i batteri buoni, non distruggere l’organismo bensì aiutarlo a vivere». © RIPRODUZIONE RISERVATA «Putinhaarmivecchie,lasmetta ventisaggipersiglareunaccordo» Lech Walesa ha ricevuto ieri all’Isti- tuto di Cultura Meridionale il pre- miointernazionale «People for Cul- tureandPeace».Aconsegnareilpre- stigioso riconoscimento al leader di Solidarnosc,premioNobelperlapa- ce nel 1983, è stato il presidente dell’Istituto,l’avvocatoGennaroFa- miglietti.«Ilprossimoannol’Istituto compie venti anni di vita durante i qualièstatasvoltaunaintensaattivi- tàculturalesuitemidell’economiae dellapolitica.L’Istituto-haspiegato Famiglietti-èstatoluogodirelazio- niediapprofondimenti,haricevuto lavisitaditreCapidiStato,haospita- tointellettuali,filosofi,artisti.Mavo- gliamodareunpiùampiorespiroal- lenostreiniziati- ve e in questa prospettivarien- tra il premio in- ternazionale». Famiglietti spie- gaperchélascel- ta di assegnare a Walesailricono- scimento.«Perri- marcare-hadet- to - l’azione di questo protago- nista della storia europea, ispira- taaivaloridellaculturaedellapace, strumenti strategicamente insosti- tuibili per la mutua comprensione tra i popoli e lo sviluppo sociale ed economicodeglistessi». Allacerimoniahannopartecipa- toJasGawronskieUmbertoRanieri, presidentedellafondazioneMezzo- giorno–Europa,ilpresidentedelcon- siglio comunale di Napoli Raimon- do Pasquino, il presidente emerito della Corte Costituzionale France- scoCasavola. p.mai. ©RIPRODUZIONERISERVATA ” nterviste del Mattino ” AWalesaèstata consegnatauna sculturain ceramicabianca creata dall’artista SilvanaGaleone: duemaniaperte chelibranoin volouna colombadella pace.L’artistaha giàprodottoper l’istitutohaun crocifissocheè statodonatoal cardinaleSepe cheieriha ricevutoWalesa conilqualeha rapportidiantica data. Dell’associazio- ne,ispirataai valoridella culturaedella pace,saràospite neiprossimi giorniancheil tenore Terranova. Il simbolo Una scultura di ceramica come dono Il sindacato unico È esistito sempre, c’è e ci sarà ma deve essere un batterio che non distrugge l’organismo ma l’aiuta a vivere meglio e io ho nostalgia di quel ruolo Il motivo Famiglietti: abbiamo voluto rimarcare l’azione di un grande protagonista le Il Nobel a Obama «Non avrebbe dovuto averlo ma lo capisco, un modo per responsabilizzarlo A me l’hanno dato perché ho sconfitto i comunisti» Il ritratto «Calmo, concreto, rapido» cosìlodescrivevanel1980 ilgrandescrittorepolacco i «L’elettricista diventato taumaturgo dei polacchi» ” La cerimonia Al presidente un premio nel segno del dialogo I gay «Mio figlio ha capito male, voglio che abbiano tutti i diritti ma non le nozze» GustawHerling Pubblichiamodiseguitounritrat- to di Walesa dal «Diario scritto di notte»del grandeintellettuale po- laccovissutoalungoaNapoli.Por- taladatadel23settembre1980 Chièquestostraordinarioper- sonaggio,questoelettricistadi trentanoveanni,ieri(percita- re un attento osservatore) licenziato daicantiericomeagitatore,oggiporta- voce di una nazione, un operaio che tienetestaaunregimenominalmente operaio, un validissimo interlocutore neinegoziati, calmo e concreto, rapi- do nelle reazioni, amato dai compa- gni,sempreconuncrocifissoaportata dimano,abituato(secondolesuestes- separole)a«lavorareconDio»? Non è caduto dal cielo come una specie di taumaturgo sindacale in un regimedoveisindacatisonounaatro- ce beffa. È stato formato dalle dure esperienzedellaclasseoperariapolac- ca.Dabambino,cresciutoinunafami- gliaoperaiamoltoreligiosa,haassorbi- to le speranze della ricostruzione del Paese nel periodo postbellico. Aveva quindici anni quando si era acceso e quasisubitospentoil“fuocorinnova- tore dell’ottobre polacco” di Go- mulka. Nel 1970, ormai da nove anni operaio nei cantieri Lenin, ha visto la polizia sparare sugli scioperanti. Le memorabiliquattrogiornatesullaco- stabalticaeranotroppopocheperren- derepossibileaglioperaid’organizzar- si,masufficientiperfaremergerealcu- nicapi.Traloro Walesa.Incoraggiato dallepromesseedaibuonipropositidi Gierek,èrimastoaDanzica,neicantie- riLenin.All’iniziolecosesonosenz’al- tro migliorate, persino nei famigerati sindacatièentrataunpo’diarianuo- va.Larivoltaoperaiadel1976noncoin- volseiportisulBaltico,maWalesa–al- loradelegatoaisindacatiufficiali–sife- ceavantiperpresentareunalistadiri- vendicazionideisuoicompagnidila- voro.Ladirezionedeicantieridecisedi licenziarlosuduepiedi,dichiarandolo “superfluo”.Funeidueannisuccessi- vicheglivennel’idea,anzilafissazio- ne,deisindacatiindipendenti.Cifuro- no, a quanto pare, contatti segreti tra luieisuoiamicieilcomitatoperladife- sadeglioperai(Kor),fondatoproprio alloraaVarsavia.Nel1978nacqueun nucleo dei sindacati liberi sulla costa balticaavisoaperto.All’iniziodel1979 Walesa fu di nuovo licenziato da un’impresa di costruzioni, natural- menteperlasuaattivitàsindacale.Edi nuovoriuscìatrovarelavoronell’Elek- tromantaz (montaggio elettrico). Nel dicembredellostessoannopresepar- te ad una dimostrazione di fronte ai cantieriLenininmemoriadeglioperai cadutinel1970.Alcunesettimanedo- pololicenziaronoperlaterzavolta,of- frendogliunimpiegomoltobenremu- neratoinun’impresadicostruzionipo- laccainLibia.Preferìrestaredisoccu- patoaDanzica.Inquelperiodoerasoli- toripetere:«Sonosicurocheungiorno avremosindacatiliberiinPolonia,ma nondurantelamiavita».Inveceèacca- duto quel che non si aspettava più di vedere. Oggi, però, nient’affatto incli- ne a riposarsi sugli allori, aggiunge: «GliaccordidiDanzicarappresentano soltantounterzodelsuccesso,possia- moancoraesseresconfitti.Dobbiamo renderepermanentelanostraconqui- sta». Questoèl’uomochestadifrontea Kania, primo segretario e successore diGierekallaguidadelPoup.Un uo- mo, come dice bene André Fontaine su “Le Monde”, consapevole che la “forzamaterialenonètutto,chel’ora dellaveritàfiniscesemprecolsuonare periregimiincapacidirinnovarsi”.Ka- nia commetterebbe un grosso errore sottovalutandosiaWalesasialasocie- tàchelosegueormaifiduciosaeacca- nita.Mentreaumentalapressionepsi- cologicadiMosca,mentrela“Pravda” indurisceilsuotonoesiparladeiverio presuntimovimentiditruppesovieti- cheaiconfinidellaPolonia,ilPoup“ri- strutturato”alverticeavrebbetuttol’in- teressedinoninasprireirapporticoni nuovisindacati.D’altraparte,laforza diWalesaedelrinnovamentodicuiè diventato unsimbolo e un’espressio- ne,dipende anche dal sostegno che i sindacatipolacchiindipendentieauto- gestitiavrannodaisindacatinelmon- dolibero(nonultimi,quelliitaliani).Si vedràconfermataneifattilafamosaso- lidarietàinternazionaledelmovimen- tosindacale? ©ARCHIVIO GUSTAW HERLING,FONDAZIONE «BIBLIOTECABENEDETTO CROCE»,NAPOLI PERGENTILE CONCESSIONEDI MARTAHERLING Il Papa «Come Wojtyla servì a fare cadere il Muro Francesco cambierà la Chiesa» Il riconoscimento L’azione politica Sarebbe un grosso errore sottovalutare lui e la società che lo segue ormai fiduciosa e accanita GustawHerling Grande scrittore polacco e marito di Lidia Croce
  • 15. DOMENICA 14 GIUGNO 2015 3&%";*0/& %* /"10-* RIVIERA DI CHIAIA, 215I 80121 I TEL. 081/498111 I FAX 081/498285I $"10 %&--" 3&%";*0/& OTTAVIO RAGONE I */5&3/&5 E-MAIL: NAPOLI@REPUBBLICA.IT I 4&(3&5&3*" %* 3&%";*0/& ITEL.081/498111 ISEGRETERIA_NAPOLI@REPUBBLICA.IT I 5".#63*/* FAX 081/498285 I 16##-*$*5® A. MANZONI&C.S.P.A.IRIVIERADICHIAIA,215I80121NAPOLIITEL081/4975811IFAX 081/406023 IlNobelWalesa “L’Europa siad’aiuto allacittà” CERVASIO A PAGINA VII LAVISITA laRepubblica CONTATTI NAPOLI@REPUBBLICA.IT NAPOLI.REPUBBLICA.IT
  • 16. NAPOLI CRONACA laRepubblica DOMENICA 14 GIUGNO 2015 VII STELLACERVASIO «H O combattuto per il sabato libero e ora devo lavorare e farvi lavorare». Si scusa ridendo, Le- ch Walesa, solo imbiancato ri- spetto al signore massiccio con i baffoni le cui immagini imper- versavano nei Tg degli anni Ot- tanta. Nella sede di Palazzo Ar- lotta in via Chiatamone, la con- segna del premio “People for culture and peace” dell’Istituto di cultura meridionale presie- duto da Gennaro Famiglietti. Affollato l’incontro con un pez- zodi storiad’Europa: il sindaca- lista che, da semplice operaio elettricista dei cantieri navali di Danzica dove ancora vive conla moglieDanuta e isuoi ot- to figli, fu protagonista della ri- voluzionecheportòall’indipen- denza della Polonia e alla cadu- ta del regime totalitario. Il pri- mo muro a crollare, poco prima di quello di Berlino. Commen- tandoilfilmaluidedicato,“Wa- lesa, l’uomo della speranza” di Andrzej Wajda, il sindacalista Nobel per la pace dichiara: « Il vero momento chiave nell’ab- battimentodei regimi delladit- tatura socialista non fu la cadu- ta del muro di Berlino nell’au- tunnodel1989,malatavolaro- tonda nella primavera dello stesso anno, che fece indire ve- reelezioniinPolonia». Walesa si esprime sulle san- zioni alla Russia contro le quali Putin ha protestato: «Hanno colpitotroppoilpopolo.Hochie- sto di toglierle, ma non so dire se sono giuste o no: si dovrebbe pronunciare un team di specia- listi». Il fondatore di Solidarnosc che ebbe sostenitore papa Woj- tyla,haincontratopapaFrance- sco due volte: «E sono sempre più convinto che la nostra Chie- saèprotettadalloSpiritoSanto e sceglie sempre i giusti tempi storiciperfaraccaderelecose». Walesaelacittàchelohapre- miato, un incontro che avviene per la prima volta. «In Polonia c’è un detto - dice scherzando l’ex sindacalista - vedi Napoli e poi muori. Non ho visto ancora molto perché ho problemi con la mia ernia del disco. Ma come premiato avrò diritto a venire più spesso e ci sarà tempo per conoscerla. Mi piacerebbe che l’Europa si prendesse cura un po’ di più di Napoli e delle altre città italiane: eliminerei tutte le industrie dall’Italia e punte- rei sul turismo. Avete un gran- de patrimonio, non avete di- strutto la vostra storia, mentre anoipurtroppol’hannodistrut- taglialtri». Sei ambasciatori nel parter- re (Bulgaria e presso la Santa Sede, Polonia, Egitto e Irak), tra gli ospiti Massimo Rosi, fra- tellodelregistaFrancesco,Um- berto Ranieri presidente di Mezzogiorno Italia. Jas Gaw- ronski ha tradotto alcune rispo- ste di Walesa, e, in rappresen- tanzadellaculturapolaccaaNa- poli, Marta Herling. Suo padre Gustaw, narratore dell’abomi- niodeigulag,scrisseunraccon- to su Masaniello e molti pensa- rono alla rivoluzione di Walesa. Ma lo scrittore negò e disse del primo presidente della Polonia libera: «Fu uno straordinario leader operaio e un pessimo ca- po di stato». Alla domanda se si fa abbastanza per divulgare lo straordinario operato di Soli- darnosc,Walesasidichiararea- lista:«Abbiamolavoratoperab- battereledivisioni,maoradob- biamoandareavanti». GLI OSPITI Alla premiazione erano presenti sei ambasciatori Traduttore Jas Gawronski ©RIPRODUZIONE RISERVATA Lavisita IlpremioNobel LechWalesa “L’Europaaiuti lacittàdiNapoli” Consegnatoall’expresidente polaccoilriconoscimento “Peopleforcultureandpeace” ILPUNTO IL PADRONE DI CASA Ha ricevuto il premio dalpresidente dell’Istituto di cultura meridionale Famiglietti “Puntereitutto sulturismo Quinonavete distruttolavostrastoria” PERSAPERNEDIPIÙ www.napoli.repubblica.it
  • 17. QUOTIDIANO D’INFORMAZIONE FONDATO NEL 1862 DOMENICA 14 GIUGNO 2015 • ANNO CLIII N.162 • NUOVA SERIE • € 1,20*Poste Italiane S.p.A. Sped. abb.post. DL 353/2003 (conv. L. 46/2004) art. 1, comma 1, aut. 143/Atsud/Na *A ISCHIA, CAPRI E PROCIDA EURO 1,30 CON IL “IL GOLFO” (SUPPLEMENTO OBBLIGATORIO) Il premio Nobel LechWalesa a Napoli: l’Europa si prenda cura di questa città ■ alle pagine 8 e 9 Lech Walesa premiato a Napoli «L’Europa tuteli questa città» NOBEL PER LA PACE Haricevutoil“PeopleforCultureandPeace”all’IstitutodiCulturaMeridionale InseratapizzadaAntonio&Antonio,stamanesaràricevutodalcardinaleSepe DI MIMMO SICA NAPOLI. «In Polonia c’è un det- to: visitare Napoli e morire». Co- sì Lech Walesa ai giornalisti che ha incontrato ieri all’Istituto di Cultura Meridionale, a PalazzoAr- lotta, prima di ricevere il People for Culture and Peace 2015. «Non ho visto molto della città perché ho avuto problemi con la mia er- nia del disco - ha spiegato - Da una prima occhiata è meravigliosa e mi piace moltissimo». “TUTELARE” LA CITTÀ. Il presidente emerito della Polo- nia, ex leader di Solidarność e premio Nobel per la pace ha, quindi, dato la sua ricetta per ri- sollevare l’economia della città. «Mi piacerebbe che tutta l’Euro- pa si prendesse cura di Napoli perché è un patrimonio mondia- le. Toglierei tutte le industrie dal- l’Italia e al loro posto incremen- terei al massimo il turismo e fa- rei vivere gli italiani, e i napole- tani in particolare, con questa pre- ziosa risorsa. Non avete demoli- to la storia come è accaduto in al- tre nazioni. Noi, per esempio, non l’abbiamo perché ci hanno di- strutto». E del comunismo e di quello che rappresentò la resi- stenza degli operai polacchi riuni- ti nel sindacato indipendente ha ri- sposto che non è più il caso di par- larne. NIENTE PIZZA. Walesa è affa- 8 www.ilroma.net quotidiano.roma domenica 14 giugno 2015 FATTI DEL GIORNO
  • 18. scinato dalla pizza, ma non ha an- cora avuto la possibilità di man- giarla.Ama la musica napoletana, ma non l’ha ascoltata abbastanza. In compenso ha mangiato la moz- zarella. «È buonissima - ha detto - Esiste anche in Polonia perché qualcuno di queste parti ce la for- nisce. Ma qua è molto più buona e non so il perché». PAPA FRANCESCO. «L’ho in- contrato due volte - ha ricordato - La prima in udienza privata, la se- conda con la delegazione polacca. Abbiamo fatto una bella chiac- chierata e sono sempre più con- vinto che la nostra Chiesa è pro- tetta dallo Spirito Santo. Sceglie sempre persone ben precise per ogni periodo storico. Abbiamo tolto le frontiere e i combatti- menti che ci sono stati non do- vrebbero ripetersi. Le religioni hanno il diritto di ritornare al po- sto loro». LE SANZIONI A PUTIN. Walesa ha fatto, infine, un accen- no riguardo alla posizione di Putin che ritiene che le sanzioni contro la Russia non fanno bene all’Ita- lia e all’Unione Europea. «Non so- no in grado di dire che cosa sa- rebbe opportuno fare al giorno d’oggi e non mi piace commette- re errori - ha commentato - Al- l’inizio di questa crisi tra Ucraina e Russia ho proposto di creare un gruppo di circa venti specialisti che possano dire a noi e al mondo come comportarsi». LA PREMIAZIONE. Il presidente dell’Istituto, Genna- ro Famiglietti, ha dato il via alla cerimonia della premiazione. «Questo premio - ha detto - inten- de riassumere l’impegno verso i due valori assoluti che sono al cen- tro della visione dell’Istituto: la cultura e la pace. Sono, questi, per noi gli strumenti del pensiero e dell’azione strategicamente inso- stituibili per la reciproca com- prensione e solidarietà tra i popo- li, unitamente allo sviluppo socia- le ed economico degli stessi, al di là dell’ispirazione cristiana e cat- tolica che ci anima». A Lech Wa- lesa è stato consegnato da Fami- glietti il People for Culture and Peace, consistente in una scultura dell’artista Silvana Galeone che rappresenta due mani bianche che liberano in volo delle colombe. Rivolto, poi, al premiato ha ag- giunto: «Il presidente Lech Wale- sa, al quale rendiamo onore, rias- sume questo pensiero con la sua azione che lo ha reso protagonista della storia non solo del suo Pae- se, ma della Storia, con la maiu- scola, dell'Europa che stiamo con grande difficoltà costruendo e, di- rei, dell’intera comunità umana». I PRESENTI. Alla serata sono intervenuti Jas Gawronski, amico di vecchia data del presidente emerito con il quale ha scambia- to un lungo abbraccio, Umberto Ranieri, gli ambasciatori Marin Raykov, Tomasz Orlowski, Da- niele Mancini, Mostafa Kamal Helmy, Saywan Barzani, rispetti- vamente della Bulgaria, della Po- lonia, della Repubblica italiana presso la Santa Sede, dell’Egitto e dell’Iraq. Per il Comune di Na- poli era presente il presidente del consiglio Raimondo Pasquino. Stamattina il Cardinale Crescen- zio Sepe saluterà Walesa all’Ar- civescovado. DAANTONIO&ANTONIO. In serata Walesa è stato a cena daAn- tonio&Antonio sul lungomare, ospite della famiglia Della Notte. Il premio Nobel della pace si è “ri- fatto”, riuscendo ad assaggiare la pizza, “spicchi” di più gusti, per poi complimentarsi con il titolare e con il cuoco. Ma ha anche gu- stato tutti gli “sfizi” napoletani, come la classica fritturina, mo- strandosi goloso di arancini e pan- zerotti. «Napoli di notte è anche più bella» ha detto, riproponen- dosi di tornare in città. 9 www.ilroma.net quotidiano.roma domenica 14 giugno 2015 FATTI DEL GIORNO __Walesa premiato da Famiglietti (Agnfoto/Renna). A sinistra nel ristorante Antonio&Antonio (Photo Pippo by Capri)
  • 19. www.ilmattino.it 15giugno 2015 Lunedì E1,20 ANNO CXXIII N.162 SPEDIZIONEINABBONAMENTO POSTALE 45%- ART.2, COM.20/B, L. 662/96.A ISCHIA EPROCIDA,"IL MATTINO"+ "ILDISPARI", EURO1,20 ABBINAMENTO OBBLIGATORIO Fondato nel 1892 PRIMAEDIZIONE IDELLUNEDI Il caso Il premio Nobel ha baciato la teca, il sangue era già sciolto PietroTreccagnoli Miracolo eccezionale. San Gennaro ha detto sì ancheall’ex-presidentepolacco,ilNobelLech Walesa,conilprodigiodelsanguescioltonelleampol- lemostrateierialfondatorediSolidarnosc,nellaCap- pelladelTesoroalDuomodiNapoli.Grandecommo- zione di Walesa che ha baciato la teca portagli dall’abatedellaCappella,VincenzoDeGregorio. >Apag.29 San Gennaro, miracolo anche per Walesa
  • 20. 29CronacaNapoliLunedì 15 giugno 2015 IlMattino PietroTreccagnoli Miracoloeccezionaleperundevotoecce- zionale.SanGennaronondicemaino.O meglio è raro che dica no. E all’ex-presi- dente polacco, il Nobel Lech Walesa, ha dettodisì,conilprodigiodelsanguesciol- to nelle ampolle che sono state mostrate alfondatorediSolidarnoscieri,pocodo- pola mezza, nellaCappella del Tesoro al Duomo.GrandelacommozionediWale- sachenonhaesitatoabaciarelatecacon- tenente le ampolle del prodigio che gli è stataportadall’abatedellaCappella,Vin- cenzoDeGregorio.Èstatoilculminedel- lavisitadelpoliticopolaccoallaCuriana- poletana. Walesa è a Napoli da alcuni giorniospitedell’Istitutodiculturameri- dionale di Gennaro Famiglietti. In città ha ricevuto anche il premio People for CultureandPeace.Maildonopiùgrande èstatouneventorarocheripete,astretto giro, lo scioglimento (parziale o comple- toche siastato)avvenutoil21marzodu- rantelavisitadipapaFrancesco. LamattinataalDuomo diWalesaeraco- minciataalle10,quando,accompagnato dadiversi diplomatici e dallafigliaMaria Wiktoria, ha incontrato, nelle stanze di largoDonnaregina,ilcardinaleCrescen- zio Sepe, nel segno del comune amico, papa Wojtyla. Una chiacchierata cordia- le,durantelaqualel’arcivescovonapole- tanohapureprovatoapronunciarequal- che battuta in polacco, e culminata con l’offertadialcunidoni.Alle11,lamessain Cattedralechenonèstataofficiatadalcar- dinale,mentreall’organoc’era,comeac- cadespesso,proprioDeGregoriochealla fine del rito religioso ha accompagnato WalesaallaprevistavisitaalMuseodiSan Gennaro,direttodaPaoloJorio.Peranda- re ad ammirare le bellezze del tesoro, all’ex-presidente e a parte del suo segui- to,èstatoconcessodipassaredall’ingres- so che si trova nella Cappella. Walesa ha osservatoconattenzionei capolavoridel DomenichinoedelRiberaesièsofferma- toalungodavantialbustodietàangioina delsanto.Manonerafinita,perchéc’era unfuoriprogramma. Una volta dietro l’altare, laddove è posta lacassafortechecustodiscelapreziosare- liquia,leantesonostateaperteeleampol- le sono state fatte vedere a Walesa. A De Gregorio è bastato far oscillare una sola volta la teca per capire che il sangue era allo stato liquido. Grande stupore, esul- tanzae l’accennodi untimido applauso. Si è trattato solo di pochi minuti, molto intensi. Il prodigio era chiaro, anche se, secondo la rigida tradizione popolare, quandoilsangueètrovatogiàscioltonon si tratta di un miracolo perfetto, perché deveavvenirehicetnunc,quieora.Proba- bilmenteilsangueèscioltodatempo,al- meno dalla visita di papa Francesco. Lo stesso De Gregorio a precisare l’anomalia: «Quando ho mostra- toaWalesaleampol- le,ilsanguedelsanto era ancora parzial- menteliquido,seppu- regiàinparteraggru- matorispettoalmira- colo di maggio. Ma nessun cambiamen- todi stato è avvenuto in presenza del lea- derpolacco». All’evento non era presente nessun rap- presentante della Deputazione di San Gennarochedasecoliè custodedelsan- gue e che di regola non può mancare in occasioni del genere. Qualche deputato, quando la notizia è stata divulgata, non l’ha presa bene. Non di poteva e non si doveva,èstatoilcommentopiùasciutto. Aprire la cassaforte non può essere una decisione estemporanea. La maggioran- za del Consiglio dove essere preliminar- mente informata. Ma il vicepresidente dellaDeputazione,RiccardoCarafad’An- dria(ilpresidenteformaleè,perstatuto,il sindacodiNapoli),buttaacquasulfuoco eminimizza:«Noneravamostatiavverti- ti?Echecosacambia?L’importanteèche c’è stato il miracolo. È sempre un buon segno,comunqueaccada.Èlaprovadel- labenevolenzadisanGennaroperinapo- letaniedellasimpatiacheilpatronopro- vaversoicattolicidituttoilmondo».Nes- sunavoglia di polemica,almeno a livello ufficiale. «Non ci sarà mai tensione con donVincenzo»chiariscesenzaesitazione Carafa d’Andria «che anche questa volta haagitoperilmeglio,comesempre». ©RIPRODUZIONERISERVATA Il dubbio L’abate De Gregorio: «Il liquido dell’ampolla è semisciolto dalla visita del Papa» PapaFrancesco L’ultimomiracolo,fuoridalle datecanoniche,erastato, finora,quellodel21marzo davantilavisitadipapa FrancescoaNapoli.Il sanguesisciolse parzialmente(omeglioaveva cominciatoasciogliersi quandoilcardinaleSepe diedel’annuncio)eil ponteficeargentinospiegò cheeraunostimoloa impegnarsidipiùnellafede. Prelaticiprioti Tragliepisodipiùrecentidi liquefazionefuoridelladate stabilitedallatradizione ufficialec’èquellodialcuni annifaquandoleampollecon ilpreziosoliquidofurono mostrateadalcuniprelati ortodossidell’isoladiCipro. Anchealloral’evento miracolosoebbegrande risalto,perchéaccadevain presenzadireligiosinon cattolici. PioIX Primadelloscioglimentodavanti apapaFrancesco,ilsanguedi sanGennaroerasempre rimastosolidodurantelevisite deipontefici.Eraaccadutocon WojtylaeconRatzinger.Ma ancheconPioIX,duranteilsuo esilionegliannidellaRepubblica RomanaametàOttocento, sebbenecisiaunatradizione nondocumentatachesostiene cheilmiracolosiaavvenuto. L’evento SanGennaro,prodigiod’eccezioneperWalesa Il sangue del patrono trovato sciolto nelle ampolle. Soddisfatta anche la Deputazione La sequenza L’Abate della Cappella mostra a Lech Walesa l’ampolla del sangue di San Gennaro liquefatto; qui sopra Walesa la bacia in segno di devozione
  • 21. /"10-* CRONACA laRepubblica LUNEDÌ 15 GIUGNO 2015 L’ABATE L’ultima voltaa maggio:il sangueera ancora liquido "/50/*053*$0.* N ESSUN miracolo per Lech Walesa. Il sanguediSanGennarononsièsciolto inpresenzadelpremioNobeledexlea- derdiSolidarnosc.Lavoceècominciataacir- colare con insistenza nel primo pomeriggio diieri,compliciisocialnetwork.Walesa,invi- sita a Napoli per la prima volta, dopo aver as- sistitoalla messaeaverincontratoilcardina- leSepe,hachiestodivederelatecaconilsan- gue del martire. A questo punto, il “miraco- lo”. Il sangue si sarebbe immediatamente scioltoeWalesaelafigliaMariaWiktoriasisa- rebberoprecipitatiabaciareleampolle.Ilba- cioc’èstato,matuttoilrestono.Èmonsignor Vincenzo De Gregorio, abate della Cappella diSanGennaro, achiarire l’equivoco:«Quan- do Walesa mi è stato presentato, in assenza dei rappresentanti della Deputazione di San Gennaro, gli ho mostrato le ampolle conte- nentiil sanguedel santo,ancoraparzialmen- te liquido - seppure in parte già raggrumate - rispetto al miracolo di maggio, ma nessun cambiamento di stato è avvenuto in presen- za di Walesa». Ecco dunque la spiegazione: il sangue di San Gennaro si scioglie il sabato che precede la prima domenica di maggio, il 19settembreeil16dicembre.L’ultimoepiso- dio è dunque piuttosto recente e il sangue non si era del tutto raggrumato. A rendere credibilelavocedel«miracolo straordinario» è stato forse l’episodio del 21 marzo scorso, conilsangue«scioltoametà»,secondoladefi- nizione delle autorità ecclesiastiche, in pre- senza di Papa Francesco. Walesa si trovava a Napoli per la consegna del premio “Peopple for Culture and Peace” da parte dell’Istituto diculturameridionale. ©RIPRODUZIONE RISERVATA ILCASO SanGennaro nonfailmiracolo perLechWalesa ““ ”” **