SlideShare a Scribd company logo
1 of 41
Introduzione alla
scrittura
professionale
Dora Sperti
PARLARE OSCURAMENTE LO SA FARE OGNUNO,
MA CHIARO, POCHISSIMI.
GALILEO GALILEI
CAPIRE È DIFFICILISSIMO, FARSI CAPIRE È UNA
SMISURATA AMBIZIONE
HENRI - FRÉDÉRIC AMIEL
Comunicazione pubblica - Principi
 Chiarezza e Trasparenza
 Efficacia
L. 150/2000 - Disciplina delle attività di informazione e di comunicazione
delle pubbliche amministrazioni
RIGHT TO KNOW: se i cittadini non hanno la possibilità di sapere e conoscere, non
riescono ad esercitare una pressione ai fini di un comportamento corretto della pubblica
amministrazione.
“dove un superiore interesse non imponga un segreto momentaneo, la CASA
dell’amministrazione dovrebbe essere di VETRO …”
(Filippo Turati - 1908)
Accesso e trasparenza: riferimenti
 Articolo 1 della legge 241/1990: «L'attività amministrativa
persegue i fini determinati dalla legge ed è retta da criteri di
economicità, di efficacia, di imparzialità, di pubblicità e di
trasparenza (...)».
 Sulla base della delega legislativa della legge 190/2012
(prevenzione della corruzione) è stato emanato il decreto
legislativo 14 marzo 2013 n. 33, che disciplina tutti gli obblighi
di trasparenza.
 Decreto legislativo 25 maggio 2016 n° 97 (decreto Madia)
correttivo sia della legge 190 del 2012 sia del decreto legislativo
33 del 2013.
Diritto alla conoscibilità
 L’art. 6 , comma 2 del decreto Madia introduce il FOIA – Freedom of
information act.
 «Allo scopo di favorire forme diffuse di controllo sul perseguimento
delle funzioni istituzionali e sull’utilizzo delle risorse pubbliche e di
promuovere la partecipazione al dibattito pubblico, chiunque ha
diritto di accedere ai dati e ai documenti detenuti dalle pubbliche
amministrazioni, ulteriori rispetto a quelli oggetto di pubblicazione
ai sensi del presente decreto».
 L’articolo specifica un vero e proprio “diritto alla conoscibilità” di
documenti, informazioni e dati detenuti dalla PA. Il diritto alla
conoscibilità comprende non solo l’aspetto informativo di gratuita
fruizione, ma anche l’utilizzo e il riutilizzo dei dati, dei documenti e
delle informazioni che devono essere pubblicate, ai sensi dell’art. 7
del d.lgs. 33/2013 in «formato di tipo aperto» e «senza ulteriori
restrizioni diverse dall'obbligo di citare la fonte e di rispettarne
l'integrità».
Eccezioni
I limiti applicabili al diritto di accesso riguardano interessi pubblici e
privati. Tra i primi:
✓ la sicurezza pubblica e l’ordine pubblico;
✓ la difesa e le questioni militari;
✓ le relazioni internazionali;
✓ la politica e la stabilità finanziaria ed economica dello Stato;
✓ la conduzione di indagini sui reati e il loro perseguimento; ecc.
Tra gli interessi privati da tutelare:
✓ la protezione dei dati personali (d. lgs. 196/2003), come modificato
dal Regolamento europeo del 2006 (General data protection
regulation - GDPR);
✓ la libertà e la segretezza della corrispondenza;
✓ gli interessi economici e commerciali di una persona fisica o
giuridica, ivi compresi la proprietà intellettuale, il diritto d'autore e
i segreti commerciali.
Con parole precise
Quello della Trasparenza è, quindi, un principio cardine che
deve guidare le pubbliche amministrazioni nel rapporto con il
cittadino: nella risposta ad un quesito, nella pubblicazione di
dati in formato aperto, ecc. E, ultimo ma non meno importante,
nell’uso di una lingua che sappia essere precisa e chiara.
“Il mio ideale linguistico è un italiano che sia il più possibile
concreto e il più possibile preciso”, scriveva Calvino nel 1965 nel
suo famoso saggio su quella che definiva “Antilingua”,
esemplificata nella lingua del brigadiere che trascrive in
burocratese una semplice deposizione in italiano comune.
Le sue idee confluiranno nelle magistrali Lezioni americane,
del 1985.
Linguaggio giuridico
In realtà, bisogna riconoscere che il linguaggio giuridico ha
regole sue proprie.
Se la sintassi deve essere preferibilmente semplice e lineare,
il lessico non può essere quello comune, ma mantenere un
grado di tecnicismo indispensabile alla precisione e alla
chiarezza.
«Una idea non può essere giuridica se non in quanto sia
chiara; perché il diritto è arte di tracciare limiti, e un limite
non esiste se non in quanto sia chiaro. E poiché non vi è
pensiero giuridico se non in quanto sia chiaro, tutto ciò che
è oscuro può appartenere forse ad altre scienze, ma non al
diritto».
Vittorio Scialoja, 1911
Ma qual è lo stato del processo di semplificazione dei testi per
il cittadino?
Dopo un intenso periodo di proposte e interventi, iniziato nel 1993
con il Codice di stile delle comunicazioni scritte ad uso delle
amministrazioni pubbliche da parte del ministro Sabino Cassese,
verso la metà degli anni 2000 gli interventi si sono fermati.
Emblematico il fatto che nel nuovo Codice di comportamento dei
dipendenti pubblici, entrato in vigore nel 2013, sia caduto l’obbligo
alla chiarezza e alla comprensibilità del linguaggio.
E l’Agenda per la semplificazione 2015-2017 non contiene alcun
riferimento al linguaggio!
Art. 2, co. 3
“Disponibilità, efficienza e cortesia rappresentano i principi guida
che il dipendente è tenuto a seguire nei rapporti con il pubblico.
Il dipendente assicura, per quanto possibile, che il pubblico riceva
le informazioni richieste.
Le informazioni, così come le eventuali ragioni per le quali esse
non sono fornite, sono espresse in modo chiaro e comprensibile”.
Principi della scrittura professionale
1. Tieni presente l’obiettivo e la situazione comunicativa
2. Tieni presente il destinatario e la situazione in cui si trova
3. Scegli e organizza i contenuti in base all’obiettivo e al destinatario
4. Scrivi in modo chiaro e preciso
5. Cura la presentazione grafica
6. Pensa per immagini
7. Scrivi eticamente
Thomas E. Pearsall, The Elements of Technical Writing, Longman
Publishing Group, 2009
Scrivere richiede tempo!
«Ho fatto questa lettera più lunga del solito solo perché non ho avuto il
tempo di farla più breve»
Blaise Pascal.
La semplificazione e la chiarificazione del linguaggio non si identificano
con la banalità e col semplicismo, ma implicano un costante sforzo teso a
rendere accessibile e comunicativo il linguaggio amministrativo.
Per questo, possono risultare utili alcune regole, come le dieci dello
schema proposto o come le trenta suggerite da Michele Cortelazzo.
Regole non imperative: scrivere è un’operazione complessa che pone di
volta in volta problemi diversi.
Generi del testo amministrativo
• Testi che recano norme e prescrizioni (circolari),
che rientrano nel linguaggio giuridico in senso
stretto;
• Modulistica (moduli vari, certificati, istruzioni,
ecc.);
• Lettera (lettera informative: verso l’interno / verso
l’esterno);
• E - mail (verso l’interno /verso l’esterno);
• Pubbliche affissioni (manifesto informativo, avviso
al pubblico, ecc.);
Il burocratese
La lingua della burocrazia (o burocratese) costituisce un
esempio tipico di lingua settoriale non specialistica.
A differenza del linguaggio giuridico o di quello scientifico,
ha un nucleo abbastanza limitato di tecnicismi specifici, in
quanto tali irrinunciabili (ma da spiegare con perifrasi,
quando ci si rivolge a un pubblico esterno).
Il burocratese è piuttosto il regno dei tecnicismi deboli (o
‘collaterali’): formule tradizionali e varianti colte (o presunte
tali) legate non a effettive necessità comunicative, bensì
all’opportunità di adoperare un registro elevato e di
distinguersi così dal linguaggio comune.
Oggetto: rimozione fermo amministrativo
In nome e per conto di [...] che mi ha conferito espresso
mandato lege uti, sottoscrivendo la presente, formalizzo
quanto segue:
il mio assistito ha acquistato, in data [...], presso la Vs.
concessionaria un [...], recante [...] con telaio [...].
Sul prefato motociclo all’insaputa del mio assistito grava un
fermo amministrativo dal [...], data antecedente all’acquisto, per
un importo di euro [...] da parte dell’[...], fermo che non permette
la vendita del sudescritto motociclo da parte del mio curato;
Ebbene, al faro di quanto lumeggiato ut supra, Vi invito
entro e non oltre 5 Giorni dal ricevimento della presente a
contattare questo studio legale al fine di concordare le
modalità di rimborso delle spese necessarie per annullare il
fermo amministrativo sul motociclo un [...], recante targa [...]
con telaio [...], peri [sic] a euro [...] come ex lege,
omnicomprensivo di competenze legali pari a euro [...].
Onde, ex adverso, elasso il prefato termine e senza alcun
ulteriore annuncio, compulsare le autorità d’uopo, ove
reggesi giustizia, ivi compresa quella penale se necessario,
per la plenaria tutela delle ragioni e dei diritti del mio
assistito, con notevole aggravio di spese Vs. carico.
Tanto dovevo, distinti saluti
SI ALLEGA
(Fonte: Bianco 2016)
Un esempio reale (nel
peggior burocratese!)
…
La lettera, scritta da
un avvocato, è
indirizzata al titolare
di una concessionaria
di auto- e motoveicoli!
… e uno
semiserio.
Da notare le formule
burocratiche,
probabilmente
scritte sotto
dettatura: esercizio
di scrittura che avrà
un impatto didattico
nei confronti del
giovane scrivente,
esposto in questo
caso a un modello
linguistico ben
preciso.
Giocando si impara
… male!
LESSICO E STEREOTIPI
Tecnicismi, latinismi e neoformazioni.
Tecnicismi ricorrenti
• acquisire in atti
‘archiviare’;
• apporre ‘mettere’
• compiegare ‘allegare’;
• esitare ‘concludere’
• espletare ‘svolgere’;
• incartamento ‘pratica’;
• nota ‘lettera’;
• quiescenza ‘pensione’
• riscontro ‘risposta’
• diniego ‘rifiuto’
• istanza ‘domanda’
• rimettere ‘inviare’
• differire ‘rinviare’
• ottemperare ‘rispettare’
• erogazione ‘pagamento’
• rimettere ‘inviare’
• differire ‘rinviare’
• erogare un servizio ‘fornire un s.’
• evacuare ‘abbandonare’
• ostensibile ‘consultabile’
• obliterare ‘annullare’
Arcaismi e genericismi
Parole dotte
✓ avverbi come altresì
‘inoltre’, testé ‘appena’,
all’uopo ‘allo scopo’, ‘per
l’occasione’;
✓ congiunzioni come nonché,
onde ‘per’, ove ‘se’ (nelle
ipotetiche), ancorché ‘anche
se’, ‘sebbene’
✓ uso di alcuno per ‘nessuno’
Tutte marcatamente letterarie,
e alcune considerate arcaiche
già dai linguisti del
Cinquecento.
Parole astratte come
 modalità per ‘modo’,
 nominativo per ‘nome’,
 problematiche per ‘problemi’,
 documentazione per
‘documenti’,
hanno l’unico merito di essere più
lunghe di quelle dell’uso comune.
Locuzioni ricercate
• a corredo di - ‘con’,
• a mezzo - ‘mediante’,
• di concerto con - ‘d’intesa’,
• entro e non oltre - ‘entro’,
• in costanza di - ‘nel corso di’,
• a far tempo da - ‘a partire da’
Locuzioni formate da verbo generico e sostantivo
invece del semplice verbo specifico:
• dare comunicazione ‘comunicare’;
• effettuare una verifica ‘verificare’,
• porre in essere ‘realizzare’.
Neoformazioni
Altrettanto insidiose le neo-formazioni ai limiti del gergale: si
tratta di verbi formati su sostantivi:
a) con la semplice aggiunta della desinenza dell’infinito:
dimissione → dimissionare,
disdetta → disdettare,
scadenza → scadenzare
introito → introitare
implemento →implementare
movimento →movimentare
test → testare
b) o con il suffisso –izzare:
mobilizzare
ospedalizzare
inizializzare
digitalizzare.
Nominalizza-zioni
L’uso del nome, al posto del verbo, conferisce alla scrittura un
carattere impersonale e astratto: da qui la predilezione per le
nominalizzazioni nel linguaggio scientifico e in quello burocratico
Consistono nella trasformazione in nome di un predicato verbale o di
un aggettivo (con l’aggiunta dei suffissi – ismo, - ista).
Per quanto riguarda i verbi, la nominalizzazione si realizza con
l’aggiunta di suffissi come – mento (pagamento), -zione (produzione), -
sione (comprensione), ecc.
I suffissati in -zione «mostrano una misteriosa tendenza ad attrarsi a
riprodursi, a presentarsi a coppie o a gruppi (avrei potuto scrivere, per
confermare la regola, ‘all’attrazione, alla riproduzione, alla presentazione in
coppie e gruppi’) …«Se volete che le vostre frasi siano più vicine alle “cose”,
provate a sostituire i nomi in -zione non indispensabili con verbi (cioè con
“azioni”)»
(Massimo Birattari, cit. da Luisa Carrada, Con il ritmo lentissimo di un treno di
zeta).
Alcuni esempi di nominalizzazioni qui
Vizi e Vezzi
 Tendenza alla frase negativa con lo scopo di attenuare
un’affermazione o di mitigare l’effetto di un’imposizione.
Es.: i ricorsi non vengono accettati ‘vengono respinti’
 Parole ridondanti ... che non aggiungono nulla
ufficio competente;
apposito modulo;
elenco debitamente firmato;
per ogni eventuale ulteriore chiarimento;
adempimenti di rispettiva competenza;
normativa vigente (“non ci aspettiamo che l’insieme di
norme cui si richiama una circolare sia quello del Regno
delle due Sicilie”!)
 Inversioni dell’aggettivo (le riportate osservazioni) o
dell’avverbio (la informiamo che immediatamente
comunicheremo);
 posposizioni cristallizzate (il limite di mesi 3 → il l. di tre
mesi).
Cambi di registro e formule stereotipate
• L’orrore per le ripetizioni può portare alla ricerca di effetti di
variatio con spostamenti di registro anche bruschi:
“Una circolare che intende richiamare una serie di punti può
esordire con il più neutro si fa presente che per poi virare in
direzione burocratica con si evidenzia che e approdare infine
alla soluzione più aulica con si appalesa altresì che”
(Serianni).
• Formule di esordio delle lettere: “Ci pregiamo di informare la
S.V. che …”, oppure “Con la presente si comunica che”, o
peggio ancora “Con la presente siamo a comunicarvi che …”.
In questi casi, un: “Egregio signore, Le comunichiamo che” è
meno impersonale e più snello.
Sintassi e testualità
TESTO (Textus = trama)
REQUISITI
COERENZA – livello semantico
(significato) e pragmatico
(appropriatezza).
Secondo la definizione di Stefano
Telve, la «coerenza riguarda [...] il
corretto abbinamento, sul piano
logico e semantico, tra le diverse
informazioni trasmesse, che dunque
dovranno susseguirsi con continuità
secondo una chiara linea di sviluppo
del discorso».
Sintassi e testualità
COESIONE – livello sintattico - riguarda il corretto abbinamento tra
le parti con l’uso di legami di tipo grammaticale e lessicale.
• Coesivi: pronomi (quel, lo, gli, ecc.), ripetizione della parola chiave
(o sostituzione con sinonimi, sempre nel rispetto dell’omogeneità
linguistica e della chiarezza)
• Connettivi: congiunzioni o elementi lessicali che garantiscono i
rapporti logici (perché, poiché, ma, e, dunque, ecc.)
Un uso accorto della punteggiatura può contribuire ad alleggerire il
testo di qualche perché di troppo: bastano i due punti.
 Formule come predetto, suddetto, succitato, di cui sopra (per non
dire del disusato cennato) sono spesso vaghe perché non è
sempre facile identificare l’elemento a cui rinviano;
 Ovvero: questa congiunzione può significare sia ‘o’, ‘oppure’, sia
‘cioè’, ‘ossia’. Optare per una o per l’altra interpretazione può
modificare completamente il senso della frase;
 Dato atto che: il senso di questa espressione è ‘riconoscere’,
‘ammettere’, mentre spesso le attribuiamo un significato
talmente generico da usarla indistintamente al posto di ‘ritenuto
che’, ‘considerato che’, ‘constatato che’.
 Piuttosto che : da usare solo con valore avversativo o
comparativo, mai disgiuntivo. Battaglia persa ormai nel parlato.
Pensateci: dovendo dare una alternativa secca, dite: “O la va o la
spacca!” oppure “O la va piuttosto che la spacca!”? La prima, vero?
http://www.treccani.it/enciclopedia/piuttosto-che_(La-grammatica-
italiana)/
Tra lessico e sintassi.
1. Far corrispondere frase e informazione;
2. Periodi brevi con ordine diretto: soggetto (espresso) - verbo -
complemento;
3. Evitare incisi, e relativa punteggiatura (parentesi, trattini);
4. Preferire subordinate esplicite con tempi finiti, al posto di
subordinate al gerundio e al participio passato. Tipico del
linguaggio giuridico è anche l’uso dell’infinito (es.: “il difensore
chiede applicarsi all’imputato …”): costruzione che in contesti
diversi suonerebbe bizzarra … e anche gli avvocati farebbero
bene a non usarla;
5. Usare di preferenza costruzioni all’indicativo. Es.: “se si verifica”
non “nel caso in cui si verifichi”;
6. L'uso del futuro al posto dell'imperativo (comunemente reso con
il verbo dovere) e l'uso dell'imperfetto al posto del passato
prossimo contribuiscono a rendere oscuro il testo e andrebbero
evitati («l’utente deve inoltrare la domanda» non «l’utente
inoltrerà la domanda»);
7. Evitare, quando possibile, costruzioni passive e impersonali.
Qualche suggerimento
Il respiro del discorso: la punteggiatura
Nella scrittura professionale, l’interpunzione ha lo scopo
di evidenziare la struttura logico-sintattica.
Non segue, quindi, i tratti intonativi e le pause del parlato.
Gli errori sono spesso frutto della confusione dei due piani.
Rivediamo i segni principali, convinti, con Giacomo
Leopardi, che «spesse volte una virgola ben messa dà luce a
tutto il periodo», e tralasciamo «l’ingombro di lineette, di
puntini, di spazietti, di punti ammirativi doppi e tripli» che
facevano esclamare al Recanatese:
«Sto a vedere che torna alla moda la scrittura geroglifica!».
Sono vivo e vegeto.
Sono vivo. E vegeto.
Punto (pausa forte)
Si usa per segnalare un
cambio di argomento
(punto a capo) o l’aggiunta
di informazioni sullo
stesso argomento.
Si mette in fine di frase o
di periodo.
Meglio separare le sezioni
di testo con un’interlinea
doppia: si segnala così al
lettore il cambio di
argomento e si
alleggerisce l’aspetto
globale del documento.
Punto e virgola (pausa
intermedia)
Nella scrittura amministrativa, si
usa per separare enumerazioni
complesse e serve a indicare
un’interruzione sul piano formale,
non dei contenuti.
Può anche segnalare il cambio di
soggetto in due frasi giustapposte,
ma in questo caso si preferisce
ormai il punto fermo.
Infine, davanti a un connettivo
forte, conclusivo o esplicativo:
dunque, quindi, perciò, infatti. In
quest’ultimo caso, subisce la
concorrenza dei due punti.
 Introducono il discorso diretto;
 Funzione argomentativa, quando introducono la
conseguenza logica o l’effetto di quanto già illustrato. Es.:
la memoria è un bene di famiglia: l’ho ereditata da mio
padre [...];
 Funzione descrittiva, quando esplicitano i particolari di
un insieme.
Es.: si può assumere l’incarico congiunto dei seguenti
servizi: progettazione e valutazione dell’impatto
ambientale, direzione e assistenza dei lavori [...] NON si
può assumere l’incarico congiunto di: progettazione e
valutazione, ecc. (da un bando di gara);
 Davanti a un connettivo forte, con valore conclusivo:
infatti, quindi, dunque (in questo caso i due punti
segnalano l’importanza della frase che segue).
VIRGOLA ,
• È il segno più versatile. È indispensabile prima di alcune relative,
negli elenchi, prima di un’apposizione, dopo un vocativo, negli incisi.
Nel periodo si usa tra due frasi coordinate per asindeto (senza
congiunzione, es.: un carabiniere legge, l’altro scrive), e tra due
subordinate (es.: se non piovesse, potremmo uscire).
• Non si mette: tra soggetto e verbo; tra verbo e complemento oggetto;
tra il verbo essere e l’aggettivo o il nome che lo accompagni nel
predicato nominale; tra un nome e il suo aggettivo.
Relative. In alcuni casi, la virgola svolge una funzione distintiva e la sua
presenza o assenza modifica il senso di una frase, distinguendo una relativa
restrittiva da una relativa esplicativa.
Esempi:
I giornalisti che erano presenti sono rimasti sorpresi da tanto interesse e
attenzione (= non tutti i giornalisti, ma solo quelli che erano presenti)
I giornalisti, che erano presenti, sono rimasti sorpresi da tanto interesse e
attenzione (= tutti i giornalisti sono rimasti sorpresi)
Quisquilie, ma non troppo …
Sarà utile ricordare che particolare attenzione va
dedicata all’ortografia, senza affidarsi ciecamente al
correttore ortografico di Word:
• uso delle maiuscole (ogni lingua ha le sue regole),
• uso dell’accento: dà (voce verbale, ma do), sé, perché,
poiché, né ecc. (con accento acuto); è (accento grave)
• uso dell’apostrofo: po’ (che risulta dal troncamento di
poco), ma qual è …
Cfr. la Guida Ittig (pp. 31 e sgg.), necessariamente
selettiva; per altri dubbi è disponibile in rete il DOP
(Dizionario d’ortografia e di pronunzia) e altri strumenti
consigliati in seguito.
 Corsivo: si usa per evidenziare i forestierismi e i latinismi.
Il significato di un termine va messo di preferenza fra
‘virgolette alte singole’. I passi omessi da una citazione
vanno indicati con tre puntini di sospensione tra parentesi
quadre [...]
 Neretto: solo per titoli, sottotitoli (organizzando
razionalmente la paragrafatura e seguendola in modo
uniforme) e per l’oggetto.
 Sottolineato: da non usare mai in scritture formali.
 MAIUSCOLO: solo per i titoli, purché brevi.
Usare con moderazione le possibilità offerte
dai programmi di videoscrittura.
Controllare la leggibilità
• A stesura ultimata, è necessario verificare che il testo sia
sufficientemente leggibile.
Si può ricorrere, oltre che alla propria competenza
linguistica, all’aiuto di qualche collega di un altro
ufficio, che non conosce gli argomenti oggetto della
comunicazione.
• Esistono anche altri mezzi: gli indici di leggibilità. Uno di questi è la
formula di Flesch, che si basa su parametri come la lunghezza medie
delle parole e la lunghezza media delle frasi.
• Ideata per la lingua inglese, la formula è stata adattata all’italiano da
Roberto Vacca e Valerio Franchina. Poi variamente perfezionata: si
veda, ad es., Gulpease.
Per concludere …
«Di coloro che torturano il prossimo coi loro mal decifrabili
scarabocchi, Lord Chesterfield diceva che ognuno può scrivere
in una grafia chiara e leggibile purché lo voglia.
Lo stesso dico io dello scrivere in una lingua non del tutto
bastarda, in uno stile chiaro, ordinato, corretto: per far ciò non
bisognano grandi qualità di scrittore, ma soltanto un poco di
buona volontà.
E, proprio come il nobile Lord dello scrivere in modo leggibile,
direi che è anche una questione di garbo, di buona creanza».
Roberto Ridolfi, I ghiribizzi, Firenze, Vallecchi, 1968, p.174.
• Ittig - Crusca 2011, Guida alla redazione degli atti
amministrativi, ora in fase di revisione: Associazione per la
qualità degli atti amministrativi
Strumenti in rete
• Su singoli dubbi, fondamentale la consulenza linguistica della
Crusca e l’Enciclopedia dell’italiano
• Commissione Europea, Scrivere chiaro, 2012
• Agenzia delle Entrate, Manuale di scrittura amministrativa, a
cura di Fabrizio Franceschini e Sara Gigli, 2003
• Cortelazzo, Trenta Regole
• Cortelazzo, Burocratese - Treccani
• Manuale di stile, Guida agli enti locali
• Arcangeli, Antiburocratese
• Molti i blog dedicati. Segnalo solo: Il mestiere di scrivere,
Comunicare sul web, Grammaland.
• Infine la bella lezione di Annamaria Anelli, Parole che fanno
scattare l’embolo …
Bibliografia
• Federigo Bambi, La chiarezza della lingua del diritto, in “Quaderni fiorentini per la
storia del pensiero giuridico moderno”, XLII, 2013, pp. 191-200 (consultabile qui).
• F. Bianco, Burocratese nascosto nell’italiano moderno, in G. Ruffino e M.
Castiglione (a c. di), La lingua variabile nei testi letterari, artistici e funzionali
contemporanei, Firenze, Cesati, 2016, pp. 523 - 4.
• Gianrico Carofiglio, Con parole precise, Bari, Laterza, 2017.
• Italo Calvino, Una pietra sopra, 1980.
• Tullio De Mauro, Guida all’uso delle parole, Editori Riuniti, 1980 (anche online).
• Piero Fiorelli, La lingua del diritto e dell’amministrazione, in Storia della lingua
italiana, Torino, Einaudi, 1994, vol. II.
• Fabrizio Franceschini, La semplificazione del linguaggio amministrativo, Atti
Lincei 2016.
• Alfredo Fioritto (a c. di), Manuale di stile. Strumenti per semplificare il linguaggio
delle amministrazioni pubbliche, Bologna, Il Mulino, 1997.
• Sergio Lubello, Cancelleria e burocrazia, in Storia dell’italiano scritto, Roma,
Carocci, 2015.
• Presidenza del Consiglio dei Ministri, Codice di stile delle comunicazioni scritte, a
cura di Sabino Cassese, Roma, 1993.
• Luca Serianni, Italiani scritti, Bologna, Il Mulino, 2003.
• Matteo Viale, Studi e ricerche sul linguaggio amministrativo, Milano, Cleup, 2008.

More Related Content

What's hot

Lezione 7 - La comunicazione all'interno dell'azienda
Lezione 7 - La comunicazione all'interno dell'aziendaLezione 7 - La comunicazione all'interno dell'azienda
Lezione 7 - La comunicazione all'interno dell'aziendaW3design sas
 
Linee Guida, Protocolli E Procedure Per La Prevenzione E Il
Linee Guida, Protocolli E Procedure Per La Prevenzione E IlLinee Guida, Protocolli E Procedure Per La Prevenzione E Il
Linee Guida, Protocolli E Procedure Per La Prevenzione E IlDario
 
Destra e Sinistra storica
Destra e Sinistra storicaDestra e Sinistra storica
Destra e Sinistra storicaMarco Chizzali
 
Camillo Benso- Conte di Cavour
Camillo Benso- Conte di Cavour Camillo Benso- Conte di Cavour
Camillo Benso- Conte di Cavour MaryCesarano
 
Organizzazione aziendale I e II parte
Organizzazione aziendale I e II parteOrganizzazione aziendale I e II parte
Organizzazione aziendale I e II parteLuca Iovane
 
I centri diurni per anziani: organizzazione e prospettive
I centri diurni per anziani: organizzazione e prospettiveI centri diurni per anziani: organizzazione e prospettive
I centri diurni per anziani: organizzazione e prospettiveFranco Pesaresi
 
Unificazione italiana
Unificazione italianaUnificazione italiana
Unificazione italianadenise68
 
Organigramma mansioni e procedure.ppt
Organigramma   mansioni e procedure.pptOrganigramma   mansioni e procedure.ppt
Organigramma mansioni e procedure.pptCentoCinquanta srl
 
Il processo di nursing
Il processo di nursingIl processo di nursing
Il processo di nursingimartini
 
Redaccion definicion
Redaccion definicionRedaccion definicion
Redaccion definicionromercen
 
Il Risorgimento italiano 1848 - 1861
Il Risorgimento italiano 1848 - 1861Il Risorgimento italiano 1848 - 1861
Il Risorgimento italiano 1848 - 1861Giorgio Scudeletti
 

What's hot (15)

Lezione 7 - La comunicazione all'interno dell'azienda
Lezione 7 - La comunicazione all'interno dell'aziendaLezione 7 - La comunicazione all'interno dell'azienda
Lezione 7 - La comunicazione all'interno dell'azienda
 
Linee Guida, Protocolli E Procedure Per La Prevenzione E Il
Linee Guida, Protocolli E Procedure Per La Prevenzione E IlLinee Guida, Protocolli E Procedure Per La Prevenzione E Il
Linee Guida, Protocolli E Procedure Per La Prevenzione E Il
 
Fonti unione europea
Fonti unione europeaFonti unione europea
Fonti unione europea
 
OSS 2 - quarta lezione II
OSS 2 - quarta lezione IIOSS 2 - quarta lezione II
OSS 2 - quarta lezione II
 
Destra e Sinistra storica
Destra e Sinistra storicaDestra e Sinistra storica
Destra e Sinistra storica
 
Camillo Benso- Conte di Cavour
Camillo Benso- Conte di Cavour Camillo Benso- Conte di Cavour
Camillo Benso- Conte di Cavour
 
Organizzazione aziendale I e II parte
Organizzazione aziendale I e II parteOrganizzazione aziendale I e II parte
Organizzazione aziendale I e II parte
 
Illuminismo (interdisciplinare)
Illuminismo (interdisciplinare)Illuminismo (interdisciplinare)
Illuminismo (interdisciplinare)
 
I centri diurni per anziani: organizzazione e prospettive
I centri diurni per anziani: organizzazione e prospettiveI centri diurni per anziani: organizzazione e prospettive
I centri diurni per anziani: organizzazione e prospettive
 
Unificazione italiana
Unificazione italianaUnificazione italiana
Unificazione italiana
 
Organigramma mansioni e procedure.ppt
Organigramma   mansioni e procedure.pptOrganigramma   mansioni e procedure.ppt
Organigramma mansioni e procedure.ppt
 
Il processo di nursing
Il processo di nursingIl processo di nursing
Il processo di nursing
 
Redaccion definicion
Redaccion definicionRedaccion definicion
Redaccion definicion
 
Il Risorgimento italiano 1848 - 1861
Il Risorgimento italiano 1848 - 1861Il Risorgimento italiano 1848 - 1861
Il Risorgimento italiano 1848 - 1861
 
Carlo V
Carlo VCarlo V
Carlo V
 

Similar to Sperti introduzione alla scrittura professionale

@Spazioetico accesso civico_generalizzato_bilanciamento_interessi
@Spazioetico accesso civico_generalizzato_bilanciamento_interessi@Spazioetico accesso civico_generalizzato_bilanciamento_interessi
@Spazioetico accesso civico_generalizzato_bilanciamento_interessiMassimo Di Rienzo
 
@Spazioetico accesso civico_generalizzato_test_interesse_pubblico
@Spazioetico accesso civico_generalizzato_test_interesse_pubblico@Spazioetico accesso civico_generalizzato_test_interesse_pubblico
@Spazioetico accesso civico_generalizzato_test_interesse_pubblico@SPAZIOETICO
 
Bortoletti, criminalità organizzata e pa. una lettura del fenomeno nelle reg...
Bortoletti, criminalità organizzata e pa. una lettura del fenomeno nelle reg...Bortoletti, criminalità organizzata e pa. una lettura del fenomeno nelle reg...
Bortoletti, criminalità organizzata e pa. una lettura del fenomeno nelle reg...Maurizio Bortoletti
 
Bortoletti, criminalità organizzata e pa. una lettura del fenomeno nelle reg...
Bortoletti, criminalità organizzata e pa. una lettura del fenomeno nelle reg...Bortoletti, criminalità organizzata e pa. una lettura del fenomeno nelle reg...
Bortoletti, criminalità organizzata e pa. una lettura del fenomeno nelle reg...Barbara Minguzzi
 
Bortoletti, corruzione percepita e fenomeno reale. utilità ed effettività d...
Bortoletti, corruzione percepita e fenomeno reale. utilità ed effettività d...Bortoletti, corruzione percepita e fenomeno reale. utilità ed effettività d...
Bortoletti, corruzione percepita e fenomeno reale. utilità ed effettività d...Barbara Minguzzi
 
Bortoletti, corruzione percepita e fenomeno reale. utilità ed effettività d...
Bortoletti, corruzione percepita e fenomeno reale. utilità ed effettività d...Bortoletti, corruzione percepita e fenomeno reale. utilità ed effettività d...
Bortoletti, corruzione percepita e fenomeno reale. utilità ed effettività d...Barbara Minguzzi
 
Tecniche di redazione degli atti - 15 gennaio 2019
Tecniche di redazione degli atti - 15 gennaio 2019Tecniche di redazione degli atti - 15 gennaio 2019
Tecniche di redazione degli atti - 15 gennaio 2019Simone Chiarelli
 
Equilibrio trasparenzaprivacydlgs33 2013_faini
Equilibrio trasparenzaprivacydlgs33 2013_fainiEquilibrio trasparenzaprivacydlgs33 2013_faini
Equilibrio trasparenzaprivacydlgs33 2013_fainiFernanda Faini
 
NOTA ANTIRICICLAGGIO E PRIVACYrev.pdf
NOTA ANTIRICICLAGGIO E PRIVACYrev.pdfNOTA ANTIRICICLAGGIO E PRIVACYrev.pdf
NOTA ANTIRICICLAGGIO E PRIVACYrev.pdfMarco Krogh
 
Bortoletti, un percorso di analisi del rischio corruzione. utilità ed effett...
Bortoletti, un percorso di analisi del rischio corruzione. utilità ed effett...Bortoletti, un percorso di analisi del rischio corruzione. utilità ed effett...
Bortoletti, un percorso di analisi del rischio corruzione. utilità ed effett...Maurizio Bortoletti
 
Dossier Camereaperte 2013
Dossier Camereaperte 2013Dossier Camereaperte 2013
Dossier Camereaperte 2013Valeria Gennari
 
Know it - dicembre_2018
Know it - dicembre_2018Know it - dicembre_2018
Know it - dicembre_2018Flavio Petrino
 
Comunicazione istituzionale e principio di trasparenza
Comunicazione istituzionale e principio di trasparenzaComunicazione istituzionale e principio di trasparenza
Comunicazione istituzionale e principio di trasparenzaAlberto Ardizzone
 
07 09 2015_foia_un_acronimo_che_misura_le_distanze
07 09 2015_foia_un_acronimo_che_misura_le_distanze07 09 2015_foia_un_acronimo_che_misura_le_distanze
07 09 2015_foia_un_acronimo_che_misura_le_distanzeMassimo Di Rienzo
 
Social media e pa quadro normativo
Social media e pa   quadro normativoSocial media e pa   quadro normativo
Social media e pa quadro normativoMaurizio Scibilia
 
Presentazione Agenda Digitale del Veneto
Presentazione Agenda Digitale del VenetoPresentazione Agenda Digitale del Veneto
Presentazione Agenda Digitale del VenetoCarlo Mochi Sismondi
 
Presentazione su Trasparenza e Corruzione per Quattrogatti.info
Presentazione su Trasparenza e Corruzione per Quattrogatti.infoPresentazione su Trasparenza e Corruzione per Quattrogatti.info
Presentazione su Trasparenza e Corruzione per Quattrogatti.infoCinzia Roma
 

Similar to Sperti introduzione alla scrittura professionale (20)

@Spazioetico accesso civico_generalizzato_bilanciamento_interessi
@Spazioetico accesso civico_generalizzato_bilanciamento_interessi@Spazioetico accesso civico_generalizzato_bilanciamento_interessi
@Spazioetico accesso civico_generalizzato_bilanciamento_interessi
 
@Spazioetico accesso civico_generalizzato_test_interesse_pubblico
@Spazioetico accesso civico_generalizzato_test_interesse_pubblico@Spazioetico accesso civico_generalizzato_test_interesse_pubblico
@Spazioetico accesso civico_generalizzato_test_interesse_pubblico
 
Bortoletti, criminalità organizzata e pa. una lettura del fenomeno nelle reg...
Bortoletti, criminalità organizzata e pa. una lettura del fenomeno nelle reg...Bortoletti, criminalità organizzata e pa. una lettura del fenomeno nelle reg...
Bortoletti, criminalità organizzata e pa. una lettura del fenomeno nelle reg...
 
Bortoletti, criminalità organizzata e pa. una lettura del fenomeno nelle reg...
Bortoletti, criminalità organizzata e pa. una lettura del fenomeno nelle reg...Bortoletti, criminalità organizzata e pa. una lettura del fenomeno nelle reg...
Bortoletti, criminalità organizzata e pa. una lettura del fenomeno nelle reg...
 
Bortoletti, corruzione percepita e fenomeno reale. utilità ed effettività d...
Bortoletti, corruzione percepita e fenomeno reale. utilità ed effettività d...Bortoletti, corruzione percepita e fenomeno reale. utilità ed effettività d...
Bortoletti, corruzione percepita e fenomeno reale. utilità ed effettività d...
 
Bortoletti, corruzione percepita e fenomeno reale. utilità ed effettività d...
Bortoletti, corruzione percepita e fenomeno reale. utilità ed effettività d...Bortoletti, corruzione percepita e fenomeno reale. utilità ed effettività d...
Bortoletti, corruzione percepita e fenomeno reale. utilità ed effettività d...
 
Tecniche di redazione degli atti - 15 gennaio 2019
Tecniche di redazione degli atti - 15 gennaio 2019Tecniche di redazione degli atti - 15 gennaio 2019
Tecniche di redazione degli atti - 15 gennaio 2019
 
Equilibrio trasparenzaprivacydlgs33 2013_faini
Equilibrio trasparenzaprivacydlgs33 2013_fainiEquilibrio trasparenzaprivacydlgs33 2013_faini
Equilibrio trasparenzaprivacydlgs33 2013_faini
 
Privacy e social networks
Privacy e social networksPrivacy e social networks
Privacy e social networks
 
NOTA ANTIRICICLAGGIO E PRIVACYrev.pdf
NOTA ANTIRICICLAGGIO E PRIVACYrev.pdfNOTA ANTIRICICLAGGIO E PRIVACYrev.pdf
NOTA ANTIRICICLAGGIO E PRIVACYrev.pdf
 
Bortoletti, un percorso di analisi del rischio corruzione. utilità ed effett...
Bortoletti, un percorso di analisi del rischio corruzione. utilità ed effett...Bortoletti, un percorso di analisi del rischio corruzione. utilità ed effett...
Bortoletti, un percorso di analisi del rischio corruzione. utilità ed effett...
 
Modulo 5
Modulo 5Modulo 5
Modulo 5
 
Dossier Camereaperte 2013
Dossier Camereaperte 2013Dossier Camereaperte 2013
Dossier Camereaperte 2013
 
Know it - dicembre_2018
Know it - dicembre_2018Know it - dicembre_2018
Know it - dicembre_2018
 
Comunicazione istituzionale e principio di trasparenza
Comunicazione istituzionale e principio di trasparenzaComunicazione istituzionale e principio di trasparenza
Comunicazione istituzionale e principio di trasparenza
 
Trasparenza pa 2008
Trasparenza pa 2008Trasparenza pa 2008
Trasparenza pa 2008
 
07 09 2015_foia_un_acronimo_che_misura_le_distanze
07 09 2015_foia_un_acronimo_che_misura_le_distanze07 09 2015_foia_un_acronimo_che_misura_le_distanze
07 09 2015_foia_un_acronimo_che_misura_le_distanze
 
Social media e pa quadro normativo
Social media e pa   quadro normativoSocial media e pa   quadro normativo
Social media e pa quadro normativo
 
Presentazione Agenda Digitale del Veneto
Presentazione Agenda Digitale del VenetoPresentazione Agenda Digitale del Veneto
Presentazione Agenda Digitale del Veneto
 
Presentazione su Trasparenza e Corruzione per Quattrogatti.info
Presentazione su Trasparenza e Corruzione per Quattrogatti.infoPresentazione su Trasparenza e Corruzione per Quattrogatti.info
Presentazione su Trasparenza e Corruzione per Quattrogatti.info
 

Sperti introduzione alla scrittura professionale

  • 2. PARLARE OSCURAMENTE LO SA FARE OGNUNO, MA CHIARO, POCHISSIMI. GALILEO GALILEI CAPIRE È DIFFICILISSIMO, FARSI CAPIRE È UNA SMISURATA AMBIZIONE HENRI - FRÉDÉRIC AMIEL
  • 3. Comunicazione pubblica - Principi  Chiarezza e Trasparenza  Efficacia L. 150/2000 - Disciplina delle attività di informazione e di comunicazione delle pubbliche amministrazioni
  • 4. RIGHT TO KNOW: se i cittadini non hanno la possibilità di sapere e conoscere, non riescono ad esercitare una pressione ai fini di un comportamento corretto della pubblica amministrazione. “dove un superiore interesse non imponga un segreto momentaneo, la CASA dell’amministrazione dovrebbe essere di VETRO …” (Filippo Turati - 1908)
  • 5. Accesso e trasparenza: riferimenti  Articolo 1 della legge 241/1990: «L'attività amministrativa persegue i fini determinati dalla legge ed è retta da criteri di economicità, di efficacia, di imparzialità, di pubblicità e di trasparenza (...)».  Sulla base della delega legislativa della legge 190/2012 (prevenzione della corruzione) è stato emanato il decreto legislativo 14 marzo 2013 n. 33, che disciplina tutti gli obblighi di trasparenza.  Decreto legislativo 25 maggio 2016 n° 97 (decreto Madia) correttivo sia della legge 190 del 2012 sia del decreto legislativo 33 del 2013.
  • 6. Diritto alla conoscibilità  L’art. 6 , comma 2 del decreto Madia introduce il FOIA – Freedom of information act.  «Allo scopo di favorire forme diffuse di controllo sul perseguimento delle funzioni istituzionali e sull’utilizzo delle risorse pubbliche e di promuovere la partecipazione al dibattito pubblico, chiunque ha diritto di accedere ai dati e ai documenti detenuti dalle pubbliche amministrazioni, ulteriori rispetto a quelli oggetto di pubblicazione ai sensi del presente decreto».  L’articolo specifica un vero e proprio “diritto alla conoscibilità” di documenti, informazioni e dati detenuti dalla PA. Il diritto alla conoscibilità comprende non solo l’aspetto informativo di gratuita fruizione, ma anche l’utilizzo e il riutilizzo dei dati, dei documenti e delle informazioni che devono essere pubblicate, ai sensi dell’art. 7 del d.lgs. 33/2013 in «formato di tipo aperto» e «senza ulteriori restrizioni diverse dall'obbligo di citare la fonte e di rispettarne l'integrità».
  • 7. Eccezioni I limiti applicabili al diritto di accesso riguardano interessi pubblici e privati. Tra i primi: ✓ la sicurezza pubblica e l’ordine pubblico; ✓ la difesa e le questioni militari; ✓ le relazioni internazionali; ✓ la politica e la stabilità finanziaria ed economica dello Stato; ✓ la conduzione di indagini sui reati e il loro perseguimento; ecc. Tra gli interessi privati da tutelare: ✓ la protezione dei dati personali (d. lgs. 196/2003), come modificato dal Regolamento europeo del 2006 (General data protection regulation - GDPR); ✓ la libertà e la segretezza della corrispondenza; ✓ gli interessi economici e commerciali di una persona fisica o giuridica, ivi compresi la proprietà intellettuale, il diritto d'autore e i segreti commerciali.
  • 8. Con parole precise Quello della Trasparenza è, quindi, un principio cardine che deve guidare le pubbliche amministrazioni nel rapporto con il cittadino: nella risposta ad un quesito, nella pubblicazione di dati in formato aperto, ecc. E, ultimo ma non meno importante, nell’uso di una lingua che sappia essere precisa e chiara. “Il mio ideale linguistico è un italiano che sia il più possibile concreto e il più possibile preciso”, scriveva Calvino nel 1965 nel suo famoso saggio su quella che definiva “Antilingua”, esemplificata nella lingua del brigadiere che trascrive in burocratese una semplice deposizione in italiano comune. Le sue idee confluiranno nelle magistrali Lezioni americane, del 1985.
  • 9. Linguaggio giuridico In realtà, bisogna riconoscere che il linguaggio giuridico ha regole sue proprie. Se la sintassi deve essere preferibilmente semplice e lineare, il lessico non può essere quello comune, ma mantenere un grado di tecnicismo indispensabile alla precisione e alla chiarezza. «Una idea non può essere giuridica se non in quanto sia chiara; perché il diritto è arte di tracciare limiti, e un limite non esiste se non in quanto sia chiaro. E poiché non vi è pensiero giuridico se non in quanto sia chiaro, tutto ciò che è oscuro può appartenere forse ad altre scienze, ma non al diritto». Vittorio Scialoja, 1911
  • 10. Ma qual è lo stato del processo di semplificazione dei testi per il cittadino? Dopo un intenso periodo di proposte e interventi, iniziato nel 1993 con il Codice di stile delle comunicazioni scritte ad uso delle amministrazioni pubbliche da parte del ministro Sabino Cassese, verso la metà degli anni 2000 gli interventi si sono fermati. Emblematico il fatto che nel nuovo Codice di comportamento dei dipendenti pubblici, entrato in vigore nel 2013, sia caduto l’obbligo alla chiarezza e alla comprensibilità del linguaggio. E l’Agenda per la semplificazione 2015-2017 non contiene alcun riferimento al linguaggio!
  • 11. Art. 2, co. 3 “Disponibilità, efficienza e cortesia rappresentano i principi guida che il dipendente è tenuto a seguire nei rapporti con il pubblico. Il dipendente assicura, per quanto possibile, che il pubblico riceva le informazioni richieste. Le informazioni, così come le eventuali ragioni per le quali esse non sono fornite, sono espresse in modo chiaro e comprensibile”.
  • 12. Principi della scrittura professionale 1. Tieni presente l’obiettivo e la situazione comunicativa 2. Tieni presente il destinatario e la situazione in cui si trova 3. Scegli e organizza i contenuti in base all’obiettivo e al destinatario 4. Scrivi in modo chiaro e preciso 5. Cura la presentazione grafica 6. Pensa per immagini 7. Scrivi eticamente Thomas E. Pearsall, The Elements of Technical Writing, Longman Publishing Group, 2009
  • 13. Scrivere richiede tempo! «Ho fatto questa lettera più lunga del solito solo perché non ho avuto il tempo di farla più breve» Blaise Pascal. La semplificazione e la chiarificazione del linguaggio non si identificano con la banalità e col semplicismo, ma implicano un costante sforzo teso a rendere accessibile e comunicativo il linguaggio amministrativo. Per questo, possono risultare utili alcune regole, come le dieci dello schema proposto o come le trenta suggerite da Michele Cortelazzo. Regole non imperative: scrivere è un’operazione complessa che pone di volta in volta problemi diversi.
  • 14. Generi del testo amministrativo • Testi che recano norme e prescrizioni (circolari), che rientrano nel linguaggio giuridico in senso stretto; • Modulistica (moduli vari, certificati, istruzioni, ecc.); • Lettera (lettera informative: verso l’interno / verso l’esterno); • E - mail (verso l’interno /verso l’esterno); • Pubbliche affissioni (manifesto informativo, avviso al pubblico, ecc.);
  • 15. Il burocratese La lingua della burocrazia (o burocratese) costituisce un esempio tipico di lingua settoriale non specialistica. A differenza del linguaggio giuridico o di quello scientifico, ha un nucleo abbastanza limitato di tecnicismi specifici, in quanto tali irrinunciabili (ma da spiegare con perifrasi, quando ci si rivolge a un pubblico esterno). Il burocratese è piuttosto il regno dei tecnicismi deboli (o ‘collaterali’): formule tradizionali e varianti colte (o presunte tali) legate non a effettive necessità comunicative, bensì all’opportunità di adoperare un registro elevato e di distinguersi così dal linguaggio comune.
  • 16. Oggetto: rimozione fermo amministrativo In nome e per conto di [...] che mi ha conferito espresso mandato lege uti, sottoscrivendo la presente, formalizzo quanto segue: il mio assistito ha acquistato, in data [...], presso la Vs. concessionaria un [...], recante [...] con telaio [...]. Sul prefato motociclo all’insaputa del mio assistito grava un fermo amministrativo dal [...], data antecedente all’acquisto, per un importo di euro [...] da parte dell’[...], fermo che non permette la vendita del sudescritto motociclo da parte del mio curato; Ebbene, al faro di quanto lumeggiato ut supra, Vi invito entro e non oltre 5 Giorni dal ricevimento della presente a contattare questo studio legale al fine di concordare le modalità di rimborso delle spese necessarie per annullare il fermo amministrativo sul motociclo un [...], recante targa [...] con telaio [...], peri [sic] a euro [...] come ex lege, omnicomprensivo di competenze legali pari a euro [...]. Onde, ex adverso, elasso il prefato termine e senza alcun ulteriore annuncio, compulsare le autorità d’uopo, ove reggesi giustizia, ivi compresa quella penale se necessario, per la plenaria tutela delle ragioni e dei diritti del mio assistito, con notevole aggravio di spese Vs. carico. Tanto dovevo, distinti saluti SI ALLEGA (Fonte: Bianco 2016) Un esempio reale (nel peggior burocratese!) … La lettera, scritta da un avvocato, è indirizzata al titolare di una concessionaria di auto- e motoveicoli!
  • 17. … e uno semiserio. Da notare le formule burocratiche, probabilmente scritte sotto dettatura: esercizio di scrittura che avrà un impatto didattico nei confronti del giovane scrivente, esposto in questo caso a un modello linguistico ben preciso. Giocando si impara … male!
  • 18. LESSICO E STEREOTIPI Tecnicismi, latinismi e neoformazioni.
  • 19. Tecnicismi ricorrenti • acquisire in atti ‘archiviare’; • apporre ‘mettere’ • compiegare ‘allegare’; • esitare ‘concludere’ • espletare ‘svolgere’; • incartamento ‘pratica’; • nota ‘lettera’; • quiescenza ‘pensione’ • riscontro ‘risposta’ • diniego ‘rifiuto’ • istanza ‘domanda’ • rimettere ‘inviare’ • differire ‘rinviare’ • ottemperare ‘rispettare’ • erogazione ‘pagamento’ • rimettere ‘inviare’ • differire ‘rinviare’ • erogare un servizio ‘fornire un s.’ • evacuare ‘abbandonare’ • ostensibile ‘consultabile’ • obliterare ‘annullare’
  • 20. Arcaismi e genericismi Parole dotte ✓ avverbi come altresì ‘inoltre’, testé ‘appena’, all’uopo ‘allo scopo’, ‘per l’occasione’; ✓ congiunzioni come nonché, onde ‘per’, ove ‘se’ (nelle ipotetiche), ancorché ‘anche se’, ‘sebbene’ ✓ uso di alcuno per ‘nessuno’ Tutte marcatamente letterarie, e alcune considerate arcaiche già dai linguisti del Cinquecento. Parole astratte come  modalità per ‘modo’,  nominativo per ‘nome’,  problematiche per ‘problemi’,  documentazione per ‘documenti’, hanno l’unico merito di essere più lunghe di quelle dell’uso comune.
  • 21. Locuzioni ricercate • a corredo di - ‘con’, • a mezzo - ‘mediante’, • di concerto con - ‘d’intesa’, • entro e non oltre - ‘entro’, • in costanza di - ‘nel corso di’, • a far tempo da - ‘a partire da’ Locuzioni formate da verbo generico e sostantivo invece del semplice verbo specifico: • dare comunicazione ‘comunicare’; • effettuare una verifica ‘verificare’, • porre in essere ‘realizzare’.
  • 22. Neoformazioni Altrettanto insidiose le neo-formazioni ai limiti del gergale: si tratta di verbi formati su sostantivi: a) con la semplice aggiunta della desinenza dell’infinito: dimissione → dimissionare, disdetta → disdettare, scadenza → scadenzare introito → introitare implemento →implementare movimento →movimentare test → testare b) o con il suffisso –izzare: mobilizzare ospedalizzare inizializzare digitalizzare.
  • 23. Nominalizza-zioni L’uso del nome, al posto del verbo, conferisce alla scrittura un carattere impersonale e astratto: da qui la predilezione per le nominalizzazioni nel linguaggio scientifico e in quello burocratico Consistono nella trasformazione in nome di un predicato verbale o di un aggettivo (con l’aggiunta dei suffissi – ismo, - ista). Per quanto riguarda i verbi, la nominalizzazione si realizza con l’aggiunta di suffissi come – mento (pagamento), -zione (produzione), - sione (comprensione), ecc. I suffissati in -zione «mostrano una misteriosa tendenza ad attrarsi a riprodursi, a presentarsi a coppie o a gruppi (avrei potuto scrivere, per confermare la regola, ‘all’attrazione, alla riproduzione, alla presentazione in coppie e gruppi’) …«Se volete che le vostre frasi siano più vicine alle “cose”, provate a sostituire i nomi in -zione non indispensabili con verbi (cioè con “azioni”)» (Massimo Birattari, cit. da Luisa Carrada, Con il ritmo lentissimo di un treno di zeta). Alcuni esempi di nominalizzazioni qui
  • 24. Vizi e Vezzi  Tendenza alla frase negativa con lo scopo di attenuare un’affermazione o di mitigare l’effetto di un’imposizione. Es.: i ricorsi non vengono accettati ‘vengono respinti’  Parole ridondanti ... che non aggiungono nulla ufficio competente; apposito modulo; elenco debitamente firmato; per ogni eventuale ulteriore chiarimento; adempimenti di rispettiva competenza; normativa vigente (“non ci aspettiamo che l’insieme di norme cui si richiama una circolare sia quello del Regno delle due Sicilie”!)  Inversioni dell’aggettivo (le riportate osservazioni) o dell’avverbio (la informiamo che immediatamente comunicheremo);  posposizioni cristallizzate (il limite di mesi 3 → il l. di tre mesi).
  • 25. Cambi di registro e formule stereotipate • L’orrore per le ripetizioni può portare alla ricerca di effetti di variatio con spostamenti di registro anche bruschi: “Una circolare che intende richiamare una serie di punti può esordire con il più neutro si fa presente che per poi virare in direzione burocratica con si evidenzia che e approdare infine alla soluzione più aulica con si appalesa altresì che” (Serianni). • Formule di esordio delle lettere: “Ci pregiamo di informare la S.V. che …”, oppure “Con la presente si comunica che”, o peggio ancora “Con la presente siamo a comunicarvi che …”. In questi casi, un: “Egregio signore, Le comunichiamo che” è meno impersonale e più snello.
  • 26. Sintassi e testualità TESTO (Textus = trama) REQUISITI COERENZA – livello semantico (significato) e pragmatico (appropriatezza). Secondo la definizione di Stefano Telve, la «coerenza riguarda [...] il corretto abbinamento, sul piano logico e semantico, tra le diverse informazioni trasmesse, che dunque dovranno susseguirsi con continuità secondo una chiara linea di sviluppo del discorso».
  • 27. Sintassi e testualità COESIONE – livello sintattico - riguarda il corretto abbinamento tra le parti con l’uso di legami di tipo grammaticale e lessicale. • Coesivi: pronomi (quel, lo, gli, ecc.), ripetizione della parola chiave (o sostituzione con sinonimi, sempre nel rispetto dell’omogeneità linguistica e della chiarezza) • Connettivi: congiunzioni o elementi lessicali che garantiscono i rapporti logici (perché, poiché, ma, e, dunque, ecc.) Un uso accorto della punteggiatura può contribuire ad alleggerire il testo di qualche perché di troppo: bastano i due punti.
  • 28.  Formule come predetto, suddetto, succitato, di cui sopra (per non dire del disusato cennato) sono spesso vaghe perché non è sempre facile identificare l’elemento a cui rinviano;  Ovvero: questa congiunzione può significare sia ‘o’, ‘oppure’, sia ‘cioè’, ‘ossia’. Optare per una o per l’altra interpretazione può modificare completamente il senso della frase;  Dato atto che: il senso di questa espressione è ‘riconoscere’, ‘ammettere’, mentre spesso le attribuiamo un significato talmente generico da usarla indistintamente al posto di ‘ritenuto che’, ‘considerato che’, ‘constatato che’.  Piuttosto che : da usare solo con valore avversativo o comparativo, mai disgiuntivo. Battaglia persa ormai nel parlato. Pensateci: dovendo dare una alternativa secca, dite: “O la va o la spacca!” oppure “O la va piuttosto che la spacca!”? La prima, vero? http://www.treccani.it/enciclopedia/piuttosto-che_(La-grammatica- italiana)/ Tra lessico e sintassi.
  • 29. 1. Far corrispondere frase e informazione; 2. Periodi brevi con ordine diretto: soggetto (espresso) - verbo - complemento; 3. Evitare incisi, e relativa punteggiatura (parentesi, trattini); 4. Preferire subordinate esplicite con tempi finiti, al posto di subordinate al gerundio e al participio passato. Tipico del linguaggio giuridico è anche l’uso dell’infinito (es.: “il difensore chiede applicarsi all’imputato …”): costruzione che in contesti diversi suonerebbe bizzarra … e anche gli avvocati farebbero bene a non usarla; 5. Usare di preferenza costruzioni all’indicativo. Es.: “se si verifica” non “nel caso in cui si verifichi”; 6. L'uso del futuro al posto dell'imperativo (comunemente reso con il verbo dovere) e l'uso dell'imperfetto al posto del passato prossimo contribuiscono a rendere oscuro il testo e andrebbero evitati («l’utente deve inoltrare la domanda» non «l’utente inoltrerà la domanda»); 7. Evitare, quando possibile, costruzioni passive e impersonali. Qualche suggerimento
  • 30.
  • 31. Il respiro del discorso: la punteggiatura Nella scrittura professionale, l’interpunzione ha lo scopo di evidenziare la struttura logico-sintattica. Non segue, quindi, i tratti intonativi e le pause del parlato. Gli errori sono spesso frutto della confusione dei due piani. Rivediamo i segni principali, convinti, con Giacomo Leopardi, che «spesse volte una virgola ben messa dà luce a tutto il periodo», e tralasciamo «l’ingombro di lineette, di puntini, di spazietti, di punti ammirativi doppi e tripli» che facevano esclamare al Recanatese: «Sto a vedere che torna alla moda la scrittura geroglifica!».
  • 32. Sono vivo e vegeto. Sono vivo. E vegeto. Punto (pausa forte) Si usa per segnalare un cambio di argomento (punto a capo) o l’aggiunta di informazioni sullo stesso argomento. Si mette in fine di frase o di periodo. Meglio separare le sezioni di testo con un’interlinea doppia: si segnala così al lettore il cambio di argomento e si alleggerisce l’aspetto globale del documento. Punto e virgola (pausa intermedia) Nella scrittura amministrativa, si usa per separare enumerazioni complesse e serve a indicare un’interruzione sul piano formale, non dei contenuti. Può anche segnalare il cambio di soggetto in due frasi giustapposte, ma in questo caso si preferisce ormai il punto fermo. Infine, davanti a un connettivo forte, conclusivo o esplicativo: dunque, quindi, perciò, infatti. In quest’ultimo caso, subisce la concorrenza dei due punti.
  • 33.  Introducono il discorso diretto;  Funzione argomentativa, quando introducono la conseguenza logica o l’effetto di quanto già illustrato. Es.: la memoria è un bene di famiglia: l’ho ereditata da mio padre [...];  Funzione descrittiva, quando esplicitano i particolari di un insieme. Es.: si può assumere l’incarico congiunto dei seguenti servizi: progettazione e valutazione dell’impatto ambientale, direzione e assistenza dei lavori [...] NON si può assumere l’incarico congiunto di: progettazione e valutazione, ecc. (da un bando di gara);  Davanti a un connettivo forte, con valore conclusivo: infatti, quindi, dunque (in questo caso i due punti segnalano l’importanza della frase che segue).
  • 34. VIRGOLA , • È il segno più versatile. È indispensabile prima di alcune relative, negli elenchi, prima di un’apposizione, dopo un vocativo, negli incisi. Nel periodo si usa tra due frasi coordinate per asindeto (senza congiunzione, es.: un carabiniere legge, l’altro scrive), e tra due subordinate (es.: se non piovesse, potremmo uscire). • Non si mette: tra soggetto e verbo; tra verbo e complemento oggetto; tra il verbo essere e l’aggettivo o il nome che lo accompagni nel predicato nominale; tra un nome e il suo aggettivo. Relative. In alcuni casi, la virgola svolge una funzione distintiva e la sua presenza o assenza modifica il senso di una frase, distinguendo una relativa restrittiva da una relativa esplicativa. Esempi: I giornalisti che erano presenti sono rimasti sorpresi da tanto interesse e attenzione (= non tutti i giornalisti, ma solo quelli che erano presenti) I giornalisti, che erano presenti, sono rimasti sorpresi da tanto interesse e attenzione (= tutti i giornalisti sono rimasti sorpresi)
  • 35. Quisquilie, ma non troppo … Sarà utile ricordare che particolare attenzione va dedicata all’ortografia, senza affidarsi ciecamente al correttore ortografico di Word: • uso delle maiuscole (ogni lingua ha le sue regole), • uso dell’accento: dà (voce verbale, ma do), sé, perché, poiché, né ecc. (con accento acuto); è (accento grave) • uso dell’apostrofo: po’ (che risulta dal troncamento di poco), ma qual è … Cfr. la Guida Ittig (pp. 31 e sgg.), necessariamente selettiva; per altri dubbi è disponibile in rete il DOP (Dizionario d’ortografia e di pronunzia) e altri strumenti consigliati in seguito.
  • 36.  Corsivo: si usa per evidenziare i forestierismi e i latinismi. Il significato di un termine va messo di preferenza fra ‘virgolette alte singole’. I passi omessi da una citazione vanno indicati con tre puntini di sospensione tra parentesi quadre [...]  Neretto: solo per titoli, sottotitoli (organizzando razionalmente la paragrafatura e seguendola in modo uniforme) e per l’oggetto.  Sottolineato: da non usare mai in scritture formali.  MAIUSCOLO: solo per i titoli, purché brevi. Usare con moderazione le possibilità offerte dai programmi di videoscrittura.
  • 37. Controllare la leggibilità • A stesura ultimata, è necessario verificare che il testo sia sufficientemente leggibile. Si può ricorrere, oltre che alla propria competenza linguistica, all’aiuto di qualche collega di un altro ufficio, che non conosce gli argomenti oggetto della comunicazione. • Esistono anche altri mezzi: gli indici di leggibilità. Uno di questi è la formula di Flesch, che si basa su parametri come la lunghezza medie delle parole e la lunghezza media delle frasi. • Ideata per la lingua inglese, la formula è stata adattata all’italiano da Roberto Vacca e Valerio Franchina. Poi variamente perfezionata: si veda, ad es., Gulpease.
  • 38. Per concludere … «Di coloro che torturano il prossimo coi loro mal decifrabili scarabocchi, Lord Chesterfield diceva che ognuno può scrivere in una grafia chiara e leggibile purché lo voglia. Lo stesso dico io dello scrivere in una lingua non del tutto bastarda, in uno stile chiaro, ordinato, corretto: per far ciò non bisognano grandi qualità di scrittore, ma soltanto un poco di buona volontà. E, proprio come il nobile Lord dello scrivere in modo leggibile, direi che è anche una questione di garbo, di buona creanza». Roberto Ridolfi, I ghiribizzi, Firenze, Vallecchi, 1968, p.174.
  • 39. • Ittig - Crusca 2011, Guida alla redazione degli atti amministrativi, ora in fase di revisione: Associazione per la qualità degli atti amministrativi
  • 40. Strumenti in rete • Su singoli dubbi, fondamentale la consulenza linguistica della Crusca e l’Enciclopedia dell’italiano • Commissione Europea, Scrivere chiaro, 2012 • Agenzia delle Entrate, Manuale di scrittura amministrativa, a cura di Fabrizio Franceschini e Sara Gigli, 2003 • Cortelazzo, Trenta Regole • Cortelazzo, Burocratese - Treccani • Manuale di stile, Guida agli enti locali • Arcangeli, Antiburocratese • Molti i blog dedicati. Segnalo solo: Il mestiere di scrivere, Comunicare sul web, Grammaland. • Infine la bella lezione di Annamaria Anelli, Parole che fanno scattare l’embolo …
  • 41. Bibliografia • Federigo Bambi, La chiarezza della lingua del diritto, in “Quaderni fiorentini per la storia del pensiero giuridico moderno”, XLII, 2013, pp. 191-200 (consultabile qui). • F. Bianco, Burocratese nascosto nell’italiano moderno, in G. Ruffino e M. Castiglione (a c. di), La lingua variabile nei testi letterari, artistici e funzionali contemporanei, Firenze, Cesati, 2016, pp. 523 - 4. • Gianrico Carofiglio, Con parole precise, Bari, Laterza, 2017. • Italo Calvino, Una pietra sopra, 1980. • Tullio De Mauro, Guida all’uso delle parole, Editori Riuniti, 1980 (anche online). • Piero Fiorelli, La lingua del diritto e dell’amministrazione, in Storia della lingua italiana, Torino, Einaudi, 1994, vol. II. • Fabrizio Franceschini, La semplificazione del linguaggio amministrativo, Atti Lincei 2016. • Alfredo Fioritto (a c. di), Manuale di stile. Strumenti per semplificare il linguaggio delle amministrazioni pubbliche, Bologna, Il Mulino, 1997. • Sergio Lubello, Cancelleria e burocrazia, in Storia dell’italiano scritto, Roma, Carocci, 2015. • Presidenza del Consiglio dei Ministri, Codice di stile delle comunicazioni scritte, a cura di Sabino Cassese, Roma, 1993. • Luca Serianni, Italiani scritti, Bologna, Il Mulino, 2003. • Matteo Viale, Studi e ricerche sul linguaggio amministrativo, Milano, Cleup, 2008.