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MASTER di I livello
“Organizzazione e gestione delle Istituzioni scolastiche
in contesti multiculturali”
Università	degli	Studi	“G.	d’Annunzio”	Chieti-Pescara	
	
				
	
	
	
	
	
Elementi	di	Linguistica	e	di	Glottodidattica	
Laboratorio	per	l’Italiano	lingua	2	
		
a	cura	di	Cristina	Pagani		
	
		
			Programma	Nazionale	FAMI,	Ob.	Sp.	2	“integrazione	e	migrazione	legale”	-	Ob.	Naz.	3	“Capacity	building”	lett.	K	,	Prog.	N.	740.		
This	proiect	is	co-funded		
by	the	European	Union
L’	INPUT	MODIFICATO		
														nell’acquisizione	della	L1	e	nell’apprendimento	della	L2	
	
La via per imparare è lunga se si procede per regole,
breve e efficace se si procede per esempi.
(Lucio Anneo Seneca)
<<	Gli	esseri	umani	apprendono	una	lingua	solamente		
					in	un	modo:	
					comprendendo	i	messaggi,	ricevendo	cioè	un	input	comprensibile>>	
					La	lingua	che	non	è	capita	non	è	nemmeno	appresa.	
1_Le	parole	seguite,	alla	prima	occorrenza,	dal	simbolo*	sono	descritte	nel	glossario
L’	INPUT	MODIFICATO		
degli	adulti	quando	comunicano	con	il	bambino		
Il meccanismo di acquisizione linguistica *
LAD	Language Acquisition Device
L’acquisizione		di	una	Lingua	materna	(L1*)	
Fare delle cose assieme agli altri conduce il bambino all’ Acquisizione Linguistica
L’ interazione con parlanti più capaci attiva il suo bagaglio genetico (nella nostra cultura occidentale)1
Gli adulti modulano i propri comportamenti verbali per renderli accessibili al bambino
	
L’acquisizione linguistica è il risultato del fare alcune cose assieme agli altri
1_Le pratiche semplificanti del linguaggio adulto indirizzato al bambino costituiscono una caratteristica della classe media occidentale piuttosto che un universale linguistico (Duranti,1992)
L’accessibilità	verbale	non	implica	che	i	parlanti	capaci,	si	esprimano	in	maniera	deviante	dalla	norma	
L’acquisizione		di	una	Lingua	materna	(L1*)	
L’	INPUT	MODIFICATO		
degli	adulti	quando	comunicano	con	il	bambino	
					Non	una	lingua	come	il	Foreign	Talk*	
Caratteristiche della lingua usata nell’input modificato:
Nome: Baby Talk o Bambinesco
Fonologia: - intonazione esagerata
- ricorso alla duplicazione sillabica al posto di parole vocabolario es: “ciuf ciuf” invece di Treno
Sintassi: - uso di enunciati più brevi e meno variati
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Semantica: - uso di un vocabolario ristretto e di tipo concreto legato all’hic et nunc della situazione comunicativa
L’acquisizione		di	una	Lingua	materna	(L1*)	
Per chiarire si riporta l’esempio tratto da David Crystal (1986), Listen to your child. A parent’s guide to children’s language.
Il Modello linguistico fornito dalla Mamma è corretto: partecipa fattivamente con il bambino alla costruzione del dialogo.
Caratteristiche	dell’acquisizione	della	Lingua	Materna		L1	
il	bambino	impara	le	parole	di	una	lingua	in	contesti	situazionali	che	riesce	a	comprendere		
il	bambino	impara	le	parole	di	una	lingua	in	base	a	conoscenze	di	cui	è	già	in	possesso		
												la	comunicazione	che	avviene	tra		genitori	e	bambini	ancor	prima	che	il	bimbo	possegga	una	lingua		
nell’apprendimento infantile, la comprensione di ciò che viene inteso dal parlante
precede la comprensione di ciò che viene detto
Prerequisito	per	l’acquisizione	linguistica	è	l’esistenza	di	un	sistema	comunicativo	già	
funzionante	che	procede	dalla	comunicazione	alla	parola	
					Nell’apprendimento di una L2, in particolare di una lingua straniera si procede dal significato alla lingua
3)	Il	bambino	non	procede	dalla	lingua	ai	significati	bensì	procede	dei	significati	alla	lingua
Il	processo	di	apprendimento	di	una	Lingua	Seconda	L2	
è influenzato da situazioni e fattori: l’età, le motivazioni, il grado di esposizione alla lingua, ecc
Il quadro generale è stato predisposto secondo le indicazioni del lavoro esemplare “Zweitspracherrwerb”
di Wolfang Klein, 1986, che individua le seguenti
componenti fondamentali del processo di apprendimento di una L2	
1_	Lo	scopo	o	la	ragione	per	cui	l’apprendente	impara	una	lingua	straniera				(Antrieb)		
Secondo Klein la ragione o lo scopo sono concetti collegati a quello di motivazione ma non identici.
La motivazione è di natura esclusivamente psicologica; la ragione o lo scopo hanno una caratteristica
più pragmatica poiché legatial desiderio di imparare una lingua per il bisogno di integrarsi socialmente
nella comunità o per motivi strumentali dettati dal voler raggiungere obiettivi di studio o di lavoro.
2_	Le	capacità	linguistiche	possedute	dall’apprendente			(Sprachvermogen)		
Klein sostiene l’importanza sia la sua predisposizione all’apprendimento linguistico (Sprachvermogen)
sia le conoscenze linguistiche già in possesso dell’apprendente. Entrambe differiscono notevolmente da
individuare ad individuo in quanto alcune sono di natura biologica altre di natura sociale ed esperienziale
Il	processo	di	apprendimento	di	una	Lingua	Seconda	L2	
3_il	tipo	di	accesso	alla	lingua	cioè	i	dati	linguistici	cui	l’apprendente	ha	accesso(Zugang)		
Klein	dettaglia	ulteriormente	i	modi	in	cui	avverrà	il	processo	di	apprendimento:	
Klein	distingue	da	un	lato	il	tipo	di	input	con	cui	il	discente	viene	a	contatto	e	dall’altro	le	occasioni	di		
comunicazioni	che	sono	offerte.	Entrambi	questi	ossia	“l’input”	e	“il	venire	a	contatto	con	l’occasione	
offerta”	variano	notevolmente	a	secondo	che	l’apprendimento	avvenga	in	contesto	naturale	o	in	un	contesto	
formale		
Klein	precisa:	“il	risultato	finale	è	ottenuto	quando		l’interlingua*	si	è	ormai	stabilizzata;	anzi	
a	volte	si	arriva	a	processi	di	fossilizzazione*	(sembra	non	esservi	ulteriore	apprendimento)	
A	_	Come	il	processo	sarà	strutturato	nel	suo	sviluppo			(Verlaufsstruktur)	
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le	cui	caratteristiche	e	il	cui	sviluppo	oltre	ad	essere	diversi	da	individuo	a	individuo	e	da	
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I fattori quali la strutturazione dell’Interlingua, i tempi di apprendimento, lo stato finale di
conoscenza raggiunto sono poco influenzabili in ambito didattico.
La motivazione ad apprendere si può incentivare, rafforzare ma se non c’è non si può instillare
A scuola, nell’insegnamento di una L2	il desiderio di integrazione sociale non	gioca	alcun	ruolo	
e giocano un ruolo secondario bisogni comunicativi chiaramente individuati
Il	processo	di	apprendimento	di	una	Lingua	Seconda	L2	
Al	di	fuori	della	portata	dell’intervento	pedagogico	sono:	
-	le	capacità	individuali,	l’attitudine	all’apprendimento	linguistico;		
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																																					In	ambito	didattico	sono	poco	influenzabili	i	seguenti	fattori:	
la strutturazione dell’Interlingua, i tempi di apprendimento, la propensione individuale,
lo stato finale di conoscenza raggiunto
La motivazione ad apprendere si può incentivare, rafforzare ma se non c’è non si può instillare
A scuola, nell’insegnamento di una L2,	non gioca alcun ruolo il desiderio di integrazione
sociale e giocano un ruolo secondario bisogni di solito comunicativi chiaramente individuati
Il	processo	di	apprendimento	di	una	Lingua	Seconda	L2	
Su	cosa	si	può	agire	per	mobilitare	il	processo	di	apprendimento	di	una	L2?	
Ciò	che	è	modificabile	e	quindi	su	cui	possiamo	agire:
- I dati resi accessibili al discente sia nel senso della qualità che della quantità
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Apprendimento	di	una	Lingua	Seconda	L2	
L’INPUT	modificato	dei	Parlanti	Nativi	quando	comunicano	con	i	NN		
			Input	modificato	ha	un	ruolo	fondamentale	nell’apprendimento	di	una	L	non	materna
Esistenza di un periodo critico per l’apprendimento di una Lingua Seconda_ l’adolescenza
Apprendere una L2, dopo l’età dell’adolescenza, ha caratteristiche precipue
Frequenza	dei	fenomeni:		Interferenza*			e			Fossilizzazione*		
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OMISSIONE		
ESPANSIONE		
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Sostituzione	di	no	per	non	
	
				Es.:	“No,	piace?”
Apprendimento	di	una	Lingua	Seconda	L2	
L’INPUT	modificato	dei	Nativi	quando	comunicano	con	i	NN		
al	fine	di	rendere	più	facile	la	comprensione		
Foreign Talk non è la norma e una devianza
I	N	usano	un	linguaggio	più	semplice	ma	ben	formato	grammaticalmente	e	corretto
Caratteristiche	del	Linguaggio			
ü  Ha	una	dizione	scandita	e	chiara	
				
									Ricorso	a	domande	di	tipo	polare*	
	
Domande	con	un	enunciato	completo	che	l’interlocutore	conferma	o	nega.	
						N:	“Do	you	live	in	Tokio?”	;	“Do	you	study?”	
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ü  Evita	le	espressioni	idiomatiche	,	i	proverbi,		ü  Ha	una	sintassi	poco	complessa		
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L’INPUT	modificato:	strategie	di	DIDATTICA	NATURALE	
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Le “strategie Naturali” dei N per mantenere il coinvolgimento conversazionale con i NN anche in condizioni difficili
									Come	un	N	usa	la	lingua	quando	parla	con	un	NN		“per	produrre	lingua”?	
				
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Bibliografia di Riferimento:
Balboni P. E. (2008), Appendice A: “I principali approcci e metodi del XX secolo”, in Balboni P. E., Le sfide di Babele.
Insegnare le lingue nelle società complesse, Torino, UTET,
Ciliberti A. 1995, Manuale di glottodidattica, Firenze, La Nuova Italia
De Marco A. (2000) (a cura di), Manuale di glottodidattica, Roma, Carocci.
Chini M., “Interlingua: modelli e processi di apprendimento” in De Marco A. (2000 Manuale di glottodidattica, Roma, Carocci

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