1. Torino, 23 Gennaio 2009
Linfedema primario:
ruolo diagnostico della
linfoscintigrafia
Giuseppe Picciotto
SC Medicina Nucleare 1
AOU San Giovanni Battista
Torino
2. “La linfoscintigrafia, linfoangioscintigrafia o linfografia
isotopica è il principale strumento a disposizione del
medico a supporto di una diagnosi essenzialmente
clinica, con l’eccezione del linfedema latente”
Dermal
Back-Flow
Precoce
3. 96a ORA
Energia γ di 410 KeV
198 Au: T½= 65 ore Decadimento Beta
4. Linfoscintigrafia: le indicazioni in sintesi
Documentare con immagini il drenaggio linfatico nei pazienti con
diagnosi clinica di linfedema
Visualizzare le stazioni linfonodali regionali e la loro efficacia
funzionale (tempo di comparsa, percentuale di Captazione)
Ricercare sedi di “stop linfatico” in previsione di anastomosi linfo-
venosa o di trapianto autologo
5. Pattern Scintigrafici :
diagnosi differenziale con il linfedema
secondario
Linfedema Linfedema
Primario* Secondario
Ritardo o assenza di trasporto Linfangectasie
linfatico Presenza di vasi collaterali
Scarsità di vasi linfatici Stop di vaso linfatico con
Ridotta o mancata eventuale raccolta
visualizzazione linfonodale Reflusso dermico tardivo
Reflusso dermico precoce Visualizzazione precoce del
distretto sub-fasciale
*Patterns “diagnostici” in assenza di storia clinica
suggestiva di forma secondaria
Possibilità di forme miste!
9. Linfoscintigrafia: l’evoluzione della metodica
L’esame nasce come studio qualitativo del drenaggio linfatico
distrettuale ma nel corso degli anni si arricchisce con:
Valutazioni semiquantitative: misura della captazione linfonodale al
tempo t, transport index, clearance locale del colloide che aumentano la
Sensibilità dell’indagine (Kleinans et Al, Weissleder et Al.)
Scansione Whole-Body nel linfedema degli arti inferiori (McNeill et Al)
Associazione con stress fisico (active/passive bicycle exercise, treadmill,
walking, climbing, tip-toeing, limb massage ecc…)
Studio del sistema linfatico profondo, sottofasciale (Bräutigam et Al.)
10. Lo studio del circolo linfatico profondo
(sub-fasciale): un ausilio diagnostico
nella diagnosi differenziale
G.Picciotto
11. Pattern Scintigrafici :
diagnosi differenziale con altre forme di edema
Epifasciale Subfasciale
(90%) (10%)
Linfedema
primitivo
Edema ricorrente
idiopatico
Flebedema
Sindrome
post-trombotica
Lipedema
12. Linfoscintigrafia nel linfedema: problematiche aperte
linfedema:
Radiofarmaco [Colloidi o macromolecole? Quale Volume? Quale attività? Iniezione Intradermica o
•
Sottocutanea? Uno o più punti di iniezione? Privilegiare la visualizzazione dei canali linfatici
(macromolecole i.d.) o la captazione linfonodale e l’affidabilità dell’analisi quantitativa (colloidi sc)?]
• Studio statico? Dinamico? Total Body o solo segmentario? Associazione con acquisizione
trasmissiva per una migliore definizione della sede anatomica?
• Durata dell’esame (due ore? tre ore? oltre?)
• Valutazione del solo circolo Superficiale o anche di quello Profondo?
• Valutazione solo Qualitativa o anche Quantitativa? Quali parametri valutare?
• Esame a riposo o anche dopo attività fisica? Quale attività e per quale durata?
• Quando e come valutare l’efficacia della terapia (fisica, medica o chirurgica)?
13. Linfoscintigrafia nel linfedema:
le conclusioni
Indagine complementare alla clinica, indispensabile nell’iter diagnostico del Paziente
con linfedema primario e nella diagnosi precoce di linfedema latente
Esame minimamente invasivo e dall’irradiazione irrilevante (meno di una Radiografia
del torace!), molto impegnativo in termini di durata
Necessita di consolidata esperienza da parte del Medico Nucleare che deve
avvalersi, nell’interpretazione dell’esame, anche dei parametri semiquantitativi e, in casi
selezionati, delle informazioni fornite dallo studio del circolo linfatico sottofasciale
Limite principale: l’insufficiente standardizzazione della metodica e la dubbia utilità
nel monitoraggio della terapia (fisica, medica o chirurgica)