3. 82 dicembre 2014
nei marketplace internet specializzati, come Sha-
peways, dove è possibile comprare e vendere mo-
delli 3D. Alcuni siti offrono anche la possibilità di
stampare con diversi materiali il modello acquistato.
Anche in Italia esistono marketplace online su cui gli
artigiani del terzo millennio, noti a tutti ormai con il
termine maker, vendono oggetti da loro progettati
e completamente personalizzabili, come MakeTank,
una piattaforma di e-commerce che abbina al design
contemporaneo Made in Italy le tecniche di digital
fabrication e l’open source hardware Arduino. Il
principale valore aggiunto è l’unicità degli ogget-
ti venduti, infatti il cliente può chiedere al maker
di personalizzare il prodotto a suo piacimento. Al
progetto MakeTank hanno aderito oltre 110 maker
che propongono più di 1.200 oggetti innovativi.
Tra le categorie merceologiche più diffuse acces-
sori, complementi d’arredo, piccoli mobili e gioielli.
Si stanno anche affermando nuovi modelli di busi-
ness. Uno di questi è 3D Hubs, una community fon-
data nel 2013 da un gruppo di imprendi-
tori olandesi e con sede ad Amsterdam,
che ha sviluppato una rete mondiale di
servizi di stampa 3D a cui sono asso-
ciate oltre 9.000 stampanti 3D in 160
nazioni, e continua a crescere in modo
esponenziale, anche in Italia. Fino a pochi
mesi fa, la città che ospitava il maggior
numero di stampanti era Milano, solo re-
centemente superata da New York, vedi
tabella in questa pagina che illustra la
situazione degli associati nelle cinque
città più importanti della rete 3D Hubs
a fine novembre 2014.
Nuove applicazioni
La stampa 3D si sta muovendo al di là
della produzione di oggetti in plastica e
della prototipazione rapida industriale.
Oggi, le stampanti 3D possono non solo
gestire materiali che vanno dal titanio alla cartila-
gine umana, ma anche produrre componenti pie-
namente funzionali, tra cui complessi meccanismi,
batterie, transistor e LED.
La produzione additiva continua a espandersi nei
settori tradizionali: industria aerospaziale e automo-
bilistica, medicina, oreficeria, stampi per fonderia,
dove rimangono molte sfide (i costi e la varietà di
materiali, i vincoli per la produzione ad alto volume,
la lentezza e gli alti costi delle macchine) e grandi
istituzioni come i governi e le multinazionali stanno
iniziando a investire pesantemente in queste tec-
nologie abilitanti della terza rivoluzione industriale.
Nel 2014, i risultati più spettacolari la stampa 3D
li ha ottenuti nel campo spaziale, dove si attendo-
no notevoli sviluppi nei prossimi anni. La NASA ha
sviluppato stampanti 3D per produrre nella base
spaziale ISS (International Space Station) parti di
ricambio e cibo per gli astronauti. Il prototipo del-
la stampante per le parti di ricambio, in orbita da
Maker italiani in prima linea
La diffusione della community 3D Hubs, una delle più attive tra i maker di tutto il mondo, nelle prime
cinque città del suo network.
Posizione Città Maker Stampanti 3D
1 New York 730 158
2 Milano 688 138
3 Londra 849 115
4 Los Angeles 606 110
5 Amsterdam 2.281 99
Fonte: 3D Hubs, novembre 2014
Cosa dobbiamo aspettarci
4. 83dicembre 2014
settembre 2014, ha prodotto il 24 no-
vembre 2014 il primo pezzo in condizio-
ni di microgravità. Nel novembre 2014,
anche ESA (European Space Agency)
ha lanciato in orbita la stampante 3D
sperimentale POP 3D (Portable On-
Board Printer), utilizzata dalla nostra
astronauta Samantha Cristoforetti per
esperimenti di produzione additiva in
microgravità finanziati da ASI (Agenzia
Spaziale Italiana). Il progetto POP3D è
stato realizzato in Italia da Altran Italia,
Thales Alenia Space e IIT (Istituto Italia-
no di Tecnologia). Produrre direttamen-
te nello spazio alcuni componenti, avrà
un valore enorme per le attività spaziali,
ancora maggiore nel caso di un viaggio
più lungo, per esempio verso Marte. Si
parla inoltre del fatto che sia NASA che
ESA starebbero pianificando la costru-
zione di basi su Luna e Marte grazie alla stampa 3D.
Nel campo dell’architettura e dell’edilizia, la stampa
3D è già utilizzata con successo per la creazione
di modelli e plastici. Oggi però i progettisti sono
diventati molto più ambiziosi e si sono spinti nella
stampa di veri e propri edifici ed elementi architet-
tonici. A credere maggiormente a questa opportu-
nità sono soprattutto gli architetti spagnoli, italiani
e tedeschi. Fuori Europa, soprattutto gli architet-
ti cinesi e statunitensi sono all’avanguardia nella
creazione di edifici prodotti con stampanti 3D. Se-
condo lo European Architectural Barometer report,
a partire dal 2015 questa tecnologia avrà un impat-
to importante anche sui componenti per l’edilizia.
Si avranno interessanti sviluppi anche nel mercato
degli oggetti promozionali e della personalizzazio-
ne, con particolare riguardo ai ‘mini-me’, i selfie 3D
che sono la moda del momento. Sono state create
catene in franchising per produrli (come Insta-Twin)
e 3D Systems ha annunciato la disponibilità di una
cabina fotografica 3D appositamente concepita per
eseguire facilmente la scansione 3D delle persone,
necessaria per realizzare i mini-me.
Evoluzione dell’offerta e delle tecnologie
Le principali limitazioni tecniche attuali sono dovute
alla definizione dei prodotti ottenibili, che costitui-
sce uno dei punti deboli delle stampanti FDM, che
hanno risoluzioni tipiche di 100-300 micron. Sono
già apparse però sul mercato stampanti FDM di
medio costo con risoluzioni di 40-50 micron, che
in alcuni casi arrivano fino a 15 micron.
Anche il problema delle dimensioni massime di
stampa viene parzialmente superato da stampanti
professionali di nuova generazione con dimensioni
più generose (fino 1 metro di lato) e costi relativa-
mente contenuti: tra i 5.000 e i 30.000 euro.
La varietà dei materiali a disposizione sta aumen-
tando di giorno in giorno, anche se siamo ancora
abbastanza lontani dal disporre dei materiali ne-
cessari per produrre qualsiasi oggetto.
Grazie alla decadenza nel 2014 dei brevetti di base
della tecnologia SLS, molte università e molte start-
up hanno iniziato a lavorare su macchine SLS eco-
nomiche per plastica, metalli e ceramiche, che sa-
ranno disponibili nel 2015.
Anche nel campo delle stampanti per stereolito-
grafia sono previsti sviluppi interessanti e con co-
sti più contenuti. Per esempio, la startup italiana
Lumi Industries, che ha sviluppato lo scorso anno
LumiFold, la prima stampante DLP 3D portatile e
pieghevole, ha in fase di crowdfunding su Indie-
gogo la stampante 3D Lumi Pocket, che utilizza la
tecnica stereolitografica 3D DLP Printing basata
sull’utilizzo di un materiale fotosensibile liquido
posto in un contenitore e solidificato a strati da un
comune videoproiettore collegato a un computer.
Questa tecnica ha tempi di stampa molto veloci e
permette di raggiungere qualità di stampa miglio-
ri delle stampanti FDM e di scegliere tra una vasta
gamma di materiali: dalla plastica simile all’ABS,
alla resina per la gioielleria e le fusioni a cera persa,
agli oggetti flessibili. Il 2015 si preannuncia quindi
come il primo anno della vera diffusione di massa
della stampa 3D nelle PMI e nelle aziende artigiane.