1. Concorso “Vite spezzate”
Scuola IISS “Cataldo Agostinelli” – IPSSS classe IIIA
Titolo: Eroe per sempre
1ª SCENA
È giorno. In scena ci sono datore di lavoro e contadino. Il contadino ha una borsa termica. Il contadino ha tutti i mezzi di sicurezza:
tuta da lavoro, scarpe anti-infortunistiche, casco e occhiali protettivi.
CONTADINO Buongiorno.
DATORE Ciao Vito, visto che bella giornata stamattina?
CONTADINO (assecondando molto) Eh sì, sì capo. Ha ragione. In questo periodo dell'anno la campagna cegliese è
bellissima.
DATORE (con fare scocciato) Oggi procedete alla potatura del melograno?
CONTADINO (con atteggiamento servizievole) Sì, sì. Va bene, capo. Qualche indicazione particolare? Mi permetta di
offrirle il caffè.(estrae una bottiglia dalla borsa termica una bottiglietta contenente caffè e due bicchieri)
DATORE Eh… oggi arriva uno nuovo, sai… di quelli arrivati col gommone che stanno nella comunità.
CONTADINO (versando il caffè) Ma almeno lo capisce l’italiano?
DATORE Non lo so. Basta che sa potare i melograni. (beve il caffè)
CONTADINO Beh sì, ha proprio ragione. Ha già iniziato il suo primo turno?
DATORE (controllando il cellulare) Tra un paio di minuti dovrebbe arrivare e non ne accetto neanche uno di
ritardo.
CONTADINO Se stavo al posto suo il primo giorno mi presentavo leggermente in anticipo. Lei che ne pensa?
DATORE (senza mostrare molto interesse) Eccerto! Questo dice che è disperato, che è venuto in Italia senza un
soldo, che c’ha i figli da sfamare e manco bada a essere puntuale. Appena arriva gli faccio vedere io l’Italia! Dritto
a lavorare e poche chiacchiere! (gli restituisce il bicchiere e si pulisce le labbra col polsino della maglia)
DATORE Che c’hai una sigaretta?
CONTADINO Prego! Prego!
DATORE Beh, io me ne vado, mi raccomando,non perdiamo tempo e occhio a quello nuovo!
CONTADINO Va bene capo (incerto) mo che arriva quello ti chiamo?
DATORE No, no. Subito nei campi. Diamogli il benvenuto in IItalia (se ne va).
2ª SCENA
CONTADINO (indossa bene gli occhiali, i guanti e la tuta da lavoro, fischiettando)
Arriva DIUFF, guardandosi intorno un po’ perso.
DIUFF Buongiorno (rivolgendosi al contadino) il signor capo?
CONTADINO Non c’è. Puoi iniziare a lavorare con me, io sono Vito.
DIUFF (sorridente e cortese) Io sono Diuff (si danno la mano)
CONTADINO Va bene, subito a lavorare ora!
2. DIUFF Ma… non ho vestito e (esitante, indicando il casco e i guanti) non ho quelli. Come fare io?
CONTADINO (incerto sul da farsi) Il capo dà tutto prima di iniziare a lavorare. Adesso lo chiamo.
DIUFF (con riconoscenza) Grazie amico.
CONTADINO (prende il telefono e chiama al capo) Capo, scusa.
DATORE (voce fuori campo) dimmi, è arrivato?
CONTADINO Sì, sì. È qui. Non ha guanti e casco. Lo faccio aspettare e glieli porti?
DATORE (voce fuori campo)(arrabbiato) No! A lavoro! Passo dopo, adesso sono al bar.
CONTADINO Va bene capo.
DATORE (voce fuori campo) Poche chiacchiere e più lavoro! (riattacca)
CONTADINO (rivolgendosi a Diuff) Adesso lavori così, vieni con me. Il capo viene tra poco e porta (indicando casco
e guanti)
3ª SCENA
I due si spostano verso destra e iniziano a parlare.
DIUFF Da quanto tempo lavorare tu qui?
CONTADINO Un anno.
DIUFF(sorride) tu avere bambini?
CONTADINO No, tu?
DIUFF Io arrivato da Marocco, avere due bambini piccoli (fruga nelle tasche e tira fuori una foto un po’ sgualcita,
sorridendo) ecco. Leon ha 3 anni e la sua piccola sorellina, Kalia, 1 anno. Belli vero? (guardando la foto) noi arrivati
con gommone. Per fortuna tutto bene. Mia moglie aspettare bambino.
CONTADINO (guarda la foto e si accende una sigaretta) un altro?
DIUFF (sorridendo) Eh, sì. Io lavorare per mia famiglia e miei bambini. Io devo lavorare molto. Bimbi crescere
bene.
CONTADINO (dopo una pausa getta il mozzicone) Forza, a lavoro. Vai a potare quell’albero (indicando verso destra).
Prendi la scala.
DIUFF Bene, bene. Vado.
4ª SCENA
Diuff sta potando, Vitolavora a un altro albero, gettando lo sguardo di tanto in tanto a Diuff.
DIUFF Ma il capo non c’è mai?
CONTADINO Di solito all’arrivo di un nuovo lavoratore c’è.
DIUFF (dispiaciuto) OH a me mi dispiacere. Puoi passare me (indicando gli attrezzi da potatura) quelli?
CONTADINO (con fare arrogante) Ho le mani occupate. Scendi e fai da solo, tanto sai fare tutto tu.
DIUFF (scendendo dalla scala) Io lavorare bene come voi italiani per crescere miei bambini. Volere essere loro
supereroe!
Scendendo la scala si spengono le luci sul palco. Si sente il rumore di un tonfo. Effetto sonoro e luminoso.
CONTADINO Eh… il supereroe!
3. 5ª SCENA
Luce rossa. In scena c’é il datore di lavoro. In una mano ha una sigaretta e nell’altra la tazzina del caffè. Cammina da destra a
sinistra e viceversa.
DATORE (tono freddo e a velocità crescente) Sono al bar e non posso portargli i guanti... Sono al bar e non posso
portargli il casco… Sono al bar. Doveva arrivare prima! Sono al bar e non posso portargli nulla!
6ª SCENA
Silenzio. Arriva il Contadino lentamente, si ferma al centro del palco, si china, raccoglie una foto da terra; ci soffia sopra per pulirla,
la guarda. In sottofondo una voce di bimba che ride felice e di un bambino che dice “papà! ”. Il contadino resta fermo. Poi esce.
7ª SCENA
DIUFF (sorride ironico) Eh… supereroe, io volevo fare il supereroe per i miei bambini. Io non volevo cadere da
scala, io supereroe. Io non caduto da gommone. Tanti caduti da gommone. Io no (contento e soddisfatto). Io aiutato
mia moglie e miei bimbi, nessuno caduto. (con tono dispiaciuto) Però (apre le braccia in segno di rassegnazione) io caduto
da scala. Io non avere casco. Casco arriva piú tardi. (scuote la testa) Casco arriva troppo tardi.
Buio.
FINE