4. Testi
Lettere dal fronte:
Zona di guerra
Lettera del soldato condannato a 4 anni
Lettera di Floch
Lettera di Molinari
Lettera di un generale a Giolitti
Poesia di Giuseppe Borghetti
5. Zona di guerra
“Mamma carissima, pochi minuti prima di andare
all’assalto, ti invio il mio pensiero affettuosissimo. Un
fuoco infernale di artiglieria e di
terribile, sembra che tutto debba
il
mio dovere fino all’ultimo.”
6. Lettera del soldato condannato a 4
anni
“Non si creda agli atti di valore dei soldati, non si dia
retta alle altre fandonie del giornale, sono
menzogne. Non combattono, nè con orgoglio, né
con ardore; essi vanno al macello perché sono
guidati e perché temono la fucilazione. Se avessi
per le mani il capo del governo, o meglio dei
briganti, lo strozzerei.”
7. Lettera di Floch
“Mia cara Lucia, quando questa lettera ti sarà pervenuta, io sarò morto
fucilato. Ecco perché: Il 27 novembre, verso le 5 di sera, dopo due ore di
violento bombardamento, in una trincea della prima linea degli austriaci mi
hanno fatto prigioniero con due miei compagni.Io sono riuscito ad
approfittare di un momento di rissa e di disordine per scappare dalle loro
mani. Ho poi seguito i miei compagni e ho raggiunto le nostre linee. A
causa di ciò, sono stato accusato di abbandono del posto in presenza di
nemici. Siamo passati in ventiquattro davanti al Consiglio di Guerra. Sei
sono stati condannati a morte, tra questi sei ci sono io. Non sono più
colpevole degli altri, ma c’è bisogno di un esempio. Il mio portafogli ti
arriverà con quello che c’è dentro. Ti devo fare i miei ultimi saluti in
fretta, con le lacrime agli occhi e l’anima in pena. Io ti domando umilmente
in ginocchio perdono per tutta la tristezza che ti causerò e per l’imbarazzo
nel quale ti metterò… Mia piccola Lucia, ancora una volta, scusa. Mi
confesserò all’istante e spero di rivederti in un mondo migliore. Muoio
innocente del crimine di abbandono del posto che mi è imputato. Se
invece di scappare fossi rimasto prigioniero degli austriaci, avrei avuto la
vita salva. E’ il destino. Il mio ultimo pensiero è a te, fino alla fine.”
8. Lettera di Molinari
“Carissima moglie, ti scrivo queste due righe dandoti mie notizie. Al
presente mi trovo di buona salute e così spero di te e della nostra
bambina. Cara mia, ti faccio noto, al presente mi ritrovo di nuovo in prima
linea, però a quanto pare l'ordine di fare una qualche avanzata non c'è;
bisogna sempre stare in guardia, tanto di giorno quanto di notte, ma già si
è tanto abituati a non dormire, che non si può immaginare. ti dico la verità
che se potessi mettermi in un letto son sicuro di non svegliarmi più. Ma fra
di me tengo una cosa che non dimenticherò più: giorni indietro, proprio a
me e sei de miei compagni, mi è toccato andare a fucilare uno della
nostra compagnia, devi sapere che questo qui, quando eravamo sul
Podigora, si era allontanato dalla compagnia due volte, proprio in quei
giorni che bisognava avanzare. Poverino, si vede che non aveva proprio
coraggio, e per questo ha avuto la fucilazione al petto. L'hanno fatto
sedere su di una pietra e là, è bisognato spararci per forza, perché di
dietro a noi c'era la mitragliatrice, e poi si è comandati, non bisogna
rifiutarsi, ma per questo ne sono molto dispiaciuto, benchè ne ho visti di
morti... ma così mi ha fatto senso, ha l'età di 34 anni, però non ha moglie
ne genitori, nient'altro che una sorella. Bisogna essere anche assassini.”
9. Lettera di un generale a
Giolitti
“Vi sono truppe allo scoperto, sotto il tiro del
cannone nemico con 15 gradi sotto zero, e si vuole
che avanzino! Muoiono gelati a centinaia, e ciò è
ignorato dal paese. Gli ufficiali più arditi hanno crisi
di pianto di fronte alla vanità degli sforzi, davanti
all'impossibile. Sull'Isonzo si muore a torrenti umani
e nulla finora si è raggiunto.”
10. Poesia di Giuseppe
Borghetti
“Tutti avevano la faccia del Cristo
nella livida aureola dell'elmetto.
Tutti portavano l'insegna del supplizio
nella croce della baionetta
E nelle tasche il pane dell'Ultima Cena
e nella gola il pianto dell'ultimo addio.”