1. • Appunti di design
motorsailer
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2. Dire che noi velisti usiamo il motore è una constatazione, cerchiamo di capire in
quali occasioni. Occasioni anomale sono in regata, dove è vietato, e all’ormeggio
dove invece è vietata la vela. CASI IN CUI SCEGLIAMO DI USARE IL MOTORE:
In bonaccia e con i venti leggeri. Nelle grosse taglie, ad esempio sopra i dodici
metri di lunghezza, molte barche a vela da crociera sono “tecnicamente” motorsailer
in quanto, sottoinvelate rispetto a quelle più piccole, fanno abbondante uso del
motore. Una derivetta si muove con un filo d’aria, non è così per il cabinato a pieno
carico con tender, materiale di rispetto e di ormeggio, provviste, acqua e gasolio a
profusione.
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3. C’è poi il caso della BOLINA STRETTA: più si stringe il vento e minore
diventa la la spinta della vela in direzione dell’avanzamento, mentre
aumenta la necessità di contrastare lo scarroccio con un efficiente piano
di deriva. Quest’ ultimo a sua volta aumenta la resistenza rallentando la
barca. La maggior parte delle barche “buone” in mare fa una bolina a 45°
dal vento “vero”, quindi raddoppia il suo percorso. E’ per questo che,
disponendo di un motore e della elica, per andare nella direzione da cui
proviene il vento, spesso lo si accende, magari tenendo la vela a riva in
funzione stabilizzante.
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4. • Terzo caso per usare il motore sono le raffiche. Qualcuno a Squillace o a
Wellington giura di aver visto raffiche a 50 da due direzioni diverse alternarsi alla
bonaccia, ma lasciamo perdere le situazioni estreme. Non è difficile camminare
bene con vento fresco al lasco, tuttavia all’inizio di una burrasca o col temporale
spesso si vede l’anemometro ballare tra i 20 e i 35 nodi e regolare le vele
diviene difficile. Per andare in sicurezza regoliamo le vele per una intensità
medio-alta e ci aiutiamo col motore negli scarsi.
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5. • Ancora il motore è molto utile quando prendiamo una mano di terzaroli, o
per tenere la prua al vento issando o ammainando la randa. Dulcis in
fundo tutti i giorni dobbiamo ricaricare le batterie per l’elettronica, le luci, il
frigorifero e qualche altra utenza così, almeno un paio d’ore a motore ogni
12, divengono indispensabili.
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6. • Le barche a vela da crociera, usando il motore per queste ed altre
occasioni, sono diventate prima “a vela con motore ausiliario” poi,
con l’incremento di prestazioni dei motori diesel, dei veri
motorsailer, barche cioè che possono raggiungere la velocità di
crociera sia a vela che a motore.
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7. PROBLEMI DELLE BARCHE A VELA.
• in coperta si è esposti alla furia degli elementi , sole acqua e vento.
• si inclinano troppo.
• di bolina battono come battane tanto che qualsiasi attività
sottocoperta, che non sia rivoltarsi nella cuccetta, è impossibile da
f4 in su.
• il rumorosissimo motore è sempre in moto e vicino alle orecchie di
chi è in cuccetta.
• Sotto coperta manca l’aria.
• Col mare la barca fa movimenti inconsulti.
• I servizi igienici non sono agevoli.
• Il frigo non funziona a dovere.
• Nessuno cucina per via del mal di mare.
• Non c’è la 220.
• Non vanno la tv, il PCI, il telefono. Ecc.
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8. COME? rendere la barca da crociera più comoda.
BARCHE DA CROCIERA DA 9 A 12 M. PER LA FAMIGLIA.
Metodo A) Tenerle in porto e farne
“houseboat” da usare solo in calma
piatta.
Metodo B) dare loro volume, fare
assomigliare lo scafo un poco più
ad un peschereccio ed estendere
così le operazioni “normali”:
quando cioè ci si diverte, si cucina,
si mangia e si chiacchiera, fino a
forza 6.
fine
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