2. M ich e le Ans aloni s afe ty at s e a
•Da sempre
penso che un
giro anche
lungo sugli
alisei
“evitando le
buche più
dure” si possa
fare anche
con una
barca di serie
di una decina
• Il problema è che per sentirsi a di metri.
posto con la coscienza
bisognerebbe fare alcuni lavoretti
3. • Irrobustire il boccaporto almeno con una
copertina di tela
Aumentare la comoditò del pozzetto con il
tendalino e i paraspruzzi,* da ricordare che
in qualche caso queste protezioni, divelte
dalle onde, hanno provocato dei danni alla
tuga e ai candelieri. La cura è fissarle con
cimette leggere. Cambiare i candelieri.
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• Dotare l’albero di volanti e stralletto.
• Fare tagliare una trinchetta da inferire con i garrocci sullo stralletto. Bisogna infatti
pensare che la barca con tre mani di terzaroli alla randa e senza vela a prua è
praticamente alla cappa e soprattutto scarroccia quindi per fare la bolina con vento
forte è necessaria una vela piccola di prua che possa dare un poco di spinta.
• Mettere la terza mano alla randa o addirittura fare una randa di cappa mettendo
l’apposita rotaia sull albero.
• Mettere un pilota più robusto o il pilota a vento.Molti piloti in caso di vento forte non
funzionano.
• Luce strobo in testa d’albero per la cappa.
5. • Aumentare l’ordine
sottocoperta con
contenitori stagni.
• Aumentare la
sicurezza
sottocoperta con i
teli antirollio e
tientibene.
• Aumentare la
potenza elettrica o
prepararsi a fare
senza elettricità
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6. • Irrobustire il timone.
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• Ma forse qui le cose incominciano a
complicarsi. Alcuni timoni a vento sono
anche sostituti del timone principale ,
oppure ci doteremo del famoso remo di
governo. Per il momento ricordiamo solo
che per il timone bisogna riservare un
“occhio di riguardo” (segue)
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