Percorso (2004. Tesina di maturità per il conseguimento del diploma presso l'...
4. arte da dove veniamo
1. Da dove veniamo? Chi siamo? Dove andiamo?
(1897-98)
Olio su tela, 139x374,5 cm. Boston, Museum of Fine Arts.
Il quadro è stato dipinto da Gauguin a Tahiti tra il 1897e il 1898, poco prima di un tentativo non
riuscito di suicidio. L’opera è stata concepita per essere letta da destra verso sinistra. In questa
direzione sono rappresentati tutti gli stadi della vita a partire dalla culla fino alla vecchiaia. Infatti
ciascuna figura ha una propria simbologia. Il bambino in fasce rappresenta la nascita; le due giovani
donne indicano la pura gioia di vivere; l’uomo in posizione eretta, proteso a cogliere un frutto da un
albero, è la figura più luminosa di tutto il dipinto. Il colore innaturalmente giallo acquista valore
espressivo portando in emergenza l’immagine. Questa figura quindi può rappresentare l’uomo che
coglie nel momento più esaltante della propria vita la parte migliore dell’esistenza. Ed infine la
vecchia stanca e rassegnata, che pare riflettere sulla vita passata o su quello che accadrà,
rappresenta la morte. Non a caso Gauguin include nel dipinto l’idolo che indica la caccia all’ignoto
da parte dell’uomo. Gauguin recupera, infatti, le simbologie della tradizione popolare tacitiana,
spontanea e primitiva, perciò più espressiva, per rappresentare sentimenti. L’idolo con le braccia
alzate misteriosamente e aritmicamente sembra additare l’aldilà. Gauguin non si impone alla civiltà
aborigena, anzi si adatta ed assorbe le sue usanze e i suoi costumi. Questo ha determinato lo
scandalo di alcuni suoi quadri che andavano contro l’immaginario comune dei popoli europei, ma
ha anche determinato il loro successo per il loro esotismo.
Per l’ingenuità e l’espressività delle immagini e per la complessità dei significati che a queste
attribuisce Gauguin arriva ad un’arte moderna. L’artista capisce che non bisogna imporsi sugl’altri.
Anche in questo dipinto lascia libertà d’interpretazione, che legittima con il titolo: semplici
domande che ciascuno di noi prima o poi si pone nel corso della propria vita. Il quadro può quindi
essere letto in chiave pessimista, se si considera che esso non offre nessuna risposta facile alle
domande che pone, oppure in chiave ottimista, se si tiene conto della sensazione di serenità che esso
trasmette attraverso l’armonia di colori innaturali e la sinuosità delle linee.