Il Progetto BioMilkChina raccontato durante l'incontro di presentazione dei progetti di ricerca e sviluppo - Programma Agroindustria, Cagliari 26 maggio 2022
2. L’idea strategica
• Il Gruppo Blue River, che controlla Alimenta Srl (capofila del
progetto), è leader nel mercato cinese nella distribuzione di
latte per l’infanzia contenente solo ingredienti di origine ovina
(latte e siero)
• Nel mercato cinese del latte per l’infanzia i trend principali
negli ultimi anni sono stati: gli ingredienti di origine ovicaprina,
il biologico, l’alta digeribilità
• L’idea strategica è dunque valutare un modello «farm to fork»
in Sardegna per la produzione di un latte per l’infanzia a base
di ingredienti ovini (latte e siero) certificati secondo il
disciplinare biologico dimostrandone i benefici sulla digeribilità
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3. Il gruppo di lavoro
• Responsabile Scientifico: Prof. Pierluigi Caboni (Professore
ordinario di chimica degli alimenti presso la Facoltà di Biologia
e Farmacia dell’Università degli Studi di Cagliari)
• Alimenta S.r.l. (Capofila)
• Cooperativa Allevatori Ovini (CAO formaggi)
• Sementusatech
• Agris – Servizio per la ricerca in zootecnia e Servizio ricerca
prodotti di origine animale
• UniCA - Dipartimento di scienze della vita e ambiente
Laboratorio di metabolomica e foodomica
• UniSS – Dipartimento di Agraria e Nucleo di ricerca sulla
desertificazione
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4. Gli obiettivi specifici
• Definire e validare le condizioni operative e la
sostenibilità tecnico produttiva ed economica, in modo
che la filiera produttiva del latte ovino possa basarsi su
dati certi sia per quanto riguarda le variabili produttive,
sia per quanto riguarda le variabili di contesto e di
mercato.
• Modellizzare processi e prodotti, tanto primari quanto
trasformati, in compliance con gli standard richiesti dai
disciplinari biologici cinesi.
• Strutturare le soluzioni individuate anche attraverso
applicazioni di business intelligence in grado di
garantire scalabilità e affidabilità alla futura
implementazione su scala industriale.
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5. I risultati attesi
• Dettagliate linee guida per l’esercizio di un “modello di azienda di
allevamento di ovini da latte tecnicamente ed economicamente
sostenibile e in compliance con il disciplinare biologico, che
comprendano:
– la prototipazione della produzione foraggera
– la prototipazione del sistema di gestione degli aspetti produttivi,
alimentari e tecnici dell’allevamento anche attraverso l’utilizzo di
una app sviluppata ad hoc per il loro governo
– la valutazione della replicabilità del metodo di setup
– l’analisi economico finanziaria tesa alla misurazione del gap tra il
modello convenzionale e quello a regime
• Caratterizzazione chimico fisica, microbiologica e food safety delle
materie prime (latte e siero/scotta ovini).
• Studio, testing e prototipazione di formulato per la produzione di latte
sostitutivo per l’infanzia.
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6. Il modello BMC utopia o realtà? – La
sostenibilità economica
• BMC non ha solo sviluppato il modello teorico, ma ne ha
anche testato la reale cantierabilità, nel contesto socio-
economico della Sardegna.
• Il primo punto di attenzione è la sostenibilità economica. Non
possiamo immaginare che l’azienda agrizootecnica aderisca al
modello se non ne rendiamo chiaro il grado di profittabilità.
• I nostri dati evidenziano che qualsiasi azienda adotti il modello
BMC, riceve una serie di benefici che sono in grado non solo
di compensare gli investimenti, ma di generare valore
• Ciò vale sia in presenza che in assenza di contributi specifici e
sia aderendo a un disciplinare biologico che rimanendo in
regime convenzionale
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7. Il modello BMC utopia o realtà? – La
sostenibilità organizzativa
• L’azienda non può essere lasciata sola nella
transizione, che richiede competenze imprenditoriali e
manageriali che al momento sono purtroppo patrimonio
solo di un sottoinsieme ristretto di aziende..
• Questo non riguarda solo le variabili «dure» (tecniche,
tecnologie, processi di lavoro) ma anche quelle
cosiddette «soft» (competenze, atteggiamenti, culture
organizzative).
• La grande quantità di dati generati dagli allevamenti
richiede un adeguato supporto IT integrato con i
sistemi dell’azienda di trasformazione a cui
conferiscono
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8. Il modello BMC
Può rispondere alle esigenze di qualsiasi soggetto della filiera
ovina:
– Aumento dell’efficienza della produzione primaria
(maggiore produzione a parità di costi)
– Aumento della sostenibilità economica e ambientale della
produzione primaria
– Incremento dell’efficienza di trasformazione (maggiore
sostanza secca a parità di litri prodotti)
– Sviluppo di prodotti al consumo con caratteristiche
specifiche derivanti dalla qualità delle materie prime
– Applicazione della certificazione biologica su un grande
numero di allevamenti
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9. Gli strumenti disponibili prodotti dal
progetto
• Protocollo di change management che guida passo passo
nella fase di cambiamento, presidiando tutti gli aspetti su cui
occorre intervenire per ottenere i risultati del modello.
• Assistenza Tecnica Avanzata di un gruppo interdisciplinare
di professionisti (veterinari, agronomi, etc..) che guida
accompagna l’allevatore nella gestione del cambiamento
attraverso competenze tecniche specifiche.
• Sistema IT (App) customizzato sulla filiere di produzione dalla
stalla all’azienda di trasformazione (processi di produzione,
gestione dell’allevamento e della produzione foraggiera,
qualità del latte, programmazione delle produzioni etc..).
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