2. Gli spazi della Commedia -
Introduzione
• Questo mio intervento, in omaggio al Liceo
scientifico «Luigi Siciliani» che mi ha consentito di
partecipare a questo incontro, si propone di
analizzare un tema in un certo senso “scientifico”:
• è possibile elaborare una topologia della
Commedia?
• ovvero si può costruire un sistema coerente a
proposito di come il Sommo Poeta fiorentino
organizza e gestisce lo spazio dei tre regni
metafisici?
3. Gli spazi della Commedia -
Introduzione
• Ovviamente, dato il breve tempo, questo
intervento è appena uno spunto per una
discussione più ampia
• ci si soffermerà quindi su due punti chiave:
la definizione dello spazio all’interno della
sfera del fuoco e dall’esterno della stessa
sfera.
4. Gli spazi della Commedia - Parte 1: Intra la sfera
del fuoco
• siamo abituati a vedere l’Inferno
dantesco in questo modo:
• In sostanza, un grosso imbuto che,
partendo dalla superficie terrestre,
scende, restringendosi sempre più
fino a raggiungere il suo fulcro nel
luogo in cui, bloccato dalla caduta,
giace Lucifero, il “Gran Vermo”.
5. Gli spazi della Commedia - Parte 1: Intra la sfera
del fuoco
• questa immagine a
destra dà più il senso
della rotazione del
modello a cono
rovesciato,
• descrive il primo dei
regni metafisici come
una struttura
spiraliforme, più
adatta a rappresentare
il percorso di discesa
del viaggiatore
toscano
6. Gli spazi della Commedia - Parte 1: Intra la sfera
del fuoco
• Se cambiamo
prospettiva e
guardiamo dal punto
di vista di un
immaginario
osservatore dall’alto,
ciò che vedremmo
sarebbe questo:
7. Gli spazi della Commedia - Parte 1: Intra la sfera
del fuoco
• Non molto dissimile da
questo:
• il modello classico di
labirinto monocursale:
la casa/prigione del
Minotauro
8. Gli spazi della Commedia - Parte 1: Intra la sfera
del fuoco
• Elementi simili:
• l’Inferno dantesco è
composto da una serie
di volte a spirale che
vanno da un cerchio più
grande ad uno più
piccolo;
• Il percorso va da una
periferia ad un centro e
conduce al mostro
dell’Es, degli istinti
primordiali
9. Gli spazi della Commedia - Parte 1: Intra la sfera
del fuoco - Perché il labirinto?
• Il Medioevo conosce solo
il labirinto monocursale
• Attraverso due vettori:
• Le miniature
• Le decorazioni murali e
pavimentali
• Quello per noi più
importante è il labirinto
pavimentale.
Il labirinto disegnato su una lesena del
l’esonartece romanico del duomo di San Martino a
Lucca,
10. Gli spazi della Commedia - Parte 1: Intra la sfera
del fuoco - Perché il labirinto?
• Il labirinto di Chartes, è il più noto ed il suo
complessivo disegno si articola nel
pavimento della cattedrale per quasi 262
metri.
• Veniva chiamato la “strada di
Gerusalemme” o la “lieue”, la lega,
corrispondente a circa quattro chilometri. I
fedeli, secondo la tradizione popolare, lo
percorrevano in ginocchio più o meno in
un’ora, lo stesso tempo necessario per
percorrere a piedi una lega.
• Il movimento più probabile, sembra di
capire dai commenti successivi, era quello
classico, dalla periferia al centro, con
Gerusalemme posta nel meandro più
interno, al posto del Minotauro.
11. Gli spazi della Commedia - Parte 1: Intra la sfera
del fuoco - Perché il labirinto?
• Anche questa montagna ha la
struttura di un cono (non rovesciato,
ovviamente) o meglio di una serie
spiraliforme di meandri e quindi
anch’essa, essendo la (bella, in
questo caso) copia dell’Inferno, vista
dall’alto sembra il labirinto di
Minosse
12. Gli spazi della Commedia -
Parte 2: Oltre la sfera del fuoco
• Questa è la visione tradizionale
ell’Universo, o meglio del Cosmo
dantesco.
• Ma è la visione dell’uomo
• La prospettiva di Dio è ben diversa
13. Gli spazi della Commedia -
Parte 2: Oltre la sfera del fuoco
• E com’ io mi rivolsi e furon tocchi
• li miei da ciò che pare in quel volume,
• quandunque nel suo giro ben s’adocchi, 15
• un punto vidi che raggiava lume
• acuto sì, che ’l viso ch’elli affoca
• chiuder conviensi per lo forte acume
14. Gli spazi della Commedia -
Parte 2: Oltre la sfera del fuoco
• Dio è infinito e, poiché il molto grande, il
molto esteso non erano in alcun modo
figurazioni adatte, Dante decide di ricorrere,
con una mossa azzardata e da poeta (che so,
tipo volo pindarico) all'estremo opposto:
l’infinitamente piccolo
• Nell'immagine - idea del punto, il quale è al di
là di ogni possibilità di misura umana e
materiale, ma dal quale si genera ogni spazio
materiale, Dio trova la sua rappresentazione
più efficace attraverso quello che
apparentemente, per la ragione umana, è un
ossimoro.
15. Gli spazi della Commedia -
Parte 2: Oltre la sfera del fuoco
• Questo è il modello dantesco
in pianta
16. Gli spazi della Commedia -
Parte 2: Oltre la sfera del fuoco
• Questo è il modello in 4D
• L’unico modo per spiegare
l’ossimoro è una disposizione
topologica del tipo sopra
indicato, in cui il punto Dio sia
contemporaneamente lo zenit
(o il nadir, fate voi) e il centro
di questo universo che,
nell’ottica della divinità che
sola vede tutto e sa tutto, per
cui passato, presente e futuro
non esistono se non
simultaneamente
17. Gli spazi della Commedia -
Parte 2: Oltre la sfera del fuoco
• … il punto che mi vinse,
• Parendo inchiuso da quel
ch’elli ‘nchiude
• (Par XXX, vv. 11-12)