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L’AUTONOMIA SCOLASTICA E IL POF
Mario Falanga
prof. Istituzioni di diritto pubblico
e di Legislazione scolastica
29/04/2023 Materiale didattico a cura di M. Falanga
L’AUTONOMIA FUNZIONALE DELLA SCUOLA
- LE FONTI NORMATIVE -
• LEGGE n. 59/1997, art. 21 - Prima fase “Bassanini”
– D.P.R. n. 275/1999
• RIFORMA P.A.
• DECENTRAMENTO E DECONCENTRAZIONE
• SUSSIDIARIETÀ
• EFFICACIA, EFFICIENZA E ECONOMICITÀ DELLA PUBBLICA
AMMINISTRAZIONE
• LEGGE COST. n. 3/2001
– ART. 117Cost.
• SECONDA FASE “COSTITUZIONALIZZAZIONE” (NUOVO
TITOLO V)
• LA RIPARTIZIONE DELLE TITOLARITÀ LEGISLATIVE TRA
STATO E REGIONI
• IL SISTEMA DI GOVERNANCE DELLE TITOLARITÀ
CONCORRENTI
• IL PRINCIPIO DI SUSSIDIARIETÀ COME PRINCIPIO
ORDINATORE E OPERATIVO
Materiali didattici a cura di Mario Falanga 2
AUTONOMIA DIDATTICA
• L'ARTICOLAZIONE MODULARE DEL MONTE ORE ANNUALE DI CIASCUNA
DISCIPLINA E ATTIVITÀ
• LA DEFINIZIONE DI UNITÀ DI INSEGNAMENTO NON COINCIDENTI CON
L'UNITÀ ORARIA DELLA LEZIONE E L'UTILIZZAZIONE DEGLI SPAZI ORARI
RESIDUI
• L'ATTIVAZIONE DI PERCORSI DIDATTICI INDIVIDUALIZZATI
• L'ARTICOLAZIONE MODULARE DI GRUPPI DI ALUNNI PROVENIENTI DALLA
STESSA O DA DIVERSE CLASSI O DA DIVERSI ANNI DI CORSO
• L'AGGREGAZIONE DELLE DISCIPLINE IN AMBITI E AREE DISCIPLINARI
• PERCORSI FORMATIVI CHE COINVOLGONO PIÙ DISCIPLINE
• ATTIVITÀ E INSEGNAMENTI IN LINGUA STRANIERA IN ATTUAZIONE DI INTESE
E ACCORDI INTERNAZIONALI
• INIZIATIVE DI RECUPERO E SOSTEGNO, DI CONTINUITÀ E DI ORIENTAMENTO
SCOLASTICO E PROFESSIONALE
AUTONOMIA DIDATTICA
DETERMINAZIONE DI:
• MODALITÀ E I CRITERI DI VALUTAZIONE DEGLI ALUNNI
• I CRITERI PER LA VALUTAZIONE PERIODICA DEI RISULTATI CONSEGUITI
DALLE ISTITUZIONI SCOLASTICHE
• I CRITERI DI TRASPARENZA E TEMPESTIVITÀ PER LA SCELTA, L'ADOZIONE
E L'UTILIZZO DELLE METODOLOGIE E DEGLI STRUMENTI DIDATTICI,
COMPRESI I LIBRI DI TESTO, IN COERENZA CON IL PIANO DELL'OFFERTA;
• I CRITERI PER IL RICONOSCIMENTO DEI CREDITI E PER IL RECUPERO DEI
DEBITI SCOLASTICI
• I CRITERI PER IL RICONOSCIMENTO DEI CREDITI FORMATIVI RELATIVI
ALLE ATTIVITÀ REALIZZATE NELL'AMBITO DELL'AMPLIAMENTO
DELL'OFFERTA FORMATIVA O LIBERAMENTE EFFETTUATE DAGLI ALUNNI E
DEBITAMENTE ACCERTATE O CERTIFICATE
AUTONOMIA ORGANIZZATIVA
• ADOTTANO OGNI MODALITÀ ORGANIZZATIVA IN ORDINE ALL’IMPIEGO DEI DOCENTI IN
COERENZA:
– CON LA LORO ESPRESSIONE DI LIBERTÀ PROGETTUALE;
– CON GLI OBIETTIVI GENERALI E SPECIFICI DI CIASCUN TIPO E INDIRIZZO DI STUDIO;
– SULLA BASE DELLE SCELTE METODOLOGICHE ED ORGANIZZATIVE ADOTTATE NEL PIANO
DELL'OFFERTA FORMATIVA.
• STABILISCONO GLI ADATTAMENTI DEL CALENDARIO SCOLASTICO SULLA BASE: A) DELLE
ESIGENZE DERIVANTI DAL PIANO DELL'OFFERTA FORMATIVA E B) NEL RISPETTO DELLE
FUNZIONI IN MATERIA DI DETERMINAZIONE DEL CALENDARIO SCOLASTICO ESERCITATE
DALLE REGIONI;
• ORGANIZZANO SECONDO CRITERI DI FLESSIBILITÀ L'ORARIO COMPLESSIVO DEL CURRICOLO
E QUELLO DESTINATO ALLE SINGOLE DISCIPLINE E ATTIVITÀ ANCHE SULLA BASE DI UNA
PROGRAMMAZIONE PLURI-SETTIMANALE, FERMI RESTANDO L'ARTICOLAZIONE DELLE
LEZIONI IN NON MENO DI CINQUE GIORNI SETTIMANALI E IL RISPETTO DEL MONTE ORE
ANNUALE, PLURIENNALE O DI CICLO PREVISTO PER LE SINGOLE DISCIPLINE E ATTIVITÀ
OBBLIGATORIE.
AUTONOMIA DI RICERCA SVILUPPO
SPERIMENTAZIONE
• LA PROGETTAZIONE FORMATIVA E LA RICERCA VALUTATIVA
• LA FORMAZIONE E L'AGGIORNAMENTO CULTURALE E PROFESSIONALE
• L'INNOVAZIONE METODOLOGICA E DISCIPLINARE
• LA RICERCA DIDATTICA SULLE DIVERSE VALENZE DELLE TECNOLOGIE
DELL'INFORMAZIONE E DELLA COMUNICAZIONE E SULLA LORO
INTEGRAZIONE NEI PROCESSI FORMATIVI
• LA DOCUMENTAZIONE EDUCATIVA E LA SUA DIFFUSIONE ALL'INTERNO
DELLA SCUOLA
• GLI SCAMBI DI INFORMAZIONI, ESPERIENZE E MATERIALI DIDATTICI
• L'INTEGRAZIONE FRA LE DIVERSE ARTICOLAZIONI DEL SISTEMA
SCOLASTICO E FRA I DIVERSI SISTEMI FORMATIVI
• ISTITUZIONE DI APPOSITI LABORATORI INTERISTITUZIONALI FINALIZZATI
ANCHE ALLA "RICERCA DIDATTICA E (AL)LA SPERIMENTAZIONE"
IL PIANO DELL´OFFERTA FORMATIVA
Il POF, essendo essenzialmente un atto di indirizzo
volto a determinare e definire la «identità culturale»
della scuola, implica la necessità, durante l’anno
scolastico, di adottare conseguenti e correlate
determinazioni decisionali, nonchè di tenere
comportamenti che diano attuazione a quanto in
esso è stato pianificato (A. Armone)
PIANO DELL'OFFERTA FORMATIVA
• IL PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA (POF) COME IL “DOCUMENTO
FONDAMENTALE COSTITUTIVO DELL'IDENTITÀ CULTURALE E
PROGETTUALE DELLE ISTITUZIONI SCOLASTICHE” CHE “ESPLICITA
LA PROGETTAZIONE CURRICOLARE, EXTRACURRICOLARE,
EDUCATIVA ED ORGANIZZATIVA” (d.p.r. 275/1999, art. 3)
• LE ISTITUZIONI SCOLASTICHE, “CON LA PARTECIPAZIONE DI TUTTE
LE SUE COMPONENTI” (d.P.R. n. 275/1999, art. 3, c. 1), ADOTTANO
OGNI MODALITÀ ORGANIZZATIVA CHE SIA ESPRESSIONE DI
AUTONOMIA PROGETTUALE E SIA COERENTE CON GLI OBIETTIVI
GENERALI E SPECIFICI DI CIASCUN TIPO E INDIRIZZO DI STUDIO
• CIASCUNA SCUOLA DETERMINA “NEL PIANO DELL'OFFERTA
FORMATIVA, IL CURRICOLO OBBLIGATORIO PER I PROPRI ALUNNI”
(d.p.r. n. 275/1999, art. 8).
PIANO DELL'OFFERTA FORMATIVA
Il POF, oltre a riflettere le esigenze del contesto
culturale, sociale ed economico della comunità
locale nella quale opera la scuola, riconosce le
diverse opzioni metodologiche espresse dalla
professionalità dei docenti, è garante del carattere
unitario del sistema d’istruzione, della
valorizzazione del pluralismo culturale e territoriale
nonché della necessità di attivare azioni di
continuità e di orientamento, e infine, si pone come
fondamentale strumento di governo dell’unità
scolastica.
CONTENUTI DEL POF
I contenuti del POF possono essere collocati su due versanti: curricolare e organizzativo.
Sul versante curricolare i contenuti da inserire sono questi:
• Curricolo obbligatorio nazionale: discipline e attività definite dal Ministero; obiettivi
generali del processo educativo; obiettivi di apprendimento e competenze degli alunni;
standard della qualità del servizio.
• Curricolo obbligatorio opzionale locale: discipline e attività individuate autonomamente
dalla scuola sulle quali famiglie e studenti operano una scelta; determinazione della
flessibilità temporale per compensazioni tra discipline e attività della quota nazionale.
• Nuove scelte curricolari o variazioni di scelte già effettuate.
• Ampliamento dell’offerta formativa: l'art. 9 del d.p.r. n. 275/1999. Fanno parte
dell’ampliamento: le iniziative, coerenti con le finalità istituzionali della scuola, a favore dei
propri alunni; le iniziative, anche in coordinamento con eventuali azioni analoghe
promosse dagli enti locali, a favore dei giovani e degli adulti; le iniziative di informazione e
formazione destinate ai genitori degli alunni; le discipline e attività facoltative di
arricchimento del curricolo, per la realizzazione di percorsi formativi integrati sulla base di
accordi con le Regioni e gli Enti locali; gli specifici progetti, da realizzare all'interno di
convenzioni o accordi stipulati a livello nazionale, regionale o locale.
CONTENUTI DEL POF
Sul versante organizzativo si collocano:
• le scelte di flessibilità temporale per realizzare compensazioni tra
discipline e attività della quota nazionale del curricolo;
• i criteri di flessibilità organizzativa in ordine alla formazione dei
gruppi classe o d’apprendimento, al calendario scolastico,
all’orario settimanale e pluri-settimanale delle lezioni; all’utilizzo
delle risorse umane (organici d’istituto), di strutture e di
strumentazioni, e finanziarie; agli scrutini ed ai rapporti con le
famiglie; alle visite di istruzione;
• il quadro delle negoziazioni della scuola per lo sviluppo
dell'offerta formativa: accordi di rete, consorzi, intese,
convenzioni.
ORARIO ANNUALE
ARTICOLATO IN
I. ATTIVITÀ E INSEGNAMENTI OBBLIGATORI
• COMPRENSIVE DI
a. QUOTA REGIONI
b. QUOTA SCUOLE (*) o “Quota autonomia”
c. QUOTA RELIGIONE CATTOLICA
II. ATTIVITÀ E INSEGNAMENTI PREVISTI DAL POF
(AMPLIAMENTO DELL’OFFERTA FORMATIVA)
a. CONTRATTI D’OPERA
b. DISCIPLINE OBBLIGATORIE POTENZIATE
c. INSEGNAMENTI DI CUI ALL’ALLEGATO H (per i Licei)
AUTONOMIA/FLESSIBILITÁ.1
LICEI – 20% NEL I BIENNIO; 30% NEL II
BIENNIO; 20% NEL QUINTO ANNO
ISTITUTI PROFESSIONALI – 25% NEL I
BIENNIO; 35% NEL 3° E 4° ANNO; 40%
NEL 5 ANNO
ISTITUTI TECNICI – 20% NEL I BIENNIO;
30% NEL II BIENNIO; 35% NEL 5° ANNO
AUTONOMIA / FLESSIBILITÀ/2
• È DETERMINATA IN ORGANICO (sistema
informativo del miur)
• LE SCUOLE INSERIRANNO LE VARIAZIONI
– sia in termini di compensazione (potenziamento /
depotenziamento)
– sia in termini di inserimento di discipline
• IN BASE ALL´ORARIO COMPLESSIVO
• 20% - LIMITE MAX DI DECURTAZIONE PER
DISCIPLINA
• SU RICHIESTA DI STUDENTI E FAMIGLIE
• NO AD ESUBERI IN ORGANICO PROVINCIALE
FLESSIBILITÁ
LA FLESSIBILITÁ
–PER L´ARTICOLAZIONE DELLE AREE DI
INDIRIZZO IN OPZIONI; DEFINITE DAL
MINISTRO
–PER VENIRE INCONTRO ALLE ESIGENZE DEL
TERRITORIO E DEL MONDO DEL LAVORO
AMPLIAMENTO OFFERTA
FORMATIVA
• É POSSIBILE CON CONTRATTI D´OPERA
CON ESPERTI DEL MONDO DEL LAVORO
• LA COMPETENZA SPECIALISTICA NON
DEVE ESSERE PRESENTE IN ISTITUTO
AUTONOMIE LOCALI PER IL POF
• L’AUTONOMIA SI ESERCITA NEL RISPETTO DELLE FUNZIONI DELEGATE ALLE
REGIONI E DEI COMPITI E DELLE FUNZIONI TRASFERITI AGLI EE.LL. (art. 1. 1)
• LE SCUOLE INTERAGISCONO CON GLI EE.LL. (art. 1. 2); SINERGIE NEGOZIALI
• LA PRESENZA NEL POF (art. 3. 2-3)
• LA SCUOLA SI COORDINA CON LE INIZIATIVE EVENTUALMENTE ASSUNTE DAGLI
EE.LL. (art. 4. 4)
• DETERMINAZIONE DEL CURRICOLO LOCALE TENENDO CONTO DELLE “ESIGENZE E
DELLE ATTESE ESPRESSE” (…) DAGLI EE.LL. (art. 8. 4) E SULLA BASE DI ACCORDI
CON LE REGIONI E GLI ENTI LOCALI (art. 8. 5) - (PERCORSI FORMATIVI INTEGRATI)
• PROPOSTE PER LE INNOVAZIONI ORDINAMENTALI (art. 11)
• AMPLIAMENTO OFFERTA FORMATIVA: A) GIOVANI E ADULTI (art. 9.1)
• REALIZZAZIONE DI PROGETTI IN PARTENARIATO (CONVENZIONI E ACCORDI) CON
REGIONI ED ENTI LOCALI (art. 9. 3)
I SOGGETTI DECISIONALI RISPETTO AL POF
CONSIGLIO DI ISTITUTO
Fissa gli indirizzi generali e opera scelte di gestione e
amministrazione.
Adotta il POF.
COLLEGIO DOCENTI
Elabora il Piano
DIRIGENTE SCOLASTICO
Tiene i rapporti con gli EE.LL. nella fase di fissazione degli
indirizzi generali, predisponendo le condizioni per la
realizzabilità del POF
LE FUNZIONI IN MATERIA D’ISTRUZIONE
DELLE ISTITUZIONI SCOLASTICHE
COMPETENZE ATTRIBUITE DAL D.P.R. 275/1999
a) DIDATTICHE
– ELABORAZIONE DEL POF, COMPRENSIVO DI OPZIONI DIDATTICHE,
– ORGANIZZATIVE, DI RICERCA, SPERIMENTAZIONE E SVILUPPO.
– POSSIBILITÀ DI INDIVIDUAZIONE DI UNA QUOTA DEI CURRICOLI
– POSSIBILITÀ DI ARRICCHIRE E AMPLIARE L’OFFERTA FORMATIVA
– POSSIBILITÀ DI PROPORRE PROGETTI DI INNOVAZIONE NAZIONALE
(segue)
LE FUNZIONI IN MATERIA D’ISTRUZIONE
DELLE ISTITUZIONI SCOLASTICHE
b) AMMINISTRATIVE
• CARRIERA SCOLASTICA E RAPPORTI CON GLI ALUNNI (ISCRIZIONI, FREQUENZE,
CERTIFICAZIONI,DOCUMENTAZIONE, VALUTAZIONE, RICONOSCIMENTO STUDI COMPIUTI IN
ITALIA E ALL’ESTERO AI FINI DELLA PROSECUZIONE DEGLI STUDI, VALUTAZIONE DEI CREDITI
E DEBITI FORMATIVI, PARTECIPAZIONE A PROGETTI TERRITORIALI E INTERNAZIONALI,
REALIZZAZIONE DI SCAMBI EDUCATIVI INTERNAZIONALI, REGOLAMENTO DI DISCIPLINA
DEGLI ALUNNI)
• AMMINISTRAZIONE E GESTIONE DEL PATRIMONIO E DELLE RISORSE E DEFINIZIONE E
STIPULA DEI CONTRATTI DI PRESTAZIONE D’OPERA
• RIORGANIZZAZIONE DEI SERVIZI AMMINISTRATIVI E CONTABILI TENENDO CONTO DEL
NUOVO ASSETTO ISTITUZIONALE DELLE SCUOLE E DELLA COMPLESSITÀ DEI COMPITI AD
ESSE AFFIDATI, PER GARANTIRE ALL'UTENZA UN EFFICACE SERVIZIO
• INIZIATIVE AUTONOME DI SPECIFICA FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO CULTURALE E
PROFESSIONALE DEL RELATIVO PERSONALE
• POTERE DI PROPOSTA O INTESA CON GLI ENTI LOCALI PER LA REALIZZAZIONE DEL GIUSTO
DIMENSIONAMENTO
• POSSIBILITÀ DI PROMUOVERE O ADERIRE AD ACCORDI
• GESTIONE DELLO STATO GIURIDICO ED ECONOMICO DEL PERSONALE DELLA SCUOLA NON
RISERVATO DA APPOSITE DISPOSIZIONI ALL’AMMINISTRAZIONE CENTRALE O PERIFERICA
DELLO STATO
• COLLABORAZIONE DELLE RISORSE CULTURALI, PROFESSIONALI, SOCIALI ED ECONOMICHE
DEL TERRITORIO (ART. 25, D. LGS. 65/2001).
COSTITUZIONE - TITOLO V
 LA NUOVA REPUBBLICA E LA PARITÀ ISTITUZ. LE TRA STATO REGIONI ED ENTI
LOCALI
 LEGISLAZIONE ESCLUSIVA E CONCORRENTE
 LE FUNZIONI AMMINISTRATIVE – IL PRICIPIO DI LOCALIZZAZIONE
AMMINISTRATIVA
 IL SISTEMA SCOLASTICO:
 ISTRUZIONE
 ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE
 AUTONOMIA FUNZIONALE DELLE SCUOLE E POTERI PUBBLICI LOCALI
 SUSSIDIARIETA
ROFORMA DEL TITOLO V DELLA COSTITUZIONE
 LA NUOVA REPUBBLICA E LA PARITÀ ISTITUZIONALE
 LEGISLAZIONE ESCLUSIVA E CONCORRENTE
 IL SISTEMA SCOLASTICO – ISTRUZIONE E
• ISTRUZIONE E ORMAZIONE PROFESSIONALE
 AUTONOMIA FUNZIONALE E POTERE PUBBLICO LOCALE
• PROSEGUE LA RIFORMA DEL DECENGTRAMENTO
AMMINISTRATIVO DELLO STATO AVVIATA CON LEGGE DELEGA
59/1997
• È DESIGNATO DAI RIFORMATORI COME “FEDERALISMO
COOPERATIVO E SOLIDALE”
• LO STATO NON È PIÙ IL SOLO REGOLATORE DELLA VITA E DEI
CITTADINI
• IL SERVIZIO PUBBLICO SI DECIDE NEI LUOGHI DEL BISOGNO
SOCIALE
LEGISLAZIONE ESCLUSIVA
STATO
Competenza legislativa esclusiva
• l'istruzione statale (art. 117Cost., c. 3)
• "determinazione dei principi fondamentali" della Repubblica (art.
117Cost., c. 3); anche nelle materie di legislazione esclusiva delle Regioni
• determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti
civili e sociali che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale"
(art. 117Cost., c. 2, lett. m; art. 120, c. 2)
• "norme generali sull'istruzione" (art. 117Cost., c. 2, lett. n; e art. 33, c. 2)
REGIONI
Competenza legislativa esclusiva
• “istruzione e formazione professionale (art. 117Cost., c. 3)
• "ogni materia non espressamente riservata alla legislazione dello Stato"
(art. 117Cost., c. 4) = c.d. competenza legislativa residuale
LEGISLAZIONE CONCORRENTE
STATO
Competenza legislativa concorrente
• l'istruzione statale (art. 117Cost., c. 3)
REGIONI
Competenza legislativa concorrente
• l'istruzione statale (art. 117Cost., c. 3)
SIGNIFICATI DELL’AUTONOMIA
SCOLASTICA COSTITUZIONALIZZATA
• SOTTRAZIONE DELL’AUTONOMIA SCOLASTICA AL
POTERE LEGISLATIVO ESCLUSIVO DELLE REGIONI
• È LIMITE ESPLICITO ALLA LEGISLAZIONE
CONCORRENTE DELLO STATO E DELLE REGIONI
• OGGETTO DI LEGISLAZIONE ESCLUSIVA DELLO STATO
• LE SCUOLE NEL SISTEMA DEI POTERI PUBBLICI
LOCALI
• LE SCUOLE MODELLO DI AUTONOMIA MENO
EVOLUTO
• CONFERMA DELO STATUS QUO ANTEA (L. 5971997)
(segue)
AUTONOMIA SCOLASTICA
• “LE AUTONOMIE SCOLASTICHE SONO ESPRESSIONE DI AUTONOMIA
FUNZIONALE” (art. 1, DPR 275/1999).
• LE SCUOLE COME QUARTA AUTONOMIA FUNZIONALE COSTITUZIONALE
(UNIVERSITÀ, COMUNI, CAMERE DI COMMERCIO)
• AUTONOMIA ATTRIBUITA NON A FINI ORDINAMENTALI (NON È
AUTONOMIA NORMATIVA) (Auriemma)
• L’AUTONOMIA HA IL PROPRIO FONDAMENTO NELLA LIBERTÀ
D’INSEGNAMENTO E NEL PRINCIPIO DI SUSSIDIARIETÀ
• AUTONOMIA SCOLASTICA COME “MODELLO MENO EVOLUTO DI
AUTONOMIA FUNZIONALE” (Poggi)
• AUTONOMIA FUNZIONALE – SIGNIFICATI
– DECENTRAMENTO AMMINISTRATIVO
– HA SEDE NELLA REALTÀ LOCALE ALLA QUALE È COLLEGATA
– HA VOCAZIONE SPECIALIZZATA (CURA DI PARTICOLARI INTERESSI PUBBLICI)
– OPERA DA COLLANTE ISTITUZIONALE TRA AMMJNISTRAZIONE E SOCIATÀ
CIVILE, CIOÈ UNA FORMA DI INTEGRAZIONE SOCIALE TRA INTERESSI
NORME GENERALI
SULL’ISTRUZIONE
• Le "norme generali sull'istruzione" (art.
117Cost., c. 2, lett. n; e art. 33, c. 2) sono
sorrette, in relazione al loro contenuto, da
esigenze unitarie e, quindi, applicabili
indistintamente al di là dell’ambito
propriamente regionale.
• Le norme generali sono norme che
definiscono “l’architettura del sistema
scolastico” (Pajno).
LIVELLI ESSENZIALI
DELLE PRESTAZIONI
La "determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni
concernenti i diritti civili e sociali che devono essere garantiti
su tutto il territorio nazionale" (art. 117Cost., c. 2, lett. m).
I livelli essenziali delle prestazioni sono le prestazioni di base, e
quindi adeguate, al di sotto delle quali il diritto stesso, civile
o sociale, cui si riferiscono, risulta violato, disatteso.
Attraverso la definizione dei livelli essenziali delle
prestazioni lo Stato garantisce “il mantenimento di una
adeguata uniformità di trattamento sul piano dei diritti a
tutti i soggetti” (Corte Cost. sent. n. 88/2003).
LIVELLI ESSENZIALI
DI PRESTAZIONE
• DIRITTI CIVILI
– Diritti di libertà, di proprietà, mobilità, di
pensiero, di parola, di riunione, riservatezza, …
• DIRITTI SOCIALI
– Salute, Istruzione, Previdenza, Lavoro, Assistenza
sociale
LEP GIÀ DEFINITI
• Indicazioni Nazionali (Allegati d. lgs n. 59/2004 e d. lgs n.
226/2005). L’assetto pedagogico, didattico e organizzativo
(Corte cost., sent. n. 279/2005)
• Indicazioni per il curricolo 2007
• Indicazioni licei 2010
• Linee guida per istituti tecnici e professionali
• PECUP (ibidem)
• LEP dell’Istruzione e formazione professionale (d. lgs
226/2005)
• MODALITÀ E CRITERI PER LA CERTIFICAZIONE DELLE
SITUAZIONI DI HANDICAP (Consiglio di Stato, Adunanza del
29 agosto 2005)
LE ISTITUZIONI SCOLASTICHE
AUTONOME
LE ISTITUZIONI SCOLASTICHE SONO AUTONOMIE FUNZIONALI, ENTI DI DIRITTO
PUBBLICO, AUTONOMI, AUSILIARI, STRUMENTALI, EROGATORI DI SERVIZI
AMMINISTRATIVI E TECNICI
ENTE DI DIRITTO
• PUBBLICO. PERSONA GIURIDICA PUBBLICA DOTATA DI AUTONOMIA E DI
SOGGETTIVITÀ NEGOZIALE
• AUTONOMI. ORGANIZZATIVA, DIDATTICA, DI RICERCA
• STRUMENTALE
• AUSILIARIO. LE SCUOLE POSSONO CONFIGURARE ED ASSOLVERE AD UN
INTERESSE PUBBLICO: SI PENSI AL CURRICOLO LOCALE E ALL’AMPLIAMENTO
DELL’OFFERTA FORMATIVA. L'ENTE AUSILIARIO ATTUA FINI DELLO STATO E FINI
PROPRI CHE DIVENTANO E SONO DI INTERESSE PUBBLICO.
• EROGATORE DI SERVIZI (=FUNZIONI) AMMINISTRATIVI (artt. 2 e 14 del d.P.R. n.
275/1999)
• EROGATORE DI SERVIZI TECNICI (ISTRUZIONE E FORMAZIONE)
POTERE NEGOZIALE
CAPACITÀ NEGOZIALE DI DIRITTO PRIVATO
CONFERITA IN FORMA AMPIA PER
CONCLUDERE CONTRATTI DI DIRITTO
PUBBLICO E PRIVATO PER IL PERSEGUIMENTO
DI FINI ISTITUZIONALI (INTERESSE PUBBLICO)
33
Materiali didattici a cura di Mario Falanga
ATTI NEGOZIALI ASSOCIATIVI
Il potere negoziale delle scuole consiste nella “capacità di confronto,
interazione e negoziazione con gli enti locali, le istituzioni, le
organizzazioni sociali e le associazioni operanti nell’ambito territoriale di
competenza”
• Lo Stato, le Regioni, gli Enti Locali, le istituzioni scolastiche ed altri
soggetti pubblici e privati possono stipulare tra loro convenzioni e
accordi di programma per la gestione di attività di istruzione, di
formazione e di orientamento, e per l’attuazione di progetti promossi e
finanziati con risorse a destinazione specifica.
• La capacità negoziale, che è di diritto privato, assimila la scuola
all'operatore del mercato giuridico, ed è modellata sul tipo
dell’autonomia privata ed è conferita in forma piena per consentire alle
scuole l’attivazione e/o la partecipazione alle diverse forme di vita
giuridicamente associata (partenariato giuridico).
34
Materiali didattici a cura di Mario Falanga
FINALITÀ DEL POTERE NEGOZIALE
o POSSIBILITÀ DI CONFRONTO, INTERAZIONE E NEGOZIAZIONE CON GLI
EE.LL., LE ISTITUZINI, LE ORGANIZZAZIONI OPERANTI NELL’AMBITO
TERRITORIALE DI COMPETENZA
o CONSENTIRE L’ATTIVAZIONE E/O PARTECIPAZIONE ALLE DIVERSE
FORME DI VITA GIURIDICAMENTE ASSOCIATA
o GESTIRE IN MODO EFFICACE LE COMPLESSE OPERAZIONI
ECNOMICHE A SUPPORTO DELLE ATTIVITÀ EDUCATIVE, COSì
ASSICURANDO CELERITÀ ED EFFICACIA NELL’UTILIZZO DELLE RISORSE
UMANE E MATERIALI PER REALIZZARE FINI D’ISTRUZIONE (SEGUE)
o APRIRSI A NUOVE LOGICHE DI PROGRAMMAZIONE E D’IMPRESA
o CONCORRERE A SVILUPPARE LE CONDIZIONI PER UNA COMPLESSIVA
CRESCITA CULTURALE E SOCIO-ECONOMICA DEL CONTESTO IN CUI SI
OPERA
o PARTECIPARE AD UN SISTEMA INTEGRATO DI COMPETENZE
MEDIANTE IL RACCORDO DELE PROPRIE COMPETENZE CON QUELLE
DEGLI USR, DELLE REGIONI, E DEGLI EE.LL. PER UNA MIGLIORE
PRESTAZIONE DEL SERVIZIO DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE
35
Materiali didattici a cura di Mario Falanga
GLI STRUMENTI DEL PARTENARIATO GIURIDICO
IN AMBITO SCOLASTICO
• ACCORDI DI PROGRAMMA (rapporto di genere e specie)
– DI RETE SCOLASTICA
– PATTO TERRITORIALE
– INTESA ISTITUZIONALE DI PROGRAMMA
– QUADRO
– CONTRATTO DI PROGRAMMA
– PROGRAMMAZIONE NEGOZIATA
• CONSORZIO
• CONVENZIONE
• CONTRATTI PRESTAZIONE D’OPERA
• PROTOCOLLO D’INTESA
• ASSOCIAZIONE TEMPORANEA (art. 56 D.I. 44)
36
Materiali didattici a cura di Mario Falanga
LICEI IST. TECNICI IST. PROFESSIONALI
PECUP (d. lgs. n. 226/2005,
Allegato A)
PECUP (d. lgs. n.
226/2005, Allegato A)
PECUP (d. lgs. n. 226/2005,
Allegato A)
PECUP (d.p.r. n. 89/2010,
Allegato A). Per i Licei
PECUP (d.p.r. n. 88/2010,
Allegato A)
PECUP (d.p.r. n. 87/2010,
Allegato A)
INDICAZIONI NAZIONALI
(Obiettivi specifici di
apprendimento) – Licei
LINEE GUIDA per Istituti
Professionali e Tecnici
LINEE GUIDA per Istituti
Professionali e Tecnici
PIANI DI STUDIO - Allegati B, C,
D, E, F, G al d.p.r. 89/2010 per i
Licei (competenze, abilità e
conoscenze)_All´interno delle
Indicazioni
PROFILI D´USCITA PROFILI D´USCITA
D.M. n. 139/2007 (16
competenze di base e 8
competenze di cittadinanza)
D.M. n. 139/2007 (16
competenze di base e 8
competenze di
cittadinanza) – BIENNIO
LICEI TECNICI
PROFESSIONALI
D.M. n. 139/2007 (16
competenze di base e 8
competenze di cittadinanza) –
BIENNIO LICEI TECNICI
PROFESSIONALI
PER LEGGERE
M. FALANGA-A. CATELANI, LA SCUOLA PUBBLICA IN ITALIA, LA SCUOLA, BRESCIA 2010
Materiali didattici a cura di Mario Falanga 38
Materiali didattici a cura di Mario Falanga 39

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  • 1. L’AUTONOMIA SCOLASTICA E IL POF Mario Falanga prof. Istituzioni di diritto pubblico e di Legislazione scolastica 29/04/2023 Materiale didattico a cura di M. Falanga
  • 2. L’AUTONOMIA FUNZIONALE DELLA SCUOLA - LE FONTI NORMATIVE - • LEGGE n. 59/1997, art. 21 - Prima fase “Bassanini” – D.P.R. n. 275/1999 • RIFORMA P.A. • DECENTRAMENTO E DECONCENTRAZIONE • SUSSIDIARIETÀ • EFFICACIA, EFFICIENZA E ECONOMICITÀ DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE • LEGGE COST. n. 3/2001 – ART. 117Cost. • SECONDA FASE “COSTITUZIONALIZZAZIONE” (NUOVO TITOLO V) • LA RIPARTIZIONE DELLE TITOLARITÀ LEGISLATIVE TRA STATO E REGIONI • IL SISTEMA DI GOVERNANCE DELLE TITOLARITÀ CONCORRENTI • IL PRINCIPIO DI SUSSIDIARIETÀ COME PRINCIPIO ORDINATORE E OPERATIVO Materiali didattici a cura di Mario Falanga 2
  • 3. AUTONOMIA DIDATTICA • L'ARTICOLAZIONE MODULARE DEL MONTE ORE ANNUALE DI CIASCUNA DISCIPLINA E ATTIVITÀ • LA DEFINIZIONE DI UNITÀ DI INSEGNAMENTO NON COINCIDENTI CON L'UNITÀ ORARIA DELLA LEZIONE E L'UTILIZZAZIONE DEGLI SPAZI ORARI RESIDUI • L'ATTIVAZIONE DI PERCORSI DIDATTICI INDIVIDUALIZZATI • L'ARTICOLAZIONE MODULARE DI GRUPPI DI ALUNNI PROVENIENTI DALLA STESSA O DA DIVERSE CLASSI O DA DIVERSI ANNI DI CORSO • L'AGGREGAZIONE DELLE DISCIPLINE IN AMBITI E AREE DISCIPLINARI • PERCORSI FORMATIVI CHE COINVOLGONO PIÙ DISCIPLINE • ATTIVITÀ E INSEGNAMENTI IN LINGUA STRANIERA IN ATTUAZIONE DI INTESE E ACCORDI INTERNAZIONALI • INIZIATIVE DI RECUPERO E SOSTEGNO, DI CONTINUITÀ E DI ORIENTAMENTO SCOLASTICO E PROFESSIONALE
  • 4. AUTONOMIA DIDATTICA DETERMINAZIONE DI: • MODALITÀ E I CRITERI DI VALUTAZIONE DEGLI ALUNNI • I CRITERI PER LA VALUTAZIONE PERIODICA DEI RISULTATI CONSEGUITI DALLE ISTITUZIONI SCOLASTICHE • I CRITERI DI TRASPARENZA E TEMPESTIVITÀ PER LA SCELTA, L'ADOZIONE E L'UTILIZZO DELLE METODOLOGIE E DEGLI STRUMENTI DIDATTICI, COMPRESI I LIBRI DI TESTO, IN COERENZA CON IL PIANO DELL'OFFERTA; • I CRITERI PER IL RICONOSCIMENTO DEI CREDITI E PER IL RECUPERO DEI DEBITI SCOLASTICI • I CRITERI PER IL RICONOSCIMENTO DEI CREDITI FORMATIVI RELATIVI ALLE ATTIVITÀ REALIZZATE NELL'AMBITO DELL'AMPLIAMENTO DELL'OFFERTA FORMATIVA O LIBERAMENTE EFFETTUATE DAGLI ALUNNI E DEBITAMENTE ACCERTATE O CERTIFICATE
  • 5. AUTONOMIA ORGANIZZATIVA • ADOTTANO OGNI MODALITÀ ORGANIZZATIVA IN ORDINE ALL’IMPIEGO DEI DOCENTI IN COERENZA: – CON LA LORO ESPRESSIONE DI LIBERTÀ PROGETTUALE; – CON GLI OBIETTIVI GENERALI E SPECIFICI DI CIASCUN TIPO E INDIRIZZO DI STUDIO; – SULLA BASE DELLE SCELTE METODOLOGICHE ED ORGANIZZATIVE ADOTTATE NEL PIANO DELL'OFFERTA FORMATIVA. • STABILISCONO GLI ADATTAMENTI DEL CALENDARIO SCOLASTICO SULLA BASE: A) DELLE ESIGENZE DERIVANTI DAL PIANO DELL'OFFERTA FORMATIVA E B) NEL RISPETTO DELLE FUNZIONI IN MATERIA DI DETERMINAZIONE DEL CALENDARIO SCOLASTICO ESERCITATE DALLE REGIONI; • ORGANIZZANO SECONDO CRITERI DI FLESSIBILITÀ L'ORARIO COMPLESSIVO DEL CURRICOLO E QUELLO DESTINATO ALLE SINGOLE DISCIPLINE E ATTIVITÀ ANCHE SULLA BASE DI UNA PROGRAMMAZIONE PLURI-SETTIMANALE, FERMI RESTANDO L'ARTICOLAZIONE DELLE LEZIONI IN NON MENO DI CINQUE GIORNI SETTIMANALI E IL RISPETTO DEL MONTE ORE ANNUALE, PLURIENNALE O DI CICLO PREVISTO PER LE SINGOLE DISCIPLINE E ATTIVITÀ OBBLIGATORIE.
  • 6. AUTONOMIA DI RICERCA SVILUPPO SPERIMENTAZIONE • LA PROGETTAZIONE FORMATIVA E LA RICERCA VALUTATIVA • LA FORMAZIONE E L'AGGIORNAMENTO CULTURALE E PROFESSIONALE • L'INNOVAZIONE METODOLOGICA E DISCIPLINARE • LA RICERCA DIDATTICA SULLE DIVERSE VALENZE DELLE TECNOLOGIE DELL'INFORMAZIONE E DELLA COMUNICAZIONE E SULLA LORO INTEGRAZIONE NEI PROCESSI FORMATIVI • LA DOCUMENTAZIONE EDUCATIVA E LA SUA DIFFUSIONE ALL'INTERNO DELLA SCUOLA • GLI SCAMBI DI INFORMAZIONI, ESPERIENZE E MATERIALI DIDATTICI • L'INTEGRAZIONE FRA LE DIVERSE ARTICOLAZIONI DEL SISTEMA SCOLASTICO E FRA I DIVERSI SISTEMI FORMATIVI • ISTITUZIONE DI APPOSITI LABORATORI INTERISTITUZIONALI FINALIZZATI ANCHE ALLA "RICERCA DIDATTICA E (AL)LA SPERIMENTAZIONE"
  • 7. IL PIANO DELL´OFFERTA FORMATIVA Il POF, essendo essenzialmente un atto di indirizzo volto a determinare e definire la «identità culturale» della scuola, implica la necessità, durante l’anno scolastico, di adottare conseguenti e correlate determinazioni decisionali, nonchè di tenere comportamenti che diano attuazione a quanto in esso è stato pianificato (A. Armone)
  • 8. PIANO DELL'OFFERTA FORMATIVA • IL PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA (POF) COME IL “DOCUMENTO FONDAMENTALE COSTITUTIVO DELL'IDENTITÀ CULTURALE E PROGETTUALE DELLE ISTITUZIONI SCOLASTICHE” CHE “ESPLICITA LA PROGETTAZIONE CURRICOLARE, EXTRACURRICOLARE, EDUCATIVA ED ORGANIZZATIVA” (d.p.r. 275/1999, art. 3) • LE ISTITUZIONI SCOLASTICHE, “CON LA PARTECIPAZIONE DI TUTTE LE SUE COMPONENTI” (d.P.R. n. 275/1999, art. 3, c. 1), ADOTTANO OGNI MODALITÀ ORGANIZZATIVA CHE SIA ESPRESSIONE DI AUTONOMIA PROGETTUALE E SIA COERENTE CON GLI OBIETTIVI GENERALI E SPECIFICI DI CIASCUN TIPO E INDIRIZZO DI STUDIO • CIASCUNA SCUOLA DETERMINA “NEL PIANO DELL'OFFERTA FORMATIVA, IL CURRICOLO OBBLIGATORIO PER I PROPRI ALUNNI” (d.p.r. n. 275/1999, art. 8).
  • 9. PIANO DELL'OFFERTA FORMATIVA Il POF, oltre a riflettere le esigenze del contesto culturale, sociale ed economico della comunità locale nella quale opera la scuola, riconosce le diverse opzioni metodologiche espresse dalla professionalità dei docenti, è garante del carattere unitario del sistema d’istruzione, della valorizzazione del pluralismo culturale e territoriale nonché della necessità di attivare azioni di continuità e di orientamento, e infine, si pone come fondamentale strumento di governo dell’unità scolastica.
  • 10. CONTENUTI DEL POF I contenuti del POF possono essere collocati su due versanti: curricolare e organizzativo. Sul versante curricolare i contenuti da inserire sono questi: • Curricolo obbligatorio nazionale: discipline e attività definite dal Ministero; obiettivi generali del processo educativo; obiettivi di apprendimento e competenze degli alunni; standard della qualità del servizio. • Curricolo obbligatorio opzionale locale: discipline e attività individuate autonomamente dalla scuola sulle quali famiglie e studenti operano una scelta; determinazione della flessibilità temporale per compensazioni tra discipline e attività della quota nazionale. • Nuove scelte curricolari o variazioni di scelte già effettuate. • Ampliamento dell’offerta formativa: l'art. 9 del d.p.r. n. 275/1999. Fanno parte dell’ampliamento: le iniziative, coerenti con le finalità istituzionali della scuola, a favore dei propri alunni; le iniziative, anche in coordinamento con eventuali azioni analoghe promosse dagli enti locali, a favore dei giovani e degli adulti; le iniziative di informazione e formazione destinate ai genitori degli alunni; le discipline e attività facoltative di arricchimento del curricolo, per la realizzazione di percorsi formativi integrati sulla base di accordi con le Regioni e gli Enti locali; gli specifici progetti, da realizzare all'interno di convenzioni o accordi stipulati a livello nazionale, regionale o locale.
  • 11. CONTENUTI DEL POF Sul versante organizzativo si collocano: • le scelte di flessibilità temporale per realizzare compensazioni tra discipline e attività della quota nazionale del curricolo; • i criteri di flessibilità organizzativa in ordine alla formazione dei gruppi classe o d’apprendimento, al calendario scolastico, all’orario settimanale e pluri-settimanale delle lezioni; all’utilizzo delle risorse umane (organici d’istituto), di strutture e di strumentazioni, e finanziarie; agli scrutini ed ai rapporti con le famiglie; alle visite di istruzione; • il quadro delle negoziazioni della scuola per lo sviluppo dell'offerta formativa: accordi di rete, consorzi, intese, convenzioni.
  • 12. ORARIO ANNUALE ARTICOLATO IN I. ATTIVITÀ E INSEGNAMENTI OBBLIGATORI • COMPRENSIVE DI a. QUOTA REGIONI b. QUOTA SCUOLE (*) o “Quota autonomia” c. QUOTA RELIGIONE CATTOLICA II. ATTIVITÀ E INSEGNAMENTI PREVISTI DAL POF (AMPLIAMENTO DELL’OFFERTA FORMATIVA) a. CONTRATTI D’OPERA b. DISCIPLINE OBBLIGATORIE POTENZIATE c. INSEGNAMENTI DI CUI ALL’ALLEGATO H (per i Licei)
  • 13. AUTONOMIA/FLESSIBILITÁ.1 LICEI – 20% NEL I BIENNIO; 30% NEL II BIENNIO; 20% NEL QUINTO ANNO ISTITUTI PROFESSIONALI – 25% NEL I BIENNIO; 35% NEL 3° E 4° ANNO; 40% NEL 5 ANNO ISTITUTI TECNICI – 20% NEL I BIENNIO; 30% NEL II BIENNIO; 35% NEL 5° ANNO
  • 14. AUTONOMIA / FLESSIBILITÀ/2 • È DETERMINATA IN ORGANICO (sistema informativo del miur) • LE SCUOLE INSERIRANNO LE VARIAZIONI – sia in termini di compensazione (potenziamento / depotenziamento) – sia in termini di inserimento di discipline • IN BASE ALL´ORARIO COMPLESSIVO • 20% - LIMITE MAX DI DECURTAZIONE PER DISCIPLINA • SU RICHIESTA DI STUDENTI E FAMIGLIE • NO AD ESUBERI IN ORGANICO PROVINCIALE
  • 15. FLESSIBILITÁ LA FLESSIBILITÁ –PER L´ARTICOLAZIONE DELLE AREE DI INDIRIZZO IN OPZIONI; DEFINITE DAL MINISTRO –PER VENIRE INCONTRO ALLE ESIGENZE DEL TERRITORIO E DEL MONDO DEL LAVORO
  • 16. AMPLIAMENTO OFFERTA FORMATIVA • É POSSIBILE CON CONTRATTI D´OPERA CON ESPERTI DEL MONDO DEL LAVORO • LA COMPETENZA SPECIALISTICA NON DEVE ESSERE PRESENTE IN ISTITUTO
  • 17. AUTONOMIE LOCALI PER IL POF • L’AUTONOMIA SI ESERCITA NEL RISPETTO DELLE FUNZIONI DELEGATE ALLE REGIONI E DEI COMPITI E DELLE FUNZIONI TRASFERITI AGLI EE.LL. (art. 1. 1) • LE SCUOLE INTERAGISCONO CON GLI EE.LL. (art. 1. 2); SINERGIE NEGOZIALI • LA PRESENZA NEL POF (art. 3. 2-3) • LA SCUOLA SI COORDINA CON LE INIZIATIVE EVENTUALMENTE ASSUNTE DAGLI EE.LL. (art. 4. 4) • DETERMINAZIONE DEL CURRICOLO LOCALE TENENDO CONTO DELLE “ESIGENZE E DELLE ATTESE ESPRESSE” (…) DAGLI EE.LL. (art. 8. 4) E SULLA BASE DI ACCORDI CON LE REGIONI E GLI ENTI LOCALI (art. 8. 5) - (PERCORSI FORMATIVI INTEGRATI) • PROPOSTE PER LE INNOVAZIONI ORDINAMENTALI (art. 11) • AMPLIAMENTO OFFERTA FORMATIVA: A) GIOVANI E ADULTI (art. 9.1) • REALIZZAZIONE DI PROGETTI IN PARTENARIATO (CONVENZIONI E ACCORDI) CON REGIONI ED ENTI LOCALI (art. 9. 3)
  • 18. I SOGGETTI DECISIONALI RISPETTO AL POF CONSIGLIO DI ISTITUTO Fissa gli indirizzi generali e opera scelte di gestione e amministrazione. Adotta il POF. COLLEGIO DOCENTI Elabora il Piano DIRIGENTE SCOLASTICO Tiene i rapporti con gli EE.LL. nella fase di fissazione degli indirizzi generali, predisponendo le condizioni per la realizzabilità del POF
  • 19. LE FUNZIONI IN MATERIA D’ISTRUZIONE DELLE ISTITUZIONI SCOLASTICHE COMPETENZE ATTRIBUITE DAL D.P.R. 275/1999 a) DIDATTICHE – ELABORAZIONE DEL POF, COMPRENSIVO DI OPZIONI DIDATTICHE, – ORGANIZZATIVE, DI RICERCA, SPERIMENTAZIONE E SVILUPPO. – POSSIBILITÀ DI INDIVIDUAZIONE DI UNA QUOTA DEI CURRICOLI – POSSIBILITÀ DI ARRICCHIRE E AMPLIARE L’OFFERTA FORMATIVA – POSSIBILITÀ DI PROPORRE PROGETTI DI INNOVAZIONE NAZIONALE (segue)
  • 20. LE FUNZIONI IN MATERIA D’ISTRUZIONE DELLE ISTITUZIONI SCOLASTICHE b) AMMINISTRATIVE • CARRIERA SCOLASTICA E RAPPORTI CON GLI ALUNNI (ISCRIZIONI, FREQUENZE, CERTIFICAZIONI,DOCUMENTAZIONE, VALUTAZIONE, RICONOSCIMENTO STUDI COMPIUTI IN ITALIA E ALL’ESTERO AI FINI DELLA PROSECUZIONE DEGLI STUDI, VALUTAZIONE DEI CREDITI E DEBITI FORMATIVI, PARTECIPAZIONE A PROGETTI TERRITORIALI E INTERNAZIONALI, REALIZZAZIONE DI SCAMBI EDUCATIVI INTERNAZIONALI, REGOLAMENTO DI DISCIPLINA DEGLI ALUNNI) • AMMINISTRAZIONE E GESTIONE DEL PATRIMONIO E DELLE RISORSE E DEFINIZIONE E STIPULA DEI CONTRATTI DI PRESTAZIONE D’OPERA • RIORGANIZZAZIONE DEI SERVIZI AMMINISTRATIVI E CONTABILI TENENDO CONTO DEL NUOVO ASSETTO ISTITUZIONALE DELLE SCUOLE E DELLA COMPLESSITÀ DEI COMPITI AD ESSE AFFIDATI, PER GARANTIRE ALL'UTENZA UN EFFICACE SERVIZIO • INIZIATIVE AUTONOME DI SPECIFICA FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO CULTURALE E PROFESSIONALE DEL RELATIVO PERSONALE • POTERE DI PROPOSTA O INTESA CON GLI ENTI LOCALI PER LA REALIZZAZIONE DEL GIUSTO DIMENSIONAMENTO • POSSIBILITÀ DI PROMUOVERE O ADERIRE AD ACCORDI • GESTIONE DELLO STATO GIURIDICO ED ECONOMICO DEL PERSONALE DELLA SCUOLA NON RISERVATO DA APPOSITE DISPOSIZIONI ALL’AMMINISTRAZIONE CENTRALE O PERIFERICA DELLO STATO • COLLABORAZIONE DELLE RISORSE CULTURALI, PROFESSIONALI, SOCIALI ED ECONOMICHE DEL TERRITORIO (ART. 25, D. LGS. 65/2001).
  • 21.
  • 22. COSTITUZIONE - TITOLO V  LA NUOVA REPUBBLICA E LA PARITÀ ISTITUZ. LE TRA STATO REGIONI ED ENTI LOCALI  LEGISLAZIONE ESCLUSIVA E CONCORRENTE  LE FUNZIONI AMMINISTRATIVE – IL PRICIPIO DI LOCALIZZAZIONE AMMINISTRATIVA  IL SISTEMA SCOLASTICO:  ISTRUZIONE  ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE  AUTONOMIA FUNZIONALE DELLE SCUOLE E POTERI PUBBLICI LOCALI  SUSSIDIARIETA
  • 23. ROFORMA DEL TITOLO V DELLA COSTITUZIONE  LA NUOVA REPUBBLICA E LA PARITÀ ISTITUZIONALE  LEGISLAZIONE ESCLUSIVA E CONCORRENTE  IL SISTEMA SCOLASTICO – ISTRUZIONE E • ISTRUZIONE E ORMAZIONE PROFESSIONALE  AUTONOMIA FUNZIONALE E POTERE PUBBLICO LOCALE • PROSEGUE LA RIFORMA DEL DECENGTRAMENTO AMMINISTRATIVO DELLO STATO AVVIATA CON LEGGE DELEGA 59/1997 • È DESIGNATO DAI RIFORMATORI COME “FEDERALISMO COOPERATIVO E SOLIDALE” • LO STATO NON È PIÙ IL SOLO REGOLATORE DELLA VITA E DEI CITTADINI • IL SERVIZIO PUBBLICO SI DECIDE NEI LUOGHI DEL BISOGNO SOCIALE
  • 24. LEGISLAZIONE ESCLUSIVA STATO Competenza legislativa esclusiva • l'istruzione statale (art. 117Cost., c. 3) • "determinazione dei principi fondamentali" della Repubblica (art. 117Cost., c. 3); anche nelle materie di legislazione esclusiva delle Regioni • determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale" (art. 117Cost., c. 2, lett. m; art. 120, c. 2) • "norme generali sull'istruzione" (art. 117Cost., c. 2, lett. n; e art. 33, c. 2) REGIONI Competenza legislativa esclusiva • “istruzione e formazione professionale (art. 117Cost., c. 3) • "ogni materia non espressamente riservata alla legislazione dello Stato" (art. 117Cost., c. 4) = c.d. competenza legislativa residuale
  • 25. LEGISLAZIONE CONCORRENTE STATO Competenza legislativa concorrente • l'istruzione statale (art. 117Cost., c. 3) REGIONI Competenza legislativa concorrente • l'istruzione statale (art. 117Cost., c. 3)
  • 26. SIGNIFICATI DELL’AUTONOMIA SCOLASTICA COSTITUZIONALIZZATA • SOTTRAZIONE DELL’AUTONOMIA SCOLASTICA AL POTERE LEGISLATIVO ESCLUSIVO DELLE REGIONI • È LIMITE ESPLICITO ALLA LEGISLAZIONE CONCORRENTE DELLO STATO E DELLE REGIONI • OGGETTO DI LEGISLAZIONE ESCLUSIVA DELLO STATO • LE SCUOLE NEL SISTEMA DEI POTERI PUBBLICI LOCALI • LE SCUOLE MODELLO DI AUTONOMIA MENO EVOLUTO • CONFERMA DELO STATUS QUO ANTEA (L. 5971997) (segue)
  • 27. AUTONOMIA SCOLASTICA • “LE AUTONOMIE SCOLASTICHE SONO ESPRESSIONE DI AUTONOMIA FUNZIONALE” (art. 1, DPR 275/1999). • LE SCUOLE COME QUARTA AUTONOMIA FUNZIONALE COSTITUZIONALE (UNIVERSITÀ, COMUNI, CAMERE DI COMMERCIO) • AUTONOMIA ATTRIBUITA NON A FINI ORDINAMENTALI (NON È AUTONOMIA NORMATIVA) (Auriemma) • L’AUTONOMIA HA IL PROPRIO FONDAMENTO NELLA LIBERTÀ D’INSEGNAMENTO E NEL PRINCIPIO DI SUSSIDIARIETÀ • AUTONOMIA SCOLASTICA COME “MODELLO MENO EVOLUTO DI AUTONOMIA FUNZIONALE” (Poggi) • AUTONOMIA FUNZIONALE – SIGNIFICATI – DECENTRAMENTO AMMINISTRATIVO – HA SEDE NELLA REALTÀ LOCALE ALLA QUALE È COLLEGATA – HA VOCAZIONE SPECIALIZZATA (CURA DI PARTICOLARI INTERESSI PUBBLICI) – OPERA DA COLLANTE ISTITUZIONALE TRA AMMJNISTRAZIONE E SOCIATÀ CIVILE, CIOÈ UNA FORMA DI INTEGRAZIONE SOCIALE TRA INTERESSI
  • 28. NORME GENERALI SULL’ISTRUZIONE • Le "norme generali sull'istruzione" (art. 117Cost., c. 2, lett. n; e art. 33, c. 2) sono sorrette, in relazione al loro contenuto, da esigenze unitarie e, quindi, applicabili indistintamente al di là dell’ambito propriamente regionale. • Le norme generali sono norme che definiscono “l’architettura del sistema scolastico” (Pajno).
  • 29. LIVELLI ESSENZIALI DELLE PRESTAZIONI La "determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale" (art. 117Cost., c. 2, lett. m). I livelli essenziali delle prestazioni sono le prestazioni di base, e quindi adeguate, al di sotto delle quali il diritto stesso, civile o sociale, cui si riferiscono, risulta violato, disatteso. Attraverso la definizione dei livelli essenziali delle prestazioni lo Stato garantisce “il mantenimento di una adeguata uniformità di trattamento sul piano dei diritti a tutti i soggetti” (Corte Cost. sent. n. 88/2003).
  • 30. LIVELLI ESSENZIALI DI PRESTAZIONE • DIRITTI CIVILI – Diritti di libertà, di proprietà, mobilità, di pensiero, di parola, di riunione, riservatezza, … • DIRITTI SOCIALI – Salute, Istruzione, Previdenza, Lavoro, Assistenza sociale
  • 31. LEP GIÀ DEFINITI • Indicazioni Nazionali (Allegati d. lgs n. 59/2004 e d. lgs n. 226/2005). L’assetto pedagogico, didattico e organizzativo (Corte cost., sent. n. 279/2005) • Indicazioni per il curricolo 2007 • Indicazioni licei 2010 • Linee guida per istituti tecnici e professionali • PECUP (ibidem) • LEP dell’Istruzione e formazione professionale (d. lgs 226/2005) • MODALITÀ E CRITERI PER LA CERTIFICAZIONE DELLE SITUAZIONI DI HANDICAP (Consiglio di Stato, Adunanza del 29 agosto 2005)
  • 32. LE ISTITUZIONI SCOLASTICHE AUTONOME LE ISTITUZIONI SCOLASTICHE SONO AUTONOMIE FUNZIONALI, ENTI DI DIRITTO PUBBLICO, AUTONOMI, AUSILIARI, STRUMENTALI, EROGATORI DI SERVIZI AMMINISTRATIVI E TECNICI ENTE DI DIRITTO • PUBBLICO. PERSONA GIURIDICA PUBBLICA DOTATA DI AUTONOMIA E DI SOGGETTIVITÀ NEGOZIALE • AUTONOMI. ORGANIZZATIVA, DIDATTICA, DI RICERCA • STRUMENTALE • AUSILIARIO. LE SCUOLE POSSONO CONFIGURARE ED ASSOLVERE AD UN INTERESSE PUBBLICO: SI PENSI AL CURRICOLO LOCALE E ALL’AMPLIAMENTO DELL’OFFERTA FORMATIVA. L'ENTE AUSILIARIO ATTUA FINI DELLO STATO E FINI PROPRI CHE DIVENTANO E SONO DI INTERESSE PUBBLICO. • EROGATORE DI SERVIZI (=FUNZIONI) AMMINISTRATIVI (artt. 2 e 14 del d.P.R. n. 275/1999) • EROGATORE DI SERVIZI TECNICI (ISTRUZIONE E FORMAZIONE)
  • 33. POTERE NEGOZIALE CAPACITÀ NEGOZIALE DI DIRITTO PRIVATO CONFERITA IN FORMA AMPIA PER CONCLUDERE CONTRATTI DI DIRITTO PUBBLICO E PRIVATO PER IL PERSEGUIMENTO DI FINI ISTITUZIONALI (INTERESSE PUBBLICO) 33 Materiali didattici a cura di Mario Falanga
  • 34. ATTI NEGOZIALI ASSOCIATIVI Il potere negoziale delle scuole consiste nella “capacità di confronto, interazione e negoziazione con gli enti locali, le istituzioni, le organizzazioni sociali e le associazioni operanti nell’ambito territoriale di competenza” • Lo Stato, le Regioni, gli Enti Locali, le istituzioni scolastiche ed altri soggetti pubblici e privati possono stipulare tra loro convenzioni e accordi di programma per la gestione di attività di istruzione, di formazione e di orientamento, e per l’attuazione di progetti promossi e finanziati con risorse a destinazione specifica. • La capacità negoziale, che è di diritto privato, assimila la scuola all'operatore del mercato giuridico, ed è modellata sul tipo dell’autonomia privata ed è conferita in forma piena per consentire alle scuole l’attivazione e/o la partecipazione alle diverse forme di vita giuridicamente associata (partenariato giuridico). 34 Materiali didattici a cura di Mario Falanga
  • 35. FINALITÀ DEL POTERE NEGOZIALE o POSSIBILITÀ DI CONFRONTO, INTERAZIONE E NEGOZIAZIONE CON GLI EE.LL., LE ISTITUZINI, LE ORGANIZZAZIONI OPERANTI NELL’AMBITO TERRITORIALE DI COMPETENZA o CONSENTIRE L’ATTIVAZIONE E/O PARTECIPAZIONE ALLE DIVERSE FORME DI VITA GIURIDICAMENTE ASSOCIATA o GESTIRE IN MODO EFFICACE LE COMPLESSE OPERAZIONI ECNOMICHE A SUPPORTO DELLE ATTIVITÀ EDUCATIVE, COSì ASSICURANDO CELERITÀ ED EFFICACIA NELL’UTILIZZO DELLE RISORSE UMANE E MATERIALI PER REALIZZARE FINI D’ISTRUZIONE (SEGUE) o APRIRSI A NUOVE LOGICHE DI PROGRAMMAZIONE E D’IMPRESA o CONCORRERE A SVILUPPARE LE CONDIZIONI PER UNA COMPLESSIVA CRESCITA CULTURALE E SOCIO-ECONOMICA DEL CONTESTO IN CUI SI OPERA o PARTECIPARE AD UN SISTEMA INTEGRATO DI COMPETENZE MEDIANTE IL RACCORDO DELE PROPRIE COMPETENZE CON QUELLE DEGLI USR, DELLE REGIONI, E DEGLI EE.LL. PER UNA MIGLIORE PRESTAZIONE DEL SERVIZIO DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE 35 Materiali didattici a cura di Mario Falanga
  • 36. GLI STRUMENTI DEL PARTENARIATO GIURIDICO IN AMBITO SCOLASTICO • ACCORDI DI PROGRAMMA (rapporto di genere e specie) – DI RETE SCOLASTICA – PATTO TERRITORIALE – INTESA ISTITUZIONALE DI PROGRAMMA – QUADRO – CONTRATTO DI PROGRAMMA – PROGRAMMAZIONE NEGOZIATA • CONSORZIO • CONVENZIONE • CONTRATTI PRESTAZIONE D’OPERA • PROTOCOLLO D’INTESA • ASSOCIAZIONE TEMPORANEA (art. 56 D.I. 44) 36 Materiali didattici a cura di Mario Falanga
  • 37. LICEI IST. TECNICI IST. PROFESSIONALI PECUP (d. lgs. n. 226/2005, Allegato A) PECUP (d. lgs. n. 226/2005, Allegato A) PECUP (d. lgs. n. 226/2005, Allegato A) PECUP (d.p.r. n. 89/2010, Allegato A). Per i Licei PECUP (d.p.r. n. 88/2010, Allegato A) PECUP (d.p.r. n. 87/2010, Allegato A) INDICAZIONI NAZIONALI (Obiettivi specifici di apprendimento) – Licei LINEE GUIDA per Istituti Professionali e Tecnici LINEE GUIDA per Istituti Professionali e Tecnici PIANI DI STUDIO - Allegati B, C, D, E, F, G al d.p.r. 89/2010 per i Licei (competenze, abilità e conoscenze)_All´interno delle Indicazioni PROFILI D´USCITA PROFILI D´USCITA D.M. n. 139/2007 (16 competenze di base e 8 competenze di cittadinanza) D.M. n. 139/2007 (16 competenze di base e 8 competenze di cittadinanza) – BIENNIO LICEI TECNICI PROFESSIONALI D.M. n. 139/2007 (16 competenze di base e 8 competenze di cittadinanza) – BIENNIO LICEI TECNICI PROFESSIONALI
  • 38. PER LEGGERE M. FALANGA-A. CATELANI, LA SCUOLA PUBBLICA IN ITALIA, LA SCUOLA, BRESCIA 2010 Materiali didattici a cura di Mario Falanga 38
  • 39. Materiali didattici a cura di Mario Falanga 39