Parcheggi abusivi, intervista al consigliere di Stato Zali
1. + ticino 3GIORNALEdelPOPOLO
GIOVEDÌ 17 MARZO 2016
All’inizio di questo mese è stato pubblica-
to un interessante studio sulle energie del
futuro condotto da UBS, le cui conclusioni
principali vedono nell’idroelettrico, nel so-
lare e nelle centrali a gas naturale l’unica
vera soluzione per raggiungere una sana
sostenibilità energetica nei prossimi anni.
Se idroelettrico e solare sono ormai concetti
assodati alle nostre latitudini, la produzione
di energia elettrica attraverso delle centrali
a gas naturale richiede probabilmente qual-
che approfondimento.
È innanzitutto importante sapere che
idroelettrico e solare non sono in grado al
momento di coprire il fabbisogno naziona-
le di elettricità e che una parte dell’energia
consumata in Svizzera viene prodotta a par-
tire dal carbone (soprattutto in Germania),
che è l’energia fossile più inquinante a livel-
lo ambientale. Proprio per questo motivo
le centrali a gas naturale hanno un ampio
margine di sviluppo. Le centrali termiche
a gas naturale sono realizzate sotto forma
di impianti combinati. Delle turbine a gas
generano elettricità tramite un alternatore.
Il vapore proveniente dalla caldaia di recu-
pero viene anch’esso utilizzato per produrre
elettricità con una turbina, portando i ren-
dimenti elettrici di questi impianti intorno
al 60%, in confronto al 40% di una centrale
termoelettrica tradizionale. A questo biso-
gna inoltre aggiungere un sensibile miglio-
ramento a livello ecologico, in quanto si ha
un minor consumo di combustibile fossile a
parità di energia prodotta.
Ma il gas naturale offre di più! Anche il
processo inverso è ormai possibile.
La produzione di gas naturale a partire
dall’energia elettrica è oggetto del dibattito
scientifico, ma anche politico, e inizia a pre-
sentare i primi risultati confortanti. Questa
nuova tecnologia, a nome “Power to gas” si
basa sulla conversione dell’energia elettrica
in eccesso, prodotta da impianti di energia
rinnovabile e pulita (solare ed eolico pro-
ducono elettricità in modo discontinuo e
spesso quando non ce n’è un bisogno imme-
diato), in acqua e metano (il gas principale
che costituisce il gas naturale), mediante
il processo di “Sabatier”, cioè una reazione
chimica che fa reagire il diossido di carbonio
con l’idrogeno.
Il gas così ottenuto può essere stoccato
(a differenza della corrente elettrica) e im-
messo nella rete nei momenti di sovrappro-
duzione di energia elettrica rinnovabile,
garantendo maggior sicurezza nell’approv-
vigionamento, minor dipendenza dai Paesi
fornitori ed evitando sprechi energetici.
Il “Power to gas” si presenta quindi come
uno dei punti di riferimento dell’energia del
futuro ed è, per esempio, già parte del pro-
gramma nazionale energetico tedesco.
Sarebbe forse il caso, ma questa è un’opi-
nione assolutamente personale, che la Sviz-
zera inizi a guardare con maggior attenzio-
ne alle soluzioni necessarie a garantire un
adeguato sostentamento energetico vista la
progressiva dismissione del nucleare (anche
se il dibattito sul tema è sempre aperto) che
oggi garantisce circa il 40% del fabbisogno
nazionale. Le energie rinnovabili, che sono
l’obiettivo ultimo per la prossima genera-
zione, garantiscono oggi solamente l’1%/2%
dell’energia richiesta e la possibilità data
dalle centrali a gas e dal “Power to gas” non è
assolutamente da sottovalutare.
Meglio prevenire che curare!
*responsabile marketing di Metanord
Gas naturale ed elettricità, il binomio del futuro
l’opinione di mattia Janett*
Un’app
per scoprire
AlpTransit
Da ora è possibile esplorare la galleria di
base del San Gottardo, in modo divertente,
grazie all’applicazione «Gottardo 2016». L’app
è disponibile da subito gratuitamente in quat-
tro lingue per iPhone e dispositivi Android
negli app store oppure su www.gottardo2016.
ch/app.
Verso l’inaugurazione
Nel fine settimana del 4-5 giugno, per la
prima volta, il pubblico potrà viaggiare attra-
verso la galleria di base del San Gottardo. In
queste due giornate circoleranno gli esclusivi
treni navetta San Gottardo. A Erstfeld e nella
zona di Pollegio/Biasca i visitatori godranno
di un programma variato nei quattro luoghi
dei festeggiamenti. Ad esempio i simulatori
del nuovo treno ad alta velocità «Giruno» di
Stadler Rail, che a partire dal mese di dicem-
bre 2019 trasporterà in modo veloce e confor-
tevole i viaggiatori sull’asse nord-sud del San
Gottardo. Inoltre saranno aperti ai visitatori i
due nuovi centri di manutenzione e interven-
to di Erstfeld e Biasca. Una mostra sul mate-
riale rotabile presenterà i treni e le locomotive
di una volta e di oggi, mentre FFS Cargo, con
una torre di container, mostrerà la quantità
di container che un treno merci potrà tra-
sportare attraverso la galleria di base del San
Gottardo. I biglietti per le corse in galleria
possono essere acquistati solo in prevendita,
che inizierà nella seconda metà di aprile su
www.ffs.ch e negli usuali punti vendita FFS. A
partire da tale data saranno disponibili anche
le informazioni sul prezzo e sul programma
dell’evento pubblico all’indirizzo www.got-
tardo2016.ch.
galleria di base
Se a Mendrisio il calo è notevole, a Lugano resta ancora da fare. (foto Crinari)
Telethon spicca il volo
Sarà giornata di volo e passione ma anche
una grande festa di beneficenza aperta a tutti
con “Telethon vola”. L’evento aviatorio dedi-
cato a bambini e giovani affetti da malattie
genetiche rare, giunto quest’anno alla sesta
edizione, si terrà per la terza volta alla Base
Aerea Militare di Locarno (le prime edizioni
si erano svolte all’aeroporto di Lugano). L’ap-
puntamento, ormai diventato una tradizione,
è in programma questa domenica. Dopo aver
festeggiato e sottolineato l’anno scorso il tra-
guardo dei 25 anni con oltre ottanta eventi,
Telethon della Svizzera italiana, in collabo-
razione con l’Associazione Malattie Geneti-
che Rare della Svizzera italiana (MGR) lancia
con rinnovato entusiasmo il programma delle
manifestazioni per il 2016. Si darà così il via a
una serie di appuntamenti previsti fino a di-
cembre.
Pro infirmis e il film “Genitori”
Nell’ambito dei festeggiamenti per gli ot-
tant’anni di presenza nella Svizzera Italiana,
Pro infirmis Ticino e Moeano organizza la
visione del film “Genitori” di Alberto Fasulo,
in programma allo scorso Festival del Film
di Locarno. Stasera alle 18.30 a Massagno, si
potrà dare uno sguardo con occhi diversi al
mestiere di “genitore” grazie alle intense nar-
razioni dei protagonisti del film confrontati
con la disabilità. Al documentario seguirà un
dibattito moderato dal critico cinematografi-
co Gino Buscaglia. La serata gratuita è aperta
al pubblico. Il film è sottotitolato e la discus-
sione è tradotta in Lingua dei segni. Maggiori
informazioni: Danilo Forini, direttore Pro In-
firmis, 076/571.16.09.
in breve
tuando delle politiche di mobili-
tà. Nel frattempo è anche entrato
in funzione un credito di 2 milio-
ni approvato dal Gran Consiglio,
dedicato alla mobilità aziendale,
che dovrebbe favorire la ricerca
di soluzioni alternative come car-
sharing e car-pooling. Nel febbra-
io del 2014 mi ero dato 18 mesi di
tempo per avere i primi risultati e
ora siamo già a buon punto. An-
che se il lavoro deve essere com-
pletato abbiamo raggiunto dei ri-
sultati tangibili.
La zona che la preoccupa mag-
giormente?
Sebbene tutte le auto passino
da Mendrisio, il vero problema
si riscontra più a nord: Lugano,
la Valle del Vedeggio fino a Mez-
zovico e il Basso Malcantone. Un
comparto che mi sta a cuore è
poi quello di Bioggio e Manno. Si
tratta di una zona molto sensibi-
le, che ospita oltre 10mila posti di
lavoro e circa 5mila posteggi. Una
riduzione di mille posteggi, con
macchine che si spostano durante
le ore di punta, sarebbe un inter-
vento molto percettibile a livello
di traffico. A questo proposito è in
allestimento un piano comunale
di mobilità aziendale che dovreb-
be portare dei frutti.
Dal 2014 il consigliere di Stato
Claudio Zali, direttore del Dipar-
timento del territorio, ha intra-
preso una lotta contro i posteggi
abusivi, con l’obiettivo finale di
scoraggiare l’uso dei mezzi priva-
ti, ridurre il traffico e favorire in-
vece il trasporto pubblico. A due
anni dall’avvio dell’operazione
di verifica dei posteggi, abbiamo
contattato il consigliere di Stato
Zali per tracciare un primo bilan-
cio.
I posteggi abusivi censiti nel
2014 nel Sottoceneneri erano
25mila, a che punto siamo oggi?
A monte c’è stato un lavoro di
identificazione delle superfici,
studiando i piani regolatori, fo-
tografando le aree e studiando le
domande edilizie per accertare
l’identità del problema. Nel 2014
erano 25mila i posteggi bisogno-
si di una verifica, che risultavano
non in regola.
Ad oggi abbiamo stabilito che
di quei posteggi, quelli davvero
abusivi erano 12.500. Circa 5.500
sono stati eliminati, oppure re-
golamentati, ad esempio trasfor-
mando le zone bianche in zone
blu, eliminando i posteggi non
soggetti a limitazione di tempo.
Resta da lavorare su 7mila po-
steggi, concentrati nei Comuni
confrontati con aree di parcheg-
gio importanti e tali da incidere
sulla mobilità. Il tempo impiegato
fino ad ora si giustifica con la ne-
cessità di espletare le procedure
e garantire i diritti ricorsuali alle
parti.
E per il Sopra-
ceneri?
Siamo appe-
na agli inizi del
lavoro, anche
perché il proble-
ma del traffico
nel Sopraceneri
non è nemmeno
paragonabile a
quello del Sot-
toceneri. Le mie
risorse sono li-
mitate, non ho
assunto nessu-
no per questo
compito e il Di-
partimento non
è andato incon-
tro a spese sup-
plementari, ma
siamo andati avanti con le risorse
che avevamo già a disposizione.
Quindi il protrarsi delle procedu-
re nel Sottoceneri ci ha finora im-
pedito di passare al Sopraceneri.
Piuttosto che imbarcarmi in un
secondo fronte, ho preferito con-
tinuare il lavoro nel Sottoceneri e
cercare di portarlo a termine lad-
dove il problema è più acuto.
Come sono state accolte le mi-
sure portate avanti dal suo Di-
partimento dai Comuni?
In generale i Comuni hanno
quasi tutti capito e ammesso con
correttezza e trasparenza che cer-
te procedure non erano state ri-
spettate, nessu-
no ha negato il
problema. Devo
anche dire
che, compati-
bilmente con
le loro risorse
umane, han-
no collaborato
alla risoluzione
del problema.
Direi che le re-
sistenze locali
non sono tanto
da attribuire ai
Comuni – o solo
in minima par-
te – quanto ai privati che, soprat-
tutto quando si tratta di posteggi
di una certa rilevanza li considera
come una risorsa, come uno stru-
mento necessario per il suo lavoro
ed è quindi incline a far valere il
proprio diritto.
Tra le diverse regioni e città
del Cantone, quali sono quelle
maggiormente interessate dal
fenomeno?
Le zone sensibili sono quelle in
cui c’è una grande diffusione di
posti di lavoro che, quindi, neces-
sitano di vaste aree di posteggio
per il personale. Mendrisio è un
caso emblematico, c’erano grandi
sterrati adibiti a posteggio, non
sempre in accordo con la piani-
ficazione o con le licenze edilizie
concesse. Lugano e Mendrisio
avevano tra i 4 e i 5mila posteggi
bisognosi di una verifica, non in
regola.
In entrambi i Comuni sono sta-
te ottenute delle riduzioni, anche
se il risultato di Mendrisio è sicu-
ramente migliore: ha problemi da
risolvere ancora solo per circa 600
posteggi, mentre 800 sono spariti.
Lugano, invece, ha risolto il pro-
blema in misura molto minore,
anche perché ha una superficie
maggiore con 8 diversi Piani re-
golatori. Ma per il momento pre-
ferisco non fare numeri, manca
ancora del lavoro da fare.
Quali saranno le prossime
mosse?
L’impostazione del lavoro è
data, ora bisogna attendere i tem-
pi delle procedure. La strategia è
quella di mirare ai grossi numeri
e l’attenzione è rivolta ai Comuni
maggiori, che hanno più casi in
sospeso.
Accanto ai metodi coercitivi,
stiamo dando tempo ai Comuni
affinché si trovino delle soluzioni
concordate che possano portare
al medesimo effetto, magari at-
Il direttore del Dipartimento del territorio Zali traccia un bilancio
Nel 2014 erano stati censiti 25mila stalli bisognosi di verifica,
12.500 erano effettivamente abusivi, su 7mila c’è ancora da lavorare. DI Martina Salvini
Parcheggi abusivi dimezzati