1. COMUNE DELLA SPEZIA
OGGETTO: Accordo di collaborazione tra il comune della spezia e l’Istituto Superiore di
Sanita’ per il supporto nell’istruttoria dell’autorizzazione integrata ambientale della
termo centrale elettrica di loc. Vallegrande : Implementazione di progetto per la
definizione degli aspetti sanitari inerenti l’inquinamento atmosferico
dell’area finalizzato all’avanzamento di prescrizioni a tutela della salute
pubblica
Premesso che:
- La centrale risulta tra gli impianti sottoposti al rilascio di Autorizzazione Integrata
Ambientale ed infatti in tal senso ENEL ha avanzata domanda presso il competente
Ministero dell’Ambiente.
- Le principali competenze comunali in ordine alla relativa pratica riguardano gli
aspetti di protezione sanitaria e infatti nell'ambito della conferenza dei servizi
istruttoria sono acquisite le prescrizioni del Sindaco di cui agli articoli 216 e 217 del
regio decreto 27 luglio 1934, n. 1265 (Testo Unico delle Leggi Sanitarie);
- per quanto sopra, sussistendo la necessità di dotarsi di un’alta consulenza per le
mansioni di cui sopra, per le quali viene richiesta una professionalità assolutamente
specialistica non presente nell’Ente e che il ricorso a tale professionalità è necessario
per individuare eventuali modalità e tecnologie nell’esercizio della termocentrale,
nell’ambito del processo di Autorizzazione Integrata Ambientale, atte a garantire
idonei livelli di tutela della salute pubblica, il Comune si è avvalso della
collaborazione dell’Istituto Superiore di Sanità, quale organo tecnico
istituzionalmente più qualificato a fornire un supporto per definire i suddetti
aspetti;
Dato atto che:
- E’ stata approvata Delibera di Giunta comunale n. 106 del 4/04/11 “Accordo di
collaborazione tra il Comune della Spezia e l’Istituto superiore di sanità per il
supporto nell’istruttoria dell’autorizzazione integrata ambientale della
termocentrale elettrica ambientale della termocentrale elettrica di loc. Vallegrande
– La Spezia”;
- La durata del suddetto accordo è stata stabilita in 12 mesi a decorrere dalla data
della sua sottoscrizione ed in ogni caso proseguirà fino al rilascio dell’autorizzazione
per quanto attiene la partecipazione alle riunioni della Commissione IPPC ed alle
conferenze dei servizi che saranno indette dal Ministero per l’istruttoria di che
trattasi;
Considerato che:
2. - La procedura di AIA presso il Ministero dell’ambiente, inerente la Centrale
termoelettrica di La Spezia non è ancora giunta alla conclusione definitiva;
- Nella conferenza dei servizi ministeriale l’Amministrazione comunale intende
ribadire la necessità di un controllo dei rischi ambientali ed avanzare la proposta di
attivazione di un sistema di monitoraggio sanitario che tuteli la salute dei cittadini;
Dato atto che:
-quindi l’accordo di collaborazione in essere è da intendersi tacitamente prorogato nei
termini previsti dall’art. 2 della convenzione approvata con DGC 106;
Valutato peraltro necessario che:
- Al fine di perseguire le ulteriori finalità sopra descritte si debba realizzare, con la
collaborazione dell’Istituto superiore di sanità, uno studio delle problematiche
sanitarie inerenti l’inquinamento atmosferico dell’area finalizzato all’avanzamento
di una specifica prescrizione secondo il progetto allegato;
- Il corrispettivo per la prestazione inerente la predisposizione del suddetto progetto è
stato stabilito nella misura di 15000 euro in aggiunta ai 10000 euro già impegnati
con la precedente Dgc 106 del 2011;
- Tale somma sarà impegnata con successiva determinazione dirigenziale del Cdr
ambiente suddivisa nel modo seguente:
per euro 12000 con i fondi disponibili al capitolo 103131 del bilancio 2012;
per i restanti euro 3000 con i fondi disponibili al capitolo 103560 del bilancio
2012 finanziato dalle somme accertate al capitolo 305560 del bilancio 2012
accertamento n. 467/1 e riscossi con reversale 626 del 30/1/2012 ( contributi
Enel);
- Il costo complessivo della collaborazione già approvata con la DGC n. 106 ammonta
pertanto ad euro 25000;
- Dato atto che l’Ufficio Ambiente con ulteriore comunicazione richiederà la
disponibilità dell’Istituto superiore di sanità per l’esecuzione del progetto;
Preso atto del parere favorevole espresso dal responsabile del servizio in ordine alla
regolarità tecnica ai sensi dell’art. 49 del D.lgs. 18.08.2000 n° 267;
Preso atto che necessita del parere di regolarità contabile, attestante la copertura
finanziaria della spesa, rilasciato dal responsabile dei servizi finanziari, ai sensi dell’art 151
comma 4 del Dlgs 18/08/2000 n.267 e dell’art. 54 del vigente Regolamento di contabilità;
Ritenuto di dover dichiarare il presente atto immediatamente eseguibile, stante l’urgenza
di provvedere allo studio che assume rilevanza sotto il profilo della tutela della salute
pubblica;
Con voti unanimi resi ed accertati nei modi di legge;
3. DELIBERA
- Di approvare il progetto descritto nell’allegato alla presente deliberazione quale
parte integrante sostanziale della presente;
- di dare atto che l’ulteriore spesa di euro 15000 sarà impegnata successivamente
come specificato in premessa;
- di dichiarare il presente provvedimento immediatamente eseguibile, con voti
unanimi
4. ALLEGATO
PROGETTO PER PROROGA CONVENZIONE ISS – COMUNE DI LA SPEZIA
La qualità dell’aria è un parametro particolarmente sensibile per gli effetti sulla salute in
quanto matrice che veicola la maggior parte dei contaminanti dagli impianti industriali alle
aree urbanizzate provocando l’esposizione della popolazione. Nello specifico contesto
spezzino, in cui le usuali emissioni dell’ambiente urbano si sommano a quelle di numerose
attività industriali di varia entità (CTE, porto, ecc.), il suo monitoraggio costituisce
pertanto sia un sistema di sorveglianza della qualità ambientale, finalizzato a garantire
il rispetto di limiti ed obiettivi, sia un sistema di monitoraggio di potenziali effetti
avversi sulla salute, finalizzato a valutare le variazioni nel tempo dei contaminanti che, per
proprietà chimico fisiche e tossicologiche, possono provocare effetti avversi sulla salute.
Sebbene si avvalgano spesso degli stessi dati, i due sistemi sono significativamente diversi
sul piano concettuale. Il primo consegue il suo obiettivo quando i limiti che definiscono
un’accettabile qualità dell’aria sono rispettati. Il secondo, focalizzando l’attenzione su
contaminanti che non hanno una soglia al di sotto della quale possono essere esclusi effetti
sulla salute (i.e. cancerogeni, mutageni, ecc), è invece vincolato a perseguire l’obiettivo
della riduzione continua dei rischi connessi all’esposizione della popolazione. I due sistemi
sono ovviamente di grande interesse per le autorità comunali, ed in particolare per il
Sindaco che è la massima autorità sanitaria sul territorio di competenza, ma mentre il
primo è largamente implementato dalla normativa vigente, il secondo non è
istituzionalmente previsto e, se del caso, deve essere attivato localmente a fronte di
specifiche esigenze. In un contesto territoriale quale quello spezzino, la tipologia degli
impianti presenti e le proprietà chimico-fisiche e tossicologiche dei contaminanti
suggeriscono di prendere in considerazione i seguenti inquinanti allo stato gassoso, come
aereosol e nelle deposizioni secche ed umide:
• PCDD/F e PCB dioxin-like
• IPA
• PM10, PM2.5
• Benzene
• Metalli
• Inquinanti Convenzionali (NOx,SO2, CO)
Gli inquinanti convenzionali, il benzene, il benzo(a)pirene ed il PM10, sono
sistematicamente rilevati nelle reti di monitoraggio della qualità dell’aria, almeno a partire
dall’entrata in vigore del DM 60/02 e le loro concentrazioni sono quindi note da dati
correnti. Per quanto riguarda gli IPA, e più specificatamente il B(a)P, la normativa prevede
che in alcune aree urbane, già dalla seconda metà degli anni ’90 (DM 25/11/94, DLgs
152/07e DLgs 155/10), rilevazioni sistematiche della loro concentrazione in aria siano
attive, seppur con diverse modalità. La Spezia per dimensione demografica non rientra tra
queste e dovrà quindi essere verificato se tali contaminanti sono monitorati, e da quando,
seppur per campagne. Altri inquinati, come si evince da relazioni e pubblicazioni, sono
stati monitorati dall’ARPAL o da altri enti durante specifiche campagne condotte sul
territorio comunale e la loro presenza nell’area può essere stimata avvalendosi della
letteratura scientifica.
Le considerazioni svolte lasciano la possibilità di procedere, con risorse umane ed
economiche contenute, ad una lettura sanitaria dei dati ambientali usualmente rilevati per
altre finalità la quale, ripetuta nel tempo, finirà con il costituire un efficace sistema di
monitoraggio sanitario. Detta lettura, può essere affidata ad un gruppo multidisciplinare di
5. esperti (Osservatorio) che si incaricherà del monitoraggio, dell’identificazione di eventuali
iniziative necessarie per il suo completamento o per chiarire specifici aspetti e, se richiesto,
di fornire supporto tecnico scientifico al processo decisionale delle autorità locali
competente. Approcci di questo tipo sono stati ripetutamente adottati nella realizzazione di
grandi infrastrutture ma negli ultimi dieci anni esempi di prescrizione di Osservatori
Ambientali da parte delle autorità nazionali competenti si sono avute proprio
nell’autorizzazione di centrali termoelettriche alimentate a carbone (Civitavecchia, Vado
Ligure).
La costituzione di un Osservatorio Ambientale sarebbe auspicabile anche nel caso della
centrale termoelettrica di La Spezia. Trattandosi di un impianto esistente, questa
prescrizione potrebbe esclusivamente emergere in sede di AIA. A tal proposito due aspetti
devono essere chiariti:
1. l’Allegato XI alla parte I del D.Lgs. 152/06 limita il campo prescrittivo
dell’autorizzazione all’applicazione delle migliori tecniche disponibili (BAT) sugli
impianti e non prevede interventi all’esterno del perimetro dello stabilimento;
2. gli art. 29 quater , comma 7, e 29 septies del citato D.Lgs. rispettivamente prevedono
che la Conferenza di Servizi acquisisca le prescrizioni del sindaco in materia di tutela
della salute pubblica, e che in caso di una valutazione che tenga conto di tutte le
emissioni coinvolte, l'autorità competente può prescrivere nelle autorizzazioni
integrate ambientali misure supplementari particolari più rigorose delle BAT.
Considerato che la Conferenza dei Servizi per la centrale termoelettrica di la Spezia non
sembra imminente, il Sindaco potrebbe in quella sede proporre ulteriori e più stringenti
prescrizioni a tutela della salute pubblica, qualora ne documentarne la necessità. A tal fine,
la Convenzione tra comune di La Spezia ed Istituto Superiore di Sanità appena scaduta,
che prevede l’estensione della collaborazione sino alla conclusione della procedura AIA,
potrebbe porsi l’obiettivo di operare una lettura sanitaria dei dati ambientali esistenti che
potrebbe costituire la radice di un eventuale sistema di monitoraggio dei rischi per la
salute.
Programma operativo
La valutazione, basata su dati di inquinamento atmosferico già disponibili presso l’ARPAL
di Spezia, coprirà un arco temporale di 3 anni acquisendo i dati di concentrazione del
PM10 e PM 2.5 , Metalli ed Idrocarburi Policiclici Aromatici (IPA) di quattro stazioni della
rete di monitoraggio della qualità dell’aria operante nel comune, ed elaborandoli in
funzione della direzione del vento e della loro composizione al fine di identificare-
ipotizzare la loro provenienza. I risultati di tale elaborazione, consentiranno di stimare,
almeno per quanto per quanto riguarda l’esposizione inalatoria, il rischio per la salute loro
attribuibile e, congiuntamente con i dati sorveglianza sanitaria della USL, identificare-
ipotizzare sorgenti di rischio ed iniziative per la sua mitigazione.
In particolare, a partire dal giorno della firma della proroga si provvederà:
1. acquisizione dati e loro elaborazione – 45 giorni;
2. acquisizione altri studi e risultati di campagne di controllo dell’inquinamento
atmosferico sul territorio comunale – 15 giorni;
3. incontro con le istituzioni sanitarie (USL) ed ambientali (ARPAL) operanti in loco
per comparazione dei dati ambientali e sanitari ed identificazione di linee guida per
un piano di monitoraggio ambiente e salute – 15 giorni;
4. redazione della relazione finale ed organizzazione di un incontro pubblico aperto ai
cittadini di presentazione dei risultati – 15 giorni.